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Eccomi. 

Gorush Mezzorco Barbaro (archetipo da definiré per l'idea di personaggio che ho)

C'e' sempre stato qualcosa di sbagliato dentro Gorush. Non si sa se sia qualcosa di físico, di spirituale o di mágico. Ma sicuramente c'e'. Una ombra scura che ogni tanto fa scattare qualcosa dentro di lui e gli fa commettere delle brutte cose. O meglio, gli faceva. Il suo passato e' costellato di crimini piuttosto cruenti. E' ricercato in varie zone dell'Impero e si e' cosi' trasformato in un prófugo, un vagabondo. Ha imparato a controllare la sua bestia interna, quest'ombra oscura. La nutre in modo controllato. E finora questo gli ha impedito di commettere altri crimini atroci. La possibilita' di andaré in questa nuova isola come colono e' perfetta per lui, per togliersi di torno, per iniziare una nuova vita. Gli incubi delle persone che ha ucciso nel suo passato lo perseguitano tutte le notti, lo vengono a trovare e gli chiedono il perche', perche' loro, perche', perche', perche'! Chiaramente si vergogna di quello che ha fatto in passato e la sua speranza e' di poter rimediare ai suoi errori passati trasformandosi nel difensore della nova comunita' che potrebbe nascere sull'isola. Acnhe se non ne capisce la vera natura, quello che ha dentro, quella ombra oscura, gli ha messo addosso una paura , appunto, delle ombre. Quelle che si formano negli angoli delle strade, sotto i letti, dietro i mobili...

 

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1) Umano
2) Vigilante in primis ma bisognerebbe trovare un modo di giocarlo. Altrimenti Inquisitore e se ancora non va bene pensavo proprio a un Investigatore.
3) August è stato abbandonato alla nascita. Non è mai riuscito a trovare i veri genitori e questo rancore era cresciuto in lui nonostante le amorevoli cure della madre adottiva. Era infatti stato ritrovato in fasce in una zona selvaggia da alcuni servitori di una famiglia piuttosto ricca. Cresce forte e abile, la famiglia Coultier ne cura l'addestramento accademico e anche marziale ma è evidente che poco a poco diviene più abile del fratello maggiore che inizia a nutrire un senso di rivalsa. La matrigna muore a seguito di una malattia probabilmente. Il patrigno e il fratellastro puntano il dito su August ritenendolo colpevole della morte della donna. La vita in famiglia diventa insopportabile, carica di violenza e rancore. August giunto a un punto di totale rottura non sopporta più quel che gli accade e sparisce. Forse dentro di lui scatta la scintilla di un innato senso di giustizia ma questo mondo non fa più per lui... probabilmente.

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Il vigilante va benissimo.

6 minuti fa, Landar ha scritto:

1) Umano
2) Vigilante in primis ma bisognerebbe trovare un modo di giocarlo. Altrimenti Inquisitore e se ancora non va bene pensavo proprio a un Investigatore.
3) August è stato abbandonato alla nascita. Non è mai riuscito a trovare i veri genitori e questo rancore era cresciuto in lui nonostante le amorevoli cure della madre adottiva. Era infatti stato ritrovato in fasce in una zona selvaggia da alcuni servitori di una famiglia piuttosto ricca. Cresce forte e abile, la famiglia Coultier ne cura l'addestramento accademico e anche marziale ma è evidente che poco a poco diviene più abile del fratello maggiore che inizia a nutrire un senso di rivalsa. La matrigna muore a seguito di una malattia probabilmente. Il patrigno e il fratellastro puntano il dito su August ritenendolo colpevole della morte della donna. La vita in famiglia diventa insopportabile, carica di violenza e rancore. August giunto a un punto di totale rottura non sopporta più quel che gli accade e sparisce. Forse dentro di lui scatta la scintilla di un innato senso di giustizia ma questo mondo non fa più per lui... probabilmente.

 

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1) Umano o nano (a seconda dell'ambientazione)

2) Inquisitore

3) Con umili natali e dopo aver passato un'infanzia di stenti, poco più che adolescente viene arrestato dalla guardia imperiale dopo un furto andato male nel quale un ricco aristocratico perse malauguratamente la vita. Dopo un paio di anni trascorsi in carcere e che ne hanno plasmato un carattere molto più spigoloso di quanto fosse prima, finisce di scontare la sua pena a servizio della chiesa. Ormai adulto e non avendo più nulla da cui tornare, decide di rimanere a servizio della dottrina e dell'impero. Si allena nel combattimento e nello studio della religione diventando un inquisitore.

Si è offerto spontaneamente di partire alla volta dell'isola per riferire e debellare eventuali pericoli ad una sicura colonizzazione e perchè spera di poter ricominciare daccapo in un posto nuovo. 

