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Dragons´ Lair

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Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 24/08/2019 in Messaggi

  1. Capitolo Ventisei – Una finestra che si affaccia ad Oriente La necessità di riunire i tredici Eroi dell'Occidente, nome che veniva più spesso utilizzato dagli abitanti di Arth per indicare il gruppo di avventurieri che fungeva da portabandiera per la guerra che stava avvenendo, richiedette tre ulteriori giorni e la collaborazione di Eipherys Silverstar. Non ci fu quindi da stupirsi se i primi a giungere in carrozza al punto di incontro a Saikai, furono coloro che vennero accompagnati sulla costa dal druido Gargamellor e dalla sua compagna animale, il capodoglio Celestina. Il mentore di Winn'Ier diede la sua parola di riportare sani e salvi i prigionieri salvati, poco prima che il gruppo venisse raggiunto da un gruppo di samurai, i guerrieri scelti al servizio dello shogun Nichiya Kosuke, affinchè li scortassero sani e salvi a quella che fungeva da capitale pro-tempore. Kirigashima era infatti la seconda città più popolosa di Saikai, l'ampia regione costiera del Continente Orientale, riconquistata a fatica dalle truppe dello shogun solo dopo che esse avevano ottenuto il supporto di un nutrito gruppo formato da ottocento uomini dei Fiordi, cinquecento dei Dragoni di Acquastrino, seicento fanti da Scogliera Argento, mille uomini dell'esercito di Arcoria e altrettanti da Garnia, oltre a duecento panettieri da Brughioro. Per quanto le battaglie avessero portato anche la necessità di molte riparazioni, quando il primo gruppo di avventurieri giunse, la nuova capitale sembrava aver già risolto il grosso dei problemi. Riconoscibile artisticamente per i particolari tetti in tegole e le abitazioni che si sviluppavano molto più in verticale rispetto ad Occidente, Kirigashima offriva uno spettacolo esotico per chiunque non fosse mai giunto in quel lontano paese. Kirigashima (vista serale) Gli impegni dello shogun per consolidare gli instabili confini del suo stesso paese, in piena guerra contro le interminabili ondate nemiche, costrinse il gruppo di eroi ad aspettare più del dovuto. L'attesa non fu comunque dettata dalla noia, poiché offrì l'occasione a Clint, Oceiros, Seline, Celeste, Zhuge e Thorlum di visitare la grande città, in cui gli abitanti dagli occhi a mandorla sembravano api industriose. Ma pure il loro attaccamento alla tradizione, ai kimono e al loro dialetto che a volte rendeva difficile capirli, era solo una falsa impressione di quello che era un carattere molto educato e al contempo riservato. Gli stranieri non avrebbero saputo dire se ciò rappresentasse una effettiva apertura verso l'Occidente, ma a discapito di quale fosse il loro pensiero, la guerra sembrava non creare distinzioni di razza e i mercanti si dimostrarono tutti ben disponibili a fare affari con i nuovi venuti. Le bancarelle variavano da semplici souvenir a abiti di foggia locale, da specialità locali (che ebbero modo di conoscere bene) ad oggetti volti alla guerra come armi e armature elaborate secondo la tradizione di quel continente, costruite e trattate in ogni singolo dettaglio, come se il loro artigiano cercasse la perfezione in ogni gesto e in ogni singolo componente. Il terzo giorno, accolti da una calca di bambini e curiosi, giunsero anche Chandra, Bjorn, Trull, Winn'Ier, Sharifa, Golban e Tom Po, i quali ebbero presto l'occasione di reincontrarsi per strada con i propri compagni. Essi poterono godere delle stesse novità che si erano presentati agli occhi dei compagni, che poterono guidarli tra i venditori di dango e tè verde, okonomiyaki, onigiri, ramen, soba, udon, sashimi e banane glassate ricoperte di zucchero servite su un bastoncino. Era una cucina molto diversa da quella a cui erano abituati, che giustificava le immense risaie che erano visibili dai punti più alti della città, sconfinate come i campi in cui crescevano il resto dei frutti che nutrivano quel grande e rigoglioso paese. Coloro che erano giunti da più tempo avevano avuto modo di dormire presso le ampie stanze degli ospiti predisposte dallo shogun Nichiya, il quale finalmente ebbe il tempo di palesarsi a loro quando furono chiamati a cena. La presenza di così tanti eroi aveva spinto i cuochi di corte a offrire una offerta completa delle pietanze che avevano preparato, un menù di più di cento portate diverse che offrivano un vero e proprio ventaglio alimentare del Katai e che comprendeva anche molti piatti fritti andare