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Verso i Picchi del Tuono - Parte 2


Grunt

Messaggio consigliato

Grugno

Girion, Orrik

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Una entità maligna ha tentato di impossessarsi del cuore dell'indifeso Terrlen dico con un velo di tristezza fortunatamente il Forgia-Anime ha impedito che ciò accadesse. Purtroppo però non so quali conseguenze possa avere sull'uomo, non ho avuto il tempo di esaminarlo con cura. Avvicinandomi a Phaledra per dare maggiore importanza a ciò che sto per dire consiglio di isolarlo temporaneamente, solo per scongiurare eventuali ripercussioni o, peggio, contagi. Giusto il tempo di accertarsi delle sue condizioni ovviamente aggiungo per non sembrare eccessivamente cinico.

Mentre Mishann...come sta? Vorrei rendermi utile in qualche modo

 

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Orrik

Orrik e Grugno

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Ormai il peggio è passato mastro Grugno, abbiamo distrutto l'artefatto portatore della maledizione. Come al solito mi sono acceso la pipa per fumare e riflettere. Certo è che questo labirinto nasconde delle insidie che non mi sarei mai aspettato. Ricordiamoci che abbiamo tantissimo lavoro da fare, e molto altro da scoprire. Comunque sono lieto che i nostri amici stiano bene. Sorrido ai presenti, rilassando la tensione dello scontro.

 

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Lathandhel

@alfhild

Lathandhel di Waterdeep, paladino di Avandra, per servirvi - dico prima di fare un profondo e formale inchino.

A dire il vero non so che aspetto abbiano, so solo che provengono da Highmoon e sono qui per il mio stesso motivo: risolvere il problema degli schiavisti consegnandoli alla legge e far ricongiungere le persone rapite ai loro cari. So che stanno provando a risolvere i guai nel Labirinto, ma il capitano della guardia cittadina di Highmoon - il capitano Reynold appunto - mi ha confidato che un altro paio di braccia gioverebbero alla causa.

Indicando poi la finestra da cui mi ero affacciato, continuo: Di sicuro erano persone armate perché ho notato lo scintillio del metallo sotto la luce del sole, ma più di tutto ho visto un'andatura incerta e claudicante in direzione del tempio di Gratis. Forse sono loro, probabilmente non lo sono, ma se sono dei feriti magari al tempio avranno comunque bisogno di una mano per le guarigioni. 

Credo che dovrei quantomeno andare a controllare. Se ti volessi unire a me ne sarei felice, altrimenti ci rivedremo più tardi qui - concludo sistemandomi il mantello intorno alle spalle pronto per uscire

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Alfhild Souldottir

Master, Lathandel

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Sorrido all'inchino formale del paladino, rispondendo Così mi farà arrossire, messer Lathandel. Tutte queste formalità per una semplice donna. Non oso immaginare cosa farebbe davanti ad una principessa o alla figlia di un Lord. Torno seria, ricordandomi della scarsa propensione ai sentimenti dimostrata finora, ascoltando ciò che mi comunica sugli avventurieri e su quello che gli ha detto questo capitano di Highmoon. Dovrebbero essere loro. Persone armate e ferite, come nella visione. Non sai quanto tu mi stia aiutando, mio insensibile cavaliere. Con entusiasmo aggiungo Sì, sono loro. Le faccio strada, in fondo non faccio altro che portarla a casa. E la conosco solo da un paio di minuti. Voglio proprio vedere se rimarrà freddo e gelido di fronte all'abbigliamento di Phaledra. Conosco ben pochi uomini capaci di resistere a quell'elfa. Mi sistemo il mantello, prima di avvicinarmi alla porta, aprendola senza tante cerimonie, prima di parlare più seria sulla strada Ci fossero solo schiavisti nel labirinto, mi troverei a concordare con lei. Ma qualcosa di oscuro abita le profondità di questa montagna, qualcosa di oscuro e potente. Presagi di morte e sventura abitano questi posti, riti blasfemi e poteri antichi sono ciò a cui questi uomini stanno andando incontro. Avran bisogno ben più di un paio di braccia, messer Lathandel.