La sua paura più grande è finire di nuovo in catene, che siano del corpo o dell'anima. L'aver trascorso tutta la vita nello stesso posto gli ha fatto maturare un gran desiderio di conoscere luoghi, cose e persone nuove o delle quali ha potuto leggere solo nei libri.

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Nome: Ragnar Stilbjorn

Razza: Umano

Classe: Brawler (attaccabrighe)

BG: Ragnar è l'ultimo superstite di una tribù di barbari originaria delle montagne. Il suo popolo fu sterminato da una tribù rivale con il fine di compiere uno strano rituale. Riuscì a salvarsi solamente per aver perso i sensi. Non appena fu nuovamente padrone di sé, vide le centinaia di cadaveri dei suoi amici e fratelli ed in preda al panico fuggì approfittando della distrazione dei suoi aguzzini, intenti a celebrare il loro massacro con delle preghiere blasfeme. La sua fuga fu notata quando ormai era abbastanza distante da non venir raggiunto. Da quel giorno vive sentendo il fiato sul collo supponendo che lo stiano ancora cercando per poter completare il sacrificio al loro crudele dio. Per questo motivo ha deciso di allontanarsi il più possibile dalla sua terra natia ed un'isola sconosciuta sembra fare al caso suo.

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Jamal ibn Shaitan

1 e 2) Umano (con i tratti razziali alternativi Fey Thoughts e Fey Magic) Kineticist (Kinetic Knight)

3) Jamal nasce in un piccolo paesino di campagna, uno dei tanti villaggi di contadini nati attorno all'Accademia Imperiale delle Scienze Magiche. La madre è una semplice cameriera della locanda, che si è concessa ad un affascinante cantastorie girovago scomparso il giorno successivo.

Jamal è sempre stato affascinato dalle leggende locali riguardanti le misteriose creature che si dicevano abitare i boschi e le sorgenti della zona, in particolari da quelle collegate ai venti e alle bufere. Si sentiva quasi affine a quegli esseri, descritti come liberi da ogni obbligo e da ogni convenzione. Sentimento che nascondeva, visto ció che si raccontava in paese su quelle creature: erano chiamate da tutti Shaitan, i terribili e demonici distruttori dell'ordine. L'unico luogo dove questi esseri veniva studiati senza pregiudizi era l'Accademia.

Dopo essersi impegnato per mesi e mesi nell'addestrarsi per superare le prove necessarie, venne ammesso agli studi. Ora è stato inviato dall'Accademia come parte dei coloni inviati sull'isola: il suo compito, in quanto membro della prestigiosa scuola, è anche quello di rivelare quanto delle storie appartenga alla superstizione e quanto sia reale.

Particolarità: Jamal è riuscito a forgiare un amuleto durante i suoi studi, che gli ha permesso di ottenere l'aiuto di uno Shaitan delle tempeste. La creatura richiede numerosi sforzi per essere tenuta a bada, ma è pur sempre un risultato notevole per i studi.

Nonostante non lo ammetta in pubblico, lo Shaitan gli ha trasmesso parte dei propri desideri: da allora ha sviluppato una forma di agorafobia e claustrofobia abbastanza particolare. Si sente a disagio nei luoghi dove si trova costretto o impedito nei movimenti. 

Passato travagliato: Gli studi all'Accademia non sono proceduti alla perfezione. Jamal ha iniziato una relazione con una giovane maga silfide, Ligeia. La storia si è rivelata essere solo un trucco della maga per sottrargli parte del materiale sul suo medaglione e sui suoi studi, cosa che lo ha toccato nel profondo.

Immagine: 

Spoiler

in armatura, devo trovare qualcosa che mi soddisfi per il volto.

 

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Nome: Zoso

Razza: Umano

Classe: Druido

Aveva vissuto come eremita tra i monti Luster per oltre quarant’anni dopo che da ragazzo aveva coperto di ridicolo la sua benestante famiglia facendosi acchiappare per ennesimi atti di teppismo insieme al suo gruppetto di mascalzoni. Sua madre non aveva retto il colpo ed il padre lo diede ad un educatore. Fuggito da questi sali’ alle pendici delle vette rifiutando ogni contatto con le persone e cibandosi di quel che trovava e cacciava: credeva che questo fosse il modo giusto per purificare il suo spirito dalle indecenze del passato. 

Avventurandosi in questi reconditi inesplorati clivi, un giorno come tanti seguì una pista che sembrava battuta per ripararsi da un forte temporale, entrò in una caverna e qui avvenne qualcosa di incredibile. Trovo' un vecchio druido, Salet era il suo nome. Esso viveva lì, in solitudine ed equilibrio con la natura coi suoi vecchi libri a fargli compagnia. Alchimia, magia, il linguaggio delle Rune, non furono più un mistero dopo l’insegnamento dell’erudito per il giovane Trod. La loro amicizia duro pochi anni, la morte colse Salet preparato; ma furono i più preziosi per l’allievo che riuscì ad arricchire il suo studio approfondendo le teorie del Maestro e crearne di nuove. La devozione per queste arti lo porto' infine  ad abbandonare il suo nome per quello di Zoso.

