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Capitolo Zero: Fuggitivo


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Elle

Novellini? E soprattutto, ci sputt@na così, di fronte a tutta quella gentaglia? Tanto valeva entrare con la bandiera e la fanfara al seguito, altro che nascondere un tatuaggio e tenere un basso profilo. La tentazione per un istante mi assale, afferrare uno sgabello e darglielo sulla testa con tutte le mie forze. Così almeno qualcosa in quella testa dura sarebbe entrato: un bell'ematoma. Sbuffo inc@azzata e mi allontano senza salutare, prendendo le scale per la mia stanza. Entro veloce, gettando sul letto la sacca e liberandomi della spada. Poi frugo nello stesso zaino per il maglione, me lo infilo coprendo così svariati centimetri di pelle e soprattutto le braccia, bofonchiando a mezza voce Mentecatta... e poi sarei io la buzzurra... non avrò maniere... ma perlomeno so come si sopravvive... dannata stolta...  trattengo alcuni commenti più scurrili, degni dei porti che ho frequentato. Mi richiudo la porta alle spalle, nascondo la chiave tra i seni e torno giù in un baleno, raggiungendo di nuovo Deneb. Controllo con un rapido sguardo che Prudence non sia più in vista, prima di stringermi tra il bancone e il Tabaxi. Mi sollevo sulle punte dei piedi, spingendo il volto sul collo del gatto Quell'idiot@. Spero che debba pulire i cessi. Saranno pieni della stessa roba che ha al posto del cervello. Hai già ordinato? chiedo in un rapido sussurro, poi, senza aspettare risposta, mi rivolgo all'oste Barut, potremmo avere due birre, due torcibudella... snocciolo con un sorriso abbagliante ...e, appena si fa vivo, Raftal. Mandalo pure al nostro tavolo, abbiamo un appuntamento. Lascio cadere delle monete sul banco, che tintinnano sonoramente, prima di divincolarmi tra le braccia di Deneb, spingendo nuovamente il volto contro il suo collo Ci cerchiamo un tavolo? 

Modificato da aykman
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Deneb


Da quello che ho capito, la Lancaster non è nuova di questa taverna e il fatto che anche la sera precedente ci abbiano indirizzato qui, mi lascia presagire che i Pionieri siano comunque degli abitudinari di queste parti. Non mi sembra comunque un buon motivo comunque annunciarci così, pubblicamente. Elle come suo solito la prende in maniera non esattamente diplomatica e solo la certezza di creare più danni di quanti non ne risolverebbe la fa desistere dal suo intento.

Schiumante di rabbia la vedo sparire su per le scale e mentre l'incantatrice fa lo stesso in direzione della porta indicatele da Barut, cerco di sbirciare cosa nasconda quest'ultima. Rimasto solo al bancone, mi guardo intorno, cercando di farmi un'idea su quanto mi circonda. Una chioma rossa raggiunge il mio collo, infilandosi fra me e il bancone " No... in effetti non sapevo nemmeno se volessi qualcosa " le rispondo, alzando invece leggermente le spalle e inclinando la testa da una lato, come a voler constatare l'inevitabilità di certi comportamenti da parte di Prudence.

Torno nuovamente a sorridere, quando Elle come suo solito mi chiede, per poi non aspettare le mie risposte e fare di testa sua " Magari anche qualche verdura alla brace, delle patate per favore " lascio cadere le parole sul bancone, accompagnando il tintinnio delle monete, mentre la ragazza torna ad abbracciarmi. La sollevo leggermente fra le braccia, indirizzandoci poi verso un tavolo, se dovesse essere libero, quello della sera precedente. Mi volto un'ultima volta prima di guadagnare il tavolo " Barut, te ne prego, che almeno sia fredda la birra "

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18 ore fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 18:45

Taverna del Cigno, Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

Prudence scuote la testa, sospira, ed esce dalla locanda usando la porta principale, portando con sé il volumoso borsone. Sotto la peluria facciale di Barut individuate una parvenza di spaesamento derivato dallo strano comportamento della ragazza umana. Quando questa piazza le monete sul tavolo, Barut le rifiuta, chinandosi sul bancone e sussurrandovi: "Se siete qui per aiutare Raftal, offre la casa."  e di nuovo vi fa cenno di raggiungere il retrobottega dalla porta dietro il bancone.

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Deneb


Conscio di non aver compreso il primo invito di Barut, indirizzo invece i nostri passi verso la porta che ci sta nuovamente indicando. Quella dietro al bancone. Annuisco a mo di tacito assenso e ringraziamento quando ci comunica il trattamento speciale relativamente al nostro aiuto verso Raftal.

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Elle

Guardo stupita il barista, convinta che la cosa prenderà presto una piega pessima: non è possibile liberarci della strega arrogante, adesso ci tocca anche saltare cibo e bevande. Prendo un bel respiro, voltandomi di nuovo verso Barut Grazie Barut. Allora passiamo, magari veniamo dopo a bere. Andiamo. Accenno col capo all'oste e mi lascio guidare da Deneb nell'altra stanza.

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1 ora fa, Bellerofonte ha scritto:

Diciottesimo giorno del IV mese, anno 1492, ore 18:45

Taverna del Cigno, Capo Ventura || Brezza leggera da sudest, cielo terso

La giovane capitano della Incubo e il fuggitivo di Kulan vengono condotti in quella che sembra essere la cucina/deposito della taverna del Cigno: un luogo abbastanza spoglio, arredato con barili marci, sacchi di iuta, carne essiccata appesa infestata dai moscerini e alcune pentole lerce lasciate a bollire sul fuoco che emanano odori sgradevoli. Non manca un vago odore di urina, che rende l'ambiente davvero delizioso.

Seduto su un barile vedete un goliath ammantato che corrisponde alla descrizione di Iver; le placche ossee sul suo corpo sono davvero poche - evidentemente un esemplare giovane - ed è armato con strani arpioni di ignota fattura. Ha tutta l'aria di essere un cacciatore. Di fronte a lui, spaparanzato, un ragazzino mezzelfo diametralmente opposto, dall'apparenza totalmente innocua.

Spoiler

 

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