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Pubblicato
comment_1924839

Generalmente noto
esempio 1: un buon bonus al Carisma di un PG nel Party, venga utilizzato per ottenere "vantaggi" (es vendita oggetti) anche agli altri partecipanti (anche se questi hanno carisma basso).

esempio 2: uno dei PG ha guadagnato la possibilità (per storia o per la regola spese stile di vita pag.157 MdG) di avere interazioni con l'alta società mentre agli altri no, ed anche in questo caso spesso questo vantaggio viene esteso a tutti i personaggi del party.

Avete riscontrato questo nei vostri game? avete mai pensato a come risolvere la cosa?

P.S. il secondo esempio si allaccia anche alla discussione PARTY e METAGAME.

  • Risposte 26
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  • Lord Danarc
    Lord Danarc

    Dando per scontato che nel luogo di commissione del crimine viga il principio della responsabilità personale del reato (quindi un regno retto da leggi "giuste") la risposta è ambivalente. No e si. No

  • Lopolipo.96
    Lopolipo.96

    dipende, usando dnd 5e io non faccio mai risolvere sempre tutto con un semplice tiro di dado, esempio; il bardo con 20 di carisma entra nel negozio del fabbro, indica uno spadone e al posto di 30 mone

  • Calabar
    Calabar

    Questo discorso è stato affrontato abbastanza spesso. Il punto è che anche un GdR è un gioco e come tutti i giochi un giocatore bravo è normale possa avere dei vantaggi. Il vero problema è distinguere

comment_1924842

Se l'interazione è "PG-PNG" è comprensibile che il gruppo utilizzi un punto di forza per trarne vantaggio. Ad esempio se dal mercante ci va solo il personaggio con maggiore carisma (e intelligenza/saggezza aggiungo io, perché anche il mercante potrebbe voler fregare il cliente...) la sua negoziazione è a suo vantaggio e, per riflesso, a vantaggio di tutti. Prendendo invece il tuo secondo esempio e mettendo tutto il party di fronte allo stesso nobile, anche se parla quello che ha delle "capacità" speciali, anche la sola presenza del resto del gruppo potrebbe influenzare negativamente il PNG e di conseguenza si potrebbero annullare vantaggio/svantaggio.

Il metagioco è qualcosa di difficilmente arginabile. Un certo margine di metagioco ci sarà sempre, che sia esplicito o implicito. Basta accordarsi prima su quello che sta bene a tutto il tavolo e poi giocare da persone mature. Se questo non è possibile, è meglio per il master cercare di ridurre al minimo le occasioni in cui possa sorgere del metagioco. Nell'esempio del nobile, nel caso in cui a parlare ci vada solo il personaggio adeguato, cercherei di mettere in condizione il party di condividere le informazioni il prima possibile (ad esempio dando la possibilità di inviare un messaggero o di riunirli dopo poco l'incontro).

comment_1924844

Fandango ha detto praticamente le stesse cose che stavo per scrivere io, quindi non stò a ripeterle...

Mi permetto di aggiungere solo una cosa... in D&D (ma in generale in molti, se non tutti, i gdr) esistono diversi ruoli (sia "in-combat" che "out-combat") per i vari personaggi: Face, Skill Monkey, Glass Cannon, eccetera... mi pare più che normale che i pg "specializzati" in un ruolo (anche se ognuno dei pg può svolgere più ruoli, ovviamente... parto dal presupposto che nessuno dei pg sia in grado di fare tutto!) siano quelli che si occupino di svolgere quel ruolo, proprio perchè sono i più adatti a farlo... dopotutto, è il motivo per cui uno chiama un elettericista per aggiustare l'impinato elettrico e un idraulico per aggiustare quello idrico, e non viceversa!

comment_1924845
1 ora fa, nolavocals ha detto:

esempio 1: un buon bonus al Carisma di un PG nel Party, venga utilizzato per ottenere "vantaggi" (es vendita oggetti) anche agli altri partecipanti (anche se questi hanno carisma basso).

