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D&D Heroes of the Borderlands Starter Set - Prime Impressioni

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Pubblicato
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Diamo uno sguardo al nuovo Set Introduttivo di Dungeons & Dragons.

Il nuovo Starter Set Heroes of the Borderlands fornisce una nuova introduzione a Dungeons & Dragons, prendendo molto in prestito dai giochi da tavolo per semplificare i concetti base del gioco senza sacrificare troppo del gameplay effettivo. In uscita entro la fine di questo mese, Heroes of the Borderlands è una bestia diversa rispetto ai tre precedenti Starter Set pubblicati da Wizards of the Coast nell’ultimo decennio. Per cominciare, il nuovo set è molto più ricco di componenti, con un’abbondanza di pezzi in cartoncino fustellato per simulare tutto, dagli slot degli incantesimi ai Punti Ferita, oltre a una miriade di carte che rappresentano PNG, equipaggiamenti, incantesimi e mostri. In secondo luogo, questo nuovo Starter Set offre un importante nuovo punto di accesso alla versione rivista del 2024 della Quinta Edizione, fornendo ai neofiti un ingresso semplificato alle regole aggiornate.

Ispirazione dai giochi da tavolo

Avendo provato tutti i precedenti Starter Set, Heroes of the Borderlands sembra più un’esperienza che non Dragons of Stormwreck Isle o l’Essentials Kit. La confezione da sola fa sembrare il set molto più vicino a un gioco da tavolo, completa di un vassoio di plastica che separa le carte, contiene le mappe e persino conserva i dadi. Ci sono persino alcune bustine di plastica extra per aiutare a ordinare i vari componenti e mantenerli organizzati. Anche i componenti hanno ricevuto un aggiornamento. Addio alle carte perforate che dovevano essere staccate per formare mazzi di oggetti magici o fornire condizioni. Invece, troviamo vere carte in cartoncino, molto più robuste e adatte a un utilizzo ripetuto.

Allo stesso modo, le tanto decantate Schede Personaggio sembrano molto simili alle plance giocatore di un boardgame d’avventura. I giocatori usano segnalini in cartone per i poteri e per i Punti Ferita, così da tracciare i danni e l’uso delle abilità, con diversi spazi per aggiornare armature, armi o persino segnare gli incantesimi a concentrazione. Le caratteristiche base delle classi, come Attacco Furtivo e Canalizzare Divinità, si trovano sul lato destro della scheda, insieme a brevi regole su cosa ripristinare quando i personaggi fanno un riposo breve o lungo. Su ogni scheda si trovano anche le istruzioni “Cosa ti serve per giocare”, che indirizzano i giocatori alle carte extra necessarie per preparare il proprio personaggio.

class-board.jpg

Le schede personaggio sono probabilmente la grande innovazione, andando a sostituire le schede pre-generate presenti nei precedenti Starter Set. È un’arma a doppio taglio. Mi piace che queste schede siano praticamente a prova di errore: chiunque può capire come gestire il proprio personaggio grazie alle istruzioni semplici presenti sulla carta. D’altro canto, questa non è una vera rappresentazione di come sia D&D, e sono curioso di vedere come i giocatori passeranno da questa plancia molto guidata a una classica scheda personaggio. Suppongo che, dato quanto spesso si usa D&D Beyond nelle partite, questa scheda rappresenti probabilmente un ponte più semplice verso le schede digitali, che mantengono comunque l’ottimizzazione e le istruzioni aggiuntive.

Un vero sandbox

Heroes of the Borderlands è una reimplementazione de La Rocca sulle Terre di Confine (The Keep on the Borderlands), un’avventura sandbox che accompagnava le copie del Set Base di D&D alla fine degli anni Settanta e all’inizio degli anni Ottanta. Per un’intera generazione di giocatori, La Rocca sulle Terre di Confine fu l’avventura introduttiva, un po’ come La Miniera Perduta di Phandelver lo è stata per migliaia di giocatori della Quinta Edizione. La Rocca sulle Terre di Confine era volutamente basilare, piena di semplici scontri di combattimento pensati per aiutare i nuovi giocatori a prendere confidenza con le regole.

heroes-of-borderlands-2.jpg

In questa nuova versione, Heroes of the Borderlands offre tre aree distinte da esplorare. La Rocca sulle Terre di Confine è l’insediamento classico nelle terre selvagge, pieno di piccole missioni e PNG amichevoli. La Rocca è un luogo brulicante di vita, ma molto statico. I giocatori troveranno PNG bisognosi di aiuto, ma nessun aggancio narrativo profondo, a parte qualche accenno a un culto malvagio nascosto da qualche parte oltre le mura della rocca. Le Terre Selvagge sono popolate da pericoli di basso livello, come briganti, hobgoblin e stirgi, ma offrono poco in termini di avventure vere e proprie. Infine, ci sono le Caverne del Caos, una serie di caverne con minacce sempre più pericolose che culminano in una battaglia contro dei cultisti.

