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Capitolo VI: Dove il Cuore mi porta


Bellerofonte

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Sandrine Alamaire

"Sì. Un'isola. Ne abbiamo incontrate diverse, proseguendo lungo una rotta che faticherei a definire certa, voluta o facilmente percorribile a ritroso...", rispondo, smarcandomi dalla domanda di Reginald in maniera apparentemente un po' naif. Ma la diplomazia la insegnano così, nelle corti. Ed infatti proseguo: "Eravamo in mare già da diversi giorni, ormai, cercando approdi o nuove possibilità. Le risorse della nostra nave cominciavano ad essere testate al limite: se la prima impressione, del nostro reciproco incontro, si fosse confermata, ci saremmo trovati abbastanza in difficoltà, in ultima istanza. Ma l'Oriente si è invero dimostrato prodigo di meraviglie: una nazione di Aasimar! Credo che nessuno di noi avrebbe potuto prevederlo. Come immagino voi non avreste potuto realisticamente prevedere che l'avvertimento di Blake si sarebbe dimostrato giusto e sbagliato allo stesso tempo! Eppure, fate bene a mantenere ritta la guardia: Kilagas è una macchia di pece sulle onde. Possiede conoscenza, potere ed ambizione, ma ha dimenticato ogni forma di umanità".

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Il 29/6/2020 alle 11:38, Bellerofonte ha scritto:

Ventesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 07:50 || +362 giorni dalla partenza

Taverna di Reginald a Renda, Degah Bur || Pioggia leggera, vento moderato da nord || Cibo per 4 giorni

"Ne parlate per esperienza diretta? Raccontatemi, vi prego, ogni traccia che l'Arconte delle Ombre ha lasciato dietro di sé è una briciola sul percorso che ci porterà alla vittoria!" questo è parlare da cavaliere.

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Sandrine Alamaire

"È peggio di quello che potessimo temere. Il suo sangue scorre ancora potente, gli anni passati non lo hanno intaccato: difficile dire se sia un lascito della benedizione paterna... o altro. In fondo, da questa parte del mare, il tempo pare scorrere in maniera inusuale", inizio a spiegare, cercando inevitabilmente di narrare un racconto, oltre che una storia. 

"In fondo, anche per Blake dovevano essere già passati diversi anni: ma lo erano davvero? Comunque sia, Kilagas era pronto. Più pronto a noi, di quanto noi lo fossimo a lui. Nonostante il nostro precedente capitano non stesse, in fondo, attendendo altro. Kilagas sembrava sapere di noi. Che noi eravamo arrivati e che fossimo al comando di un suo... fratello minore. 

La Zephiro Nihil è stata il nostro primo incontro con una qualche parvenza di civiltà, al di qua del confine salmastro. Una nave orribile e perversa, oscena ed unica, che sembrava incanalare potere come in un vortice. Intrisa di un verde quasi malato, i suoi fianchi vomitavano colpi di cannoni non forgiati da semplici mani umane. E pareva scivolare tra le onde nebbiose, silenziosa e predatrice, come uno sparvieri in planata controsole. Sì, sapevano di noi, Kilagas ed i suoi due mostri personali. 

Kilagas, ancora apparentemente un ragazzo, lo stesso sguardo infido di cui si narra, terribile e maestoso, degno Arconte del suo Spirito eponimo. 

Al suo fianco, una donna-medusa, i cui capelli serpentini non sono che un pallido riflesso del suo essere Arconte del Terrore, capace com'è di sconvolgere i cuori e gli animi. 

All'altro lato, un goliath dalla pelle incisa, Arconte degli Oceani, in grado di reclamare potere sulle creature marine. 

In tre erano, su una nave da incubo, coi loro poteri, i loro incanti e le loro conoscenze; e, per poco, non ci hanno uccisi tutti. Non sono nemici di scarso valore, ma una tenebra litania di morte sui flutti: Kilagas sta radunando un equipaggio di Arconti dalle anime corrotte".

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22 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Ventesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 07:55 || +362 giorni dalla partenza

Taverna di Reginald a Renda, Degah Bur || Pioggia leggera, vento moderato da nord || Cibo per 4 giorni

"Proprio come aveva predetto il capitano Blake. Xoranos del Terrore e Garman degli Oceani accompagnano Kilagas nel loro viaggio. Diceva fossero temibili già in passato, posso solo immaginare cosa accadrebbe se reclutassero altri esseri eccezionali tra le loro fila. Intuirete il motivo per il quale la flotta di Degah Bur pattuglia i confini con tanto zelo."