a braccetto con il pesce crudo che era una componente importante. Bizzarra tradizione locale, al posto delle usuali posate vi erano solo una coppia di bacchette. I bagagli vennero portati alle stanze singole in cui ognuno poteva dormire, le cui pareti erano in cartapesta e le porte fatte in un leggero legno e binari su cui esse scorrevano all'apertura. Come letti vi erano dei giacigli noti come futon. Al momento della cena con i suoi illustri ospiti, lo shogun Nichiya Kosuke fece il suo ingresso. A discapito dei regnanti giovanili cui erano stati abituati (con la sola eccezione di Augustus Mac-Tir), lo shogun pareva assai avanti con l'età, un vegliardo pelato e con una lunga barba e baffi grigi, la schiena curva sotto il peso dell'età. Nichiya Kosuke Dopo un inchino da in piedi, egli si rivolse ai suoi ospiti Possiamo sederci disse dando così il via alla cena A quanto ho potuto capire, molto vi devo per l'aiuto che ho ricevuto. Sono addolorato che dobbiate visitare il mio paese in questi tempi. Prima della guerra Saikai era una rara gemma di bellezza, un paese in cui anche il più povero poteva portare cibo in tavola. Adesso non sempre è così e io stesso cerco di rinunziare a quello che posso, se può servire ad altri. Non fraintendetemi disse lo shogun sollevando lo sguardo e osservandoli con occhi a mandorla svegli e attentissimi Quello che non vi sentirete di mangiare non verrà buttato, ma verrà donato ai più poveri e alla mia fedele servitù. Lo shogun Nichiya Kosuke parlò quindi in tono pratico agli avventurieri So che vi siete reincontrati solo oggi, quindi cercherò di riassumere le notizie che siamo riusciti ad ottenere. A nord-est di qui, nelle pendici sud di Ezo, sorge il Picco del Dolore. Non è una località interessante, anzi è spoglia e arida, solcata solo da venti freddi. All'interno di quella montagna, a quanto ci è stato detto dal generale Yodogawa Hisashi, sorge il complesso in cui vengono creati i ferrotitani, mostruosità partorite dall'unione di ferro, tecnologia del vapore e magia. Mostruosità capaci di abbattere interi eserciti e la cui potenza nello scacchiere della guerra è assai grande lo shogun bevve una tazza di zuppa per poi proseguire Io e i miei strateghi stiamo elaborando varie possibilità sulla base delle poche informazioni a nostra disposizione. So che i vostri sovrani erano soliti inviare piccoli gruppi, ma data l'importanza di questa missione abbiamo convenuto che non saranno sufficienti solo alcuni di voi. Ci servirete tutti per questa importante missione di infiltrazione e spionaggio che precederà il vostro ingresso in guerra. Lo shogun rimase in silenzio, per dare l'occasione agli avventurieri di porgli le domande e conversare tra di loro. Per suggellare il suo momento di ascoltò, battè le mani per chiamare una delle sue ancelle, una graziosa e giovane coppiera mezzelfa che quando ebbe modo di vedere gli eroi finì per far cadere a terra la propria brocca, lo sguardo trasecolato fisso su Bjorn Havardsson. Nonostante il kimono che indossava e l'assenza delle percosse che aveva visto al loro primo incontro, egli riconobbe subito Vaiara, la mezzelfa che aveva salvato quattro anni prima. x tutti
  2. DM Derbel annuì alle parole di Trull Dovremmo fare att-- Quello che mio marito intende dire interloquì Marie Antoinette E' che non possiamo rischiare di mandare più uomini a morire di quanti ne potremmo salvare. I Tagliarocce sono nani... di rispetto, ma essi dovranno badare a sé stessi, nel momento in cui si sono separati da voi. Avete fatto la scelta giusta, il generale era ben più importante comunque ci tenne a puntualizzare Sophia, con un filo di voce, non parve comunque voler concedere l'ultima parola alla cognata Io contatterei Augustus per sentire se ha modo di mandare un gruppo di esploratori accompagnati dal suo mago di corte spiegò Se la miniera avrà per allora ricevuto rinforzi, mi assumerò il rischio Derbel rivolse un sorriso enorme alla sorella Procedi pure, sorella mia La principessa sua moglie si limitò a sbuffare in silenzio. Derbel quindi proseguì Godetevi la giornata, presto faremo in modo di riorganizzare la vostra ripartenza, la tappa sarà a Kirigashima dove stabiliremo i dettagli per la vostra prossima missione. x Trull x Winn'Ier x Sharifa x Bjorn Il sole raggiunse lo zenit, per poi ridiscendere lentamente in quell'ultimo momento di riposo a Firedrakes, la città che aveva fatto incontrare i primi eroi e che ora nostalgicamente li salutava, prima del loro ritorno ad Oriente. La guerra chiamava, inesorabile e ineluttabile.
