Tutti i contenuti pubblicati da Le Fantome
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Trucchetto Riparare: come lo si usa?
Di per sè non vi è nessun problema, neanche se vi fosse una regola per cui armi e armature rovinate sono meno performanti (in altre edizioni di D&D e Pathfinder era così per esempio). Dipende tutto da quale ambientazione si desidera: se si vuole uno pseudo-medioevo più "realistico", allora "riparare" ritengo non dovrebbe poter svolgere in un istante e senza sforzo il lavoro di ore (se non giorni) di un artigiano specializzato. Se invece si desidera un'ambientazione molto più fantastica, per cui i PG possono tranquillamente rivolgersi al sacerdote locale che, con un gesto della mano o poco più, è in grado di riparargli armi e armature, va comunque bene. Però, converrai con me, artigiani specializzati avranno vita dura in un mondo dove "riparare" è così versatile ed efficente.
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Trucchetto Riparare: come lo si usa?
Trattandosi di un trucchetto facilmente accessibile anche a incantatori di mediocri capacità (e quindi, in una tipica ambientazione di D&D, discretamente diffusi anche nei villaggi e soprattutto nelle città), se questo trucchetto potesse riparare armi e armature, che effetto avrebbe logicamente sull'ambientazione? Avrebbe ancora senso l'esistenza di fabbri e armaioli tradizionali? Perchè un PG dovrebbe cercare un armaiolo piuttosto che un incantatore per riparare la propria attrezzatura? Se vuoi mantenere le fucine, fabbri e armaioli, allora "riparare" non dovrebbe poter essere usato per riparare l'equipaggiamento tipico di un avventuriero.
- Dungeon & Dragons - L'onore dei ladri
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Radiogenesi - Cronistoria
Sì, intendevo quello, ho provveduto a correggere, grazie!
- Dungeon & Dragons - L'onore dei ladri
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Radiogenesi - Cronistoria
Ti ringrazio per le belle parole, davvero! 😄 Man mano che approfondirò le varie "ere" (😉) vedrai che sempre più "tasselli" troveranno il loro posto... anche se molti eventi rimarranno nebulosi e in bilico tra mito e realtà 🙃 Sì, immagini bene :'D Ho già provveduto a correggere! Immagini bene anche in questo caso! Anche se, attenzione, non tutti i "giganti di ferro" avevano forma umana, anzi... molti avevano forme molto più "aliene" e perturbanti di quanto si possa immaginare!
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Radiogenesi - Cronistoria
Quella che segue è la cronistoria della Terrà che verrà: vi accorgerete che è per lo più frammentaria e parziale, così come sono parziali e frammentarie le conoscenze dell'uomo che verrà. Decade 2067 - 2077 Una terribile guerra fra le nazioni più avanzate della Terra ha luogo in medio oriente, per la conquista delle ultime riserve petrolifere del pianeta. Vengono impiegate armi terrificanti, sia chimiche che batteriologiche. Viene sdoganato l'impiego di macchine da guerra dotate di intelligenza artificiale, fatto che porta a conseguenze apocalittiche in svariate regioni del globo. Il mondo si avvia verso una spirale di decadenza senza fine, e anche nei paesi più ricchi del pianeta iniziano a diffondersi penuria di medicinali, cibo e beni di prima necessità. Vengono costituiti veri e propri gruppi di resistenza civile, e le nazioni Europee sprofondano una dopo l'altra in lotte intestine tra apparati militari e la popolazione civile. Per le persone che vivono nel blocco atlantico, ciò che nel frattempo avviene dietro la Cortina di Ferro è un mistero: si inizia a diffondere la voce che i russi o i cinesi abbiano istallato un'arma apocalittica sul lato nascosto della Luna, leggenda metropolitana che a un certo punto diventa una vera e propria paranoia collettiva fino ad allarmare i vertici dell'alleanza atlantica. Lo spettro di una guerra nucleare diventa sempre più concreto ogni anno che passa. Un giorno dell'ottobre del 2077 Nell'arco di mezz'ora, un centinaio di ordigni termonucleari vengono lanciati per tutto il globo e alcuni perfino dalla Terra alla Luna. Nell'arco di quei trenta minuti, la superficie della Terra (per un ipotetico osservatore marziano) emette svariati bagliori intermittenti, quasi fosse un messaggio in codice morse. La realtà, ben più spettrale, è che ogni bagliore è una detonazione termonucleare da decine, se non centinaia, di megatoni, che brucia nel fuoco atomico ogni cosa nel raggio di centinaia di chilometri. Alcuni mari evaporano, intere catene montuose vengono rase al suolo, altre sorgono in seguito alle detonazioni nucleari. La morfologia del pianeta