Djmitri  Karamazov

«Mi piacerebbe saperlo anche a me…» disse Djmitri, lasciando volutamente in sospeso le parole. Lo sguardo si fece distante, come se stesse cercando qualcosa nei recessi della propria memoria. «Ho incontrato da poco un vecchio amico, Jacob. Mi sono unito a loro solo ieri sera.»

Stava ancora cercando di dare forma ai suoi pensieri, quando la voce di Dieter si levò chiara, rivolta al gruppo. Djmitri si riscosse e posò una mano sulla spalla di Gudrod. “Ne parleremo più tardi”.

 Fece un passo avanti, leggermente all’ombra del cappuccio.

“Djmitri,” disse con voce calma ma ferma, «dell’Ordine delle Ombre. Sono... un viandante, diciamo. E il fato ha voluto che il mio cammino incrociasse il loro.»

Il tono era misurato, ma gli occhi freddi e attenti.

Varian

Varian guardò il capitano per un lungo istante, sorpreso e grato per il fatto che si ricordasse di lui, ma sentendo al tempo stesso il peso di quel ricordo. Il nome di Krauss riportava con sé frammenti vividi di battaglie combattute, perdite dolorose e insegnamenti severi che non aveva mai dimenticato.

«È un piacere rivedervi, capitano,» disse con voce sommessa ma ferma, lasciando che un sorriso lieve, quasi nostalgico, sfiorasse appena le sue labbra. «Sir Krauss era un grande uomo. Se oggi sono qui, lo devo a lui.»

Fece una breve pausa, raccogliendo i pensieri prima di rispondere alla domanda. Gli occhi chiari di Varian cercarono quelli del capitano, mentre la sua espressione tornava seria, velata di preoccupazione.

«Parlo di ombre, perché ho imparato molto presto che dietro ogni giorno luminoso si cela sempre un rischio nascosto,» disse lentamente, con tono misurato. «Soprattutto qui a Middenheim, dove la luce più brillante sembra attrarre le minacce più oscure. Non parlo di qualcosa di preciso, capitano. È soltanto un promemoria che porto con me da quando ero ragazzo.»

Varian distolse lo sguardo per un attimo, osservando brevemente la folla che celebrava ignara. «Anche nei giorni di festa dobbiamo rimanere vigili,» concluse piano, tornando a guardare Shutzmann, «perché il Caos non riposa mai.»

Mìa

"Io sono l'unica davvero del "Sud", mio signore", Mìa ebbe infine modo di rispondere a Schwermutt.

"Mìa Aguilar, sacerdotessa di Myrmidia: sono una figlia delľEstalia", aggiunse, con una leggera riverenza.

Mìa

"Io sono l'unica davvero del "Sud", mio signore", Mìa ebbe infine modo di rispondere a Schwermutt.

"Mìa Aguilar, sacerdotessa di Myrmidia: sono una figlia delľEstalia", aggiunse, con una leggera riverenza.

#03

Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - mattino [sole - inizio estate]

"Due personaggi interessanti" disse Schwermutt "Un mago che dice apertamente di essere dell'ORdine delle Ombre: hai con te il foglio di assegnazione. E un marienburghese, qui per affari: di solito gli affari dei marienburghesi sono interessanti: riguardano sempre soldi, e spesso non a nostro favore. Dimmi marienburghese che affari hai in mente? Devo dire ai miei uomini di tenerti d'occhio?"

Improvvisamente l'attenzione di tutti si spostò su Dmitri e Jacob.

