Ghal Maraz

Arn Con Vel, flashback Con tutti "Ebbene, direi che non abbiamo molta altra scelta... proviamo a seguire le tracce dei Pellescura e delle loro infide bestie?", propose Arn.

Deyana "Diamoci la mano e restiamo uniti. Tulkas, tu trascina il prigioniero. Ora faccio scendere il giusto silenzio", dico, poi raccolgo un ciottolo da terra e ne faccio il bersaglio di un prodigio di silenzio magico.

Arn Flashback, con Vel Con tutti Arn raccolse le sue cose e mangiò con particolare appetito. Lasciò poi a Vel e Georgi la decisone sulle azioni della mattinata, limitandosi ad annuire alla domanda della sacerdotessa.

Victor "Forse sarebbe il caso, partire dal piccolo e aumentare", rispose Victor, analitico come suo solito.

Wilhelm "Ci aspettano, rintanati come viscidi vermi in attesa, lì in fondo. Scorgo le loro ombre. Difficile dire se abbiano armi a distanza o meno", commentò Wilhelm, poco desideroso di fare da bersaglio per una gragnuola di frecce.

Angelica La pastorella soffocò più e più volte dei gemiti di disappunto e noia a fronte delľincessante bombardamento di informazioni non richieste provenienti da Jenkil, individuo per cui evidentemente era stato coniato il termine "logorroico". Angelica trovava inoltre assolutamente disgustoso il circostante ambiente palustre, umido, soffocante e nebbioso: il rimpianto per la perduta bellezza dei dolci declivi, delle verdeggianti praterie, dei rigogliosi boschi e dei limpidi fiumi di Carcassonne era, in quel frangente, decisamente pungente. Persino le imbarazzate chiacchiere di Baliano costituivano un sollievo al martellante logorio vocale della loro guida. Il turno di guardia della prima notte fu quindi un'oasi di pace e ristoro per le orecchie e la pazienza della bella Bretoniana. Ľappropinquarsi della seconda serata altro non fece, invece, che accentuare il disagio di Angelica.

Carter "Ancora? Esattamente come l'altra volta... Studieremo dopo questo scrigno", ragionó Carter.

Deyana "Tu sei solo un povero, penoso, piccolo parassita... il tuo Divoratore farebbe bene a cibarsi di te, altroché... Qualcuno lo prenda in spalla, su...", incoraggio i miei compagni.

Deyana "Oh, per tutti i numi! Altro che isola dell'ira, questa è l'isola della codardia...", quasi impreco, esterefatta dalla ridicola situazione. "E quindi a quanto pare stavi cercando di segnare qualche tacca a tuo favore nei confronti di chi governa qui? E dei tuoi superiori? Allora adesso ci dirai in fretta cosa avresti voluto fare di noi, qual è la sorte dei forestieri, dove stanno andando le guardie, tutto ciò che sai sul Distruttore e come possiamo fare a raggiungerlo... altrimenti imparerai cos'è veramente ľira. Ľira di chi non ama essere visto come una facile preda ed già stanco di essere sballottato in giro, neanche fossimo dei giocattoli... E saprò se menti...". DM

Knochen Johann, a quel punto, decise di uscire. AdG

Ricorda che siamo un branco di vecchietti (Pentolino ovviamente più degli altri...) e abbiamo i riflessi lenti.

Deyana Soffoco una imprecazione e stringo la mano destra attorno all'asta della lancia, con cui stava semplicemente giocherellando fino ad un secondo fa. Tutto vano, a questo punto. Le parole di Tulkas sono una inconfondibile dichiarazione di guerra. Arretro di un passo e mi preparo alla risposta.

Mìa "Il che significa che ci fidiamo ciecamente di te, ragazzo, e che siamo sicuri che ci aspetterai, farai il tuo dovere ed, eventualmente, difenderai questa barca col tuo sangue... in bocca al lupo e cerca di non lasciarti confondere dalle facili distrazioni", disse poi Mìa, arruffandogli i capelli e dandogli un dolce, materno bacio sulla guancia. "E che Myrmidia sia sempre con te, coraggioso figlio degli uomini!", concluse solennemente, benedicendo il ragazzo.

