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Un gioco semplice come OD&D alla lunga stufa?


fenna

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Quoto da qui:

http://www.dragonslair.it/forum/threads/48794-Dov-e-il-vecchio-Gioco-di-Ruolo-matita-carta-e-fantasia?p=964555#post964555

Per rispondere invece sulla questione perchè un gioco semplice come il Old d&d alla lunga stufa, lo spiego in questo modo (beh dal mio punto di vista). Per fare un gioco come il Od&d a lungo occorrono giocatori che fondamentalmente quello che vogliono fare è giocare di ruolo con poche regole semplici ed elementari. E ci sono molti giocatori che si annoiano con un modo di giocare così. E magari sono anche giocatori che giocano benissimo di ruolo, però vogliono qualcosa in più, vogliono che il gioco sia più regolamentato e magari vogliono personaggi più personalizzati e con molte più opzioni e possibilità. E nel Od&d non è che non si possa fare. Le regole le si può inventare. Ma se il bello di una edizione di d&d è proprio la sua semplicità e rapidità di gioco, se si incomincia ad appesantire il gioco con nuove regole, beh si perde un pò lo spirito di quella edizione. Beh questo è come la vedo io

Ecco io ad esempio la penso differentemente, non tanto perché giudico l'approccio al gioco di reutreth ilegittimo, e ci mancherebbe altro, ma perché credo che il problema sia un altro e non riguardi la pesantezze delle regole.

L'altro modo di vederla riguarda il fatto che, per come la vedo io, nessun gdr "è per sempre"; ho fatto la quest della ricerca dell'unico gdr capace di soddisfare le mie esigenze fallendo miseramente, ho invece trovato parecchie soddisfazioni nel provare parecchi giochi differenti, facendo campagne auto-conclusive, in questo il fatto che i regolamenti non sia pesanti, magari con giochi in cui la preparazione fosse zero, ha aiutato sotto molti fattori.

Voi come la vedete?

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Principali partecipanti

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Io la vedo circa come te, però è indubbio che ci siano giochi che prevedono molti più spunti di altri, in particolare quelli che hanno un'ambientazione generica o molte ambientazioni diverse, cosa che li rende più longevi. Inoltre ci sono i fattori economico e di apprendimento, per via dei quali ci sarà sempre la tentazione a prendersi un solo gioco e tentare di farci entrare a forza qualunque tematica.

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L'Old D&D non mi ha mai stancato quando ci giocai, però adesso non ci tornerei, più che altro per una questione di scarsa complessità diciamo.

Nella prima versione c'erano una decina di classi, la 3.5 (e cito questa perchè è quella con cui gioco di più) sotto questo aspetto è molto più personalizzabile.

E trovo anche migliorato il sistema dei PE, che variano in base al Livello dei pg rispetto al GDS del mostro, mentre nei manuali che ho io di prima versione ed Advanced, i PE erano fissi indipendentemente dal livello, registrati sotto la scheda di ogni creatura.

Per cui, nell'ambito D&D io non tornerei ai vecchi schemi, però sono aperto alla possibilità di provare altri GdR, e concordo che in caso di avventure brevi ed autoconclusive un sistema regolistico elaborato non sia così fondamentale.

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Beh, regole a parte, ci sono delle ambientazioni che sono molto intriganti. Vampiri a parte, anche Sine Requie mi attirò un sacco, pur essendo molto diverso da ciò cui ero abituato.

Passato più di un decennio a D&D, ti vien voglia di provare qualcosa di nuovo (almeno è venuta a me).

Ciò detto, i vecchi scenari dei pg che s'incontrano in una taverna ai primi livelli per andare a massacrare un branco di Goblin sono sempre un classico ed un modo per ricordare mille avventure passate :lol::lol::lol:

Quanto ai nuovi gdr, quelli classificati come "indie" e quant'altro, quando avrò il tempo vedrò di farmi una cultura in merito, m'incuriosiscono ma al momento non avrei abbastanza tempo da dedicarci :banghead:

Mi sono accorto che il post può sembrare una critica al sistema di regole di Vampiri o Sine Requie, la cosa è stata del tutto non voluta anche perché sono sistemi di regole che mi hanno interessato, e che mi sono reso conto spingano all'interpretazione più che quelle di D&D. Specialmente Sine Requie :cool:

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Un proverbio friulano recita "Ogni biel bal al stufa!" (Ogni bel ballo stufa).

Io ho giocato a svariati sistemi, dai più semplici ai più complessi, e credo che la longevità di un sistema non dipenda strettamente dalla sua complessità anche se questa in piccola parte ha una certa influenza. Solitamente è più facile stufarsi di un ambientazione, delle storie del master qual'ora troppo ripetitive, del modo di giocare dei compagni di gruppo...