Non ci vedo nulla di strano. Essendo un gioco di ruolo e non un gioco da tavolo alla HeroQuest, le abilità dei personaggi a volte s'innescano in un contesto "di ruolo". Il gruppo arriva in una grande città: mentre il gruppo chiede informazioni in taverna il tizio con Carisma alto va a fare shopping per tutti. Sarebbe diverso se Caio con Carisma basso andasse a fare shopping usando il bonus di Tizio.

1 ora fa, nolavocals ha detto:

esempio 2: uno dei PG ha guadagnato la possibilità (per storia o per la regola spese stile di vita pag.157 MdG) di avere interazioni con l'alta società mentre agli altri no, ed anche in questo caso spesso questo vantaggio viene esteso a tutti i personaggi del party.

Stesso discorso. Poi sta al master interpretare il nobile: a volte concederà ospitalità all'intero gruppo, altre volte avvantaggerà solo il personaggio in questione. Se sei in dubbio puoi usare i tiri di reazione delle vecchie edizioni o un tiro di carisma

comment_1924851
2 ore fa, nolavocals ha detto:

Avete riscontrato questo nei vostri game? avete mai pensato a come risolvere la cosa?

Di base non uso le meccaniche in modo così manicheo, e spesso dipende più da quello che fanno e interpretano i giocatori che al mero risultato del dado, che Comunque può influenzare o determinare il successo in alcuni casi (ad esempio un PG non carismatico col giocatore bravo a parlare, o viceversa, il dado diventa utile per mixare le componenti).

Detto ciò non credo che sia un problema se il gruppo fa parlare chi è più carismatico, paradossalmente è più problematico il contrario (accade spesso che un giocatore con PG con carisma basso Comunque sia il "leader del gruppo"). È come porti il problema del fatto che è il guerriero ad andare in prima linea e non il mago. Ognuno fa quello che fa meglio.

Quindi non è metagame, è normale gioco per me e non necessita di alcuna correzione.

comment_1924854

Non posso che concordare con le posizioni precedenti.
Del resto se mando avanti il ladro e questo disattiva la trappola, tutto il gruppo beneficia dell'abilità del singolo. È normale, è il suo ruolo.

Mi sembra insomma perfettamente normale per cui, se non hai da farci qualche esempio concreto in cui questo comportamento ha portato a situazioni indesiderabili, direi che va bene così.

  • Autore
comment_1924857

Sicuramente sono per me situazioni che possono farmi storcere il naso. Ovviamente dipende dal tipo di gioco. Ma credo che sia interessante dare al gruppo il valore del gruppo altro esempio (opposto al vantaggio):
uno dei personaggi, arrivati ad una città commette un crimine. è possibile che questo possa influenzare anche gli altri?
mentre per i rapporti di corte, se nel gruppo è presente un conte ma sono anche presenti status non graditi dall'alta società (es ladro per farla semplice) non avrebbe senso che nonostante siano PG non possano entrare?
oppure se una razza invita il PG x potrebbe non essere lo stesso per altri (questo purtroppo può verificarsi spesso essendo nella maggioranza i gruppi formati da un "cumulo" di razze più disparate.

Anche questo voi lo gestireste sempre sulla stessa linea delle precedenti risposte?

comment_1924860
17 minuti fa, nolavocals ha detto:

è possibile che questo possa influenzare anche gli altri?

Dando per scontato che nel luogo di commissione del crimine viga il principio della responsabilità personale del reato (quindi un regno retto da leggi "giuste") la risposta è ambivalente. No e si. No dal punto di vista legale. Si dal punto di vista sociale. Le conseguenze negative possono infatti ripercuotersi su coloro che sono amici/accompagnano il criminale. Questo implica costi superiori, porte chiuse, PNG maldisposti, fino a sputi e peggio (dipende dal tipo di reato).

