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Dragons´ Lair

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simo.bob

Circolo degli Antichi
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  1. Ecco la scheda di Evinrude Goodbottle. https://www.myth-weavers.com/sheets/?id=2969151
  2. Rieccoci allora, io ci sono quasi, mi mancano due cavolate per la scheda e la mando, penso in giornata. Sarò un Ladro3/Guerriero2 che combatte con due microscopici pugnali halfling, ma spero di riuscire a farmi rispettare.
  3. Edira saluta sorridente Jebbeddo. "Dunque buon viaggio, viandanti. Se doveste rifare questa strada sappiate che vi aspettiamo a braccia aperte. E parlate bene della Capra di Montagna." Poi prende da un piccolo contenitore tre gallette e le offre al gruppo. "Questo è il nostro panetto. Uova, frutta secca, grasso di maiale, farina, legumi. Una di queste basta a sfamare un orco. È un po' asciutta, ma non sarà l'acqua a mancarvi con tutta la neve che è caduta. Se dovete consumare un pasto senza accendere un fuoco è perfetta." Edira torna quindi alle sue faccende, servendo ai nani altra birra speziata.
  4. Ciao, eccomi. Con @SIIP stavamo ragionando sui PG. Cerco di fare qui una bozza della nostra idea che potrà essere corretta, modificata, commentata come credi. I due personaggi saranno due cugini di una famiglia halfling molto ampia, i Goodbottle. Abbiamo sviluppato questa famiglia e molti di quei personaggi in Faerun, quindi prima richiesta (veniale): si potrebbe fare che i due PG sono arrivati a greyhawk infilandosi per curiosità in un portale? Capirai meglio la richiesta continuando a leggere il BG dei due. I Goodbottle hanno sempre avuto una innata voglia di avventura e molti dei membri della famiglia sono partiti in cerca di fortuna, anche se per la loro curiosità e propensione al cacciarsi nei guai molto di loro sono morti in situazioni davvero singolari. Quando un Goodbottle diventa adulto gli viene donata una sciarpa rossa con il simbolo della famiglia ricamata sopra che lo identifica come Goodbottle nel mondo e che lo autorizza a partire, se vuole. Il più giovane dei due PG è un halfling molto curioso, un esploratore nato. Ha iniziato a mappare le terre intorno a casa per poi mettersi in testa di diventare il più grande cartografo di sempre e, spinto da qualche vecchio della famiglia, di trovare una terra inesplorata che potrebbe diventare la patria degli halfling. Quando decise di mettersi in viaggio, il cugino più grande, chierico di Fharlanghn (domini viaggio e protezione) volle seguire il giovane parente, per aiutarlo nella sua impresa ma soprattutto per vigilare su di lui, dando pieno adempimento ai precetti della sua divinità. Abbiamo un paio di domande. Come razza consideriamo solo i piedilesti o altre varianti sono possibili? Ci sono limitazioni di allineamento? Vedi qualcosa da modificare nel BG? Infine, trova il gancio giusto per infilarci nella storia e se hai bisogno aggiungiamo dettagli: ci dici dove dobbiamo essere e ti diamo il motivo per cui siamo li. Che dici? Se ho dimenticato qualcosa il mio compare integra.
  5. La colazione viene consumata da tutti in una atmosfera gioiosa. Anche i nani si spingono a qualche chiacchiera con i soldati, anche se è evidente non vogliano dare troppa confidenza. L'unico dall'espressione di marmo a rimanere composto è il mulazim, che attende paziente che tutti terminino di consumare i piatti serviti dalla padrona di casa. "Andiamo ora' dice improvvisamente ai suoi. "Prendiamo in consegna i prigionieri." Poi rivolgendosi prima al Rosso e poi agli altri prosegue:"Ti ringrazio per il lavoro svolto. E chiedo perdono a tutti voi per il disturbo arrecato da quei due membri malsani della nostra comunità. Se passerete in città farò in modo di farvi trattare con riguardo come risarcimento. Che la via su cui posa il vostro passo sia sempre salda." La compagnia fa quindi per alzarsi, seguita da Glimo che deve accompagnarli laddove tiene i prigionieri. Non appena escono, uno dei due nani posa il boccale ex borbotta in modo che i tre possano sentirlo: "I due tavernieri devono avere altre abilità, oltre a cucinare ottima pancetta, se lui da solo ha catturato quei due. Mi chiedo come tenga legato un mutaforma."
