#53

8 Adderskrak 2516 i.c. - mattino [nubi e vento forte - inizio autunno]

La carovana li aveva superati e, litigando fra di loro, il gruppo continuò a scendere la carrettiera percorrendo i tornanti. La giornata era passata e il tramonto stava arrivando, con il sole che scendeva sotto le montagne alla loro destra

Erano ormai giunti alla fine della discesa quando, nella macchia di alberi di fronte a loro in cui si inoltrava la strada, un centinaio di metri più avanti intravvederono la luce del fuoco di un accampamento, ed udirono voci, canti e musica gaia

Dumli

«Musica e canti. Magari dovremmo sguainare le spade e batterle sugli scudi, così capiranno che vogliamo unirci alla festa come tamburini...».

Edwarf

Il nano cercò di aguzzare la vista e scrutare tra il fogliame, ma erano ancora troppo distanti per capire da chi provenisse quella musica. Era però certo che la situazione non gli piaceva troppo: nel migliore dei casi, era una comunità contadina isolata, nel peggiore qualche dannata creatura dei boschi o, peggio, degli elfi. Preferì quindi rallentare l'andatura, mantenere il silenzio e avvicinarsi con maggiore cautela.

Torum

"Ci saranno già dei maledetti abbraccia-alberi?", Torum espresse il pensiero di molti di loro.

"Chi va a dare un'occhiata? Yuki? Durk? Edwarf?".

Durk

"BOOOF! Vado io!"

Non gli piaceva l'idea di interagire con gli scemelfi, ma meglio controllare di persona prima, e poi eventualmente ammazzarli di sorpresa.

Floki

"Se ce' una cosa che odio piu' dei boschi sono elfi che cantano e ballano in mezzo ai boschi"

borbotto'

"Sono secoli che parlano di lasciare queste terre e tornare da dove diavolo sono venuti ma copm'e' come non e' sono ancora qui a piantar grane"

Dumli

«A meno che non siano dentro la torre, possiamo sempre evitarli. E vi ricordo che anche loro hanno vite lunghe e memoria del passato. Ma fate come volete».

Guardò avanzare gli esploratori restando accanto a Floky.

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Durk si mosse avanzando nella foresta sparendo alla vista dei compagni

@Durk

Il nano proseguì nel sottobosco quanto bastava per avere visuale sul luogo dove si udiva la musica

Era uno slargo a lato della strada: vi erano un paio di grossi vagoni vivacemente colorati e accanto a questi dei cavalli e dei muli.

Un grande fuoco era stato acceso intorno alla radura e intorno a questo danzavano e cantavano quelli che potevano essere degli zingari, umani ma anche nani, elfi e halfling

Pareva fosse in corso una festa.

Durk

Il nano ebbe un moto di disgusto guardando quei laidi saltimbanchi, poi tornò dagli altri.

"Bof! Lavatemi gli occhi con la birra! Scemelfi, scemalfling e scemumani del piffero che saltano, cantano e ballano!

Perché non si trovano un lavoro? Uno vero, che non sia dare fastidio e ribacchiare in giro!

Nomadi... Zingari!"

Sputò a terra

Torum

"Uhm... Uhm.. bof... bof!!! Cosa sono? Intrattenitori? O proprio dei balordi girovaghi? Non che faccia molta differenza, è ovvio. Ovvio", Torum provò a cavare fuori qualche altra informazione dal compagno.

Yudrik Mordiroccia

Come sei saggio tu era tutto ciò che aveva detto al cugino (guardandolo con sguardo adorante), quando costui gli aveva fatto notare l'importanza del rispetto.

La diatriba tra lui e i compagni l'aveva invece lasciato pensieroso al punto che Durk era già partito ad indagare prima che lui potesse superare la sua timidezza ed offrirsi.

Ora ecco scoperta la causa della musica: zingari. Tutti sembravano schifati ma il giovane fremeva dalla voglia di conoscerli. Solo una volta gli era capitato di vedere un elfo e, a differenza di quanto gli altri parevano pensare, lui l'aveva trovato bellissimo. Forse che i nani non erano fatti per montagne e colline? Così gli elfi erano stati creati per fondersi con foreste e boschi.

Ovviamente tutti questi pensieri non sarebbero mai usciti dalla sua bocca, ma forse un sistema per vedere gli zingari c'era. Chi meglio degli abitanti di queste foreste può dirci cosa ci si nasconde? Se ci sono orchi in questa zona e quali storie girano intorno a quella torre loro dovrebbero saperlo.

Non serve che veniate anche voi dagli zingari, non sono certo pericolosi ma capisco che siano difficili da sopportare. Io per ora sono stato di ben poco aiuto per cui mi offro volontario per andare a parlare con loro. È un lavoro pesante, lo so, ma qualcuno deve pur sacrificarsi.

Durk

"Zingari!"

Disse a Torum, come se quella parola spiegasse tutto

"Hanno quelle carovane tutte colorate, tipo... tipo un circo! Ballano attorno a un fuoco e... che i nostri antenati mi perdonino... Mi sembra di aver visto anche dei nani..."

