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Il più bel pg che abbiate mai fatto.


Messaggio consigliato

Non so se questa discussione sia mai stata aperta, ma la propongo ugualmente.

Fra le moltitudini di campagne che ho e che avete fatto, ci sarà stato un pg che vi ha esaltato, che vi è particolarmente piaciuto e che ha rispecchiato perfettamente il vostro pg ideale...

...beh se fosse esistito, perchè non descriverlo in modo particolareggiato, assieme al suo bg. Magari potrà dare spunti piacevoli ad altre persone o solamente far fantasticare...

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Il pg che porta il nome del mio nick (Dargon), senz'altro.

Un umano/mezzo-drago d'oro. Prima mercenario e cacciatore di taglie, poi regolare al servizio di un potente signore del Faerun.

Successivamente, conosciuto all'età (apperente) di 20 anni il suo vero padre, un Dragone d'oro molto potente (un mago), e scoperto che la magia era in lui, si allena per diventare un potente stregone, passando 4 anni a perfezionare le sue arti magiche, senza per questo trascurare il combattimento, sua prima vera vocazione.

In definitiva il pg è un grr2/str4, di nono livello a causa del LEP +3 del mezzo-drago, molto bello da giocare e molto ruolabile. Soprattutto eclettico come piace a me.

Caratteristiche: For 22 Des 18 Cos 18 Int 13 Sag 12 Car 20

Altezza 1,98 m Peso 90 kg Occhi Verde-oro Pelle Dorata

Armi: katana fiammeggiante

Armi naturali: artigli (x2), morso

Salut! :greenblob:greenblob:greenblob

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Marth Freeman... il chierico che cambiò la nostra avventura... colui che adesso possiede una regione confinante con quella di Nemesis, suo fedele amico e alleato. E' partito dal primo livello e ora si trova al 15° dopo 2 anni di sessioni incasinate... quando apriranno (e se l'hanno già aperto non me ne sono accorto) un topic sulla storia dei vostri migliori pg, allora vi raccontero l'avventura di questo umile personaggio e dei suoi stravaganti ma stupefacenti compagni...

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Puoi pure raccontare Marth...è anche aperto a questo il topic!!!

Molto bene...

Marth Freeman, da poco comprensivo della sua fede a Ehlonna, parte all'avventura con alcuni suoi amici: Nemesis, campione del bene; Azmodan, menestrello in erba; Scober, nano battagliero, e Francis, studioso dell'arcano.

Arrivarono un giorno in un paesello sconosciuto e senza nome, attratti dai misteri che lo circondano... misteri misteriosi.

Si parla di un certo Fzowl Chambrein, malvagio nobile decaduto che sta recuperando potere. E con esso anche il suo esercito di strane creature.

Marth e compagni si informano al mercato, zona di chiacchere più che di commercio, e un banchiere dona agli eroi un medaglione d'oro... un'indizio.

Il medaglione sembra vecchio ma appena Marth, che decide di conservarlo, lo mette al collo riacquista vigore e lucentezza.

Da un lato appare una scritta: "State lontani dall'opposto dell'opposto del medaglione".

Girandolo appare la forma del sole ed, essendo il suo opposto la luna, gli eroi decisero di tenersi alla larga dalla locanda "La luna splendente" decidendo di riposare nella seconda più vicina: "All'Halfling Ubriaco".

All'interno gli eroi dovettero accucciarsi visto che la locanda era stata costruita da Halfling (probabilmente ubriachi). Dentro piccoli ometti vagavano e bestemmiavano come marinai (Marth teneva salda la sua mazza).

Nel sonno Marth sentì calore al collo: il medaglione scottava...

ad un tratto Marth svenne di colpo e lo spirito di un elfo gli apparve in sonno...

stava chiedendo aiuto!

Lo spirito diede informazioni necessarie per trovre un posto sicuro dove parlare.

Così Marth e compagni andarono nelle fogne del paese... popolate da mostri orribili ma tonti e deboli.

