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Dragonlance: 30° Anniversario


Dracomilan

Messaggio consigliato

I manuali dell'AD&D non erano malaccio.

Il manuale base della 3E di dragonlace penso che sia il peggior manuale di D&D di tutti i tempi: hanno sbagliato pure a compilare le schede dei PNG fatti da loro, e ho detto tutto.

Per il resto il problema è che ci ha pasticciato troppa gente diversa con idee troppo diverse.

Alcuni manuali dell'AD&D ad esempio i moduli geografici erano molto belli invece.

Dragonlance ha avuto la terribile responsabilità di aver partorito il Saga System: già era brutto nella sua prima incarnazione, nelle successive passa dal brutto all'imbarazzante, la gente di tanto in tanto prova l'insana spinta a rebottare il Saga System modificandolo, con sempre minor successo.

I romanzi di DL quando sei alle medie inferiori non sono poi un brutto passatempo. Per chiarirci: Gamberetta ha demolito libri scritti meglio del ciclo di DL.

Altro orrore-errore generato da DL: il film d'animazione di Dragon Lance, sono riuscito a sopportare solo 5 minuti prima di cambiare canale. Rispetto ai film live-action di D&D non fa poi così schifo ma io non riesco a guardarlo lo stesso.

Non dico che DL sia la peggio ambientazione di D&D e non dico che le altre non abbiano partorito mostri: tipo, ad esempio, i manga ambientati su Toril sono qualcosa di allucinante.

E i romanzi di GH di Gygax sono qualcosa di grottesco, ancora più grottesco se si pensa che Gygax era un Killer Master.

Alla fine il mio bilancio è: mhe.

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En passant, intendiamoci: Dragonlance e romanzi collegati hanno a che fare con una ambientazione di D&D, non sono fantasy di qualità ma fantasy D&Daro.

E, sempre en passant, Gamberetta non è proprio l'autorità assoluta (anzi, da quando si è scagliata contro Manzoni perché Manzoni scrive male secondo i manuali di scrittura attuali mi sono venuti diversi dubbi sulla possibilità di poterla definire "autorità" piuttosto "hater con seguito").

E, per finire, il vero orrore di DL sta nelle traduzioni. Anche dei romanzi. D:

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En passant, intendiamoci: Dragonlance e romanzi collegati hanno a che fare con una ambientazione di D&D, non sono fantasy di qualità ma fantasy D&Daro.

Sono libri fantasy scrausi e rimangono libri fantasy scrausi anche se gli autori raccontano di averli scritti in tempi strettissimi.

E, sempre en passant, Gamberetta non è proprio l'autorità assoluta

Non ho detto che Gamberetta sia un autorità meno che mai assoluta ho detto che ha demolito libri meglio scritti dei vari cicli di DL.

E, per finire, il vero orrore di DL sta nelle traduzioni. Anche dei romanzi. D:

Il vero orrore di DL sta nella gadgetistica, particolarmente nei Gamesbook ma non ho voluto infierire.

DL è un brutta ambientazione ma non è la peggiore di D&D, certo il manuale della 3E, per com'è stato progettato ed editato, fa accapponare la pelle ma complessivamente ho visto di peggio.

Il manuale della 3E lambisce appena appena lo schifo di certe ambientazioni del GURPS penso a Yrth.

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Personalmente, oltre a non gradire il multiquote, distinguo fra libri scritti per essere bei libri e libri scritti per ricadere in un genere. Dal punto di vista di "fare D&D", i romanzi iniziali di Dragonlance fanno tantissimo D&D. Poi, al più, sono narrativa di consumo che in un certo periodo ho trovato piacevole. Ma, in ogni caso, una che mi giudica Manzoni in base ai canoni moderni arrivando a dire che Manzoni scrive male in italiano (e sì, dai, mettiamoci anche che Virgilio scriveva male in latino perché non usava le preposizioni!iamnumber1!1!!) non la prendo in considerazione a priori come critica letteraria; ha avuto gioco facile nello sparare sulla croce rossa di fentasi scarsi fuoriusciti (non usciti, proprio fuoriusciti) dopo i film tolkieniani, ma i suoi criteri di valutazione si sono rivelati essere sempre più personalistici e sempre più scriteriati.

