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Errori da altre edizioni


nolavocals

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37 minuti fa, Percio ha scritto:

Cosa intendi di preciso?

A me non piace che al primo livello si prenda il massimo dei punti ferita. Preferisco personaggi più fragili.

Pensa tu, che cosa interessante. Secondo me invece il sistema è migiorato su PF2 che oltre al dado al primo livello dato dalla classe prevede ANCHE un dado dato dalla razza. Già al primo livello i PG sono quasi inutili, tutti uguali e poco divertenti, almeno con qualche PF in più non vanno giù alla prima spadata. In AD&D col mago con 2 PF al primo livello era un tribolo. Poi certo questo compensava i livelli alti in cui nessuno gli stava sotto, ma il fatto è che il cambiamento apportato con la 3e ha un senso ed è figlio di una visione diversa del gioco. Più adatta ai tempi forse.

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2 ore fa, Percio ha scritto:

Preferisco personaggi più fragili

come mai?

i personaggi giocanti nascono per essere superumani rispetto alla media della popolazione, quindi è naturale che posseggano stamina e resistenza eccezionali già a inizio gioco, essendo "nativo" della 3.5 non ho mai sentito il bisogno di creare personaggi fragili a meno che non fosse una caratteristica determinante (es. il classico Mago mingherlino con 10 hp per puzza al lv 15)

a onor del vero, una delle novità che meno apprezzai nel 2014 fu il d6 per Mago e Stregone, ma ormai ci ho fatto il callo e non mi turba più di tanto

Edited by D8r_Wolfman
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@Lord Danarc @D8r_Wolfman semplicemente mi piace quel tipo di dinamica che si aveva nelle prime edizioni per cui i PG potevano cadere al primo colpo. Obbligava i giocatori a pensare al combattimento come a un rischio, quindi a cercare soluzioni alternative per superare determinate situazioni, e a temere gli incontri casuali. Non dico che sia l'unico modo giusto di vedere la cosa, semplicemente mi piace così. E quando leggo un regolamento in cui un personaggio non può essere ucciso da un singolo colpo di un'arma ammetto che rimango perplesso.

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Capisco, però io non ho nostalgia di quel periodo in cui il mago al primo livello non faceva nula, aveva il terrore di fare un passo e crepava con un colpo al 100% dovendo scegliere se lanciare il suo unico incantesimo al giorno per difendersi (armatura magica) o attaccara (dardo incantato). I primi livelli li ho trovati sempre abbastanza poco interessanti anche se, come dici tu, ti mettevano addosso una sana paura di lasciarci le penne, cosa che in 5e (ma non in 3e) non esiste praticamente più.

Gli incontri casuali non li uso da un pezzo li trovo poco sensati. Se voglio fare un incontro lo faccio, non lo lascio decidere da un dado. Anche quelli che dovrebbero essere "casuali" intesi come nelle terre selvaggi.

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9 ore fa, MattoMatteo ha scritto:

Scusa, ma la domanda è un pò vaga... cosa intendi esattamente con "le regole sono state trattate male"? :mmm2-old:
Parli del fatto che in OD&D/AD&D/BECMI le classi salivano con ritmi diversi, e che i pf erano meno (fino ad un certo livelli era dado+Cos, poi un punteggio fisso ogni livello)?

Riguardo ai PF credo avesse molto più senso nelle prime edizioni avendo meno aggiunte (bonus o abilità) al passaggio di livello e i PF avevano un senso essere la capacità di combattimento e non dei reali PF.
Con la terza edizione e l'aggiunta di svariate meccaniche (talenti, aumento caratteristiche ecc.) avrei preferito che i PF fossero dati tutti dal primo livello in base a razza e costituzione, in modo da avere PG più "resistenti" (se volevano dare dei malus ai pf per il mago, magari potevano dare al posto che per razze, dei malus/bonus alle caratteristiche in base alla classe) 

Per quanto riguarda invece i punti esperienza, tralasciando altre cose che preferirei diverse, trovavo molto più sensato la diversità di PF in base alla classe e la possibilità ad alcune di esse di avanzare più di altre. 

Edited by nolavocals
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11 ore fa, D8r_Wolfman ha scritto:

i personaggi giocanti nascono per essere superumani rispetto alla media della popolazione, ...