19 minuti fa, nolavocals ha detto:

se nel gruppo è presente un conte ma sono anche presenti status non graditi dall'alta società (es ladro per farla semplice) non avrebbe senso che nonostante siano PG non possano entrare?

Si. Dipende dalla situazione e dal comportamento del Conte. Se preme per far entrare i suoi amici di lignaggio più basso potrebbe riuscire al costo di un favore che dovrà a qualcuno, e che verrà richiesto al momento opportuno.

21 minuti fa, nolavocals ha detto:

se una razza invita il PG x potrebbe non essere lo stesso per altri (questo purtroppo può verificarsi spesso essendo nella maggioranza i gruppi formati da un "cumulo" di razze più disparate.

Vedi sopra. Lo gestirei allo stesso modo. Ovviamente in entrambi i casi il tentativo potrebbe non andare a buon fine (o in uno si e nell'altro no... dipende dalle condizioni del contesto, da come si pongono i PG con i PNG, se devono favori o ne sono creditori, dalle azioni che hanno compiuto come gruppo o come singoli nei confronti della società o della razza...). Insomma non c'è una regola generale che vale sempre, per me l'importante è mantenere la coerenza di gioco e quando gioco cerco di tenere in considerazione questi aspetti, ma anche la necessità che la storia vada avanti. Se è più interessante che sia presente uno solo dei PG sarà da solo, ma non necessariamente giocherò da solo l'incontro perchè non vedo grossi vantaggi. Dopo probabilmente il PG racconterà agli altri cosa è accaduto e se non vuole raccontare qualcosa nello specifico si applica il teorema inverso. "Questo non ve lo dico". E quindi torniamo alla questione dell'altro post.

Insomma alla fine entrambe le situazioni creano molto gioco e sono molto interessanti da porre in game, quindi si, gestisco, in genere, aspetti positivi e negativi in modo simile.

comment_1924861

Condivido quanto detto sopra e aggiungo che nel mio modo di giocare a D&D il party dovrebbe essere tendenzialmente cooperativo, quindi un eventuale "omicidio" non dico che dovrebbe essere necessariamente "concordato prima", ma sicuramente verrebbe "scusato dopo" in un modo che consenta al party di proseguire insieme. Inoltre nel mio modo di giocare a D&D le decisioni del singolo non dovrebbero minare la coesione del gruppo e soprattutto non ci si dovrebbe nascondere dietro "il mio personaggio farebbe così": sei "tu" che muovi il tuo personaggio, quello che lui fa è perché "lo vuoi tu". Se non vuoi che lo faccia, trova un modo/pretesto per non farglielo fare.

Modificato da Fandango16
(togliere il maiuscolo)

  • Autore
comment_1924886
2 ore fa, Bille Boo ha detto:

Perché la vedi come una cosa da "risolvere"? Non è normale che si faccia gioco di squadra e si condivida il più possibile coi propri compagni di gruppo?

Domanda non così facile perché, a mio parere dipende da molti fattori.
Esempio:
Usare il PG con il punteggio di CAR maggiore per acquisto o vendita oggetti?
Un gruppo diciamo a livello di roleplay unito, avrebbe senso (ma potrebbe esserci nel gruppo un PG non così "amico" (es. allineamento)
oppure
Spesso il CAR non viene utilizzato se non per i PG che meccanicamente lo utilizzano e sacrificato per aumentare al MAX altre caratteristiche dando nell'effettivo un Malus al proprio PG ma che non avrà mai alcun effetto in game.

Visto che il gruppo viaggia e gira insieme ci vedo anche un vantaggio o svantaggio se questi o parti di questi sono eroi o malvagi.
Diciamo una sorta di fama.
Nell'esempio dell'invito a corte, perché non dare influenza a tutto il gruppo sia nel bene che nel male?
es. uno dei PG è nobile e viene invitato ma decide di aggiungere i suoi "amici" non proprio adatti al tipo di ritrovo.
se da un lato essi entreranno a corte allo stesso tempo il carisma nelle interazioni (per restare a tema) non dovrebbe subire svantaggio se alcuni del party hanno CAR negativo?

