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Sezione II - Capitolo 2 - Come Semidei


Pippomaster92

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Tutti tranne Friedrich

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L'arma portata da Akai è una specie di fucile automatico. Piuttosto malmessa, in origine doveva essere stata fatta in serie con degli stampi industriali, ma è stata smontata e rimontata più volte, modificata, aggiustata, decorata. Un'arma personale e forse tramandata di generazione in generazione. 

Comunque a prescindere dalle sue condizioni non ottimali, è pure primitiva: equivale ad un'arma semi-automatica della prima metà del ventesimo secolo. 

E l'uomo che viene portato davanti a Clarke ha un aspetto ancora più primitivo: ha una lunga barba nera unta di grasso per darle forma, e la pelle olivastra è costellata di cicatrici simmetriche probabilmente decorative. Addosso ha un vestito che sembra un incrocio tra una divisa militare dei tempi che furono e un vestito rinforzato con cuoio. Decorato con diversi anelli di metallo di chiara origine industriale, forse guarnizioni o sezioni di tubi, non ha impianti meccanici o elettronici. Umano al 100%. 
Ora che si è ripreso si guarda attorno profondamente spaventato da tutto ciò che lo circonda... e la comparsa di Eshu-II non fa che peggiorare le cose. 

"Onorevole Caposezione, il soggetto parla un dialetto differente da quello della popolazione designata con il nome di Kho. Necessito di qualche minuto per comprendere le basi... prego, fatelo parlare ancora. Sarebbe utile minacciarlo e spaventarlo, in modo che possa supplicare per la sua vita" Eshu parla come al solito senza mostrare molte emozioni "In tal modo potreste facilitarmi la traduzione del 28%"

Dopo una decina di minuti il computer della Sezione riesce a offrire una rozza traduzione "Vi prego, non fate del male. Non ho mai commesso peccati e non ho mai disubbidito. Sono un buon figlio e un buon soldato!"

NOTE

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  • Prossimo check-point: 13:00 del 12 luglio

 

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Shen Yun-Chow

Senza Magnum P.I.

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Il nostro ospite indesiderato pare effettivamente averci forse scambiato per altro. 

Guardo il Cervellone ed il Generale, come a lasciare loro la completa gestione delľinterrogatorio: mi pare, solo, che manchi ľInvestigatore.

Una assenza forse pesante, dato il contesto. 

 

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Aaron Clarke

Eccetto quello sfigato di Friedrich

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La vista dell'arma mi preocccupa: sì, è decisamente un'arma da fuoco, per quanto primitiva... Siamo in netto svantaggio, considerando le nostre attuali truppe.
Questa è un'arma da fuoco: non sono da sottovalutare, i nostri avversari sono in vantaggio. dico porgendola a Magnus, un pò per sbarazzarmene, ma soprattutto perché mi piacerebbe un'opinione del genio Dobbiamo rubarne quante più possibili e correggerne i difetti: non cambierà le sorti di una guerra, visto che non siamo ancora capaci di produrne in buone quantità, ma è il meglio che possiamo fare al momento. commento la nostra situazione, elaborando già una strategia.
Nel frattempo, afferro con forza il bastone per poi premere la punta elettrificata sul collo del soldato, facendo partire una lieve e rapida scarica: abbastanza forte da scuoterlo, ma dovrebbe più spaventarlo che altro.
Faccio male se non obbedisci. Quanti figli Guarahl? Quanti soldati Guarahl? Quante armi Guarahl? Parla! Parla di tutto! O lo faccio ancora! mantengo un linguaggio semplice se non primitivo, ma il tono è minaccioso, attenendomi per quanto più possibile ai termini che Eshu è stato già capace di tradurre, in modo da semplificare la comunicazione.

Finché non ci sarà Friedrich mi occuperò io di farlo parlare, poco importa la veridicità delle sue parole, io devo solo permettere ad Eshu di imparare la lingua.

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2 Carisma + 3 Persuasione per intimidirlo e spingerlo a parlare?

 

 

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Tutti tranne Friedrich

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L'uomo parla, spaventato dal dolore ma soprattutto dalla presenza di Eshu e della vostra alta tecnologia. La Sezione II cade a pezzi ed è piena di rammendi e toppe, ma è comunque intimorente per qualcuno che proviene dritto dritto dall'inizio del ventesimo secolo. Forse, armi a parte, anche da un periodo precedente. Relativamente parlando, ovvio. 

L'uomo parla abbastanza a lungo da permettervi di creare un secondo programma di traduzione, scoprendo tra l'altro che parla una lingua non troppo diversa da quella dei Kho. Un ceppo simile, ma c'è da aspettarselo visto che tutti i popoli umani di Kepler discendono dai coloni!

