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Hide e Cunning Action


Darkaleb

Messaggio consigliato

Al di là della supercazzola che segue: no.

Al di la della supercazzola che segue: ni. :)

Mi sono senz'altro espresso malino e non è facile argomentare una questione del genere per iscritto... Quel che intendevo è semplicemente questo: non ho mai negato un furtivo per "fiancheggiamento" a nessuno. Mai. E non ho intenzione di farlo, se non in situazioni talmente eccezionali che ora, peraltro, non mi vengono in mente.

Il mio discorso è generale: il fatto che le regole non siano tassative, ma siano delle linee guida non solo è lapalissiano, ma è anche stato detto e ripetuto dai designer mediante tweet, blog e note. Ora: la regola sul furtivo è ben scritta e, al di la dei filosofeggiamenti che io stesso ho introdotto, in realtà se guardate la mia prima risposta scremando le riflessioni ho anche chiarito il dubbio in tal senso, affermando che non ci sono tanti giri da fare.

Nel contempo però, mi premeva sottolineare come eviterei di inserire ulteriori paletti su carta e che invece l'animo free-form della quinta sia estremamente forte e preponderante, al punto che il più delle volte non si discute su come applicare una regola, ma del fatto che la regola non sia precisa e a taluni non piace, mentre ad altri sì... e nascono queste discussioni.

Nella sezione della quarta (parlo per conoscenza diretta, alcuni sanno il tempo che ci ho trascorso e il sangue che ci ho versato :) ) non sono mai uscite discussioni di questo tipo perché lì le cose il più delle volte si risolvevano con delle tabelle o dei riferimenti. Potrei dire lo stesso per pathfinder: ci può essere confusione espositiva, non interpretativa in senso narrativo.

Quì la logica è: il ladro ha furtivo quando bla e quando bla. Questo è chiaro, con la differenza che il gioco, non per la regola in sè, ma per la cornice "leggera" che la circonda, impone e suggerisce al DM di adattare queste regole al flusso narrativo. Puoi giocare "a-la-3.x", ovvero applicando la regola sempre e comunque (salvo estremi, è chiaro) e inserendo ulteriori sistemi oppure puoi semplicemente lasciar correre il gioco e andare a inserire la complicazione "on the fly".

Ora non so quanto e come abbiano riflettuto a fondo sul furtivo, ma tutta questa linearità, salvo che per il flanking, non la vedo e così per molti altri elementi (potremmo dire, per esempio, che non convince l'idea di un tizio che a 30 cm dalle fauci di uno zombie si chini per somminstrare una pozione e non paghi le conseguenze della distrazione... Sul manuale c'è scritto che non succede nulla... Io dico che invece succede. :) Contravvengo alle regole? No, sebbene una regola "in negativo" sia comunque una regola (dire che l'attacco opportunità si fa solo - per esempio - su chi abbandona la zona di minaccia di un nemico, implica che NON si fa in nessun altro caso... Non sto contravvenendo a nulla, ciò nonostante: semplicemente cavalco la possibilità offerta da un sistema light di adattare e riadattare le regole a seconda della situazione e delle necessità/criteri narrativi del tavolo.

DB

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OT: Ma secondo voi a dirla tutta, se non intraprende azioni ostili, il famiglio è da considerarsi nemico?

Non ne sono così convinto, non è che ha il triangolino rosso in testa con scritto "enemy".

È la percezione che ne ha il soggetto che interagisce con il famiglio che è rilevante - credo.

Se l'avversario del padrone del famiglio lo vede come una minaccia allora ok, fiancheggiamento e conseguente furtivo (ma probabilmente gli da un colpo di spada e lo toglie dell'equazione appena si accorge che costituisce una distrazione).

Ma se il famiglio non fa nulla, e magari non viene percepito come una minaccia, allora significa che l'avversario non fa nulla per evitarlo o starci attento e anzi concentra tutte le sue attenzioni sul padrone del famiglio come se quest'ultimo non ci fosse neppure, quindi niente fiancheggiamento né furtivo.