  3. Domande: -cosa c'è intorno? Mare, colline, boschi, scogliera? Posti dove nascondersi? - nell' immagine vi è un corpo(?) Riverso davanti al carro. È presente anche nel gioco?
  4. Post cancellato in seguito a momento di delirio del DM
  5. Kythorn 6 (Giugno) - Tardo Pomeriggio "Abita in Vicolo della Perla 23. Indossava degli abiti di ottima fattura, color azzurro ed un mantello corto verde. Floon mi pare che abbia trentatre anni, è alto più o meno come voi -dice indicando Andor- slanciato, occhi azzurri e capelli biondi rossicci. Aspetto ben curato, di bella presenza. Di Reanaer Neverember non so nulla mi spiace, non l'ho conosciuto così bene da entrare in confidenza su argomenti così spinosi e delicati e non so se sia sparito dalla circolazione, ma immagino che voi sappiate bene dove sia la residenza del casato Neverember visto che siete nobili, potreste andare ad informarvi in tal caso. Sicuramente vi sapranno dare più risposte di quante ne possano dare a me, nonostante io sia una celebrità indiscussa, per certe porte non basta la fama quanto piuttosto il sangue." vi dice candidamente Volo. Quelli di Waterdeep sanno bene dove si trovi villa Neverember nel Quartiere del Mare, la zona più splendida e prestigiosa di Waterdeep, dove i ricchi ed i potenti (o quelli che desiderano spacciarsi per tali e possono permettersi l'affitto) vivono o gestiscono le proprie attività commerciali. Sembra però che da quando Dagult sia stato destituito, la villa sia semi abbandonata, gestita e sorvegliata dalla servitù quel tanto che serve per non farla cadere in rovina o lasciarla preda dei ladri. Non avete idea se Renaer abiti ancora lì oppure no, in fondo voi come le vostre famiglie avete tagliato qualsiasi contatto o legame con i Neverember. @Andor
  6. Ho altre vie per chiacchierare con Ian, lo faccio senza intasare questo topic.
  7. No, Tarkus e Athelorn mi hanno confermato la loro partecipazione in via privata.
  8. Siete appostati a ridosso della porta, pronti ad entrare. Bahalasar fa un cenno agli altri, poco prima di aprire la porta, pronto ad aprirla. La porta viene aperta, ed immediatamente quattro pietre vengono scagliate contro il dragonide bronzeo. Nella stanza, quattro coboldi e uno di quegli strani animali dall'aspetto di piccolo drago comandati da un razziatore in maschera vi aspettano!
  9. 1 punto
    Più siamo, più ci divertiamo! @Ipergigio: aspetto @Uriele per una conferma o una smentita, ma Carmine ha "Status Fratelli", quindi potrebbero esserci informazioni note a tutti i PG. Edit: come non detto, ha già risposto xD
  10. L'ordine di iniziativa è Tuor, te, trip, Rozeil, nemici, sacerdote. Ad agire stava a Tripitaka, quindi a te stava dopo Rozeil, i nemici e il sacerdote. Quest'ultimo ha rianimato tuor, quindi prima che si compia la tua azione deve farne una lui.
