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Adventure Path Paizo vs Adventure Path WotC


Percio

Messaggio consigliato

Premessa: non sono qui per difendere a spada tratta Paizo o WotC. Le domande che pongo sono "ingenue", senza secondi fini. Vi chiedo anche di soprassedere sui sistemi per cui queste saghe sono state realizzate; quello che mi interessa è il tipo di avventura che sono state sviluppate dalle due case editrici a supporto dell'uno e dell'altro.

Leggiucchiando gli Adventure Path della Paizo per Pathfinder 1e e quelli della WotC per D&D 5 e ho avuto l'impressione che i primi siano più "dritti" (ad eccezione di Alba dei re) mentre i secondi un po' più "aperti", con vari momenti in cui i PG potenzialmente potrebbero trovarsi con più spunti contemporaneamente (come nell'avventura dello starter set, o nell'ultima Icewind Dale). Quelli Paizo sembrano essere una catena precisa di scene (scena A, poi B, poi C, ecc) mentre in quelli WotC si alternano momenti simili con altri in cui il gruppo può fare A o B o C o due o tre lettere insieme. È solo una mia impressione? Internet sembra sostenere che dietro le saghe WotC in realtà si celino dei percorsi altrettanto dritti, con la sola differenza che lasciano al master l'arduo compito di collegare i diversi capitoli. Cosa ne pensate?

E ancora: mi sembra che quelli Paizo siano un po' tutti uguali nel loro canovaccio di base, forse a causa del "genere" (nuovi eroi nascono e salvano il mondo), anche se ogni saga ha ovviamente le sue peculiarità (alcune iniziano col botto altre in modo più classico; quasi tutte hanno delle "scene" particolari e originali, ecc). Pensate che quelle WotC siano più variegate?

E già che ci siamo: quale gruppo vi piace di più? Perché? Quale Adventure Path del gruppo rivale pensate sia fatto bene? Perché? 

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Mi trovo d'accordo con la tua analisi. Gli Adventure Path della Paizo sono tendenzialmente lineari e spesso richiedono che il gruppo sia disposto a seguire la trama proposta senza farsi troppe domande, mentre quelli della quinta edizione (credo faccia eccezione solamente la Tirannia dei Draghi) tendono ad offrire più libertà ai giocatori nella scelta delle scene e delle opzioni. 

Il 27/9/2020 alle 00:46, Percio ha scritto:

E ancora: mi sembra che quelli Paizo siano un po' tutti uguali nel loro canovaccio di base, forse a causa del "genere" (nuovi eroi nascono e salvano il mondo), anche se ogni saga ha ovviamente le sue peculiarità (alcune iniziano col botto altre in modo più classico; quasi tutte hanno delle "scene" particolari e originali, ecc). Pensate che quelle WotC siano più variegate?

Anche su questo ti dò ragione. Tranne rare eccezioni (mi vengono in mente la Maledizione del Trono Scarlatto, Alba dei Re, Hell's Vengeance e War for the Crown) le saghe targate Paizo sfruttano sempre il cliché dell'eroe sconosciuto e inconsapevole che salva il mondo dal cattivo di turno. La Wizard presenta trame più varie. 

Se dovessi scegliere tra i due gruppi punterei probabilmente sulla WotC. La qualità è più costante e ho sempre preferito il sandbox al railroad.

Tra gli AP della Paizo nominerei certamente Alba dei Re (ad eccezione del sistema di gestione del regno: è noioso e complesso), Maledizione del Trono Scarlatto e Ascesa dei Signori delle Rune. Sono avventure ben scritte, con collegamenti molto solidi, scontri ben bilanciati e PNG interessanti. Gli ultimi due richiedono veramente poco materiale extra per essere giocati, cosa che giova molto ad un DM più impegnato, mentre il primo gestisce molto bene l'esplorazione e fornisce al master un hexcrawl progettato molto bene, a mio parere. 

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