cambia drasticamente, mentre ogni nazione cessa di esistere. Decade 2077 - 2087 (circa) La superfice della Terra, oscurata dalle polveri rilasciate nell'atmosfera dalle detonazioni atomiche, diventa gelida e ricoperta dalla neve di un perenne inverno. Durante questa decade, i superstiti della catastrofe nucleare, meno dello 0,05% della popolazione mondiale, rimangono rintanati sotto terra e tentano di sopravvivere con quanto il sottosuolo ha da offrire. Strani culti si diffondono, nascono i primi esseri umani dopo l'olocausto nucleare. Di questa "era" si sa molto poco: viene chiamata anche "era dei giganti", in quanto alcuni mastodontici giganti di ferro costruiti prima della guerra continuano a vagare senza meta per la superficie del globo, alcuni arenandosi per poi "morire" lentamente. 2088 --> ???? L'inverno nucleare si conclude gradualmente, mentre la biosfera del pianeta, miracolosamente sopravvissuta al fuoco atomico, esce dallo stato di quiescenza nel quale era entrata durante la decade precedente. Gli esseri umani escono gradualmente dai loro rifugi sotterranei: ora una nuova Terra gli si presenta dinnanzi, un mondo sterile e devastato, popolato da creature ignote nate durante la ricaduta. Si perde gradualmente la cognizione degli anni e del tempo: nessuno è sicuro di quanti giorni, mesi o anni siano passati dalla catastrofe nucleare. Nascono nuove generazioni e la più antica, i superstiti originari della guerra atomica, muore di vecchiaia. Con loro, la testimonianza diretta del mondo prima della guerra scompare. Molte decadi dopo il 2088... Nella Depressione Saturnia, che alcuni ritengono essere parte del fu Mar Adriatico dopo la sua evaporazione in seguito all'esplosione di svariati ordigni termonucleari ad alto potenziale, vengono identificate quattro regioni: Teti, Titano, Iperiore e Telesto. Titano viene conquistata da tre tiranni chiamati Rashō, che impongo una società spietata basata su rigide caste simili a quelle indiane. Nel deserto di Europa, regione a nord-est della Depressione Saturnia (e che comprendere parte dei territori della ex-Jugoslavia e della Grecia) viene fondata Ganimede, vicino alla lugubre città-cadavere di Venere, luogo mistico e di numerosi pellegrinaggi, in quanto si ritiene che sotto la sua coltre di nubi dimori Dio. Altre città che sorgono in questo periodo sono quella di Miranda, vicino alle coste dei mari del nord (corrispondenti in qualche modo al fu mar Baltico) e la città di Idrotomos, fondata niente meno che dentro un antico cratere nucleare al cui interno è presente un lago blandamente radioattivo usato dagli autoctoni per coltivare. Molte decadi ancora, almeno mezzo secolo dopo... Nella regione di Teti scoppia una violenta persecuzione religiosa a opera di una setta di fanatici denominati "Maschere di ferro". Un esodo di disperati si riversa verso Titano. Contestualmente, nelle città vicine ai mari del nord, compresa Miranda, scoppia una violenta epidemia di vaiolo. Gruppi di persone notevoli intervennero in ambedue le situazioni, e le loro azioni portarono a risvolti inaspettati che cambiarono le sorti di molti. Qualche anno prima, tra Venere e Ganimede, venne fondato un gruppo di coraggiosi esploratori e archeologhi, desiderosi di scoprire il passato della specie umana e di trovare un luogo mitologico denominato "Thule", dove si riteneva fosse conservato tutto lo scibile e la storia dell'essere umano. Pochi anni dopo, quel gruppo di uomini valorosi sarebbe stato conosciuto con il nome di "argonauti". Altri venticinque-trenta anni dopo... La città-cadavere di Venere diventa il teatro di un violento scontro tra la popolazione autoctona, i venusiani, l'armata del maresciallo Crono (anche nota come "armata di Dio") e il popolo del Faraone, misteriosa civiltà dotata di tecnologie avveniristiche del mondo che fu. Due archegeti, rispettivamente i "fratelli" Logos e Arché, fuggono dal giogo del Faraone e seguono due destini opposti: Arché trova rifugio nella città-cadavere sotto l'egida dell'armata di Dio, mentre Logos si ribella al suo sovrano (il Faraone) e al suo stesso padre (il Demiurgo) uccidendo quest'ultimo e poi devastando il popolo del Faraone. Eventi sconvolgenti avvennero nel deserto d'Europa in quei cinque anni, ma anche in quel caso, un gruppo di persone notevoli intervenne e cambiò le sorti del conflitto... ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Questa cronistoria non è minimamente esaustiva di tutta la tradizione di Radiogenesi. In futuro approfondirò meglio alcune di queste "ere", forse proprio a partire dalla misteriosa "era dei giganti di ferro". Grazie per la lettura!