Modificato da nolavocals

comment_1924887

Dipenderà dalla situazione.

In generale, in D&D, almeno per la mia esperienza, i PG sono un gruppo coeso di alleati che collaborano. Ed è normale che ogni cosa sia fatta dal più bravo, quando è possibile: delle trappole si occupa il ladro, per esempio, e se le disinnesca le disinnesca per tutti, non è che ognuno se le deve disinnescare per conto suo.

Però ci possono essere le eccezioni. Se i PG non sono così affiatati, e uno di loro non vuole condividere i propri vantaggi con gli altri, beh, non lo farà.

E se un PG è benvoluto nell'alta società ma si porta dietro i suoi compagni che sono malvisti, beh, ci sta che abbia delle difficoltà aggiuntive per questo. Magari uno svantaggio che bilancia il suo vantaggio. Ci potrebbe stare. Direi che dipende dalla situazione.

In molte alte società, comunque, è normale che un pezzo grosso si circondi di guardaspalle, servitori e uomini di fatica, che sono essenzialmente plebaglia. Gli altri pezzi grossi probabilmente non ci faranno nemmeno caso, fintanto che è lui a parlare.

comment_1924890
1 ora fa, nolavocals ha detto:

Spesso il CAR non viene utilizzato se non per i PG che meccanicamente lo utilizzano e sacrificato per aumentare al MAX altre caratteristiche dando nell'effettivo un Malus al proprio PG ma che non avrà mai alcun effetto in game.

L'avere o non avere effetto dipende anche da te: un personaggio con carisma basso avrà scarse capacità relazionali e di leadership, sta al DM fare in modo che questo abbia un peso nelle vicende, anche solo nelle vicende personali di quel personaggio.
Ciò che non dovrebbe succedere è far finta che questa caratteristica non abbia alcun peso, magari per accomodare la visione ideale che il giocatore ha del suo personaggio e accontentarlo. Il giocatore così si renderà conto che se vorrà un personaggio che piaccia agli altri o abbia capacità di leadership dovrà investire in questa caratteristica tanto bistrattata. Anche se, nella mia esperienza, è più facile che il giocatore si inventi ogni tipo di storia pietosa per giustificare un pessimo carisma.

Modificato da Calabar

  • Autore
comment_1924894
7 ore fa, Calabar ha detto:

Anche se, nella mia esperienza, è più facile che il giocatore si inventi ogni tipo di storia pietosa per giustificare un pessimo carisma.

Credo che questa esperienza sia condivisa da molti e a mio parere da Dm si dovrebbe cercare come dici di renderlo nel gioco e non sorvolare.

9 ore fa, Bille Boo ha detto:

Dipenderà dalla situazione.

In generale, in D&D, almeno per la mia esperienza, i PG sono un gruppo coeso di alleati che collaborano. Ed è normale che ogni cosa sia fatta dal più bravo, quando è possibile: delle trappole si occupa il ladro, per esempio, e se le disinnesca le disinnesca per tutti, non è che ognuno se le deve disinnescare per conto suo.

concordo,

9 ore fa, Bille Boo ha detto:

Però ci possono essere le eccezioni. Se i PG non sono così affiatati, e uno di loro non vuole condividere i propri vantaggi con gli altri, beh, non lo farà.

E se un PG è benvoluto nell'alta società ma si porta dietro i suoi compagni che sono malvisti, beh, ci sta che abbia delle difficoltà aggiuntive per questo. Magari uno svantaggio che bilancia il suo vantaggio. Ci potrebbe stare. Direi che dipende dalla situazione.

