Ghal Maraz

Carter "Direi che potrebbe valere la pena andare a dare una prima occhiata esplorativa... chi scende con me? Ovviamente, almeno un paio di persone devono restare di guardia in superficie. Sia per la situazione evidentemente pericolosa che si è creata da queste parti, sia per un eventuale intervento di soccorso... Scendere potrebbe aiutarci a capire qualcosa della situazione della spedizione, anche se eviterei di approfondire troppo, almeno per ora, il livello scientifico di dettaglio. Non siamo abbastanza attrezzati e restiamo comunque una missione di ricerca e soccorso", disse Carter, condividendo le sue riflessioni coi compagni.

Wilhelm "Imboscata... sarà meglio tenere gli occhi ben aperti... e magari non stare sul sentiero? Akhorakil? Che dici? Sei tu il nostro battitore...", ragionó Wilhelm, iniziando ad avvicinarsi ai cadaveri per capire se fosse rimasto loro addosso qualcosa di utile. "Vedete tracce di altri umani o cavalli qui in giro?".

Mía "Entriamo e passiamo il cunicolo più velocemente possibile... Io e Jacob per prima e secondo? Siamo quelli di taglia più minuta, in fondo...", propose Mía. Tutti

Arn "Non c'è bisogno di accamparci distanti. Abbiamo un accordo sigillato da giuramento. Dormiamo vicini, dividiamo i turni di guardia e proteggiamoci a vicenda", suggerì allora Arn.

Victor "Vorrei dare un'occhiata ai comandi del cannone, prima di procedere", disse ľArbitrator, muovendosi verso la scala.

Esatto. Senza esporsi.

Mìa Mìa digrignò i denti, tesa. "State in guardia. Quel passaggio risulterebbe una trappola potenzialmente mortale, qualora ci fossero cose diverse dagli spiriti inquieti ad attenderci".

Victor "Allora diamo per prima cosa un'occhiata a questa stramba e sacrilega anomalia", suggerì Victor, muovendosi a passi misurati ed attenti verso l'enorme cannone.

Knochen Fuori

Angelica Angelica sbuffó, poi estrasse tre lacci dalla sua sacca e prese a legarsi i capelli. Li acconciò in due trecce gemelle, che le scendevano tese lungo il capo. Misuró la loro tenuta, poi intrecciò ulteriormente la chioma in un'unica treccia più grossa. Saggiò ancora la resistenza della legatura, soppesandone tenuta e flessibilità. Ogni tanto lanciava un'occhiata ai compagni, controllando che non prendessero strane iniziative. Quando fu soddisfatta del lavoro, infilò con cura la punta della treccia all'interno del cappuccio, spingendola oltre la strozzatura del tessuto, nel punto in cui il legaccio serrava il mantello. Ripensó agli insegnamenti ricevuti dagli altri pastori. Alcuni di loro avevano danzato mortali quadriglie con pattuglie di avanguardie orchesche nelle lunghe albe di Carcassonne e si erano premurati di trasmettere la loro conoscenza ai nuovi arrivati. Angelica, sempre taciturna ma con l'orecchio costantemente ben teso, aveva ascoltato. Ascoltato, sì... ed imparato. Si guardò intorno e cercò del terriccio non troppo fangoso; se lo spalmó sul viso, sul collo e sul dorso delle mani. Sollevò il cappuccio sulla testa, ruotò il capo a destra ed a sinistra, controllando di non risultare impacciata nei movimenti, imbracciò l'arco e fece cenno a Jean Pierre di seguirla. "Se ti dico corri, tu lo fai, più veloce di un levriero da caccia. Se ti dico scappa, tu obbedisci. Subito. E guarda il terreno, i miei piedi, la zona circostante. Non guardare altro, perché se non ti spiccano la testa i nostri nemici, ti cavo io via gli occhi". AdG

Angelica "No! Dove accidenti vai?", sussurró Angelica, irritata, mentre tratteneva Jean Pierre per la spalla. "Le faccio io, queste cose... O Vossignoria è anche un battitore ed uno scout esperto, oltre che un cavaliere", aggiunse, con una punta di sarcasmo sulla parola "cavaliere", "ed uno studioso?".

Knochen Johann proseguì risoluto dietro al ragazzo che si era allontanato. Lo avrebbe fatto parlare a tutti i costi; era convinto che dietro quella storia si nascondesse qualcosa.

Wilhelm Wilhelm fece cenno ai compagni. "Quelle carogne sembrano contendersi una preda ambita... Un cavallo, forse? Se così fosse, potrebbe essere interessante...".

Siamo fermi? Fermi fermi?

Nayrell Etienne du Landerian "Allora non indugiamo e sprechiamo tempo. In marcia, ma occhi ben aperti, d'ora in poi", dico, iniziando ad immaginarmi. Master

Carter "Tutto sommato, credo anch'io. Proviamo, forza...", propose Carter.

Angelica Angelica scivoló a ritroso, particolarmente attenta a non spostare vegetazione e a non produrre suono. Fece cenno ai compagni di arrestarsi ed acquattarsi, per poi raggiungerli, in modo da poter comunicare a voce bassissima: "C'è una sentinella. Non direi umana. La forma è quasi abbastanza corretta, il colore della pelle è tutto sbagliato. È nascosta nella torre a sud. Non ho notato altro".

Knochen Visto ľevolversi della situazione, Johann preferì seguire il delatore fuori dalla taverna, pronto a raggiungerlo non appena avessero raggiunto una zona appartata.

Warhammer Fantasy Roleplay 4º edizione (e The Enemy Within Director's Cut).

Carter "Mmmmhhhhh...", rimuginò Carter, a voce alta, "Pensate che sia possibile applicare abbastanza forza da sollevare quel blocco? E magari senza causare crolli?", domandò poi, tanto agli altri, quanto a se stesso. Custode

Victor "Dove vogliamo andare, per iniziare?", domandò Victor, a bassa voce, per poi continuare, rivolto a Ludovicus. "Sapiente... hai qualche suggerimento o modo per discernere la strada migliore?".

Arn "Vi aiutreremo... ma non commetteremo nessun crimine efferato gratuito, nè ci lanceremo in sanguinosi scontri se non provocati. Se c'è asltro che dobbiamo sapere sulla nostra destinazione, ditecelo. Vi riporteremo ciò che dite vostro, ma ci aspetteremo che onorerete la vostra parte del patto", sentenziò Arn, volgendo lo sguardo a turno verso i vari volti degli Elfi, per poi tendere il braccio destro in avanti in modo da suggellare il patto con la stretta del braccio disarmato.

Mìa "Povera ingenua... il tuo fato è stato segnato nel momento stesso in cui ha ubbidito al tuo signore...", mormorò Mìa, mettendosi in marcia, non prima, però, di aver rivolto una preghiera a Myrmidia.

Knochen A Johann tremavano i polsi. Avrebbe volentieri sputato in faccia a Kalus. Guardò prima Magnus, poi Grugno. Infine si mosse verso Kalus e, se nessuno dei suoi compagni avesse detto niente negli istanti successivi, sarebbe stato pronto a prendere la parola in difesa della donna.

La polizia non tratta coi sequestratori.