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Heroes of Justice - WWII TdG


Pippomaster92

Messaggio consigliato

Londra, 11 dicembre 1941, 5:05 am.


Vi trovate in un’abitazione a due piani parzialmente colpita da una bomba. Detriti e polvere dominano su ogni superficie, e forse qualche macchia di sangue si confonde con lo sporco e il fango.
L’abitazione è stata requisita e gentilmente concessa dall’esercito di Sua Maestà per alloggiare gli americani; non è certo un dono lussuoso e probabilmente è un buon indizio sulla stima che la Royal Army ha di questo progetto.
Ciò nonostante la casa serve bene al suo scopo: il Colonnello Murphy ha trovato un bel tavolaccio e vi ha steso una mappa della Città e dei dintorni. Ha anche trovato un letto abbastanza comodo. Inutile dire che i soldati devono arrangiarsi con coperte e poco altro sul duro pavimento di legno scheggiato.
Siete arrivati da poche ore, e ancora non avete avuto il tempo di darvi una lavata, cambiarvi o riposarvi. 

Ciò nonostante il Colonnello ha indetto un briefing per spiegare la prima missione ai suoi uomini: voi.
Con un fetente sigaro in bocca fa coppia con un ufficiale inglese che fuma una pipa decisamente pestilenziale; ha i gradi di un Tenente Maggiore.
“Signori, vi presento il Tenente Maggiore Jenkins. Sarà il nostro collegamento con le forze britanniche e ci fornirà tutte le informazioni di intelligence e logistica che potranno servirci. Tenente, ha qualcosa da aggiungere?”
L’uomo si toglie la pipa di bocca e getta un’occhiata dubbiosa al contenuto del fornello, per poi parlare con tono colloquiale “Oh, nulla di che. Ci tengo a farvi sapere che sosteniamo questa vostra iniziativa di inserire i…ehu…diversi nelle forze armate. Trovo che sia un modo ammirevole per prendere, perdonatemi il colloquialismo, due piccioni con una fava. Lascio la parola al Colonnello”.
Il vostro comandante annuisce gravemente e riprende la sua filippica “Si, apprezziamo il vostro sostegno e il vostro aiuto. Ma lasciamo perdere i ringraziamenti e arriviamo al punto. La nostra unità è destinata a fallire miseramente se non darete buoni risultati in fretta. Il lavoro che ci spetta è duro e difficile quindi dovremo dare il massimo con il minimo che ci sarà fornito. Arrivo al sodo. Sappiamo di per certo che nella zona sud-est di Londra si trova almeno una spia dell’Asse. Tre notti fa un aereo nazista ha paracadutato una piccola cassa: è stata rilevata e anche avvistata direttamente, ma giunti sul luogo dell’atterraggio non se ne è trovata traccia. La presenza di una quinta colonna nazista sul suolo britannico è assodata da tempo; potremmo avere la possibilità di smascherarne almeno una parte. Se questo dovesse accadere avremmo sicuramente riconoscimenti ufficiali. Capite cosa significa questo, vero?
I vostri ordini sono di trovare la spia. I civili in zona sono circa due centinaia, ma potete sicuramente procedere per esclusione. La spia difficilmente può essersi spostata dal quartiere visto l’attento pattugliamento dell’esercito britannico.
Prima complicazione: la nazionalità della spia non è ovviamente nota. Forti sospetti verso una sua origine inglese.
Seconda complicazione: dovete muovervi con cautela con i vostri poteri. Per ora siamo riusciti a tenere segreta la vostra presenza sull’isola e in patria tutti credono che vi stiate addestrando in una base sulle Montagne Rocciose. Se per caso una spia nazista dovesse vedervi e comunicarlo al nemico…sarebbe un grave svantaggio. Evitate anche di essere visti in azione dalla popolazione locale, se possibile. 
Per il resto avete carta bianca. Il Tenente Maggiore qui è stato piuttosto chiaro, la spia va trovata ad ogni costo ed eliminata. La cattura è consigliata ma se potete assicurarvi il contenuto della cassa o dati sensibili potete anche eliminare il soggetto. Date priorità alla rete completa rispetto al singolo individuo. Siate cauti. Siate efficaci. Riposo, soldati”. 