Torum

"Ah! Saltimbanchi! Nani saltimbanchi! Incredibile. Non si sarebbero mai permessi, sotto le Montagne", Torum comprese un po' meglio la situazione, ma più per sentito dire, che per altro.

Nei tunnel e nelle rocche sotterranee, c'era poco spazio per dei circensi girovaghi perdigiorno.

Dumli

«Saltimbanchi vuol dire contastorie. E se ci sono nani, c'è modo di capirsi. Oppure possiamo andare alla torre, come si era detto».

Si voltò verso Floky, poi verso Edwarf. Quei due non avevano ancora parlato, e indovinare cosa avrebbero avuto da dire era sempre difficile da immaginare.

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I nani si decisero ad avanzare verso gli zingari.

Appena furono in vista uno di questi, un umano, si voltò verso di loro urlando qualcosa

@chi parla Reikspiel (umano)

"Ehi, Goshuar. Abbiamo ospiti! Sono nani"

Uno zingaro alto con un foulard dai colori vivaci e magnifici baffi neri si allontanò dalla folla e venne avanti a salutarli

"Benvenuti e benvenuti!" disse con voce profonda e tonante in un Khazalid molto stentato per poi aggiungere qualcos'altro

@chi parla Reikspiel (umano)

"Storri, vieni aiutami"

Dal gruppo un nano, in abiti rossi e blu, uscì sorridendo "Amici nani, che bello vedervi. Io sono Storri" disse con un accento Khazalid molto strano tipico dei nani espatriati, i nani che ormai vivono fra gli umani.

"Siete arrivati in un momento fortunato, amici miei!" riprese il nano "Abbiamo appena ucciso uno dei pangolini giganti che vivono in questi boschi, un segno di grande fortuna! Restate con noi e condividete il nostro banchetto: il nostro fuoco vi proteggerà dai pericoli della notte e la carne del pangolino porterà fortuna al vostro viaggio!"

Sul fuoco in mezzo all'accampamento stava cuocendo alla brace una specie di incrocio tra un tasso, un ghiottone e un formichiere, grande come un cavallo e ricoperto da una corazza naturale di squame. Le squame e la pelliccia della parte inferiore erano tutte di un colore dorato. Aveva un muso lungo con denti molto piccoli, ma gli artigli sulle sue zampe corte e potenti sembravano pericolosi come quelli di un orso.

Modificato 22 Agosto22 Ago da AndreaP

Edwarf

Ancora fortemente risentito dall'ingratitudine di poc'anzi dei compagni, Edwarf fu completamente scioccato da come il gruppo avesse deciso alla leggera di mescolarsi amichevolmente con una marmaglia grottesca come quella trovata fra gli arbusti. Passassero gli umani, forse persino quei degenerati di ex nani umanizzati, ma elfi??

Da quell'incontro potevano uscirne solo menzogne, inganni e probabilmente qualche brutta malattia.

Tuttavia disperava di poter cambiare la situazione, quindi fece l'unica cosa sensata in quel momento. Si chiuse in un guscio di marmoreo silenzio e sguardi rancorosi rivolti altrove, rifiutando ogni contatto. Niente più che un blocco di pietra in mezzo a quella dannata radura.

Torum Ironbrow

Il tepore luminoso del falò e l'odore della carne in arrostitura erano una notevole tentazione per Torum, che cominciava a sentire la mancanza di qualche comodità.

Tuttavia, l'idea di mischiarsi con quella gente ancora gli soffocava il respiro: lasciò quindi che a parlare fosse il cugino. D'altronde, queste decisioni, meno militari, erano suo appannaggio.

Floki

La sola idea di incontrare elfi gli fece accapponare la pelle. Li avrebbero sicuramente accolti con l arroganza e laprosopopea tipica di quella razza di traditori e volta gabbana e avevano gia incontrato abbastanza nemici sul loro cammino per aggiungerne spontaneamente degli altri.

"Salute mastro Storri"

saluto' cortese sebbene l accento imbastardito del confratello, suonasse alle sue orecchie come una forchetta grattata su una lastra di alabastro

"Congratulazioni per la prestigiosa uccisione"

concluse seccamente tirando di quando in quando occhiate che avrebbero fatto cagliare il latte ai componenti elfi della carovana

Durk

Gli scemelfi!

Erano andati a parlare con gli scemelfi.

E ci erano andati con le loro gambe! Senza nessuno che li avesse costretti.

Che ci facciamo qui?

E zingari!

Stavano respirando la stessa aria di elfi zongari!

Cosa sarebbe successo dopo? Una sessione di dolce su e giù con una tribù di orchi?

Però l'odore è buono. Quel cose nel caso lo mangio. Ma non rutterò! Ah no! Non gli darò la soddisfazione di un mio rutto!

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"Grazie!" rispose Storri "Venite, unitevi a noi. Abbiamo un bel fuoco e buon cibo. Passiamo una bella serata insieme: passate la notte con noi"

L'umano annuì