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Darth Ronin

Messaggio consigliato

Se è così mi domando come potremo fare se non possiamo fidarci di nessuno (o quasi)? soprattutto in una terra la cui lingua è sconosciuta ai più (riferendomi al nostro gruppo).

Mi porto la mano destra al mento grattandomi la rada barbetta incolta Non penso ci sarà possibile rimanere sempre uniti, o almeno in compagnia di chi conosce la lingua.

Temete i serpenti, in particolare quelli che pronunciano oscure parole esclamo con finta aria tetra e teatrale.

Poi sorrido al gruppo, lanciando un'occhiata soprattutto ai due che provengono dalla penisola italica Ma perdonatemi, forse sto solamente esagerando.

Perlomeno la lingua della spada la parlano tutti.

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- Per questo non dovete preoccuparvi - aggiunge subito il vescovo - Frate Guglielmo verrà con voi, ed egli è un ottimo interprete. Inoltre non sarete certo abbandonati a voi stessi: l'abate dell'abazia dove vi recherete vi aiuterà sicuramente, e saprà consigliarvi sul da farsi di volta in volta. Inoltre non dubito che egli avrà sua volta collaboratori fidati a cui appoggiarvi per le diverse questioni. Ricordatevi che voi fate gli interessi della Chiesa di Roma, e che il vostro compito sarà quello di gestire i territori appartenenti all'abbazia.

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Sono pronto a servire sua eccellenza senza esitazione, pur condividendo almeno in parte il pensiero di Arthur. Tuttavia vorrei sottolineare ai miei compagni d'armi che Albona non sarebbe un ritorno a casa, anzi: dovremo difenderla da Venezia, da Bisanzio e dall'Impero, che probabilmente saranno i nostri nuovi avversari. Effettivamente siamo i migliori ed i peggiori per farlo, ma vorrei che fosse chiaro a tutti prima di prendere una decisione definitiva, prima di un domani che possa porre davanti a scelte conflittuali ed inconciliabili per il proprio animo. La Provenza sarebbe più neutrale e tiepida sia come ritorno a occidente sia come scelte future, comunque ognuno parli francamente secondo coscenza e dopo aver ben ponderato.

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Come gia' detto in precedenza, io preferisco essere il piu' vicino possibile a Venezia, per i suoi collegamenti con l'Oriente. In Provenza sarei ancora piu' tagliato fuori da quello che mi sta veramente a cuore...io dunque voto per Albona! E comunque non credo che sara' possibile combattere contro tutti questi avversari tanto potenti...prima o poi dovremo scegliere con chi schierarci...e QUELLA sara' una scelta molto importante...

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- Effettivamente l'abbazia di Le Grau-du-Roi potrebbe essere più semplice da gestire, almeno a prima vista. - questa volta è il frate domenicano a parlare - In questo caso è Genova ad ambirne il possesso, ma è sufficientemente lontana da rappresentare una remota minaccia. Sebbene i territori dell'abbazia siano nelle mire del Visconte di Nimes, e del signore di una cittadina sorta da poco, Montpellier; a quanto mi risulta anche il signore di Arles vanta diritti su quelle terre, ma essendo tutti vassalli del conte di Tolosa, almeno per il momento non sembrano intenzionati a ricorrere alla forza. Per quanto mi riguarda, la scelta della destinazione mi è indifferente. Ho interessi personali in entrambe le abbazie, a mia volta dovrei scegliere in quale essere trasferito, ma se devo dire la verità preferisco avere collaboratori che conosco e di cui mi fido, per questo ho chiesto a vostra Eccellenza di unirmi a voi. E se le due abbazie che vi ho sottoposto non dovessero essere da voi scelte, poco male, posso rifiutare l'incarico ricevuto e seguirvi in altro luogo, se vi farà piacere.

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Menandro Marangon

Rifletto attentamente sugli incarichi proposti al tavolo, e sulle considerazioni circa la conflittualità che si contrapporrebbe all'avvicinarsi ad aria di casa.