La situazione sembra chiara: avete sul tavolo la mappa della zona e una descrizione sommaria della cassa, che secondo i testimoni è "Lunga circa venti pollici, larga una decina e spessa un palmo. Sembrava di legno".


Cathy

Spoiler

Il "Tenente Maggiore Jenkins" è un volto che conosci piuttosto bene. In realtà il suo vero cognome dovrebbe essere O'Malley ed è un collega dell'MI6. Il fatto che abbia fatto finta di non conoscerti la dice lunga su quale sia in realtà il suo compito.

Jason

Spoiler

Non conosci il Tenente Maggiore; del resto tu eri nella RAF.

Anthony

Spoiler

Non hai mai visto il Tenente Maggiore prima di oggi, ma considerando l'alto numero di volontari che si sono arruolati di recente e il gran numero di gradi "concessi" a chi è di estrazione nobiliare, non te ne stupisci molto.

@ all

Spoiler

Solite regole di scrittura, non sto a ripeterle.
NON leggete gli spoiler che non sono diretti ai vostri personaggi. So che in certi PbF si fa senza problemi, ma in questo genere di avventura è meglio di no. Potrei anche usare i PM invece degli spoiler, ma così è evidentemente più comodo per tutti.

 

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Antony Trump

 

Sono nei miei abiti da cerimonia con i gradi di Capitano che spiccano assieme alle spille dell'US army.

Ascolto il briefing con attenzione e con un mezzo sorriso alla fine

Se a voi va bene Colonello Murphy vorrei poter prendere il comando delle operazioni sul campo Signore

faccio rimanendo ancora in posizione composta di riposo militare

 

 

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Cathy Ryan

Non dedico più di una occhiata al Tenente Maggiore Jenkins...per quanto sia ovviamente interessata all'attività dei servizi segreti - il mio pane - ora la mia catena di comando é un'altra E fuma sigari di quart'ordine...devo ricordarmi di fargli assaggiare qualcosa di decente...

Ascolto il briefing senza fiatare, quindi propongo la mia opinione Credo che la fase di individuazione della spia sia relativamente semplice, dato l'esiguo numero di abitanti del quartiere. Il vero problema sarà infiltrare la squadra. Con il dovuto rispetto, ma nessuno di voi - locali esclusi - passerebbe per inglese.

Faccio una pausa, pria di aggiungere Dovremmo dividere la squadra in due gruppi: uno che si occupi di infiltrare la popolazione e l'altro che faccia il possibile per avere un buon motivo per essere lì. Forse potreste passare per una squadra di tecnici americani intenti ad installare una apparecchiatura RDF nell'edificio più alto... con queste parole ho chiarito che IO farò parte del secondo gruppo, mentre con le prossime chiarirò quale dovrebbe essere la strategia da adottare oppure potreste attendere a distanza di sicurezza...

@Tutti: 

Spoiler

RDF, acronimo dell'inglese "range and direction finding" (traduzione letterale: "individuazione di distanza e direzione") é come veniva chiamato il radar dagli inglesi (il radar fu usato in guerra proprio dal '40)

Descrizione:

Spoiler

Cathy é una ragazza di ventotto anni, capelli biondo miele tagliati corti e grandi occhi verdi, su di un volto a cuore dalla pelle chiara e liscia. É alta circa un metro e sessantacinque, magra ma non troppo e con delle giuste rotondità in posizioni strategiche, anche se al momento le stesse sono castigate dalla divisa femminile dell'Esercito di Sua Maestà, caratterizzata da gonna sotto il ginocchio, camicia a manica lunga con fazzoletto al collo e scarpe dal tacco basso. Il portamento é fiero ed eretto e denota una certa sicurezza di sé. Non porta armi al momento.