Certo a questo ci sono delle eccezzioni, ad esempio ho giocato una grossa campagna di Lupo Solitario che mi ha eletrizzato dall'inizio alla fine nonostante l'estrema semplicità del sistema. Terminata la campagna però, abbiamo cambiato sistema per motivi logistici. Col sennò di poi se avessimo continuato su quel sistema probabilmente ce ne saremmo stufati visto che classi e razze erano estremamente semplificate e ci saremmo trovati a giocare un'avventura semplicemente invertedo i ruoli dei personaggi tra noi giocatori vista la limitata gamma di scelta. Però se ora dovessi affrontare nuovamente una campagna di Lupo Solitario lo farei senza esitazione perchè il tempo trascorso ha giovato a non essere nauseati dalla ripetitività.

Esempio contrario invece riguarda Sine Requiem, un sistema regolistico molto semplice e i cui personaggi a livello di statistiche non sono poi così differenti tra loro e ad essere sincero devo dire che è più facile che muoiano piuttosto che incrementino le loro capacità ^^; Con tale sistema gioco da più o meno 4 anni e non sono affatto stufo del sistema...

...sarò stufo del comportamento di un giocatore, ma il sistema non ha niente a che vedere con questo nonostante la sua semplicità.

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Ehm non riesco ad affrontare una discussione sui gdr semplici in generale. Non ho una cultura gdr abbastanza vasta :)

Oltre a Od&d (che è come dire BECMI giusto?) mi piace giocare a the call of cthulhu. Anche questo è un gioco molto semplice, beh molto più semplice di BECMI. E anche qui ci giochiamo per un pò di tempo poi però la semplicità del gioco alla lunga stufa. Mi piace questo gioco perchè i pg sono persone normali che si trovano a indagare su fenomeni strani, paranomrali, intrighi, sparizioni. La prima volta che ho affrontato un licantropo in cthulhu provenivo da d&d. Urk lo ho sottovalutato tantissimo e in 1 round il licantropo mi ha letteralmente fatto a pezzi.

Ma anche qui l'investigazione alla lunga stufa perchè gli strumenti che il gioco offre sono molto limitati.

Riguardo al fatto che nessun gdr è per sempre, il fatto di non avere una vasta cultura dei gdr mi rende difficile dire la mia su questo punto. Beh ci provo. Ho giocato quasi sempre e solo a d&d. Dal BECMI, poi 2nd edition, poi terza e poi 3.5 . Sinceramente non ho mai sentito la necessità di provare altri gdr (a parte cthulhu). Ho provato una volta Druid ma non mi è piaciuto. Ecco però può essere che non avendo curiosità di spaziare tra diversi gdr magari non mi sono imbattuto in altri gdr che mi sarebbero potuti piacere. Però ecco a D&d, ho giocato con l'edizione "in vigore" sempre a lungo e senza stancarmi. (a parte la quarta edizione ma è un altro discorso).

Una curiosità/considerazione sul BECMI: al BECMI ho giocato per tanti anni. E allora quando ci giocavo non sentivo la semplicità del regolamento di gioco come un fattore di cui tenere conto. E' soltanto dopo avere provato la seconda edizione e ancora di più la terza edizione che il BECMI mi (ci) è sembrato troppo semplice (per come ho detto nel post precedente).

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Oltre a Od&d (che è come dire BECMI giusto?) .

No, sbagliato. ;) OD&D è il D&D prima edizione del 1974 (che si può giocare ancora oggi tramite retrocloni), BECMI è D&D Basic Game a scatole (Base, Expert, Companion, Master, Immortal). La confusione nasce dal fatto che è stato il primo D&D tradotto in italiano, per cui noi abbiamo la sensazione che sia la prima edizione. Ciao! ;)

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Personalmente credo che invece un regolamento leggero sia alla base per una buona giocata. Poi c'è da differenziare un regolamento leggero e uno funzionale perchè uno non vuol dire l'esclusione dell'altro. Inoltre credo che un regolamento complesso porti a due punti:

- il primo è che manchi competenza tra i giocatori intorno al tavolo

- secondo non si coopera tra tutti.

Una volta a lucca comics trovai un volantino che recitava "gdr for dummies" era un foglietto a5 che in 30 righe spiegava cosa era un gdr e dava le regole: tira un d6 se sotto a 3 fallisci, se sopra a 3 superi la prova. (volendo questo è più che sufficiente!;))

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reutreth

Scrivo a te, ma vale per tutti ovviamente.

preciso, come ti ho spiegato via pm, che, di fatto, la discussione è stata aperta per vedere cosa ne pensasse la gente, nel senso che è trasversale ad ogni tipo di cultura, certo è che, fesso io, sarebbe stato utile specificare che è utile dire da quanto si gioca; come detto da altri, dopo dieci anni di D&D, cambiare o provare sistemi differenti viene abbastanza normale, così come un ragazzo che ha appena iniziato è facile che dica: non sento il bisogno di cambiare sistema.

