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Ai confini di Bosco Atro - (TdG)


Brenno

Messaggio consigliato

@Ghal Maraz (ti dovevo ancora una risposta)

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Tu sai le cose che sa anche Beran (che è più o meno del posto), te le riporto come le ho riportate a lui:

Tu sai che con molta probabilità siete stati portati a Roccasorbo, una masseria fortificata abitata da poco più di una dozzina di persone. Questa gente è imparentata molto da vicino con i Beorniani e gli Uomini dei Boschi, ma non chinano il capo davanti ad alcun padrone e non riconoscono come capo né Beorn né gli anziani Boscaioli. L'insediamento è governato da una matriarca anziana, molto probabilmente la Gailavira che avete sentito nominare durante il tragitto.

Sul maiale non pensi possa essere considerato un animale sacro, ti sembra più probabile l'ipotesi avanzata anche dai tuoi compagni, cioè che sia una possibile offerta a qualcuno/qualcosa.

 

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Quando inizia a calare il crepuscolo, un gruppo di uomini e donne dall'aria lacera entra nella casa vuota dove siete tenuti prigionieri, impugnando un assortimento di torce di giunco, lance e utensili da coltivatore. Vi spronano ad alzarvi in piedi per essere condotti da Gailavira per spiegare le vostre azioni.

Ancora legati e disarmati, venite scortati nell'edificio più grande che sorge al centro della masseria. A spintoni siete condotti fino al centro del salone fumoso. Davanti al focolare c'è una pedana rialzata e su di essa è posto un alto scranno di legno.

Una donna dai capelli grigi e lo sguardo fiero è seduta sulla sedia coperta di pellicce. I suoi indumenti, pur non essendo eleganti, agli occhi di un Elfo, Bardiano o Nano, appaiono vistosi ad un Beorniano o ad un Uomo dei Boschi. Le stoffe sono tinte di rosso e arancione vivace e ricamate con nastri. Un mantello foderato di pelliccia chiuso da una bella spilla quadrata d'argento copre le spalle dell'augusta matrona.

Lo sguardo dei suoi penetranti occhi grigi si posa a lungo su di voi, è chiaramente una donna che ha visto molte cose ed è sopravvissuta per raccontarlo.

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gailavira

Chi siete voi che venite qui e rubate il nostro maiale? Dite subito i vostri nomi e il motivo per cui vi trovate nelle nostre terre, se la risposta non mi piacerà mi terrò le vostre spade e vi bandirò dal villaggio. Fatemi arrabbiare e resterete qui anche voi. Parlate!

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In termini di regole inizia quella che in AiME viene definita come Udienza.
Un membro della compagnia deve a questo punto effettuare una prova di Tradizioni per presentare il gruppo.

 

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Gilavira

L'anziana donna guarda l'elfa studiandola attentamente, fa un cenno lieve col capo, senza mutare il cipiglio corrucciato, con voce severa ma misurata le risponde:

Sei tu quindi la portavoce di questo gruppo? Fai un passo avanti e parla, ditemi chi siete.

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Caranthiel

"Madre saggia, il mio nome è Caranthiel, del Reame Boscoso. Vengo in pace e porto il sigillo del mio Signore, il Re degli Elfi Thranduil, presso le cui sale è stabilita la mia dimora", inizio, cercando nella mia memoria le adeguate Rime di Sapienza. 

"Mi accompagnano figli dei diversi Popoli Liberi,  ognuno di loro coraggioso e capace; nessuno di essi mi è servitore, né io servo alcuno di loro. Viaggiamo assieme, perché percorriamo la stessa strada ed il Sentiero è più sicuro in compagnia. Desideriamo solo parlare ed essere ascoltati, per capire cosa ci è accaduto e perché siamo qui. 

'Non c'è terrore nel cuore del bosco, 

finché il viaggio è in compagnia. 

Trova ristoro lungo la strada

e cerca la protezione di chi vi abita. 

Nessun viaggiatore è solo, 

le fronde della foresta son casa comune'"

MdS

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Tradizioni +4.

Stemma del Suo Signore, Rime di Sapienza (Notizie da Lontano, Lingue di Molti Popoli).

 

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Lifstan (bardiano guerriero)

Finalmente veniamo condotti da quella che è a tutti gli effetti il capo di quella piccola comunità, un'anziana donna dallo sguardo forte probabilmente così come il suo spirito. È vestita un po' meglio rispetto agli altri abitanti, ma anch'essa non si può certo definire ricca, anche se in una comunità simile l'oro ha ben poco valore e certi lussi difficilmente arrivano a luoghi sperduti come questo se non tramite qualche mercante errante che comunque si sarebbe trovato a poter barattare solo con prodotti agricoli e d'allevamento, ben poca cosa.

Caranthiel prende la parola, è forse la nostra migliore carta per poter trattare con loro. È l'unica che non si è macchiata del crimine di mangiare il maiale, è risaputo che glie elfi non mangino animali, inoltre l'aura di mistero e magia che da sempre avvolge i loro popolo potrebbe indurre Gilavira ad avete un atteggiamento più accondiscendente.