  6. Eldon sembra molto confuso ed esprime i suoi dubbi in un'orecchio a Jebbeddo. "Se i due sono quelli che cercano, perché si fermano a mangiare invece che partire all'inseguimento?" Ma il dubbio non fa tempo a mettere radici in lui che la porta viene nuovamente spalancata. Il Rosso entra col suo solito sorriso compiaciuto, seguito da uno sbuffo di neve portata dal vento. È sudato e con una lieve escoriazione al volto, ma evidentemente rilassato. Dorrak lo osserva impassibile. "Mulazim, un onore avervi di nuovo sotto il nostro tetto. Spero che la colazione incontri i vostri gusti. E quando avrete finito troverete per voi due pacchi regalo qui fuori. Credo basti a rinnovare la benevolenza vostra e del vostro governatore." Dorrak ringrazia secco e annuisce serio e inizia a consumare composto la colazione, mentre i suoi soldati, felici di sapere che le loro fatiche sono terminate, esultano e festeggiano mangiando e bevendo allegri. Glimo si avvicina al gruppo e spiega meglio:"Avevo riconosciuto il mezzorco con il suo scadente travestimento. Non sono una spia, ma non mi si deve prendere in giro, tanto meno bisogna farlo con la mia signora. Quei due se la sono cercata."
  7. Anche per me lo stesso. Ora tiriamo giù i due personaggi e poi ne discutiamo.
  8. Ciao a tutti e grazie per il benvenuto. Ti chiederei di indicarmi dove leggere le regole di base della gilda o di riassumerle qui, quali convenzioni avete scelto per il pbf (1a o 3a persona, turni, ecc..) e magari due parole su ambientazione o storia. Grazie.
  9. La donna prepara con calma una abbondante colazione per quattro. "Il mio Rosso è già al lavoro, vedrete che fame avrà..." Dice con un sorriso. Mentre scalda pane sulla stufa offre ancora la tisana ai tre, poi mette loro davanti un piatto succulento, un carico di energia per il loro viaggio. Mentre iniziano a mangiare ormai sta sorgendo il sole. Anche i nani scendono nella sala comune, salutano e si siedono al tavolo al suono del lardo che sfrigola sulla stufa. Eldon ha quasi terminato il pasto, quando la porta della locanda si spalanca e da essa entrano le guardie incontrate la mattina precedente, seguite con calma misurata dal loro capitano, Dorrak Pietrasalda. Riconoscendo il gruppo un lampo di sorpresa attraversa il suo volto, giusto un istante di scompostezza subito riaffondato nella solidità del capitano. Calmo, espone secco i fatti. "Le tracce dei fuggitivi ci hanno riportato qui. Devo chiedervi nuovamente se siete stati più fortunati di noi e li avete incontrati. Signora, mi scusa per l'irruzione ma spero non stiate dando asilo ai due figuri di cui abbiamo parlato l'altro giorno." La donna è serafica, sorridente e tranquilla. "Mio caro, speravo di rivedervi. Le confermo quanto detto l'ultima volta, non stiamo dando asilo ai due che ci avete descritto, anche se due mezzorchi hanno lasciato queste mura questa mattina presto... Ma se avrete la pazienza di sedervi e rinfrancarci con una buona colazione sono sicuro che il vostro tormento troverà pace." Con grande sorpresa dei tre, il Mulazim sembra rilassarsi da un impercettibile sospiro emesso alle parole della donna. "Certamente mia signora. Ma pagheremo per il disturbo. Ragazzi, riposo."
  10. Eldon ci pensa un po' mentre si alza dal letto:"Tre ore circa. Manca ancora un'ora all'alba. Iniziamo a prepararci,godiamoci le cure del Rosso e poi ripartiamo quando farà luce, allora." I tre si preparano quindi con calma e quando scendono trovano la locandiera intenta ad affettare pane appena sfornato. "Anche voi avete fretta di partire? Quei due sono scappati senza neppure una fetta di pane caldo e lardo al ginepro. Gente strana..."