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Opinioni su nuovo mostro: Belligerante
Ciao! Molto evocativa l'idea alla base del belligerante! Ti proporrei un'idea alternativa sulla sua genesi: e se invece che nascere "dal nulla" (spiegazione un po' inconsistente) fosse una creatura di un altro piano attratta dalla guerra e gli spargimenti di sangue? Trovo sia una spiegazione più suggestiva, ma è solo una proposta ovviamente. Per quanto riguarda le sue capacità, mi sembrano tutte coerenti. Mi piace che il suo potere dipenda in parte dalle armi che ha effettivamente attorno a sè da rianimare. Potresti dargli una variante di incantesimo ancora più pericolosa, che gli permetta di animare una singola, devastante, macchina da guerra (es. un carroarmato o un bombardiere). Infine, veramente evocativo il fatto che possa "riflettere" al mittente proiettili di piccole dimensioni, sono quel genere di capacità insidiose e che costringono a elaborare strategie leggermente più elaborate del semplice "attaccare" a testa bassa. Una creaturina nel complesso ben riuscita, chapeau.
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La dittatrice e il regicida, pillole di Radiogenesi (sistema casalingo)
Premessa: gli eventi narrati si ambientano quasi 30 anni dopo l'esodo dei marchiati dalla regione di Teti e tutti gli eventi contingenti. (L'articolo precedente dove veniva introdotta la persona di Clio di Ganimede.) ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Mentre la dittatrice di Ganimede era in viaggio verso la roccaforte di Draco, egli era diventato più di un semplice scagnozzo: aveva ucciso il suo stesso padrone, il Faraone, e ora sedeva sul trono del fu tiranno, in cima alla piramide che egli aveva fatto costruire dai suoi schiavi per compiacere il suo effimero ego. La roccaforte era ormai stato ridotta in un cumulo di cenere: non vi erano che resti di case, tende e stamberghe carbonizzate, insieme ai resti sciolti di macchinari industriali e altre apparecchiature tecnologiche ormai inservibili. Sul terreno ancora ardevano le fiamme, le strade di pietra e catrame liquefatte, mentre un fumo nero aleggiava in ogni dove: era uno scenario apocalittico, sembrava che l'inferno si fosse abbattuto su quella cittadella, come se una meteora fosse piovuta dal cielo e avesse fatto giustizia sommaria di schiavi e negrieri. La furia di Logos era stata era stata indomabile, la rabbia verso suo padre, il Demiurgo, si era trasformata in odio, un odio che aveva portato alla distruzione di ogni cosa. Da un lato il figlio aveva ucciso il padre, dall’altro il servo aveva ucciso il padrone. Ora Draco sedeva sul trono in cima alla piramide, l'unica struttura sopravvissuta alla furia dell'archegeta (Logos). Il corpo esanime del Faraone giaceva ai suoi piedi, con il petto dilaniato dai fori dello sparo di un fucile a doppia carna, l'arma con cui Draco aveva falciato innumerevoli vite nella sua lunga carriera da assassino, negriero e torturatore. Si poteva dire che Draco fosse davvero diventato un re, ora che non vi era più nulla su cui governare? L'uomo, con il volto coperto da una maschera di metallo, sembrava una bestia feroce in allerta, come un predatore che sente il suo territorio minacciato. Non temeva il ritorno di Logos, non nell'immediato, almeno: per quanto ne sapeva, il giovane archegeta si era diretto verso Venere, deciso a uccidere sua sorella. Si sarebbe scontrato contro l'armata di Dio, gli uomini del maresciallo Crono, che avevano accolto la bambina prodigio nei loro accampamenti ritenendola la figlia di Dio e che avevano giurato di proteggere a ogni costo. Un sorriso nervoso si dipinse sul volto deforme del negriero, rivelando i suoi denti sporchi e sfregiati: i soldati dell'armata di Dio non avevano speranze contro Logos, nessuno poteva opporsi alla sua furia. Ormai quel triste omuncolo, in prenda al suo complesso di inferiorità, aveva deciso di prendersi quel potere che gli era sempre stato negato perché terribilmente inadeguato. Era come un bambino capriccioso e frustrato, che un bizzarro scherzo del destino aveva