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Beran

Faccio per farmi avanti e parlare quando Caranthiel mi precede. La osservo per alcuni secondi, ascoltando le sue parole, ed un lieve sorriso mi appare sotto la folta barba. Probabilmente è un bene che mi abbia preceduto. La sento parlare con la saggezza degli antichi, usando frasi antiche e cariche di significato. Mi rilasso sul posto, lanciando un'occhiata in giro per vedere le reazioni dei presenti.

Approfitto di un istante in cui lo sguardo di Caranthiel si incrocia con il mio per farle un cenno con il capo. Un cenno che la inviti ad andare avanti, che la rassicuri sul fatto che sta usando le parole giuste, che ce la può fare. Non credo che un elfo abbia bisogno di un mio incoraggiamento, d'altronde non sono altro che un uomo delle montagne, ma in questo momento è il miglior aiuto che posso darle. 

@DM e Caranthiel

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Uso Dono del Guardiano su Caranthiel: Beran può ispirare gli altri tramite il lirismo delle sue parole, della sua musica o della sua semplice presenza. Una creatura entro 28m da lui in grado di sentirlo riceve un dado dono (1d6) da usare nei 10 minuti successivi per una volta su TS, TxC, prova di abiiltà.

Inoltre vorrei tenere d'occhio la gente riunita, e soprattutto Gailavira, per cercare di capire reazioni alle parole di Caranthiel ed in generale come sta andando l'udienza. Insight +1

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@Ghal Maraz

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Prova (con vantaggio visto le caratteristiche del tuo pg su razza, bg e classe) + 1d6 di ispirare di Beran = 17+4+1 = 22

Il tono di voce dell'elfa è rassicurante, fermo ma cordiale e sinceramente rispettoso della figura di Gailavira. Caranthiel incrocia per un attimo lo sguardo di Beran che con un cenno di assenso della testa, le fa capire che sta rispettando la sensibilità di questi uomini così rudi ma profondi, dai tratti molto simili a quelli dei Beorniani. In un qualche modo la presenza di Beran la sprona a proseguire.

Gailavira non si scompone, rimane in silenzio ed ascolta attentamente le parole dell'elfa, nella sua mente si fa strada l'idea che il vostro gruppo, non sia un gruppo di semplici balordi dediti a furti e ruberie. Pur mantenendo un tono severo e sinceramente preoccupato, vuole sentire cosa avete da dire.

Hai la facoltà di esprimere liberamente le tue idee all'interno della mia casa, nessuno farà del male a te e ai tuoi compagni, ma ora pretendo, nel nome di tutte le persone che rappresento, delle spiegazioni e che siano sincere!

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Caranthiel

"Io ed i miei compagni siamo partiti da Borgo dei Boscaioli diretti oltre il Bosco, la nostra meta nella pianura ai confini della Selva", riprendo, indicando con un gesto Beli e Lifstan.

"Laddove i vostri uomini ci hanno poi trovato, abbiamo duramente combattuto con dei Goblin che avevano assaltato questi coraggiosi Nani viaggiatori. Nello scontro abbiamo, purtroppo, perso uno dei nostri. Solo il rinnovato spirito dei Nani e ľimprevisto arrivo di questo generoso Beorniano hanno impedito che morissimo tutti. Poi, scossi dall'esperienza e dal lutto, abbiamo cercato di rinfrancare il nostro spirito, con una cena conviviale attorno al fuoco. Durante questa cena, ebbene, è stata consumata carne animale, che, a quanto abbiamo poi appresso, sembra fosse di vostra appartenenza. 

L'ignoranza ha macchiato il nostro pasto e di questo ci scusiamo. Chi ha trovato la preda non ha sospettato nulla, peccando forse di ingenuità. 

Nessuno voleva danneggiare alcuno: se è necessario compensare, rimedieremo. Parlo per me, ma, sono convinta, anche per i miei compagni. Tutti".

MdS

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Persuadere +1, vantaggio. 

 

Modificato da Ghal Maraz
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Beli

Volete la verità ed avete ragione, è il minimo che possiamo fare, mia signora. Aggiungo, accodandomi al discorso di Caranthiel. Avete sentito bene, abbiamo trovato il maiale legato nella foresta e non ci siamo fatti le domande che dovevamo, presi dalla fame e, forse, dal lutto, abbiamo preso l'animale e mangiato. Vi chiediamo umilmente perdono e vi assicuro che faremo qualsiasi cosa per rimediare al nostro misfatto. Aggiungo alle parole di Caranthiel, specificando che la colpa è di tutti così che nessuno possa accusare i nani. Sono stati sinceri con noi, il minimo che possiamo fare e dividere il fardello ora che il danno è fatto.

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Gailavira

Mi dispiace molto per il vostro amico. Ne so qualcosa anche io di perdite di persone care. La matrona è scossa dai ricordi ma prosegue cercando di ricomporsi, immagino che abbiate visto in che stato versa la nostra piccola comunità, pensavo di averle viste tutte nella mia lunga vita ai Confini di Bosco Atro, e che nulla sarebbe stato in grado di sorprendermi. Ed invece da due anni a questa parte sto assistendo al declino di Roccasorbo, i Goblin si sono fatti vedere sempre più insistentemente intorno ai nostri magri campi. Le squadre di boscaioli sono state prima minacciate e poi aggredite, molti agricoltori hanno perso la vita.

