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Il problema della resurrezione


Yaspis

Messaggio consigliato

Il fatto che i nemici continuino a resuscitare a raffica "perchè resurrezione pura esiste" non è dato dall'incantesimo stesso ma dal DM che evidentemente è un idiota.

Se è riferito a me rispondo, se non è riferito a me non leggete :-)

Se resurrezione può essere lanciato senza limitazioni SERIE perchè mai ne dovrebbe beneficiare solo il mio gruppo???

Se io resuscito 7 volte perchè il gran visir di tutte le indie (pg estremamente malvagio :D) non dovrebbe far lo stesso?

Che c'entra il DM idiota oppure no con ciò?

Seriamente alzi la mano chi si è trovato lo stesso avversario per tutta la campagna (in modo non demenziale) perchè il master era su questa linea di pensiero.

Mi è capitato una volta recentemente, dopo aver ucciso un drago (esaurendo tutte le nostre risorse) il suddetto drago, che stupido non era è tornato in vita in un altro corpo preparato per un evenienza del genere grazie ad un chierico umano del culto del drago (culto molto attivo negli ultimi 3-4 anni)

Morale: tutti morti a parte il mago che si è salvato per una botta di C..o:D

Nessuno di noi aveva pensato a questa evenienza, ma in fondo il drago è intelligente? SI!!!, dunque perchè non dovrebbe farlo???

A parte che dopo 2-3 volte che lo seccano i PGson talmente avanti a lui che nemmeno lo vedono

Vero se immagini che tutto ruoti attorno al tuo gruppo, ma chi ti dice che nel mese in cui non avete più sentito parlare di lui sto omino non si sia messo ad uccidere giganti/manticore/arraffare tesori/studiare nuovi incantesimi (detta in modo brutto non abbia fatto molti più p.ex. di voi) e sia diventato Molto più abile di prima imparando dai propri errori?

Sto solo esprimendo il mio punto di vista, non voglio creare nessuna polemica. :-)

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Il fatto che i nemici continuino a resuscitare a raffica "perchè resurrezione pura esiste" non è dato dall'incantesimo stesso ma dal DM che evidentemente è un idiota.

Idiota perché ha deciso di continuare a giocare in un gioco con le resurrezioni pur decidendo di non volere tendere troppo la sospensione dell'incredulità.

Perché ovviamente a me ad esempio crea profondo fastidio il fatto che un tiranno o un drago di livello epico non abbia preso le misure per una resurrezione pura per dopo la sua morte. Non riesco proprio a giocare, mi sembra che il master stia interpretando il PNG mago con Int 28 come un decerebrato che non prende le più banali precauzioni e si comporta come se nel suo mondo non esistesse la magia.

Idea per una campagna epica: tutti, buoni e cattivi, hanno pronte le resurrezioni pure, come è ovvio che sia. Di conseguenza, dopo aver ucciso un nemico, lo si trasforma sempre in uno zombie che si tiene in custodia in appositi templi, luoghi di massima sicurezza. Finché lo zombie non è distrutto, resurrezione pura non si può fare.

I PG affrontano un mago malvagio, a conclusione di un'avventura che è sembrata troppo facile. Come sempre questo viene ucciso, trasformato in zombie e portato nel tempio. Nessuno nota* un oggetto magico che ha ingoiato prima di morire, una sorta di bomba, un oggetto magico preparato per lanciare "Undeath to Death", caster level 20, nel mezzo della prigione degli scheletri.

20d4 di zombie e scheletri di antichi maghi malvagi, di tiranni il cui nome si è dimenticato, di eroi epici della morte, vengono distrutti. I chierici della morte hanno i diamanti pronti per lanciare resurrezioni pure in serie. I PG hanno appena liberato l'esercito del male.

* oscurato magicamente, ma si può rendere più sicuro rendendo il piano doppio, con due maghi kamikaze pronti a farsi uccidere, uno ucciso dal gruppo dei PG, l'altro da un gruppo PNG che non noterà la cosa.

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Se non controllato in qualche maniera i tiranni non morirebbero mai, qualunque nobile/grande mercante/avventuriero in un modo o nell'altro quei soldi riesce a trovarli.

