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D&D 3.5 - Nelle Paludi del Vapore


Labrat

Messaggio consigliato

Abraxan con un incantesimo si mette a decifrare le rune descritte sul'oggetto. Contengono una formula magica, che il mago inizia a recitare, leggendola; le rune si illuminano debolmente. Dopo pochi istanti, a fianco del tiefling, inizia a condensarsi una nebbiolina lattiginosa. Si addensa a mezz'aria sempre più; dà l'impressione di guardare attraverso ad un vetro sporco e distorto; gli oggetti osservati attraverso la nebbia sembrano sctorti e scoloriti. La formazione nebulosa si stiracchia, assume una forma circolare del diametro di circa un braccio.... poi scompare.

Ci rimanete piuttosto male....

X Shag:

Spoiler:  

l'incantesimo fallisce il richiamo del forziere.... da quel che ne sai, è passato troppo tempo e quindi si è scollegato dal focus. E' da qualche parte sul piano etereo....

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E' passato troppo tempo dannazione!

Dico in maniera alquanto energica.

@DM

Spoiler:  
Che io sappia esiste un qualche altro modo per rintracciare il tutto? Per esempio con degli altri incantesimi oppure andando sul piano etereo e cercando fisicamente l'ubicazione degli oggetti?

Comunque, riguardo l'altro spoiler che incantesimi ho utilizzato per decifrare le scritte? E sopratutto che incantesimi non ho ancora usato?

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Mentre discutete e osservate l'oggetto, sentite provenire dall'esterno voci cncitate di uomini; sbiciando fuori dalla porticina vedete entrare all'interno della palizzata della colonia un piccolo gruppo di uomini, donne e bambini assieme a due carri trainati da stanchi cavalli. Uomini e bestie sono lordi di fango fino alla cintola, visibilmente stanchi. Vedete Leondell avvicinare il gruppo e parlare con alcuni di loro. Non sono più di una quindicina. Poco dopo, Leondell si dirige verso la casetta dove siete a tenere riunione; al suo fianco cammina con passo leggero ma stanco un uomo alto e infagottato in un mantello da viaggio, nonostante il caldo afoso. Il chierico vi anticipa subito che si tratta di un gruppo di coloni mandato per supportare Light's Point, e che lo straniero che ha accompagnato ha chiesto espressamente di parlare con "l'elfo di nome Dakkon".

Leondell si congeda per andare a dare disposizioni ai nuovi arrivati e fornire loro una abitazione.

Spoiler:  

ecco il nuovo dark elf che entra in scena... fate le vostre cose liberamente, tenendo presente che la colonia è microscopica, per cui tutti quanti avete visto i coloni arrivare e avete notato l'elfo scuro appena arrivato. Non ho messo becco nnella situazione precedente, decidete voi come procedere.

Suppongo che il nuovo elfo scuro avrà bisogno di chiarimenti sulla situazione di Light's point... non c'è bisogno che scriviate tutto quello che gli raccontate (se gli volete racocntare qualcosa). Quando volete aggiornare il suo PG basta che lo scriviate sommariamente.

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Accompagnato dall'umano di nome Leondell alla piccola capanna, rimango per qualche istante perplesso nel notare il gruppo di persone che la occupa. Dopo la pessima impressione suscitata dalla vista di questo piccolo e miserevole villaggio di superficie, e dopo il viaggio sotto i raggi del sole, ecco che la mia speranza di incontrarlo in confortevole solitudine deve essere momentaneamente accantonata.

Lascio scorrere lo sguardo sui presenti, con lineamenti sereni ma provati dalle fatiche, soffermandomi infine sul mio maschio, mentre calo il cappuccio dal capo.

descrizione

Spoiler:  
La figura è avvolta in un ampio mantello bruno da viaggio, visibilmente impolverato. Alta quasi quanto un umano, ha un visto sottile e longilineo, dai tratti affilati che sottolineano uno sguardo penetrante e ammiccante, accompagnato da labbra carnose increspate in un leggero sorriso. La pelle scura fa risaltare i capelli bianco perlaceo, raccolti all'indietro con cura impeccabile e legati sulla nuca.
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Sorpreso dall'insaspettato anticipo della vistita mi avvicino al nuovo arrivato e lo guardo dritto negli occhi. Una certa aria di nobilità sembra scaturire da Dak'kon nonostante sia notevolmente più basso del suo simile.

Leondall mi ha detto che cercavi me. Sono io Dak'kon.

Dak'kon Baenre, figlio della prima famiglia di Menzoberrezan.

Cosa ha spinto uno della mia oscura razza sotterranera alla luce del sole? Sei anche tu un esule dalla nostra arida volta di roccia?

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Il tiefling fa un lieve cenno col capo, a mo di saluto, poi rimane assorto nei suoi pensieri.