Tutti i precedenti Starter Set avevano numerosi ganci narrativi e trame da seguire. Heroes of the Borderlands, seguendo l’esempio de La Rocca sulle Terre di Confine, non li ha. Al di fuori di qualche legame accennato con il Culto del Caos, non ci sono linee narrative da scoprire o trame da svelare. L’attenzione è posta su come questi incontri possano essere usati per insegnare ai giocatori a giocare, sia tramite prove di abilità che attraverso semplici incontri risolvibili con il combattimento o con la persuasione.

Sebbene le campagne in stile sandbox siano ancora popolari, di solito sono più ricche di intrighi e segreti rispetto a questa. In Borderlands, l’unica ricompensa per completare una missione è l’oro e magari un oggetto magico, invece di avanzare in una trama. Ancora una volta, questo segue la linea dell’originale Borderlands, ma mi chiedo sinceramente se un’esperienza puramente sandbox, priva di qualsiasi trama, sia rappresentativa di D&D nel 2025.

cleric-level-2.jpg

Considerazioni finali

Oggi non conosco molte persone che non abbiano giocato almeno una volta a Dungeons & Dragons, quindi non so quando avrò l’occasione di tirare fuori questo Starter Set. Penso che il set offra sicuramente un ingresso più rapido rispetto ai precedenti. Un giocatore ha davvero solo bisogno della sua scheda personaggio e forse di 10 minuti di spiegazioni, e poi sarà pronto a entrare nel gioco, il che rappresenta davvero una rampa ideale per iniziare. Tuttavia, mi chiedo se questo Starter Set sia davvero rappresentativo del D&D dell’era moderna. Niente schede personaggio tradizionali e nessuna trama eliminano due componenti critici di D&D, quindi sono curioso di vedere come questo Starter Set si confronterà con una normale partita di D&D.



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  • Pippomaster92
    Pippomaster92

    Mi piacerebbe guardarlo un po' da vicino, ma alcune critiche per ora le trovo un pochino forzate. Questo non è un manuale d'avventura. Questo è uno starter set, ed è pensato per farti provare un po' i

  • Posto che non ho preso in mano il prodotto e mi limito quindi a quanto si evince da questa recensione, a me sembra un prodotto molto interessante. Avere delle schede facili da usare, che permettono in

  • Non c'entra una cippa con l'argomento del titolo, ma da notare che è passato sotto traccia che il "fantastico" sistema di Daggerheart non verrà utilizzato da Critical Role per i loro live stream, che

comment_1926519
3 ore fa, DL Staff ha scritto:

D&D Heroes of the Borderlands Starter Set - Prime Impressioni

Oddio... leggendo il titolo dell'articolo avevo pensato che avessero fatto l'ambientazione della serie di videogiochi Borderland (di cui hanno fatto recentemente anche un (pessimo!) film) con regolamento D&D 5.24... 😅

3 ore fa, DL Staff ha scritto:

Per cominciare, il nuovo set è molto più ricco di componenti, con un’abbondanza di pezzi in cartoncino fustellato per simulare tutto, dagli slot degli incantesimi ai Punti Ferita, oltre a una miriade di carte che rappresentano PNG, equipaggiamenti, incantesimi e mostri.

3 ore fa, DL Staff ha scritto:

La confezione da sola fa sembrare il set molto più vicino a un gioco da tavolo, completa di un vassoio di plastica che separa le carte, contiene le mappe e persino conserva i dadi. Ci sono persino alcune bustine di plastica extra per aiutare a ordinare i vari componenti e mantenerli organizzati. Anche i componenti hanno ricevuto un aggiornamento. Addio alle carte perforate che dovevano essere staccate per formare mazzi di oggetti magici o fornire condizioni. Invece, troviamo vere carte in cartoncino, molto più robuste e adatte a un utilizzo ripetuto.

