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Dragons´ Lair

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Landar

Circolo degli Antichi
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  1. Geralt di Mirabar Lascio che la mia arma decida per il destino di questi amanti del sottosuolo. D'altronde quale problema comporterebbe metterli sotto un altro metro di terra? Nessuno, senonché a quanto pare i maledetti erano preparati all'eventualità di essere velocemente sopraffatti. Improvvisamente spuntano fuori altri quattro maledettissimi Drow che in un baleno accoppano la mezzorca, forse avvelenandola, tagliano in due il gruppo e come se non bastasse oscurano gran parte dell'ambiente generando nere cappe di tenebra. "AAAAHHHRRR volete giocare a nascondino?" di certo non è il buio a terrorizzarmi, piuttosto la palla di fuoco lanciata da Avadal poco prima aveva messo a serio rischio la mia permanenza in quel posto. Era tutto passato però. Solo la voce si solleva dall'oscurità e i rumori di Sentinella che si infrange su metallo o carne. DM
  2. Quindi anche Geralt è nel buio? Immagino di sì dalla descrizione.
  3. Gaël Roland de Glanborielle Vi era indubbiamente una cosa che li accomunava: la sete di conoscenza. Certo lei aveva avuto modo di dedicarsi all'apprendimento di ogni cosa per tutta la vita, mentre lui aveva dovuto portare avanti altre 'faccende', come l'addestramento all'uso delle armi, combattimento a cavallo e altro. Tuttavia lei era decisamente più logorroica. Roland comprendeva benissimo la necessità di intrattenere gli ospiti e far loro comprendere a dovere le motivazioni che l'avevano spinta a reclutare un gruppo così variegato ma si era anche perso in quel fiume di parole, lasciandosi però trasportare dalle correnti di quel travolgente fascino. Fu per quel motivo che il fratello lo precedette nel fare domande che lui si stesso si stava già ponendo. L'errante aveva imparato la lingua dell'Impero, tuttavia tramite essa non poteva sapere anche della cultura. Cosa inoltre davvero difficile visto che si differenziava da contea e contea. La vociona del giovane Baliano lo destò, interrompendo tutti quei pensieri. Sorrise alla parola 'eccellenza', davvero esagerata e glielo fece notare con lo sguardo. Con la mano poi gli indicò che era liberissimo di parlare "Siamo tutti invitati, tutti seduti alla stessa tavola."
  4. Amatsumara Il colpo mi prende completamente alla sprovvista. Vedo sangue lavico schizzare ovunque, stupefatto e dolorante. Alzo lentamente lo sguardo verso l'uomo carroarmato studiandone la struttura, digrigno i denti in una smorfia che appare ancor più mostruosa. Qualche secondo per riprendermi, sollevo la mano libera come a chiedere onorevolmente una breve tregua. Troppo dolore, troppi morti. "Era mia intenzione mettere al sicuro quest'uomo. Pur consapevole del suo mestiere non volevo coinvolgerlo nel nostro scontro. Tu che fai? Ammorbidisci i tuoi avversari prima del duello? Sei potente, io sono affaticato. Ma accetto la tua sfida. Dammi solo il tempo di riprendermi... guarda cosa ha causato il tuo uomo." indico la strage attorno a noi "Ordina ai tuoi uomini di allontanarsi e abbassare le armi. Così farà il mio amico." Narratore
  5. Subotai Tra gli invitati, quelli stranieri per l'esattezza, vi era un ragazzo di bell'aspetto. Alto, dal fisico asciutto e muscolatura reattiva. Sguardo penetrante, lineamenti marcati ma equilibrati. Un po' scuro di carnagione, capelli lunghi castani chiari, una barba incolta segno che era da qualche giorno che viaggiava. Accompagnava una signora, forse lei la vera invitata. Si guardò attorno, osservando la gente, riservando sorrisi e saluti con gentilezza ed eleganza. Particolare, sembrava ben educato e non si sentiva a disagio in mezzo alla gente nonostante le sue origini fossero chiaramente barbariche, delle tribù di Numeria molto probabilmente. La voce era limpida, chiara ma forte, profonda. Gli abiti