Più che altro, da come l'ho capita, non si intende il famiglio come "oggetto passivo" ma si da per scontato il fatto che esso dia fastidio. Per intenderci, se un famiglio è un corvo, esso vola sul viso del nemico piuttosto che planare diretto su di lui ecc. Effettivamente non attacca ma "finge di farlo" o comunque "fa azione di disturbo". Ovviamente se il famiglio fosse un gatto e se ne stesse affianco al nemico a leccarsi… dubito che concederebbe al padrone un attacco furtivo :-)

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Ora non so quanto e come abbiano riflettuto a fondo sul furtivo, ma tutta questa linearità, salvo che per il flanking, non la vedo e così per molti altri elementi (potremmo dire, per esempio, che non convince l'idea di un tizio che a 30 cm dalle fauci di uno zombie si chini per somminstrare una pozione e non paghi le conseguenze della distrazione... Sul manuale c'è scritto che non succede nulla... Io dico che invece succede. :) Contravvengo alle regole? No, sebbene una regola "in negativo" sia comunque una regola (dire che l'attacco opportunità si fa solo - per esempio - su chi abbandona la zona di minaccia di un nemico, implica che NON si fa in nessun altro caso... Non sto contravvenendo a nulla, ciò nonostante: semplicemente cavalco la possibilità offerta da un sistema light di adattare e riadattare le regole a seconda della situazione e delle necessità/criteri narrativi del tavolo.

Ciao DB, in questo caso sono d'accordo che ci troviamo su un terreno opinabile. Personalmente, quando c'è una regola scritta non equivoca, io mi attengo alla regola, e chiedo al mio master di fare lo stesso. Altrimenti si rischia inevitabilmente di finire in quelle situazioni "di soglia" in cui il cedere da una parte o dall'altra rovina lo stomaco a qualcuno, e non è giusto, dato che si tratta di un gioco, appunto, con delle regole (valide sia per giocatori che master, salvo rare eccezioni in cui bisogna interpretare).

Riprendiamo il discorso del famiglio: la regola dell'attacco furtivo parla chiaramente, non specifica che il "nemico del nemico" debba attaccare, basta che funga da distrazione ("foe's distraction"), per cui il mio corvo famiglio, a cui ordino di infastidire il cultista, mi permette di fare furtivo contro di lui. Punto, non ci sono discussioni. Che poi il cultista sprechi un turno per far fuori il famiglio, colpendo lui al posto mio e permettendo a me di fargli un attacco aggiuntivo come reazione grazie al talento Sentinel, sono affari suoi: è comunque compromesso. E il famiglio lo rievoco al prossimo riposo breve. Ma non accetto che il master al secondo turno mi dica: vabè il cultista ignora il famiglio e si concentra su di te, perchè non è "libera interpretazione di una regola non chiara" ma depenalizzazione di una capacità di classe.

EDIT

Faccio un esempio probabilmente un po' estremo. Un po' di tempo fa ho fatto un PG zoppo e sfigato che se ne andava in giro sorreggendosi con una picca a due mani, la quale ha "reach" e può attaccare fino a 3 mt. Ebbene, tale master sosteneva che non potevo usarla in mischia, ovvero, potevo fare un attacco a 3 mt se ne avevo la possibilità ma se l'avversario si avvicinava a 1,5 mt non era più possibile usarla con efficacia. Non ho detto nulla, ma potete immaginare cosa ho pensato. Questo esempio rientra in quei numerosissimi causabili da una situazione in cui al master viene lasciata la libertà di interpretare e modificare le regole a piacimento. Personalmente, dopo un po', io mi alzerei dal tavolo di gioco.

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In quel caso la cosa mi va bene, lo svolazzare attorno al viso è per me una forma di attacco (non necessita di tieo per colpire, non fa danni, ma è un atteggiamento ostile) e mi andrebbe bene, come mi va bene l'applicazione di Sentinel (anche perché il tuo avversario non se lo aspetterebbe e quindi ci casca come un salame).