Dopo aver parlato con lo spirito gli eroi vennero a sapere che Fzowl lo aveva rinchiuso in un'altra dimensione.

Partirono alla ricerca del nobile e (dopo circa un'anno nella realtà) lo trovarono grazie all'aiuto di molti personaggi non giocanti! Era diventato un lich!

Sconfitto Fzowl, lo spirito venne liberato! Marth gli diede il medaglione, ora pieno di vita e luce...

Il nobile venne diviso in pezzi (prima della sua distruzione) e ogni pezzo venne donato ad un eroe.

Molti volevano il ritorno del nobile ma senza il corpo intero non sarebbe potuto tornare sul Piano Materiale.

Fine primo tempo... causa perdita di fiato...

Secondo tempo...

Sono passati 25 anni e Marth è proprietario di un castello nel Cormyr, ricca regione grazie agli ultimi avvenimenti.

Marth è ora vecchio, non più adatto alle avventure, ma continua a vivere grazie all'ausilio divino.

Nella regione confinante risiedono Azmodan (morto e risorto come lich buono) e Nemesis (che ha subito un'ascensione divina ed è diventato mezzo celestiale). Francis è morto in battaglia e Scober è partito alla ricerca di un'altra avventura.

Ma nuovi amici si unirono al gruppo: Urnic, stregone/guerriero dell'Accademia dell Magia; Don Bairo, apprendista chierico di Marth, e Euther, protettore delle foreste.

Marth viene misteriosamente rapito e portato su un'altro piano [x questo ho dovuto interpretare un'altro pg].

Gli eroi partirono al suo salvataggio assieme ad un nuovo compagno: Raziel, monaco in esilio vecchio amico di Marth, che li aiuta ad attraversare il portale verso il piano sconosciuto.

Mille battaglie vinte e altrettanti apocrifi da risolvere portarono alla salvezza di Marth, ma egli è stanco... sembra cambiato.

La sua salute è in grave pericolo, non riesce quasi a parlare.

La notte continua ad avere incubi e predice il ritorno di Fzowl Chambrein, più forte e potente che mai...

Il resto è ancora da giocare...

Se vi siete addormentati vi capisco... e pensare che è un riassunto...

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Bella come storia, ma ora tocca a me!!!

Questo è un pg barbaro Umano. Il problema è che non posso scrivere qui la sua lunghissima storia perchè io e il master vorremo scrivere un libro su tutto il party, capite quindi...ma vi descriverò le sue caratteristiche generali.

For 27

Des 20

Cos 20

Int 14

Sag 14

Car 14

Livello 25

Brandiva due maglio dei titani (un po modificato dal master. Non è come quello del mauale del DM)

Il suo carattere generale si vertebrava principalmente su...in realtà non pensava molto, agiva e basta. Riusciva/o a mescolare il carattere bruto e deciso, con la tranquillità d'essere pacato e con un sentimento di paternità (ad un certo punto diventai padre!!!).

Esser il più forte, cominciava a piacermi. La sua stazza gli permetteva di tutto...

...l'unica cosa che mi fregava (ed è per questo che odio i maghi) è che riuscivan, i maghi, a stravolgere sempre tutto, facendomi fare quello che volevano vista la mia infima volontà da barbaro!!! :banghead:

Ho infatti quasi ucciso uno del party per colpa di un mago...

Ma io e il party abbiamo fatto di tutto e veramente è stato il mio miglior pg!!!