Deyana "E qual è la corretta strada per diventare degli eletti?", domando, per poi "correggermi" prontamente, "non che io pensi che noi ne siamo ancora nemmeno vagamente degni, forestieri come siamo, ma ci chiedevamo se si potesse modificare la traiettoria delle nostre vie personali in modo da dare il giusto onore alla straordinaria forza che da impulso a tutto ciò che ci circonda e percorrere questa nuova strada fino al suo più eccelso e straordinario compimento!". Cerco di colorare il mio discorso con la dovuta enfasi, soffocando il mio ribrezzo per la sola idea dietro il significato letterale delle mie parole, e sperando che Tulkas non esploda in un subitaneo impulso da crociata purificatrice. DM

Knochen Johann ebbe un brivido di sudore lungo la schiena e pensò a chi dei loro fosse il portatore dell'anello. Si rivolse quindi a Magnus, a mezza voce, cercando di non dare nell'occhio, ma lasciando intendere che si riferiva alla situazione attuale: "Non pensi forse che il nostro amico Nano è più adatto di te a trasportare fino alla barca tutto il peso che abbiamo, piuttosto che lasciare che ti ammazzi tu? Lo so che ti prendi a cuore gli impegni, ma vale davvero la pena finire a rotolare per un "sì" detto ad un povero vecchio?". Si alzò e si mosse poi verso Hilda, a velocità normale, come per andare a chiedere da bere.

Deyana Cerco di dissimulare ogni perplessità, sorpresa od incertezza, provando a bluffare, la mia migliore faccia da gioco d'azzardo sul volto. "Perchè ce lo chiedete, signore? Viaggiare comporta conoscenza e carpire informazioni, per non arrischiare di farsi sopraffare... meglio esser cauti ed indagare. Non è nostro desiderio provocare e, se non è bene parlare di certe cose, non lo faremo. Ma preferiamo sapere con accortezza del mondo attorno a noi e anche del Distruttore, per quanto ne conosciamo, abbiamo pensato bene di domandarne a voi, e non al volgo che non si controlla...". E spero che abbocchi all'amo... DM

Wilhelm "E allora, avete scelto... e siete degli stolti. Doppiamente stolti perchè abitate in queste lande e pensate di non dover avere a che fare col Caos Immortale!", urlò Wilhelm deciso, gli occhi tesi a percepire qualsiasi movimento all'interno del tempio, già certo che la sete di sangue dei Khorniani li avrebbe immediatamente spinti ad entrare e massacrare chiunque avrebbero incontrato, senza requie alcuna, o pietà. AdG

Non so perché, ma mi sa che abbiamo un problema...

Arn Giorno prima Con Vel

Nayrell Etienne du Landerian Mi stringo nel mantello da viaggio, cercando conforto dal vento. Faccio cenno alle guardie di attendere, chiedendo loro: "La strada attraversa tutta la foresta o si perde definitivamente in essa, senza uno sbocco al di là?".

Mìa "Non essere così sarcasticamente pessimista, amico mio. Non è detto che noi siamo la torre che crolla: potremmo essere il fulmine che arreca intelligente e misurata devastazione ai nemici, invece. Myrmidia ne sarebbe fiera", melodiò Mìa, con tono enfaticamente religioso. "Ed ora dormi sereno, Matto, dacchè la tua follia più e più volte ti è venuta salvifica in ausilio e soccorso...".

Wilhelm "Venite fuori ed affrontateci a viso aperto, e forse riuscirete a portare qualcuno di noi con voi, onorando il vostro dio. Fateci entrare lì dentro a darvi la caccia come a dei topi e faremo stillare il vostro sangue una goccia alla volta, strappandovi le membra nella maniera più dolorosa mentre siete ancora vivi, dissacrando il vostro tempio e deridendo il vostro patrono", disse Wilhelm, con voce stentorea, avvicinandosi alla porta gloriosamente trasformata dal potere cangiante del Grande Mutatore.

Carter Ancora pensieroso, Carter si inginocchiò presso i reperti e prese ad esaminarli. Custode

A questo punto, considerando costi e tempo, Knochen voterebbe per aspettare in paese. E, ovviamente, le spese dell'alloggio sarebbe giusto dividerle.

Deyana Soffocando a denti stretti una rispostaccia, replico: "Nè gli uni, nè gli altri, noi siamo... ma viaggiatori, da poco giunti in questa città, che cercano di capire in che modo agire, per non mancare di rispetto a chi esercita la sua influenza qui. Vagando, siamo giunti davanti a questo palazzo ed a voi, che sembrate possedere un certo qual... prestigio. Mi stavo domandando se abbiamo frainteso le vostre insegne ed il vostro ruolo, ma ne dubito...". Nel dire ciò, passo lo sguardo tra tutti e tre, in alternanza, stando sempre ben attenta a non parlare esplicitamente di leggi, ordine, disciplina. DM