 

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Glauco Corelli

 

Sono in abiti civili: indosso i miei soliti pantaloni e stivali, ma non ho bracciali, gilet spallacci ed elmo; al loro posto sta una sopraveste tipo accappatoio corto di semplice ma pregiato tessuto blu scuro senza maniche.
Il resto del mio equipaggiamento, inclusa la mia fedele Beretta sta raccolto in un angolo della stanza.

Tengo le braccia incrociate davanti allo stomaco mentre studio gli astanti con sguardo serio.
I pensieri si accavallano nella testa. La faccenda è delicata. Non è come fare irruzione in un covo nazista e sparare all'impazzata... no, per niente. Qui servono strategia e nel contempo delicatezza.
Accidenti quella ragazza sa il fatto suo. Ha pensato a un piano molto simile al mio... Ha davvero un bel paio di...

Cerco una soluzione fissando il vuoto mentre ascolto il suo argomentare. Poi annuisco e mi decido a dire la mia E' una buona idea. Ma non conosciamo l'aspetto della spia che cerchiamo. Sappiamo troppo poco su di lei. Uno di noi dovrebbe entrare in contatto con il nostro bersaglio e agire "dall'interno"... Libero le braccia e mi avvicino al tavolo guardando a turno tutti ... Motivo per cui dobbiamo mettere le carte in tavola... e conoscere innanzitutto con esattezza le vere potenzialità di questo gruppo. Consci delle nostre facoltà, potremo gestire al meglio le nostre risorse al fine di ottenere il successo in questa tanto delicata quanto pericolosa missione.

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Takeda Kazuto

Me ne sto in disparte osservando Londra dalla finestra. La città è quasi un ammasso di detriti e la mia espressione è un misto di tristezza e timore. Come volessi saltare giù e andarmene via e magari fare qualche cosa di concreto. Do le spalle al resto del gruppo e anche quando i due ufficiali iniziano a parlare non me ne curo più di tanto. Li sto ascoltando e questo basta. Non voglio essere qui, non sono per nulla certo questo sia il mio posto. Poso la mano sul vetro miracolosamente ancora intatto in attesa dei primi raggi el Sole, dell'alba. Era stata una notte infinita. Da poco abituato allo stiile di vita americano per i capricci di pochi potenti ora mi ritrovavo in mezzo a persone che non conoscevo per nulla e mi sembrava di essere tornato in dietro di cinque anni.

Mi giro verso gli altri solo quando uno dei tipi venuti con me si propone come comandante della spedizione. Lo fisso, il suo volto dietro la cortina di fumo del sigaro è inizialmente impassibile, la sua postura eretta. Gli occhi vanno in cerca del manico di scopa che probabilmente sta usando per rimanere così eretto, nemmeno i generali del Dai-Nippon Teikoku Rikugun hanno una spina dorsale così dritta. Quando torno a guardarlo sta sfoggiando un sorriso beffardo a mezza bocca, o almeno è così che lo interpreto.
La mia attenzione viene rivolta di nuovo verso Londra. sono passati solo 4 giorni da quando i miei compatrioti hanno attaccato Pearl Harbor scatenando le ire degli Stati Uniti. A pensarci forse è una fortuna essermi ritrovato in Inghilterra, sarei durato non più di una settimana a San Francisco dopo quella follia. Qui dentro almeno la metà delle persone mi odiano, pazienza... alzo le spalle 'Almeno non sono a casa loro' e torno ancora una volta a guardare tutte quelle divise con voci che sparlano di spie e piani. Anche la donna osa mettere bocca... britannici e americani, che strane persone.
'Eccone un altro' lui però è diverso. Ostenta sicurezza ma è evidentemente fuori posto come me. Vuole sapere qualche cosa su di me, riderei se non avessi un saporaccio di polvere in bocca.
Mi stacco dal davanzale per cercare dell'acqua da bere, quando la individuo e la prendo sono più vicino al gruppetto. Mentre bevo li osservo ancora.

