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- Ma quanti abitanti hanno gli altri pianeti?
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Ma quanti abitanti hanno gli altri pianeti?
In parte hai ragione, però... - alle elementari s'impara che l'Impero Romano d'Oriente è durato mille anni di più di quello occidentale; - fin dalle medie s'impara che Napoleone aveva preso Mosca, ma poi questa bruciò e i russi impegnarono i francesi in mesi di continua guerriglia e logoramenti (fino alla Baresina, e vabbe'); - per Gerusalemme 3 (o 7) Crociate; - in Afghanistan, ma in realtà in ogni paese mediorientale-centroasiatico dove ci sia una guerra (compreso il fantomatico Daesh), al telegiornale si sente che gli alleati attaccano una città per volta, i guerriglieri si ritirano sulle montagne. "sacche di resistenza", ecc. Non m'interessa minimamente stare a discutere se nella storia sono state più le guerre risolte con una sola o cento battaglie. Voglio solo dire che mi fa specie sia solo io a storcere il naso quando gli Arkonnen con un blitz distruggono la cittadina residenziale del feudatario (peraltro davvero molto piccola)... E ale', tutto Arrakis è preso. Nessun altro, o quasi, che storce il naso. :-S Peraltro questo è uno dei motivi per cui fin da piccolo non sono mai stato affascinato dalla fantascienza (alla Guerre Stellari intendo), sempre preferito il fantasy medievale dove ci si scanna per un semplice castello.
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Ma quanti abitanti hanno gli altri pianeti?
Ieri sera ho visto "Dune". Magnifico. Spettacolare. (E chi dice di essersi addormentato ha evidenti problemi cognitivi.) Solo una cosa non ho capito, ma che non riguarda solo Dune ma anche altri film di fantascienza, compresa la saga di Star Wars: possibile che le guerre di conquista dei pianeti coinvolgano sempre solo poche centinaia o migliaia di soldati? Ma solo la Terra (che non è certo un pianeta grande) ha miliardi di abitanti? Sembra che perfino nella guerra del Peloponneso, tra solo due antiche polis, abbiano combattuto più soldati di quanti ne occorrano per conquistare un intero pianeta...
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Cosa serve per giocare una buona campagna o avventura
Essendo trascorsa una settimana mi sento in dovere di provare a interpretare i dati (speravo in più voti ma vabbe'...). Per poterli strutturare assumerò che abbia risposto una sola persona e che a ogni opzione abbia assegnato un coefficiente di veridicità tra 1 e 13. Fantasia: è un totem sempre verde e chi masterizza si sente tenuto a coltivarla come fosse un ideale, ma poi nella buona riuscita del gioco ha poca importanza, ancora meno se le cose vanno male. In definitiva purché che ci s'inventi qualcosa, va bene tutto. Conoscenza strutturata delle tecniche: viene tenuta in sostanziale deferenza, la maggior parte non si sente neanche all'altezza da questo punto di vista ma in fondo per masterizzare bene non è neanche indispensabile, è sufficiente la trama sia credibile, che non ci siano strafalcioni. Tempo libero: si sa che per masterizzare è necessario del tempo, nessuno si sente di poterne dedicare quanto ne vorrebbe ma in fondo a meno che il master abbia totalmente improvvisato va bene anche l'accomodamento al tavolo. Buona volontà: si riconosce che per assumersi l'onere di fare il master occorre buona volontà, superiore a quella del giocatore, e forse per questo la si apprezza il giusto quando c'è, nessuno si sogna di rimproverare il master per poco impegno. Conduzione del gioco: si ritiene sia l'essenza vera e propria della masterizzazione, il discriminante tra un master bravo e uno che non lo è, tanto che non tutti si reputano all'altezza, e se le cose vanno bene ovvero male dipende per la gran parte dalla capacità di padroneggiare la situazione, tenere viva l'attenzione dei giocatori e saper rispondere alle loro azioni (o anche solo dare l'impressione di -). Conoscenza delle regole: considerata la scarsa importanza che se ne da, tutti se ne sentono assolutamente all'altezza, e comunque non determina la qualità del gioco. Intesa coi giocatori: è un altro aspetto valutato come molto importante, chi masterizza lo tiene in gran conto e anzi vorrebbe avere relazioni anche migliori. Unitamente all'arte di condurre il gioco è l'unica cosa che conti realmente per divertirsi.
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Cosa serve per giocare una buona campagna o avventura
Non posso più modificare il testo delle domande.
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Cosa serve per giocare una buona campagna o avventura
Spiace ma non so che farci se non condividere con @aza
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Cosa serve per giocare una buona campagna o avventura
Perché è gia un anno che lo fa? Perché si è fidanzato e ora preferirebbe passare il tempo a stare/pensare a lei invece che giocare? Ecc. Ecc. Ecc.
