Heloué
Ascolto tutto in silenzio, come suggerito da Utpol, stupendomi di ciò che accade e infastidendomi non poco quando capisco che Dalamar è sicuramente andato a cacciarsi in qualche guaio. Poi Utpol se ne esce, chiamandomi in causa, per cui sono costretto ad intervenire.
«E per fortuna, che son tornato!» esclamo avvicinandomi e uscendo dalle ombre dietro cui mi celavo.
«Possibile che anche senza far niente i casini ci vengano a cercare?... E Dalamar? Maledizione! Avrebbe inseguito questo fantomatico assassino?... Non c'è da scherzare se si tratta di un'assassino forn, dovrebbe saperlo, quel pazzo!»
Quindi guardo Dordok «Benvenuto tra noi Dordok... la tua somiglianza con Durduk è incredibile, devo ammettere... io sono Heloué, membro di questa ciurma di degenerati...» mi presento senza sorrisi e anzi con un po' di fastidio per la situazione che non volevo in questo momento.
«In un altra situazione avrei lasciato stare senza impicciarmi, visto che abbiamo fretta... ma sono appena tornato proprio dalle camere di Jahira, il tuo capo, con la quale ho stipulato un accordo, perciò ora la cosa mi interessa... anche perché se si tratta di informazioni sui pirati torneranno utili anche a noi, visto che dovremo evitarli per raggiungere la Baia di Loara... inoltre, temo dovremmo pure cercare Dalamar, se non si presenta entro l'alba...» tiro un sospiro.
Mio malgrado, non si può mai star tranquilli un attimo, che quello dopo deve accadere qualcosa... e poi... basta dworek! Non ne posso più di questi nani!
«Fatemi vedere quella boccetta per favore... ma ho già qualche idea... se ricordate le parole di Dalamar si tratta di un oggetto Eldar, dei miei antenati, tipicamente utilizzato per contenere sì qualcosa, ma non certo un pezzo di carta...» dico, tenendo per me il resto della spiegazione.
Allungo un mano per farmi passare la boccetta e studiarla anche io un istante, anche se non ho le stesse conoscenze di Dalamar in merito.