Lo scarno bestiame che avevamo è stato rubato nel corso delle successive scorrerie, prima dai Goblin e poi da un gigantesco Warg.

Al sentir nominare il Warg alcuni popolani presenti trasecolano, un leggero mormorio si spande per la sala, alcuni bambini iniziano a piangere.

L'abbiamo battezzato Hob Musogrigio, dargli la caccia è stato inutile, troppo forte per noi, due dei miei figli sono rimasti uccisi... gli occhi della donna si fanno lucidi.

Il maiale era l'offerta che diamo ogni mese a Hob Musogrigio affinché non ci attacchi, capirete anche voi che con la vostra leggerezza avete messo in grave pericolo Roccasorbo, ponendo fine all'accordo che avevamo con la bestia...

Modificato da Brenno
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Beran

Ascolto le parole di Gailavira con attenzione. Parrebbe che la teoria di Lifstan fosse giusta e, più la sento parlare, più sento il dolore nella sua voce, più mi sento in dovere di aiutare la sua gente. A causa nostra, della nostra leggerezza, abbiamo messo in grave rischio questa gente e non posso abbandonarli al loro destino. 

Faccio quindi un passo in avanti,  schiarendomi la voce per attirare l'attenzione. Saggia Gailavira, i miei compagni hanno già espresso le nostre scuse. Permettetemi di offrire il mio braccio e le mie capacità. Non posso parlare a nome di tutti, siamo tutti uomini liberi di prendere le proprie decisioni, ma sappiate che avrete a disposizione la mia spada per porre fine alla minaccia di questa creatura. Consideratelo un tentativo di porre rimedio al danno che vi abbiamo arrecato.

Chino quindi il capo in segno di rispetto. È sicuramente una decisione avventata, ma prima o poi la morte deve arrivare per tutti e non posso rimanere in disparte. Non quando sono parte della causa della sofferenza altrui. Ho promesso che avrei aiutato e difeso i deboli ovunque andassi e questo è il momento di mantenere tale promessa.

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Beli

Lifstan aveva ragione, ma non sono i goblin a pretendere il maiale, ma un terribile warg. Il mio spirito indipendente mi spinge a chiedere come possono aver deciso di vivere in una situazione del genere, ma mi contengo. Non tutti sono guerrieri e non tutti possono abbandonare la loro casa all'arrivo del pericolo. Questa gente ha provato a combattere ed ha perso, non è colpa loro.

Beran si fa prendere da uno spirito di coraggio o forse stoltezza. Troppo tardi per tirarsi indietro ora! Ha combattuto con noi contro i goblin, non possiamo non ricambiare il favore ora.

Mi unisco a lui! Questo warg è una piaga, va eliminato!

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Lifstan (bardiano guerriero)

"Se difendere il villaggio da Hob e dai suoi lacchè goblin è la pena per aver aver mangiato il maiale ed aver messo in questa situazione di pericolo, allora accoglierò la pena e la sconterò con tutto me stesso." dissi portandomi il pugno al petto in segno di coraggio e determinazione, guardando dritto negli occhi l'anziana del villaggio.

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Caranthiel

"Chi abbandona i compagni, fallisce. 

Chi tradisce la via, perisce. 

Non sono folle, né sconsiderata. Non sono una guerriera. Ma non lascerò che chi mi ha difeso e protetto le spalle, affronti da solo un nemico. 

Se c'è modo di affrontare questo Hob, per compensare questo insediamento e rendere più sicuro il Bosco, che ciò accada. Ma non ciecamente o senza ragione", dico, guardinga e previdente. 

I racconti sono pieni di stolti che si credevano vani eroi. 

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Prova finale Udienza

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1d20+4+2 (con vantaggio) CD 11 risultato 10+4+2 = 16, superata

Gailavira

Dopo aver ascoltato attentamente il vostro intervento, l'anziana donna sembra quasi sorridere per un attimo fugace, per poi ricomporsi subito e tornare seria. Le vostre parole sono sincere, lo avverto. Il peso degli anni ha indebolito le mie ossa, ma non mi ha fatto perdere la capacità di capire quando qualcuno mi sta mentendo. Avete compiuto un grave atto, ma non potevate saperlo. Come potete ben immaginare, però, non posso lasciarvi andare senza chiedervi qualcosa in cambio, la mia gente non lo accetterebbe. Verrete liberati, vi verrà ridato l'equipaggiamento, ma in cambio vi chiedo di aiutare Roccasorbo contro Hob. Le vostre abilità combattive sono evidenti, ora avete la possibilità reale di riparare ai vostri torti.

 

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Beran

Rimango con il capo chino, ascoltando le parole di Gailavira. Sentendo come anche i miei compagni siano disposti a difendere Roccasorbo, un altro lieve sorriso compare sotto la folta barba. Mi sono unito al gruppo giusto. 

Indicateci la via. Dico semplicemente. 

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