I contatti con gli esseri umani erano sempre stati sporadici, per lo più si imbatteva in esploratori o persone colte di sorpresa durante le bufere di neve a cui prontamente aveva dato rifugio. Aveva imparato a temerli, aveva visto come avevano mutato e deturpato il territorio, a tal punto che essi non si curavano se le inondazioni e le frane coglievano sempre piu' frequentemente il villaggio a valle, Slop.  Cerco' in ogni modo di dissuaderli nella loro opera, ma aihme' nessuno badava alle parole di un pazzo vetusto.

Lesse sui manifesti appesi ai muri della colonizzazione della nuova isola, non ci penso' due volte a dare il suo nome a chi raccoglieva le partecipazioni.

Aveva in mente si' di conquistare il nuovo territorio emerso dal mare, ma con regole che rispettassero il rapporto tra la natura e la civilizzazione: era questo il patto che l'uomo doveva garantire. In ultimo, ma non meno importante, questo viaggio avrebbe gettato un po' di luce sulle origini di questo arcipelago, e lui sarebbe stato in prima riga ad intensificare gli studi appunto sulla materia primordiale.

 

 

Modificato da Blues
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@Blues al tuo pg mancano i punti da me richiesti nel bg. Cosa teme. Di cosa ha paura e cosa vuol tenere nascosto.

10 ore fa, Landar ha scritto:

1) Umano
2) Vigilante in primis ma bisognerebbe trovare un modo di giocarlo. Altrimenti Inquisitore e se ancora non va bene pensavo proprio a un Investigatore.
3) August è stato abbandonato alla nascita. Non è mai riuscito a trovare i veri genitori e questo rancore era cresciuto in lui nonostante le amorevoli cure della madre adottiva. Era infatti stato ritrovato in fasce in una zona selvaggia da alcuni servitori di una famiglia piuttosto ricca. Cresce forte e abile, la famiglia Coultier ne cura l'addestramento accademico e anche marziale ma è evidente che poco a poco diviene più abile del fratello maggiore che inizia a nutrire un senso di rivalsa. La matrigna muore a seguito di una malattia probabilmente. Il patrigno e il fratellastro puntano il dito su August ritenendolo colpevole della morte della donna. La vita in famiglia diventa insopportabile, carica di violenza e rancore. August giunto a un punto di totale rottura non sopporta più quel che gli accade e sparisce. Forse dentro di lui scatta la scintilla di un innato senso di giustizia ma questo mondo non fa più per lui... probabilmente.

Cosa teme? Cosa vuol celare?

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Buongiorno,

come detto nel post, teme l’uomo, inteso come distruttore senza ragione e rispetto per gli altri esseri e la natura. Lo so ch’e’ in antitesi con la parola colonizzare ma questa è la sua sfida.

Fugge da un passato burrascoso e violento che ha visto il trapasso della madre, morta per causa sua, e la netta separazione con la sfera della famiglia. Possiamo dire che gli eventi successi hanno determinato la rottura della sua gioventù con l’inizio dell’eta adulta molto più precocemente dei suoi coetani.

Se quanto spiegato suona debole, cambio personaggio e background.

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2 minuti fa, Blues ha scritto:

Buongiorno,

come detto nel post, teme l’uomo, inteso come distruttore senza ragione e rispetto per gli altri esseri e la natura. Lo so ch’e’ in antitesi con la parola colonizzare ma questa è la sua sfida.

Fugge da un passato burrascoso e violento che ha visto il trapasso della madre, morta per causa sua, e la netta separazione con la sfera della famiglia. Possiamo dire che gli eventi successi hanno determinato la rottura della sua gioventù con l’inizio dell’eta adulta molto più precocemente dei suoi coetani.

Se quanto spiegato suona debole, cambio personaggio e background.

no, va bene. Compagno animale o dominio?

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4 ore fa, Albedo ha scritto:

Cosa teme? Cosa vuol celare?

Hai ragione, lo avevo deciso ma non l'ho scritto.

La sua più grande paura è essere abbandonato, seppur è un vigilante solitario sentirsi solo e abbandonato è la più grande paura. Bene o male coincide con l'incubo ridondante che è quello di rimanere solo e indifeso in una zona selvaggia come quando in fasce. Vuole celare la sua vera identità, se ti va bene, possiamo anche definire che i membri della sua famiglia adottiva fanno parte di quelli che finanziano la colonizzazione.

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