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Dragons´ Lair

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SNESferatu

Circolo degli Antichi
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Tutti i contenuti pubblicati da SNESferatu

  1. Mi metto tra la ragazzina e il resto del tempio. È stata sfrontata, ma io lo sono di più. "Per iniziare: questa donna non mi appartiene. Non è mia, ma fa parte della mia cerchia." Tocco delicatamente i suoi capelli corvini. "Apprezzo che tu non l'abbia sfiorata. Abbiamo avuto dei... problemi, di recente. Non potrei sopportarlo se le succedesse qualcosa." Sorrido a entrambe, e porgo la mano alla giovine... che a questo punto immagino sia più vecchia di me. Parla sicuramente con un linguaggio posato. "Io sono Janice, progenie di Nox, della stirpe dei Nosferatu. Nel caso non si fosse capito." Indico i miei occhi. "Non credo di aver mai avuto il piacere di fare conoscenza con il tuo sire. Un peccato." Questo può voler dire molte cose. L'Abbraccio è stato illegale. O è molto recente, ma ho già scartato l'opzione. Oppure, è molto prima del mio tempo, cosa che non mi piace per niente. Devo giocarmela con un po' di diplomazia. Socchiudo gli occhi di nuovo, e la guardo con interesse. "Mi fa piacere avere una Sorella nella mia umile dimora, ma" appoggio un braccio al muro "sai, non sono abituata agli ospiti e non posso offrirti nulla." Indico nuovamente la mia cultista. "E ovviamente non lei. Posso fare qualcos'altro per te?" Tipo indicarti la direzione da cui sei venuta e lasciarmi da sola?
  2. Ragazzi, direi di fare un rapido sondaggio, altrimenti davvero non partiamo più. Le opzioni per ora sono: - mausoleo in cimitero vecchio/nuovo. - un albergo abbandonato - le rovine di un locale di lusso Contate che essendo un Posto Sicuro, avrete sicuramente spazio per le vostre comodità. E anche se il luogo è abbandonato, è in qualche modo protetto (quanto dipende dal punteggio di Posto Sicuro), quindi non dovete preoccuparvi neanche di questo. Se entro tre giorni non raggiungiamo un consenso, l'ascia di dio (io) sceglierà per voi. Sempre rispettando le vostre esigenze, ovviamente.
  3. Janice Socchiudo gli occhi una volta trascinata la mia cultista dentro casa. Prima guardo la vampira. Poi guardo la mia protetta. Sospiro, indicando la bambina con entrambe le braccia. "Hai seriamente portato un altro Fratello in casa mia? Davvero, ora devo capire cosa è successo, non voglio neanche immaginare. Per favore, parlami. Ti prego." Cerco di mantenere il tono della voce caldo e dolce, ma so che in qualche modo il Vuoto lo filtrerà a modo suo. E se non è il Vuoto, la maledizione del mio sangue. Maledizione che quella bambina certamente non sembra avere. Non riesco a capire se quello che provo è perché è una piccola bambina, o se ha nel suo sangue il potere d'attrazione delle Serpi. Al momento, non mi interessa... in fondo non credo di farle una migliore prima impressione. Ha visto i miei occhi, e non sono vestita in modo consono a una bambina, questo è certo. Mi accovaccio per rendere nulla la differenza d'altezza tra i suoi occhi azzurri e i miei occhi d'oblio. Se è così curiosa, fomentiamo questa curiosità. "E con chi ho il piacere di fare conoscenza? Non credo ci siamo mai presentate ufficialmente... sei nuova?" Spero ardemente che non sia nuova. Non c'è niente di peggio di un vampiro bambino, di un vampiro che è stato abbracciato recentemente. Non ne ho mai visto uno, ma non voglio vederne uno. Si spezzerebbe il poco che è rimasto della mia umanità... Vuoto permettendo.
