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Capitolo 3 - Death on the Reik (Parte 2)


AndreaP

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

"L'unico malato era il barone, che io sappia. E purtroppo non avevo modo di guarirlo, anche se ero stato chiamato qui per questo dalla Baronessa: non che non ci abbia provato ma è degenerando giorno dopo giorno. Meglio che sia morto. L'ho detto anche a lady Ingrid. Lei ha insistito che mi fermassi qui e mi ha dato questa bella stanza."

Intanto Olf iniziò a guardarsi intorno: nella stanza salvo strumenti di tortura non vi era altro. In fondo alla stanza vi era una porta, contrapposta all'altra di ingresso. Da lì non si udivano rumori

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Eike

Ebbene dottore, la situazione è cambiata. Degenerata ad esser più precisi. Metà castello ormai è popolato di uomini in sembianza di mostri, e così pure il villaggio. Nessuno si avventura più qui vicino, da molti anni ormai. Solo adoratori del Chaos. Temo che la vostra scienza sia e sia sempre stata molto al di sotto delle necessità. Mi stringo appena nelle spalle e guardo il templare Non lo so. Non è giusto uccidere un innocente, e sicuramente il dottore non ha colpe: è stato trattenuto qui per non portare in giro la notizia che il barone era corrotto, questo è palese. Credo invece che sua signoria non sia stata altrettanto onesta, e la figlia sembra aver ereditato dalla madre la voglia di continuare senza interferenze. Medito un poco mentre Olf e Radagast sembrano lanciati verso l'esplorazione delle altre stanze. Se non possiamo invertire il processo, sarebbe più misericordioso porre fine alla vita dei corrotti, ma non più giusto; e sicuramente non possiamo ergerci a giudici e boia senza aver soppesato accuratamente la situazione. Dobbiamo trovare la pietra, vista come è evoluta la situazione deve essere sicuramente qui, o comunque a portata di mano di  Magritte e del falso dottore. 

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Wilhelm

Stando alle parole del medico, LadyIngrid aveva davvero tentato di guarire il marito. Il fallimento dell'uomo di scienza era stato ripagato con la gattabuia. Di fatto, ancora non sapevano quanti e quali dei membri di quella antica famiglia nobile e decadente fossero gli artefici, quali le vittime, quali entrambi.
Il templare continuò a tener d'occhio la porta da cui erano giunti, mentre annuiva a Radagast di aprire quella opposta. Ad Eike l'onere di torchiare il dottore, per quanto possibile.

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  • 2 settimane dopo...

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]


"Ma io sto bene qui." disse il dottore ad Eike "Slurgh mi porta il te e noi stiamo insieme. Peccato che sua signoria non venga più a trovarmi. Ma sarà un periodo così. Fermatevi anche voi"

Intanto Radagast raggiunse l'altra porta e la aprì

Dopo un breve corridoio vi era un'altra porta che dava accesso a delle celle, porte di legno chiuse da chiavistelli e con piccole grate che permettevano di guardare all'interno

@all

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Wilhelm

Un sorriso amaro e beffardo comparve sulle labbra di Wilhelm alle ultime parole del dottore.
Si voltò verso Eike e scosse la testa: non c'era nulla da fare, quell'uomo era irrimediabilmente perduto e, nelle sue condizioni, anche un pericolo.
Le mostrò il martello, l'unica vera soluzione a quei loro problemi.

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Eike

Guardo altrettanto amareggiata il templare e scuoto impercettibilmente il capo in segno di diniego. Per favore dottore, stia qui comodo un momento, scambio due parole con i miei amici. mi avvicino a Wil e a voce bassa mormoro davvero? Uccideresti l'unico uomo che ha tentato di guarire questo male solo perché ha fallito? E ha pagato con la sua stessa vita il fallimento? Quanto è rimasto qui? Dieci anni? Venti? Rinchiuso a rimpiangere di aver accettato l!incarico e rammaricato per aver fallito, privato della libertà e costretto a subire l'influenza nefasta del luogo e dei suoi abitanti, eppure ancora sano, per lo meno nel corpo.. siamo migliori di così, Wilhelm. Tanto vale uccidere anche le guardie allora, sono già legate, saranno dei bellissimi sacrifici.. aggiungo tristemente

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  • 2 settimane dopo...

Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Mentre Eike discuteva con Wilhelm sul futuro del dottore, Radagast osservò le celle. Erano quattro di cui due occupate da prigionieri: la seconda con cinque paesani, mentre la quarta con un uomo che pareva portare abiti un tempo raffinati ma che ora erano rovinati. Tutti erano incatenati al muro e portavano il segno delle botte e della tortura.

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Wilhelm

Il templare prese delicatamente Eike per le spalle, avvicinando il viso al suo per mormorare a bassa voce.
Capisco quel che dici e vorrei trovare altre soluzioni, ma quest'uomo è corrotto, che l'abbia voluto o meno non ha importanza. La sua mente è caduta e rappresenta un pericolo, oltre che un tramite attraverso cui l'infezione del Chaos si diffonde. Se io fossi al posto suo, con l'ultimo barlume di lucidità, ti chiederei di porre fine alla mia sofferenza.
Sospirò a fondo, appesantito nell'animo dalle sue stesse parole.
Comunque non c'è ragione di prendere decisioni affrettate: ora troviamo gli Wittgenstein, quando avremo concluso la faccenda, penseremo a cosa fare di questo dottore, d'accordo?
Cercò di rincuorarla con un sorriso che era rivolto anche a se stesso, quindi fece un passo indietro e si voltò verso la stanza dove avevano appena trovato altri prigionieri.
Passo davanti a ciascuna delle celle, fino a fermarsi dinanzi a quella che ospitava l'uomo un tempo ben vestito.
Chi siete?