 

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Grugno, Orrik, Girion

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Phaledra annuisce meditabonda mentre ascolta Grugno e Orrik riportare quanto successo con Terrlen. Interessante... chissà quali altre oscure sorprese si nasconono nel Labirinto. - la sacerdotessa sospira, scuotendo la testa - Povero Terrlen. Spesso noi abitanti della Sala non ci rendiamo conto dei pericoli che uomini come lui si sobbarcano, per permettere alla nostra economia di prosperare, sicuri e tranquilli come siamo sotto la protezione dei Maghi e dei loro costrutti.

Beh, concentriamoci sulle cose positive. - riprende, sforzanosi di apparire solare - Sicuramente l'aver distrutto l'artefatto portatore della maledizione aiuterà il povero Terrlen. Lo terrò comunque in osservazione per alcuni giorni. Dubito ci sia molto che io o lei - si rivolge a Grugno - possiamo fare ora per aiutarlo. È, credo, solo una questione di lasciare che il suo corpo recuperi il controllo.

Quando il nano chiede notizie di Mishann, il volto della sacerdotessa si addolcisce. Mishann... non è messa bene, purtroppo. Le ferite che ha riportato nelle scontro che avete sostenuto sono molto gravi. Temo che abbia diverse coste fratturate e che alcune abbiano perforato i suoi polmoni in almeno un paio di punti. Mi dispiace. - l'elfa si sporge in avanti, appoggiando una mano sulla spalla del nano - Ma questo non vuol dire che non tornerà in forma. Le cure che le avete prestato hanno scongiurato che le ferite si aggravassero durante il tragitto fino alla Sala. Servirà del tempo, probabilmente molto tempo, ma ad Erathis piacendo, credo che Mishann si riprenderà completamente.

La sacerdotessa distoglie lo sguardo da Grugno, tornado ad osservare tutti voi. Ora, credo che anche a voi farebbe bene un po' di ri...

Una strana coppia si è avvicinata ai banchi che state occupando e, ferma appena oltre il raggio delle vostre voci, vi osserva. Colti di sorpresa, rimanete tutti immobili, tranne Edreth. Il mercenario, finora intento a pulirsi sommariamente le unghie con la punta di un pugnale ed a lanciare l'occasionale occhiata lussuriosa alle gambe della sacerdotessa, salta in piedi, il pugnale stretto in una mano mentre l'altra corre alla catena. 

I due nuovi arrivati rimangono, come voi, immobili sulla porta. Uno di loro è una donna - o almeno, pensate si tratti di una donna. Nè alta nè bassa, con una pelle color di un blu profondo, attraversata da strane venature nere come l'ebano. Di contro, gli occhi sono completamente bianchi e privi di pupille, incastonati in un volto dalle linee morbide come quelle di una bambina. Indossa una veste di fattura pregiata, ed in mezzo al petto le pende un amuleto in forma di corvo. Alle sue spalle, si erge un mezzelfo dai capelli biondi come il sole. Indossa un'armatura di piastre, curiosamente decorata da quelle che sembrano rune naniche. Dalla cintura pende una spada lunga ed intuite i bordi di uno scudo spuntare da dietro le sue spalle. Le tre onde sovrapposte di Avandra sono incise al centro del pettorale della sua armatura.

 

 

Alfhild, Lathandhel

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Insieme, uscite dalla locanda, avviandovi a passo svelto verso il tempio di Erathis, dove immaginate si siano diretti gli avventurieri intravisti da Lathandel. Nonostante entrambi abbiate passato già alcuni giorni nella Sala non riuscite, durante il tragitto, a non meravigliarvi da un lato per l'operoso via vai che anima le strade della cittadina e, dall'altro, per l'ingegnosa arte dei Maghi di Saruun. Globi luminosi popolano la volta della Sala, distante parecchie decine di metri dal suolo, irrorando una luce calda, e perfettamente simile a quella del sole che illumina la Superficie, sugli abitanti e gli ospiti del loro dominio. 