E, in ogni caso, lo ribadisco: traduzioni. Le traduzioni. Orride. Orribili.

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Concordo con FeAnPi: i primi libri di Dragonlance per me ai tempi 'erano' D&D. E malgrado i tanti problemi di qualità hanno portato più giocatori al tavolo di quanti mai ne porterà Martin (tanto per citare uno che viene ritenuto dai più un autore di fantasy letteraria).

Sui meriti di Dragonlance come setting invece spezzo una lancia a favore :cool:

È il prototipo della fantasy eroico-mitologica versione AD&D: il primo adventure path, ambiemtato in un mondo dove la fisica stessa (quantomeno l'astronomia) deve sottostare alla religione, dove la magia vanciana ha un senso, dove le razze e le classi prendono vita grazie a una storia millenaria.... E dove finalmente i draghi (quelli del &D) hanno un ruolo di primo piano - un modulo per ognuno dei 14 tipi di drago, già il semplice genio di questa idea merita un applauso.

Molto di quello che è venuto dopo lo dobbiamo proprio a DL.

Il suo siccesso è stato poi causa dei suoi guai - ma se uno osserva solo il cuore iniziale del progetto, non può che portare rispetto.

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Personalmente, oltre a non gradire il multiquote, distinguo fra libri scritti per essere bei libri e libri scritti per ricadere in un genere.

A me il multiquote piace un sacco invece. Poi cosa caratterizzi un genere è discutibile.

Dal punto di vista di "fare D&D", i romanzi iniziali di Dragonlance fanno tantissimo D&D.

Sturm che muore per un singolo colpo di lancia non è D&D

La magia fallibile non è D&D

Tanto per parlare degli errori più macroscopici.

Ma, in ogni caso, una che mi giudica Manzoni in base ai canoni moderni arrivando a dire che Manzoni scrive male in italiano (e sì, dai, mettiamoci anche che Virgilio scriveva male in latino perché non usava le preposizioni!iamnumber1!1!!) non la prendo in considerazione a priori come critica letteraria;

Gianbattista Marino due secoli prima scriveva in un italiano corretto, fluente e forbito e sapeva pure usare bene i congiuntivi.

Le prose di Leopardi sono nettamente più scorrevoli, ma anche quelle dell'Alfieri.

Manzoni era conscio di scrivere meglio in francese che non in italiano.

ha avuto gioco facile nello sparare sulla croce rossa di fentasi scarsi fuoriusciti (non usciti, proprio fuoriusciti) dopo i film tolkieniani, ma i suoi criteri di valutazione si sono rivelati essere sempre più personalistici e sempre più scriteriati.

Se lo dici tu.

Io ho sempre detto i libri stroncati da Gamberetta.

E, in ogni caso, lo ribadisco: traduzioni. Le traduzioni. Orride. Orribili.

Per come la vedo io fanno schifo proprio gli originali.

Anche se è uno schifo banale, non siamo a livello di veri capolavori del calibro delle fan fiction su RE e Golden Axe se parliamo di fan fiction o di GURPS Fantasy se parliamo di manualistica.

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Edmund, è chiaro che a te alcune cose, fra cui Dragonlance e i toni pacati, non piacciono.

Che i romanzi DL siano scritti per richiamare D&D e riescano a farlo è vero; con qualche licenza, forse, ma ci riescono, ed è un loro limite (sono romanzi scritti per un target ben preciso). Non aspirano a essere letteratura, e personalmente pur avendoli letti e amati anni fa ora preferisco tenerli sulla mensola e non leggerli; mi piace invece l'ambientazione, che è molto tipica ma di certo più cucita sulla seconda edizione che non sulla 3.X. Ma qui, dopotutto, parliamo di gusti personali.