In molte alte società, comunque, è normale che un pezzo grosso si circondi di guardaspalle, servitori e uomini di fatica, che sono essenzialmente plebaglia. Gli altri pezzi grossi probabilmente non ci faranno nemmeno caso, fintanto che è lui a parlare.

Alla plebaglia non vengono dati accessi e stessi vantaggi (letto, cibo, stanze, riunioni eccetera).
Anche se la cosa può spaventare bisogna ricordarsi che è il gruppo ed il singolo giocatore che ha deciso X per il suo PG . Questo sarebbe un altro discorso che verte sull'imparare di base a creare un gruppo che abbia "senso".
Altrimenti il Master da imparziale gestore del mondo, come dovrebbe essere, deve fare presente/rendere effettivo in game sia i lati positivi che i negativi.

comment_1924897
23 ore fa, nolavocals ha detto:

esempio 1: un buon bonus al Carisma di un PG nel Party, venga utilizzato per ottenere "vantaggi" (es vendita oggetti) anche agli altri partecipanti (anche se questi hanno carisma basso).

dipende, usando dnd 5e io non faccio mai risolvere sempre tutto con un semplice tiro di dado, esempio; il bardo con 20 di carisma entra nel negozio del fabbro, indica uno spadone e al posto di 30 monete d'oro ne chiede 20, ecco in questo caso non faccio nemmeno tirare se il bardo non mi fa del roleplay o se non dice nulla per convincere il fabbro e infatti spesso rispondo con il fabbro con "scusa, perchè dovrei farti uno sconto?", e li spiazzo sempre, perchè è il fabbro, non il venditore di strada che deve campare la giornata, invece se il bardo entra nel negozio, fa apprezzamenti sulla merce, o sul fabbro o trova una motivazione valida qualche moneta posso toglierla dal prezzo, ma sempre con il buonsenso, ma idem con qualcuno con il carisma basso.

Il 21/08/2025 alle 09:45, nolavocals ha detto:

esempio 2: uno dei PG ha guadagnato la possibilità (per storia o per la regola spese stile di vita pag.157 MdG) di avere interazioni con l'alta società mentre agli altri no, ed anche in questo caso spesso questo vantaggio viene esteso a tutti i personaggi del party.

anche in questo caso io utilizzo delle eccezioni, il pg nobile deve incontrarsi con un altro nobile? magari può portarsi solo una persona, oppure può portarsi tutti ma se si comportano male il pg nobile perde questo tratto, il pg nobile può incontrarsi con l'alta società sia per questioni sociali ma anche di etichetta molto probabilmente, se si porta il barbaro davanti al re e questo rutta e scoreggia il re non solo li scaccerà ma non gli darà più missioni o non vorrà più incontrarli e tutti i nobili li prenderanno come zimbelli ecc ecc.

  • Autore
comment_1924901
1 ora fa, Lopolipo.96 ha detto:

dipende, usando dnd 5e io non faccio mai risolvere sempre tutto con un semplice tiro di dado, esempio; il bardo con 20 di carisma entra nel negozio del fabbro, indica uno spadone e al posto di 30 monete d'oro ne chiede 20, ecco in questo caso non faccio nemmeno tirare se il bardo non mi fa del roleplay o se non dice nulla per convincere il fabbro e infatti spesso rispondo con il fabbro con "scusa, perchè dovrei farti uno sconto?", e li spiazzo sempre, perchè è il fabbro, non il venditore di strada che deve campare la giornata, invece se il bardo entra nel negozio, fa apprezzamenti sulla merce, o sul fabbro o trova una motivazione valida qualche moneta posso toglierla dal prezzo, ma sempre con il buonsenso, ma idem con qualcuno con il carisma basso.