Sono vestito con abiti civili, i capelli nerissimi e liscissimi nascondono in parte la fronte e le orecchie  ma sono corti. I tratti somatici evidentemente asiatici. Alto circa 1,75m il fisico sembra atletico e scattante ma la cosa che più attira l'attenzione sono gli occhi ancor più scuri dei capelli e profondi ma allo stesso tempo luminosissimi. Mi rincammino lentamente verso la finestra senza ancora dire nulla. E' ancora notte fonda, probabilmente dovrò attendere almeno altre due ore per vedere sorgere il Sole.

Non ho alcun motivo di essere qui.

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Jason "Spitfire" Warwick

In piedi davanti al grosso tavolo, ascolto con l'aria a metà tra l'assonnato e l'annoiato il briefing della nostra prima missione. Per il momento indosso l'uniforme da lavoro, pantaloni cargo e uno spesso maglione di lana color kaki, molto più comodi e pratici della divisa regolare, e vedere l'americano in alta uniforme mi strappa un sorriso; in realtà vorrei scoppiargli a ridere in faccia e prenderlo in giro per la sua pomposità, ma faccio in modo di trattenermi.

Getto un'occhiata alla mia divisa da volo e al pesante giubbotto da pilota, appesi ad un chiodo in fondo alla stanza, e mi domando se avrò effettivamente modo di usarli: quella che ci stanno presentando sembra tanto una noiosissima operazione da spione, e non mi piace fare le cose di nascosto. Tanto più che a Londra mi conoscono tutti, quindi dubito di riuscire a passare inosservato tanto a lungo.

Per il momento resto in silenzio e tengo i miei dubbi per me, lasciando che siano gli esperti a parlare e spiegare cosa passa nelle loro teste; per lo meno la ragazza sembra avere le idee più chiare di quell'esaltato di uno yankee.

 

 

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All'intervento di Glauco è il tenente Maggiore Jenkins a rispondere. 
Nuovamente lo fa con lentezza, togliendosi la pipa di bocca e colpendola leggermente per far cadere pochi granelli di cenere. Poi tenendola in mano e usandola per indicare l'italiano, finalmente apre bocca.

"Effettivamente, vecchio mio, come ufficiale di collegamento non mi dispiacerebbe affatto sapere cosa potete combinare. Nella mia modesta opinione, siete ospiti un po' diversi dal solito. In verità il...sergente?..Warwick lo conosciamo bene. Ma voi altri siete proprio un bel mistero"

Alle parole caute dell'inglese fa da contraltare il tono più schietto di Murphy "Capitano Trump, normalmente i suoi gradi sarebbero sufficienti a darle il comando dell'operazione. Ma come ben sa questa è una squadra ufficiosa composta da individui particolari. Siete tutti sotto il mio comando, e in mia assenza dovrete lavorare di comune accordo. Mi aspetto che voi tutti seguiate i consigli del Capitano, vista la sua esperienza. Ma la scala gerarchica si è un po' fottuta nel momento in cui abbiamo arruolato donne e civili"

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Antony Trump

 

Se posso dire la mia credo che la stessa conformazione della squadra renda la missione particolarmente difficile

sono ancora in posizione di riposo militare

Abbiamo un nipponico, la sua presenza non può passare inosservata e porterebbe di sicuro i nostri obiettivi a comunicare con i loro superiori,si può sfruttare ciò se vogliamo,ma non lo consiglio

Ho fissato il nipponico tutto il tempo durante la frase

Abbiamo un pilota che se la memoria non mi inganna ho visto in qualche giornale quindi riconoscibile qui in inghilterra più che negli States

fisso Jason durante questa parte

Quindi propongo che sia proprio il nostro pilota a fare da esca assieme al nostro uomo con beretta e la signorina...più precisamente vorrei organizzassimo l'omicidio del suddetto pilota...con annesso fallimento e arresto del nostro uomo con beretta....la donna farà da complice non catturata e cercherà aiuto dai ribelli nella zona. Comunicherà che il pilota è un eroe di un unità dell'aviazione e ucciderlo abbasserà il morale dell'unità suddetta...non è un informazione da comunicare ad alti vertici,ma allo stesso farà agitare le acque...assieme alla possibile richiesta di far evadere il nostro uomo con beretta...

faccio una piccola pausa

Questo è secondo me l'approccio migliore...comunicare l'installazione di apparecchiatura avanzata in zona richiamerebbe molte attenzioni anche estere mentre questa sarebbe una missione locale non diversa dal sabotaggio di un convoglio di solito lasciato alla decisione dei locali...