"Interessante" sussurrò Petra sorridendo

Ludwig

Il Mozzo aveva viaggiato abbastanza con Jacob da sapere che non sarebbe certo stato un nobile impomatato a mettere alle corde il pirata marriemburghese, tuttavia, il tono di Schwermutt non gli piacque nemmeno un po'

Di copo inizio' a guardarsi attorno temendo che la situazione potesse degenerare

Gudrod

Il biondo venuto dal nord osservò il loro interlocutore attentamente, comprendeva stesse facendo il suo mestiere ma stava solo cercando di capire se quelle parole nascondessero un minimo di ironia o erano del tutto serie. Alla fine si ritenne fortunato, o forse offeso, dal fatto che non aveva minimamente prestato attenzione a lui. Anche dai fiordi norscani arrivano guai, che non riguardano solo furterelli o truffe ma saccheggi, omicidi e... caos. Aveva però col tempo imparato a stare zitto e decise di godersi la risposta di Jacob a quel saccente General xenofobo.

Modificato 11 Luglio11 Lug da Landar

#03

Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - tarda mattinata [sole - inizio estate]

"Amici, non c'è motivo di essere tesi" intervenne Dieter "E' la nostra festa e loro sono stranieri venuti per vederla." appoggiando le mani sui due militari "Facciamo che andiamo a bere insieme, Petra vieni con noi?"

"Certo, basta che Kristen non sia gelosa!" rispose la ragazza sorridendo

"Noi dobbiamo andare, Dieter. Bella vittoria!" rispose Shutzmann "andiamo Schwermutt". Il capo delle guardie diede un'ultima occhiata a Jacob, poi annuì. E si lasciò trascinare via.

Dieter li vide allontanarsi e aggiunse "Sembra sempre che stia per accadere qualcosa di grave per loro!"

Mìa

"Mi spiace, non volevamo causare alcun problema", si fece avanti Mìa, scusandosi con Dieter per l'inconveniente.

"Una splendida vittoria, Dieter... ma non posso fare a meno di chiedermelo: non c'è nessun, qui a Middenheim, in grado di tenerti testa? La differenza di livello era... come dire... significativa".

Jacob

Il Marienburghese sostenne lo sguardo del militare per nulla infastidito, sapeva che in questi casi meglio lasciar correre sorridendo e passando per deboli. I soldati sono uomini ottusi, eseguono ordini e non comprendono visioni più ampie. Si limitò a rispondere sorridendo

Gli affari sono sempre per denaro, e sono qui per far fruttare tutti, sia me che i miei clienti, e anzi, spererei che lor signori siano parte della mia clientela. Permettetemi di farvi inviare una delle migliori bottiglie di vino del mio prossimo carico.

Appena si allontanarono il farabutto prese il suo mazzo di carte e dopo una veloce mescolata estrasse una carta. Raffigurava una figura intenta ad aprire le fauci di una fiera e poi osservò Dieter

La forza ... nessun problema mio caro amico. Uomo controllato e col dovere di controllare. Capita spesso con gerarchie militari che hanno responsbilità.

Mise via le carte

Suvvia non pensiamoci più. Pensiamo a divertirci e da modesto farabutto marienburghese quale sono permettetemi di offrire il primo giro

Gudrod

"Staresti bene in quella tenda." disse rivolto a Jacob indicando la tenda di Esmeralda dietro la folla, quantomeno la direzione.
"Fatemelo dire però... le persone con così tanti pregiudizi sono brutte persone. Sono felice non siano venuti a bere con noi." fece quell'affermazione senza preoccuparsi di chi lo stesse ascoltando, si era rivolto a tutti, non solo agli amici "E nessuno potrai mai dire che Gudrod Skiria ha rifiutato una birra. Perché di birra si tratta giusto?" sorrise attendendo anche la risposta alla domanda di Mia.

Djmitri  Karamazov

Djmitri sentì la domanda piovergli addosso con un tono che non ammetteva rispetto. ll suo sguardo si fece gelido, la mandibola serrata ma non era il momento. I toni si placarono. Le parole si spensero.

Poi, come se nulla fosse accaduto, il suo volto si rilassò. Non era solo autocontrollo: era trasformazione. I maghi dell’Ombra sanno mutare, come il fumo in una stanza chiusa, come un pensiero appena cambiato. Una maschera per ogni ambiente. 