Bene, Dak'kon è distratto. Occasione ottima per escluderlo dalla ricerca. Un altro Drow a Light point non fa altro che insospettirmi però. Da quel che ne so non è cosa comune riuscire a fuggire dalle grandi città del sottosuolo. Ahimè al momento possiamo solo tenerli d'occhio. Nulla esclude che ci sia proprio qualcuno di loro dietro tutto questo...

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Venduì, Dak'kon pronuncio, mentre con la destra sfioro prima la fronte e poi le labbra, mostrando infine il palmo aperto

Zhah natha k'lar szeousur haska wu'suul?

Al saluto del tiefling contraccambio con un accenno di inchino. La sua presenza mi incuriosisce, soprattutto per via del suo apparire, che mi suggerisce di essere in presenza di un incantatore.

In attesa di una risposta, lascio scorrere lo sguardo sulla stanza, incuriosito da quella strana riunione.

@ coloro che hanno il drowish tra le lingue conosciute

Spoiler:  
Salute a te, Dak'kon. C'è un luogo più riservato in cui parlare?
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Venduì, qu'abban. E' la replica di Dak'kon ripetendo lo stesso gesto con un lieve cenno del capo e socchiudendo l'occhio destro e passando davanti a se il pugno chiuso e coprendo infine l'occhio socchiuso come se la luce della porta l'avesse abbagliato.

Delmah vel'drav, kku inbal ghil. Klez quarthas haska nind ?

lingua drow, linguaggio verbale.

Spoiler:  
Salute a te, agente di casata.

Nella mia capanna, appena avremo finito qui.

Cosa devo dire agli altri di te?

nel frattempo col linguaggio gestuale dice: Non fidarti del mago.

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Distogliendo lo sguardo da Dak'kon, mi rivolgo a tutti gli altri presenti, pur non degnando di uno sguardo gli altri e concedendo la mia attenzione al solo tiefling.

Il mio comune è leggermente viziato da una cadenza secca, che sottolinea in particolar modo le consonanti dure:

Scusate l'intrusione, mi presento: ambasciatore Vraenan. Non era mia intenzione interrompere il vostro lavoro.

Dak'kon, se permetti userò il tuo alloggio per ristorarmi dal viaggio, ti attenderò là.

Con permesso...

Se non ricevo obiezioni o domande, attendo che Dak'kon mi indichi il suo alloggio e là mi reco, dopo essermi toccato fronte, labbra e petto.

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Ambasciatore di quale paese?

Dico interrogativo, con aria un pò maleducata, un pò insolita per me.

Spoiler:  
Per drowish che lingua intendete? non esiste il drowish in D&D, c'è il linguaggio dei segni drow, il sottocomune o il dialetto elfico del sottosuolo...
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La domanda del tiefling giunge inattesa... o forse nemmeno troppo.

Il tono non è dei più amichevoli, ma questo non è un problema: anzi, è la consuetudine.

In verità, non rappresento alcun "paese", non nell'accezione in cui lo intendete voi... signor?

chiarimenti sul linguaggio drow

Spoiler:  
Mea culpa. sono abituato a dare alcune cose per scontate ^_^

In 3.5, i drow parlano una lingua che è il risultato di mescolanza tra Elfico antico (differente dall'elfico di superficie) e Sottocomune, la lingua franca del sottosuolo, passando velocemente dall'uno all'altro codice sia all'interno dello stesso discorso, che delle frasi stesse. Inoltre nel coniare termini nuovi essi miscelano le due lingue anche a livello fonetico e sintattico.

I manuali 3.5 non vanno molto oltre nella descrizione della lingua drow, ma i vecchi manuali AD&D erano più precisi, affermando che un non-drow che parli sia sottocomune che elfico di superficie arriva a comprendere circa il 14% della lingua drow.

Qualche specifica in più ve la metto in ulteriore spoiler (inglese :))

Spoiler:  
Drow are as eloquent and musical in their

speech as other elves, and are capable of

readily reproducing the sounds of other

languages. Most drow are good mimics; a

drow overhearing speech who imitates the

words and tone is 45% likely (+1% per

exposure to the language) to be audibly

mistaken for the being they are imitating.

Most drow have little exposure to surface

tongues (outcast, slave-traders, and adventurers

being the principal exceptions).

A citizen of an underground city who

seldom ventures far afield will know two

tongues: the everyday spoken language of

the drow, or “Deep Drow” (which varies

slightly from community to community, in

the same way that spoken Common has

regional accents, phrases, and words) and

the soundless language of gestures and

expressions developed by drow long ago.

This “silent language” of drow, sometimes

called the “hand code,” is a language

as detailed as the spoken word. Its specifics

are not given in this book for two

reasons: First, Elminster believes that

some secrets should be kept, and I agree.

Second, development of gestures and expressions

is an ideal area for DM creativity,

to encourage PC roleplaying and uncertainty.

Moreover, showing and describing

the nuances and combinations of the

unspoken tongue requires months of concentrated

tutoring. A rudimentary vocabulary

of spoken Drow appears in the “Selected

Glossary” chapter.