Vi racconta del suo popolo, un popolo di conquistatori numeroso come sono le stelle nel cielo. Sono tutti figli del grande sovrano, o comunque suoi indiretti discendenti. Non capite se lo intenda per davvero o se sia qualcosa più culturale che biologico. Forse sono adottati dal sovrano? 
Lui vi asserisce che ha sempre obbedito e ha sempre agito in modo giusto e onesto, e che gli è stato detto che così si sarebbe conquistato un posto nell'aldilà: ora, aggiunge, è qui umilmente per sottoporsi al vostro giudizio e dimostrarvi che in effetti è così. Dovreste farlo andare all'altro mondo, e non trattenerlo negli inferi. 

Shao-Ling assiste alla scena con aria contrariata "Posso convincerlo a parlare senza mezzi termini, senza inganni. Forse, Caposezione, è più efficiente che pungolarlo con un bastone"

NOTE

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  • Prossimo check-point: 13:00 del 19 luglio

 

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Aaron Clarke

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Forse è stata una crudeltà gratuita, ma almeno ha funzionato a farlo parlare velocemente: Eshu è già riuscito ad elaborare il programma di traduzione necessario a comunicare.
Non pensavo che i suoi poteri fossero così precisi, Ling. La scossa serviva solo a farlo parlare. E a spaventarlo. Permesso accordato: voglio sapere chi sta guidando l'invasione, come sta procedendo, perché vogliono questa zona, dove si trovano i loro campi base e quanti sono. 
Lo guardo un'ultima volta, studiando bene le emozioni del soggetto.

Poi possiamo chiuderlo in una cella e permettergli di riprendersi, abbiamo molto da chiederli, ma anche parecchio a cui pensare. Fino all'arrivo di Seidel andrà bene.

 

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Tutti tranne Friedrich

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Shao-Ling si ritira nella "cella" con il prigioniero, e si chiude la porta alle spalle. Dopo qualche grido inziale l'uomo tace, e dopo una decina di minuti la donna torna.

"Ho visto ciò che ha visto lui, almeno di recente. Ha massacrato un villaggio di locali, prima di questo è arrivato nella giungla da nord, prima di questo ha passato del tempo in una specie di base, o caserma. Basso livello di tecnologia, ma ho visto telecamere e qualche drone. Prima di questo ha viaggiato sotto il mare in quello che lui ritiene essere un mostro metallico. In verità è una versione semplificata di un mezzo di trasporto anfibio che la Sezione può creare partendo dai nostri mezzi di terra. Scarsa qualità, ma funzionale. Prima ancora ha passato del tempo in una città costiera addestrando delle nuove truppe. C'erano molti schiavi e servi in quella città, e molta tecnologia di basso livello. Materiali di recupero ma anche oggetti nuovi. Non ho potuto andare più indietro di così. Il prigioniero si riprenderà"

Infine, dopo circa 75 ore, Friedrich fa ritorno alla Sezione... accompagnato da una dozzina di altri Kho. O comunque una tribù simile. A capitanarli c'è un'altra Aycan, ma molto più anziana e rugosa della vostra.
Tanto lei quanto gli altri si guardano attorno un po' intimoriti, ma i "vostri" Kho intervengono subito per tranquillizzarli e calmarli.

Ciò da il tempo a tutti di aggiornarsi a vicenda, in particolar modo sulle due grandi novità della Sezione.
Avete un prigioniero degli "invasori", catturato da Akai, Shen (e Aycan). E avete scoperto che la Sezione III esiste ancora e sta comunicando con un altro gruppo di umani. Avete modo di comunicare con loro, ma per ora non avete ancora corso il rischio...

NOTE

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  • Prossimo check-point: 13:00 del 21 luglio.

 

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Harumori "Akai" Ashikaga

Non mi era mai passato per la mente che Aycan non è un nome, ma un titolo. Come dovrei fare ora che ce ne sono due? Questo dubbio mi assale e si dilegua con altrettanta velocità mentre mi avvicino ai nuovi Kho, ispezionandoli rapidamente. Sono pseudoumani anche loro, ingenua progenie della razza pura, quella falsamente proclamatasi divina: noi.

"Friederich-san!" Alzo una mano per salutarlo. "Ben fatto! Grazie alla tua determinazione siamo un passo più vicini ad avere un esercito contro i Gurahal!...a tal proposito, c'è qualcuno che ti attende. Prego, raggiungi il generale Clarke, credo abbia bisogno di te."