  4. La donna muove un dito guantato lungo il portatile. Ha la bocca aperta, ma si riprende appena nota che la stai osservando. "Uh... forse potrei prenderne uno. Non so se mi basta quel che ho da parte, ma posso provare. Magari riuscirò a entrare davvero nel terzo millennio!" Ti ascolta quasi rapita mentre le spieghi per filo e per segno le caratteristiche del portatile. Ma non ti sembra ci stia capendo molto, è più attratta dal suo aspetto. "Potrebbe trovarmi le informazioni che cerco? Sarebbe fantastico! Ma... già dovrei pagare per questo portatile... non so se posso..."
  5. Con una violenza inaudita, ma estremamente mirata, colpisci la donna con il tuo pezzo di ferraglia dritto sulla spalla. Non può camminare, è immobilizzata, e ha una lunga serie di ferite di cui sei personalmente responsabile: ora non è solo Alyssa di cui ha paura. "Ok, ok, facciamo così. Se vi porto io dal capo sacerdote, sono morta. Morta, morta, morta, come con Ohnkieg. Posso dirvi dove si trova, quello sì, nessun problema, davvero nessun problema. Io non muoio, voi sapete quel che volete sapere, siamo tutti vivi e felici!"
  6. Marty mette le mani avanti. "Ok, ok, non farò altre domande. Dio opera in modo misterioso." È probabilmente abituato ai tuoi metodi, e tra una cosa e l'altra l'hai bullizzato così tanto che non si fa più domande. Accetta tutto. Kimiko invece è nuova a queste cose, ma ha ben altro a cui pensare. Ha gli occhi lucidi. La vedi che sta quasi per abbracciarti, ma si ferma prima di toccarti. "Il nonno... il nonno sta bene?" Sullo sfondo Marty apre i cartoni della pizza urlando un gioiosissimo "Pizzaaa!" e dividendola per lui e Kimiko. "Ne vuole un po' da parte, capo?"
  7. Il facchino ignora il fatto che la tua fosse una battuta. "Ah, questo non so dirglielo... non mi occupo di queste faccende. Mi spiace non poterle essere utile di più, ma purtroppo il lavoro chiama." Si tocca i pantaloni dove ha appena nascosto il denaro. "È stato un piacere fare la sua conoscenza." Detto questo, se ne va quasi di corsa, lasciando te e Annabelle da soli. Certo, da qualche parte ci sarà anche il fantasma, ma al momento non puoi vederlo.
  8. Accenno un sì con la testa al nome del mio sire. "Sì, sono l'unica discendente di William Andres. Mi ha amato abbastanza da avermi salvato la vita, ma non tutti vedono questa non-vita come una salvezza, in fondo, no? Se ha fatto un errore, l'ha fatto in origine con il mio Abbraccio... ma mi aspetta potenzialmente di peggio, da dove provengo. Qui non sarà il massimo, ma è un test, e i test mi piacciono." Non mento all'Anziano. Sono convinta che i Nosferatu sappiano sentire persino l'odore delle menzogne.
  9. "In realtà, sì. Questo albergo è molto esclusivo, e non è raro che ci siano degli eccentrici. Le è stata raccontata alla reception la storia delle M&M verdi? Ce ne capiterà almeno uno al mese di tipo strano simile." fa spallucce. "Quindi gente che si rintana con millemila bodyguard... non è stranissimo, per noi."
  10. I suoi occhi si spalancano al centone. Li prende, e li mette subito in tasca ringraziandoti come un mitra per dieci, lunghi secondi. "Be', quei piani non sono protetti in modo particolare rispetto al resto dell'albergo. Ci sono due ascensori vicini tra loro, e due ingressi per le scale ai lati opposti del piano. Le ricordo che oltre l'ultimo piano sul terrazzo c'è il bar, in qualche modo si deve pur accedere al terrazzo." Si ferma un attimo, grattandosi il mento. "Ma... posso chiederle perché? Perché tante domande?"
