Effettivamente la storia è un pò troppo contorta perchè possa essere capita alla prima lettura, ed inoltre ho evitato di fornire troppe informazioni per una componente di mistero.
Mi accingo a spiegare:
A) Eden è la prima strega. Non ho ricontrollato, ma se non erro ho scritto che la prima strega è colei che è stata imprigionata. Ho sbagliato. Eden è la prima strega, impossibilitata a nascere a causa della prigionia dimensionale a cui era stata condannata la madre da colui che aveva ricevuto le informazioni dal fato, prima che questo scomparisse. Eden alla fine non è mai nata, ma ha preso ad esistere quando questa entità estranea ha voluto usufruirne per due motivi: I suoi poteri di strega (Quindi legati al frammento del fato), e la consapevolezza che sarebbe stata daccordo nel cedere il suo corpo purchè ella potesse nascere.
Quindi Eden è una strega che paradossalmente non esiste, ma allo stesso tempo esiste grazie alle capacità dell'entità estranea.
Mentre, l'altra strega, se non si è capito, è Noah. O meglio, su questo ci sto ancora lavorando, perchè la scelta di rendere Noah una strega non mi garba tanto, anche se potrei far combaciare tantissime cose, che vi spiegherò.
B)Il Fato, cos'è?
Qui dovrò nuovamente dilungarmi in un discorso abbastanza complesso sulla struttura del mondo in cui giochiamo.
Il fato è: Un concetto/Una entità fisica. E' superiore a tutti i veri dei, controllava e gestiva l'impiego di energia nel mondo, era a capo dell'organizzazione del sogno di questo mondo, e guardiano del Volere del mondo.
Cosa significa questo?
Vedi, il mondo non è altro che un'altro dei sogni di questa entità, perno e creatrice di tutto, che sogna la realtà che stanno vivendo i pg. Naturalmente però, ogni realtà si fonda su concetti e leggi proprie, perciò a fare da fondamento al mondo da lei creato, esistono dei pilastri della realtà che sono talune entità base che vengono chiamate "Dei", ed una realtà che ha il compito che il Volere stesso non venga danneggiato dal suo stesso sogno. Codesta entità è il Fato.
Ed i mondi fin'ora sognati da questo Volere sono stati innumerevoli. Stanco di un sogno, cambia realtà e ne comincia un altro. L'unica entità ad essere rimasta in eterno accanto al Volere del mondo, quasi come la sua spalla, è il Fato, che fa parte di tutte le realtà strutturali dei mondi da lei sognati.
Il Fato ha il compito di impedire che i sogni del volere del mondo finiscano per danneggiarlo. Insomma, impedisce che nascano o diventino degli "Incubi". E per fare ciò, dopo numerosi tentativi, e rischi corsi a causa delle realtà stravaganti create dal volere del mondo, ha creato un metodo sicuro per impedire: Che il mondo decada troppo presto annoiando il Volere, e che il sogno danneggiasse il Volere. Attraverso dei fili.
Le capacità del fato sono di infinita precisione e predizione matematica. Egli ha accesso ad ogni informazione del mondo, e come tale riesce a calcolare, prendendo in considerazione persino lo spostamento degli atomi, delle energie, o di altro, la linea temporale e la dirittura d'arrivo del sogno che sta vivendo adesso il volere. Però lui può solo limitarsi alla manipolazione delle probabilità e del caso delle entità capaci di esercitare un pensiero, una forza sul mondo circostante, e non dell'energia e della materia, compito degli Dei.
Perciò egli è entità e concetto del destino che conosciamo. Sa ed attua. Per ogni scelta ci sono infiniti calcoli che cambiano la linea temporale del mondo, e lui può vedere a cosa condurrà ogni sua scelta in termini "matematici", scegliendo di volta in volta secondo il principio del "male minore" per il Volere.
Naturalmente quando parliamo di volere, parliamo di una entità autonoma che ha dato origine a tutto, superiore a qualsiasi entità esistente al mondo. Ma allo stesso tempo generata da altre volontà, e generatrice di altrettante. Se per esempio il Volere della galassia è il generatore del volere di tutti i Voleri delle stelle, il volere del mondo è generatore delle entità coscienti che sono di per se voleri minori. Questa catena si estende all'infinito in entrambi i lati, ed è necessaria all'universo stesso per mantenere l'equilibrio, più semplice da controllare quanto più è suddivisa l'energia in organi che compiono il loro lavoro. Una sorta di meccanicismo possiamo dire.
Naturalmente questa è una descrizione parecchio fiabesca della composizione dell'universo, perchè spiegare per filo e per segno tutta la storia che c'è dietro comporta un logoramento delle dita che purtroppo mi serviranno in futuro
E voi dite, questo volere non dovrebbe essere saggio quanto basta per badare a se stesso?
Ridicolo quanto può essere, ogni Volere o Volontà ha un obbiettivo: La conservazione dell'equilibrio. E quale modo più facile se non suddividere l'energia assegnatali, in altri voleri più piccoli, dotati quindi ognuno di un proprio desiderio e di una propria storia, quindi autonomi? Non per niente il perno della realtà dell'universo conosciuto si chiama "Seme di Favola".