Io vorrei rivedere la Laguna, un giorno

Sospiro, con un velo di malinconia nel fiato.

Ma, oltre alle acque ed ai canali, non ho più grandi legami affettivi con Venezia...

Lascio sfumare il tono senza andare a cercare la coda dei miei pensieri. Seguo con lo sguardo un frutto sul tavolo, poi, concludo

Ciononostante, immagino sarebbe difficile poter rientrare in città da "Nemico", se così possiamo definire cosa diventeremmo...Quanto tempo ho per dare una risposta?

Domando, cauto e cordiale.

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Nicola dei Banzi

Albona così contesa sarebbe un punto molto difficile certo e la lingua potrebbe frenare molti compagni certo, ma ricordo che la stessa cosa porterebbe a chi vuole tramare qualcosa a non rivolgersi a voi,ma a chi parla italico idioma,quindi me e Menandro...e poi la lingua s'impara...prima non ce n'era motivo,ma se vorrete v'insegnerò

faccio sorridendo e schioccando le mani

E magari m'insegnerete qualcosa delle vostre lingue,credo di avere ancora dubbi sull'Arabo e sulle altre...

E poi un posto vicino alla cultura di così tanti popoli avrà sicuramente un affascinante storia e riunione di gente...oltre che il solo pensiero che possa cadere in mani diverse da veneziane mi fa un po' di nervoso...anche se so che come servitore di Dio dovrei certare di essere sopra da simili cose

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Nicola, non fraintendete le parole che sto per pronunciare, non è mia intenzione offendervi o dubitare di voi.

Il nostro compito sarà quello di amministrare quelle terre ed evitare che finiscano in mani altrui, comprese quelle veneziane. Mi fermo un secondo ponderando le parole Riuscireste voi, se il fato lo vorrà, ad affrontare i vostri stessi compatrioti?

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Nicola dei Banzi

Non si preoccupi Arthur, capisco il motivo dei vostri dubbi,ma credetemi, sono nato in quello che era un comune poi sotto il dominio veneziano,so che esso porta benefici,ma anche obblighi non da poco e quindi sì, difenderei quel posto dal dominio veneziano se necessario,ma se dovessi scegliere tra i tre mali sceglierei di certo quello minore....

faccio serio verso Arthur

Anche se togliere la vita a un cristiano timoroso di Dio è sempre difficile

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  • 2 settimane dopo...

Frate Guglielmo si rivolge subito a Menandro: - COmprendo che non è una scelta facile, e che vorreste avere maggior tempo per decidere. Purtroppo il vescovo dovrà partire tra due giorni per fare ritorno a Gerusalemme, e da lì quasi subito per Antiochia. Gli incartamenti e i documenti sono già tutti pronti, a parte alcuni dettagli e il sigillo di sua Eccellenza, che quindi deve essere necessariamente apposto prima che della sua partenza.

Il vescovo interviene a questo punto:- Ovviamente, ciò non vuol dire che dovrete fare le cose troppo affrettate, potrete restare qui per tutto il tempo necessario per i preparativi. Tra un mese esatto salperà da Acri un vascello, al cui comando vi è una persona di fiducia. La nave è diretta a Cipro e da lì risalirà le coste della Dalmazia fino all'Istria; il comandante è un egiziano convertito e battezzato da pochi anni... sappiamo bene quanto la fede religiosa sia poco più di un orpello per queste persone, ciononostante egli ha la mia completa fiducia e stima e mi sento di caldeggiarlo. Ma se vorrete pianificare un'alternativa per il vostro viaggio, siete liberi di agire come preferite.