Il fatto è che, almeno teoricamente, nel mondo persone con livello E statistiche sufficienti sono molto rari! Quando scendi in strada a comprare il pane non è facile trovare un mago di livello 18 o un chierico di livello 23 passeggiare per la città spensieratamente. Personaggi di questo tipo sono molto rari, ed è difficile che stiano ad assecondare un qualsivoglia nobilotto a anche re a cui è morto il figlio! Soprattutto per una manciata di denaro che ormai può trovare più che facilmente!

Certo, può succedere, ma a quel punto il chierico in questione avrà certamente un piano ben preciso in mente, ergo si inserirà nella campagna, diventando quest opzionale o fulcro della campagna stessa!

Generalmente, e lo dice il Manuale di D&D, i PNG si aggirano intorno al livello 8. In una corte normale si potranno vedere personaggi di livello 8 considerati grandi maghi/chierici, considerati di livello avanzato!

Inoltre i mostri capaci di resuscitarsi sono decisamente molto pochi e i PG dovrebbero essere all'altezza della situazione!

Con queste premesse, imho, Resurrezione non è affatto sbilanciante!

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In un mondo piccino (tipo un semipiano di Ravenloft) concorderei, in un ambientazione ad alto livello di magia tipo I forgotten realms che comprendono al loro interno centinaia di città i PG o PNG che dir si voglia di livello alto si trovano. (non dal panettiere ovviamente:D)

Tipo ok che in un regno un Re e la sua corte possono essere di livello 1° - 8° ma sicuramente avrà almeno un gruppo di 15-25 al suo comando (tanti gruppi se io, il Re sono una pippa:-)) altrimenti il primo PG di alto livello che passa di la farebbe una rivoluzione.

Poi ogni chiesa avrà chierici di ogni livello sparsi nei molti templi, molti chierici. Basta girare un pò, son tanti gli Dei.

In quanto ai mostri direi che quasi ogni creatura con diciamo un intelligenza un pò superiore a quella umana e che sia in grado di comunicare cercherà di non morire quando muore:sorry:

Se non dispone dell'incantesimo potrebbe pagare/promettere favori/minacciare ecc per ottenerlo. Semplice politica insomma:D

Comunque concordo che con le tue premesse un incantesimo di resurrezione non è (eccessivamente) sbilanciante. In pratica è difficile che venga lanciato.

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D&D è un gioco. Questo gioco ha delle regole. La resurrezione è una di esse. Può essere giusta o può essere sbagliata.

Perché esiste? esiste per permettere ai giocatori di continuare ad usare lo stesso PG anche quando muore. Questo può piacere o meno e a quanto paresono in molti a pensare che un mondo dove si resuscita sia brutto.

Se non vi scoccia cambiare Pg abolite pure l'incantesimo ma personalmente lo vedo come un problema, non tanto a livello di potenza (andrò a creare un nuovo PG di livello uguale) bensì a livello di storia (al nuovo PG non sarò ugualmente affezionato e c'è sempre la noia di inserirlo in gioco).

Quindi la resurrezione è una regola che serve a risolvere un problema.

Detto questo tocca al DM inserirla nel gioco nel modo più piacevole possibile.

Se si trova ridicola la resurrezione di un PNG il DM penserà al perché non viene resuscitato. Non sempre sarà possibile trovare una buona motivazione ma tutti sanno il perché esistono le resurrezioni (non per volontà delle divinità ma per volontà dei game designer) e tutti sanno che la motivazione è solo di tipo estetico perché in realtà il PNG non resuscita per evitare situazioni percepite come ridicole.

Detto questo le resurrezioni sono di alto livello e costose. Ci stà che non tutti siano resuscitati.

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Se è riferito a me rispondo, se non è riferito a me non leggete

Non ho letto perchè non era riferito a te [ :lol: ]

Comunque dicevo

Anche se il mondo non ruota attorno ai PG ci sta, sono il primo a fare questo ragionamento e a mettere conseguenze funeste per chi non tiene a mente questo. Ci sta benissimo che il mondo sia vivo e pulsante, che vada avanti con o senza i pg.

Però dimentichiamo una cosa, il mondo non ruota attorno ai pg, ma la campagna sì.