erano comodi e comuni, ma lo stile notevole. Un corno pendeva dalla sua cinghia. Un mantello rinforzato da piastre di metallo, la pelliccia con cui era fatto non poteva nascondere anche il leggero suono che a ogni passo emetteva, completava il quadro di una figura che appariva fuori posto ma allo stesso tempo perfettamente a suo agio. Immediatamente portò i suoi omaggi a Kendra, individuata come figlia del professore anche grazie alle indicazioni della signora con la quale era arrivato. Inizialmente non badò agli altri e con un sobrio inchino presentò le proprie condoglianze 'Addolorato, sinceramente. A lui dobbiamo tutto e se anche personalmente non ho mai avuto modo di apprezzarne la compagnia so bene quale genere di grande uomo fosse.' il resto sarebbe giunto, avrebbero avuto risposte a tutte le domande o quasi. Salutò quindi i presenti omaggiandoli con un modesto sorriso, appena accennato, per non contrastare l'atmosfera e soprattutto rispetto del deceduto 'Subotai e questa è mia madre.' indicò la donna accanto 'Avremo certamente modo di conoscerci meglio.' tutti DM
  6. Kull "No Bathorax. Kull di Kul Kurgan non volge le spalle al nemico." quasi scimmiottò il suo modo di parlare dicendo però una verità: aveva ricevuto una benedizione o maledizione per alcuni, più d'una in realtà. Ogni cicatrice del nomade era sul petto, sul volto, sul fianco o sull'addome... nemmeno una sulla schiena. "Sta bussando. Preparate il benvenuto." Si mise in guardia alzando lo scudo, osservando la porta appena chiusa, la spada bassa non lasciava intendere dove avrebbe diretto il colpo.
  7. Iñigo Si accomodò a tavola. Al solito lasciò arma e cappello poggiati al muro o su qualche cosa a poca distanza dalla sedia e come sempre mostrava una certa educazione. "Equipaggio curioso, ma d'altronde è lo stesso motivo per il quale è così valido." non commentò le parole spese dal nano su Garko, piuttosto furono quelle di Denser ad attirare la sua attenzione "Un passato difficile." rispose quasi per prendere le difese di Enjun e giustificare il suo comportamento "Spero non sia un problema per lui andare ad Al'Anfa." non chiarì il suo concetto lasciando capire, con una certa eleganza, che una città schiavista o meglio LA città degli schiavisti potesse rappresentare un problema per uno come lui, rievocando ricordi di una gioventù piuttosto disagiata.
  8. Gudrod "E nell'attesa un'altra birra. Quantomeno per me e il moro qui accanto." guardò Jacob come a domandargli se c'era qualche novità. Dovevano decidere in fretta come muovere i primi passi qui prima di separarsi.
  9. ok finisco di sistemare allora
  10. argh! ma io avevo risposto... poi sono stato fuori come precisato in firma ma ero certo di aver risposto prima. probabile sia rimasta appesa, da smartphone non me ne accorgo mai. Rimedio subito e chiedo scusa ma se il pg di @Pippomaster92 è vicino possibile non abbia udito l'esplosione? in ogni caso prima di pomeriggio riscrivo la risposta
  11. Sedor Sorrido a mio modo alla mezzorca, pensando infine di aver saggiamente deciso di investire tutto il guadagnato. Porgo anche la spada corta, decidendo di scambiarla con il mio scudo leggero. Con lo sguardo ringrazio anche Kira, capace di aver tirato avanti un'ottima trattativa. Attendo qualche istante che Grok controlli la merce comprata per lei cercando di capire se anche il rum sia di suo gradimento. Le urla e schiamazzi dal ponte non mi distraggono, d'altronde non è la prima volta che accade. DM
  12. Ambaron Osservò gli oggetti a terra e poggiati sulla parete "E' evidente siano lì da poco. Forse questo allagamento è il motivo per il quale avevano chiuso il passaggio." si guardò attorno, anche odorando cercando di capire da dove provenisse la maggiore umidità e il puzzo di muffa. Alla richiesta della ragazza si concentrò sulla pozzanghera cercando qualche cosa di lungo o anche da lanciare all'interno della pozzanghera col quale smuovere le acque.
