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- Stabilire livello e quantità delle manovre [Tome of battle]
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Stabilire livello e quantità delle manovre [Tome of battle]
Infatti, credo proprio farò questa HR... Figurati, una volta che c'è un'ambientazione con le classi equilibrate, andrò mica a sfasciare tutto così! I talenti non sono un problema, perché almeno il talento devi prenderlo (rinunciando ad altro). Il problema è invece la gratuità dell'IL. (A meno che tu stia parlando di talenti sbilanciati di cui io ignoro l'esistenza :-|)
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Stabilire livello e quantità delle manovre [Tome of battle]
Vabe', per gli incantatori si sa è un mondo (sbilanciato) a parte (che con le varianti UA si è cercato di moderare almeno un poco). Ma questa meccanica dell'Initiator Level introduce notevole sbilanciamento anche in un'ambientazione come la mia dove gli incantatori non ci sono, tra combattenti e combattenti. Altra cosa (ma correggetemi se sbaglio): un Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Wrb non ha le stesse manovre di un Wrb-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr-Grr, perché le manovre le puoi cambiare solo quando prendi i livelli pari della classe marziale, per cui il secondo deve continuare a tenersi le manovre di 1° liv, dico bene?
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Il GdR influenza la forma mentis?
Non mi sembra tu abbia affatto detto la conversazione era interessante. Hai anzi detto, di fatto, che la conversazione è inutile perché contano solo le meccaniche. Avessi scritto "a me il gdr non può influenzare la forma mentis perché quando gioco coi miei amici la narrazione non ha proprio spessore necessario per farlo" sarebbe stato un intervento pertinente. Se un guerriero ne attacca un altro dicendo: tu sei un cattivo e io voglio liberare il villaggio dalla tua prepotenza, dopo averlo ucciso magari tutti i paesani gli sono grati e lo invitano a cena. Se lo stesso guerriero lo attacca dicendo: tu sei un infame ma io voglio per me tutto quanto hai rubato finora, dopo averlo ucciso magari tutti i paesani ne approfittano per cercare di uccidere lui mentre è già ferito. (a seconda di come parli il DM fa succedere una cosa piuttosto che l'altra) A scacchi tutto questo non ha senso: l'avversario decide la mossa successiva solo in funzione della nuova posizione dei pezzi, non di quanto hai blaterato.
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Il GdR influenza la forma mentis?
AS. Il sistema di quoting del sito è bacato. Ah si? E quale monarca ha deciso questo? Beninteso: se a te piace giocare puro hack&slash sei libero di farlo. Ma forse dovresti cominciare a contemplare seriamente la possibilità che a più d'uno ciò che lo diverte maggiormente è invece proprio la narrazione. I tuoi esempi poi sono completamente fuori luogo: quando leggi non c'è alcuna partecipazione della volontà del lettore. Il lettore subisce quanto scritto da un'altra persona e niente altro. Anche l'esempio degli scacchi è fuorviante, perché se la torre mangia un pedone, una torre mangia il pedone e niente altro. Nel GdR invece, un guerriero che ne attacca un altro può farlo attribuendo una varietà di significati al gesto, che poi condizionano la storia a seguire. Negli scacchi la storia invece è determinata unicamente dalla posizione dei pezzi sulla scacchiera. Poi chiaro che non tutte le esperienze modifichino la forma mentis di tutte le persone alla stessa maniera. Ma è altrettanto certo che a qualcuno in qualche modo la influenzino.
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Il GdR influenza la forma mentis?
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Concordo, ma se io non almeno cercassi di far parte di quell 1%, preferirei tornare a NWN. Non capisco cosa intendi per "il modo in cui funziona il gioco". Puoi fare un esempio?- Problemi tecnici e richieste d'aiuto
Qualche mese fa avevo fatto una segnalazione perché nei thread scompare la favicon del browser. Non c'è stato alcun seguito mi sembra... Ciao, MadLuke.- Il GdR influenza la forma mentis?