  11. La donna alza le spallucce. "Non ho soldi per comprare qualcosa al momento... può consigliarmi qualcosa, per il futuro? Magari a basso prezzo?" In effetti, se usava quello scassone forse non è solo nostalgia. Alla menzione della polizia si fa più titubante. "Ecco... prefeirei non mettere in mezzo la polizia. Non ho prove, mi riderebbero dietro. Direbbero che è solo la mia paranoia. Quante volte ha visto la polizia aiutare in un caso di stalking? Rischierei solo di peggiorare le cose."
  12. La donna annuisce. "Certo, certo, certo. Farei tutto per voi, sisi." Alyssa le si avvicina a pochi centimetri dal volto. "Dove è il resto del gruppo? Non posso credere che eravate solo in due. Avrete una nidiata, no? Un capo sacerdote, qualcosa?" La donna diventa rossa in volto. "N-no, no, non posso portarvi dal mio capo sacerdote, no, farà peggio che uccidermi, no, no... io e Ohnkieg eravamo qui per crearci un nuovo gruppo, sì, iniziare da quegli uomini diseredati là fuori. Ne abbiamo presi due, sì, eccoci qui, pronti a costruire nuova casa, ad aprire buchi nel Guanto, a fondere questo schifoso mondo di Carne con la perfezione dell'Ombra, sì, sì. Ma no, non portatemi dal capo sacerdote, no... preferisco morire, preferisco morire." Alyssa continua. "Siete stati cacciati dal capo sacerdote? Avevate già iniziato a rosicchiare il Guanto?" Si gira rapidamente verso di te. "Il Guanto è la barriera tra questo mondo, e quello degli spiriti. Queste creature lo distruggono per rendere più facile agli spiriti passarci attraverso... e questo non è niente di buono." "Non ne abbiamo avuto tempo, avevamo fame, non c'era tempo, il capo sacerdote ci cerca, ci vuole tra lui, dentro di lui..."
  13. Non ce la fai più. Quella bestia ha cercato di rovinare il vetro anteriore. Poi ti ha falciato il sedile. È troppo. Quello era più che un regalo. Il tuo Orrore è concorde. Per un breve momento diventate una cosa sola, più di quanto siate normalmente. Spalanchi la bocca, in un modo che qualsiasi persona definirebbe come sbagliato e inumano, e un suono innaturale ed estremamente potente investe quella strana creatura. Puoi vedere le onde meccaniche prodotte dal frastuono metallico recidere il braccio della creatura, rea di aver rovinato la macchina. Tutti i vetri della macchina si rompono. Tutti i lampioni nella vicinanza si rompono allo stesso modo, lasciandovi al buio, con soltanto la luce della notte a farvi compagnia. In lontananza puoi vedere Eva che si sta tenendo la testa tra le mani, ora sporche dello stesso petrolio che ormai conosci molto bene. Anche lei è stata vittima del tuo potere. Lo stesso petrolio che ora con difficoltà vedi sgorgare dalla ferita inferta alla creatura, che sventolando il poco che rimane dell'braccio aculeo anteriore cerca di scappare dal tuo veicolo, visivamente provata, per quanto tu possa capire. Questo ultimo sforzo ha messo a dura prova le tue energie. Prima l'Orrore aveva fame, ma era una fame sopportabile. Ora invece ha davvero fame, e l'istinto sta diventando sempre più forte. Pistoni e vapori riverberano nella tua testa. Sta iniziando a lamentarsi.
  14. Il facchino entra un po' titubante, mettendo la scarpa proprio dentro il materiale lasciato dall'apparizione del fantasma. Fa una faccia un po' schifata guardandovi entrambi, pensando a chissà cosa possa essere quel liquido vischioso che ha appena calpestato. Se ne ritrae rapidamente. "S-sì, allora. Non ho potuto vedere moltissimo. Al penultimo piano ci sono quattro bodyguard, non mi hanno fatto avvicinare. Sono quindi andato all'ultimo piano, e lì c'era ancora più gente. Almeno sei persone, di cui due di fronte alla porta della suite centrale del piano. N-non ho potuto fare altro, appena mi hanno visto mi hanno chiesto perché fossi lì, e mi hanno rimandato indietro perché non c'era nessuna richiesta di servizio in camera. Sarà gente sicuramente molto importante e molto privata."