La mia tappa successiva è Shen. "Se vuoi consigli su come addestrare i Kho, basta chiedere" - sì, sono sarcastico. È una cosa che ho imparato nei giorni trascorsi qui su Kepler.

Mi avvicino poi alla mia Aycan.

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"Prima di diventare Aycan avevi un nome, vero? Posso conoscerlo? Il tuo Vero Nome?" non voglio fraintendimenti.

Il passo successivo è andare da colui che più di tutti è rimasto escluso dal tumulto delle ultime novità: il Tho che abbiamo salvato.

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Friedrich Seidel

Il viaggio di ritorno è decisamente più complesso, anche se i Lnho conoscono la foresta molto meglio di tutti noi. Per lo meno non veniamo attaccati né dalle creature della giungla né dai famigerati Gurahal, riuscendo ad arrivare alla nostra base sani e salvi. 

La Sezione II mi attende con molte più sorprese di quanto pensassi: non solo Shen e Akai sono tornati, ma hanno catturato uno dei Gurahal. E, soprattutto, hanno captato una trasmissione della Sezione III. È... Straordinario. Dovrai aiutarli ad ambientarsi: hanno mostrato dei dubbi nei nostri confronti, dobbiamo guadagnarci la loro fiducia. Magari evitando di insistere troppo sulla questione dei semidei. Rispondo dopo qualche istante ad Akai, andando quindi dal generale per sentire cosa debba dirmi (e chi mi stia attendendo). 

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Shen Yun-Chow

In risposta alla... ironia (?)... di Akai, mi trovo ad alzare, inavvertitamente, un sopracciglio. 

In effetti, non sono del tutto sicuro di cosa ci si aspetta che io faccia. 

Ma forse non è questo il momento giusto per parlarne col generale. 

Attendo dunque in silenzio l'evolversi della situazione a fronte delle numerose sorprese accumulatesi: non mi ritengo competente in questo genere di questione, se non per dare volentieri una mano, qualora mi sia richiesta. 

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Harumori "Akai" Ashikaga

@Aycan

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Quindi la mia impressione era sbagliata. Beh, meglio così. "Giusto, sono un'altro clan. Quindi ci dev'essere anche una Tho Aycan da qualche parte..."

Il modo in cui mi risponde Aycan - più confidenziale, senza troppi fronzoli - mi piace. Credo che dopo la rivelazione operata dalla Madre abbia finalmente iniziato a concepirmi come un suo pari, o quasi. Ciò mi mette a mio agio.

È ora di avvicinarsi a colui che abbiamo salvato. "Ragazzo del clan dei Tho. Mi capisci? Io sono Akai, colui che ti ha salvato dai Gurahal. Come ti chiami?"

 

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Aaron Clarke

Tranne Friedrich

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Grazie per la collaborazione, Shao-Ling. Vado ad accogliere Friedrich per vedere come è andata la sua missione, per ora lasciamolo riposare. Ho molte altre domande per lui... Quando pensi di poterlo interrogare di nuovo? Senza provocargli danni, intendo.

Sono abbastanza incupito dai risultati dello "scanner" mentale di Shao Ling, le premesse di questa guerra non sono rosee, ma la vista di Friedrich e del suo manipolo di Kho è pur sempre una consolazione, seppur magra.

Signor Seidel, vedo che la missione è stata un successo. Bene, anche Akai e Shen si sono tenuti impegnati: hanno una sorpresa per te. Hanno fatto prigioniero un Guarahl e salvato una loro vittima. Spiego all'investigatore marziano Inoltre abbiamo intercettato una chiamata della Sezione III, abbiamo potuto vedere distintamente Mosis ma non gli abbiamo chiamati: i Guarahl dispongono di una rozza versione della nostra tecnologia, è naturale pensare che abbiano pure loro delle apparecchiature radio. Anche se temo di dover indire una riunione tra noi: ci sono molte cose da discutere, tra cui la possibilità di chiamarli. Continuo guardandomi intorno, dando un'occhiata ai coloni attorno a noi, già stilando un elenco mentale dei miei consulenti più fidati. 

Shao Ling ha letto i ricordi del Guarahl, ma ciò l'ha sfinito: mi sa che ci servirà un interrogatorio classico, in alternativa potresti valutare la possibilità di parlare con il loro prigioniero e cercare di capire qualcosa di più sugli altri membri del collettivo... Mi affido al tuo giudizio, Friedrich. Potresti pure darci una mano a fare le dovute presentazioni con i nuovi arrivati, non ho idea di che accordo abbiate stipulato. gli dico invitandolo, in maniera poco subdola, ad agire come meglio crede... In fondo non sono io l'investigatore e lui è pur sempre appena tornato da una missione.

