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simo.bob

Circolo degli Antichi
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  1. Dopo la serata tranquilla il gruppo trova i moli più vivi di quanto si ricordassero in precedenza. Aver sgominato i sotterfugi del Giovane ha dato nuova energia al commercio, i grandi mercanti hanno ripreso confidenza e sicurezza e gli investimenti sono ripartiti abbastanza prosperosi, tanto da portare nuove navi sui moli di Nethentir e merci fresche da commerciare sui suoi banchi del mercato. Il magazzino di Cookie è molto meno sorvegliato, anche se la scorta armata non è assolutamente distratta. Qualcuno individua subito i tre e avverte all'interno del loro arrivo. Mastro Fruitlight esce in persona ad accoglierli. "Ed ecco nuovamente i miei tre amici. Cosa vi porta di nuovo a Nethentir? Avevo sentito che eravate partiti con quel mago. Spero siate forieri di buone nuove."
  2. Ozzy, ben felice di avere novità su argomenti facilmente spendibili con altri avventori, informa che purtroppo nessuno li ha cercati ma che se vogliono può mandare un garzone a riferire che sono tornati in città. "Se siete in cerca di ingaggio potete sempre provare con la Guardia. Qualche bandito da mettere in riga sicuramente lo troveranno da affidarvi. Altrimenti al porto cercano sempre una scorta o qualcosa di simile. Se mi chiedono farò sicuramente il vostro nome, signori." Infine grugnisce al sentir nominare il Chessenta. "Non mi stupisce che il vostro nemico sia in Chessenta. Brutta gente, quelli là..." Jebbeddo legge bene il salvacondotto, che recita. "Eltabbar, terzo giorno di Marpenoth 1490 secondo il Calendario delle Valli Con questa mia, io Edwin Odesseiron, funzionario di terza cerchia del Tharch del Laprendar divisione "Attività speciali di servizio e controllo", servo fedele del Thay, visti i loro servigi e per i risultati ottenuti, dispongo in accordo con le mie funzioni un salvacondotto ai destinatari qui elencati che li esenta secondo i termini dell' "Accordo delle Nazioni" dalle attività della Resistenza per la durata di 6 mesi da oggi . Tale salvacondotto può essere revocato secondo le clausole descritte nel sopracitato accordo e in caso di violazione delle leggi di una singola Nazione (come descritto nel paragrafo "Decadenza del salvacondotto secondo legge" dell'Accordo). Destinatari del Salvacondotto: Jebbeddo "Oneshow" Nackleningl Keidros Mordai Eldon Goodbottle IN FEDE (Firma e sigillo)
  3. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo @Hugin
  4. La locanda di Ozzy è così come era stata lasciata, senza troppi avventori e con un pasto non troppo invitante, ma sufficientemente tranquilla e in una posizione comoda. Ozzy riconosce il gruppo, li saluta calorosamente e mette a loro disposizione una camera pulita; un buon gruppo di clienti non si lascia scappare. Nessuno sembra aver cercato i tre ma Ozzy è curioso di sapere cosa fanno di nuovo in città.
  5. La giornata passa tranquilla, per quanto tranquilla possa essere una città di frontiera con Eltabbar. I maghi rossi comunque riescono a mantenere la pace e l'ordine. Come promesso, il quartiere degli armaioli è molto ben rifornito e i tre possono ammirare pezzi di ottima fattura, anche se alla fine non ne acquistano nessuno. Dopo una pausa per mangiare un po' di cibo da strada venduto da un ambulante, si avviano verso il luogo prestabilito. Il passaggio è garantito da un mago rosso molto giovane ma sicuramente potente. Insieme a loro viaggeranno anche un mercante e un funzionario che devono tornare urgentemente a Nethentir. Il rituale dura un istante e, tempo di chiudere gli occhi, i tre si trovano in una stanza del palazzo governativo del Tharch di Laprendar. Riconoscono il luogo perché è lo stesso in cui sono andati a parlare una volta scoperti gli intrighi legati al Giovane. È tardo pomeriggio quando escono dal palazzo. La città è come l'hanno lasciata, depressa e pericolosa, con Gnoll della milizia e poche risorse.