  15. SNESferatu ha risposto a Uriele a un discussione Discussioni in Per Millennii
    È una delle mie protette. Quando vengono qui, c'è stato un problema. Dannazione. C'è sempre un problema nella Società Notturna. Apro la porta, e prima ancora che possa dirmi qualcosa la trascino dentro e chiudo la porta di colpo. "Buonanotte, cara. Cosa succede? Anzi, cosa è successo?"
  16. Il mio sire mi ha spiegato tante cose durante il mio periodo di iniziazione. Una delle principali è stata mai, mai sottovalutare i Nosferatu. I Nosferatu sono come noi. Noi siamo rotti dentro, loro sono rotti fuori. Noi capiamo le reazioni degli altri da dentro grazie alle nostre abilità, loro vivono le reazioni degli altri al loro aspetto. Gli altri grandi clan amano metterci insieme, perché in fondo siamo entrambi reietti, ma almeno noi possiamo fingere di essere normali. Loro no. A dirla tutta, Alonso ha un pessimo caso di maledizione dei Nosferatu. Non sembra neanche umano. Se si è isolato così tanto, evidentemente gli pesa ancora. Cerco di trattenere il mio sgomento e prendo parola. "Mi scusi, anziano. Non era mia intenzione intervistarla, so quanto tiene alla sua sfera privata, nè disturbarla. Sono qui solo per presentarmi, anche se immagino sappia già chi sia." I Nosferatu sanno sempre tutto in anticipo. "Sono Karen Bell, la progenie di William. So che vi conoscete da tempo, e mi ha detto di riferirmi a Lei in caso di bisogno. Mi sembrava più che giusto incontrarLa prima di venire da lei strisciando. Non mi piace fare le cose come altri viscidi Cainiti." Il sottotesto è "non mi piace fare le cose come un Toreador".
  17. Per quanto non sia piena di sangue, posticipo la cena. Per iniziare, non conosco bene la zona. Poi, preferisco nutrirmi andando per locali, parlando con le persone, usando il mio piccolo gregge... attaccare le persone in un vicolo non fa per me. È successo, ma ogni volta mi fa sentire sporca, non è il mio stile. Ma non conoscendo benissimo la zona, non saprei dove andare di preciso. Per finire, devo essere prudente. La mia situazione è spinosa. Long Beach è tranquilla, ma so che a Pasadena abitano vampiri molto anziani. Non vorrei sembrare una piantagrane, per essere gentili. Specie ora che vado a trovare uno di loro. Si accorgerebbe subito se mi sono appena nutrita. Potrei mentire? Certo. Mi conviene farlo ora? Eeeh, non è il modo migliore per iniziare della sana diplomazia. Non ho idea di come sia questo Nosferatu, di come possa reagire. E usare l'anello solo per scappare mi sembra uno spreco.
  18. SNESferatu ha risposto a Uriele a un discussione Discussioni in Per Millennii
    Accarezzo la mia piantina, rassicurandola. "Su, su, andrà tutto bene. È solo un ospite." Quella è la mia Mandragora, una pianta sacra che si nutre del mio sangue. Il sangue è vita, e queste piante ne sono un chiaro esempio. Dovrei darle un nome, non ci ho ancora pensato. Ma sì, le darò un nome prima o poi. Pare strano altrimenti. Il problema è che non è mai "solo un ospite". Quando le persone vengono da me, è perché c'è un problema. Generalmente si tratta delle mie cultiste, ma non posso non pensare che anche qualche vampiro sappia della mia dimora. Specie dopo l'attacco di qualche giorno fa. Attacco da cui non mi sono ancora ripresa... e il Vuoto mi circola ancora per le vene. Dannazione. Non ho alcuna protezione. Nel mio tempio, quando sono sola, mi vesto come quando compio i rituali con le mie sorelle... ma senza maschera. Non posso vivere sempre come un archetipo divino. Questa volta mi toccherà rischiare. Mi avvicino in punta di piedi al portone "di casa", cercando di non far capire che effettivamente ci sono. Non si sa mai.
