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Manuali e loro scelta


Dargon

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[quote=Raffa;776373

Solo BG intendo: "Che ci fa un ninja alle Isole Moonshae? - E' qui perché bla bla bla...viene da bla bla.." Ergo, è in vacanza!

Sarebbe una cosa assurda in quanto, ammettendo che arrivi dall'estremo est (fuori dai confini di Faerun per essere chiari, come dovrebbero essere le classi orientali), è come se senza aerei low cost, treni veloci, navi veloci, ecc tu decidessi di andare in vacanza all'isola di pasqua. A meno di non avere tanti soldi e conoscenze è una cosa impossibile arrivarci se non in mesi o anni di viaggio continuo (in cui ci sarebbero comunque spese). Ad alti livelli forse un teletrasporto è giustificato, ai bassi no e quindi non sarebbe alquanto coerente con l'ambientazione, la storia, ecc

In quel caso, il suo PG non esisterebbe. Se mi dice "sono qui perché il mio ordine bla bla bla.." e a me piace, ok. ma poi deve farsela, la missione. no che incontra gli altri PG e via verso nuovi lidi e orizzonti, scaricando la sua missione di background! Frammenta il gioco, ma sono compromessi scelti dai giocatori.

Veramente in questo caso sarebbe il DM che deve addossarsi il lavoro di creare questa quest spin-off, quindi appesantendo il suo lavoro (e mantenere la coerenza fra quest principali e secondarie - o principali ma solo per alcuni PG - è moooooooolto difficile)

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Perchè semplicemente si spera che un giocatore si affezioni al pg con cui parte e non cerchi espedienti infimi per cambiarlo e farne un altro. Non ne vedo il motivo.

Se un mio giocatore mi facesse una bassezza del genere, io gli faccio giocare la vita di famiglia finchè il suo pg non muore di vecchiaia. Poi se ne può scegliere un altro.

Se anche un giocatore riuscisse a farmi credere di aver fatto morire il suo pg per un errore, il nuovo partirà da un livello più basso rispetto al precedente, perciò non so quanto gli convenga.

E' la mia visione del gioco. Ci sono cose che stanno sopra a molte altre in quanto ad importanza.

E secondo me, un giocatore che si stufa del suo pg e lo vuole cambiare, non ha molte cose in comune con me, perciò può cercarsi anche un altro gruppo.

Ok, ma se risulto mooooolto più debole di tutto il resto del gruppo e nella migliore delle ipotesi sono inutile, penso proprio che lascerei perdere...se un giocatore non è soddisfatto del proprio PG per motivi seri il cambio ci sta. Certo, non lo ammetto fatto a caso.

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Ok, ma se risulto mooooolto più debole di tutto il resto del gruppo e nella migliore delle ipotesi sono inutile, penso proprio che lascerei perdere...se un giocatore non è soddisfatto del proprio PG per motivi seri il cambio ci sta. Certo, non lo ammetto fatto a caso.

In questo caso sono d'accordo, ma rimango del parere che il cambio di pg si debba verificare solamente quando non vi sono alternative.

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In questo caso sono d'accordo, ma rimango del parere che il cambio di pg si debba verificare solamente quando non vi sono alternative.

concordo in pieno. siccome un giocatore ha tempo per scegliere un PG, non può cambiare PG solo perché gli salta il grillo. Se è un pò di tempo (in sessioni) che il suo PG fa schifo, o non riesce ad interpretarlo nonostante l'aiuto del DM nei suoi massimi possibili, a quel punto accettrei un cambio.

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io invece mi trovo un pò discorde in merito, perchè se un personaggio alla lunga non ti soddisfa, non rispecchia le tue aspettative vuoi per ruolo o vuoi in combattimento... insomma non ti diverte, credo, che il master dopo averne discusso insieme in merito, debba poter permettere di sviluppare un epilogo per la carriera di avventuriero di quello e permetterti di farne uno nuovo, seppur ovviamente con un tot di cose in meno dal punto di vista oggetti, monete, incanti etc

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saaaaalve a tutti!

tra un mesetto o due inizierò a gestire una campagna come DM, ma avevo qualche dubbio sulla scelta di cosa concedere ai giocatori.

inizialmente avevo pensato solo ai manuali core (master, giocatore e mostri) con solo classi base, senza classi di prestigio o multiclassamenti; siccome le mie intenzioni sono quelle di creare una campagna basata più sulla parte esplorativa/interpretativa/sociale, piuttosto che sul crudo combattimento in mischia.

tuttavia mi sembrava un tantino restrittiva come scelta, e ho deciso di introdurre perfetto combattente, avventuriero, sacerdote, arcanista e scoundrel.