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Rispondo a un po' di punti sparsi:

- Nascondersi: personalmente non negherei al ladro la possibilità di nascondersi secondo le regole per il semplice fatto che già di loro le regole scoraggiano questa possibilità. A meno di campi di battaglia molto particolari, è facilissimo seguire il ladro e capire dove si nasconde, e spesso basta che un nemico si muova di qualche passo per individuare il ladro, gridare "è là" e negargli il furtivo. Cunning Action su Hide secondo me dovrebbe servire come mezzo di difesa, non di attacco, anche perché il furtivo è comunque facilissimo che entri

- Famiglio: il famiglio non conferisce vantaggio perché "minaccia" il nemico (non lo minaccia, dato che non può attaccare), ma perché usa ogni turno l'azione Help per dare vantaggio all'attacco del ladro, conferendogli dunque il furtivo. A differenza di nascondersi, le regole in questo caso non hanno il minimo elemento di discrezionalità: Help è regolamentato con chiarezza e così il vantaggio e l'attacco furtivo.

Personalmente non vedo ragione di andare a modificare il regolamento a riguardo, concedendo un certo numero di "distrazioni" prima di negare il bonus. Il ladro ha rinunciato a qualcosa (livelli da ladro) per ottenere qualcos'altro (livelli da mago o warlock): non vedo perché penalizzarlo più di così, visto soprattutto che il famiglio non concede poi questo grande vantaggio, dato che il furtivo si farebbe quasi sicuramente comunque (da cui il discorso di negare il "fiancheggiamento". Sul serio, togliere od ostacolare Hide è praticamente irrilevante, quando c'è il fiancheggiamento).

Al limite avvantaggia il ladro in situazioni 1-v-1, che generalmente sono molto rare, ma, ancora una volta, il ladro ha dato qualcosa per ottenere qualcos'altro, che comunque difficilmente lo avvantaggerà a lungo.

Poi il discorso in gioco è diverso, e le soluzioni sono molte (sul serio, distruggere un famiglio costa tipo un attacco), ma lì si agisce come PNG, non come DM.

Sul manuale c'è scritto che non succede nulla... Io dico che invece succede. Contravvengo alle regole?

Se ignori le regole, contravvieni alle regole, sì.

Farlo è tuo diritto per regola 0 e incoraggiato dal sistema, se ne senti il bisogno, ma stai comunque contravvenendo alle regole, e devi esserne consapevole.

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Ciao DB, in questo caso sono d'accordo che ci troviamo su un terreno opinabile. Personalmente, quando c'è una regola scritta non equivoca, io mi attengo alla regola, e chiedo al mio master di fare lo stesso. Altrimenti si rischia inevitabilmente di finire in quelle situazioni "di soglia" in cui il cedere da una parte o dall'altra rovina lo stomaco a qualcuno, e non è giusto, dato che si tratta di un gioco, appunto, con delle regole (valide sia per giocatori che master, salvo rare eccezioni in cui bisogna interpretare).

Ciao!

Molto serenamente posso dirti che continuo a pensare di non contravvenire a nessuna regola quando attuo quel criterio e aggiungo che piuttosto, sedendomi al tavolo, ricorderei a tutti che non garantisco per nessun abuso, figurarsi il mio. :) Ho già chiarito che una regola lineare come quella della "creatura ostile appiccicata" non la toccherei e non l'ho mai fatto, ma diciamo che è l'unica cosa realmente certa in tutto questo argomento.

Riprendiamo il discorso del famiglio: la regola dell'attacco furtivo parla chiaramente, non specifica che il "nemico del nemico" debba attaccare, basta che funga da distrazione ("foe's distraction"), per cui il mio corvo famiglio, a cui ordino di infastidire il cultista, mi permette di fare furtivo contro di lui. Punto, non ci sono discussioni. Che poi il cultista sprechi un turno per far fuori il famiglio, colpendo lui al posto mio e permettendo a me di fargli un attacco aggiuntivo come reazione grazie al talento Sentinel, sono affari suoi: è comunque compromesso. E il famiglio lo rievoco al prossimo riposo breve. Ma non accetto che il master al secondo turno mi dica: vabè il cultista ignora il famiglio e si concentra su di te, perchè non è "libera interpretazione di una regola non chiara" ma depenalizzazione di una capacità di classe.

