Sì, infatti il senso del mio messaggio è proprio che non ci sia una scelta giusta, e credo sia utile semplicemente avere una pratica comune: o avvertire sempre, o mai, o introdurre una meccanica apposita (come il tiro su BAB che proponi). Poi quale scegliere dipende dalle preferenze personali (costo di tirare dadi aggiuntivi, avere scelte strategiche da fare o sorprese inattese a cui reagire, ...) Ho risposto perché non ci avevo mai pensato, e mi sono reso conto sia utile avere una regola generale soprattutto per me, non tanto per convincere te 🙂
Io renderei le abilità passive (come defensive sweep o mageslayer) come qualcosa di legato alla posizione e alla postura preesistente, e quindi avvertirei l'avversario: defensive sweep viene reso letteralmente come un avversario che ruota l'arma intorno a se, e permetterei senza problemi di capire che se non ti sposti ti prendi una tranvata in faccia. Hold the line è reso come una postura pronto a reagire alla carica, e così via.
Al contrario renderei le abilità attive (come power attack) come azioni che si palesano solo quando vengono usate, e quindi non necessitano di avvertire il nemico fin quando non vengono usate.
Ma, appunto, è semplicemente come lo renderei io. Se tu preferisci un tiro ogni volta, va benissimo. Concederesti il tiro per capire tutti i talenti e abilità speciali attive dell'avversario? (tipo anche power attack, o improved feint)
Eh sì, ho fatto a lungo Kendo ed è una delle prime cose che ti dicono! Ma in generale nel Kendo e nel Kenjutsu lo scontro è molto basato sul "colpo mortale", lo scambio è molto breve e esplosivo, e partire un decimo di secondo dopo vuol dire sconfitta. Ad esempio in chūdan, la tipica guardia media con la spada di fronte a te e le mani poco sopra l'inguine, simile alla posta breve Italiana, si cerca di allineare punta della spada e l'elsa agli occhi dell'avversario, di modo che questo non si accorga dell'affondo quando parte. Durante lo scontro sei teso in avanti, quasi cascando in avanti pronto a scattare, osservando maniacalmente le fluttuazioni nella misura - la distanza tra te e l'avversario - aspettando il momento giusto. Da molti punti di vista un incontro di Kendo è più simile ad un duello del west* o di scherma olimpica che ad uno scontro di spada italiana o a come ci immaginiamo tipicamente un duello in armatura, e credo vadano resi in modo diverso anche meccanicamente. Infatti nessuno si sarebbe messo la hakama (la gonna-pantalone larga) nelle battaglie medievali europee.
* non per nulla La sfida del Samurai e Per un pugno di dollari sono sostanzialmente lo stesso film, i duelli hanno un pathos molto simile