fatto sì avesse poteri che trascendessero i limiti umani. Draco iniziò a ridacchiare: se avesse avuto lui la metà dei poteri di quel cretino di Logos... avrebbe regnato sugli uomini come un dio sceso in Terra, compiacendo ogni suoi desiderio. Sarebbe stato molto più che un servo spietato e violento. Si sarebbe circondato di concubine e servitori, avrebbe mangiato i cibi migliori in un palazzo di marmo e vetro, incurante della miseria degli uomini nelle lande post-nucleari. Poi la risata divenne una smorfia: invece Dio aveva voluto che lui fosse un comune mortale, e che dovesse contendersi la miseria che la Terra aveva da offrire con le unghie e con i denti, uccidendo per non essere ucciso. Draco si alzò in piedi e puntò il fucile verso il cielo, verso l'occhio della Diaspora, ovvero ciò che rimaneva della Luna e gli anelli di detriti che le orbitavano attorno, a malapena visibili durante il giorno. "Ti diverti, Dio?!" sbraitò: "Ti diverti a vedere un disadattato portare miseria e distruzione con il potere che gli hai donato?!" Restò qualche secondo in silenzio, in sottofondo solo il rumore dello scoppiettio delle fiamme e dello sferzare del vento, che trascinava via con sé la cenere e la fuliggine dell'incendio. Poi ci fu il rumore di uno sparo. Draco aveva appena sparato con il fucile un colpo a vuoto contro il cielo, quasi avesse tentato di sparare direttamente a Dio. Il mesto negriero osservò sconsolato il cielo: ma cosa stava facendo? Ripose il fucile e tornò a sedersi sul trono del fu padrone. Non doveva perdere la lucidità: presto sarebbe arrivata, doveva essere pronto a difendersi. Questa volta avrebbe dovuto combattere più ferocemente di come avesse mai fatto in tutta la sua vita, se voleva sopravvivere. E così Draco tornò in attesa, come un leone che siede tra le frasche, le orecchie dritte, la coda che si agita incessantemente, pronto a cogliere il minimo segnale di pericolo. Si accese una sigaretta, mentre il sole iniziava a calare. Il vento iniziò a farsi gelido, ma l'uomo non sembrò turbarsi della cosa. Poi, finalmente, ella giunse: emerse dal fumo e dalla cenere come un'apparizione spettrale. La sua mantella rossa, logora e sporca, la fascia sulla testa del medesimo colore, la spada in bronzo nella cinghia e l'arco lungo sulla schiena. Aveva i pugni serrati, camminava lentamente, sembrava una statua di basalto dotata del dono del movimento. Draco si alzò e allargò le braccia: il suo volto aveva un'espressione indecifrabile, complice l'elmo di ferro e che impediva di vederne gli occhi e gli zigomi: "Donna di Ganimede! Infine sei giunta nel cuore del mio regno, per stanarmi come la bestia che sono!" urlò, ripetendo le stesse parole che la giovane donna gli aveva rivolto l'ultima volta che si erano incontrati. Clio non rispose, mentre iniziava a salire i gradoni in pietra della piramide. Estrasse la spada di bronzo dal fodero e serrò la presa attorno al manico di cuoio. Draco osservò la lama e la riconobbe: era la spada di Ettore, il fu argonauta che aveva ucciso molti anni addietro. "Puoi ancora avere salva la vita, donna di Ganimede!" urlò Draco, dalla cima della piramide: "Vattene, e non ti ucciderò come ho fatto con Ettore!" sbraitò. Clio si fermò a metà strada: vi erano circa cinquanta metri tra lei e il negriero, mentre il sole tramontava e tutt'attorno vi era uno scenario apocalittico di distruzione. Draco puntò il fucile al petto della donna: "Hai ancora una possibilità di salvarti, vattene" le intimò Draco un'ultima volta. Era pronto a premere il grilletto da un momento all'altro, anche se la mano gli tremava leggermente. Sapeva di cosa era capace quella donna, era una guerriera dal talento inarrivabile. "Prima che il sole tramonti, tu sarai morto" replicò Clio, truce. In quell'esatto istante, il rumore di uno sparo echeggiò nell'aria. [...] ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Sia l'immagine di copertina che quella presente nel testo sono tratte dal manga e dall'anime di Ken il Guerriero. Si ringrazia la cara @licet_insanire per aver revisionato il testo ❤️ Grazie per la lettura!