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BACKGROUND di KARATZUNAKI

Nacqui a Nagaoka, nel regno di Tusmit nell'anno 581 della quarta era.Mio padre Yukito Hagiwara, era capitano delle guardie dell'Hitori, l'armata personale della casata Minamoto, una delle famiglie più potenti e altolocate di Nagaoka.Sebbene fosse di modeste origini, grazie al suo carattere fiero e deciso, e alla sua gran maestria nell'uso della spada, si guadagnò ben presto la fiducia e l'ammirazione dei grandi signori di Tusmit, in particolare quella di Minamoto no Seto, che lo volle a capo del suo piccolo esercito personale.Mio padre era un uomo dai solidi principi morali, un uomo buono e comprensivo, nonostante il suo aspetto fiero e il suo attaccamento ossessivo al Codice dei Samurai lo facessero apparire come una persona fredda ed insensibile. Aveva un gran rispetto verso le persone che come lui avevano consacrato la vita al Codice dei Samurai, e nutriva ammirazione anche per gli ordini cavallereschi delle lontane terre ad ovest, dove mio padre passò diversi anni per migliorare la sua tecnica di spada, e dove conobbe molti uomini valorosi (che lui chiamava "paladini"), anch'essi votati come lui a nobili ideali. Al contrario odiava tutti i criminali, uomini votati al caos, ed in particolare i Ninja, guerrieri ombra che inseguivano la vittoria senza scrupoli, nonostante in cuor suo nutriva una forte ammirazione per la loro perizia nelle arti marziali, tesoro della sua terra, di cui andava molto orgoglioso. Nella sua vita amò una sola donna, Kishiro no Itsuki, mia madre, una donna d’origini medio alte con una bellezza e intelligenza superiori al comune. Fu lei che si occupò di me e della mia educazione nei miei primi otto anni di vita, prima di quel nefasto giorno in cui mio padre perse la vita nell'intento di salvare la vita del suo signore, caduto in un’imboscata della famiglia rivale capeggiata da Lo Pen. Da quel giorno la mia vita e quella di mia madre cambiarono: il signor Seto, noto tanto per la sua spietatezza verso i nemici quanto per la sua riconoscenza verso le persone che gli dimostravano la loro lealtà, ci permise di rimanere nella sua casa, e due anni dopo convinse mia madre a sposarlo ben sapendo in ogni caso che non avrebbe mai avuto il suo amore, donato per sempre a mio padre. La mia educazione fu affidata al maestro Miyshogi, un gran maestro ninja, l'unico ninja che si era guadagnato la fiducia e il rispetto di mio padre, non solo per la sua maestria nelle arti marziali, ma anche la sua grande saggezza e forza di spirito, più simili a quelle di un samurai che a quelle di un guerriero ombra.Passarono 10 anni durante i quali seguii gli allenamenti del mio venerabile Maestro, fortificando il mio corpo ed allo stesso tempo il mio spirito.Oltre a me, c'erano altri quattro allievi, Yuo (figlio di Minamoto no Seto, il più grande e dotato di tutti noi), Shou (figlio del nuovo capitano delle guardie, succeduto a mio padre), Yoda (il secondogenito della casata dei Minamoto), ed infine Shojin (il figlio orfano di Lee Wong, ex compagno d'armi del maestro).Gli allenamenti erano molto duri, ma la mia voglia di vendicare la morte di mio padre, e l'amicizia dei miei compagni mi aiutarono a continuare.Durante il mio tempo libero mi dedicavo allo studio di materie umanistiche, ed in particolare allo studio del Kalin, una delle lingue più diffuse nelle terre che circondavano le terre del Tusmit, perché sapevo che un giorno, consumata la mia vendetta sarei dovuto fuggire dalla mia terra natale: Lo Pen era un uomo troppo importante, il suo assassino non sarebbe potuto fuggire alla sete di vendetta dei suoi parenti.Fu durante i momenti che trascorsi nella Sala dei Testi che conobbi Ai Shigura, una ragazza bellissima dagli incantevoli occhi verde-smeraldo, che mi aiutò negli studi.Lei era la figlia di Shigura no Katsuya, il consigliere personale di Minamoto no Seto, ed era poco più giovane di me, anche se le sue doti fisiche la facevano apparire più grande di quanto in realtà fosse.Gli anni passarono veloci, noi crescemmo più rapidamente di quanto non avessi mai potuto immaginare, e le nostre vite iniziarono ad intrecciarsi in modo sempre più intricato e profondo.Stava per avvicinarsi il mio 18° anno d’età e allo stesso tempo il giorno in cui il mio maestro avrebbe deciso chi di noi cinque sarebbe diventato il suo successore, anche se questa era solo una formalità, noi tutti sapevamo che il designato era Yuo, indiscutibilmente superiore a noi in forza, e nello stile perfetto ed elegante, secondo solamente a quello del maestro.Ma Yuo non era solo l'allievo migliore, ma era anche il mio migliore amico con il quale condivisi i momenti belli e brutti della mia infanzia, e l'unico col quale parlavo di Ai e della nostra storia, proprio come ad un fratello maggiore. D'altronde tale mi considerava da quando suo padre sposò mia madre, a differenza di suo fratello Yoda che mi considerò sempre come un rivale sia nelle arti marziali, sia nel rapporto col fratello, sia in amore poiché anch'egli era innamorato della figlia del consigliere Katsuya.