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Cosa serve per giocare una buona campagna o avventura
Nessuna mancanza, la domanda va letta: l'ultima volta che un'avventura è stata insoddisfacente per colpa del master... Volendo si potrebbe fare un altro questionario: quando va male per volpa dei giocatori, esattamente in cosa si sono comportati male? Non si erano lavati i denti, erano vestiti male, dormivano ecc. ecc.
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Cosa serve per giocare una buona campagna o avventura
Ciao a tutti, dopo anni che masterizzo la mia campagna, rimango ancora sorpreso di come i giocatori badino ad aspetti che io personalmente avevo sottavalutato, anche ripetutamente, ma sia con loro soddisfazione che non. Ad esempio c'è un mio giocatore per cui ho capito finalmente solo ora che per lui i PnG sono un aspetto fondamentale, che siano ben caratterizzati, che io li tratteggi bene, che abbiano una conversazione non banale. Un altro invece qualche anno fa più di tutto teneva che il suo PG potesse fare quello che voleva, che mi occupassi io di tradurre le sue azioni in meccaniche. E via così solo per fare due esempi. Ho cercato quindi di sintetizzare quelli che potrebbero essere gli aspetti più importanti nella valutazione di un master e vi chiedo quindi di rispondere. Se ritenete ne debba aggiungere altri scrivetemi pure, non garantisco li aggiungerò ma valuterò con attenzione. Ciao e grazie, MadLuke.
- Mercati e mercanti
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Ranger: nemico prescelto vs. ambiente prescelto
Un ranger che aveva nemico prescelto bestie magiche, e al 5° liv., dopo aver incontrato giusto un paio di scheletri, intuendo che il master gliene piazzerà ancora, prende nemico prescelto non-morti è come un guerriero puro che passa mago. Nessuna deviazione dal discorso principale.
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Ranger: nemico prescelto vs. ambiente prescelto
E passi per il nemico prescelto del 1° liv. (ha cominciato da ragazzino, ecc.), tutto il resto è finta giustificazione cui non crede nessuno, così come non è possibile che un guerriero puro al 5° liv. passi mago mentre tutti hanno visto nella sua carriera ha solo menato la spada. Ma se a voi piace, cioè non interessa, preferite consentire tutte le forzature/combinazioni di abilità possibili per i PG al realismo, fate pure, io no, io se una roba del genere la leggessi in un romanzo chiuderei il libro e su Amazon gli metto voto 1.
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Ranger: nemico prescelto vs. ambiente prescelto
Ma in quale ambientazione "seria" (FR non sono affatto seri) ci sono personaggi mentore che hanno affrontato tanti draghi così da poter istituire una scuola, con degli studenti che si preparano per un incontro che verosimilmente non succederà mai in tutta la loro vita (a meno che siano personaggi GIOCANTI, ovviamente)? Per non parlare di quelli che a un certo punto cominciano a incontrare non-morti, magari 2 o 3... E prendono nemico prescelto non-morti (vampiri, scheletri, spettri e lich... dentro tutti!). E perché i loro compagni di altre classi no allora? L'ambiente invece è una cosa che "studi" anche nelle parti non giocate: il gruppo in 10 minuti reali attraversa 100 km di foresta e il ranger si addestra (mentre il guerriero badava solo a oliare le armi e il mago a studiare). Bear Grylls conosce tutte le pianure del mondo. :-) Comunque abbiamo idee diverse, è inutile insistere. Mi hai aiutato a raffinare la mia "variante di mezzo" e tanto mi basta, grazie.
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Ranger: nemico prescelto vs. ambiente prescelto
Certo... Per maturare quei bonus devi aver maturato diverse esperienze di pedinamento, di fuga, di ammansire, e infine di ucciderli, e solo dei comuni animali garantiscono 1) di incorrere in simili incontri che siano sufficientemente numerosi e 2) di non schiattare al primo "tiro di dado sfortunato". Se poi tu vuoi dirmi che invece nella tua ambientazione/campagna 1) s'incontrano basilischi, lupi invernali, ecc. con la stessa facilità con cui s'incontrano cervi in Germania, e 2) che per giunta pure i ranger al primo livello sono usi a cavarsi agevolmente d'impiccio in quelle situazioni... Non me lo sono mai spiegato. Per questo, dicevo, ho fatto fuori questa possibilità.