  6. Lo gnomo osserva le pietre rosse in mano a Keidros e sembra molto interessato. "Che sfumature interessanti hanno questi granati. Spero sappiate da dove arrivano perché mi piacerebbe acquistarne altre, oltre a queste." Eldon si presenta brevemente e quindi mostra le 6 gemme allo gnomo. Questo le osserva un istante, poi guarda di nuovo negli occhi i tre avventurieri con nuovo interesse. "Non vedevo questo tipo di gemme da davvero molto tempo. Dove le avete trovate? Posso identificarle per voi? I granati andranno bene come pagamento." Lo gnomo prende quindi un piccolo diamante, effettua un breve rituale sulle pietre e si volta soddisfatto verso i tre. "Come immaginavo, sono Limosa Lapis, ovvero Pietre di Melma. Con un rituale molto complesso alcuni incantatori prosciugano una melma, riducendola a questa piccola gemma. Lanciandola in uno specchio d'acqua o anche una pozzanghera queste piccole pietre torneranno ad essere melme. In questo caso, delle pericolose amebe paglierine. Non terrei le pietre all'umido. Potrei pagarvene una almeno 200 pezzi d'oro. Ma solo una, non me ne servono altre. Cosa ne dite?"
  7. Attorno al banco dello gnomo è una cacofonia di offerte e rilanci, contrattazioni e accordi, gente che litiga e nuovi contratti che nascono. Lo gnomo sembra essere davvero un ottimo venditore. Saluta il signore con la stoffa pagandolo moneta sonante, liquida un avventore che voleva rifilargli una patacca con un sonoro insulto e accoglie i nuovi clienti con calore e attenzione. "Buondì stranieri. Paruk il Bergo al vostro servizio, compro merce pregiata, vendo manufatti ricercati, offro servizi di lusso. Come posso esservi utile?"
  8. Il locandiere è ben felice di intascarsi qualche moneta e fornisce qualche consiglio utile ai tre. "Evitate la zona delle porte, ci si ferma solo chi è di passaggio e spesso cerca affari facili. Molto pericoloso. Invece verso est troverete un bazaar davvero ben fornito. Chiedere di Paruk, un simpatico gnomo dai capelli rossi come il fuoco. Lui è sempre in cerca di materiali preziosi da rivendere a ricche signore Thayan, vedrete che vi tratterà bene. Se vi serve un fabbro invece andate a ovest e seguite gli armigeri. Laggiù forgiano e incantano equipaggiamento giorno e notte, per la Resistenza in teoria...ma sono sicuro troveranno il tempo anche per voi." Usciti dalla locanda la città che li accoglie è caotica e rumorosa. Un contingente militare, al cui seguito ci sono diversi nani, sta andando in direzione del Cerchio di Vuoto. Voci parlano di genieri venuti dal nord che rimetteranno in sesto le difese attorno alla voragine in attesa dei prossimi assalti. Il mercato indicato dal locandiere è davvero affollato, pieno di gente che porta avanti i loro affari. Effettivamente sembrerebbe davvero una città fiorente, e non fosse per la minaccia incombente a pochi passi potrebbe essere davvero un posto interessante dove restare, pieno di vita e di lavoro, di fermento e subbuglio. Chiedendo un pò in giro, Keidros riesce ad individuare lo gnomo, in piedi su uno sgabello, con un monocolo molto spesso sull'occhio, intento ad analizzare approfonditamente una stoffa propostagli da un umano ben vestito.