Se non vi scoccia cambiare Pg abolite pure l'incantesimo ma personalmente lo vedo come un problema, non tanto a livello di potenza (andrò a creare un nuovo PG di livello uguale) bensì a livello di storia (al nuovo PG non sarò ugualmente affezionato e c'è sempre la noia di inserirlo in gioco)

E aggiungerei che può essere usata come premio per una missione andata non proprio benissimo ma comunque riuscita.

In linea generale può essere usata come strumento per velocizzare la sessione da parte del DM evitando che il giocatore passi il tempo a rifarsi la scheda o, peggio, girarsi i pollici fino alla sessione dopo.

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Detto questo le resurrezioni sono di alto livello e costose. Ci stà che non tutti siano resuscitati.

25000 in polvere di diamanti più 1530 per il lancio. 26530 GP. Una resurrezione non pura, per cui bastano semplici accorgimenti, costa anche meno. In una qualsiasi avventura di alto livello, che il cattivo principale non abbia dato disposizioni per una True Resurrection alla sua morte sarebbe quantomeno bizzarro. E non solo il cattivo principale, ogni scagnozzo che abbia un valore di mercato superiore alle 26530GP: tendenzialmente quasi tutti dopo un certo livello. E' la solita questione discussa migliaia di volte, PNG che non sanno di essere in un mondo Fantasy. Resuscitare è banale per i PG così come è banale per i PNG, il numero di chierici che possono lanciare Resurrection nelle campagne standard, tolto Dragonlance (in cui anche un PG non dovrebbe poter resuscitare se si segue la campagna), è sufficiente da non creare sicuramente problema a trovarli. Da manuale si trovano in ogni città medio-grande, non c'è neanche bisogno di andare in una capitale. Il nemico di ogni campagna 17+ sicuramente ne ha decine su wazzup.

Capisco invece perfettamente la tua spiegazione ludica: non mi pongo il problema del respawn giocando a WoW o a Golden Axe. Anche se personalmente ad esempio la possibilità di morire e dover cambiare personaggio, e reintrodurlo, lo metto tra i più anche dall'aspetto ludico: le sessioni in cui muore il PG sono quelle che più si ricordano, cambiare PG rompe la monotonia e crea nuove relazioni al tavolo. Lo stesso gruppo di 4 persone dopo un po' terminano ogni spunto di narrazione e diventano un infinito ripetersi. Ma chiaramente questa è una discussione parallela, la discussione riguarda solo chi voglia mantere il gioco raccontabile pur giocando a D&D. La risposta "Non mi interessa se sia o meno raccontabile" è interessante ma non è una soluzione.

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mai visto un mago puro troppo forte

Mi stava già scoppiando la vena, ma poi ho visto

Esempio pratico (lo faccio con gli dei della 2 edizione, la 3 non la conosco)

Tornando in topic topic, il punto non è tanto che la resurrezione sia rara, quanto anche solo che esista; se si gioca ad alti livelli va considerata. Per quanto pochi siano i PNG o i mostri di alto livello, i PG se ne troveranno sempre davanti per forza di cose, a meno di campagne estremamente particolari, per cui il fatto che siano una sparuta manciata (come nella maggior parte delle campagne) o più comuni del prezzemolo (come nei FR) è irrilevante: i PG avranno sempre a che fare più o meno con lo stesso numero di PNG epici o quasi.

Ora, a meno di accorgimenti questi personaggi avranno accesso alle resurrezioni: le loro risorse e sfere di azione e influenza saranno talmente vaste che pensare il contrario sarebbe contro ogni logica.

Pertanto il problema va risolto in uno di questi modi:

- si lascia tutto così com'è

- si limita la resurrezione con espedienti regolistici

- si limita la resurrezione con espedienti in game

- si elimina la resurrezione

Ora, nel primo caso si scade nel nonsense di tutte le varie situazioni prospettate da Bobon: la cosa può essere semplicemente ignorata per amore del buon gioco (come proponeva Thondar), ma questa non è una soluzione coerente e pertanto non è adatta a tutti i palati. Un altro metodo è quello di accettare il fatto che la resurrezione esista e far sì che PG e nemici si comportino di conseguenza: come dicevo qualche post (e mese) fa disintegrazioni, legare l'anima, imprigionare, intrappolare l'anima, graymantle, le capacità dell'assassino di Pathfinder, animare il cadavere come non-morto e simili sono soluzioni al problema già contemplate nelle regole. Usarle non è un problema, ma non si può pretendere che ne esca un mondo perfettamente sensato: la resurrezione non è certa, ma c'è, la gente tenterà di ottenerla.