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Ranger: nemico prescelto vs. ambiente prescelto
No. Non "come" bensì "molto raramente anche". Per carità: le ambientazioni sono varie, e altrettante un master se ne può creare a suo piacimento, ma in un "ecosistema" per essere credibile gli erbivori devono essere mille volte più numerosi dei carnivori, gli animali mille volte più numerosi dei non-morti. In secondo luogo: anche se in un'ambientazione fosse coerente che i draghi siano numerosi quanto i cavalli e quindi altrettanto facilmente incontrabili, un ranger non farebbe esperienza e quindi maturerebbe bonus (come succede coi cavalli o anche coi lupi), bensì entro il secondo sarebbe un ranger morto. Mai letto di ranger vegani in manuali o narrativa fantasy. 😄 E anche non li avesse uccisi, gli animali s'incontrano frequentemente in natura, per cui impari a seguirne le tracce, non farti vedere, ecc. (fin da quando sono ragazzini), i basilischi verosimilmente non li trovi manco se vai a cercarli, e perciò non li conoscerai mai.
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Ranger: nemico prescelto vs. ambiente prescelto
Conoscendo bene le pianure impari inevitabilmente anche a riconoscere le tracce degli animali (che portano all'acqua per esempio), e impari come cacciare i bisonti, ecc. Però effettivamente le bestie magiche sarebbero troppo. In realtà sono troppo anche con l'abilità standard: quanti lupi invernali o pantere distorcenti può aver mai incontrato un ranger rispetto a un altro combattente per aver maturato bonus ai danni & co.? (Anche per questo penso sia meglio l'ambiente prescelto). Conclusione: ambiente prescelto con solo Animali dell'ambiente nemici prescelti (contro lupi e tigri crudeli sarà sempre apprezzabile). Grazie.
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Ranger: nemico prescelto vs. ambiente prescelto
Ciao a tutti, ho alcuni dubbi riguardo le due abilità speciali in oggetto. Personalmente trovo che la meccanica dell'ambiente prescelto sia più sensato e soprattutto sia più accattivante del nemico prescelto, però: 1) l'ambiente prescelto è meno forte del nemico prescelto, o quanto meno favorisce le build di ranger più ladresche mentre con lo standard sono più combattivi; 2) nel caso concordaste sul punto 1), secondo voi con ambiente prescelto è fattibile conservare anche i bonus garantiti da nemico prescelto, però limitatamente a tutti e solo gli Animali (e Bestie magiche?) il cui ambiente naturale sia quello selezionato? Sarebbe bilanciato oppure si rischierebbe di sbracare dall'altro lato? 3) come si concilia la variante di classe Solitary Hunter con la variante di abilità Ambiente prescelto? Ciao e grazie, MadLuke.
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Ricerca nuovi giocatori per campagna PbF già iniziata
Ciao, sono il master della campagna D&D 3.5 Il destino dei guerrieri già avviata con ambientazione artigianale ispirata a Gengis Khan e alla Mongolia del XII sec. I personaggi sono tutti barbari (nel senso culturale del termine) appartenenti a una tribù di nomadi. Sono ammesse tutte le classi e varianti di qualunque pubblicazione ufficiale WotC (del ToB solo il Warblade però) ma non esistono gli incantesimi, per cui di fatto tutte le classi incantatrici non sono giocabili (ma ci sono PnG druidi e sciamani) mentre abbondano barbari (in senso regolistico), guerrieri, ranger, ladri selvaggi, ecc. Nella campagna sono in uso le regole opzionali descritte in Unearthed Arcane: Punti Riserva, Armature con riduzione del danno e Punti danno. Infine: chi volesse unirsi alla campagna deve avere ben chiaro che per me il PbF non consiste semplicemente nel mettere per iscritto le frasi che si sarebbero dette se si fosse giocato normalmente al tavolo, bensì richiede la volontà (nonché il tempo e anche la capacità) di partecipare alla stesura di un "romanzo", un romanzo senza dubbio dilettantistico, ma pur sempre un romanzo, perciò nei post ci saranno non solo le mere azioni meccaniche dei personaggi bensì descrizione dei luoghi, le atmosfere, gli stati d'animo e le suggestioni che ne possono derivare. Per chi ha parimenti voglia di giocare a D&D così come di scrivere, questa è la campagna giusta, diversamente non si può fare parte del gruppo. Essendo rimasti solo 3 PG sto cercando almeno un paio di nuovi giocatori, chi volesse proporsi dovrà giocare solo poche settimane con un personaggio elfo selvaggio già mezzo creato (l'altra metà si può personalizzare), così da consentire la conoscenza reciproca tra tutti i giocatori e poi potrà creare un personaggio interamente proprio per contribuire liberamente alla campagna. Ciao, MadLuke.