Finalmente arrivò il giorno della scelta del successore e com'era facilmente intuibile Yuo fu nominato successore. Dopo tale verdetto, per noi discepoli giunse il momento di prendere ognuno la nostra strada: Yuo come primogenito della famiglia Minamoto, nonché maestro ninja, rimase nella sua residenza alla guida della casata insieme al padre; Shojin decise di partire per un lungo viaggio nel quale avrebbe cercato di migliorare la propria arte e apprendere più a fondo la via del Ki (ma sono sicuro che un giorno le nostre strade si incontreranno nuovamente); Shou invece entrò a far parte dell'Hitori comandato da suo padre, in una squadra speciale conosciuta come "L'esercito dei 10 draghi" formata da esperti di arti marziali particolarmente dotati, che avevano il compito di svolgere per cosi dire i lavori più indiscreti (in verità erano killer che avevano il compito di assassinare membri di altre casate rivali assecondando i giochi di potere dei loro signori).Yoda era l'unico che ancora non aveva preso una decisione, e in ogni modo non sarebbe sicuramente venuto a dirlo a me visto i nostri rapporti non molto amichevoli.Io invece già da molto avevo deciso quale sarebbe stata la mia strada, il mio destino era stato scritto 10 anni fa: esplorare le altre terre a ovest per perfezionare ulteriormente la mia perizia nel combattimento per poi tornare a vendicare la morte di mio padre e sposare Ai.La sera stessa mi feci accogliere nelle stanze di mia madre, non dimenticherò mai il modo in cui mi guardò, uno sguardo triste e amorevole, lo sguardo di una persona che già sapeva ciò che le avrei dovuto dirle. Prima ancora che iniziassi a parlare lei mi porse una coppia di spade, ricordandomi che erano appartenute a mio padre, e che lui stesso me le avrebbe consegnate al compimento del mio 18° anno di età. Poi mi diede un bacio sulla fronte, io ricambiai il gesto d'affetto, mi girai e me ne andai, cercando di non ascoltare il singhiozzare di mia madre. Mentre percorsi i corridoi che congiungevano gli alloggi privati di mia madre al cortile interno, dal quale poi avrei raggiunto la palestra e gli appartamenti del mio maestro, pensai ad Ai, ma anche per questo avevo preso una decisione molto tempo prima: con me non sarebbe mai potuta essere felice, l'avrei lasciata a Yoda, dopotutto lui era il secondogenito di una delle famiglie più potenti di tutta Kiyama, e lui l'amava veramente. Sì con lui sarebbe stata felice e avrebbe avuto tutto ciò che io non le avrei mai potuto dare.Immerso in questi pensieri raggiunsi quasi senza accorgermene la stanza del mio maestro che mi stava aspettando: a lui avevo già spiegato tutto da molto tempo.Parlammo per quasi mezz'ora, poi mi diede due sacchetti uno di dimensioni medie e uno piccolo. Aprì il più grosso dei due, e vidi