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Sessione - 1
Le Fantome ha risposto a Le Fantome a un discussione Canale di gioco in L'isola della panacea - Campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)Popovič (Liv 1 - stamina 14/15 - follia 5/100) L'uomo si toccò la barba, meditabondo: se avessero trovato i resti della trireme Kronos avrebbero sicuramente potuto saccheggiare un discreto bottino. Era anche vero, però, che era già passato un giorno dal loro sbarco, e ancora non avevano neanche raggiunto le rovine dell'avamposto umano che aveva avvistato con il binocolo durante la traversata in mare. Il pensiero del nipote aggredito dal vaiolo, in preda a dolori atroci e con la pelle martoriata da eritemi e cicatrici, provocò al tecnomante una fitta al petto. Dovevano proseguire la loro spedizione, a maggior ragione ora che il gruppo si era diviso ed erano rimasti solo in quattro. "Va bene, proseguiamo verso la torre di osservazione. Proporrei di tenere una marcia lenta, così da non affaticarci inutilmente durante la camminata. Inoltre, prima di salire sulla torre dovremmo sincerarci che non sia pericolante: è una costruzione antica, rimasta senza manutenzione ed esposta alle intemperie, c'è il rischio che il suo interno possa crollarci addosso o, peggio, che qualche creatura ostile vi abbia fatto la sua tana" disse l'uomo.
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Rifare una prova
La soluzione a queste situazioni esiste da tempo immemore, e consiste nell'usare i famosi "prendere 10" e "prendere 20". Nelle mie campagne i giocatori li usano molto spesso, e il gioco scorre sempre fluido senza noiose interruzioni. Piccola postilla: affinchè la scelta tra tirare il dado, "prendere 10" o "prendere 20" sia significativa, il tempo deve avere valore. Nel sistema con cui gioco ogni azione richiede una certa quantità di tempo per essere svolta, quantità che viene raddoppiata se il PG decide di "prendere 10" e triplicata se il PG decide di "prendere 20". Esempio: tagliare un albero per ricavarne tronchenti di legno e sfalcio vegetale richiede, normalmente, 20 minuti. Se il giocatore decidesse di "prendere 10" alla prova ne impiegherebbe 40, se decidesse di "prendere 20" impiegherebbe un'ora intera!
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Consiglio: esiste un modo super semplice per gestire gli scontri fra eserciti?
Ciao! Credo che il modo più semplice per gestire uno scontro tra due eserciti in D&D sia quello di tenere la battaglia "sullo sfondo": i PG si ritroveranno a muoversi sul campo di battaglia dovendo fare attenzione al terreno accidentato, all'eventuale presenza di mine o filo spinato, mentre attorno a loro vi è cacofonia e confusione. Occasionalmente, soldati o creature nemiche potrebbero aggredirli all'improvviso, in unità compatte di quattro o sei elementi. Ogni tanto potresti inserire uno o più soldati della loro fazione che hanno bisogno di aiuto, oppure avvertirli di cercarsi un riparo sotto una trincea in vista di un bombardamento nemico a tappeto. Insomma, gestita in questo modo una scena di guerra non richiede regole ad hoc. e mantiene il focus sui personaggi.