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Firestorm Berserker, Ventilating shout
Lo stesso PG una volta si salvò dal frightfull attack di un Ghost Face Killer, se l'avesse fallito sarebbe morto. E almeno un paio di PG sono morti in maniera davveri sfigata contro le ombre che li hanno tirati a For 0. Oppure TS per sfuggire a trappole mortali. Figurati! Ma un conto è una cosa che ti fanno i cattivi, un conto è morire perché non controlli la tua ira. Sono i soldati che muoiono perché dopo aver tolto la spoletta la granata gli scivola di mano, oppure mentre corrono inciampano e s'infilzano sulla loro stessa baionetta... Imbarazzante da spiegare ai genitori a casa. Mai pensato di poter accorciare il raggio, solo variare l'ampiezza perché mentre urli torci il collo da destra a sinistra... Però ripensandoci neanche i draghi hanno questa flessibilità perciò rimango sui canonici 9 m. (come tante altre abilità speciali del genere) e faccio scegliere solo una volta per tutte se vuole raggio, cono di 90, 180 o 360 gradi. Grazie.
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Firestorm Berserker, Ventilating shout
Allora diciamo che abbiamo preferenze diverse. Ho detto che non mi piace far morire i PG in maniera tafazziana, non in assoluto (l'ultimo della serie è morto a giugno). Le urla hanno sempre una direzione. Infatti: tale interpretazione ha anche questo pregio. :-)
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Martial Study
Io sapevo di si. Solo così se prendi PA dispari puoi comunque metterli tutti su un'abilità di classe incrociata. Ovviamente al momento del check i decimali vengono arrotondati per difetto.
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Martial Study
Ciao, supponiamo che un barbaro puro di 8° liv. abbia speso 11 PA in Diplomazia per ottenere 5 gradi. Al 9° liv. prende il talento in oggetto per White Raven Tactics quindi Diplomazia diventa abilità di classe. Bene. Ma gli 11 PA spesi ai livelli precedenti diventano 11 gradi oppure rimangono 5,5 e solo per quelli che prenderà da quel momento varrà 1 PA=1 grado? Ciao e grazie, MadLuke.
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Firestorm Berserker, Ventilating shout
Si, assolutamente, ho dimenticato di scriverlo: che siano usi giornalieri o volontà, solo quando in Ira (come Breathe Fire del 3° liv.). Hai ragione: 22, la metà circa lo fallisce nella mia campagna. Infatti anche quella caratteristica di Inner Inferno l'ho soppressa: non posso neanche pensare che in uno scontro memorabile (perché se sei andato in ira e la prolunghi non erano goblin), un PG muore sconvolgendo l'equilibrio dell'intero gruppo/scontro per una regola parossistica a dir poco (fisime della 3.0, dicevo). Hai ragione: 1 all'8°, 2 al 9° e 3 al 10°, così intanto prendo anche ulteriori misure. Nella descrizione non accenna minimamente come si generi questo fuoco, io pensavo di intenderlo come soffio di fuoco prolungato (perciò fai in tempo a fare anche 360°) e puoi mirare i tuoi nemici (come Breathe Fire che è solo un cono). Fidati che nella mia campgna tutta 'sta resistenza non c'è. :-)
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Firestorm Berserker, Ventilating shout
Ciao a tutti, il damage dealer del gruppo tra poco prenderà l'abilità speciale della CdP 3.0 in oggetto (Dragon Magazine #314). Personalmente trovo sia decisamente debole: spendere un'azione standard per fare 28 pf danno, che con TS Riflessi CD 20 si dimezzano, seppure ad area è davvero imbarazzante considerato che lui con un singolo attacco ne fa 35 di media. Pensavo quindi: - danni: d6 --> d8, così danno medio 36, cambia poco ma è una prima misura; - l'utilizzo dell'abilità comporta interruzione immediata dell'ira: questa è una delle tante fisime di tanti talenti e CdP 3.0, faccio come non l'avessi neanche letto; - usi: 1/giorno --> 3/giorno, in realtà considerato quanto pochissimo danno fa io la metterei anche at will; - area: cerchio diametro 9 m. incentrato su se stesso --> diametro 12 m. su se stesso modellabile su qualsiasi ampiezza di cono/semicerchio, così da colpirne almeno qualcuno in più e non mettere a rischio i propri alleati. Che ne pensate? Per dirla tutta io gli ho consigliato di lasciar perdere la CdP e riprendere piuttosto la classe base, ma lui dice una CdP così particolare non la farà più e allora giacché c'è vuole completarla (e lo capisco anche). Ciao e grazie, MadLuke.
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Contrastare cerchio magico contro il male
Recentemente un mio giocatore il cui PG è immune a Charme ha affrontato un mostro che come abilità speciale aveva Charme. Il mostro non lo sapeva perciò oltre a perdere potenziale ha pure sprecato due azioni standard per provarci prima di rinunciare. Quello che voglio dire: se una volta che un PG riesce, con metodo o per puro caso, a utilizzare un'abilità o talento così situazionale come immunità a Charme o Cerchio magico contro il Male, tu punti a neutralizzarlo perché "eh no, è il mio cattivone... così non vale!" allora digli ai giocatori di lasciar perdere con CdP e affini: semplicemente si fa un attacco ciascuno, 1d8 ferite e chi resiste ha vinto.