Ni.

Vediamola così: il tuo nemico è un Drago, dimensione colossale. Il famiglio è un animaletto, taglia minuscola. Questi naturalmente può andare lì e al punto da infastidirlo, così come può girargli a rotazione davanti agli occhi per fargli prendere il mal di testa. Io da master, lo considererei un fastidio per evitare guai forse, ok.

Se però un master mi dicesse "il famiglio che gironzola rappresenta una minaccia o un fastidio assai trascurabile per un mostro di quella taglia, che non sembra nemmeno notarlo", non protesterei mai... laddove un pg che attacca un drago colossale rappresenta senz'altro una minaccia attiva e solida (con lo stesso criterio, potrei ignorare un contadino di primo livello disarmato, mio alleato, che sta li intorno).

Questo è un esempio lampante di Regola 0 (che è una regola, quindi... :) ) dove il senso critico di un DM prevarica le regole scritte. Non mi sentieri offeso come ladro, affatto. Dovrò cercare un altro modo per ottenere il furtivo: la vedrei come una sfida, non come una limitazione.

A me sembra buon senso.

Ciò potrebbe mutare radicalmente in una situazione diversa nel momento in cui il famiglio va a punzecchiare l'occhio della bestia o palesa capacità diverse (è chiaro che un aquila con artiglio può provocare un bel fastidio, per esempio) e questo giustificherebbe l'azione Help (non lo considererei nemmeno un attacco, a meno che il giocatore non lo chieda esplicitamente)... In questo caso lo vedrei tranquillamente come un fastidio sufficiente a considerare il drago "ingaggiato".

Se questo atteggiamento fa sentire qualcuno meno sicuro, non significa che è sbagliato, significa che non esistono regole paracadute, ma un sistema semplice e flessibile, aperto alla ragione (non ditemi che potevi farlo anche in 3.x perché non è assolutamente vero, li sul serio dovevi modificare per forza il sistema nei meandri numerici e meccanici). La logica delle altre edizioni erano "house rules", quì sono "poche regole, tante eccezioni".

In aggiunta, The Stroy: se pensi che la discrezionalità su questo punto non esista, ok, ma non significa che non esista. La tua opinione, traslando il mio esempio, è che un passero minuscolo può rappresentare una noia in qualche modo per un drago colossale a prescindere, per me ni e se un master mi dicesse di no, l'accetterei di buon grado.

Anche nell'ottica in cui un master voglia "forzare" questa visione in una house rule, non sarebbe una regola così ingombrante: "di norma. una creatura minacciata o da considerarsi ingaggiata soltanto con creature che rappresentano ragionevolmente una minaccia". E' un'osservazione di buon senso, neanche una regola poi.

Un guerriero di 20 paralizzato non è una minaccia, per esempio.

EDIT

Faccio un esempio probabilmente un po' estremo. Un po' di tempo fa ho fatto un PG zoppo e sfigato che se ne andava in giro sorreggendosi con una picca a due mani, la quale ha "reach" e può attaccare fino a 3 mt. Ebbene, tale master sosteneva che non potevo usarla in mischia, ovvero, potevo fare un attacco a 3 mt se ne avevo la possibilità ma se l'avversario si avvicinava a 1,5 mt non era più possibile usarla con efficacia. Non ho detto nulla, ma potete immaginare cosa ho pensato. Questo esempio rientra in quei numerosissimi causabili da una situazione in cui al master viene lasciata la libertà di interpretare e modificare le regole a piacimento. Personalmente, dopo un po', io mi alzerei dal tavolo di gioco.

Avrei fatto la stessa cosa. Prendi un manico di scopa, allungalo un pò e simula una battaglia con uno che ti sta in corpo a corpo con un'arma tarata per il corpo a corpo: ti dilania. :)

La concezione che poi il master non abbia libertà di interpretare non mi piace: il master deve interpretare, deve avere l'ultima parola e deve fungere da arbitro. E' il suo ruolo.

