Pyros88

Felix Carabàs (tabaxi duellante) "Ci serve una scusa per entrare. Forse fingere di aver catturato uno di noi per poi avere accesso alle prigioni? Ma ci vorranno dei travestimenti migliori, impersonare non un semplice soldato, ma qualcuno con una certa autorità ma non troppo importante. Qualcuno che non venga bloccato se vuoi condurre personalmente uno di noi in carcere, ma che non sembri strano che lo faccia personalmente." ipotizzo osservando il luogo.

Kythorn 13 (Giugno) - Tarda Mattina "Ho fatto... delle cose discutibili. Cose per cui Gond non farebbe entrare in paradiso chi mi ha creato. Dal canto mio non so nemmeno se il paradiso possa accogliere qualcosa... uno come me. Brutto vivere nel terrore, vero? ...Niente è peggiore di avere una vita che non è una vita." Mettendo a nudo il fulcrum Thorn e tutti gli altri vedono un cristallo luminescente incassato nel torace di metallo dell'automa. Balza però subito all'occhio qualcosa di strano, il cristallo arcano presenta delle ampie crepe e zone opacizzate. Penwyrm "La luce che arde col doppio dello splendore brucia per metà tempo. Ed io ho bruciato sempre la mia candela da due parti. ...Per questo cercavo un modo per allungare la mia breve esistenza. La Pietra di Golorr credevo potesse essere la soluzione... Ero così vicino, finalmente l'avevo nelle mie mani.". La voce, per quanto artefatta manifesta chiaramente una forte delusione nella voce, poi continua più freddamente ma ugualmente franco: "Non conosco il drow e non so dove stia andando però ho molte informazioni che potrebbero servirvi, ma se togli il mio cuore o se si rompe andranno perse per sempre.".

Kythorn 13 (Giugno) - Tarda Mattina Penwyrm si avvicina al costrutto ed estratta la sua borsa degli attrezzi inizia a trafficare a livello del torace dell'automa schermidore il quale cerca di opporsi afferrando uno dei polsi del lantanese, ma la presa tenace sembra allentarsi subito quasi l'essere si stia arrendendo al proprio fato senza più lottare. Ad un certo punto una voce un po' metallica, si direbbe maschile, prorompe dal volto immobile dell'essere: "Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi: navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Ruith, e ho visto raggi balenare nel buio vicino alle porte di Thaymount. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia.". Non potete fare a meno di notare parole tanto tristi e fataliste che sono qualcosa di assolutamente innovativo per un costrutto. Questi esseri artificiali spesso nemmeno sono dotati di voce e quando la hanno si esprimono con frasi molto basilari e predefinite finendo per avere una capacità di dialogo limitata anche a causa della mancanza di un vero e proprio pensiero autonomo e complesso; questo modello invece è un vero prodigio tecnologico capace di renderlo così verosimile ad un umano. Thorn Penwyrm

Felix Carabàs (tabaxi duellante) "Certo, nessun problema." dico all'uomo aspettando con calma ed attivando la proprietà magica dei miei vestiti da avventueriero le cui macchie di sangue e strappi spariscono nel giro di alcuni istanti. Poi mi tocco i cappello e dopo un attimo di concertazione assumo un aspetto simile il più possibile a quello delle guardie.

Lifstan (bardiano guerriero) Lo scontro è subito violentissimo e gli orchi, incitati dal loro grosso e coriaceo comandante, non fanno sconti a nessuno colpendo duramente tutto il gruppo ed in particolare Beli e Kol. Sento, ora più che mai, la mancanza del mio scudo con cui avrei potuto proteggerli da qualcuno dei colpi, ma non c'era modo di portarselo dietro scalando l'impervio crinale battuto dalle capre. Senza la mia armatura mi sento inerme, ma non è questo il momento di arrendermi. Devo abbattere il capo orco, solo così avremo una possibilità di salvarci, forse morto lui gli orchetti si daranno alla fuga o comunque perderanno fiducia nelle loro capacità ed i loro attacchi saranno più deboli e poco convinti. Mentre il grosso orco se la prende con il mio amico Kol, trovo uno spazio aperto nelle sue difese e lo colpisco al ventre, la lama però penetra meno di quanto mi aspettassi a causa dell'armatura che lo protegge, sangue nero cola lunga il corpo della mia spada che ritraggo immediatamente per proteggermi. Sono pronto ad incassare un suo vendicativo colpo quando una luce argentea attira la mia attenzione; mi volgo per un'istante verso la sua fonte e vedo Caranthiel con in mano una torcia dalla fiamma bianca. La sua luce è così intensa ed abbagliante e non riesco a distogliere lo sguardo, attirato stranamente verso di essa. Non capisco cosa mi stia succedendo, ma sento di doverla raggiungere.

Hiro Nakamura (samurai verde) "Io tornerei indietro; questo potrebbe essere il percorso che ci ha detto di non fare. Io non ho visto nessuna stalattite blu e nemmeno il vento abbiamo notato." dico preoccupato agli altri.

Daardendrien Shamash (platino stregone) "Vai tu Bhalasar, noi ti copriamo le spalle." dico con fare incerto mentre mi guardo in giro preoccupato, preparandomi già a lanciare un incantesimo qualora si presentasse un pericolo improvviso nelle vesti della donna o da dietro uno degli alberi contorti di questa palude maledetta.