  9. Edwin liquida con poche spiegazioni la questione del Sepolto. "Il sepolto è stato già trasferito in un luogo sicuro dove verrà interrogato. La vicinanza con il Cerchio di Vuoto lo ha sconvolto e una qualche malattia lo sta debilitando. Qualcuno crede possa essere il suo fisico che sta rigettando la vita all'aria aperta. Poi prosegue. Non sembra sorpreso dalla notizia dei ferus in cattività. "Raramente si riesce a catturare una di quelle creature, soprattutto perchè perferiscono uccidersi che restare in cattività. E una volta morti i loro corpi evaporano, quindi non si possono studiare i resti. Il mercato nero promette tante cose, ma bisogna stare attenti perchè spesso sono trappole per stupidi. Per quanto riguarda il passaggio, oggi pomeriggio presentatevi al comando sud, vi aspettano. Un paio di maghi rossi sono a disposizione per questo genere di operazioni." Infine si alza e continua in quello che sembra un commiato. "Ho davvero molto da fare, le rivelazioni di queste ultime settimane mi hanno aperto porte che credevo non fosse possibile aprire. Ancora grazie e buona fortuna."
  10. Edwin alza gli occhi dalla pergamena che subito nasconde agli occhi di Jebbeddo. "Felice che questo postaccio possa offrire ristoro a qualcuno, allora. Come ieri vi dicevo, siete liberi. Sono un uomo di parola e voi avete servito bene il Tarch, così tanto che non ci avrei sperato. Insieme abbiamo inanellato una serie di successi davvero molto importanti. Quindi, oltre al vile denaro, avete la riconoscenza del Tarch e un salvacondotto che vi terrà lontano dalla Resistenza per un po'. Oggi pomeriggio inoltre potrete usufruire, se lo vorrete, di un passaggio dimensionale verso Nethentir. E questo è tutto. Se in futuro avessi bisogno di voi saprò come contattarvi. Dopotutto abbiamo lavorato bene insieme malgrado le sgradevoli premesse."
  11. Scheggia riparte felice per avvertire l'oste che una stanza sarà riservata ai tre. L'uomo lascia un attimo la sua postazione al tavolo dando uno scappellotto al goblin e va verso il gruppo. Li informa che li sistemerà in una camera da quattro, dove dovranno stringersi. Il resto della serata trascorre senza eventi di particolare rilevanza e soprattutto senza l'arrivo di Edwin. Poco prima di andare a letto si sente un corno suonare in lontananza. Viene spiegato dall'oste che è il primo cambio di guardia, quando sul fronte del Cerchio vanno le truppe fresche pronte per eventuali attacchi notturni. Fortunatamente la notte passa tranquilla e al mattino i tre vedono Edwin, da solo, a un tavolo che legge una pergamena mentre smangiucchia pane e formaggio.
  12. Concordo, non volevo litigare. Chiedevo di non tirare in mezzo i giocatori che sono rimasti senza master all'improvviso. Mi spiace per i tuoi problemi off game e sono felice di vederti tornare sul forum. In bocca al lupo per questa nuova campagna. E chiedo scusa se ho tirato dentro utenti errati 😅
  13. A ben vedere è scomparso chi ha chiamato la campagna, ovvero tu tirando fuori mille motivi (validissimi se veri, ci mancherebbe...). Possono confermare gli altri ( @Hugin, @Faputa @Ian Morgenvelt @Albedo) che avevano deciso di partecipare e con i quali ora abbiamo iniziato un'altra campagna con lo stesso tema in attesa di una tua risposta. Quindi se hai mollato per problemi off game nessun problema, ma non dare la colpa agli altri utenti.
  14. La conversazione cade nel nulla e la giornata procede tranquilla. La tavola viene imbandita con tutte le portate disponibili nella locanda, compreso un pasticcio di cavolo e formaggio blu che Scheggia afferma essere una prelibatezza anche se dall'aspetto e dall'odore non è per nulla invitante. Verso sera molti abbandonano la taverna per andare alla guardia notturna, mentre il morale peggiora sensibilmente: le tenebre portano la paura del Vuoto. Cosa accadrà questa notte? Scheggia chiede se alloggeranno nella locanda e se vogliono o meno dormire nella stessa stanza. Di Edwin nessuna traccia.