uno splendido kusari gama, arma usata dai ninja e che già qualche volta il mio maestro mi aveva insegnato ad usare, affermando che sembrava un arma adatta alle mie capacità. Era costituita da un falcetto dalla base del quale cominciava una robusta catena alla fine della quale c‘era un peso. Il maestro mi spiegò che ad ognuno di noi aveva dato un regalo e questo era quello che era toccato a me. Lo osservai incantato. Quell’arma era a dir poco stupenda: l’acciaio della lama era ancora scintillante come se fosse stato appena forgiato, e sui due lati erano impressi un drago nero con gli occhi bianchi su un lato, e un drago bianco con gli occhi neri sull’altro, che ricordavano vagamente il simbolo dello Ying e dello Yang. La catena aveva una durezza fuori del comune e in generale sembrava un’arma veramente ben fatta, frutto dei migliori armaioli in circolazione.Poi aprii il sacchetto più piccolo, ed estrassi un piccolo ciondolo che raffigurava un ciliegio in fiore, lo voltai e scorsi degli strani simboli che componevano una scritta in Kiyama arcaico, e sotto la traduzione, ma non in Kiyama corrente, bensì in kalin una lingua che nel mio paese pochi conoscono.La traduzione recitava: "Tua per sempre". Pensai ad Ai, mi misi il ciondolo al collo e ringraziai il mio maestro. Lui mi benedì e poi mi disse: "Quando avrai compiuto il tuo destino vai a Kalindor; li troverai la locanda del "Loto Purpureo", mostra ciò che ti ho dato all'oste, e lui ti accoglierà come un figlio".Lo ringraziai di nuovo, poi eseguii l'inchino con cui gli esperti di arti marziali esprimono il loro rispetto per la persona che hanno davanti e me ne andai.Uscii passando per la palestra, evitando il cortile interno per non essere visto, attraversai gli alloggi della servitù (nessuno si accorse del mio passaggio, dopotutto ero stato addestrato per 10 anni da un grande maestro ninja), e in un attimo arrivai all'uscita secondaria delle mura del palazzo, da cui gli inservienti portavano i viveri, le mercanzie e tutto ciò di cui il palazzo e chi viveva in esso avevano bisogno. Ad un certo punto una mano mi toccò la spalla. Balzai in avanti girandomi su me stesso, istintivamente, pronto ad attaccare il mio nemico, chiedendomi contemporaneamente chi mai fosse colui che era riuscito a sorprendermi alle spalle. Una voce "Calma, calma sono io Yuo! ".Non mi sorpresi più di tanto, era l'unico, oltre al maestro ovviamente, in grado di sorprendermi alle spalle. "Non dirmi che te ne stavi andando senza salutarmi!". Parlammo per un po' finché mi disse "Torna quando vuoi, qui sarai sempre il benvenuto, non come un ospite ma come uno della famiglia". Poi girandosi disse "Dopotutto ciò che stai per fare gioverà forse più a me che a te", e così dicendo scomparì allo stesso modo in cui era venuto.