concedendo stavolta la possibilità di fare personaggi multiclasse e nel caso vi siano, utilizzare i talenti per unire le varie classi (swift hunter, ascetic rogue ecc ecc)

anche stavolta però senza classi di prestigio.

discutendo tra di loro i futuri giocatori hanno pensato di ricoprire i seguenti ruoli:

-gnomo bardo (è il nostro DM attuale)

-umano paladino/monaco

-elfo ranger/esploratore

-umano chierico

-halfling ladro/guerriero

mi sembra un party eccellente, visto che a parte il megasupercaster arcano c'è tutto il resto.

non so ancora bene dove ambientare la campagna, probabilmente proverò a ricreare l'ambientazione del "ciclo di shannara" dei romanzi di terry brooks (sempre se da qualche parte non c'è già).

tendo a ribadire il fatto che di scontri non ce ne saranno un infinità, ma vorrei che quei pochi fossero in grado di impegnare seriamente personaggi non ottimizzati.

è possibile secondo voi realizzare quello che ho in mente senza l'utilizzo di classi di prestigio?

secondo voi può risultare ancora restrittiva e frustrante per i giocatori come scelta?

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Le cdp offrono la possibilità di caratterizzare al meglio il proprio pg. La scelta di una cdp non è solo un modo per potenziare, in un certo senso, il proprio pg ma offre anche diversi spunti interpretativi. Ogni cdp porta il pg a comportarsi in una determinata maniera più di quanto lo facesse precedentemente ed aumenta anche la sua familiarità con ciò il pg ama.

Vietare le cdp riscontrerebbe probabilmente una difficile caratterizzazione, non a livello interpretativo, ma di struttura del pg la quale poi potrebbe influire sulla sua intepretazione. Alcune cdp, se non addiruttura classi, possono senza problemi essere proibite poichè potrebbero interferire con la campagna ma, a mio parere, eliminarle tutto non apporta grandi benefici.

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Per me il non usare CdP non è proibitivo, alla fine ci si diverte lo stesso.

Per una o due campagne...poi i PG diventano troppo uguali....

si ma infatti la mia intenzione è quella di fare UNA campagna sola, in cui per una volta la cosa fondamentale sia l'interazione tra giocatori/master con un accento particolare sul carattere dei personaggi, non sulle loro abilità in battaglia. fino adesso è valsa l'equazione tanto danno=personaggio fortissimo; e vorrei un pò spostare i canoni di valutazione della forza di un personaggio verso ciò che spesso è secondario.

è un concetto un po' difficile da spiegare ma è abbastanza comprensibile, secondo me un personaggio che in battaglia non è rilevante può essere utilizzato magnificamente al di fuori di essa, e ciò a mio avviso è sinonimo di personaggio forte.

tanto per darti un esempio, un paio di anni fa facevo parte di una campagna buona, con alcuni powerplayers che in battaglia erano invincibili, fuori erano inutili come un sedere senza il buco. avevamo però un ladro4/guerriero 6/sacro liberatore 10 che in battaglia non serviva quasi a niente, ma il giocatore era bravissimo nell'interpretarlo, riusciva a destreggiarsi praticamente in ogni situazione, cosa che altri pg non erano assolutamente in grado di fare, e nonostante la sua incompetenza in battaglia si divertiva tantissimo. stesso discorso valeva per il bardo che avevamo in gruppo.

ho preso questi due personaggi da esempio, e ho pensato "perchè non fare una campagna in cui ci si deve comportare in questo modo?". è molto più divertente interagire che lanciare un dado e vedere quanti danni si fanno..

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  • Supermoderatore

Le cdp offrono la possibilità di caratterizzare al meglio il proprio pg. La scelta di una cdp non è solo un modo per potenziare
Completamente d'accordo con Ghon.

CdP notoriamente poco potenti, come l'Evangelista, concedono privilegi straordinari interpretativamente parlando (nell'esempio, convertire gli infedeli).

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Completamente d'accordo con Ghon.

CdP notoriamente poco potenti, come l'Evangelista, concedono privilegi straordinari interpretativamente parlando (nell'esempio, convertire gli infedeli).

hmmm.. quindi potrei fare una lista delle cdp superpotenti e vietarle, ma anche li mi sembra un tantino fuorviante. oppure potrei concedere solo le CdP del manuale del master, eccetto l'arcimago visto che non ci sarà il megacaster arcano..

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E' una scelta che dipende dal gruppo che hai.

Giusto quello che dice Ghon, se hai pei giocatori che sanno anche ruolare e scegliere classi non per PP ma per GDR.