Una cosa che non apprezzo delle edizioni moderne di D&D è proprio la loro indole supereroistica.
A me piacciono personaggi "umani", che fanno cose normali (normali ma con licenza, stiamo parlando di fantasy). Magari sono molto bravi a farle, ma sempre entro i limiti della persona normale.

Per questo credo che i personaggi non debbano essere superumani, all'inizio li voglio umanissimi, poi con l'avanzamento di livello sicuramente raggiungono capacità non comuni, ma dopo un inizio di normalità.
Avere il massimo di punti ferita al primo livello mi sembra un grosso appiattimento, preferisco la variabilità, magari con alcune salvaguardie antisfiga per i PG.
Se voglio giocare una campagna dove i personaggi sono superiori all'uomo comune o comungue già "avviati" semplicemente la faccio iniziare dal terzo livello, che secondo me è un ottima base se non si vogliono giocare gli esordi di un personaggio.

Riguardo all'avanzamento differenziato tra le classi, sono abbastanza neutrale.
Da un certo punto di vista è comodo avere un'unica tabella di progressione (e mi pare una scelta consona nell'ottica di semplificazione della 5E), dall'altra c'è il rischio che i livelli diventino contenitori statici da riempire forzatamente in modo da mantenere l'equilibrio tra le varie classi.

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20 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

io non ho nostalgia di quel periodo in cui il mago al primo livello non faceva nula, aveva il terrore di fare un passo e crepava con un colpo al 100% dovendo scegliere se lanciare il suo unico incantesimo al giorno

In effetti su 7 giocatori solo uno ha scelto di fare il mago, anche se uno dei primi mercenari che hanno ingaggiato è stata proprio un'incantatrice. Però considera che nell'OD&D il guerriero parte con 1d6+1 punti ferita e le altre classi con 1d6, quindi la situazione è la stessa per tutti a parte gli incantesimi ovviamente.

20 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

I primi livelli li ho trovati sempre abbastanza poco interessanti anche se, come dici tu, ti mettevano addosso una sana paura di lasciarci le penne, cosa che in 5e (ma non in 3e) non esiste praticamente più

Forse semplicemente abbiamo una diversa visione del gioco. Io preferisco personaggi umani, tu eroi. Ovviamente non c'è niente di male.

20 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

Gli incontri casuali non li uso da un pezzo li trovo poco sensati. Se voglio fare un incontro lo faccio, non lo lascio decidere da un dado. Anche quelli che dovrebbero essere "casuali" intesi come nelle terre selvaggi.

Io lo trovo uno strumento eccezionale per rendere vivo l'ambiente. Chi abita il dungeon si muove, esce dalla sua stanza e può imbattersi nei personaggi nel momento meno opportuno. Stessa cosa per le terre selvagge. È anche un modo per me DM di essere "giocatore": non so se e quando avverrà un incontro né che tipo di incontro.

15 ore fa, nolavocals ha scritto:

i PF avevano un senso essere la capacità di combattimento e non dei reali PF.

Cosa intendi?

15 ore fa, nolavocals ha scritto:

Con la terza edizione e l'aggiunta di svariate meccaniche (talenti, aumento caratteristiche ecc.) avrei preferito che i PF fossero dati tutti dal primo livello in base a razza e costituzione, in modo da avere PG più "resistenti"

Noooooo

15 ore fa, nolavocals ha scritto:

Per quanto riguarda invece i punti esperienza, tralasciando altre cose che preferirei diverse, trovavo molto più sensato la diversità di PF in base alla classe e la possibilità ad alcune di esse di avanzare più di altre

Questo sì!

 

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22 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

I primi livelli li ho trovati sempre abbastanza poco interessanti anche se, come dici tu, ti mettevano addosso una sana paura di lasciarci le penne, cosa che in 5e (ma non in 3e) non esiste praticamente più.

Ogni volta che sento queste cose mi chiedo da cosa derivi questa esperienza. Un guerriero (non un ladro, non un mago) al lv2 ha probabilmente 20hp. Un singolo orco, GS 1/2, ha 15hp e infligge una media di 9.5 danni ad attacco. Mani Brucianti infligge 3d6 danni ad area, una media di 10.5 danni dimezzabili ma in una piccola area (di solito due Pg li becca). Sto citando nemici deboli e incantesimi di lv1. 