E ancora più strana è la scelta del volere che ha creato il volere di questo mondo e i voleri di altri mondi, che ha deciso che la caratteristica di questo volere fosse quella del suo perenne sogno. Un volere sognante. Con questo Gap, il volere avrebbe dovuto gestire l'equilibrio ed il suo sogno, senza decadere e diventare un mostro, un Volere morto o Buco nero (Eh si, mi piace la meta/astrofisica), uno di quei voleri incapaci di gestire l'equilibrio dell'energia, divorati dalla loro stessa volontà. Avendo successo nel gestire il proprio equilibrio, ogni volere può agognare ad ascendere ad una forma gerarchicamente più complessa di volere, e via via dicendo.
Quindi il fato è emanazione di questo volere del mondo, che fa parte della struttura del mondo in sua vece. Il mondo stesso è invece un guscio che il Volere del mondo ha creato per se, rifugiandovisi all'interno, come ulteriore precauzione perchè non venisse danneggiato dal suo sogno. Insomma, ha fatto bene i conti. Ma ha anche delle pecche, di cui vi parlerò in un altro momento.
Come agisce quindi il Fato? Facendo vibrare le corde attraverso le quali gli altri voleri (Esseri viventi) sono collegati, è capace di agire sulle loro scelte. Ma questo ha un limite. Come il non potere agire sulla materia. E gli Dei, ognuno incarnazione di un concetto diverso e concetto stesso, erano spesso in contrasto tra di loro non per capricci o altro, ma proprio per qualità d'attrazione e respingimento reciproco come gli atomi di cariche diverse o uguali. Perciò la vita, l'incarnazione matematica e concettuale della vita, si potrebbe dire quasi che follemente avrebbe eliminato la morte e viceversa. Ma erano necessari entrambe perchè ci fosse il riciclo dell'energia impiegata. Creazione e distruzione. Era normale. Il volere aveva calcolato tutto in funzione di un equilibrio maggiore. E il fato avrebbe dovuto coordinare lo sviluppo delle varie parti, e sarebbe dovuto essere il guardiano del mondo. Delle innumerevoli realtà che comparivano e scomparivano in base alle innumerevoli possibilità che il volere desiderava sperimentare per raggiungere l'equilibrio perfetto.
Ma come è possibile che il Fato, colui che controllava e calcolava tutto, potesse venir sconfitto?
Egli, sebbene superiore in molti aspetti alle altre entità delle realtà, poteva solo calcolare le possibilità e agire sulle scelte delle entità senzienti. Non poteva calcolare nessun futuro però per gli Dei, per se stesso e per il volere del mondo. E mentre gli dei possiamo considerarli come delle macchine, lui ed il volere possiamo vederli invece come un insieme multisfaccetato di emozioni e sensazioni, ognuno votato ad un proprio obbiettivo, che fosse per gli Dei mantenere l'equilibrio dell'energia per il Volere, per il Fato proteggere il Volere, e per il Volere la creazione dell'equilibrio. Spiegherò il perchè anche di questo un dì.
E come nelle più strane leggende, arrivò un momento in cui il Fato avrebbe dovuto fare la scelta in cui avrebbe dovuto lasciare continuare questo mondo, pur arrischiandosi un margine di imprevedibilità, oppure lasciare che questo mondo finisse. Fece la prima scelta, quando una sacerdotessa votata al destino, era così follemente innamorata di lui e lo venerava così tanto, che volle farsi possedere da lui. Non accontentarla sarebbe risultato in una guerra così estenuante che il volere del mondo si sarebbe annoiato presto ed avrebbe cambiato nuovamente mondo arrischiandosi altri pericoli. Accontentarla avrebbe fatto si che l'energia del fato potesse venire passata alla progenie della sacerdotessa, pur facendo si che questo mondo continuasse. Fu quello che scelse, e nacque così una linea di discendenza che aveva la capacità di vedere i fili del fato. E naturalmente questo comportava che il Fato non potesse più scrutare il futuro di quel qualcuno con la sua stessa energia. Costui fu uno dei primi eroi di Lyo.
Il secondo fu un falso Dio. Il terzo un musico. Ed il quarto ed ultimo era un sasso.
I quattro eroi di Lyo furono proprio un discendente del fato, un falso dio, un/a musico/a ed un sasso.
Costoro, ognuno speciale a modo suo (e vi sfido ad indovinare perchè), scacciarono il fato.
E qualcun'altro, involontariamente ed inconsciamente intrecciò la sua storia con quella degli eroi di Lyo divenendo uno di loro senza averli mai incontrati, e spinto da eventi più grandi di lui diede il via al rituale Matrica, col quale il fato potè sopravvivere.
La loro storia è ancora più lunga, perciò mi fermo qui. I misteri insoluti si scioglieranno in soluzione un dì.
Come al solito domande ed dettagli sono graditi.
C) E' una cosa che li spingerò a fare non appena "cominceremo" la storia, lo so : D
Ok, e dopo il malloppone di trama quotidiano, penso di aver fatto i compiti.
Come al solito, ho detto, domande e consigli sono sempre accolti.
Inoltre vi ho sfidato ad indovinare in cosa ognuno degli eroi di Lyo era speciale.
Indizio: Non è una loro capacità, ma una loro caratteristica intrinseca collegata al Fato.
Bless you se l'avete letto tutto.
Cya