Se invece hai giocatori che propendono per il PP, come quelli del nostro skallo, conviene limitarli escludendogli i manuali più tendenti all PP, o anche limitarli al PH.

Con le tue premesse, mi sembra che sia una buona idea!

[edit]: scegliere quale cdp possono fare del tipo "si o no" a mio avviso non è positivo, alla fine o tutte o nulla.

cioè, se togli le cdp più power illudi i tuoi giocatori di poter fare qualcosa di più forte....

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valuta te caso per caso...un tuo giocatore ha voglia di intraprendere una classe di prestigio?? bene che la giustifichi decentemente secondo come sta giocando in suo personaggio allora...non solo perche' fa piu' danno....

Perfettamente d'accordo, io come master non do limitazioni di manuali, purchè il personaggio sia coerente con il suo bg e non una pura accozzaglia di classi/cdp/talenti solo per arrivare a fare 4000 danni con una carica o cose simili.

  • Mi piace 1
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Io li limiterei se un PG vuole arrivare ad essere semplicemente il più forte o spiccare nel gruppo, mentre se uno vuole intraprendere un CdP per sentirsi a suo agio nel personificare il PG allora potresti limitare la limitazione ai soli manuali dei perfetti.. ciauz!!

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Di primo acchito mi viene da risponderti: dipende dai giocatori.

E' giustissimo che sia il Master a dettare la maggior parte delle regole, ma venire incontro ai giocatori mi sembra una cosa quanto mai interessante, soprattutto per garantire una completa immedesimazione del giocatore nel proprio personaggio (che mi pare sia il tuo obiettivo, visto che vuoi puntare su una campagna molto interpretativa e non "melee oriented").

Per caso loro ti hanno detto che genere di personaggi vorrebbero?

Personalmente ho sempre trovato le Classi di Prestigio un interessantissimo stimolo alla caratterizzazione del personaggio: un modo pratico e regolato di "dargli un tono", supportando la sua crescita e la sua evoluzione caratteriale con abilità e capacità "ad hoc", che lo distinguano da un normale personaggio mono/bi-classe.

Ho sempre provato una certa diffidenza verso i manuali che non conoscevo nel dettaglio, soprattutto quando, da Master, mi ritrovavo giocatori che proponevano contorti abbinamenti di classi e CdP messe insieme "per rendere il PG più sgravato", ma senza un criterio vero e proprio. Non che sia un problema che un personaggio sia molto "vario", ma ho sempre cercato di contenere la mania di certi giocatori di prendersi sin troppe libertà nella creazione di un personaggio, andando spesso a ignorare delle regole o aggirandone altre. Un esempio che potrei tirar fuori è quello di un giocatore che mi sono ritrovato a masterizzare che si è preso fior fiore di livelli in CdP varie ignorando bellamente i requisiti che non poteva soddisfare. Quando ho scoperto la cosa mi sono comprensibilmente alterato: non perchè fosse andato contro le regole, ma perchè ignorandole con tanta noncuranza faceva passar per fessi tutti i suoi compagni di gruppo che avevano passato molti livelli a soddisfare i requisiti delle CdP che volevano.

Sono stato miope o troppo ingenuo io? E' probabile, ma è un errore che mi sono ripromesso di non fare.

Con questo, chiaramente, non voglio dire che introdurre le CdP possa indurre i giocatori a "barare" più facilmente, ma personalmente, dopo quel fatto increscioso, ho sempre cercato, quando lo scettro di Master era nelle mie mani, di controllare la situazione, assicurandomi che le CdP fossero prese con criterio e rispetto delle regole.

Potrei citarti un altro esempio che mi riguarda personalmente: il personaggio a cui mi sono più legato in tuta la mia vita era un Paladino / Ladro / Shadowbane Inquisitor / Pious Templar. Due classi e due Classi di Prestigio, spendendo quasi tutti i miei talenti per soddisfare i requisiti delle varie classi (compreso quel talento di cui non ricordo il nome che permette di biclassare Paladino / Ladro senza incappare nelle penalità relative). Ma ne è uscito un personaggio che era esattamente come volevo: non forte, non creato perchè fosse il più competitivo dei Pg, ma perchè le sue abilità e le sue capacità rispecchiassero la mia idea di cavaliere austero, fanaticamente devoto al limite dell'ossessione per la sua "crociata continua", un po' tetro e radicale nei modi di fare.

Per cui, per concludere questo sproloquio interminabile, la mia opinione è: ben vengano le Classi di Prestigio, se i tuoi giocatori hanno voglia di giocarle con criterio! Soprattutto se non prendono livelli nelle CdP "per avere l'abilità forte", ma per dare al proprio personaggio quel tono che vorrebbero.