Diamine, un Grifone è un incontro Medio per quattro PG di lv2, e in un turno fa tranquillamente 1d8+2d6+8 danni, se non è sufficiente a impensierire un personaggio... senza nemmeno contare che vola, che può afferrare qualcuno e farlo cadere (ha Forza 18). D&D 5e io di solito lo uso partendo dal livello 2-3 perché il lv1 è molto letale. E anche i due successivi non scherzano, i personaggi sono fragili e con poche risorse. 

22 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

Gli incontri casuali non li uso da un perzzo li tovo poco sensati. Se voglio fare un incontro lo faccio, non lo lascio decidere da un dado. Anche quelli che dovrebbero essere "casuali" intesi come nelle terre selvaggi.

Li uso ancora, l'importante è gestirli in modo oculato. Per esempio io non permetto il Riposo Lungo durante i viaggi nelle terre non ospitali. I personaggi dormono comunque e non rischiano l'affaticamento, ma non recuperano in automatico slot, capacità e HP. A quel punto gli incontri casuali hanno senso: più un luogo è pericoloso più è un rischio addentrarvisi, perché poi si arriva a destinazione feriti e malconci e con meno risorse. Ma se il viaggio è verso una meta promettente, allora è un rischio che i giocatori possono decidere se e quando prendere. 

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2 ore fa, Percio ha scritto:

Io preferisco personaggi umani, tu eroi. Ovviamente non c'è niente di male.

Non necessariamente eroi, ma umani speciali si. Comunque certo sono opinioni.

2 ore fa, Percio ha scritto:

o lo trovo uno strumento eccezionale per rendere vivo l'ambiente. Chi abita il dungeon si muove, esce dalla sua stanza e può imbattersi nei personaggi nel momento meno opportuno. Stessa cosa per le terre selvagge. È anche un modo per me DM di essere "giocatore": non so se e quando avverrà un incontro né che tipo di incontro.

Sono d'accordissimo, semplicemente per me non piace l'aleatorietà. Quindi se ci deve essere un incontro "casuale" nel senso di incontro "ambientale" semplicemente lo preparo.

28 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Ogni volta che sento queste cose mi chiedo da cosa derivi questa esperienza. Un guerriero (non un ladro, non un mago) al lv2 ha probabilmente 20hp. Un singolo orco, GS 1/2, ha 15hp e infligge una media di 9.5 danni ad attacco. Mani Brucianti infligge 3d6 danni ad area, una media di 10.5 danni dimezzabili ma in una piccola area (di solito due Pg li becca). Sto citando nemici deboli e incantesimi di lv1. 

Diamine, un Grifone è un incontro Medio per quattro PG di lv2, e in un turno fa tranquillamente 1d8+2d6+8 danni, se non è sufficiente a impensierire un personaggio... senza nemmeno contare che vola, che può afferrare qualcuno e farlo cadere (ha Forza 18). D&D 5e io di solito lo uso partendo dal livello 2-3 perché il lv1 è molto letale. E anche i due successivi non scherzano, i personaggi sono fragili e con poche risorse. 

Hai ragione, nello scrivere ho allargato il punto di vista, in 5e i PG non crepano MAI dopo il 2° livello. Fino al 3° sono potenzialmente in pericolo. ma durante l'incontro, non nel singolo colpo, che è quello di cui ci si lamentava prima. Ma si, ho portato un esempio che esulava dal topic stretto.

Ma detto ciò il tuo esempio conferma che i GS so fatti a cavolo. Che per si sapeva.

32 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

Per esempio io non permetto il Riposo Lungo durante i viaggi nelle terre non ospitali.

Questo è molto interessante, una via di mezzo tra il riposo lungo normale e quello opzionale della GDM, ma anche quello previsto nella campagna Journey to Ragnarok. Purtroppo è arrivato tardi altrimenti lo avrei implementato nella campagna che sto masterizzando (ma ormai siamo verso la fine) su Dark Sun.

33 minuti fa, Pippomaster92 ha scritto:

A quel punto gli incontri casuali hanno senso

Chiaro, ma come dicevo sopra quello che non mi piace è la casualità, non l'incontro 😄 

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1 minuto fa, Lord Danarc ha scritto:

Hai ragione, nello scrivere ho allargato il punto di vista, in 5e i PG non crepano MAI dopo il 2° livello.