Reginald si versa un altro po' da bere, facendo il giro dei bicchieri per chiedervi tacitamente se volete partecipare al secondo giro.

"Anni di disquisizioni e ricerche che non hanno portato a granché. Lo chevalier della Quarta Spedizione approdò su quest'isola terrificato da quanto aveva visto in mare. Era riuscito a sopravvivere a un assalto della Zephira - come voi - ma ci aveva rimesso metà dell'equipaggio.

Dove Kilagas può aver rimediato una nave del genere? Quale demone può avergli fabbricato un'arma così letale? In quale luogo ha trovato i suoi due compagni?"

Gli Aasimar si fanno le stesse domande che anche voi vi siete posti in passato.

"Attendiamo il suo arrivo da dieci anni, da quando il capitano Blake è ripartito con la Maestrale. Se non erro..." il mercante si guarda le dita, che tengono conto dei riporti del calcolo mentale: "...nell'anno 1482 dalla scoperta di Minos, nel vostro calendario. Abbiamo celebrato il decennale della sua partenza il mese scorso. Presumo che, avendo incontrato Kilagas di recente, il destino del capitano non si è compiuto. Che Pelor lo abbia in grazia." Reginald innalza un bicchiere, brinando alla dipartita quasi certa del vostro collega esploratore.

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Fortunale

Non faccio storie per un secondo giro, mentre ascolto Sandrine e il nobile Reginald scambiarsi informazioni. Sono più taciturno del solito, un po' perché so che la Contessa sta facendo un lavoro egregio, un po' perché io stesso mi ritrovo a meditare sull'argomento in questione. Non è qualcosa di piacevole, l'idea di una flottiglia al servizio di Kilagas. 
"Anche il nostro incontro con il Maledetto non è stato per niente piacevole. Per fortuna siamo riusciti a sfuggirgli e non lo abbiamo più incontrato. Non mi manca il fegato, ma non sono certo di voler rivedere le sue vele tanto presto. Capisco ancora meglio la vostra cautela. Negli ultimi dieci anni avete mai incontrato navi che non vengono dal vostro territorio? Stiamo cercando, come tutte le spedizioni prima della nostra, di capire quante genti popolano questa parte di mondo. Navigare può essere un modo per scoprirlo...ma onestamente, servirebbero cento vite umane per pattugliare ogni corrente e ogni isolotto"

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Randal

Mentre mangio ascolto il racconto di Sandrine, ma già conoscendo tutto quello che racconta, sono più interessato alla risposta di Reginald.
Grazie, per me nessun alcolico.
Volevo chiederti come sai i nomi degli Arconti, avete studiato il "fenomeno"? Dal canto nostro l'abbiamo imparato sulle nostre pelli soprattutto perchè un nostro ex compagno, Arconte lui stesso, ci ha raccontato l'esistenza di questi.. 
mi fermo un attimo cercando di trovare le parole giuste ..non saprei come chiamarli in effetti.
Esseri onirici-magici-superiori? Ci siamo capiti comunque.

Non sappiamo quanti ne esistano, certo sappiamo quello che Tiberius ci ha raccontato ma mi pare che tu ne sappia forse più di noi, cose che magari ti ha detto Blake.
Sto immaginando eh? Non ho la minima idea

Credi in Pelor?

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Il 2/7/2020 alle 09:41, Bellerofonte ha scritto:

Ventesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 08:00|| +362 giorni dalla partenza

Taverna di Reginald a Renda, Degah Bur || Pioggia leggera, vento moderato da nord || Cibo per 4 giorni

"Altre navi...di altre isole...?" Reginald è affascinato dall'idea, ma la risposta è deludente: "La Maestrale è stata la prima. Conoscere la vostra razza ha completamente sconvolto il modo di pensare di alcuni di noi. Fino a pochi anni fa, credevamo di essere l'unico popolo eletto ad essere sopravvissuto alla Congiunzione della Fine, ed ora invece scopriamo che c'è un intero continente, e perfino altre isole a qualche mese di navigazione di distanza. Le superstizioni del mio popolo ci hanno limitati per così tanto tempo...!"