Il vescovo a questo punto si alza e si dirige verso un tavolino a ridosso di una parete, su cui si trova un bauletto, talmente anonimo che prima non lo avevate notato. Lo prende e lo porta sul tavolo: - Spero vogliate perdonarmi, ma il viaggio è stato faticoso e a questo punto vorrei andare a riposare. Mi pare che abbiate preso una decisione, ma come ha detto il nostro fratello avete ancora un po' di tempo per discuterne tra voi. Ora, quello a cui tengo maggiormente, è consegnarvi questo mio dono di addio. - così dicendo apre il bauletto con una chiave di ferro, e lo volta verso di voi per mostrarvi il contenuto: - Sono 4300 denari in argento, in gran parte i proventi della fattoria e della magione che voi stessi avete provveduto a far fiorire e prosperare in questi lunghi e faticosi anni. È il compenso per gli anni di servizio e fedeltà, e un dono per la preziosa amicizia di cui mi avete fatto onore.

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Vedendo l'argento alzo soddisfatto il calice in aria Brindo a voi Vescovo e alla vostra generosità!

Scolo avidamente il contenuto del bicchiere sbattendolo soddifatto sul tavolo Io sono pronto per partire verso Acri anche subito... e con il vostro permesso vorrei coricarmi anche io eccellenza, forse ho alzato il gomito questa sera!

Così dicendo mi alzo dal tavolo barcollante e mi dirigo verso la porta Anzi magari sono pronto domani mattina...

@DM

Spoiler:  
se non e' un offesa uscire subito vado nelle mie stanze e mi corico.
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Mi alzo in segno di rispetto nei confronti del mio magnate. A volte rispetto e onore non vanno d'accordo con la religione...qualcosa su cui riflettere!

Anche io sono pronto a partire quanto prima. Adesso che la scelta e' stata fatta, sono ansioso di entrare in azione! E...grazie per la sua generosità , eminenza!

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Menandro Marangon

Annuisco più volte, in silenzio, cercando di captare i pensieri altrui mentre con calma cerca di cenare. Il volto si fa pensieroso, incerto, mentre rifletto sulla possibilità di avvicinarmi a casa. O meglio, a quella che almeno una volta avrei potuto chiamare tale.

Osservo l'argento, senza un eccessivo interesse, ma noto l'entusiasmo dei compagni. A questo punto dunque, mi unisco al brindisi in maniera cordiale.

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Finalmente la discussione volge al termine, perchè ha prosciugato le risorse di un silenzioso come me. All'inizio ho cercato di essere diplomatico, ma forse non lo sono stato fino in fondo: pazienza, perchè lo scopo di non finire nel deserto è stato raggiunto e tra l'altro il sentimento pareva condiviso. Poi, l'argento luccicante è sempre un piacere da vedersi, ma è di tutti e nessuno, quindi non c'è da sentirsi ricchi, anzi servirà a sostenerci nella nostra futura missione.

Con questi pensieri in testa, brindo insieme agli altri nella speranza di andare presto a dormire, perchè la stanchezza dopo una dura giornata di lavoro si fa proprio sentire.

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  • 2 settimane dopo...

Puntate il dito ed io vi seguirò... aggiungo con tono teatrale Almeno per questa volta. Le cose non sono andate come speravo, tuttavia mi rendo conto che è ancora troppo presto per voltare lo sguardo verso il passato. Che noi si parta subito allora, non vedo ragione per cui perdere del tempo.

Poi il Vescovo ci fa dono dei proventi della fattoria, gli sorrido lanciandogli un cenno del capo Vi ringrazio per la generosità non ho particolare interesse per il denaro, tuttavia evito di risultare scortese unendomi al brindisi generale. Sollevo il boccale, per poi abbassarlo per portarmelo alle labbra, mando giù solamente un minuscolo sorso per rito e poi lo poggio nuovamente sul tavolo; ho bevuto a sufficienza e detesto esagerare.

Quando le acque si calmano mi rivolgo a Nicola Vi pregherei nell'attesa del viaggio, e durante, di insegnarmi qualcosa riguardo i rudimenti del dialetto della zona ove dobbiamo recarci, se questo non vi causa disturbo ovviamente gli sorrido, un pelo imbarazzato, in modo da non arrivare disarmato allo scontro.

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