Immergendovi nel traffico di mercanti, portatori, guardie cittadine, garzoni di bottega, massaie e visitatori, riuscite a farvi strada facilmente - in parte grazie all'aspetto ed ai simboli che adornano le vesti di Alfhild. In capo ad una manciata di minuti, raggiungete il tempio. All'interno, pochi fedeli occupano i banchi, in attesa del rito di mezzodì. Osservate la sala, i vostri occhi intenti a cercare un segno che vi indichi la presenza degli avventurieri che entrambi cercate.

Poi, di colpo, quasi all'unisono li individuate. Seduti a metà strada lungo la navata, notate due uomini, un elfo ed un nano, intenti a discutere con un'elfa che, dagli abiti e dai simboli che porta indosso, appare la sacerdotessa in carica del tempio. I due umani non potrebbero essere più diversi fra loro. Uno è paffuto ma non corpulento anzi, piuttosto robusto. Biondo di barba e di capelli, porta entrambi lunghi e ben ordinati. È intento a fumare una pipa dal lungo cannello, ed è attorniato da una lieve nuvola di fumo. L'altro è segaligno, più magro e con i capelli più corti del compagno. Una barba incolta gli incornicia il volto, animato da due occhi di un grigio metallico. Ha una carnagione scura che, a tratti, sembra riflettere la luce come metallo. Attorno al suo petto, porta avvolta una lunga catena chiodata. L'uomo è in piedi, un coltello nella mano, e vi osserva con sospetto. È chiaro che li avete colti di sorpresa.

L'elfo, seduto leggermente in disparte, è altro per la sua stirpe, ha lunghi capelli bianco-argentati e indossa comodi vestiti nei colori della terra e della foresta: verdi, grigi e marroni. Ha occhi penetranti ed un'aria indipendente e predatoria, come un segugio pronto a scattare sulla pista di una preda. Un lungo arco riposa appoggiato ad uno dei banchi, poco distante da lui. Infine, il nano, è seduto vicino alla sacerdotessa, con i gomiti poggiati sulle ginocchia. Non riuscite a vedere molto delle sue fattezze, in quanto vi da le spalle, ma notate che indossa un’armatura di splendida fattura, impreziosita da rune e intarsi della migliore tradizione nanica.

... fareste bene un po' di ri... - sta dicendo la sacerdotessa, quando si interrompe, per girarsi ad osservarvi incuriosita. 

 

 

Lathandel

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La sacerdotessa è un elfa, splendidamente vestita in un abito di un azzurro lieve e delicato.. Il volto, dai tratti delicati e nobili della sua razza, è dolce e sereno. Lunghi capelli biondi le scendono sulle spalle, ed una semplice tiara le pende il mezzo alla fronte, riportando il simbolo di Erathis. Il vestito non nulla per nascondere le curve naturali della donna e, anzi, le avvolge e le accentua, con un taglio che lascia scoperta un’ampia porzione delle lunghe ed affusolate gambe dell’elfa. Lei, ad ogni modo, non sembra farci particolarmente caso e tutto, di lei, emana un’aura di accoglienza e gentilezza.

 

 

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Alfhild Souldottir

Immagine

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Senza armi e con vestiti piú eleganti.

Master, Lathandel

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Cammino per le strade con il sorriso stampato sul volto, salutando le persone che si ritraggono alla vista dei miei simboli. Nonostante stia camminando con passo sostenuto, non riesco a guardare sognante i prodigi e le meraviglie creati dai maghi di Saruun. Straordinario, non credevo che degli uomini potessero erigere opere tanto maestose. Le loro anime verranno ricordate per l'eternità grazie a questa città meravigliosa. La Regina ne terrà conto.