"Si, tornerò." pensai "e quel giorno prenderò Ai in sposa". Poi mi girai e corsi incontro al mio destino.Il mattino seguente mi ritrovai a bordo di una carovana, diretto nel regno di Kalin, nella locanda del "Loto Purpureo" a Kalindor, pensando alla gente che avrei incontrato, alle creature che avrei dovuto combattere prima di diventare un Grande Maestro e poter tornare da Ai per sposarla.Intanto intorno a me gruppi di persone parlavano in tono sommesso, quasi avessero paura che qualcuno li sentisse mentre dicevano: "E' stato assassinato, Lo Pen è stato assassinato! ". Al sentire queste parole mi crollò il mondo addosso. E adesso che sarebbe successo?sarebbero stati al sicuro le persone che amavo, Ai in prima persona?nonostante avessi la più completa e totale fiducia nel mio maestro e nella sua perizia nelle arti marziali e fossi più che sicuro che la sua spada in caso di necessità si fosse messa al servizio della famiglia Minamoto un’ombra e un’inquietudine mi attanagliavano il cuore.

Questi dubbi mi tormentavano la mente mentre con Ai stavo chiacchierando nei giardini di palazzo.In quel momento un messo del mio signore Minamoto mi si presentò innanzi e mi disse che la mia presenza era richiesta, insieme con quella di Yoda, Shou, Yuo e Shojin al cospetto del mio signore Minamoto. Congedatomi dal mio amore andai nella sala del trono e mi inginocchiai come tutti gli altri miei compagni e allievi dell’ormai defunto Miyshogi alla presenza di Minamoto. Il volto inquieto del mio signore non preannunciava nulla di buono, e difatti nulla di buono doveva dirci. Le sue parole piovvero come macigni su di noi. “Ragazzi vi devo affidare una missione e so di potermi fidare solo di voi.Quando ancora il maestro Miyshogi era vivo mi ha raccontato di alcuni medaglioni che avevano potere su draghi molto antichi e mi ha raccontato anche di una leggenda riguardante questi draghi che dovrebbero portare la pace nelle nostre terre. So che cinque dei medaglioni li aveva il maestro e li ha dati a ognuno di voi ma ora temo che gli altri cinque possano cadere in mano degli uomini di Luyi. So che questi medaglioni sono il richiamo per i draghi ma non so molto altro. Voglio che voi andiate in cerca dei rimanenti medaglioni.Non voglio assolutamente rischiare che cadano nelle mani sbagliate.So che sono sparsi in giro per le Flanaess e che il maestro ne ha ricevuti quattro dai suoi avi e per il quinto ha speso quasi tutta la sua vita a cercarlo. So di chiedervi un grande sacrifico ma so che per il bene della nostra casata lo farete”.

Il mio desiderio era quello di trovare la causa della morte del mio maestro ma evidentemente il destino aveva deciso diversamente per me. La cosa che mi pesava di più era il dover lasciare di nuovo Ai a palazzo e non poterla ancora sposare.Di nuovo da solo alla ricerca di questi medaglioni. Mi misi d’accordo con gli altri per tenerci in contatto per sapere come procedevano le ricerche e coordinare eventualmente i nostri sforzi.Alla fine partii di nuovo. Il momento più triste fu di nuovo l’addio all’amore dalla mia vita Ai. Fu un momento che non scorderò mai:quando gli dissi che dovevo di nuovo partire alla ricerca degli altri medaglioni lei scoppiò a piangere e il mio cuore pianse con lei. Passò un attimo che sembrò interminabile:avrei voluto fare chissà cosa per vederla felice ma non c’era nulla che potessi fare:lei non poteva venire con me, doveva prendersi cura dei suoi anziani genitori e io non potevo disattendere un ordine del mio signore. Infine arrivò anche per noi due il tempo dell’addio, per l’ennesima volta. Fu un momento estremamente malinconico. Dovetti fare violenza su me stesso per riuscire ad andarmene da lei. Alla fine riuscii a partire.

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Sicuramente il mio grandioso e originale Mandingo... uno stregone umano, vampiro, ma alla blade, cioè che resiste anche alla luce solare... era davvero un virile!!! :-D ahhh che bei tempi.... :rolleyes:

il background francamente non me lo ricordo, perchè e passato troppo tempo e il foglio sara inficcato da qualche parte, ma era lungo almeno 4 pag... :lol:

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Da parte mia...

La decisione è difficile...

Ma forsde, quello a cui sono più affezionato è

SERBELIUS SKILLENLKAMP

Gnome, ladro / chierico di Baravar Cloakshadow...

Un personaggio volto al buonumore ed agli scherzi; ha cominciato le sue avventure ai confini tra il Cormyr e Anauroch, sulle Sunset Mountains (credo) in un piccolo villaggio che piangeva la morte di una paladina di Illmater...