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Eike

Mi sento così piccola, mentre Wilhelm mi avvicina a se e mi mormora quelle parole: parole sagge, verità pericolose e sul filo del rasoio.. mi si riempiono gli occhi di lacrime, sapendo quanto potrebbe aver ragione. Non apro bocca, ho il magone e non riuscirei a replicare. Mi limito a perdermi negli occhi del templare e ad accennare appena col capo in segno di assenso a quella che pare una minuscola vittoria: prima i Wittgenstein, poi pensiamo agli altri; una condanna solo rimandata, ma quanto vale un respiro di più quando si sa che saranno gli ultimi. Sfioro appena il petto dell'uomo, allontanandomi mentre anche lui va in cerca di Rad, già avanti nell'indagine delle segrete. Mormoro un Vi raggiungo fra un secondo lacrimoso, e infatti appena scompare mi asciugo gli occhi con la manica, prima di voltarmi ad affrontare il dottore con un sorriso stentato Dottore, dottore la prego, stia qui con questi soldati, sarà al sicuro per ora. Non li liberi finché non la avvisiamo del cessato pericolo. La prego, in nome di tutti gli Dei, rimanga in questa stanza con i soldati. Guardo i due sfortunati militari e indurisco appena lo sguardo, ma le lacrime ancora fresche sulle guance tradiscono la mia incertezza. Mormoro loro buona fortuna ed esco

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

"Io aspetterò qui. Torna che prenderemo il te assieme" disse il dottore ad Eike

Intanto Wilhelm aveva raggiunto Radagast davanti alle celle. Fu l'uomo da solo che rispose "Vi prego liberatemi" urlò "Sono Hans Chreiber, esattore imperiale. Sono qui orami da mesi."

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Wilhelm

Il templare non sapeva se fidarsi o meno di quel prigioniero, ma decise che dovevano rischiare. Con un colpo del martello spezzò il chiavistello della porta della prigione, liberando così l'uomo.
Io sono Wilhelm Furtwangler, Templare di Urlic. Cosa ti è accaduto?
Mantenne su di lui uno sguardo di aperta, onesta diffidenza.

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Eike

Arrivo in tempo per sentire le ultime parole del cencioso uomo in gabbia. Con un sorriso spento commento a bassa voce A quanto pare la tecnica di Magritte ha funzionato ancora. Una volta il dottore, un'altra il gabelliere del re, e chissà quanti altri curiosi e ficcanaso a cui le minacce non sono bastate hanno fatto questa fine. Le segrete son decisamente spaziose. Grazie al titolo scoraggia le domande dei potenti, e grazie ai soldati soffoca qualunque domanda dei deboli. scuoto sconsolata la testa è lei che merita quella martellata, Wil.. commento a bassa voce, certa oramai che la mia missione a caccia del libro sia del tutto inutile; più probabile che si riveli un fiasco completo.

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

Will entrò nella piccola cella e tolse le catene all'uomo. Faticava a stare in piedi da solo.

"Ero venuto nel mio giro annuale da Altdorf a esigere le tasse raccolte in nome dell'Imperatore." rispose "ma sono stato accolto dalle guardie e rinchiuso qui dentro, per ordine della baronessa Ingrid che ora comanda qui"

"Ma voi chi siete e come fuggiremo evitando quel terribile carceriere?" chiese

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Radagast il Verde

"Quale terribile carceriere? Comunque io mi chiamo Radagast, questo è Wil e li c'è la piccola Eike e passavamo di qui per caso...quando abbiamo visto tutto questo chaos eruttare in ogni dove, e ci siamo detti, perché non andiamo a fondo alla faccenda? E così eccoci qui...e adesso dobbiamo sistemare alcune questioni. Prendere a calci qualche culo baronale e andarcene in santa pace. Sono stato spiegato?"

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Wilhelm

Il templare accolse le parole dell'uomo pensieroso. Non fornivano loro alcun aiuto immediato e dubitava che l'esattore potesse davvero dar loro una mano.
Tuttavia chiese: Immagino che attentare alla vostra vita costituisca un crimine grave, dal momento che rappresentate l'impero. I wittgenstein regano su queste terre per antico privilegio. Il vostro sequestro lo fa decadere?

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Wellentag 7 Sigmarzeit 2512 i.c. - Notte [pioggia - inizio estate]

"Slagdarg l'obre torturatore" rispose "E' tremendo. Alto, grosso e domina queste prigioni"

"Questi nobili dispongono di un editto imperiale emesso non sa quale imperatore del passato. Non credo che ci sia possibilità di privarli di questo privilegio. E' su questa base che mi hanno arrestato. Ma ora fuggiamo amici!"

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