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"Trasmissioni radiofoniche dalla zona contaminata" (Radiogenesi, sistema casalingo)
Ispirato dal divertente articolo del blog di @Vackoff... ...ho voluto anch'io provare a trasmettere uno stralcio di "quotidianità" della Terra che verrà attraverso uno dei giornali radiofonici della zona contaminata. Buona lettura! ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- "Salve ascoltatori della zona contaminata, qui è radio Hubris, l'emittente radiofonica di Idropolis! Per il nostro calendario, è il 15° giorno del cinquantasettesimo anno dalla fondazione della nostra ridente città! Qui su Idropolis il sole splende, e le acque all'interno del cratere hanno la temperatura ideale per fare il bagno, anche se ve lo sconsigliamo senza una tuta da liquidatore: il contatore geiger cittadino rileva livelli di radioattività abbastanza elevati da causare un avvelenamento da radiazioni. Passiamo alle notizie del giorno... *rumore di fogli*... sono giunte voci da diverse carovane di passaggio di un vero e proprio esodo di disperati dalla regione di Teti. Pare siano diretti verso la regione di Titano, a nord della Bolgia dei demoni dove risiedono i tre tiranni della regione. La causa di questo flusso migratorio sembrerebbe essere un nutrito esercito di fanatici religiosi, che ha già imposto la sua legge "sacra" in numerose città della regione di Teti, compiendo esecuzioni pubbliche di criminali tramite rogo o lapidazione. Tutti i superstiti sono marchiati da un simbolo chiamato "croce del Leviatano", una sorta doppia croce posta sopra un serpente che si morde la coda. In merito a questo esodo di disperati, gli oligarchi di Idropolis fanno sapere che non intendono offrire rifugio ai raminghi: se qualche marchiato fosse in ascolto, non si diriga verso Idropolis in cerca di asilo, perché verrà respinto dalle guardie preposte alle entrate del cratere. Nel caso un marchiato dovesse essere trovato all'interno della città, verrà privato dei suoi beni ed espulso. La popolazione di Idropolis, intendono far sapere, non intende avere problemi con i fanatici religiosi di Teti né vogliono entrare nelle dispute territoriali tra Teti e Titano. [...] Sempre restando in ambito militare, sembra che nel deserto d'Europa si stia radunando un'armata, che si fa chiamare in modo magniloquente "Armata di Dio". Essi cercando proseliti tramite messaggi radio dove invocano la necessità di purgare Europa dall'empietà dilagante: i cannibali marcescenti della regione. Il loro condottiero, il maresciallo Crono, dichiara di avere avuto in sogno una visione di Dio in persona, che lo ha incaricato della santa missione di cui si sono fatti carico lui e i suoi soldati, indicandogli la città cadavere di Venere come luogo dove stanziare la roccaforte della sua armata. Come prenderanno i venusiani [n.d.r. il popolo autoctono di Venere] questa occupazione della loro spettrale città? Si prospetta una convivenza difficile per i soldati dell'Armata di Dio e il popolo di Venere *ride*. Gli oligarchi di Idropolis ci tengono a far sapere ai cittadini in ascolto che non intendono in alcun modo affiliarsi o contribuire alla spedizione militare: ogni cittadino che volesse unirsi all'armata del maresciallo Crono verrà privato della cittadinanza e tutti i suoi beni rimasti in città verranno confiscati e versati nelle casse dello stato. [...] Infine, concludiamo il notiziario del giorno con il bollettino batteriologico: sembra che a nord est di Idropolis, verso i freddi mari del Nord, alcune piccole città costiere siano state fustigate da un'epidemia di vaiolo. Non conosciamo questa malattia qui a Idropolis, ma viene descritta come molto pericolosa: causa febbre alta, malessere, cefalea intensa e dolore lombare ed è accompagnata da vomito e, più raramente, diarrea. Il sintomo più evidente, tuttavia, è una violenta eruzione cutanea, caratteristica e progressiva, responsabile della comparsa di cicatrici permanenti su vaste aree del corpo, spesso volto compreso. Sembra una vera e propria punizione divina *ridacchia nervosamente*. Comunque sembra che alcuni coraggiosi abitanti della città costiera di Miranda, la città dei trabocchi e dei palazzi dai mattoni neri, siano partiti alla volta di un isola nel bel mezzo del mare del Nord alla ricerca di una cura prebellica. Facciamo una preghiera nei loro confronti e nella buona riuscita della loro missione. Gli oligarchi di Idropolis ci tengono a far sapere che non intendono in alcun modo offrire riparo, cure o aiuto di sorta ai malati di vaiolo. Se eventuali infetti dovessero spingersi fino alle porte di Idropolis, le guardie hanno ricevuto l'autorità di sparare colpi di avvertimento entro cinquanta metri e di ricorrere al fuoco letale se dovessero avvicinarsi entro dieci metri dalle porte della città. Hanno anche ricevuto disposizione di bruciare immediatamente corpi e vestiti di eventuali infetti. Si invita la popolazione a segnalare immediatamente la presenza di malati di vaiolo e a non offrire riparo alcuno a questi disgraziati e alla loro terribile malattia. Per oggi, le notizie sono finite! Ora faremo andare qualche allegra canzone del passato per rallegrare la vostra giornata... *rumore di un cassetto che viene rovistato* ...oggi abbiamo deciso di dedicare la prima canzone del pomeriggio a tutti i pellegrini e i raminghi della Depressione Saturnia. Fate buon viaggio, sfortunati amici!" ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ringrazio come di consueto @licet_insanire per avermi revisionato il testo ❤️ Grazie per la lettura!