I piatti continuano ad arrivare, e fate colazione in abbondanza a spese del vostro anfitrione senza troppi complimenti. Reginald osserva Randal, curioso dell'intuizione del ragazzo. Difficile credere di avere davanti solo un cuoco... "...oh, gli Spiriti? I Saggi possiedono la conoscenza di questi esseri da molto tempo, e hanno deciso di condividerla con me quando uno di loro tentò di possedermi. Sfortuna volle che non superai la prima prova..." indica poi i medaglioni di Sandrine. Avete davanti un mancato Arconte delle Parole. Lo Scacchista si è dato davvero da fare, prima di arrivare a scegliere la contessa.

"Sono un devoto di Olidammara." e mostra un gingillo attaccato alla cintura che raffigura una maschera teatrale divisa a metà. L'Aasimar allunga il collo: "E noto che invece hai una predilezione per il dio della Pace." sorride. Il regalo d'addio di Arsak torna utile quando si ha a che fare con mezzi-celestiali alleati di un capitano paladino. Un sorso più profondo di nettare lascia il suo bicchiere vuoto.

"Riferirò ai Saggi che non siete dalla parte di Kilagas. Nel frattempo non badate alla diffidenza degli altri; hanno ancora timore di essere ingannati da coloro che si presentano qui. Hanno preso molto alla lettera gli avvertimenti del capitano Blake." l'impressione è che abbia intenzione di andarsene presto per discutere con i suoi superiori; ma nulla vi vieta di porgli altre domande.

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Sandrine Alamaire

"Sarebbe bello poter parlare degli Spiriti e degli Arconti con questi Saggi!", rifletto, lasciando trasparire un entusiasmo forse un po' troppo impaziente e curioso. 

"Per esempio, voi sapevate addirittura che Arconti fossimo noi, anche senza averci incrociati: possedete forse dei libri o delle conoscenze altresì tramandate, su questi aspetti? E, ditemi, Reginald, ve ne prego: avete ancora il medaglione che vi ha messo alla prova? Immagino di no; nemmeno so se esistano dei duplicati, ma... sarebbe magnifico, invero!", rifletto, sempre più entusiasta. 

Per aggiungere, infine, un'altra, diversa questione: "Con quale equipaggio è dunque giunto sin qui, il Capitano Blake? Una ciurma irrimediabilmente ridotta? O aveva ricostituito l'equipaggio? Lo ha fatto qui, per caso, visti i vostri legami con lui?"

Un attimo breve di pausa, mentre la mia mente elabora un pensiero azzardato. 

"Magari... è possibile che avesse al suo seguito una donna che mi somiglia un poco, sebbene coi tratti simili a quelli di... di un'Elfa? Per dire... orecchie un poco a punta o occhi di uno strano colore liquido impalpabile?".

Tanto vale la pena provare, lady Alamaire di Vaudemont!

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Fortunale

"In effetti è vero, sarebbe davvero interessante avere a che fare con questi Saggi. Sempre che sia possibile avvicinarli" e per un attimi ripenso a che fine abbiano fatto gli ultimi regnanti illuminati che abbiamo incontrato. Spero vivamente che non si arrivi anche questa volta a sconvolgere una civiltà millenaria.
"Ah, e se non è troppo oneroso chiederlo...che diamine è la Congiunzione della Fine?"

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Il 3/7/2020 alle 16:12, Bellerofonte ha scritto:

Ventesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 08:10 || +362 giorni dalla partenza

Taverna di Reginald a Renda, Degah Bur || Pioggia leggera, vento moderato da nord || Cibo per 4 giorni

"Il capitano Blake arrivò sull'isola con poco più di dieci persone. Avevano perso molte persone durante il viaggio, incluso il primo ufficiale Boccalarga Lancaster. E' stata eretta una statua in suo onore in alcune città...ma non vi erano donne a bordo. Il codice della Maestrale non lo permetteva." ovunque fosse Genevieve, non era con la Quarta Spedizione.

"Non sarà cosa facile. I Saggi non ricevono chi non fa parte di una delle Kòlon di Degah Bur." - si corregge - "...Gilde, scusatemi." ...ma avrete bisogno di un po' più di contesto per comprendere di cosa sta parlando. Avete notato quando è facile dare per scontato le piccole cose, come i brindisi per i barushani, o la conoscenza delle cose comuni per chi non ha vissuto la vostra cultura?