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Cathy Ryan

Sbuffo alle parole dell'italiano, non tanto per la sua domanda perfettamente lecita in una situazione del genere, quanto per il fatto che - in teoria - ci hanno fatto fare due inutili traversate transoceaniche in meno di una settimana per rispondervi.

Salvo poi non farci praticamente neppure incontrare tra noi se non sul secondo volo...davvero una organizzazione eccellente, nulla da dire... Penso, guardandomi attorno perplessa. É vero che una "base" del genere non attirerà mai attenzioni indesiderate, ma...

Ad ogni modo inizio io - anche se con un minimo di titubanza - il giro di "presentazioni" Come già accennato, il mio nome é Caroline Ryan ed ho una certa dimistichezza con le operazioni non troppo appariscenti... non si dice mai di appartenere al Six - figurarsi di essere un agente operativo -, neppure davanti a gente che ha firmato accordi di segretezza che impongono la pena capitale in caso di fuga di informazioni ed inoltre possiedo la capacità di mutare il mio aspetto a seconda delle esigenze...in quello di altri esseri umani o di animali, purché la taglia non sia troppo diversa dalla mia...

Alle parole dell'ufficiale americano sollevo un sopracciglio perplessa, ma non contesto il piano in sé, limitandomi a dire Suppongo che sia fattibile, per quanto il nostro uomo sarà insospettito dal non avere avuto informazioni su una simile operazione...

Forse potremmo farla passare per una operazione italiana...

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Kazuto

Mi stupisco del fatto che Trump abbia compreso esattamente la mia etnia. I Giapponesi di certo si fanno vedere raramente in Europa e ancora meno negli Stati Uniti, facile... troppo facile fare confusione con cinesi e coreani.

Ancora una volta abbandono quel davanzale al quale sembro tanto affezionato e con passo più svelto rispetto a prima raggiungo il famoso pilota della RAF. Ne conosco il nome e a grandi linee le imprese ma perché ne hanno parlato durante il volo verso Londra, nulla di più. Gli giro intorno cercando qualche cosa che sicuramente ha addosso, non la trovo e punto i suoi indumenti appesi al muro, li guardo e vedendo spuntare gli occhialoni del mestiere li indico "Waruwikku sama. Posso prenderli?" poi con espressione quasi mortificata eseguo un breve inchino e dopo aver rialzato la testa "Takeda Kazuto. Non ho la minima idea del perché io sia qui, non so fare nulla di particolare a parte il fatto che al sole non mi sono mai scottato... nemmeno sotto a quello del deserto del Nevada." attendo infine che il pilota mi dia il suo consenso per prendere gli occhiali facendomi sfuggire qualche parola di troppo "Tu invece sei un veggente Turampu sama. L'ho capito!! Sapevi che la ragazza sarebbe stata perfetta per infiltrarsi eppure non si era presentata." mi gratto la testa "O magari era intuito."
Il modo in cui storpio i nomi e cognomi è particolare ma d'altronde considerando l'accento comprensibile. Di certo mostro una buona padronanza dell'inglese seppur lo parlo all'americana, aprendo esageratamente e spesso le vocali.

Tutti

Spoiler

non prendetevela ovviamente, qualsiasi cosa dirà lo stupidino.

solo ora ci faccio caso "Trump"  ahah un cognome un programma!