Entro nella sala davanti al paladino, cercando volti che possa associare a degli avventurieri, finché non poso il mio sguardo sul variegato gruppo. Vedendo lo sguardo di sospetto dell'uomo, mi giro verso il paladino dicendo Oggi sembra essere la giornata degli sguardi sospettosi, Messer Lathandel. Faccio un mezzo inchino verso il gruppo, dicendo Alfhild Souldottir, dalla fredda Lyrabar, portatrice del volere della Regina Corvo. Concludo tenendo il simbolo appeso al collo, dicendo velocemente Voi dovete essere il gruppo di avventurieri appena tornato dal Labirinto. Dove sono i vostri compagni feriti? Stanno bene ora? Dico preoccupata, pronta a chiedere alla Regina i suoi doni se ce ne fosse bisogno. Non mi interesso del fatto che potrei spaventarli parlando del loro passato, per ora nella mia testa ho come priorità di non far terminare vite prima di quanto scritto. Poveretti, sono spaventati. Giustamente, ció che hanno visto renderebbe duro anche il piú puro dei cuori.

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Lathandhel

Ancora stupito per la maestria dei maghi che hanno prodotto le sfere luminose, entro nel tempio ritrovando la giusta serietà e squadro i presenti in cerca del gruppo di avventurieri. Quando infine li troviamo, mi faccio avanti sfoggiando il mio miglior sorriso e mi presento: Piacere signori, io sono Lathandhel di Waterdeep. Quando mi sono trovato ad Highmoon ho conosciuto il capitano Reynold che mi ha avvisato circa la vostra volontà di indagare sugli schiavisti che si nascondono nel Labirinto e mi ha chiesto di unirmi alla causa perché una mano in più non avrebbe di certo guastato.

Poi rivolgendomi alla sacerdotessa con un lieve inchino e la mano sul petto aggiungo: Piacere mia signora, Lathandhel al vostro servizio. Se riveste aver bisogno di aiuto per prendervi cura dei feriti, non avete che da chiedere

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Girion

Bene bene, due buoni samaritani che si presentano proprio al momento del bisogno. Piuttosto... conveniente. Se volete davvero aiutarci, preparatevi bene, il labirinto è un luogo piuttosto ostile.

Per sottolineare le mie parole, indico il corpo pieno di ferite di Mishan e quello pieno di ustioni e bruciature di Edreth.

Nel piatto abbiamo cultisti di Vecna, duergar e gnoll. Ah, anche un mago sparito dalla circolazione, un certo Orontor.

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Orrik

Conveniente davvero. Squadro a dovere i nuovi arrivati, lanciando un'occhiataccia sospettosa e lisciandomi la barba. Ma il vostro aspetto e i vostri modi sembrano essere quelli giusti. Mi presento anch'io dunque, sono Orrik un mago del Aglarond. Abbiamo avuto un brutto scontro- rispondo alla donna - una nostra amica è adesso tenuta a riposo, ne avrà per molto. Lei era la forza bruta della compagnia, una mano ci farà molto comodo.

Modificato da Karsh
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Grugno

Se qui qualcuno può offrire il proprio aiuto nella cura dei feriti non siete di certo voi rispondo stizzito all'offerta del mezzelfo. E comunque non è buona educazione interrompere una conversazione continuando a dare le spalle ai nuovi arrivati dò un ultimo lungo sguardo preoccupato a Mishann, poi proseguo Ti ringrazio Phaledra, avvertimi se ci dovessero essere novità.

Finalmente mi rivolgo ai due nuovi arrivati e senza battere ciglio invito tutti ad uscire Quali che siano le vostre intenzioni, questo non è il luogo più adatto per parlarne. Magari se ci offrite un buon pasto potremmo continuare le presentazioni più piacevolmente. Tento di nascondere la durezza del mio stato d'animo attuale con una battuta.

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Lathandhel

Per esperienza posso dire che qualsiasi mano attenta usata con il cuore può lenire le peggiori sofferenze, ma se la vostra amica è già stata presa in consegna dai sacerdoti di Erathis, sarà di sicuro in buone mani.