  15. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo @Hugin
  16. L'uomo rimane interdetto dalle parole del tiefling, un po' spaventato e un po' divertito, non sapendo esattamente di cosa stia parlando il suo interlocutore. "Questo Atrius deve avercela parecchio con i Ferus se vuole punirci tutti. Digli di stare tranquillo, che in un modo o nell'altro la bestia morirà. Ma perché non provare a trarci profitto. I maghi rossi pagano bene degli esemplari vivi, per studiarli... E anche qualche avventuriero ogni tanto. Se non siete interessati basta dirlo..." E si volta, come per chiudere la conversazione, anche se qualche losco tipo con lui ancora osserva i tre con aria minacciosa.
  17. L'umano sorride, felice di aver colpito l'interesse del tiefling: "Beh la città è piena di soldati, potete trovare tutti i divertimenti tipici di un campo militare, a seconda dei gusti. Se volete mangiare bene vi posso consigliare due o tre locande davvero speciali. E poi..." Avvicina la sedia abbassa la voce. "Ne avete mai visto uno da vicino? Un ferus intendo... Volete ucciderne uno? Senza rischio ovviamente... O magari ne volete una parte?" Intanto Scheggia torna con tre boccali di birra straripanti e ben tre piatti, tenuti in equilibrio su un braccio e stracolmi di cibo: arrosto alle mele, pane e marmellata, cipolle stufate, con la promessa di altri piatti in arrivo.
  18. Scheggia guarda la moneta d'oro come fosse un tesoro inestimabile, il forziere dei pirati, il borsello del re. Felice inizia a elencare i piatti della casa. "Per i signori belli, il gnomo buono signore, l'halfling gentile, il demone....forse mezzo demone.... Il mezzo demone affamano signore. Abbiamo zuppa di cavoli e carote, salsicce stufate e fagioli, pane di miglio, miele selvatico, qualche mela zuccherata. Porto tutto. Voi mangiate quello che volete. Scheggia vostro servitore. Scheggia vostro amico." Il goblin schizza via prima che qualcuno possa aggiungere qualcosa al suo elenco e torna poco dopo con una pagnotta di grano integrale e un pezzo di formaggio duro. "Per cominciare..." Dice, e scompare di nuovo tra le gambe degli avventori. Un vicino di tavolo, un umano guercio da un occhio, si sporge e dice a Jebbeddo:" Se avete bisogno di qualcos'altro, oltre la sbobba di Scheggia, basta chiedere... Tutte queste monete è un peccato restino in saccoccia."
  19. Il gruppo prende posto ad un tavolo libero. Eldon è particolarmente taciturno e finalmente si confida: "Quello che abbiamo visto mi ha profondamente turbato. Tutti i miei studi sulla morte sono completamente inutili davanti a questi eventi. Voglio dire i Cerchi di Vuoto, i Sepolti, quello che abbiamo visto dal Costruttore... Tutto ciò ha qualcosa a vedere con qualcosa che va oltre la morte e che non ne ha assolutamente rispetto. Mi sembra quasi di aver sprecato la mia vita..." I suoi ragionamenti vengono interrotti dall'arrivo di un piccolo goblin zoppo con un lercio grembiule addosso e un sorriso un po' stupido stampato sul volto. Con la sua vocina stridula dice "Cosa vi porta Scheggia? Bere? Mangiare?"
  20. Code "Lenny" Ashtrayer Halfling bardo La giovane guardia inizia a starmi simpatica. Ha un modo di fare che mi è molto affine e apprezzo il suo modo di vedere le cose. Cerco quindi di sfruttare la sua buona disposizione per recuperare qualche informazione sui tutori dell'ordine nelle cui mani mi ritrovo mio malgrado e, seguendo senza storie il corteo, faccio qualche domanda. "Il tenente mi sembra una persona seria e ragionevole. Spero davvero capisca la nostra situazione. Solitamente è comprensivo? Tu come sei finito a fare il gendarme? Ho sempre apprezzato il vostro lavoro ma non credo sarei in grado di farlo, troppo rigore." Continuo la conversazione parlando del più e del meno cercando di farmi amico la mia scorta. Una volta arrivato al palazzo dei gendarmi resto attento a tutto ciò che viene detto. I disordini nella vicina Brentora mi preoccupano perchè potrebbero rendere molto più lunga la nostra permanenza nelle mani delle guardie.