  11. Eldon sorride :"Leggevo i miei appunti. Scrivo le mie impressioni, i miei pensieri, ciò che imparo di volta in volta... E questa storia è sempre più oscura..." Poi scrolla la testa come per scacciare mali pensieri e fa un cenno ai due che nel frattempo hanno finito di prepararsi. Motsa da una occhiata ai giacigli, poi ai nani, quindi si avvia verso l'uscita vicino alla quale dormono i tre. Buug invece sbuffa e si stropiccia la faccia per poi avviarsi dietro al compagno. "Addio!" Saluta burbero il primo vedendo Eldon sveglio, il quale risponde solo con un cenno.
  12. Ciao, io mi propongo volentieri. Se non è ottimizzato e più puntato sul ruolo anche meglio. Mi candido, come ruolo può andare pentola curatore o lo skill monkey... Come volete. Se non è ottimizzato meglio che facciamo personaggi più divertenti
  13. La notte passa relativamente tranquilla, fin quando, durante l'ultimo turno di guardia di Eldon, Jebbeddo e Keidros si svegliano da un suo accesso di tosse violento. Fuori è ancora buio pesto, un vento gelido soffia contro le finestre portando polvere di neve ghiacciata a tintinnare sui vetri opachi. I due vedono l'halfling tranquillamente seduto sul letto con un taccuino in mano che ha palesemente simulato la tosse per svegliare i compagni. In fondo alla stanza Motsa e Buug stanno facendo i bagagli per partire.
  14. La notte è buia e dalle finestre dello stanzone penetra poca luce. Ogni letto ha a fianco un piccolo mobiletto con una candela e un cassettone. Eldon, dopo aver sorseggiato la sua tisana, posa il suo zaino su un letto vicino all'ingresso e va verso il bacile, per fare come Jebbeddo. I nani invece si mettono proprio nei letti verso il fondo della stanza, di fronte ai due sospetti, e senza neanche salutarli si buttano in branda e spengono la candela.
  15. La tisana riempie Keidros di un calore avvolgente, che lo fa sentire pronto a scalare la più alta delle montagne ghiacciate. La conversazione prosegue ancora per poco su argomenti poco interessanti, poi i nani si alzano e fanno per andare in camera, uno stanzone lungo e stretto con letti su entrambi i lati. Motsa e Buug sono su due letti vicini verso il fondo della stanza, già a letto. A metà stanza c'è un grosso mobile con brocche d'acqua e un bacile.
  16. Eldon ci pensa un pò. "Non so, non siamo tutori della legge, non sappiamo molto di questa storia. Ma se dovessi vedere il Mulazim sicuramente gli parlerei di quella strana coppia." Intanto fuori è calato il sole, Glimo butta qualche pezzo di legno nel camino e mette su una grossa pentola dell'acqua, nella quale Edira sparge fiori secchi, foglie, semi, miele e corteccia. Keidros riconosce il vasetto di miele: è lo stesso utilizzato dalla venditrice di Saadoun. Poi prende un boccale, lo immerge con cautela nell'acqua bollette e sorseggia soddisfatta. "Se volete, questa è la mia tisana, ottima per corroborare il fisico di un viaggiatore."
  17. Glimo sorride all'avvertimento di Jebbeddo. "Non si resta vivi a lungo in un posto come questo senza avere occhio per queste cose. Buug è lo stesso passato di qua da poco insieme ad un altro mezzorco. Ha addosso un costume di dubbio gusto che cerca di cammuffare i lineamenti, ma la mia signora se n'è accorta un attimo dopo che ha varcato la soglia. Sono fuggitivi, e se uno è un mutaforma ora mi spiego tutto. Ma non preoccupatevi, la casa del Rosso è sicura per i viandanti. Se si comportano bene continueranno a godere dell'ospitalità della Passamontagne e mia, altrimenti dovranno dormire all'addiaccio." I nani si dimostrano poco preoccupati: "Devono solo provarci. Comunque noi con le guardie non parliamo!" Eldon, mentre prende ancora un pò di birra dalla caraffa, chiede ai compagni. "E noi che facciamo? Se sono loro dovremmo fare qualcosa. Ma questo potrebbe farci ritardare..."