Se un master prende sempre e solo scelte contro gli giocatori, è un altro paio di maniche, è un frustrato e va isolato. :) Ma io non le vedo scelte contro nessuno: nessuno di questi esempi mi farebbe gridare allo scandalo, specie se il master giustifica la ratio delle variazioni.

DB

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Avrei fatto la stessa cosa. Prendi un manico di scopa, allungalo un pò e simula una battaglia con uno che ti sta in corpo a corpo con un'arma tarata per il corpo a corpo: ti dilania. :)

La concezione che poi il master non abbia libertà di interpretare non mi piace: il master deve interpretare, deve avere l'ultima parola e deve fungere da arbitro. E' il suo ruolo.

Se un master prende sempre e solo scelte contro gli giocatori, è un altro paio di maniche, è un frustrato e va isolato. :) Ma io non le vedo scelte contro nessuno: nessuno di questi esempi mi farebbe gridare allo scandalo, specie se il master giustifica la ratio delle variazioni.

DB

No ti prego, non puoi dar ragione ad una simile posizione. Significa praticamente negare l'utilizzo di armi con l'affisso "reach", te ne rendi conto, vero? E poi, stai davvero parlando di realismo nell'applicazione di certe regole di D&d? Dove c'è scritto, nel manuale, che un'arma con l'affisso "reach" non può essere usata in mischia a meno di 3 mt? Ma parliamo anche di realismo: se avessi una picca a due mani, semplicemente userei la sua lunghezza per tenere a distanza l'avversario col pugnale, o mi muoverei all'indietro a mano a mano che cercasse di avvicinarsi.

Su dai, non campiamo certe cose per aria, il master in questione non l'ho criticato perchè, casualmente, è durato tre sessioni. Ma tu non puoi pensarla allo stesso modo :eek:

Per il resto quoto l'ultimo messaggio di Stroy. Nella mia ancora lacunosa conoscenza delle regole non avevo nemmeno considerato l'azione Help applicata al famiglio.

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A reach weapon is a melee weapon that allows its wielder to strike at targets that aren’t adjacent to him or her. Most reach double the wielder’s natural reach, meaning that a typical Small or Medium wielder of such a weapon can attack a creature 10 feet away, but not a creature in an adjacent square.

:)

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Se un'opinione vale come ragione d'inquisizione alla mia integrità morale me ne dispiaccio, ma resta un'opinione.

Prima di tutto, avevo letto "Lancia" ed ero convinto di averlo pure scritto. :) Sulla Lancia c'è proprio "Special" che indica quella cosa, sulla picca no... ad ogni modo resto convinto della mia visione regolistica, confermata dal manuale.

"Secondo di tutto" (citazione musicale, stima per chi la coglie :) ): sto discorso del realismo è un pelo antiquato, scusami. Sono il primo a ricordare sempre che il realismo non va cercato a tutti i costi per giustificare ogni cosa, ma sono anche il primo a dire che fantasy non significa necessariamente "fa quello che ti pare, tanto è fantasy" e lo dico anche da (aspirante) scrittore di genere. :)

Terzo di tutto: la tua analisi (mi muoverei indietro mentre cerca di avvicinarsi) è esattamente quello che dico io: realismo, buon senso... Ma contravvenzione alle regole, visto che di norma non puoi muoverti nel turo altrui... Quindi? :) Creiamo un sotto-sistema speciale per chi usa la picca o vogliamo dire che in fondo in fondo quel che sto dicendo da diversi post non è così assurdo?).

Applicare un discorso del genere sulla Lancia (cosa che fa anche il manuale) è un approccio realistico che non rovina nulla, anzi, aggiunge profondità. Dire che se cadi da 3m ti si gira sempre la caviglia è un'assurdità, anche se è plausibile (è un esempio estremo per farti capire quel che intendo :) ) e non aggiunge nulla.