Gli espedienti regolistici sono stati ampiamente analizzati nel corso del topic, ma di fatto non eliminano il problema, si limitano solo a rimandarlo. Prima o poi i PG/PNG avranno accesso a *quantità superiore a 25k di diamanti*/ore di lancio/PE o altro. Al limite, qualcosa di definitivo come "una resurrezione a testa" potrebbe funzionare, ma resta il fatto che chiunque, se ne avesse la possibilità, se la giocherebbe con una seconda possibilità,

Un espediente narrativo in game è già più sicuro, dato che è più arbitrario (e dunque più gestibile dal DM). Se il DM decide che il dio del PG non intende risorgerlo o che la Barriera delle Anime impedisce agli spiriti di tornare, c'è poco che i PG possano fare per opporsi e può star bene così. Naturalmente, bisogna trovare motivazioni coerenti anche per questo, oltre a ricordarsi che le motivazioni che si pensa siano scontate possano non esserlo poi così tanto. Se nella campagna di azael, gli dei tentano di mantenere l'equilibrio, non è detto che invece nella mia non scendano in Terra a devastare interi continenti con armate di campioni rianimati. Per tutto ciò che non è regolamento, bisogna discutere ricordandosi che anche se per me è così, non è automaticamente così per tutti gli altri.

Eliminare le resurrezioni è probabilmente la soluzione più ragionevole, se si intende mantenere una verosimiglianza stretta.

Basta pensare a come anche solo la possibilità di una vita ultraterrena abbia plasmato la Storia, per rendersi conto di come la certezza di una seconda vita in Terra possa riscrivere agevolmente i tre quarti della sociologia.

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Ok. Vedo che la discussione è andata avanti, perdonate ma ero in ferie. Azael, il punto è che dai tuoi discorsi sembra quasi che la resurrezione sia una cosa tipo le vite dei videogiochi. Però io ho giocato per anni un chierico che stava ben attento a non morire. Ho venduto tanto tesoro per resuscitare compagni morti. Abbiamo temuto tutti la morte. E le divinità resuscitavano tranquillamente ogni volta che lo chiedi. Quello che dico è solo che non vedo l'ora sbaglio nel morire per quello in cui il pg crede. La divinità di può rifiutare di resuscitare? Sì, certo. Può farlo anche alla prima. Il punto è che sembra che abbiate paura della resurrezione.

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La risposta "Non mi interessa se sia o meno raccontabile" è interessante ma non è una soluzione.

Mi interessa eccome, il DM deve sforzarsi a renderla raccontabile, sto solo dicendo che i giocatori non dovrebbero neanche essere ipercritici capendo la scelta che è stata fatta. Del resto non è solo un problema della resurrezione ma di tutta la magia a partire da fiamma perenne.

Ora anche ammesso di essere in grado di creare una ambientazione coerente (e ne dubito fortemente) vogliamo davvero farlo? siamo sicuri che quel mondo totalmente alieno (i cambiamenti sarebbero numerosi e radicali) ci piaccia maggiormente di un mondo simil medioevale dove c'è resurrezione ma stranamente in molti non la usano?

Io preferisco la seconda e avere un DM che 1) tenga conto della resurrezione 2) tenti di giustificare il suo scarso uso.

Nella 4°ed il problema è stato affrontato così:

1) solo alcuni hanno la volontà di resuscitare e in particolare i PG che sono degli eroi.

2) è stato approfondito l'aldilà e tutto ciò che succede all'anima dopo la morte

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Ora anche ammesso di essere in grado di creare una ambientazione coerente (e ne dubito fortemente) vogliamo davvero farlo? siamo sicuri che quel mondo totalmente alieno (i cambiamenti sarebbero numerosi e radicali) ci piaccia maggiormente di un mondo simil medioevale dove c'è resurrezione ma stranamente in molti non la usano?