  19. Insieme la trasportate in fretta nello stesso vagone del treno in cui vi siete "incontrati" la prima volta. È ancora rintronata, e allo stesso tempo alla vostra mercè. Alyssa non si fa pregare, e la sveglia con un sonoro schiaffo, che le lascia sula guancia destra un vivido colorito rossastro. Non è qui per giocare. "Uhm, cos-" la donna apre gli occhi, e vi vede entrambe. Tu non le fai nessun effetto, alla fin fine ai suoi occhi finora sei una semplice mortale. Ma con la licantropa è un'altra storia. Gli occhi si spalancano, le pupille si dilatano, inizia rapidamente a piangere. "Per favore, grande Uratha, liberami, non uccidermi, per favore, non uccidermi, per-" Alyssa le dà uno schiaffo sull'altra guancia. Si gira verso di te. "Uratha è il nome della mia specie nella nostra antica lingua. Noi e queste bestie abbiamo una relazione che dura da oltre 5000 anni, o così narrano le leggende." "Cosa posso fare?" La voce della donna è roca, come se non avesse usato la lingua da molto tempo.
  20. Chiunque sia stato a inserire quel programma, è molto più esperto di quanto pensassi. Ma tu non sei da meno. Mentre la donna ti spiega del suo vicino, di come sembra sempre la spii, la controlli dalla finestra quando passa sotto casa, di come ogni tanto abbia trovato le lettere della sua cassetta della posta in uno stato "strano", del rumore dello spioncino che si sposta quando passa sul pianerottolo... ti sembra un classico caso di stalking, sinceramente. Nulla di fuori dall'ordinario, se non fosse che generalmente un vicino di casa non fa qualcosa del genere con una creatura sovrannaturale. O è estremamente stupido, o è estremamente sfortunato, oppure uno dei due nasconde qualcosa. Ma non ti sembra che la tua cliente stia mentendo. È abbastanza provata, ma questo l'avevi capito dall'inizio. "C'è niente che io possa fare? Magari in casa?"
  21. "È giusto. Ma hai visto cosa so fare, no? Apparire e sparire. È con quel CD che... che cambio." Conversate del più e del meno per una ventina di minuti. Carl non è ricco di argomenti. Quasi tutto torna alla sua morte, alla vendetta, alle torture subite. Era solo un ricettatore di oggetti falsi insieme a due suoi amici, e insieme hanno tentato un bel colpo su una "milionaria europea". Lui è stato l'ultimo a morire, e l'unico costretto al destino di fantasma nel CD. La sua memoria ha molti buchi. Non ti è difficile capire perché: ha subito una serie indicibili di traumi, ed è fantasma da almeno un paio di anni. Nel mezzo della conversazione, bussano alla porta. Carl sparisce di colpo, lasciandosi dietro abbondante sostanza trasparente gelatinosa. "Servizio in camera!" riconosci la voce. È il facchino.