Reginald scuote la testa e apre un altro dei numerosi cassetti del tavolo, estraendo calamaio e fogli di carta stropicciato: "E' meglio se vi istruisco su alcuni aspetti dell'isola, non possiamo permetterci ulteriori fraintendimenti." Mentre scrive in alfabeto capoventurese, vi illustra a parole:

YLgMEVh.png"Quando un Aasimar nasce, i Saggi lo assegnano a una delle sei punte della Kòlon. Non esiste una parola equivalente nella vostra lingua, ma credo che 'gilda' o 'casta' possano fare al nostro caso.

Quando un individuo si distingue per saggezza, capacità e carisma, i Saggi possono decidere di accoglierlo al centro della Kolon, come uno di loro. Vengono inviati presso la Collegiata di Kebri, un luogo a nord dell'isola dove è custodita l'intera saggezza del nostro popolo."

Reginald si fruga nelle tasche e posa sul tavolo una vecchia moneta di rame di conio occidentale. Porta l'immagine di un giovane governatore Von Trier su uno dei lati.

"Gli Aasimar non usano moneta negli scambi tra loro. Ognuno fa la sua parte in pieno spirito di generosità e collaborazione. Il capitano Blake ha introdotto il concetto di commercio al suo arrivo affinché ci fosse un modo equo di scambiare risorse con gli stranieri. Molti sull'isola non masticano ancora bene questa usanza, vi prego quindi di non approfittarvene."

Se l'unica moneta in circolo è quella capoventurese, non avrete problemi a effettuare gli scambi. Avete il presentimento che Arrigo diventerà molto ricco nelle prossime settimane...

Il dito di Reginald punta in su, verso il soffitto, dove è appeso un arazzo con la mappa dell'isola.

"La capitale è Daron, al centro dell'omonimo golfo. E' lì che andrò a conferire con i Saggi, presso il Tempio della Sapienza."

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"E se doveste imbattervi in uomini-cavallo o in ominidi enormi, non spaventatevi. C'è una colonia di centauri che vive nella foresta e un gruppo di giganti nell'atollo a a est. Gli Aasimar hanno buoni rapporti con entrambi grazie al capitano Blake. Il concetto di commercio ci è stato molto utile per stabilire un contatto con loro."

L'argomento si sposta sulla domanda del capitano: "E' una vecchia leggenda del mio popolo, un mito della creazione. L'allinearsi di certe stelle porta all'eclissi di sole che rinnoverà il mondo. Si dice sia successo migliaia di anni or sono, liberando l'Est dal giogo dei Giganti e dei Draghi."

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Sandrine Alamaire

Un lampo mi attraversa la mente. Forse di intuizione. 

O forse di sciocca ingenuità. 

"Mi pare di capire che queste vostre Kolon siano molto incentrate sulla produttività e su una conseguente suddivisione - per così dire - sociale. 

Ma voi stesso, ser Reginald, siete rimasto abbastanza stupito che io abbia qualche nozione di canto: non esistono forse capaci intrattenitori, tra voi Aasimar? Dare sollievo al cuore ed alla mente è una pur nobile, nonché complessa, attività, che richiede impegno e competenza e funge da ristoro e panacea per quanti affrontano altre fatiche... che ne dite? Se la mia poca arte fosse pur qualcosa, credete forse che essa possa arrivare ad interessare la curiosità dei vostri Saggi?".

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Randal

..e i cuochi? Domando curioso, spostando un po' il discorso su quel che mi preme, dopotutto l'ha fatto anche Sandrine!

All'interno di quale cerchia vengono riuniti i cuochi? O ci sono un po' ovunque?

Comunque Blake é stato per voi una pietra miliare nella storia, avete preso moltissimo, sembra, dal suo incontro con il vostro popolo, o no? 

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Il 6/7/2020 alle 10:39, Bellerofonte ha scritto:

Ventesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 08:15 || +362 giorni dalla partenza

Taverna di Reginald a Renda, Degah Bur || Pioggia leggera, vento moderato da nord || Cibo per 4 giorni

"--condivisione" suggerisce Reginald alla contessa, quando essa invece parla di suddivisione. La risposta a Sandrine è in realtà la stessa che dà a Randal, e nel farlo saltella con lo sguardo ed i gesti dall'uno all'altra.