Il topic in questo ha come scopo il capire come le persone del forum la pensano :D

Nessuno nasce imparato e nessuno ha autorità suprema sull'argomento

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Direi che OD&d assolutamente non vedo come possa stancare io giocherei a quello per anni sia come giocatore che come master, e' impossibile stancarsi e' un gioco fatto creato dalla fantasia del master e dai giocatori che partecipano insieme a lui percio' non vedo il problema di annoiarsi...la cosa che piu' mi lascia perplesso e che ancora non capisco e' come le regole di un gioco di ruolo possano stancare solo perche' non sono scritte certe situazioni estranee al manuale e ai piu' questo e' un dramma.

Capirei se in OD&d non ci fossero classi con poteri o fossero tutte uguali, ma ognuno ha le sue abilita' nel corpo a corpo con colpi speciali e le classi magiche le loro magie percio' le sessioni sono giocabilissime e sempre diverse.. ripeto basterebbe la scatola rossa per giocare per sempre (IMHO), perche' anche se si arriva fino al 3 livello si possono creare mille avventure diverse e se caso ricreare PG da zero e rifare un'altra classe.. insomme per me la noia non si pone.

Pero' il mercato ha voluto giustamente andare avanti e rinventarsi1

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Esempio contrario invece riguarda Sine Requiem, un sistema regolistico molto semplice e i cui personaggi a livello di statistiche non sono poi così differenti tra loro e ad essere sincero devo dire che è più facile che muoiano piuttosto che incrementino le loro capacità ^^; Con tale sistema gioco da più o meno 4 anni e non sono affatto stufo del sistema...

...sarò stufo del comportamento di un giocatore, ma il sistema non ha niente a che vedere con questo nonostante la sua semplicità.

Ricordo bene che in Sine Requie il concetto è: le armi non servono a combattere, servono ad uccidere. :evil::lol:

In altre parole, i giocatori sono spinti ad agire più realisticamente, perchè non ci sono livelli che aumentino considerevolmente i PV e diano chissà quali poteri, e anche un solo colpo può essere letale praticamente per chiunque non sia un Morto (notare la maiuscola, che nel gioco ha il senso di Non Morto ovvero Zombi).

Comunque, vengo incontro a Fenna che ha chiesto di specificare meglio le nostre esperienze.

La prima volta che giocai a OD&D avevo circa 12/13 anni (quindi circa 15 anni fa), feci qualche sessione poi non vidi più quel gruppo :banghead:, ricominciando verso i 15 anni con un altro, con cui andammo dal pacchetto Base al Master (Ladro e poi Elfo come classi :D).

In seguito cominciai a masterizzare coi pochi manuali che riuscii a trovare, e coi manuali d'ambientazione di Uno Sguardo Nel Buio, che comprai usati trovandoli tutti a parte il base che spiegava più precisamente i fondamenti regolistici :banghead:

Praticamente, fusi OD&D e Uno Sguasrdo Nel Buio utilizzando uno schema molto Home Rule (di nessuno dei due trovai approfondite descrizioni delle classi, quindi praticamente dovetti fare tutto da me, ciò che avevo erano le ambientazioni ed i mostri :banghead:, ma ci divertimmo un casino lo stesso per molti anni.

Alla fine, dopo un breve passaggio in AD&D, sempre solo coi mostri che impiegai sulle vecchie Home Rule create da me e che ormai neppure ricordo, passai a D&D 3 e poi 3.5 accedendo finalmente ad un sistema di regole "convenzionale".

Per cui, diciamo che fin dall'inizio fui abituato a cavarmela da solo, dato che gli unici manuali che avevo erano mostri ed ambientazioni, gli incantesimi e le classi praticamente me li inventai da me; più carta, matita e fantasia di così!

Sono almeno 13 anni che gioco a D&D con continuità, e devo dire che le ambientazioni convenzionali ormai mi hanno alquanto stancato.

Per questo guardo con favore alla D20 Modern e D20 Future, m'interesso allo Steampunk, a Exalted, Mondo di Tenebra (di cui ho Vampiri, Maghi e Licantropi), a Sine Requie.

Purtroppo ne conosco ancora pochi altri.

Gioco ancora a D&D, ma ormai cambio notevolmente le ambientazioni allontanandomi dal fantasy canonico per introdurre elementi sempre nuovi, generalmente in modo amatoriale (tanto ormai ci ho fatto il callo), sono stato favorevolmente ispirato dal Manuale dei Piani e dal Nephandum, mentre parallelamente ho dato un'occhiata a Pathfinder (solo al manuale dei mostri), e dopo aver constatato che praticamente li conoscevo già tutti, decisi di non allontanarmi dalla 3.5, di cui ormai avevo già molti manuali (col cavolo che ricomincio daccapo un'altra volta!).