  21. Il resto della notte è inquieto per tutti. A ogni rumore si voltano, temendo nuovi nemici. Il sonno leggero è spesso interrotto da bruschi risvegli, ma nessun sogno rilevante li tormenta fino all'alba. Quando il sole sorge tutti sono molto stanchi ma comunque pronti per il viaggio. Ripartono in direzione Eltabbar, anche se Edwin chiede di restare in allerta: non ha ricevuto risposte e il mostro della notte prima veniva proprio da quella direzione. Il clima è clemente e li grazia con una giornata limpida che li aiuta a ritrovare la via verso la capitale. Nessun nemico si palesa durante il viaggio, ma a metà pomeriggio, quando arrivano in vista della meta, ciò che vedono lì preoccupa. La città di sviluppava tra i canali, a ridosso del lago Thaylambar, e ospitava più di 120000 persone. Ora la situazione è cambiata: il Cerchio di Vuoto ha inghiottito praticamente mezza città e parte del lago. L'altra mezza è dilagata all'esterno dei vecchi confini, dove nuove strutture e migliaia di tende alloggiano la Resistenza e gli armenti. Tutto intorno al Cerchio di Vuoto sono state eretta palizzate, fossati, camminamenti, torri di avvistamento, trabucchi, baliste e catapulte, tutto per contenere le sortite dei temibili nemici giunti dal Vuoto. Ma parte delle difese è completamente distrutta. A sud un'ampia zona è devastata dagli effetti di una battaglia terminata da poco. Il gruppo avanza fino alle propaggini della città. Le informazioni raccolte confermano che l'ultimo attacco è stato terrificante, che più di un Malleus è stato avvistato, che molti sono stati sconfitti. Ma erano troppi. Ed erano guidati da qualcosa di ancora più grosso che ha iniziato ad emergere a notte fonda. La battaglia è stata cruenta e solo l'alba ha salvato la Resistenza da una disfatta totale. Sicuramente qualche nemico è riuscito a sfuggire rifugiandosi tra le montagne o nelle foreste. La città comunque è gremita, gli affari sembrano andare bene per tutti gli artigiani che, pagati dai maghi rossi, stanno rifornendo la Resistenza. Armi e oggetti magici non mancano e il cibo è garantito dalle ricche terre nei dintorni. Edwin li guida fino a una locanda. Chiede loro di aspettarlo mentre cerca qualcuno al palazzo del Tharch, si porta via il Sepolto e li assicura che saranno liberi non appena avrà concluso queste ultime faccende. Lascia loro 20 monete di platino a testa e si allontana. È tardo pomeriggio e la locanda è affollata ma tranquilla.
  22. Jebbeddo scuote energicamente Keidros che, dopo qualche istante, si riprende ma resta visibilmente scosso. Racconta tutto ai suoi compagni di viaggio che, con sorpresa, hanno sognato qualcosa di simile, anche se con molta meno chiarezza e meno dettagli. Comune a tutti è sicuramente il senso di terrore e impotenza che li attanagliava fino a poco prima di svegliarsi. Anche Edwin, una volta terminato il rituale, si unisce alla conversazione e conferma la stessa qualità dei suoi sogni. "Questo ci dice parecchio sui cerchi di vuoto e il potere dei Malleus." dice Edwin. "Come attività...collaterale diciamo, mi sto occupando di studiare cosa si cela davvero dietro a queste voragini che eruttano mostri dell'entità che avete potuto constatare anche voi. Troppo poco sappiamo e la Resistenza non è sicuramente la soluzione, prima o poi cadremo. Poi guardando il Sepolto continua: "Forse non ci crederete, ma il nostro prigioniero potrebbe avere qualcosa da raccontarci a riguardo. Le pitture che abbiamo visto me lo hanno confermato. Credo che il popolo dei Sepolti abbia già conosciuto questa malvagità eoni fa, quando vivevano ancora sulla superficie. E credo siano scappati nel profondo della montagna proprio per sfuggirne." Detto questo chiede a tutti di cercare di riposare ancora qualche ora prima di ripartire l'indomani.