Mi avvicino quindi alla anziana a capo della piccola tribù, invitando Shen ad avvicinarsi Aycan, la ringraziamo per averci concesso di incontrarla, spero che sia ovvio che questo nostro incontro sia volto a un futuro di amicizia e fiducia reciproca. Il mio nome è Aaron Clarke, Caposezione della Sezione II. Con chi ho l'onore di parlare, precisamente? mi volto anche verso Shen, invitandolo a presentarsi: voglio che questi Kho diventino familiari con lui, così come gli altri lo sono diventati con Akai.

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Shen Yun-Chow

Guardo con una certa curiosità il Generale quando mi chiede di avvicinarmi e presentarmi: mi sorge sempre più forte il sospetto che queste persone tendano a sopravvalutare la mia scarsa tendenza sociale. 

Chino comunque la testa, in segno di rispetto per questa anziana del suo popolo, e mi presento, scandendo lentamente le parole, con una sorta di ieratica attenzione: "Ed io sono Shen. Siamo felici di potervi incontrare. I nostri passi nel mondo saranno migliori, se percorsi in armonia".

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Friedrich Seidel

Aaron mi conferma quanto mi era stato detto dagli altri coloni al mio ritorno: hanno sentito una chiamata della Sezione III e hanno visto chiaramente l'aiutante del vecchio porco. Forse è ancora troppo presto per sperare... Stringo il pugno, per evitare di seguire il mio istinto e chiedere di contattare gli altri sopravvissuti: le ragioni del generale sono sensate e non sarebbe corretto mettere a rischio l'intera sezione. Nessun accordo, in realtà: li ho solamente convinti a seguirci e dare un'occhiata alla Sezione. Non si fidano completamente di noi: a quanto pare, la Madre li ha messi in guardia dalla gente armata e dotata di innesti. Spiego al generale, aggiungendo poi contrito E forse abbiamo incontrato i compagni del prigioniero. Il primo accampamento che abbiamo trovato era stato completamente sterminato da un gruppo di uomini armato con fucili e pistole, sebbene molto rozzi. Un comportamento tanto orribile quanto sospetto: i Gurahal non si stanno muovendo solamente per sete di conquista, stanno cercando qualcosa dai Kho. Proverò a interrogare l'uomo che avete catturato. E avrò bisogno delle informazioni raccolte da Shao Ling. Concludo, controllando ancora una volta i miei istinti. La tentazione di lasciarlo nelle mani di Typhanie è molto alta. Akai mi ha detto che qualcuno mi attende: sai di cosa si tratta? Chiedo infine al generale, attendendo una sua risposta per andare a cercare Typhanie e interrogare il Gurahal: la soldatessa sarà lieta di farmi da spalla, suppongo. 

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Shen Yun-Chow

"La donna finta ha detto che il Gurahal aveva effettivamente preso parte al massacro di un gruppo di locali. E lui ed i suoi compagni erano dotati di armi tecnologiche, quando li abbiamo assaliti. Potrai esaminare uno dei loro fucili, se lo desideri, Friederich", spiego all'Investigatore.

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Aaron Clarke

Rispondendo a Seidel, non è privato, è solo un piccolo flashback

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Non... Non saprei, suppongo si riferisse proprio al Guarahl. O al Kho prigioniero che abbiamo salvato. Posso dirti però che se è un colono, non credo che si farebbe scrupoli a raggiungerti, qui dentro le notizie girano velocemente: dovrebbero sapere già tutti del tuo arrivo.

 

 

 

 

 

 

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Nel discorso si intromette Shao-Ling "Io posso interrogarlo anche adesso, di nuovo. Ma potrebbe danneggiarsi se non lo facciamo riposare un giorno terrestre o due. Se la cosa non vi interessa suggerisco di procedere con l'interrogatorio il prima possibile"

NOTE

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  • Prossimo check-point: 13:00 del 26 luglio

 

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Friedrich Seidel

Le parole di Clarke mi lasciano perplesso: chi mi starebbe cercando, allora? Dovrò chiedere chiarimenti ad Akai. Non è necessario... "Danneggiarlo". Dico facendo una lieve smorfia quando uso il termine scelto da Shao Ling: è, nella migliore delle ipotesi, un codardo, ma rimane comunque un umano come noi. Un interrogatorio "tradizionale" potrebbe permetterci di ottenere le informazioni di cui abbiamo bisogno senza fargli subire conseguenze di alcun genere. 

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