Qui devo dire che è un filo sottile con il quale giocare. MI spiego meglio:
Troppo spesso, come menzionato anche da @Lord Danarc noto come si creino PG ma con la "scusante" del gdr si usano abilità del giocatore per il PG

Se un giocatore (bravo a vendere il ghiaccio agli eschimesi) parla ed agisce con un carisma (meccanicamente più basso del Bardo) ma ottiene un vantaggiato dal proprio bagaglio OFF GAME non dovrebbe essere "regolare".

In secondo luogo non tutti anche se interessati, seri e impegnati sono "bravi" nel dialogo, che magari giocando il bardo CAR 20 vengono penalizzati, causa le "abilità" OFF GAME. E non dovrebbe accadere.


Modificato da nolavocals

comment_1924902
1 ora fa, nolavocals ha detto:

Se un giocatore (bravo a vendere il ghiaccio agli eschimesi) parla ed agisce con un carisma (meccanicamente più basso del Bardo) ma ottiene un vantaggiato dal proprio bagaglio OFF GAME non dovrebbe essere "regolare".

In secondo luogo non tutti anche se interessati, seri e impegnati sono "bravi" nel dialogo, che magari giocando il bardo CAR 20 vengono penalizzati, causa le "abilità" OFF GAME. E non dovrebbe accadere.

Pienamente d'accordo, ma non parlo solo di roleplay, anche solo descrizione o dire l'idea, esempio; "cerco di farmi amico il fabbro per un futuro sconto facendogli complimenti" "faccio apprezzamenti e ammicco al barista per farmi offrire un drink" , una descrizione generale a volte ci sta.

poi non ho detto che lo faccio sempre e lo rendo "regolare" ^^ come ho detto bisogna anche usare il buonsenso, la situazione, il png che si ha davanti, ecc

magari il fabbro nano farà sconti solo ad un altro nano e alza il prezzo all'elfo (anche se quest'ultimo ha 30 di carisma), oppure la mezzorca della locanda offrirà da bere a chi ha la caratteristica più alta di forza, perchè per lei la bellezza sta nei muscoli e non nella parlantina e nel fascino. tutto questo non è una costante, anchè perchè se no renderebbero inutili i tiri o il CARISMA, ma sono delle piccole eccezioni, e poi il dado può sempre decidere, il warlock può avere +7 di persuasione ma se fa 3 di dado non gli servirà a molto, oppure con il fabbro potrebbe pesare di più sulla "bilancia" una competenza da fabbro che più su persuasione.

comment_1924903
1 ora fa, nolavocals ha detto:

Qui devo dire che è un filo sottile con il quale giocare. ...

Questo discorso è stato affrontato abbastanza spesso. Il punto è che anche un GdR è un gioco e come tutti i giochi un giocatore bravo è normale possa avere dei vantaggi.

Il vero problema è distinguere qual'è l'ambito del giocatore e quale quello del personaggio. In D&D (e nella maggior parte dei gdR di questo tipo) questo è tutto sommato abbastanza chiaro: il giocatore decide cosa fa il personaggio e il personaggio come farlo. Il confine è posto dal discernimento concesso dalle regole.
In combattimento per esempio è il giocatore che decide quale avversario attaccare, con quale arma, a quale distanza, ma è il personaggio che compie l'attacco e la sua abilità a fare la differenza e determina il risultato.
Allo stesso modo in una discussione il giocatore decide l'approccio del personaggio e le sue argomentazioni ma è poi questo a imbastire il discorso in base alle sue capacità oratorie. La parlantina del giocatore può essere una benvenuta aggiunta, che può essere o meno premiante a seconda di come si vuole giocare. Come già detto in altre occasioni, per me se premialità deve esserci meglio che sia indiretta, il che significa evitare di creare una sovrastruttura al regolamento che assegni ulteriori modificatori per l'occasione.

Modificato da Calabar

comment_1924920

Nel mio modo di giocare la parlantina non ha nessun risvolto meccanico, ma solo di flavour. Un bel discorso fa piacere sentirlo, ma quello che interessa è la "leva" che viene mossa per influenzare il png. Nell'esempio del fabbro nano, potresti "promettere di diventare un cliente abituale" (leva) e il dm chiederà di fare un check di persuasione (o inganno...).