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Strahd da mortale
Io ho sempre pensato, inconsciamente, che Barovia si trovasse originariamente nella Russia zarista, e che sia stata trascinata dalle Potenze Oscure nel loro tetro dominio non oltre il 1800. Non vi è un reale motivo per cui abbia questa convinzione, semplicemente, leggendo il recente manuale de "La maledizione di Strahd" mi ha suscitato questa impressione, ovvero che Barovia potesse essere un piccolo cantone della Russia imperiale. Magari può essere una spiegazione sufficientemente interessante per i tuoi giocatori 😉
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Cercasi 4 giocatori per una campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)
Allora, per me è una discreta fatica introdurre un nuovo giocatore alla gilda. Se queste sono le premesse, retifico quanto ho scritto prima, forse è meglio che tu provassi a cercare una gilda più "ad cazzum" (in senso ironico) dove si possa partecipare senza alcuna forma di impegno da parte dei giocatori.
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"Storie dall'Ultima Era" - Giornale di oggi
Che idea simpatica che hai avuto! Ho letto i due articoli con vero piacere, sembrava davvero di leggere due stralci di un giornale straniero :'D Devo essere sincero: nonostante tu abbia già descritto con dovizia di particolari numerosi aspetti de "l'Ultima Era" è forse con questo tuo ultimo post che mi sembra di cogliere finalmente "lo spirito" della tua ambientazione (pessima battuta, lo so 😂). Tra l'altro, ho adorato come tu abbia messo diversi dettagli per dare maggiore plausibilità al giornale di Zorastria, quali data, fonti e inserti pubblicitari. Se fossi un PG di una tua campagna e mi passasse fra le mani un articolo del genere, non esiterei a proporre al gruppo di andare a indagare sul disastro dell'Hindenbur... emh, dell'Hercules! In effetti potrebbero proprio essere i giornali la principale "fonte di quest" ne "l'Ultima era", sarebbe sicuramente un sistema molto originale invece che recarsi o venire convocati dal classico borgomastro. Che dire, aspetto nuovi articoli de "Il Famiglio Messaggero" 😁
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Cercasi 4 giocatori per una campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)
Radiogenesi, come mi piace definirla, è una strana amalgama di fantasy e fantascienza. Non mi è facile riassumerti l'ambientazione né il sistema in poche parole, finirei per darti un'immagine distorta e riduttiva dell'ambientazione e del sistema. Si tratta di un'esperienza da provare, e poi trarne le proprie conclusioni. Però vi è sicuramente una dimensione contemplativa e filosofica in ciò che voglio trasmettere con questo gioco.
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Cercasi 4 giocatori per una campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)
Ciao! Sì, c'è ancora posto. La gilda funziona nel seguente modo: 1) Ogni giocatore gestisce un personaggio ed eventuali gregari. 2) Ogni giocatore tira i dadi delle azioni del proprio personaggio e dei suoi gregari. 3) I risultati dei tiri di dado vanno riportarti nel canale "Sessione - 1", (una discussione interna alla gilda) così come la descrizione delle azioni intraprese dai propri personaggi. 4) Ogni 48 ore (ma ultimamente non stiamo riuscendo a rispettare questa scadenza) il DM descrive le conseguenze delle azioni intraprese dai personaggi e, nel mentre, cosa è avvenuto di rilevante. Ci si aspetta, da parte del giocatore, che segua la gilda con un po' di costanza e che si consulti e si coordini con gli altri giocatori prima di scrivere le azioni dei propri personaggi. Inoltre, la gestione della scheda dei personaggi e delle loro risorse è anch'esso compito affidato ai giocatori. Vorrei sottolineare che Radiogenesi non è un gioco incentrato sul combattimento, ma non per questo è semplice: il focus dell'esperienza è sopravvivere in ambiente ostile, gestendo le (poche) risorse a disposizione e trovando modi intelligenti di procurarsene di nuove. Questo è un punto molto importante. (Mi spiace risultare pedante, ma ora sono un po' più esperto dei PbF e ho capito che molte cose vanno chiarite in modo esplicito). Se dopo aver letto tutto ciò fossi ancora convinto a voler entrare nella gilda, ti inviterei volentieri!