No, non si tratta di sfogo (che pure io trovo sia una valido atteggiamento, esattamente come sfogare lo stress in palestra). Provo a rispiegare con maggiore chiarezza: Assolutezza dei valori: nel mondo reale completamente secolarizzato i valori morali sono al più un cappello della persona che si vuole sentire una buona persona, per lo più nessuno crede nei valori morali come espressione della tradizione religiosa, e che la pratica dei valori come amore sia un modo di compiacere Gesù, il coraggio un modo di compiacere Marte o Mitra (come magari succedeva fino a prima dell'Illuminismo). Io invece un po' nel gioco, un po' nel mondo reale mi rendo conto coltivo i valori come offerta a un "nebuloso dio non meglio definito". Sacralità nella vita quotidiana: coltivo l'idea che quando provo quella particolare estasi che si prova nel corso degli allenamenti fisici più intensi (un misto di stanchezza immensa stanchezza mista a estrema soddisfazione) non la senta tale solo perché mi sento "più forte sul piano sportivo" bensì perché sto dando sfogo a un "fuoco sacro" che arde in me. E giocando a D&D i personaggi esprimono combattendo con furore (invece che fare sport). Ma questo "fuoco sacro" lo si esprime anche nel sesso, o scrivendo una poesia, ed essendo cose molte diverse tra loro, sono portato a orientarmi a una spiritualità politeista, come politeiste credo siano quasi tutte le ambientazioni fantasy, guarda caso. Ma quello che chiedevo io non era certo un giudizio sul mio gioco o sulla mia vita (ovviamente), quanto sapere se anche a voi succedono cose simili, cioè la mente vi sta cambiando, ma ovviamente completamente diverse dalle mie (mica mi frega un fico secco se a voi piace giocare personaggi malvagi o se nella vita reale fate l'elemosina ai mendicanti). Mi aspetterei invece (ovvero no), per esempio, che uno dica: si, anche io sono cambiato, ho giocato un paladino quest'anno (o un chierico), e casualmente adesso ho preso ad andare più spesso a messa la domenica. Oppure: si, in una bella avventura che ho giocato, un cattivone ha trucidato i genitori del mio PG e io "casualmente" negli ultimi mesi mi sento più affezionato ai miei genitori.- Il GdR influenza la forma mentis?
Ciao a tutti, con il titolo indicato ovviamente non mi riferisco alle scemenze delle associazioni cattoliche integraliste (che il GdR spinge ad adorare il demonio, rende violenti, paranoidi, schizofrenici e non ricordo che altro), bensì a qualcosa di più contestualizzato su cui adesso cerco di riflettere in maniera più strutturata, ma su cui in realtà mi trovo a fare osservazioni sempre più frequenti da almeno un paio d'anni a questa parte. Per quanto concerne quindi a titolo puramente personale, sta maturando in me sempre più il "sospetto" che il GdR stia influenzando le mie convinzioni e consapevolezze nei seguenti ambiti: - assolutismo dei valori morali; - sacralità nella vita e politeismo; - trascuratezza nel culto dei morti. Prima di approfondire meglio vorrei chiarire che il mio primo dilemma, trasversale ai tre aspetti appena citati, sarebbe capire in che misura il GdR mi sta spingendo ad abbracciare le suddette forme di spiritualità, e in che misura invece io già le possieda e faccia proprio quel tipo di GdR così da poterne fare una sorta di pratica, o anche solo esperimenti ludici. Assolutismo dei valori morali Premesso che tollerante non lo sono mai stato, mentre la rettitudine morale mi caratterizza fin da quando ero bambino, mi sembra di percepire una certa relazione tra i personaggi e l'ambientazione che creo (giocando a D&D) e l'aver cominciato ad ascrivere questa moralità non solo alla sfera del moralismo, quanto dell'offerta a dio (qualsiasi cosa esso sia). Per questo i PG o PnG sono sempre dotati di forte moralità ovvero immoralità, l'importante è fare esperimenti. Sacralità nella vita e politeismo Intendendo per "sacralità" il coacervo e l'espressione delle pulsioni primarie, la con-fusione dei significati e l'ascrizione di questi fenomeni alla sfera spirituale, mi accorgo che nelle avventure dei vari personaggi cerco di dare ampio risalto ai suddetti fenomeni (invocare la divinità prima del combattimento, abbandono al fatalismo, ecc.). Nella vita reale invece, pur magari senza cambiare una virgola negli atteggiamenti "concreti" che assumo, sono portato ad essere maggiormente consapevole dei momenti in cui la ragione cede il passo alla (divina) follia, magari anche solo contemplando possibilità astratte, e sentendomi attratto da simili possibilità invece di rifuggirle come aberrazioni. E la varietà dei campi dell'umano agire in cui si esprimono mi portano a coltivare l'idea che sia molto più "verosimile" (parlando di religione il termine è ridicolo, lo so) un pantheon politeista invece che monoteista. Trascuratezza nel culto dei morti La letteratura fantasy non mi sembra faccia mai esempi a proposito. Al più in qualche romanzo si citano grandi re o condottieri del passato che hanno fatto la storia della nazione di cui si narrano le cronache, ma tali onori non vengono mai celebrati in funzione puramente del legame di un certo personaggio con la sua divinità, della sua religiosità appunto. Tanto meno vi è un culto per le persone comuni, solo per il fatto che siano state persone. Anche qui, non so se è nato prima l'uovo o la gallina, ma mi trovo a pensare che in fondo anche io credo che i morti davvero cessino di esistere una volta morti, e non sopravviva proprio niente di loro. Che siamo polvere nel tempo insomma. In verità mi piacerebbe poter discorrere con uno psicanalista, o forse meglio un filosofo, che mi aiuti a sviscerare e approfondire meglio questi aspetti della mia psiche e spiritualità. Nel frattempo se qualcuno si sentisse di dirmi il suo... Ciao, MadLuke.- "Mi piace"
