Da tempo sostengo che nell'ambito dei GdR abbiamo un grosso problema di comunicazione: tutti usano le stesse parole, ma attribuendo loro significati anche molto differenti, e spesso senza rendersene conto. La parola ruolare è un esempio tipico.
La mia esperienza è questa: quando ho rinunciato a ogni pretesa che ruolare significasse rappresentare in gioco un'identità di personaggio nota e precostruita (cioè: il giocatore definisce chi è il personaggio, e poi lo interpreta di conseguenza), e ho invece imparato ad accettare che i due fattori siano semplicemente invertiti (cioè: il giocatore interpreta il personaggio, e di conseguenza si vede chi è) e ruolare significasse prendere decisioni, senza doverle giustificare con nessuno, tutto ha iniziato a filare liscio e non ci sono più stati i problemi qui descritti.
Dopodiché, se si vogliono mettere vincoli di interpretazione al giocatore (hai deciso che il tuo personaggio è X, quindi ora devi fare questo e non quest'altro) la mia esperienza è che occorre metterli attraverso una meccanica. In effetti, è a questo che servono le meccaniche. Tanti equivoci vengono fuori proprio dal fatto che ci affidiamo solo al "contratto sociale" (hai detto che il tuo personaggio è X e mi aspetto che tu aderisca a questa cosa... ma non abbiamo la stessa idea di che conseguenze abbia X). Invece, rimanendo nell'esempio del personaggio zoppo, se si vuole che quell'essere zoppo abbia delle conseguenze e non ci siano discussioni "da avvocato" in merito bisogna semplicemente decidere, da prima, una regola che le descrive meccanicamente. Vale lo stesso per le differenze caratteriali o morali.
Molte cose, poi, sono legate allo stile di gioco o ai gusti individuali.
Io ho avuto sia giocatori fanatici delle "build", dell'ottimizzazione e del "giocare a soldatini" con le miniature, sia giocatori che addirittura erano refrattari a imparare bene le regole e dopo mesi ancora stentavano a leggere la scheda. Ho giocato senza problemi con gente di entrambi i tipi, anche allo stesso tavolo, e ruolavano tutti altrettanto bene, perché nel momento in cui l'avventura ti pone le "domande giuste" (mettendoti di fronte a decisioni da prendere) devi ruolare, è inevitabile.
Quanto alla figura del DM come arbitro imparziale che interpreta il mondo, molti seguaci del movimento OSR, che è abbastanza in crescita, la vedono proprio così. Altri no. Sono gusti, tutti altrettanto rispettabili, basta appunto intendersi prima.