“Deep Drow” (also known as “Low Drow”

or “Drowic”) is the everyday tongue of the

drow, corrupted by passing fashions,

trade-tongue jargon, and even words from

other languages (notably orcish, dwarven,

surface elven and human wizardly terms).

It has a similar structure to the Common

Tongue, used by humans and in most

interspecies trade in the Realms (specifically

to the dialect known as “Undercommon,

” used in The Realms Below). When

written, its flowing letters resemble old

elven and freehand Thorass scripts, but a

being familiar with both elvish and Common

writing can puzzle out only 14% of

the general nature of a drow inscription.

Deep Drow is a living, changing tongue,

and varies from place to place in the

Underdark, as well as over time (although

drow speech, due to isolation and technology

slowed by tradition and a rigid classbased

society, does not change with the

rapidity of surface languages). The DM is

free to introduce new words and phrases

at will—and may encounter words and

phrases in other sources that are not

found here.

Visitors to drow settlements may also

sometimes hear “High Drow,” an archaic,

rarely-used dialect known and heard

chiefly by the clergy of Lolth (used in spell

incantations, or between priestesses when

they don't want lesser drow within hearing

to understand their speech). High Drow

incorporates some specialized gestures

(part of the Silent Language), which drow

not familiar with it sometimes call The

Secret Signs.

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Saresti cosi gentile da lasciar rispondere me Dak'kon visto che a me è stata destinata la domanda?

Dico seccato al drow, poi riprendo con il nuovo arrivato.

Dunque di chi o cosa siete ambasciatore Mastro Vraenan? Me lo spieghi pure nell'accezione in cui intende lei, mi sforzerò di comprendere...

Spoiler:  
Quindi per logica, io che conosco il sottocomune dovrei comprendere il 7%?
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Il mio sguardo si posa per un istante su Dak'kon, un poco sorpreso, poi torna sul tiefling

Sono qui in rappresentanza della mia comunità, e della signora a capo di essa. Abbiamo interesse ad allacciare rapporti con questo villaggio. Dopotutto fa piacere constatare che qui non vengono nutrite ritrosie nei confronti di coloro che hanno una stirpe particolare: la vostra stessa presenza, Abraxan, sembra suggerirlo.

Piuttosto ditemi, siete forse a capo di questo luogo? O magari rivestite incarichi di qualche natura?

Spoiler:  
Per logica difficilmente la comprensione di una lingua equivale alla somma aritmetica. In generale, la mia opinione è che potresti intuire qualche parola qua e là nel discorso, probabilmente quelle più comuni, quasi mai arrivando ad estrarne un significato compiuto. Ma è, appunto, la mia opionione, e in questa sede quella di Labrat credo valga di più. Io mi sono limitato a indicare come stanno le cose ;)
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Al momento non rivesto nessun ruolo rilevante.

Perdonate la mia insistenza, lei ha parlato di comunità. Comunità drow del sottosuolo?

Spoiler:  
Sinceramente sono d'accordo con te, anche io avevo pensato che avrei capito qualche parla qua è la priva di connessione con le altre...
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Il costante sorriso sul volto si accentua.

Dal momento che non avete incarichi né posizioni di rilievo, converrete con me, non vedo necessità di fornirvi altre informazioni a riguardo.

In tal caso mi ritirerò, il viaggio è stato particolarmente spossante e ho ancora molto da fare. Come voi, mi pare.

Arrivederci Abraxan, confido che potrò reincontrarla presto: potremmo scoprire di avere qualche interesse in comune...

Se non vengo fermato nuovamente, esco dalla capanna alla ricerca di Leondell come suggerito da Dak'kon, per farmi assegnare l'alloggio.

Spoiler:  
Credo che del breve discorso tra Vraenan e Dak'kon potresti aver intuito il saluto e le parole casa e parlare.
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Leondell piomba senza troppe cortesie dentro alla capanna in cui siete; per chi lo conosce, sa bene che non è tipico da lui, e questo già vi mette un pò di inquietudine.... attendete in silenzio un paio di secondi che inizi a parlare: "Chiedo scusa. C'è un signore... un pellegrino, dice..... che vuole parlare con le autorità del villaggio." scuote la testa "Sì, lo so che adesso il Vescovo sono io, ma preferirei ci foste anche voi; dice di essere un pellegrino del Sole Oscuro. Ci aspetta lì fuori, sotto al pergolato della mia casetta. Ho già avvertito Alister che ci ragigunge tra un istante."

spoiler

Spoiler:  

questione linguaggio: sono del vostro stesso parere: abraxan capisce alcune singole parole senza una connessione sintattica tra loro.

x Dmitrj: quando vuoi recarti al tuo alloggio semplicemente puoi narrarlo, tieni buono in automatico che al momento giusto LEondell ti accompagna ad assegnarti una delle baracche del villaggio. Sono tutte uguali, piccole, una sola stanza con un letto e poco altro.

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