Allo stesso modo, le tanto decantate Schede Personaggio sembrano molto simili alle plance giocatore di un boardgame d’avventura. I giocatori usano segnalini in cartone per i poteri e per i Punti Ferita, così da tracciare i danni e l’uso delle abilità, con diversi spazi per aggiornare armature, armi o persino segnare gli incantesimi a concentrazione. Le caratteristiche base delle classi, come Attacco Furtivo e Canalizzare Divinità, si trovano sul lato destro della scheda, insieme a brevi regole su cosa ripristinare quando i personaggi fanno un riposo breve o lungo. Su ogni scheda si trovano anche le istruzioni “Cosa ti serve per giocare”, che indirizzano i giocatori alle carte extra necessarie per preparare il proprio personaggio.

Ma che fanno, copiano "Daggerheart"? Oppure è un "trucco" per spillare più soldi ai poveri gonzi giocatori? eek-old

3 ore fa, DL Staff ha scritto:

D’altro canto, questa non è una vera rappresentazione di come sia D&D, e sono curioso di vedere come i giocatori passeranno da questa plancia molto guidata a una classica scheda personaggio. Suppongo che, dato quanto spesso si usa D&D Beyond nelle partite, questa scheda rappresenti probabilmente un ponte più semplice verso le schede digitali, che mantengono comunque l’ottimizzazione e le istruzioni aggiuntive.

Ahi, spingono verso il digitale... male, male!

3 ore fa, DL Staff ha scritto:

Un vero sandbox

Heroes of the Borderlands è una reimplementazione de La Rocca sulle Terre di Confine (The Keep on the Borderlands), un’avventura sandbox che accompagnava le copie del Set Base di D&D alla fine degli anni Settanta e all’inizio degli anni Ottanta. Per un’intera generazione di giocatori, La Rocca sulle Terre di Confine fu l’avventura introduttiva, un po’ come La Miniera Perduta di Phandelver lo è stata per migliaia di giocatori della Quinta Edizione. La Rocca sulle Terre di Confine era volutamente basilare, piena di semplici scontri di combattimento pensati per aiutare i nuovi giocatori a prendere confidenza con le regole.

3 ore fa, DL Staff ha scritto:

In questa nuova versione, Heroes of the Borderlands offre tre aree distinte da esplorare. La Rocca sulle Terre di Confine è l’insediamento classico nelle terre selvagge, pieno di piccole missioni e PNG amichevoli. La Rocca è un luogo brulicante di vita, ma molto statico. I giocatori troveranno PNG bisognosi di aiuto, ma nessun aggancio narrativo profondo, a parte qualche accenno a un culto malvagio nascosto da qualche parte oltre le mura della rocca. Le Terre Selvagge sono popolate da pericoli di basso livello, come briganti, hobgoblin e stirgi, ma offrono poco in termini di avventure vere e proprie. Infine, ci sono le Caverne del Caos, una serie di caverne con minacce sempre più pericolose che culminano in una battaglia contro dei cultisti.

Tutti i precedenti Starter Set avevano numerosi ganci narrativi e trame da seguire. Heroes of the Borderlands, seguendo l’esempio de La Rocca sulle Terre di Confine, non li ha. Al di fuori di qualche legame accennato con il Culto del Caos, non ci sono linee narrative da scoprire o trame da svelare. L’attenzione è posta su come questi incontri possano essere usati per insegnare ai giocatori a giocare, sia tramite prove di abilità che attraverso semplici incontri risolvibili con il combattimento o con la persuasione.

Sebbene le campagne in stile sandbox siano ancora popolari, di solito sono più ricche di intrighi e segreti rispetto a questa. In Borderlands, l’unica ricompensa per completare una missione è l’oro e magari un oggetto magico, invece di avanzare in una trama. Ancora una volta, questo segue la linea dell’originale Borderlands, ma mi chiedo sinceramente se un’esperienza puramente sandbox, priva di qualsiasi trama, sia rappresentativa di D&D nel 2025.

Più che altro questo scarica sulle spalle del povero dm tutto il peso di inventare agganci, storie, luoghi e combattimenti...

comment_1926550
8 ore fa, DL Staff ha scritto:

prendendo molto in prestito dai giochi da tavolo per semplificare i concetti base del gioco senza sacrificare troppo del gameplay effettivo

Non ho visto nè gioco nè regole, ho solo letto le prime due righe dell'articolo, e in genere non sputo sentenze senza avere provato, ma devo dire che INIZIAMO PROPRIO MALE.