"Esistono Aasimar capaci nel canto, così come ne esistono capaci di cucinare, ma non esistono cuochi o cantori. Le arti appartengono a tutti e vengono celebrate in quanto tale.

Ebbi una lunga discussione con Edward in proposito anni fa: ammetto che l'idromele scorreva a fiumi quella sera, eppure conservo ancora i nostri discorsi. Eviterò di ripetere per intero l'esperienza a quest'ora del mattino, e riassumerò tutto in: voi celebrate gli artisti, noi Aasimar siamo abituati a celebrare l'arte di per sé."

Randal tocca il tasto giusto: "Oh, sì! Il suo apporto è stato fondamentale per tutti. Vi ho già parlato dei giganti e dei centauri, giusto? La pestilenza di Fort Hamero, gli animali impazziti a Girawa, il portale per gli Inferi apertosi a nord di Beyah, senza parlare delle conoscenze provenienti dell'Ovest e dell'avvertimento sull'arrivo di Kilagas."

La vostra insistenza nell'incontrare i filosofi dell'isola non è passata inosservata. "Intercederò per voi presso i Saggi, è chiaro. Cercherò di trovare un compromesso."

 

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Fortunale

Se pensavamo che gli elfi di Barusha erano strani e diversi da noi, come potevamo essere preparati ai degahburiani? "Umh, e come vengono decise le catene di comando in ogni...ehm...colonna? Clolon? Vabbè, qui" e indico col dito una delle punte della stella. I più esperti? O c'è comunque qualcosa di intrinsecamente legato al sangue e alla discendenza?

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Sandrine Alamaire

"Non vorrei apparire magari... come dire? troppo sicura di noi", intervengo, dissimulando un pudore ed una timidezza che non mi appartengono affatto, "ma se l'impatto del vostro scambio con Blake è stato tanto significativo, non sarebbe uno sprone adeguato, per i vostri Saggi, fare loro ben presente la nostra comunanza di origine? Peraltro, con il vantaggio aggiunto che noi stessi rappresentiamo, a nostra volta, un variopinto affresco di personalità, caratteristi, culture e conoscenze molto varie. Se avete appreso i benefici dello scambio e del confronto anche all'esterno, perché negare alla vostra meravigliosa civiltà qualche nuova scoperta? L'arricchimento, ne sono certa, sarebbe reciproco!".

Modificato da Ghal Maraz
Messi i punti interrogativi
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Il 8/7/2020 alle 09:24, Bellerofonte ha scritto:

Ventesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 08:20 || +362 giorni dalla partenza

Taverna di Reginald a Renda, Degah Bur || Pioggia leggera, vento moderato da nord || Cibo per 4 giorni

Reginald guarda Fortunale, facendo un cenno del capo a indicare Sandrine: "...avete scelto bene il vostro equipaggio. E' davvero brava!"

"I Saggi sanno perfettamente da dove venite, ma l'Occidente non è una garanzia sufficiente. Per quanto ne sappiamo, Kilagas potrebbe avere seguaci. Non credete anche voi che sfruttare il buon nome del capitano Blake per raggiungere il centro della Kòlon e distruggerlo sarebbe il primo passo per la conquista dell'isola?" ...quindi i Saggi non si fidano e inviano l'arguto mercante a fare da messaggero per tutti coloro che si presentano con una bandiera straniera nelle acque territoriali di Degah Bur.

L'Aasimar sorseggia un altro po' e sorride all'ingenua domanda del capitano Aghendor: "Questa fu la seconda domanda che mi fece Edward, cinque minuti dopo essere attraccato. La risposta è: non esiste nessuna gerarchia. Gli Aasimar di quest'isola non possiedono il senso di ciò che voi chiamate crimine. Non possiediamo una guardia, non abbiamo ordini, neppure dai Saggi. Ognuno fa ciò che reputa giusto e conviviamo in perfetta armonia."