Infatti, come sai, sono pienamente d'accordo: credo sia impossibile creare una ambientazione coerente comprendente la magia di alto livello.

Mi pare che nel definire questo come un problema, per rispondere alla domanda che ha dato inizio al thread, siamo d'accordo.

Si può invece discutere sulla soluzione. Le soluzioni che vedo sono:

A - aumentare la sospensione d'incredulità e rinunciare alla coerenza, accettando l'incoerenza (quello che fai tu);

B - rinunciare alle magie che modificano il mondo in modo troppo radicale, giocando con sistemi e ambientazioni diverse (quello che faccio io).

Concordo sia questione di gusti ovviamente, di alcune scelte soggettive che non considero siano discutibili:

- Per me non è un vantaggio giocare con gli incantesimi di 9°, non credo aumentino l'aspetto strategico.

- Per me è un vantaggio che i PG muoiano, lo trovo molto divertente e credo sia molto utile in particolare se la campagna è molto lunga (per evitare ripetitività).

- Per me è davvero difficile giocare chiudendo un occhio dopo che mi sono accorto di un'incoerenza (il tipico "Non pensare ad un elefante").

Se avessi altre priorità accetterei A invece di B. Con altre priorità ancora magari giocherei la 4 invece della 3. Si va sui gusti insomma. Ma che la resurrezione sia un problema per la coerenza è indubbio, la soggettività sta nel decidere se sia un problema accettabile o inaccettabile.

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bè, io però ci metto anche la magia di basso livello, in particolare ho in mente tutte le utility del 2° livello

Concordo parzialmente. E' relativamente facile tarare il sistema perché non sia economy breaking, togliendo singoli incantesimi o aggiungendo particolari condizioni ad alcuni. Spesso il vantaggio economico è sufficientemente piccolo da poter essere annullato mettendo un costo di poche monete d'oro. In generale la politica di E6 è comunque di riscrivere le liste di incantesimi per ogni classe, fornendo una lista nuova. Non vi è cioè una esclusione di incantesimo X, o Y, ma direttamente una riscrittura.

Rimangono ovviamente dei possibili problemi di coerenza se si vuole un mondo particolarmente coerente, ad esempio anche economicamente, ma che possono essere risolti con relativa facilità. E' molto più difficile accettare che in un mondo in cui esista la resurrezione un Re decida di non farsi resuscitare, piuttosto che la permanenza di una certa professione che dovrebbe essere stata cancellata dalla domanda e dall'offerta. Ma appunto basta mettere un paio di GP di costo a mending, e tendenzialmente il salario del ciabattino dovrebbe essere salvo.

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Rimangono ovviamente dei possibili problemi di coerenza se si vuole un mondo particolarmente coerente, ad esempio anche economicamente, ma che possono essere risolti con relativa facilità. E' molto più difficile accettare che in un mondo in cui esista la resurrezione un Re decida di non farsi resuscitare, piuttosto che la permanenza di una certa professione che dovrebbe essere stata cancellata dalla domanda e dall'offerta.

Appunto quello che dicevo era di non esigere un mondo particolarmente coerente perché ci sarebbero grossi problemi.

La resurrezione è un problema che si presenta solo per poche persone e piuttosto di rado ma incantesimi di basso livello si presentano all'ordine del giorno e non risolvi certo tutto mettendogli un prezzo (che già li trasforma in incantesimi con componenti costose). Invisibilità e scassinare trasformerebbero completamente i sistemi di antifurto, ma anche un comprendere i linguaggi darebbe notevoli problemi, per non parlare di uno charme o un disguiseself.

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  • 1 mese dopo...

Salve a tutti, mi inserisco adesso nella discussione perchè l'ho appena letta.

Concordo con la problematica della resurrezione e del principio di immortalità che può innescare nei PG. Con il mio gruppo abbiamo provato ad utilizzare le limitazioni sui diamanti e quindi a rendere più difficile la reperibilità degli stessi, però la limitazione a discrezione del DM può essere considerata troppo arbitraria.