 

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Antony Trump

 

O per un operazione privata...potenziali ribelli ostili ai partiti che sia qui o in altri paesi ci sono sempre

faccio verso la donna

e nel caso si vuole renderla ufficiosa italiana va bene...

faccio annuendo per poi girarmi verso il nipponico, riconoscere nipponici da coreani e cinesi è facile quando sei stato uno di loro per varie vite

No..le donne semplicemente sono più...hanno più armi a disposizione per infiltrarsi...questa abilità particolare non la sapevo

faccio tranquillo

 

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Seguo con gli occhi le dissertazione di tutti. Giro attorno al tavolo lentamente osservando la mappa.
Poi mi fermo, mi sporgo in avanti e mi appoggio con i palmi aperti sulla cartina fissando a metà tra il confuso e l'ironico prima Trump e poi Ryan Vediamo se ho capito bene... Voi volete che io, un italiano, guardia personale del re Vittorio Emanuele III di Savoia tenti di arrestare un fenomeno da baraccone che tutti conoscono e che faccia finta di ucciderlo... che venga sbattuto in prigione mentre... allungo un braccio per indicare la ragazza ...la signorina Ryan riesce a scappare per tentare di contattare chissà come la resistenza londinese sperando che la spia abbocchi all'amo, giusto?

Lascio il discorso a meta per rimettermi eretto, fare due altri due passi attorno al tavolo e ritornare a fissare Trump appoggiandomi di nuovo sulla cartina ...E chi mi dice che tornerete al liberarmi? Chi vi conosce? Siamo stati insieme solo qualche giorno Mi sollevo e guardo tutti severo e malizioso al tempo stesso Chi ci dice che la spia non si trovi proprio in questa stanza?

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Antony Trump

 

Sarà liberato perchè sarò io a fermarla e diciamo trattenerla in custodia come americano e quindi ci saranno discussioni legali con gli inglesi che convinceranno ancora di più sul fatto che non sappiamo come gestire un arresto da parte americana di un attentatore italiano contro un soldato inglese

faccio verso l'italiano

Per quanto riguarda la spia dentro questa stanza...beh tra un italiano appena dichiaratosi servitore del re di un paese nemico e un nipponico, originario di un paese appena entrato nel conflitto con gli states in maniera brutale, faccio fatica a dirle che non potrebbe esserci una spia...se partiamo diffidenti anche tra gente scelta per formare questa squadra..beh non finiamo da nessuna parte

appaio decisamente troppo tranquillo come tono di voce quasi neutro

Se avete un piano migliore per convincere delle spie rimaste nascoste fin ora in mezzo a qualche centinaio di persone di uscire allo scoperto senza avvisare i loro mittenti e senza far scoprire l'esistenza stessa del potenziale di questa squadra...beh ne sarò ben lieto di ascoltare la tattica e accettare il mio ruolo nel piano...

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Mi porto indietro scuotendo il capo scoraggiato e a passi pesanti mi dirigo alla finestra dove stava Kazuto.
Metto le mani ai fianchi mentre penso. Poi prendo coraggio e torno alla carica agitando il dito mentre penso a testa bassa. Infine lo punto in modo rilassato verso Trump mentre ancora rifletto Sa una cosa? Il suo piano potrebbe funzionare. Ma credo di averne uno migliore...

Smetto di puntarlo e mi riavvicino alla tavola guardando tutti, in particolar modo Ryan La signorina Ryan ha avuto un'ottima idea poco fa. Cosa vogliono i tedeschi? Armi, posizioni strategiche... E cosa vogliono le spie? Informazioni.
Usiamo questa loro debolezza per spingere il nostro bersaglio verso una trappola.