Sfogo momentaneo: Con l'uscita della 4à ed. non hanno tradotto in italiano molti manuali della 3.5 :swear:, ma fortunatamente capisco abbastanza bene l'inglese, e devo ricorrere poco a internet per i termini che non conosco.

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Io la vedo circa come te [fenna], però è indubbio che ci siano giochi che prevedono molti più spunti di altri, in particolare quelli che hanno un'ambientazione generica o molte ambientazioni diverse, cosa che li rende più longevi. Inoltre ci sono i fattori economico e di apprendimento, per via dei quali ci sarà sempre la tentazione a prendersi un solo gioco e tentare di farci entrare a forza qualunque tematica.

Mi autoquoto per aggiungere la mia storia di gioco in soldoni:

primo contatto con gdr (D&D scatola rossa) nel '90,

gioco saltuario con Martelli da Guerra,

dal '94 possessore di BECMI giocando e facendo da master saltuariamente,

dal '98 gioco assiduo a D&D BECMI, poi AD&D 2a edizione, poi D&D 3.0, poi D&D 3.5 (per lo più master)

Cyberpunk 2020 da giocatore

provati per brevi periodi, sempre da giocatore: Chtulhu d100, Vampiri Masquerade, SdA, Fading Suns

Arbitro di Gioco di WHFRP 2a edizione per circa un anno

esperienza negativa con The Pool

un paio di campagne in ballo con D&D 4a ma non con l'assiduità di un tempo

esperienze positive con AiPS e Dogs in the Vineyard, che sicuramente vorrei riprendere

Lascio perdere i giochi che ho letto ma che non ho mai provato, e anche un paio di giochi amatoriali che ho provato qua e là negli anni.

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io non ho moltissima esperienza diretta in quanto non sono mai riuscito a trovare gruppi longevi.

anno 2000 D&D 3.0

anno 2004 Martelli da guerra e successivamente un pò di WFRP

anno 2006 Ars Magica

Nel frattempo un sacco di regolamenti letti e testati ogni tanto ma nulla di più..

(carta e penna for ever!)

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Heh la mia storia con i gdr è molto semplice.

Per quanto riguarda d&d:

- 1991-1993 BECMI (giocatore e DM)

- 1993 - 2000 Ad&d (giocatore e DM). 2nd edition credo

- 2000 - oggi d&d terza edizione (poi 3.5) (giocatore e DM)

Ogni tanto rigioco anche alle edizioni passate di d&d

Altri (qui solo giocatore):

- 2000 ad oggi the call of cthulhu

- Druid (2 sessioni, non mi è piaciuto)

- Una spedie di d&d molto più semplice con personaggi già pronti e in cui bisogna arrivare ad drago finale in un gioco fantasy ma in qualche maniera simile al gioco dell'oca (qualche sessione di gioco in tutto)

- gurps (poche sessioni, non saprei dare un giudizio)

- risiko fantasy (al posto dei carrormati si usano personaggi di d&d con altre regole per gestire anche gli incantesimi come le divinazioni. Non saprei se esiste il gioco o se è un gioco creato da qualcuno del gruppo dove giocavo) (poche sessioni)

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- risiko fantasy (al posto dei carrormati si usano personaggi di d&d con altre regole per gestire anche gli incantesimi come le divinazioni. Non saprei se esiste il gioco o se è un gioco creato da qualcuno del gruppo dove giocavo) (poche sessioni)

Fantastico! lo devo avere!

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Ciao a tutti,

io dopo un periodo parecchio lungo come giocatore di 3,5 a Milano sono tornato per lavoro a Torino dove ho cominciato a giocare con un gruppo di d&d (BECMI no rules cyclopedia) e devo dire che è più di un anno che gioco ad una campagna che dura da cirda 2 anni e mezzo.

Effettivamente tornare indietro dalla 3,5 mi ha lasciato un po' spiazzato sulla personalizzazione e interpretazione del PG. Caratterizzare un PG partendo inevitabilmente dall'idea di sviluppo che volevi dargli (classi, cdp, etc.) ti da immediatamente più spunti per personalizzare il tuo PG e la sua interpretazione mentre con il d&d scatola rossa e successive, i Pg della stessa classe sono pressochè uguali a livello di abilità e caratteristiche.

Questo però mi ha spronato molto a sviluppare e personalizzare il mio PG a livello interpretativo (vestiti, atteggiamenti, etc.) e questo mi consentito di gustarmi parecchio la campagna.

Penso che se giocato come la 3,5 il d&d BECMI dopo un po' stufi per la mancanza di varietà di classi, razze, etc. Se invece si fa il salto puntando alla caratterizzazione del Pg tramite l'interpretazione rimane un godibilissimo gdr (regole semplici e tanto divertimento) che può perdurare nel tempo.

My two cents,

Umbro

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