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"L'Ultima Era" - La Natura degli Spiriti
Molto evocativa l'idea degli spiriti. Però, per sensibilità mia personale, non ho apprezzato molto che gli spiriti dei defunti "famosi" siano più "potenti" degli spiriti delle persone comuni. Ne "l'ultima Era" neanche dopo la morte si può sperare che "Re e pedoni finiscano nella stessa scatola" cit. :'D Ora, capisco che in D&D il concetto di morte sia molto relativo: è contemplata la resurrezione, la sopravvivenza dell'anima alla morte del corpo fisico, l'esistenza dei non-morti e tanto altro che rende il concetto della morte molto diverso da quello nella vita reale: ci mancherebbe, è un gioco estremamente fantastico, è giusto che sia così. Però non so, anche in un universo narrativo altamente fantastico, per gusti squisitamente personali, apprezzo molto di più quando il concetto della morte mantiene la sua piena "potenza", quella soglia che separa la vita e tutto ciò che ne concerne (autocoscienza, percezione sensoriale del sé e del mondo circostante, pensiero, sensazione, etc.) dalla morte (assenza di ogni pensiero e percezione, disgregazione del sé nell'universo). Infatti, ho apprezzato molto che gli spiriti, comunque, non possano in alcun modo lasciare il mondo degli spiriti, con nessuna magia. Molto bella anche l'immagine che evochi degli spiriti maggiori: entità così "immense" da aver trasceso una vera e propria individualità, diventando un tutt'uno con il piano degli spiriti, alla stregua di una forza cosmica. Se non sbaglio, in un precedente articolo del blog avevi spiegato che lo spirito più antico e potente si ritiene fosse proprio la prima forma di vita mai apparsa sul pianeta, che ha poi inglobato in sé gli spiriti di tutte quelle defunte in seguito. Molto originale come idea, complimenti!
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Sessione - 1
Le Fantome ha risposto a Le Fantome a un discussione Canale di gioco in L'isola della panacea - Campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)GIORNO 2, ORE 11:20. La tempesta durò meno del previsto e, dopo un'ora, le sferzanti folate di sabbia cessarono. Rintanati nel capanno, ogni membro del gruppo ebbe modo di concludere le proprie attività senza imprevisti o interruzioni di sorta, anche grazie alla guardia attenta di Glauce. (Artyom effettua un riposo di 4 ore e ne ottiene i seguenti benefici: +4 salute, +4 stamina, -4 follia, -1 malattia).
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Generale
Le Fantome ha risposto a Le Fantome a un discussione Canale di gioco in L'isola della panacea - Campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)Hai ragione, mi ero dimenticato della sua capacità peculiare. Ora correggo, grazie ancora della segnalazione 😉
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Sessione - 1
Le Fantome ha risposto a Le Fantome a un discussione Canale di gioco in L'isola della panacea - Campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)Popovič (Liv 1 - stamina 14/15 - follia 5/100) Popovič lavorò alacremente sul programma di ricerca per 4 ore, come gli aveva suggerito Glauce. Al termine delle 4 ore di lavoro, il tecnomante aveva già completato due terzi della stesura del programma. Aveva lavorato in modo eccellente. (Popovič consuma -1 unità di informazione (grazie alla capacità sua peculiare 'programmatore'), la sua progressione nella stesura del programma di ricerca di prima gen. è attualmente del 67%) (@licet_insanire @Bille Boo)
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Generale
Le Fantome ha risposto a Le Fantome a un discussione Canale di gioco in L'isola della panacea - Campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)Significa che Popovič, se provasse a usarla, avrebbe il 50% di prob. di non riuscire ad attaccare, esattamente come accade quando non si rispetta il requisito di intelligenza. Se non si rispettano 2 requisiti, (per esempio, se un PG non avesse nè abbastanza forza, nè abbastanza intelligenza, o non avesse abbastanza forza e non fosse addestrato) la probabilità di non riuscire a utilizzare l'arma salirebbe al 75%. Infine, se non si rispettano 3 o più requisiti, l'arma non si può usare. O meglio, si può, ma la probabilità di fallimento sarebbe del 100%.
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Generale
Le Fantome ha risposto a Le Fantome a un discussione Canale di gioco in L'isola della panacea - Campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)Allora, se dovrò gestire io Popovič, vorrei prima revisionare la scheda e sincerarmi che sia segnato tutto in modo corretto. Appena avrò fatto, ri-pubblicherò la scheda di Popovič e poi terrò conto di tutto quanto concerne il personaggio.
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Generale
Le Fantome ha risposto a Le Fantome a un discussione Canale di gioco in L'isola della panacea - Campagna di Radiogenesi (sistema casalingo)Salve, popolo di Miranda! Siamo giunti a lunedì, quindi da oggi si riparte! Rimane l'annosa questione di come gestire un gruppo di almeno 4 personaggi. @Bille Boo te la sentiresti di rendere Popovič un seguace di Daphe alla stregua di come Artyom è divenuto un seguace di Glauce?