Punto il villaggio col dito sulla cartina Sappiamo che la spia si nasconde tra centinaia di persone, ma anche noi abbiamo una persona che sa ben camuffarsi, giusto? Mi riferisco a Ryan
Bene. Il piano di creare un diversivo può funzionare.
Come diceva il signor Trump, simuliamo la cattura di una potenziale minaccia per gli alleati... potrei essere io o Trump stesso, dato che è americano, come mi ha appena detto... La spia non potrà resistere alla voglia di mettersi in contatto con l'attentatore. Noi gliene daremo modo e quando i due si saranno incontrati, il nostro complice, cioè colui che verrà arrestato, andrà fatto evadere e una volta che si sarà messo in contatto col bersaglio tenterà di estorcergli maggiori informazioni possibili sulla cassa che dobbiamo recuperare e che lui molto probabilmente sa dove si trovi.
Motivo per cui, il nostro infiltrato, dato che ricopre un ruolo molto pericoloso, deve essere in grado di mettersi al sicuro non appena le cose si mettono male o qualcosa va storto. Ed è per questo... 
Indico Ryan col capo ... che la signorina Ryan dovrà essere arrestata.
Infatti, una volta che ella sarà entrata in contatto col bersaglio potrà tramutarsi in un volatile, un cane, o qualunque cosa non desti l'attenzione, per mettersi in comunicazione con la nostra organizzazione... diciamo a un orario prestabilito di ogni giorno... e informarci dei movimenti della spia.
La spia la porterà alla cassa. E quando lei ci avrà confermato data e luogo, noi interverremo attaccando da tutti fronti il bersaglio lasciandolo senza via di fuga 
Stringo il pugno compiaciuto del mio piano.
Trump e io ricopriremo il ruolo dei due ufficiali che arrestano Ryan e garantiremo per la sua sicurezza durante l'operazione dall'esterno! Mi sollevo puntando il dito in modo plateare sulla cartina, a caso, come se stessi premendo il tasto di un detonatore capace di far saltare il mondo per aria.

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Jason "Spitfire" Warwick

- Veramente sarebbe Tenente di squadriglia, tenente maggiore Jenkins, sir. - cercano di mantenere un tono rispettoso nel rispondere al mio superiore, ma al tempo stesso, ora che tutti stanno facendo mostra di gradi e autorità, voglio a mia vokta puntualizzare che nonostante il ruolo informale di questo gruppo non ho intenzione di mettere da parte il mio grado. Per questo motivo, mentre con un rapido gesto della mano faccio segno al giapponese di prendere pure quello che gli interessa, alle parole dell'italiano sbotto, prendendolo di petto :- Chi sarebbe il fenomeno da baraccone, mangiaspaghetti? Da solo ho abbattuto più aerei di quanti ce ne siano nei vostri hangar. Fino a prova contraria, siete ospite sul suolo inglese, quindi portate rispetto per chi difende i cittadini britannici. E un po' di umiltà,  invece di sbandierare medaglie e mostrine, sarebbe meglio per tutti.

 

 

 

 

 

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Kazuto

Nemmeno abbiamo iniziato a parlare che subito volano provocazioni. Per quanto la cosa in realtà mi diverta assumo un atteggiamento del tutto opposto e avuto il permesso da Spitfire velocemente sfilo gli occhiali da pilota dal taschino del giubbotto e li indosso guardando tutti.
L'ampiezza della montatura e lo spessore del vetro nascondono in parte la forma dei miei occhi. Quatto quatto mi vado a mettere dietro al Tenente Maggiore attendendo che oltre alle parole inizino a volare pure sganassoni.
Ogni tanto mi scosto dalla figura del tenente maggiore per guardare l'italiano e l'americano, poi ritorno al mio posto almeno fino a quando l'alto ufficiale non mi manda via.
Nel frattempo, con questi occhiali, sono sicuro di essermi camuffato a dovere quindi mentre gli altri discutono quasi sussurro alla donna "Che dici così si capisce che sono Giapponese?"

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Mentre cominciano a volare parole un po' grosse il Tenente Maggiore prova a calmare pacatamente le acque con un debole "Signori...signori!"

Viceversa il Colonnello della USArmy sembra decisamente alterato dal battibecco, ma si fa evidentemente forza per poter parlare con maggior calma "Vedete di comportarvi come adulti, per Dio! Non sappiamo cosa ci sia in quella dannata cassa, non mi sembra il caso di perdere troppo tempo; stabilite un corso d'azione che vada bene a tutti ma non passate qui dentro tutto il giorno a discuterne"

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Cathy Ryan

 

Quando la discussione sulle spie inizia non posso che sorridere divertita, incrociando lo sguardo per un istante con l'ufficiale dei Servizi per poi mettere elegantemente la mano davanti alla bocca, preferendo concentrarmi sul ragazzo asiatico, cui rispondo gentilmente Può darsi, ma temo sembreresti ridicolo...