8 ore fa, DL Staff ha scritto:

con un’abbondanza di pezzi in cartoncino fustellato per simulare tutto, dagli slot degli incantesimi ai Punti Ferita, oltre a una miriade di carte che rappresentano PNG, equipaggiamenti, incantesimi e mostri.

Bho, chiaramente sembra un TTG, potrebbe sembrare anche una cosa accattivante, ma non lo è. Oltre ad ammazzare anche quello che rimane del teatro della mente, che per me Comunque rimane importante, pur utilizzando miniature, tablet e altro, secondo me a un certo punto i segantini PF diventano ingestibili, e avere MILLE carte è inutile. Per l'ultima campagna stampavo le carte con le capacità degli oggetti magici che trovavano (molto difficile per quelli più forti oltretutto, visto che in una carta non c'entravano) e gli incantesimi. In un mazzetto di roba non si trovava niente e alla fine non venivano usati.

8 ore fa, DL Staff ha scritto:

le tanto decantate Schede Personaggio sembrano molto simili alle plance giocatore di un boardgame d’avventura

Pare Daggerheart

Ma a alti livelli come se fa con molte capacità? Se serve solo per lo starter set secondo me non raggiunge l'obiettivo, ovvero far capire alla gente come giocare. Poi che fai lo starter per l'avventura avanzata senza plancia?

8 ore fa, DL Staff ha scritto:

dato quanto spesso si usa D&D Beyond nelle partite

???

La gente usa beyond per accedere al manuale? In che modo questo collima con la plancia?

8 ore fa, DL Staff ha scritto:

Al di fuori di qualche legame accennato con il Culto del Caos, non ci sono linee narrative da scoprire o trame da svelare. L’attenzione è posta su come questi incontri possano essere usati per insegnare ai giocatori a giocare, sia tramite prove di abilità che attraverso semplici incontri risolvibili con il combattimento o con la persuasione.

Trovo che questo in realtà sia una buona cosa, aggiungere troppe cose potrebbe da un lato implicare aspettative da chi è più intraprendente e spaesate chi lo è meno. Meglio una bella avventura railroadata per iniziare a giocare. Il sandbox può attendere.

Mi chiedo perchè sia qualificata come sandbox però. Manca di trama elevata e le possibilità sono definite... non è Railroad?

8 ore fa, DL Staff ha scritto:

Tuttavia, mi chiedo se questo Starter Set sia davvero rappresentativo del D&D dell’era moderna.

GIÀ

comment_1926615

Non c'entra una cippa con l'argomento del titolo, ma da notare che è passato sotto traccia che il "fantastico" sistema di Daggerheart non verrà utilizzato da Critical Role per i loro live stream, che restano saldamente ancorati a D&D, edizione 2024.

La WoTC ha ricoperto di denaro Mercer & Co. per continuare ad usare D&D, e questa è una parte della storia. L'altra parte è che Daggerhearth non è un sistema poi così appetibile come invece tantissimi "content creator" speravano che fosse, e adesso tutti quelli che avevano girato le spalle a D&D convinti di aver trovato la nuova gallina dalle uova d'oro si trovano immersi in una sostanza marrone puzzolente fino al collo.

Il fatto che questo starter set, che ha livello personale reputo completamente inutile e parecchio lontano dall'esperienza che offre il gioco di ruolo, è una versione "potenziata" di Heroquest, che rimane tuttavia molto più appetibile di questo ibrido tra gioco da tavolo e gioco di ruolo.

comment_1926622

Posto che non ho preso in mano il prodotto e mi limito quindi a quanto si evince da questa recensione, a me sembra un prodotto molto interessante.

Avere delle schede facili da usare, che permettono in pochi minuti di essere pronti a giocare per me è un gran punto a favore, soprattutto in un set introduttivo, ma non solo.

Il fatto di prendere spunto da esperienze di altri editori mi sembra solo positivo.

Onestamente non capisco perché questo dovrebbe rendere difficile gioco di ruolo.

Quanto al fatto che non c’è una trama pre fatta, ma un sandbox da cui eventualmente ne emergerà una, anche questo va nella casella delle cose a favore.