Dire che una magia di fuoco scioglie un'area di ghiaccio è una congettura? Forse... Contravviene alle regole? Ma... E' un'applicazione di razionalità che può piacere o meno e può essere decisa al tavolo a priori (o di volta in volta).

Il mare di esempi in tal senso sono infiniti e se pensi che biosgna sempre e solo soprassedere al realismo perchè "è D&D" non sono d'accordo. Anche perché il tipo di realismo a cui mi riferisco io è un realismo bonario, spesso nemmeno tanto "realismo"... E' sempre e comunque attenzione alla razionalità e al buon senso, cosa che richiede giocoforza la flessibilità nei confronti del sistema, anche dove le regole sembrano più ovvie (è più sensato dire che un passero rappresenta sempre e comunque un "alleato ingaggiato" o dire che a fronte del sommo Dragone degli Abissi il passero è insignificante? Allo stesso modo, dire "ti do il furtivo perché l'avversario non si aspettava il tuo attacco" è andare contro le regole o è analizzare una regola e applicarla con raziocinio? Potrei continuare e penso che in questi casi il buon senso sia l'elemento che completa il sistema).

DB

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Occhio credo ci sia una cosa tre le armi che rischia di confondere:

Reach dice: Quest'arma aggiunge 5 piedi alla portata dell'arma

Quindi suppongo che possa essere usata anche a 5 piedi di distanza

la "LANCE" che è speciale indica: che hai svantaggio se entro 5 piedi e che va usata a due mani se non a cavallo. Ed è normale perché per "LANCE" si parla della lancia da cavaliere quella da "giostra" per intenderci ed è ovvio che non si usi agevolmente in situazioni che non siano a cavallo non credo che nessuno la userebbe una volta sceso da cavallo.

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Sisi, ma infatti quando parlo di "manuale" mi riferisco alla Lancia, come ho specificato ammettendo l'errore.

Occhio credo ci sia una cosa tre le armi che rischia di confondere:

Reach dice: Quest'arma aggiunge 5 piedi alla portata dell'arma

Quindi suppongo che possa essere usata anche a 5 piedi di distanza

la "LANCE" che è speciale indica: che hai svantaggio se entro 5 piedi e che va usata a due mani se non a cavallo. Ed è normale perché per "LANCE" si parla della lancia da cavaliere quella da "giostra" per intenderci ed è ovvio che non si usi agevolmente in situazioni che non siano a cavallo non credo che nessuno la userebbe una volta sceso da cavallo.

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Sisi, ma infatti quando parlo di "manuale" mi riferisco alla Lancia, come ho specificato ammettendo l'errore.

Non avevo capito che ti riferivi in specifico alla Lancia (sul quale discorso sono d'accordo) ma a qualsiasi arma con portata oltre 1,5 m.

Per il resto, credo di aver compreso il tuo discorso e non posso dire di pensarla poi tanto diversamente, bisognerebbe procedere per fattispecie e analizzare singolarmente i casi, resta il fatto che, come ha detto Stroy, laddove c'è una regola esplicita e la si contravviene altrettanto esplicitamente in forza d'una pretesa di pseudo-realismo (sempre relativo alla concezione personale della cosa), si va contro le regole e si rischiano due cose:

- Uno sbilanciamento del sistema contro o a favore di un elemento del sistema;

- Uno scontento all'interno del gruppo di gioco (perlomeno riferendomi alla mia esperienza).

Per cui, fin quando si parla di cose di secondaria importanza sono io il primo a seguire il tuo esempio, se però mettiamo mano a questioni regolistiche da cui dipende l'efficacia di una classe, non sono più d'accordo e lascio la parola ai manuali.

Aleph puoi dirmi dove si trova l'estratto che hai riportato? Non riesco a trovarlo nel manuale del giocatore della 5e. Grazie

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Personalmente preferisco piegare il realismo alle regole che le regole al realismo, finché possibile.