Con un sospiro voltò il capo verso Gudrod “Sai Gudrod…” disse con voce gioviale “una birra non è affatto una cattiva idea”

Modificato 16 Luglio16 Lug da Kensei

#03

Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - tarda mattinata [sole - inizio estate]

Dieter condisse i compagni in un strada a lato della piazza dove si era svolto il combattimento e dove vi erano molti stand che vendevano cibo e birra

Il campione fece sedere il gruppo su una tavolata con attorno sgabelli e offrì loro birra scura con fette di formaggio alla brace

"Fra poco avrò un altro combattimento: mi devo tenere leggero. Non avrai problemi" aggiunse ridendo Petra che aveva scelto di sedersi fra Gudrod e Dmjtri e si appoggiava una volta a uno una volta all'altro

"Vedrete, saranno gli otto giorni più divertenti della vostra vita. Oggi pomeriggio avete programmi?" chiese la ragazza

@Ludwig e Varian

I due, seduti casualmente vicini, notarono che un uomo grassottello, che sul lato opposto della strada pareva stare guardando un altro stand, ogni tanto alzava lo sguardo osservandoli

Jacob

Il contrabbandiere seguì i compagni al tavolo guardandosi sempre attorno e poi alla vista del tavolo si sedette. Stava per ordinare ma Dieteter fu più rapido. Poco male disse sorridendo il farabutto

Dieter lascio a voi il primo giro, ma il secondo sarà mio e non tollero dinieghi.

Le parole di Petra lasciarono il sorriso sul farabutto.

Le cose da fare sono tante, magari ci puoi indirizzare a qualcosa di divertente che noi gente del sud non abbiamo mai visto. Poi avrei bisogno di chiederti alcune informazioni. Sai dove posso trovare Gottard Goebbels?

Varian

Varian sollevò il boccale di birra scura, ma invece di portarlo alle labbra, lo lasciò a mezz’aria, lo sguardo fisso oltre la tavolata. L’uomo grassottello, sul lato opposto della strada, faceva finta di osservare uno stand di salsicce, ma gli occhi, piccoli, nascosti dietro sopracciglia sudate, tornavano puntualmente verso di loro.

Il cavaliere socchiuse gli occhi. Non era il primo sguardo sospetto che incrociava in vita sua. Quel tipo non era uno spettatore occasionale. Non aveva l’aria di chi apprezza una fiera. Il suo corpo era teso, impacciato in abiti troppo caldi per l’estate. E nonostante la mole, si sforzava di restare immobile.
Varian inclinò appena la testa, parlando senza distogliere lo sguardo:

«Quel grassone oltre la strada… finge d’interessarsi allo stand, ma guarda noi. Non una volta: tre.»

Fece un sorso, poi poggiò lentamente il boccale.

«Non ha l’aria di un borseggiatore. Troppo nervoso. Troppo… insistente. Che pensi?»

Il cavaliere si passò una mano sul fianco, sistemandosi la cintura. Un gesto naturale, ma che gli permise di liberare l’accesso al pugnale che portava nascosto sotto il mantello.

Non disse altro. Non serviva. Restò seduto, tranquillo in apparenza. Ma dietro lo sguardo calmo, ogni fibra era pronta. Se l’uomo si muoveva, l’avrebbe seguito. Se l’uomo veniva da loro…
Beh, che il sole di Sigmar fosse testimone

Jacob

Il furfante sorrise alle parole di Varian

Era ora che qualcuno si muovesse...

Occhi verdi diede un bel sorso e prese in mano il suo mazzo di carte

Siamo in questa città da poco, ma abbiamo già parlato con un bel po di persone interessanti, qualcuno mi ha attenzionato e soprattutto siamo a pranzo con Dieter.

Appoggió una prima carta, raffigurava una figura seduta ad un tavolo, il bagatto

Chi di dovere si é fatto delle domande e sta cercando risposte. Stavo aspettando questo momento, ora bisogna solo capire chi si é mosso, se il potere temporale,

Da consumato attore appoggiò una carta, era il re

il potere spirituale...