  18. Glimo interviene: "I mercanti potrebbero aver fatto altre vie, o magari sono passati di qui di giorno e non si sono fermati anche se non ricordo niente del genere, di solito vedo tutti quelli che passano. E poi pochi resistono al richiamo della Capra di Montagna. Il suo calore è un pò come il richiamo di una sirena per i marinai." Il nano continua: "Però lo gnomo ha ragione. Cosa ci fa quella pellaccia qui? A quanto ne sappiamo quelle bestie qui non sono ancora arrivate." Eldon prende la parola: "Mastro Glimo ho un'altra notizia che vi farà piacere e che forse è una parziale spiegazione: una nave proveniente dal Thay è stata messa in quarantena al porto di Cimbar poichè qualcuno stava tentando di importare un Ferus in queste terre. Ci devono essere persone disposte a pagare per studiare, utilizzare o semplicemente possedere queste creature. Magari quella pelle era in viaggio verso un compratore particolare" Mentre il gruppo specula sull'argomento, Keidros vede che il mezzorco allontanandosi si tocca la faccia come per massaggiarsi; ma c'è qualcosa che non va, come se avesse qualcosa di posticcio sul volto che si sposta in maniera incoerente. Motsa gli da un leggero colpo di gomito e lo fulmina con una sguardo in cagnesco, per poi proseguire per le scale.
  19. Glimo approva le parole dello gnomo, i nani restano pensierosi, mentre il mezzelfo sembra seccato dalla risposta ma non dice nulla. Poi il nano con la tunica prosegue: "Fossi in voi non sventolerei così tanto quella cosa. Per quanto riguarda me e mio fratello, posso assicurarvi che non siamo interessati. Ma la via è piena di predoni..." E sottolinea quest'ultima frase con un impercettibile gesto del capo in direzione di Motsa che non si accorge di nulla perché ancora intento ad osservare la pelle. Glimo porta altra birra in tavola: "Queste si che sono notizie. Non ho mai visto un Ferus né spero di vederlo, se arrivano qui siamo spacciati. Mi hanno detto che nel Chondat hanno dovuto organizzarsi. Le fattorie e costruzioni isolate non hanno più accessi al piano terra. Sono tutte dotate di accessi ai piani più alti a cui si può accedere solo con lunghe scale che la notte vengono ritratte. I Ferus così non riescono ad entrare." Eldon risponde: "Speriamo allora non imparino mai a costruire scale!" Il mezzelfo improvvisamente si alza, e lasciando ancora un po' di birra nel bicchiere dice a tutti che andrà a letto. "Forza Buug, domani si parte all'alba, dobbiamo riposare." E detto ciò fa per andarsene di sopra.
  20. Glimo sorride ripensando al passato. "Quell'ogre magi era davvero singolare. Un bestione enorme ma con evidenti problemi di autostima personale. Pensava di essere un debole piccoletto, voleva studiare e non era malvagio come i suoi simili, da cui era scappato. Usava le sue capacità magiche per aiutare gli altri, spesso. Ma la gente aveva paura, fecero tanto che lo scacciarono. Non lo conoscevano e non si fidavano del nostro giudizio. Fecero lo stesso con dei duerghi, venuti solo per lavorare alle miniere ma allontanati per il colore della loro pelle." I nani rispondono, anche incuriositi dalla pelle ritrovata dai tre:"Pensiamo sia una speciale varietà di idra, rara e poco conosciuta. Definirci cacciatori di mostri mi sembra eccessivo, sicuramente non lo facciamo per il bene dei popoli. Questa idra potrebbe fruttarci un bel gruzzolo. Ma dammi qua quella pelle. Per l'Ascia di Hetir Trecciadoro, come ci è arrivata questa quaggiù?" L'esclamazione del nano incuriosisce anche gli altri che si avvicinano per vedere quel lembo di tessuto che tanto provoca fastidio al tiefling. "Questa è pelle di Ferus, non ci sono dubbi. Non ne ho mai vista così ben conservata. Solitamente si disintegrano con la lucedel sole, ma questa... Deve essere stata trattata per resistervi. O peggio deve essere di una specie nuova, più forte." Tutti restano molto stupiti da quella cosa. Glimo sembra sinceramente preoccupato, mentre il mezzelfo osserva con un sorriso beffardo quell'oggetto inusuale. "Se volete sbarazzarvene, sarò contento di alleviarvi dal suo peso." dice.
