A mio avviso non è questione di "potenza dei personaggi", ma di supporto alla narrazione.
Un sistema come D&D & Co. detta un ritmo narrativo che non può deragliare più di tanto.
Non è necessariamente un male, anzi, per quel concept si perseguono delle estetiche del tutto lecite (strategico/tattiche, gestionali, etc.).
Poi de gustibus...
Se invece ad esempio vuoi raccontare di un eroe che in una "sola azione" salti dalla cima della torre in groppa al drago, e che lo raggiunga alla testa per ammazzarlo con un singolo affondo, ti servono strumenti che supportino un taglio più romanzato/fumettistico/cinematografico.
È da un po' che cerco di diffondere il verbo di Dungeon World, ma credo che esistano anche altri sistemi (oltre ai Powered by the Apocalypse), che supportino questo approccio (sempre a mio avviso) più sciolto e moderno.
Devi solo chiederti se sia plausibile che il protagonista del tuo romanzo/fumetto/film sia in grado di uccidere un drago in pochi secondi e, se sì, quanto sia difficile per lui.
Il suo livello non c'entra. C'entra solo se è fico per la storia che vuoi raccontare.