Nella campagna in corso abbiamo deciso di adottare questo metodo semplice e uguale per tutti:

Se un PG (o PNG) viene resuscitato effettua un tiro % di resurrezione per vedere se il corpo riesce a resistere al trauma (tabella ripresa da AD&D) e perde un punto di costituzione. Abbiamo eliminato la perdita del livello a mio parere ben bilanciata dalla perdita di costituzione. Come per l'incantesimo rianimare i morti la perdita di costituzione è permanente, e non può essere ripristinata con alcun metodo. Considerando anche che avanzando di età la costituzione diminuisce ulteriormente il tiro % diminuirà con l'avanzare dell'età. Al primo tiro % fallito il PG/PNG muore definitivamente senza possibilità di essere resuscitato.

Penso che questo metodo sia sufficiente a far preoccupare un giocatore a prendersi cura del suo PG (ricordo ancora le gocce di sudore sulla fronte dei giocatori in AD&D al momento del tiro di resurrezione), a dare una motivazione per la non resurrezione, e a rendere mortale anche il vegliardo di esimo livello ormai settantenne. Oltretutto è semplice e compatibile con eventuali metodi di gestione della campagna del DM.

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oddio non avevo visto questo topic...mi ci tuffo di testa :eek:

personalmente penso che l'unico modo per gestire decentemente le resurrezioni sia il mettere un qualche limite dal punto di vista strettamente numerico e non dal punto di vista della reperibilità dei materiali o dei gioiellieri che sminuzzano diamanti (:D)

ho provato in alcune vecchie campagne a cambiare leggermente il testo degli incantesimi di resurrezione richiedendo per ciascuno UN DIAMANTE (singolare) del valore del testo, quindi per una resurrezione pura servirebbe un unico diamante del valore di almeno 25k mo, per una resurrezione un diamante di valore 10k e a scendere, ma onestamente non mi ha soddisfatto per nulla come soluzione perchè troppo arbitraria quindi si passa in un batter d'occhio dal "master bastardo che non fa trovare le componenti per gli incantesimi" a "master troppo buono che fa trovare tutto nei supermercati dei diamanti".

onestamente tutte le limitazioni su componenti, reperibilità ed altro non mi hanno mai soddisfatto ed in più lasciano sempre una domanda senza risposta: perchè in un mondo dove la morte ha un valore esatto di 25'000 mo, esistono più popolani (o personaggi di 6°/8° livello) che png epici?

un png epico ha le risorse economiche per accedere ad un incantesimo del genere senza problemi, quindi salvo particolari accorgimenti da parte di chi lo ammazza e/o lo imprigiona in qualche modo, dovrebbe essere virtualmente immortale...e nel corso dei secoli/millenni si dovrebbe formare una schiera infinita di png epici che non possono morire o quasi mentre tutti i png di livello basso che muoiono verrebbero lasciati indietro visto che non avrebbero risorse necessarie per un rianimare morti...

altro esempio: un grande male si abbatte sul mondo, diciamo draghi malvagi, demoni, orde di non morti o una cosa del genere. perchè una chiesa di pelor dovrebbe preferire ingaggiare il gruppo di pg eroi (diciamo di 13-15° livello) e pagarli adeguatamente al posto che usare quelle risorse per resuscitare i paladini/chierici/eroi epici del passato appartenenti alla loro chiesa che potrebbero risolvere il problema in 3 secondi?

per ovviare a questo problema di coerenza del mondo, penso che l'unico modo sia dare un limite alle volte che un'anima può tornare indietro dal mondo dei morti, magari salvo intervento diretto divino (si legge "subquest").

avevo pensato anche al fatto che gli anni trascorsi da morto potessero contare nell'effettiva età "dell'anima" e che quindi non potesse essere possibile riportare in vita magari un paladino umano di 30° livello morto da 200 anni, ma anche questa soluzione non mi ha mai convinto più di tanto perchè altrimenti il mondo dovrebbe essere pieno solo di draghi ed elfi...

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Io ricordo sempre che l'anima deve voler tornare, e che non è possibile resuscitare qualcuno morto di vecchiaia.