Concordo tuttavia - aggiungo guardandomi intorno - che non sia questo il posto più adatto per trattare certi argomenti e magari risvegliare la sofferenza nei cuori di chi cerca un po' di pace. A tal proposito ho preso alloggio presso la locanda Mezzaluna dove potremmo parlare con più calma davanti ad un buon boccale di birra scura se voleste unirvi

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Orrik

Abbiamo altre faccende da sbrigare, riposare però ci farà bene. Concordo per andare in locanda per rifocillarsi prima di ripartire. Voi altri come vi sentite? Chiedo al mio gruppo che comunque ha speso molto in quella sala infernale.

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Girion

Birra... arriccio il naso come se stessi sentendo pessimo odore, poi senza aggiungere altro, saluto con un cenno le sacerdotesse e la dragonide, raccolgo l'arco e mi avvio verso l'uscita.

Direi che per oggi possa bastare, una notte di sonno può fare solo bene.

Dopo avere pronunciato la parola notte, osservo con disgusto la volta rocciosa della Sala. Tutti questi giorni passati senza vedere la luce del sole o lo splendore della luna mi mette di pessimo umore.

Alloggiamo già in locanda, seguiteci concludo con pochi complimenti e accelero il passo verso una meritata cena.

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Alfhild Souldottir

Scoppio a ridere alle parole dell'elfo, non una risata chiara e piena di felicità, ma quasi di scherno. Il Labirinto contiene ben piú di duergar e schiavisti, elfo. Da giorni e giorni la grande pitia della regina del fato ha presagi oscuri, corvi morti in volo e mani con occhi chiusi al centro, uomini in catene e neri rituali, e tutto guida a questo luogo corrotto e maledetto, a queste sale piene del sangue fraterno. So benissimo cosa dovró affrontare. Lo guardo con occhi carichi di superiorità, quasi pieni di luce divina, prima di calmarmi visibilmente, iniziando a respirare piú regolarmente. Seguo il gruppo, dicendo Il mio alloggio è qui, nel tempio. So che siete preoccupati, ma la vostra compagna non morirà. Cosí ha deciso la mia signora, il suo fato deve ancora essere scritto. Concludo cupa, prima di incamminarmi di nuovo verso la locanda. Mia signora, cosa devo fare? Sembrano non credere ai tuoi prodigi. È chiaro, devo guidarli sulla giusta strada, ma come se rifiutano i tuoi principi? Mmmmh.... Certo, tempo. Impareranno a credere, i segni saranno troppi anche per loro.

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Mai visti in vita mia. - bofonchia Edreth - Mi hanno solo sorpreso… 

L’uomo, cercando di darsi un tono, si mette a sedere scomposto, una gamba penzoloni su uno dei braccioli della panca, senza però perdere di vista i nuovi arrivati. 

Phaledra, intanto, si alza in piedi rispondendo all’inchino di Lathandel con un veloce riverenza. Il piacere è mio, messere. Vi ringrazio della vostra offerta ma credo che i feriti necessitino principalmente di riposo e tranquillità piuttosto che dell’intervento della vostra Signora.

La sacerdotessa rivolge poi un caloroso sorriso ad Alfhild. Oh, non fate caso ai toni plumbei di Alfhild. In realtà è molto simpatica, ed estremamente capace. - scherza, rivolgendosi ai tre quattro avventurieri.

Bene, sembra che abbiate molto di cui discutere fra voi… ed io sono quasi in ritardo per i riti di mezzodì. Che lo sguardo di Erathis vi accompagni.

Phaledra si congeda con un cenno del capo a ciascuno di voi, prima di avviarsi lungo la navata verso il fondo del tempio. Alzandosi dai banchi, i quattro avventurieri seguirono i due nuovi arrivati, dirigendosi dalla parte opposta, verso il portone dell’edificio.

 

****

 

Giunti alla locanda dei Mezzaluna, dopo esservi appropriati di un tavolo, alcuni boccali di birra scura ed avere piazzato un ordine per il pranzo ad una delle cameriere, vi trovate ad osservarvi da sopra i boccali. Varie ombre ammantano le occhiate che attraversano il tavolo: sospetto, curiosità, interesse, controllo. 