Mi perdo così l'inizio della botta di testosterone tra i miei nuovi compagni, che comunque mi ricorda perché - ogni volta che mia madre mi parla di matrimonio - le rispondo in un modo che spingerebbe Suor Agnes a lavarmi la bocca col sapone. Attendo quindi che il nostro "comandante" calmi gli animi, prima di proporre Non vorrei sembrare invasiva in queste...cose da uomini... e qui l'occhiataccia all'ufficiale americano misogino e dal sigaro puzzolente parte in automatico ma vorrei far presente che la cosa migliore sarebbe innanzitutto fare una ricognizione del luogo della "consegna".  Se al comandante va bene, Io procederei con una mezza giornata di ricognizione prima di fare qualsiasi piano.

Ciò detto mi taccio, facendo capire che sono pronta a partire anche ora, manon riesco a trattenermi dall'aggiungere non ho problemi a seguire nessuno dei vostri piani, ma faccio presente che una singola spia non si brucerebbe per far evadere qualcuno che potrebbe anche non essere dei suoi, se non dietro precisi ordini...quindi sarà il caso di pianificare bene l'azione...

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Faccio per rispondere all'inglese che mi ha preso di petto, ma le parole del maggiore Jenkins mi fermano. Guardo comunque in cagnesco il mio interlocutore (Warwick) come per dirgli E' solo rimandata.

Ma il colonnello Murphy ha ragione: non possiamo passare tutta la giornata in quella stanza.
E Ryan non ha tutti i torti: un giro di perlustrazione non sarebbe male.

Indi per cui mi volto e lascio la stanza stizzato Meglio se prendo un po d'aria...

 

@ Master

Spoiler

Cerco un modo per uscire dalla stanza, porta o scale che siano. Voglio uscire dall'edifico per fare due passi.
Non porto ne la pistola, ne lo scudo. Solo documenti e qualche sterlina nelle tasche.

 

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Magnus

Spoiler

Esci dall'edificio...e davanti a te si rivela la Londra che hai già visto al tuo arrivo. Solo che adesso è giorno e puoi osservare con maggior chiarezza la devastazione che la Luftwaffe ha portato con i suoi bombardamenti.
La stessa casa dove dovrete vivere si trova a circa una decina di metri da un cratere annerito e orrendamente frastagliato. Ti ci vuole un po' per capire che non tutti i detriti sono legno e pietra e metallo...ci sono anche braccia annerite e contorte, mani che graffiano il terreno, volti ormai privi di tratti e fusi dal calore.
Hai davanti un rifugio, o più probabilmente una cantina adibita a rifugio, che è stata colpita in pieno da una bomba. L'ordigno è riuscito a sprofondare nel suolo prima di esplodere e per questo è riuscito a causare una distruzione terrificante.

Ti allontani dalla scena abbastanza orripilato, ma per trovare un posto che non sia così devastato devi avvicinarti molto al fiume o allontanarti davvero molto da esso. Effettivamente la periferia è stata risparmiata per via dell'assenza quasi totale di luci; alcuni quartieri sono invece incolumi per puro miracolo.

C'è un discreto viavai di gente, dovuto in parte ai militari ma in realtà per la maggioranza composto da civili. Moltissime sono le donne, o i vecchi; praticamente assenti i bambini. Proprio mentre stai per decidere da che parte incamminarti, un ragazzo imbacuccato in un vecchio cappotto ti urta malamente e per poco non viene gettato a terra dal tuo fisico saldo. Stai per dirgli qualcosa quando quasi istintivamente ti rendi conto che sei stato alleggerito dei tuoi soldi. 

Il ragazzo è ancora a terra e prima che possa allontanarsi hai la possibilità di agire nei suoi confronti. Sembra ignorare che tu ti sei accorto del borseggiamento.

 

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