  13. Gaël Roland de Glanborielle Fortunatamente non impiegarono più del dovuto a trovare la dimora della Lady, tuttavia non ebbero tempo di cercare anche un alloggio per la notte. Quello dei Reiva era un edificio importante, ben incastonato nel contorno del quartiere. La sorpresa fu enorme però subito dopo che Catrazza aprì loro. L'interno era magnificente, Roland preferiva ambienti più spartani e sobri ma non v'era dubbio che tutta quella ricchezza era elegantemente distribuita. Aveva lasciato a Baliano il compito di tenere i pasticci e le torte. Non per trattarlo come un servo ma sarebbe stato poco garbato presentare se stesso e gli altri con le mani piene. Tuttavia la cosa più stupefacente doveva ancora palesarsi, quando accadde ci fu un attimo di silenzio da parte di tutti. Silenzio rotto solamente dalla sfacciataggine di Jean Pierre che, probabilmente non resisteva dall'usare la sua lingua anche per spezzare il proprio imbarazzo. Lady Reiva era meravigliosa, probabile la sua bellezza fosse pari a quella di Angelica o forse anche inferiore ma... l'atteggiamento, l'eleganza, la femminilità, la sicurezza, gli abiti e tutto il resto le donavano un fascino impareggiabile. Si prodigò in un inchino morbido e garbato che però celava l'impostazione marziale della sua educazione, d'altronde Carcassonne era abitata da robusti e prodi guerrieri, Cavalieri educati ad esserlo sin dalla nascita e non solo, poiché anche ai plebei, contadini o pastori che fossero, era concesso un addestramento militare. Era anche un Ducato dove spesso si manifestava la Fata Incantatrice, profetessa portavoce della Dama. Di lei si diceva ogni cosa, che la sua bellezza fosse divina ad esempio. Pensieri, imbarazzo, portarono via alcuni attimi. Alla fine però Roland rialzò la testa, notando lo guardo di Reiva su di lui sorrise per non mostrarsi timido poiché lo era "Gaël Roland de Glanborielle, onorato dell'invito alla Vostra meravigliosa dimora e enchanté" l'ultima parola in Bretonniano fu pronunciata con evidente sincerità "Lui è mio fratello Aigulf Chrodegang de Glanborielle." lasciò al gemello il tempo di parlare quindi poi proseguì in ordine, indicando i presenti "Jean Pierre Claude de Tallerand." evitò anche lui i titoli nobiliari poiché spesso confusi e poco verificabili "Angelica, ormai da molti lustri fedele e leale alla nostra famiglia e ultimo ma non ultimo il forte e coraggioso Baliano, che mi accompagna nell'Erranza da alcuni anni." proprio a quest'ultimo fece cenno di porgere torte e pasticci a Catrazza, così che fossero in breve condotti nelle cucine per essere serviti a fine pasto "Un umile dono."
  14. Iñigo I compagni e i marinai notarono il giovane avere spesso cura dei baffi e della barba. Quasi maniacale. Anche gli abiti erano sempre in ordine. Osservò l'abile manovra dei marinai, quanto quelli riuscissero a lavorare come un sol uomo e coordinarsi alla perfezione. Ottima scelta. Anche il guerriero baffuto sembrava felice, ma non la stessa contentezza del nano e dell'elfo, avvicinandoli si rivolse a loro "Non siamo nemmeno a metà viaggio. Ci attendono ancora molte leghe, correnti insondabili e chissà... mostri marini." esagerò come al suo solito ma in parte era vero. La frase mozzicata di Leontus gli strappò un sorriso "Cosa ti aspettavi? Che a bordo di una nave simile non ci fossero tagliagole?" A parte le poche chiacchiere e constatazioni presto Iñigo si rese disponibile per la cena. Probabilmente da lì in poi il viaggio sarebbe stato più duro, ma anche sorprendente ed era un bene.
  15. Volpe Nera Flashback Le urla fecero svegliare di soprassalto il Kai, che in fretta e furia indossò abiti o il mantello per ripararsi dal freddo esterno. Arma in pugno salì sul ponte cercando di raggiungere il luogo da dove provenivano le urla.
  16. Magnus La terra vomitò di nuovo una creatura simile a quella da poco abbattuta. Interruppe il loro pasto, il loro meritato riposo. Una maledizione per loro, ora iniziava a comprendere quale fosse l'orrore di quel luogo. Osservò il corpo di Lessing immaginandolo imprigionato all'interno di questi monoliti fino al termine dei suoi giorni, terribile. Solo questo bastò a muovere l'animo di Magnus "Forse non può entrare, ma avete visto cosa ha fatto l'altro cavaliere? Ha lanciato la sua testa, che è esplosa. Potrebbe farlo anche lui quindi stare al riparo." poi guardò Grugno ed Hans "Vogliamo rimanere imprigionati in questo luogo per sempre? Come il professore? Dovremo affrontarlo prima o poi, abbattere anche questo." tornò a guardare il cavaliere nero "Non è coas... ma gli eretici hanno contaminato questa foresta, le radici dei loro peccati sono profonde." non c'era più paura o terrore ormai, solo odio.