Un villaggio di musoni (tristi per la morte della loro eroina) a confronto con uno gnomo scassapalle... antastico (:lol:).

I suoi compagni di viaggio erano altrettanto strani... un mezzorco barbaro / mago (interpretato in modo fantastico da Sharuwen :clapclap:); un halfing barbarian / druido, un vero e proprio "difensore della foresta" (del nostro Aerys 2 :clapclap:) ed un paladino / ranger di Chauntea (del buon Celestine :clapclap:) che, dopo una morte gloriosa è tornato a noi vestito di foglie e con degli strani occhi verdi...

Dopo le disavventure che ci hanno portato a salvare l'anima della pqaladina da un Devourer, siamo rimasti in città a portare un po' di buon umore fino all'arrivo di un mucchio di profughi e di nuovo lavoro per noi... ma siamop fermi a questo punto (chissà mai se riprenderemo... :rolleyes:)....

Statistiche... del PG di 9° livello...

STR 14

DEX 18

CON 14

INT 14

WIS 22 (con due punti di aumento ed oggetto +2)

CHA 7 (...troppo rompipalle...) :sfigato:

Questo è senza dubbio quello che mi ha divertito di più... ;-)

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Anche se può sembrare strano, il più bel PG mai giocato è partito dal X livello, per una campagna che già è partita bella difficile, ed è durato la bellezza di 6 sessioni.

Cuwainin van Astarius (quello che ho ripreso in LNS fantasy 2), il mitico paladino zoppo, tormentato dai sogni erotici in cui apparivano splendide "demonesse" ( :confused: ) che lo tentavano...e lui cercava di restare puro e fedele alla devota moglie rimasta, incinta di cinque mesi, in città...

reduce di guerra contro gli orchi, disilluso, rassegnato ma onorevole e devoto, superò il suo odio per gli elfi, svezzando e addestrando il giovane ranger del gruppo e poi morì sacrifcandosi per favorire la fuga di una colonia di schiavi... fantastico...quanti ne ho portati con me, quella volta, e soprattutto con che stile... :cool:

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Questa domanda mi rattrista molto perché il pg che ho sentito più mio l'ho appena abbandonato. L'epilogo del party, é tristissimo, e non mi va di raccontarlo.

Comunque il pg in principio era un chierico di Lathander, umano. Partito dal 1 lv e arrivato fino al 10, era destinato se fosse sopravvissuto a diventare un orso mannaro con una invidiabile Forza 30 (da mannaro s'intende).

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Creato nel 1993 (circa)

Nome: Rastan

Razza: umana

Classe: Mirmidone (D&D Base)

Livello: 7

Capelli: biondi

Occhi: azzurri

Pelle: chiara

Peso: 150 Kg

Statura: 2,30 Mt.

FOR 18, INT 9, SAG 9, DES 17, COS 16, CAR 9, BEL(lezza) 13

Allineamento: caotico (quasi) puro

Età: 31

BG: personaggio imponente per dimensioni e violenza. Cresciuto per strada, orfano del padre fin da bambino, non ha mai avuto vita facile. Incattivito dai numerosi rifiuti ricevuti fin da piccolo, risulta ora essere senza sentimenti. Si fida solo di se stesso. Spesso fa quello che gli salta improvvisamente in mente senza valutare la gravità delle sue azioni.

Famiglia: moglie (Cardia), figlia di 3 anni (Moana), figlia appena nata (Ilona), cavallo (Vercingetorige).

Note particolari: dedito all'omicidio gratuito, alla tortura e alla sodomizzazione di qualsiasi cosa si muova e respiri (ma non è requisito fondamentale), utilizza come ornamento pezzi di nemici uccisi.

Ha tentato di vendere le figlie come schiave (l'elfa Ishtar gli mette i bastoni fra le ruote), vorrebbe vedere l'elfa della compagnia defunta.

Si è reciso una mano per evitare di morire a causa di un morso di serpente velenoso. Il moncherino è incantato da Luce perenne, ottimo per leggere a letto.

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