Modificato da Fandango16
Sintassi

  • Autore
comment_1924928
17 ore fa, Calabar ha detto:

Questo discorso è stato affrontato abbastanza spesso. Il punto è che anche un GdR è un gioco e come tutti i giochi un giocatore bravo è normale possa avere dei vantaggi.

Si ricordo alcuni post, ma troppo spesso, a mio parere, viene confuso l'essere bravi con la situazione esposta sopra. Tanto da vedere che chi approccia questa ideologia di gioco (se fatta come esempio precedente) lo faccia più per comodità che per GDR.

17 ore fa, Calabar ha detto:

Il vero problema è distinguere qual'è l'ambito del giocatore e quale quello del personaggio. In D&D (e nella maggior parte dei gdR di questo tipo) questo è tutto sommato abbastanza chiaro: il giocatore decide cosa fa il personaggio e il personaggio come farlo. Il confine è posto dal discernimento concesso dalle regole.

Concordo e su questo non mi stancherò mai di dire quanto la "regola" troppo spesso presente nel manuale della 5e "decisione del master" sia diventata troppo deleteria per il gioco dopo il grande cambio al d20 system (che le regole venivano impugnate dai giocatori per "avere la meglio sul master") tanto da rendere il manuale "quasi inutile" in game. Forse sensazione solo mia, ma che trovo pessima per moltissimi motivi (troppi da elencare e fuori post, che potrebbero far storcere il naso a molti).

17 ore fa, Calabar ha detto:

In combattimento per esempio è il giocatore che decide quale avversario attaccare, con quale arma, a quale distanza, ma è il personaggio che compie l'attacco e la sua abilità a fare la differenza e determina il risultato.

Uno dei motivi per il quale gli esempi non sono stati fatti in combattimento è perché ritengo che D&D orami sia diviso in due blocchi distinti e molto diversi per regolamento tra off combat e in combat.

17 ore fa, Calabar ha detto:

Allo stesso modo in una discussione il giocatore decide l'approccio del personaggio e le sue argomentazioni ma è poi questo a imbastire il discorso in base alle sue capacità oratorie.

Come detto in precedenza ci deve essere una linea distinta da parte del master che deve evitare di ledere la parte di giocatori che possono possedere l'ingegno (complesso delle qualità intellettuali, della capacità inventiva e creativa, e anche l'indole, la natura di una persona.) ma non l'oratoria (l'arte del parlare in pubblico)

17 ore fa, Calabar ha detto:

La parlantina del giocatore può essere una benvenuta aggiunta, che può essere o meno premiante a seconda di come si vuole giocare.

Questo porta una grossa differenza al tavolo ed all'insegnamento del GDR D&D ad un neofita.

17 ore fa, Calabar ha detto:

Come già detto in altre occasioni, per me se premialità deve esserci meglio che sia indiretta, il che significa evitare di creare una sovrastruttura al regolamento che assegni ulteriori modificatori per l'occasione.

Questa parte occorrerebbe un chiarimento, non vorrei fraintendere il tuo discorso.
DI base devi attribuire una CD base e modificata (positivamente o negativamente) dalle azioni decise del giocatore (in libertà) che devono rispettare alcuni parametri di GDR:

- tipologia del personaggio (allineamento, classe, background, carattere)
ed in seguito (restando legati alla tipologia:
- cosa dice (come detto prima non recitata ma solo descrittiva) "faccio i complimenti per il negozio"
- azione (aggiunta di oggetti o azioni nella situazione) "mentre estraggo il borsello pieno di monete"

P.S. questo porta un po' fuori post ma era per rispondere e chiarire alcuni punti. (non trovo la parte dell'esempio da me scritto per la vendita oggetti) forse è stato cancellato?

Modificato da nolavocals

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