Oddio ma con chi hai giocato? Perché io faccio il DM ininterrottamente da 8 anni con la 5a, e il rischio di crepare (evitato per mera fortuna) dopo il lv2 c'è stato tante volte. Anzi, nella campagna più lunga (2-19) ci sono stati parecchie morti a vari livelli, tanto che un giocatore ha dovuto cambiare pg perché non c'era modo di riportarlo in vita, ed è morto al lv6 o giù di lì. Uno è morto al lv18.
Nella campagna successiva uno è morto al lv7, e due sono quasi morti al lv12. Sono sopravvissuti solo perché il terzo è riuscito ad uccidere il boss e stabilizzarli dopo un solo turno. 

8 minuti fa, Lord Danarc ha scritto:

Chiaro, ma come dicevo sopra quello che non mi piace è la casualità, non l'incontro 😄 

È uno sbattone, ma vale la pena di fare tabelle personalizzate che siano sensate e coerenti. Per esempio, ecco due tabelle che uso io:

Screenshot2024-10-02142617.thumb.png.70dce8e7509b8d11a8d7f78ea5550c64.png

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2 ore fa, Percio ha scritto:

Cosa intendi?

Che i PF non erano reali o meglio, non erano da considerare PF ma abilità di combattimento. Per questo aveva senso che fino a che non arrivavi a 0 pf,  saltellavi come una gazzella

2 ore fa, Percio ha scritto:

Noooooo

Quello che intendo è che dando più PF non solo da possibilità ai pg di fare gli "eroi".

Soprattutto visto che ora con l'avanzamento "acquisti" molte cose e si evita di morire con uno sputo al primo livello e dopo arrivare a buttarti giù da una montagna e restare in vita.
Avrebbero dovuto trattare i PF in maniera diversa. Dandone tot da subito ed applicando regole sul ferimento in base ai PF come avviene per l'affaticamento per esempio.

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41 minuti fa, nolavocals ha scritto:

Che i PF non erano reali o meglio, non erano da considerare PF ma abilità di combattimento. Per questo aveva senso che fino a che non arrivavi a 0 pf,  saltellavi come una gazzella

Anche oggi è così, nella 5e. C'è scritto che i PF rappresentano una combinazione di resistenza fisica e mentale, fortuna e volontà di vivere. 

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1 ora fa, Pippomaster92 ha scritto:

Oddio ma con chi hai giocato? Perché io faccio il DM ininterrottamente da 8 anni con la 5a, e il rischio di crepare (evitato per mera fortuna) dopo il lv2 c'è stato tante volte. Anzi, nella campagna più lunga (2-19) ci sono stati parecchie morti a vari livelli, tanto che un giocatore ha dovuto cambiare pg perché non c'era modo di riportarlo in vita, ed è morto al lv6 o giù di lì. Uno è morto al lv18.
Nella campagna successiva uno è morto al lv7, e due sono quasi morti al lv12. Sono sopravvissuti solo perché il terzo è riuscito ad uccidere il boss e stabilizzarli dopo un solo turno. 

Buon per te, i miei stricano in 2 round vermi purpurei da 300 punti ferita l'uno subendo poco e nulla. In 13 livelli (2 anni di gioco) ho mandato a terra qualcuno meno di dieci volte. 

1 ora fa, Pippomaster92 ha scritto:

ecco due tabelle che uso io:

È un ottimo lavoro, ma secondo me evitabile. Semplicemente io decido l'incontro prima della sessione. Alla fine è come tirare ma lo fai quando prepari.

 

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2 ore fa, Lord Danarc ha scritto:

È un ottimo lavoro, ma secondo me evitabile. Semplicemente io decido l'incontro prima della sessione. Alla fine è come tirare ma lo fai quando prepari.

Di solito non è molto fattibile ai miei tavoli, le avventure sono molto open. E poi mi piace il mistero, non sapere nemmeno io cosa incontreranno. 

1 ora fa, nolavocals ha scritto:

Si, infatti hanno lasciato il testo. Ma come detto, con i cambiamenti dovevano modificare anche quello. 

Non capisco, perché?

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