Infine, Edreth rompe il silenzio, poggiando rumorosamente il boccale sul tavolo. Allora, vogliamo parlare d’affari o cosa? - chiede, con tono rude e sguardo insolente, prima di continuare rivolto ad Alfhild - Perché non cominci a spiegarci un po’ meglio perché dovremmo fidarci di te e messer viso pallido, eh, dolcezza? E lascia perdere tutte quei paroloni su profezie e segni dal cielo. Aria fritta...

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Girion

Rimango silenzioso alla tirata di Alfhild, inutile mettersi a discutersi con gli esaltati e la mia pazienza è già tutta impiegata verso quel nano dalla testa di pietra.

Il mercenario dice bene. Da quanto ho capito abbiamo qualche interesse comune, come la liberazione dei prigionieri dagli schiavisti. Il labirinto però è un posto pericoloso, abbiamo rischiato la pelle più di una volta in un paio di giorni. La dragonide era tosta e ben corazzata, eppure adesso è al tempio, ferma per le troppe ferite. Siete davvero determinati?

Sorseggio un bicchiera di acqua fresca, poi sposto lo sguardo su Edreth

I gioielli incastonati nella statua dove sono finiti? chiedo con finta innocenza.

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Alfhild Souldottir

Entro nella locanda dei Mezzaluna, siedendomi al tavolo, riconquistando il sorriso perduto in precedenza. Phaledra è una brava donna, simpatica e gentile. E non sembra ignorare i presagi della mis signora. Quando il mercenario apre la bocca ascolto con attenzione le sue parole, mettendo la mano davanti alla bocca con grazia al "dolcezza", arrossendo leggermente. Scettico, cosí come l'elfo. Le parole ispirate serviranno a poco, meglio procedere con calma e gentilezza. E poi nessuno mi aveva mai chiamato dolcezza, devo concedergli un'altra possibilità. Ancora leggermente imbarazzata rispondo Cosí mi fa arrossire, Messere. Ma ha ragione, dovete tutti scusare la mia irruenza pochi minuti fa. Come vi ho già detto mi sono informata, so cosa mi aspetterà in questo luogo, e ho intenzione di affrontarlo. Sono stata inviata in vostro supporto, ho una missione da compiere, ma voi giustamente non potete saperlo. Come prova della mia fiducia posso lasciarvi questo-dico mettendo sul tavolo il medaglione-Ha un grande valore per me, rappresenta tutta la mia fede. Potete tenerlo in custodia. Se anche questo non vi basta come garanzia, proponetemi delle condizioni. Concludo sincera, guardandoli con un sorriso gentile. Magari questo basterà. E sembrano persone ragionevoli, non dovrebbero avere richieste eccessive, anche se non metterei le mani sul fuoco per il mercenario.

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Lathandhel

Ascolto lo scambio di battute tra i tre con un sorriso che si intravede sotto un accenno di barba: Non chiedo di meglio! Appena ho sentito parlare dei problemi che stanno dando questi schiavisti, hi spinto il mio destriero al galoppo per raggiungervi ed aiutarci come posso. Non metto certo in dubbio le capacità della vostra compagna draconica - aggiungo - ma per un compito del genere forse le giuste motivazioni accompagnate da ma fede salda possono essere l'arma vincente

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Girion

Benissimo, due esaltati... che i loro dei ce la mandino buona. Fulmino con lo sguardo Edreth, prima che gli venga la tentazione di arraffare l'amuleto sul tavolo.

Non c'è bisogno di pegni disco spingendo il monile verso la proprietaria contano solo i fatti. Se davvero è importante per te, tienilo ben stretto, ti darà forza. Ne avrai... avremo bisogno.

Con questo ultime parole esprimo il mio consenso ai due nuovi arrivati. Forse non è eloquente come i discorsi degli altri, ma non sono abituato a troppe chiacchiere.

Piuttosto dico rivolto a Orrik pensi abbia ancora senso recarci nella zona del labirinto di oggi? La guida sembra libera dalla maledizione, forse sarebbe ora di interessarci a faccende più materiali.

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