Nel nostro caso, innanzitutto stai sbagliando diverse regole (a dimostrazione del fatto che spesso rileggere è più corretto che cambiare): ad esempio, il guerriero incapacitato di cui parli non minaccia da regole, dato che i casi di fiancheggiamento escludono esplicitamente le creature incapacitate, mentre il famiglio non dà vantaggio per la sua presenza minacciosa o ingombrante, ma per l'aiuto che dà al ladro.

Ad esempio (ed è quello che intendo con "piegare il realismo alle regole") potrebbe sì girare intorno alla testa del nemico per infastidirlo, ma potrebbe anche dare consigli al ladro (il famiglio del warlock parla con la voce del suo padrone), permettergli di vedere attraverso i suoi occhi e mirare meglio o altre cose del genere. È un animale parlante magico, roba di questo tipo è immaginabile senza toccare la verosimiglianza della scena.

Viceversa, negare o comunque alterare il funzionamento delle capacità del personaggio o delle regole del gioco senza modificare l'equilibrio del gioco è praticamente impossibile, ed è perfettamente comprensibile che a certi giocatori possa dare fastidio, soprattutto se viene fatto al volo, e non fuori sessione, e in una situazione in cui non se ne sente davvero la necessità, come quelle di cui parli tu, in cui basta immaginare la scena in maniera leggermente diversa per salvare capra e cavoli.

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Ciao ragazzi, scusate se uppo la discussione ma approfitto del thread senza aprirne un altro: sempre a proposito di attacco furtivo, poniamo un Arcane Trickster che lancia immagini speculari, ossia cloni suoi che lo affiancano in combattimento, secondo voi sono da considerarsi fattori distraenti e quindi altri nemici in mischia oppure no?

Grazie ancora per i vostri pareri.

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Non sono da considerarsi fattori distraenti perché l'incantesimo non dice che sono da considerarsi tali e non specifica che le copie conferiscono vantaggio sugli attacchi, né distrazioni di altro tipo.

Poi liberissimo di considerarli tali (ha pure senso), ma sbilanceresti di brutto l'incantesimo. Conta che sarebbe come dare colpo accurato continui, con in più una funzione difensiva molto comoda.

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Non sono da considerarsi fattori distraenti perché l'incantesimo non dice che sono da considerarsi tali e non specifica che le copie conferiscono vantaggio sugli attacchi, né distrazioni di altro tipo.

Poi liberissimo di considerarli tali (ha pure senso), ma sbilanceresti di brutto l'incantesimo. Conta che sarebbe come dare colpo accurato continui, con in più una funzione difensiva molto comoda.

Non intendevo che potessero dare vantaggio agli attacchi furtivi del ladro ma al massimo consentirgli di fare attacco furtivo, se assimilabili a ipotetici nemici entro 1,5 m dall'avversario, come specificato nella descrizione di sneak attack.

Questa secondo me potrebbe essere una situazione un po' dubbia e quindi interpretabile (ossia lasciata a discrezione del master), perché credo che difficilmente nella descrizione degli incantesimi sia possibile contemplare ogni possibilità di applicazione degli stessi e quindi regolamentarli. Per questo chiedevo un vostro parere.

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Il ladro fa furtivo se ha vantaggio sull'attacco (e l'incantesimo non lo dà) o se c'è un'altra creatura vicino al nemico (e l'incantesimo non genera creature), dunque il ladro non ottiene furtivo da mirror image.

Il caso è dubbio solamente per una questione di "immaginabilità" della scena, ovvero perché "potrebbe avere senso che...", ma dal punto di vista delle regole è chiarissimo.

Se poi la scena vi risulta eccessivamente straniante se giocata secondo le regole, naturalmente potete concedere il furtivo, ma personalmente lo sconsiglio, perché non ne vedo il bisogno e rischia pure di fare danni al bilanciamento.

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L'idea è davvero carina, ma non si può fare da regole come ha specificato perfettamente The Stroy e sbilancerebbe il gioco. Certo magari in certe situazioni dove potrebbe starci bene a livello narrativo lo farei funzionare, ma non lo permetterei come "regola fissa". Bella pensata però :-)

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