Un'altra carta, il papa

Il potere nascosto, dei vicoli, la zona grigia con cui fare affari in ogni città

Appoggiò un'altra carta, erano le stelle. Poi con lentezza e maestria raccolse tutte le attenzioni su di sé, da malcelato attore qual'era e appoggio una carta sul.tavolo. Raffigurava una ruota, piena di colori sgargianti

Oppure peggio, poteri nascosti, occulti, che strisciano dietro al trono.

Raccolse le carte, aspettando un applauso che non arrivó e sorrise a Varian.

Adesso lasciamo che tutto prosegua, ma adesso siamo in vantaggio, noi sappiamo. Manteniamo il vantaggio e non facciamoci scoprire.

AdG

Se ho angolo e visuale uso linguaggio segreto ladri verso lo spione [JACOB, AMICO DI BELLADONNA, QUI PER AFFARI]

Modificato 20 Luglio20 Lug da OcramGandish

#03

Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - tarda mattinata [sole - inizio estate]

"Io però non sarò dei vostri. Devo andare a preparami a momenti" rispose Dieter alla proposta di Jacob di offrire un altro giro

"Gottard Goebbels, il presidente della commissione del commercio?" intervenne Petra "cosa hai tu a che fare con quel personaggio sgradevole?".

"E disonesto!" aggiunse Dieter

l'uomo dall'altra parte della strada continuava a osservare di soppiatto i compagni.

@Jacob

Il marienburghese fece gesti di soppiatto all'uomo che li stava osservando, ma non ebbe risposta

Modificato 20 Luglio20 Lug da AndreaP

Mìa

"Nessuno, per quanto mi riguarda", rispose Mìa, che sempre sopportava a fatica la tendenza di Jacob a ignorare la legge, quando gli conveniva: era bravo, sì, ma tendeva anche a essere incauto e portava guai.

Come in questo caso, forse: non si parla di personaggi loschi in presenza del Campione del Graf. Sperò, dunque, di riuscire a cambiare argomento, tornando alla precedente domanda di Dieter.

"Dopo pranzo, ho buona speranza, invece, di dedicarmi a qualcuno degli intrattenimenti culturali che questo Carnevale offre: ho visto che anche oggi ce ne sono diversi e, come spero, anche di notevole livello. Vorrei tanto passare qualche ora ristorando anche la mente".

#03

Konigstaga 27 Sommerzeit 2512 i.c. - tarda mattinata [sole - inizio estate]

"Io andrò con Kristen ai Giardini Reali a vedere Sogno di un Cavaliere di Mezzaestate, stasera potresti venire con noi" disse Petra alzandosi "Prima andiamo al Festival della birra, verso la quinta ora nel pomeriggio"

Dieter si alzò "Vado, per chi vuole ci vediamo al Barnabau nel tardo pomeriggio" e si allontanò

Fu in quel momento che lo strano personaggio che li osservava si mosse avvicinandosi ad un tavolo vicino al loro

Mìa

"Va bene, Dieter. Buona fortuna", Mìa saluto il campione in pectore, prima di lasciar cadere lo sguardo sulľometto impiccione.

Si sporse quindi verso Varian, a cui si rivolse in un sussurro: "È lui, no?".

Jacob

Le parole di Petra e Dieter non lo impensierirono. Non aveva pulsioni particolari verso Petra e Dieter era un combattente, che ne sapeva di commercio.

Rispose tranquillo

Al momento nulla, devo solo consegnare una lettera...

Il pensiero continuò nella sua mente

" ... di credito per 300 corone ... e far arrivare qui il secondo carico ... dobbiamo cominciare a fare soldi ... "

Il curiosone era maldestro ... troppo maldestro ...

Sospetto ... si sta esponendo troppo ... sembra un segnale ... un avvertimento ... non mi piace ....

AdG

Uso perception per vedere se ci sono altri che ci osservano