  22. Karen Bell Los Angeles è una nuova speranza per me... forse l'ultima. Devo essere sincera: sono stata fortunata, nonostante tutto. Sono sopravvissuta a cose che non pensavo essere possibili, ogni giorno potrebbe essere l'ultimo, ma ora ho possibilità che non potevo minimamente immaginare prima. Vedo il mondo per come è davvero, denudato dalle ragnatele di quella che gli altri chiamano la "verità". Tutto è bugie, tranne quando arrivo io. Molti del mio clan considerano la nostra abilità una persecuzione. Bullshit. Sono solo deboli. È tutta una questione di controllo, quello che ho deciso finalmente di riprendermi una volta che il mio sire ha decretato la mia indipendenza. Ok, ok, la mia potrebbe essere considerata come una fuga, ma tecnicamente io non ho chiesto nulla. Non credo sarei rimasta neanche se quella donna non fosse mai esistita, ma certamente ha mosso le cose. E devo dire che sono una delle poche vampire che conosco che non ha mai avuto nulla contro il proprio sire. Mi ha davvero salvato la vita. Cosa che ho imparato essere da vero eccentrico. Quindi ora mi trovo a Los Angeles, a Long Beach. Mi è stato detto che questa è una zona tranquilla, il boss dell'area è un ragazzone che ama fare surf... oserei dire uno spreco di Abbraccio, ma ognuno fa ciò che preferisce della propria non vita. Forse ha capito tutto lui. Invece di pensare solo a scoprire di più come funzioni questo mondo, cerca solo la tavola più pacchiana possibile. Devo dire, lo stimo. Almeno per ora. Ci sono voci di scaramucce tra questo territorio e quello di un sangue blu, un tale Geduld... I don't really care. Sono qui solo temporaneamente, facessero quello che vogliono. Lo facessero sotto i miei occhi, magari. Quindi, il mio lavoro qui è di imparare il più possibile. Il mio sire è stato abbastanza gentile da riferirmi di un Nosferatu a Pasadena... penso sia il momento di fargli una visita. In teoria ha un debito con il mio sire, ma non ho intenzione di usarlo al momento. Mi sembra rispettoso ed educato conoscerlo, presentarmi. Magari posso imparare qualcosa anche senza usare subito le mie armi, o anelli, segreti.
  23. SNESferatu ha risposto a Uriele a un discussione Discussioni in Per Millennii
    Domandina, visto che Oscurazione è sempre stata per me una Disciplina a "interpretazione". Ovviamente se avessi usato Oscurazione 1 durante l'inseguimento dei carabinieri non avrebbe funzionato perché stavano cercando proprio me, giusto? Ma nel caso in cui fossi riuscita a scappare, ma avessero continuato a cercarmi... Oscurazione 1 mi avrebbe protetto? In teoria immagino di no, perché ero l'unica persona nella foresta, ma chiedo delucidazioni.
  24. Il topo di laboratorio inarca le sopracciglia. "Macchie sulla pelle. Normalmente i parassiti che intaccano la pelle iniziano il loro tragitto nel corpo umano direttamente dalla cute. Mentre queste seppie sono state ingerite, quindi... potrebbe essere qualcosa di allergico, magari dovuto al parassita stesso. Una reazione simil-anafilattica. Non è un parassita che riconosco al volo, magari è qualcosa di raro e straordinariamente iper-allergenico." Si alza di colpo dalla postazione. "Fuck, non ho idea al momento. Vi state già mobilitando, e questo è molto buono. Ma questo... coso mi sorprende. Devo studiare certamente di più."
  25. Alyssa quasi sorride alla tua pacca sulla spalla. Annuisce. "Non ho problemi ad avere un pubblico con me. Anzi, visto che sei stata tu a ridurla così, forse sarà ancora più cooperativa. Dici sia il caso di interrogarla qui? Se uno di quei barboni di prima ci vedesse in questo stato, sarebbe molto difficile da spiegare. Già c'è un cadavere là fuori, che non è il massimo. Questi ratti qui sono facilmente spiegabili, ma non se nel frattempo stiamo parlando in modo minaccioso a una donna legata con... con una cintura?" Il suo sguardo è tra l'impressionato e l'estremamente dubbioso. "Una cintura. Be', non avevi altro. Molto furbo. Insomma, dicevo, potremmo portarla altrove, no?" Dalla donna iniziano a partire dei lamenti. Lentamente riparte lo squittio, a una frequenza bassa e con un volume ridotto rispetto a prima. Non avete molto tempo per decidere.

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