Se proprio si vuole, la soluzione più lineare sarebbe l'avanzamento di una categoria di età quando si resuscita, giustificabile in svariati modi, fra l'altro. In questa maniera si elimina il problema del punto di vista numerico, si elimina la storia dei tiri per vedere se l'anima torna o meno (che vero, se io da pg o da giocatore voglio essere resuscitato, rosico parecchio se una botta di sfortuna me lo impedisce), e si ha una integrazione immediata. Va da se' che chi è venerabile, non può essere riportato in vita. Eventualmente miracolo potrebbe consentire di riportare in vita anche una persona venerabile, per un periodo di tempo estremamente limitato e solo se il suo aiuto fosse davvero necessario. Qualcosa tipo il martire risorto del BoED, ma un pochino meglio.

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bè il fatto dell'anima che è consenziente non lo vedo un problema onestamente...se ci rifacciamo all'esempio di prima dell'eroe riportato in vita, un paladino di pelor morto da parecchio (PS un morto sa da quanto tempo è morto? così ad occhio direi di no) che venisse riportato in vita da un sacerdote del suo culto saprebbe di quale dio è fedele il chierico che sta lanciando la resurrezione, quindi sarebbe più che disposto a tornare al mondo visto che sarebbe per una causa presumibilmente giusta.

(per la questione PG non vedo perchè uno dovrebbe essere contrario: mi viene come esempio giusto un personaggio buono riportato in vita da un chierico di una divinità malvagia quando magari il personaggio sa che nel suo gruppo ci sono solamente chierici buoni/neutrali)

anche la questione della morte per vecchiaia non la vedo come un problema visto che teoricamente l'età non dovrebbe andare avanti mentre si è morti, quindi non mi pare un caso da prendere in considerazione

per la questione invecchiamento dopo una resurrezione non ci avevo mai pensato però come soluzione non mi convince al 100% ad essere onesti...una persona muore, viene risorta e di colpo è invecchiata di 30 anni? boh...

(e poi ci sono i draghi...)

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bè il fatto dell'anima che è consenziente non lo vedo un problema onestamente...se ci rifacciamo all'esempio di prima dell'eroe riportato in vita, un paladino di pelor morto da parecchio (PS un morto sa da quanto tempo è morto? così ad occhio direi di no) che venisse riportato in vita da un sacerdote del suo culto saprebbe di quale dio è fedele il chierico che sta lanciando la resurrezione, quindi sarebbe più che disposto a tornare al mondo visto che sarebbe per una causa presumibilmente giusta.

"Lasciate che i morti pensino ai morti e i vivi ai vivi."

Un paladino o un altro personaggio di grande potere dovrebbe saperlo.

Motivo per cui, può essere riportato in vita solo con un miracolo, anche se il suo tempo sarebbe scaduto. E' il motivo per cui si chiamano miracoli.

(per la questione PG non vedo perchè uno dovrebbe essere contrario: mi viene come esempio giusto un personaggio buono riportato in vita da un chierico di una divinità malvagia quando magari il personaggio sa che nel suo gruppo ci sono solamente chierici buoni/neutrali)

Roleplay.

anche la questione della morte per vecchiaia non la vedo come un problema visto che teoricamente l'età non dovrebbe andare avanti mentre si è morti, quindi non mi pare un caso da prendere in considerazione

Con riferimento alla variante che ho proposto, se aumenti di una categoria di età ogni resurrezione, ovviamente se muori venerabile, non puoi essere resuscitato. Perfettamente coerente, visto che attualmente anche le regole normali impediscono la resurrezione di qualcuno morto di vecchiaia.

per la questione invecchiamento dopo una resurrezione non ci avevo mai pensato però come soluzione non mi convince al 100% ad essere onesti...una persona muore, viene risorta e di colpo è invecchiata di 30 anni? boh...

(e poi ci sono i draghi...)

Ai draghi non avevo pensato onestamente, ma la spiegazione può essere molto semplice: magari il processo di resurrezione consuma in parte il legame fra corpo e anima, oppure consuma fisicamente il corpo, oppure, se vuoi qualcosa di più mistico e sofista, stai cercando di vivere tempo che non avresti avuto, ergo lo puoi vivere, ma ne vivrai di meno. Una sorta di contrappasso.

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