  17. Kull di Kul Kurgan Il kurgan avanzò poco dietro l'imperiale fermandosi però poi subito dopo l'uscio "L'imperiale è fortunato. Meglio così." non riuscì a completare la frase che vide gli altri due compagni girarsi di scatto, istintivamente lo fece anche lui sollevando arma e scudo. Se qualche cosa si era mosso significa che quel luogo non era abitato solo da trappole. C'era qualche cosa che sanguinava, e lui lo avrebbe fatto sanguinare copiosamente. Il desiderio dello scontro crebbe e quando vide Bathorax chiudere la porta lo guardò male "Cosa c'è? Ci vuoi chiudere in trappola?"
  18. Judith tutti "Thrungg! E' circondato: getti l'arma, si arrenda. Non lo ripeteremo ancora."
  19. Geralt di Mirabar "Ora!" grido oltrepassando la maschera illusoria e gettandomi come una furia contro i drow alla destra della loro Alianorah. Se solo non fossero abbagliati la vista di me urlante e sfregiato, dei due mezzorchi e dello splendido paladino li avrebbe forse terrorizzati. Avranno solo tempo e modo di assaggiare l'acciaio invece. La mia arma saetta in un fendente laterale, poi mi blocco piantando i piedi e con una mezza torsione del busto la richiamo per colpire i loro fianchi. DM tutti
  20. devo acquistare merci varie tipo corda, tenda, razioni ed è completamente finita.
  21. fatto anche io, l'ho inviata
  22. Geralt di Mirabar Stringo Sentinella, la presa salda ma non così forte da impedirmi di maneggiarla con la mia solita abilità. L'Alinorah di Candlekeep mi sorprende, lei certo è quella che più sa delle Dame tra loro quindi potrebbe intavolare una sorta di trattativa ma, c'è un ma grande quanto il regno sotto il quale stiamo camminando. L'altra cosa che so dei drow è che odiano gli elfi, che motivo avrebbero di ascoltarla? Basterà loro prenderla come schiava e costringerla. Decido però di non uscire, sembra non abbiano ben compreso dove siamo e l'effetto sorpresa potrà ancora rivelarsi valido. Mi giro verso Cad e il gruppo, facendo cenno di 'poi' con l'indice e poi indico me, Cadfael, la mezzorca, il nano e il grosso mezzorco. Come a far capire che noi saremmo usciti mentre gli altri avrebbero continuato ad usare la copertura. Alle brutte, se non proprio idioti, avrebbero potuto pensare che l'unico rimasto dietro con le Alianorah potesse essere il mago che aveva generato l'inganno. Invece c'erano letali dardi e micidiali incanti divini ancora.
  23. Sedor Nemmeno la recita imbastita da Kira riesce rialzare il mio sguardo, che dopo un fugace sorriso verso Sandara si è subito abbassato, timido come al solito. Ci metto qualche secondo a rialzarlo, trovando la forza di guardare la chierica e infine salutarla con un più maturo e gentile cenno. Al quartiermastro dedico invece un ben più maschio saluto con la mano alzata, l'altra è infatti intenta a tenere un bel bariletto sotto braccio. Ai miei piedi c'è una sacca chiusa da un laccio. Certo questo metodo mi fa ribollire il sangue, rischiare lividi e ferite per guadagnare qualche soldo da barattare per le nostre cose, perse dopo essere stati ingannati... ma siamo pirati, o meglio mozzi. Ci sta. "Materiale utile alla nave da barattare per le nostre cose, ed essere così ancor più utili alla Wormwood e perché no, più preparati a guardarci le spalle... tutti." non sembro escludere nessuno da quel discorso "Come ha fatto poco fa la gentile Kira con Kriggit e Ambrogio anche se in quel caso sono bastate le parole." batto con la mano sul bariletto "E condividere questo parlandone... quel che rimane Grok è tutto tuo." ne era conseguenza che meno avrebbero perso tempo a trattare e parlare, venendo quindi incontro alle nostre esigenze, e più lei avrebbe avuto da bere nei giorni e notti a seguire. DM

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