  11. @Hiltor @poss2710 @Fog @Roald Nordavindquando volete signori! Io sono nella civiltà e ho nuovamente un PC! 😉
  12. Ho fatto delle correzioni minori alle meccaniche, trovate riportato tutto nelle pagine modificate. Come sempre, rimango disponibile per eventuali domande.
  13. Gudrod Si pulì la bocca dopo aver riversato l'ultimo pasto nel fiume. Tossì e si schiarì la voce ma ne uscì comunque una frase mezza soffocata dall'orrore appena visto. E pensare che aveva avuto modo di assistere a cose peggiori. "Sopporto la loro vista solo se sono io a tagliare loro la testa." AdG
  14. Seguendo e rinforzando il parere di Ji Ji, mi pare che il problema sia proprio di stereotipi. Un malvagio è una persona il cui fine passa sopra ogni mezzo attuabile e ogni essere per lui non importante. Ciò non vuole dire che, come nella realtà, non abbia persone importanti e, soprattutto, non vuol dire che sia così sciocco da non sapere che da solo, per quanto forte, presta il fianco a debolezze. Magari manipola, gestirà in modo autonomo le informazioni, ma per quale ragione dovrebbe scannarsi con un compagno d'avventura? Anzi, lo aiuterà a piene mani: se un compagno cade, lui potrebbe essere il prossimo... Fossi ad esempio un bel Chierico malvagio, sarò sempre bello pieno di guarigioni da distribuire ai miei compagni d'avventura 🙂 Ne muore uno? E dove ne ritrovo uno affidabile? Resurrezione! Lo faccio per me, mica per lui. Ci sono tesori? Qual'è il problema nel dividerli? Non è un atto di bontà, è puro calcolo di convenienze.
  15. Il problema dei PG malvagi è stato discusso molte volte su DL e potrebbe sorprenderti che il problema maggiormente considerato è proprio la collaborazione di diversi malvagi in un party funzionale 🙂 Ti porto la mia esperienza. Credo sia interessante perché i PG delle avventure e campagne del mio gruppo sono per la maggior parte malvagi senza che abbiamo mai avuto intenzione di farli specificamente malvagi. Noi di solito usiamo la cosiddetta "moralità grigio-nera"; l'etica varia tra persone e culture e ognuno ha luci e ombre. Non esiste quindi uno stereotipo del malvagio che includa automaticamente nel bundle, per fare un esempio, egoismo e sadismo. Un personaggio può essere un soldato disposto a uccidere a sangue freddo una persona qualora riceva un ordine in quel senso, ma allo stesso tempo si butta sotto il fuoco nemico per salvare uno sconosciuto perché questi indossa la sua stessa divisa e quindi è un alleato, amico e compagno. Magari con quella stessa persona litigherà e farà a pugni per una partita a carte ma questo è limitato ai momenti di pace; quando si è sotto il fuoco non esiste egocentrismo e si dà tutto per l'unità. E' un'attitudine comune nelle forze combattenti (nel mondo reale). La maggior parte dei PG che giochiamo ha questa attitudine di base: lealtà assoluta verso gli amici e nessuna pietà con i nemici. Se poi "nemico" viene esteso a "chiunque non sia un amico stretto" ecco che abbiamo un malvagio spietato con quasi tutti. Il problema che tu poni mi sembra sia legato all'immaginario fantasy alla D&D, dove i paladini rettissimi sfidano i draghi malvagissimi. Però esistono altri immaginari fantasy. Elric è assai malvagio, ma conosce la lealtà. In ASOIAF ci sono molti tipi di malvagio, e molti di essi sono completamente leali ad alcune persone o a una causa: Kahl Drogo, Jaime Lannister, Arya Stark, Stannis Baratheon... c'è pure un parricida tra gli eroi. Altri personaggi della saga sono malvagi E traditori, per esempio il bastardo di Bolton. La malvagità ha molte declinazioni. Insomma, se si vogliono PG che siano un gruppo coeso e leale non c'è bisogno che aiutino gli anziani ad attraversare la strada e facciano volontariato in una ONLUS nel tempo libero. Possono essere spietati e manipolatori e senza scrupoli con i nemici e allo stesso tempo essere amici tra loro.
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