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Fortunale

"Si, capisco bene la cautela. Vivete in un modo che per noi occidentali è davvero strano. Potremmo inquinare la vostra società anche senza nemmeno farlo apposta, e in effetti potremmo essere seguaci di Kilagas...per quel che ne sapete" comprendo la cautela dei Saggi "E del resto noi non siamo certo qui per conquistare. A noi piacerebbe esplorare la vostra isola, conoscerne le genti e apprendere cose nuove. Ma non a rischio di distruggervi o farci dei nemici. Possiamo aspettare un po' qui, finché i Saggi non avranno imparato a fidarsi"

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Randal

Mi viene un nodo alla gola quando sento Besnik parlare.. e quasi mi va di traverso il cibo:
..dai, no. Seguaci di Kilagas proprio no, Capitano!
Reginald ha notato il mio anello, spero abbia capito che siamo fatti di tutt'altra pasta. Nei nostri ingredienti non c'è traccia di quelli usati per Kilagas.
Però concordo sull'aspettare un pò qui, e con qui intendo seduti a mangiare

Rido e continuo. Tra l'altro avete conosciuto solo noi tre, per ora, ma ci sono delle personalità niente male sulla Speranza che vi faranno sicuramente divertire.. e anche storcere il naso, ma tutti quanti abbiamo solcato le stesse onde e gli stessi pericoli.

Cosa pensi sia meglio, Reginald: farti conoscere tutti facendo salire te sulla Speranza, o far sbarcare alcuni dei nostri?

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Sandrine Alamaire

"Un anello non è nulla più di un utile gingillo, per chi è intenzionato ad ingannare, Randal, ed i nostri ospiti lo sanno meglio di noi...", commento, non senza una punta di sarcasmo, ora che la cortese façade ha mostrato un po' il fianco e Reginald ha lasciato intravedere il perché del suo agire. O almeno una parte maggiore dello stesso. 

Ma non c'è acredine o aggressività. 

"Siamo disposti a lasciarci studiare, come meglio vi aggrada, affinché i rapporti reciproci siano quanto più piacevoli e tranquilli possibile. In noi c'è una innegabile curiosità, ma nessun intento malevolo: spero che ciò possa essere accertato il prima possibile!".

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Il 9/7/2020 alle 10:52, Bellerofonte ha scritto:

Ventesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 08:25 || +362 giorni dalla partenza

Taverna di Reginald a Renda, Degah Bur || Pioggia leggera, vento moderato da nord || Cibo per 4 giorni

'Aasimar si alza da tavola, dandosi una scrollata alle pieghe del vestito color pece.

"Vi ringrazio per la comprensione" e poi guardando Randal "e mi spiace avervi offeso. Viviamo tempi difficili." 

La taverna di Reginald è divisa in tre macro-aree: quella più grande vi sta ospitando proprio ora ed è delimitata dal tappeto rosso di cotone finemente ricamato, grande abbastanza da fare da pavimento a sei tavoli bassi come il vostro che si concludono sul lato opposto all'entrata in un caminetto di pietra. Appena davanti la porta d'ingresso, sulla sinistra, il bancone con la ragazzina-oste che, se vi va bene, avrà almeno tre vite umane alle spalle. Ah, la quasi-eterna giovinezza degli Aasimar! Peccato che gli unici umani a poterne godere sono senza sentimenti, già morti oppure pirati.

Infine una balaustra proprio accanto al bancone, con una rampa di scale di legno di ciliegio che scendono verso il seminterrato.

Il luogo ha pezzi di navi - remi, pioli, un timone, perfino un pezzo di murata - appesi alle pareti per dare una certa aria marinaresca, ma è l'unica cosa di marittimo che trovate; per il resto, è una taverna piuttosto comune. Solo con una quantità smodata di cuscini vicino ai tavoli.

"In verità non c'è bisogno che restiate confinati. Esplorate pure l'isola, se volete." guarda in su, verso la mappa: "Come già detto, io mi muoverò verso Daron, la capitale. E' un posto ricco di vita e opportunità. Altrimenti potreste visitare la Collegiata di Kebri, ma entrarci potrebbe richiedervi qualche sacrificio. So che Furdo è un luogo dove si riuniscono i Cacciatori, un sottogruppo della Gilda dei Pescatori che si cimenta nella caccia a grandi mostri marini. Potreste guadagnare fama e denaro lì. Oppure...beh, potreste far visita ai Giganti, o ai Centauri.

Avete l'imbarazzo della scelta. Lascerò come prima istruzione al generale di far riparare la Speranza, come promesso. Quando avrò discusso con i Saggi, tornerò da voi con più informazioni."

 

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