  21. I due nani si sciolgono un pò e iniziano a chiacchierare con Jebbeddo, forse convinti dalla prova di forza del gruppo che ha sconfitto i troll. "La creatura di cui ha sentito parlare deve averli spaventati per spingerli così vicini alla via. Noi siamo qui per questo. Se è come pensiamo, sappiamo a chi può interessare parte di quella bestia. Se doveste incontrarla non affrontatela, cercate riparo, usate i cavalli come esca o distrazione. E' letale ma non troppo intelligente." Buug aggrotta le sopracciglia e guarda un pò in cagnesco Jebbeddo, forse per il modo in cui ha contraddetto il suo amico. Sta quasi per alzarsi ma Motsa lo ferma con un gesto della mano quasi impercettibile. "Abbiamo già abbastanza problemi, senza che ci accolliamo quelli degli altri." Poi guarda il mezzorco e continua: "E soprattutto senza cercarcene di nuovi." Buug sbuffa e abbassa nuovamente la testa sul suo piatto, mangiando con stizza. Glimo volge la conversazione altrove. "Qui negli anni ho visto passare un sacco di creature. Un anno gli Aarakocra hanno combattuto proprio qui dietro con uno Slaad, chissà da dove era spuntato. C'è stato poi un gruppo di orchi che aveva deciso di stanziarsi in zona, finchè un contingente di mercenari pagati dai proprietari delle miniere non li ha scacciati: il commercio ne stava risentendo." Spunta nuovamente la Passamontagne e prosegue: "E ricordi l'ogre magi? Peccato che non piacesse ai viandanti, era così a modo..."
  22. Le notizie vengono assorbite da Glimo come acqua dalla terra. Per uno che vive in quel modo, lo sguardo sul mondo è dato proprio da notizie e pettegolezzi dei viandanti di passaggio. Trovare dei giramondo come Jebbeddo e gli altri per lui è una fortuna. "Conoscevo un mercante che passava di qua e aveva contatti con il Thay, ma da quando le miniere si sono esaurite non l'ho più visto. La via è sempre meno trafficata, purtroppo. Le grandi compagnie di minatori e il loro codazzo non sono più così frequenti." Il nano con il manto si inserisce nel discorso: "Avrete problemi con le creature di questi monti, allora. Noi abbiamo messo in fuga un gruppo di troll. Hanno ucciso i nostri cavalli per cibarsene, ne abbiamo uccisi tre ma un paio ci sono sfuggiti, maledetti." Glimo risponde: "Le creature si tengono lontane dalla Capra di Montagna. Abbiamo i nostri modi per difenderci." Poi rivolgendosi al mezz'elfo continua: "Ma voi non venivate da quella direzione? Se volete andare a Cimbar dovrete tornare indietro." Motsa torna a parlare di Cimbar, elusivo: "Beh Cimbar in futuro potrebbe essere interessante visitarla. Un posto tranquillo è un posto buono per gli affari. Poi so che il porto è ricco, il commercio fiorente malgrado il periodo. Meglio stare alla larga dai Cerchi di Vuoto, e meglio per tutti noi se il Chessenta non si fa coinvogere nelle guerre degli altri."
  23. Glimo sembra interessato: "La terra dei maghi rossi, è parecchio che non parlo qualcuno che l'ha visitata. Ho saputo che se la cavano male con il Cerchio di Vuoto." Accetta comunque di buon grado il denaro dei tre e lo consegna subito alla moglie che, dopo aver lasciato lo stufato caldo in tavola, va nuovamente via, questa volta al piano superiore. Anche il mezzelfo sembra interessato, ma più a Cimbar. "Una delle nostre mete potrebbe essere Cimbar, che si dice laggiù?" A questa domanda interviene il nano corazzato, che con uno sbuffo dice: "Città di precisini, tutti a pensare a tenere pulite le strade. Il massimo che potrete trovare laggiù è una noia mortale!"
  24. I due nani borbottano tra loro nella lingua e quasi non considerano i nuovi arrivati, quasi ostentatamente. Il mezzorco invece secondo Keidros sembra particolarmente a disagio ed evita il contatto visivo con i tre, mentre il mezzelfo si presenta brevemente e in maniera cordiale. "Sono Motsa, lui Buug. Anche noi non pensavamo di incrociare così tanta gente in questa stagione. Speriamo voi siate più loquaci dei due li dietro." Conclude sorridendo. Glimo risponde poi a Jebbeddo mentre la donna riempie tre ciotole di stufato. "La camerata al piano superiore ha una ventina di letti, ci starete comodi. Come pagamento va bene l'oro, ma notizie, racconti e merci possono sostituirlo. Se invece ne siete a corto, sono 10 pezzi di argento a testa a notte, pasto compreso."

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