Sarei tentato di dire: "Hello there!" 🤓 🤣

Kythorn 13 (Giugno) - Tarda Mattina Risolto il colpo di scena inaspettato dovuto ai sensi di colpa dei Masumi afflitto dal senso di colpa e dalla vergogna, entrate nella casa malmessa. All'interno regna la penombra e l'odore di chiuso e di umido e legno marcio, una stamberga proprio come sembrava dall'esterno e la luce che filtra dall'esterno per lo più dall'ingresso e dalla finestra sfondata dal drow lasciando il locale scarsamente illuminato. La luce della finestra sfondata pennella un fascio di luce che si proietta su una zona della parete e sul pavimento adiacente. Lì, accasciata a terra con la schiena al muro, vedete una figura umanoide coperta da vestiti ormai laceri e bruciati dai danni magici subiti; il volto un'elaborata maschera di metallo lucido, rassomigliante ad un volto umano, ed il suo corpo, così simile ad un'armatura di piastre, mostrano gravi segni di danneggiamento, fra cui la mano ed il polso di sinistra mancanti a causa della devastante magia di stamattina. Il costrutto cerca di risollevarsi quando vi vede arrivare, ma i danni sembrano troppo ingenti perché possa riuscirci e si lascia andare con rumore metallico sul pavimento. Il suo sguardo monocolo, a causa dei danni in volto, si posa su di voi inespressivo. Del suo proprietario, chiunque sia ma certamente non il drow, nessuna traccia.

Felix Carabàs (tabaxi duellante) "Va bene. Cercherò di trovare un modo per renderti partecipe; so che stare fermo non ti piace per nulla e che hai diversi conti in sospeso con le guardie che vorresti pareggiare." dico a Kosef.

Felix Carabàs (tabaxi duellante) Dopo le parole di Zisanie, cerco lo sguardo di Theo per valutare la sua espressione ed un parere. Dal canto mio non sono del tutto convinto possa funzionare, ma apprezzo l'intraprendenza della hin. E pensare che la mia prima ipotesi era camuffare magicamente Kosef da omone grande e grosso e nascondere Zisanie nello zaino.

Daisy (umana warlock) Absalom, con Kalana.

Felix Carabàs (tabaxi duellante) "Tu potresti mascherare magicamente l'aspetto di Kosef un po' come fa il mio capello con me?" chiedo a Theo le cui capacità magiche si dimostrano sempre molto utili e poliedriche.

Felix Carabàs (tabaxi duellante) "Grazie." dico a Theo esponendo le ferite che ho subito per rendergli più chiaro ee agevole il compito. "Non mi aspettavo questo deserto in pieno giorno" commento sorpreso. "Forse dovremmo usare le divise delle guardie e travestirci da loro, io posso usare al solito il mio cappello per diventare come loro." propongo a quel punto

Ma non è mattina? Che ora più o meno? 🤔

Daardendrien Shamash (platino stregone) "Non dovrebbe esserci nessuno qui. Certamente non una donna. Stiamo in guardia, non mi fido." commento molto sul chi va là riguardo all'immancabile richiamo che potrebbe fungere da facile esca.

Daisy (umana warlock) Absalom, con Kalana

Felix Carabàs (tabaxi duellante) "Zisanie forse è il caso che tu ti occupi un po' di quelle tue ferite, io me la posso cavare con queste bende se qualcuno mi vuol aiutare." dico guardandola un poco preoccupato, non sembrano serie ma non sono nemmeno leggere, proprio come le mie.

Hiro Nakamura (samurai verde) "Forse da qui non si vedono o percepiscono. Comunque teniamo gli occhi aperti." dico ripensando alle indicazioni dateci dopo aver sentito il commento di Eri.

Daardendrien Shamash (platino stregone) "Ve lo dico io, quell'ombra era di un drago. Era l'ombra di Tiamat. È Bahamut che ci sta mettendo in guardia, dobbiamo fare presto!" dico cercando di trattenere a stento l'inquietudine ed il senso di urgenza che si sono fatte largo in me fin dal risveglio tormentato.

Hiro Nakamura (samurai verde) "Direi che abbiamo trovato il ponte. Meglio fare bene attenzione a dove mettiamo i piedi. Seguite attentamente dove li metto io." commento cercando di tenere lo sguardo fisso sul cellulare e non farmi distrarre dal magnifico paesaggio di fronte a noi, surrrale all'interno di un vulcano la cui realtà, ben più tetra ed incandescente, viene mostrata dallo schermo del cellulare.

E la scalata con il gelo? Quanto tempo ci ha preso?

Ma se non traduranno i manuali già fatti, la Asmodee continuerà a vendere quelli già fatti fra cui i 3 manuali base? Alttimenti vedo difficile per dei nuovi giocatori affacciarsi a questo hobby se i manuali base sono introvabili così come quelli di ambientazione prrcedenti e che la Asmodee non ristamperebbe più.

Felix Carabàs (tabaxi rodomonte) "Potremmo calarli nel tunnel così nessuno possa vederli o trovarli per sbaglio qui in superficie." propongo in risposta.

Kythorn 13 (Giugno) - Tarda Mattina TURNO 4 Il drow stava già iniziando ad evocare un incatentesimo ma si ferma prima di lanciarlo rendendosi conto di esser un bersaglio troppo facile per le varie armi od abilità del gruppo, forse impressionato anche lui dall'arma in pugno a Penwyrm, e di essere comunque già stato ferito seriamente. Impreca alcune parole nella sua lingua chiaramente dirette a voi, si allontana rapido in direzione della Porta Nord, da cui anche voi siete passati per entrare nel quartiere, sparendo quasi subito alla vostra vista oltre i tetti delle baracche ed edifici in malora. Andor prova a colpirlo con il suo balestrino che ha ricaricato a velocità sorprendente, ma la fretta lo rende impreciso ed in il piccolo quadrello volta basso rispetto al suo obbiettivo.