Ovviamente ero certo sarebbe trascorso tempo 0 per avere una risposta del genere.- "Mi piace"
Ho visto utenti scrivere "mi piace", altri postare la .gif col pollice alto di Facebook. Qualcuno mi ha perfino scritto in privato per spiegarmi la sua approvazione per un mio post sul forum... Qualunque cosa pur di non premere quel fischio di tasto e darmi PE virgola vacca zozza punto esclamativo Ciao, MadLuke.- Dubbi del Neofita (15)
Ah bene, perché effettivamente io l'ho sempre usato così, ma in questi giorni mi era sorto il dubbio avessi esagerato. Qualcuno ha mai pensato di legare il tipo di terreno al territorio natio del personaggio (Desertland stride, Mountainland stride, ecc) invece che imprescindibilmente "Woodland"? (Perché un ranger sempre vissuto nel deserto di sabbia, dovrebbe sapersi muovere agilmente nella foresta?)- Dubbi del Neofita (15)
Ho un dubbio sulla Woodland Stride: in che casi diviene effettiva? Il ranger può forse ignorare la riduzione del movimento a 1/2 dovuta al movimento in foresta priva di sentiero? Altrimenti quando si usa? Ciao e grazie, MadLuke.- Il trono di spade - Syrio Forel
1) lui sapeva che non avendo una vera lama, sarebbe andato incontro alla morte certa 2) niente è più fatale che la certezza di morire, senza considerare che lui ricordava sempre l'importanza di muoversi come un gatto, quindi doveva avere un po' di agilità 3) un guerriero esperto non sottovaluta nulla, tanto più che le cappe d'oro le aveva sotto gli occhi ogni giorno stando ad Approdo del re 4) non regge, tanto più che Ser Meryn era tutt'altro che un guerriero prodigioso 5) niente avrebbe convinto più velocemente Arya ad andarsene, che farsi vedere in grado di affrontare i nemici- Cerco/Non Trovo/Esiste (12)
Ciao a tutti, non esistono varianti del paladino LN? LN e CN pare siano proprio le uniche due varianti che mancano... Ciao, MadLuke.- Il trono di spade - Syrio Forel
Ciao, vorrei un vostro parere su quello che mi sembra un piccolo buco nella trama del primo volume in oggetto (e sul quale spero di sbagliarmi), Quando le cappe d'oro irrompono nella stanza del maestro d'armi per prelevare Arya e per cui si scatena il combattimento... Possibile che lui non avesse una spada vera indosso o anche solo alla parete, così, tanto per farle provare o anche solo vedere nel corso di una lezione, appunto, di scherma? Anche supposto che le spade vere in quel momento fossero tutte in lavastoviglie, perché dopo che tramortisce temporaneamente tutte le guardie con la sua spada di legno, non ne raccoglie da terra una vera prima di affrontarli quando si rialzano? Ciao e grazie, MadLuke.- Cerco/Non Trovo/Esiste (12)
Esiste un talento che aumenti il livello del ladro al fine di superare lo Schivare prodigioso migliorato? Ciao, MadLuke.- "Il cavaliere dei sette regni" di George R. R. Martin
Io credo che l'aggettico "realistico" in un romanzo fantasy lasci sempre il tempo che trovi. Ad ogni modo non penso che la "modestia" delle avventure de "Il cavaliere dei sette regni" renda il personaggio o la storia più o meno realistica rispetto alla saga con tutte le sue trame politiche. Credo invece che ogni lettore possa riconoscersi in ser Dunk tanto quanto in Ned Stark o Tyrion Lannister, perché non sono le motivazioni (la diga sul fiume piuttosto che la conquista del trono, assurde entrambe paragonate al nostro mondo reale) che consentono l'immedisamazione, quanto le paure e le speranze che invece sono sempre comuni a tutti i personaggi, così come a noi del mondo reale (giustizia, il bene della propria famiglia, la lealtà verso le persone care, ecc.). Le cronache ovviamente approfondiscono meglio la psicologia dei personaggi, mentre la serie tv ha sacrificato questo aspetto in favore dei combattimenti (magnifici) e delle scene di sesso (e ti pareva...). Non che la saga dei libri fosse roba per verginelle, ma diciamo che, per farla semplice, se la saga dei romanzi si divideva equamente tra sesso, combattimenti, introspezione psicologica, e relazioni tra i personaggi, nella serie tv gli ultimi due aspetti sono stati fatti un po' fuori in favore dei primi due. Inoltre la trama della serie tv è stata semplificata, altrimenti sarebbero stati necessari più personaggi/attori, e spiegare perché c'erano, da dove arrivavano, le loro storie... Cosa che George Martin si è permesso di fare nei romanzi spendendo capitoli aggiuntivi per questo. La saga tv invece, dovendo essere 10 puntate hanno tagliato.- Dubbi del Neofita (15)
Ciao a tutti, scusate ma ho un dubbio esistenziale: "Resistenza Fuoco 5" significa semplicemente che una palla di fuoco da mago di 10°, che dovrebbe fare mediamente 10d6=35 pf, ne farà invece (mediamente) "solo" 35-5=30? Ciao e grazie, MadLuke. - Il GdR influenza la forma mentis?