Poi chiaramente bisogna vedere il prezzo di tutta sta roba, perché uno starter set dovrebbe essere abbordabile.

-toni

comment_1926642

Mi piacerebbe guardarlo un po' da vicino, ma alcune critiche per ora le trovo un pochino forzate.
Questo non è un manuale d'avventura. Questo è uno starter set, ed è pensato per farti provare un po' il gioco per capire se piace o meno.
Se andiamo anche al di fuori da D&D, un sacco di sistemi stanno investendo da anni in quickstart pieni di materiale bello, di buon cartoncino, facile da usare. Schede prefatte colorate e con l'artwork del personaggio, gettoni, plance, mazzi di carte... tutto con due obbiettivi:

  • Rendere appetibile il prodotto, visivamente, e giustificarne il prezzo. Un quickstart in teoria è pensato per essere comprato da un gruppo o regalato a qualcuno che si avvicina al gioco. Costa poco e, in effetti, contiene poco. Se però si riesce a strizzarci dentro qualcosina di più in termini di materiale, diventa più giustificabile l'acquisto.

  • Insegnare il gioco in modo facile e veloce. Questa può essere un'arma a doppio taglio perché ci sono diversi quickstart che non sono poi così aderenti al gioco vero e proprio, e semplificano diverse regole per facilitare l'apprendimento di quelle basilari. Il che poi crea uno stacco netto col gioco vero e proprio se si decide di continuare. Ma del resto una volta imparate le basi il "gioco avanzato" ha il suo perché.

Ora, senza avere in mano la scatola e il suo contenuto posso solo fare ipotesi. Però per esempio la scheda così pensata non è male come strumento educativo. Ti mette tutto quello che serve al posto giusto, ti aiuta a gestire il personaggio. D&D 5e non è un gioco complicato per noi che giochiamo di ruolo abitualmente, ma per un totale neofita? Eh, può essere un po' intimorente.
La scheda qui la vedo un po' come le rotelle attaccate ad una bicicletta: all'inizio ti servono, poi le togli. Nessuno vedendo una bicicletta con le rotelle ci si scaglia contro dicendo che rovina il ciclismo e i ciclisti di domani XD

Resta il lato dell'avventura vera e propria. Il concetto di sandbox è sempre un po' fumoso, imho. Personalmente preferirei degli agganci, anche solo per aiutare un DM alle primissime armi, e una sorta di trama di fondo. Però sarebbe qualcosa in più da tenere a mente per il Master, non sono sicurissimo che sarebbe una buona mossa.
Credo infatti che uno starter set debba avere un'avventura abbastanza specifica, non per forza railroad ma comunque con un inizio e una fine, per aiutare tutti i giocatori a.. beh, giocare. Poi finita questa il nuovo DM può decidere se provare un sandbox, una propria avventura, una prefatta, etc...

comment_1926874

L’idea di fondo mi piace, lo trovo una sorta di Heroquest 5.24, ci sta. Da provare per me, con i dovuti cambiamenti che un Dungeon Master navigato sa che dovrà apportare ad una roba del genere. Almeno è qualcosa diverso dalla ripubblicazione/aggiornamento mediocre visto fino ad ora.

comment_1926880
Il 17/09/2025 alle 11:00, MattoMatteo ha scritto:

Più che altro questo scarica sulle spalle del povero dm tutto il peso di inventare agganci, storie, luoghi e combattimenti...

Già, e per un prodotto introduttivo non mi sembra un’idea molto saggia. Avrei preferito almeno una trama di fondo da seguire, o una serie di collegamenti tra PNG più strutturata. È vero che l’originale modulo BECMI non aveva nulla di tutto questo, ma è anche vero che allora erano altri tempi e probabilmente chi iniziava a giocare con un nuovo gruppo lo faceva dopo essere stato “iniziato” a sua volta (magari con lo stesso modulo!), e dunque come master aveva almeno una vaga idea di dove andare a parare. Messo così, oggi, mi sembra un set che implicitamente dia per scontato che ci sarà un master già esperto a guidare il gruppo di neofiti, ma un master esperto potrebbe serenamente scriversi la sua avventura introduttiva senza acquistare tutto lo scatolo. Un master neofita invece si troverebbe spesato di fronte ad un modulo che gli dice “questa è la rocca, queste le caverne, ci sono un po’ di mostri, fai tu”. Faccio fatica a capirne il target, insomma.

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