Mi fa invece ridere che io debba diventare difensore d'ufficio di Manzoni, autore di cui non condivido l'estetica né le idee, ma a cui devo riconoscere di essere stato il modello in base al quale la lingua moderna è stata sviluppata. Preferisco di gran lunga un Leopardi, ma il modello - devo riconoscerlo - è stato lo sclerato e non il miglior filologo italiano ottocentesco. Specialmente perché, campando a lungo, è stato in grado di tirare fuori una edizione riveduta e corretta di quel che era un tempo il poco italiano Fermo e Lucia scritto in quel fiorentino emendato che è oggi la lingua standard italiana.

In ogni caso, se ti va di continuare il discorso su Manzoni e sulla linguistica italiana, affrontiamolo pure in un thread apposito. Non qui. Qui il riferimento voleva solo essere una parentesi per far notare come una parentesi aperta da te invocando una supposta autorità non fosse poi così pregnante, oltre che poco attinente, data la scarsa autorevolezza dell'autorità.

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Edmund, è chiaro che a te alcune cose, fra cui Dragonlance e i toni pacati, non piacciono.

Sono calmissimo.

Che i romanzi DL siano scritti per richiamare D&D e riescano a farlo è vero; con qualche licenza, forse,

In D&D la gente non muore con un colpo, punto.

In D&D la magia non è fallibile, punto.

In D&D non è previsto che i personaggi vengano menomati, punto.

Molte ere, dico proprio nell'AD&D, non sono giocabili, punto.

Ne otteniamo una fiction che richiama Rune Quest o al limite GURPS ma non D&D, no e in nessun caso.

Mi fa invece ridere che io debba diventare difensore d'ufficio di Manzoni,

Ridi pure, perché nessuno lo ha mai detto, rileggere per credere.

Non qui. Qui il riferimento voleva solo essere una parentesi per far notare come una parentesi aperta da te invocando una supposta autorità non fosse poi così pregnante, oltre che poco attinente, data la scarsa autorevolezza dell'autorità.

Non ho mai invocato l'autorità di Gamberetta

Ho soltanto detto che molte fiction demolite da Gamberetta sono oro puro in confronto a Dragonlance.

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Ok, io ci rinuncio, amen.

Vabbé, abbiamo altri argomenti.

Del Saga System che ne pensi?

E del film di animazione?

Dei games book della TSR?

Tuttimodi l'importanza storica di DL è indubbia sia che la si valuti negativamente sia che la si valuti positivamente le ambientazioni strutturate nascono appunto da DL, c'è un modo di scrivere gdr prima e uno dopo DL, nel bene o nel male.

A me personalmente piacciono le ambientazioni dettagliate e strutturate che sono appunto nate dopo DL, prima c'erano soltanto degli esagoni su cui si facevano incontri casuali o poco più di questo.

La realizzazzione è stata quel che è stata, ma gli autori avevano tempi strettissimi, ma l'idea di base sia che la si giudichi buona, sia che la si giudichi cattiva o peggio ha influenzato il mondo del gdr per quasi un ventennio.

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Magari, cambiamo argomenti. Sinceramente, sul Saga e sui games book poco posso dire (so che il Saga è stato visto da molti come anticipatore di novità all'epoca ancora a venire, ma poco mi ha mai toccato), non avendoli mai provati.

Il film d'animazione, invece, era partito con grandi premesse ma a parte la grafica vecchio stile (computer grafica a parte), che personalmente preferisco a quella contemporanea, e l'essere un adattamento ben fatto di fronte a opere certo più meritevoli ma stravolgenti più che adattanti, ha ben pochi meriti e molte pecche. Intendiamoci: anche così non si qualifica come il peggior film di D&D. :D

E forse una verità sta qui: la diamesia è veramente importante, e certi stravolgimenti da un medium all'altro sono buoni solo per la base di appassionati ai limiti dell'acritico.

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