  23. La zona sembra pulita, nessuna traccia di creature di una certa rilevanza in questa parte del bosco a meno di fugaci tracce di selvaggina. Eldon si è ripreso dallo spavento ma sembra comunque scosso dalla scoperta. "Quella creatura era molto simile a quello che stavo sognando." dice, rabbrividendo. Effettivamente queste parole fanno riaffiorare in Keidros dettagli inquietanti del sogno che lo stava tormentando poco prima del brusco risveglio. Quel dolore provato durante il sogno era provocato da una creatura molto simile a quella che ha appena visto, anche se non nei dettagli. Ma la cosa più inquietante è che la creatura non era sola. Legioni di quei mostri sciamavano fuori dallo squarcio nella terra, così tante da non poter essere neanche paragonate ad alcun esercito mai da lui visto o sentito nei racconti. E ancor peggio, queste creature non erano le peggiori. Mostri ancora più grandi e spaventosi li guidavano in battaglia, comandati da altre creature di dimensioni inimmaginabili, così potenti da poter spezzare le montagne con un singolo gesto. Infine, dietro di loro ma ancora nascosto al di là dello squarcio, il più grande di tutti, colui dal quale tutta questa mostruosa malvagità veniva emanata. Un male antico e dormiente che si stava svegliando. Tutti questi ricordi scuotono fortemente la coscienza di Keidros, che resta qualche istante imbambolato, quasi in trance, cieco alla realtà e con quell'immagine fissa davanti al volto e quelle sensazioni impresse nell'anima. Jebbeddo subito si accorge che qualcosa non va.
  24. Il gruppo si allontana velocemente dal rifugio notturno, strattonando Eldon per svegliarlo dalla paralisi dovuta al terrore. Trovano rifugio tra gli alberi a circa 200 metri dalla strada quando la creatura arriva a pochi passi da dove riposavano fino a qualche minuto prima. E' enorme, mostruosa e raccapricciante, totalmente glabra, con animalesche zampe muscolose simili a quelle di un ovino, lunghe braccia chitinose terminanti in artigli che quasi strisciano al suolo e una testa che sembra uscita da un incubo, con grandi fauci aperte e sbavanti, una triplice lingua e svariati tentacoli mobili, alcuni tesi verso l'alto quasi a formare una mostruosa capigliatura da gorgone. Non sembra far caso al gruppo e cammina dritto per la sua strada, ma è seguito da creature molto simili a quelle affrontate durante il viaggio di andata che subito si fiondano all'interno della struttura attirati dal focolare e dall'odore dei cavalli. Un paio scattano in direzione del gruppo che continua a prendere distanza, ma si ferma non appena si allontana troppo dal mostruoso capofila, per rientrare quindi nei ranghi. Dopo parecchio che cavalcano nell'oscurità tra le piante, Edwin fa segno di fermarsi. "Lo sentite? Siamo abbastanza lontani. L'influsso del Malleus non ci sta più raggiungendo. Ha proseguito per la sua strada. Fermiamoci qui, domani con la luce torneremo verso la strada. Ora devo tentare di dare l'allarme." Detto questo scende da cavallo in quella che è una piccola radura nel bosco abbastanza pianeggiante. Si mette subito a frugare tra le bisacce, cercando prima una pergamena e poi alcuni componenti alchemici: una penna d'oca, un osso di seppia e qualche pezzetto di corteccia. Si mette quindi a preparare un breve rituale che gli permetterà di mandare un messaggio di allarme.
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