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@ vincent laymann

credo che la tua risposta mi abbia dato un nuovo punto di vista. grazie mille!

vedrò poi come prosegue la campagna, per i primi 4 o 5 livelli non avrò problemi, visto che li farò partire dal livello 2. se mi daranno delle buone ragioni per avere una classe di prestigio agirò di conseguenza. la mia paura è che capiti come spesso ci è accaduto: il nostro attuale DM spesso doveva sbatterci contro mostri fortissimi per impegnare i giocatori più potenti del gruppo, chiaramente i personaggi meno forti erano svantaggiati all'inverosimile e rischiavano di morire ad ogni incontro. questo risulta abbastanza frustrante..

ringrazio tutti per le risposte!

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Ma alla fine quali risultavano le classi più forti?

Perchè comunque mi spiace ma ad esempio l'umano chierico puro, con metamagia divina potrebbe essere particolarmente sgravato. Questo per dirti che non ci vuole poi molto,soprattutto ad un incantatore per essere overpowered rispetto al gruppo.

Secondo me limitare i manuali vale fino a un certo punto come forma di controllo e soprattutto credo come è già stato detto che le cdp non vadano scartate a priori,anzi.

Fossi in te, lascerei loro una certa libertà, chiarendo con loro il tipo di campagna che vuoi fare. Magari potresti chiedere loro prima che classi di prestigio intenderebbero acquisire e approvarle cercando di essere il più imparziale possibile. Un buon sistema potrebbe essere quello di fargliele finire e non dare loro la possibilitità di prenderne un'altra se una non è finita!

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Un buon sistema potrebbe essere quello di fargliele finire e non dare loro la possibilitità di prenderne un'altra se una non è finita!

Scusami se ti cito così brutalmente, ma a me dà l'impressione di essere un criterio terribile: non trovi che si vincoli un giocatore a seguire una strada che non sente sua?

Non voglio assolutamente criticare la tua idea brutalmente e gratuitamente: sono sicuro che ha i suoi vantaggi, ma io riesco solo a vederci aspetti negativi :(

L'impressione che ne ho avuto, così su due piedi, è un po' questa: un giocatore che vuole dare al suo personaggio una classe di prestigio ha praticamente ipotecato i suoi prossimi dieci livelli. Un personaggio con due classi di prestigio diventerà epico prima di potersi porre il problema di cosa fare della propria vita.

E visto che spesso ci vogliono anni di gioco per salire di un buon numero di livelli (soprattutto se il gruppo di Skallo darà punti esperienza sull'interpretazione e non sulla macinazione di mostri), si corre davvero il rischio che un giocatore abbia in noia il suo personaggio, costretto lungo un infinito binario di livelli in sequenza, senza possibilità di sbocco su altre classi o classi di prestigio.

Un esempio banale: un personaggio ha preso un po' di livelli da Ladro e (scelta fantasiosa) si è buttato sulla classe di prestigio dell'Ombra Danzante. E' un ladro furtivo che si ammanta di tenebre, che striscia nell'ombra e gioca con l'oscurità come un musicista gioca con le note. Ma un giorno la sua vita cambia, quando incontra improvvisamente la fede e sceglie di mutare la sua esistenza: abbraccia Pelor come suo salvatore e protettore, abbandona le ombre e si immerge nella benevola luce del Dio.

Ecco, ad un PG così il Master cosa dovrebbe dire? "Sta zitto e fai i tuoi livelli do Ombra Danzante"?

Parlo per me, perchè fare il Master è una cosa assolutamente soggettiva: se un mio giocatore, dopo sei/sette (chiedo perdono, non ho mai ruolato un'Ombra Danzante e non so quanti livelli da ladro servano) livelli da Ladro e quattro da Ombra Danzante mi dicesse: "Master, il mio personaggio è rimasto colpito dalla fede e dalla devozione del PNG che ha appena incontrato e vorrebbe accostarsi anima e corpo al culto di Pelor"... Beh, io come Master mi sentirei realizzato!

Perchè saprei che il mio giocatore ha preferito essere coerente e vero, piuttosto che forte e competitivo. Perchè il mio giocatore ha fatto la scelta che farebbe il suo personaggio, rimasto sconvolto da un mondo - quello della devozione - che non conosceva.

E non credo che Yrel, giovane elfo che ha trascorso la sua vita rubando e bazzicando l'ombra più buia, farebbe spallucce dicendo: "io resto Ombra Danzante, che fra un po' prendo quell'abilità che volevo prendere da tre livelli!"

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