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VtM: La Tratta


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Mentre continuate a parlare, Derangle inizia a fare qualche passo, infilandosi nuovamente la giacca e raggingendo in breve tempo l'auto posteggiata sotto la tettoia della cascina.

Prego. Salite pure. sono le uniche parole che gli sentite dire mentre si dirige al posto del guidatore e vi fa cenno di salire.

Ora vi condurrò dal vostro ospite.

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Perfetto...

Adesso vediamo di ricongiungerci col nostro ospite e vediamo dove alloggeremo poi cominceremo a pianificare le prossime mosse!

Resto tranquillo in auto cercandi di osservare la strada fuori dai finestrini notando con la mia vista migliorata alcuni validi punti di riferimento e nomi delle vie agli incroci...ricostruendo così la strada percorsa...

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Derangle mette in moto ed ingrana la marcia, ripercorrendo al contrario il tratto di sterrato che vi aveva condotti dalla città alla casa dell'appuntamento, quindi si dirige verso il centro di Bordeaux.

Nel frattempo, le due moto si sono posizionate nuovamente davanti e dietro l'auto in movimento.

Impiegate circa 10 minuti a raggiungere la zona della Garonna ed imboccare prima Quai de Bacalan e poi Quai des Charirons.

Lungo quest'ultima fate una svolta sulla destra, imboccando una traversa di piccole dimensioni che termina in una cancellatta in ferro battutto nero, che si apre dopo pochi secondi per lasciarvi entrare, mentre le due moto si fermano all'esterno.

Vi ritrovate così in una tenuta piuttosto grande, visto soprattutto che si trova all'interno di una città, composta da un parco di ingenti dimensioni, un viale alberato di un centinaio di metri che voi state percorrendo proprio adesso in auto e da una villa in stile liberty, con una grande scalinata che conduce all'ingresso principale.

Sopra il grande portone in legno che fa da entrate, scorgete una iscrizione incisa nel muro: "Ville Etienne"

Mentre osservate la villa, l'auto si va a fermare di fronte alla scalinata e Derangle, una volta spento il motore, apre lo sportello e scende dal veicolo.

Spoiler:  
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La prima foto ritrae all'incirca l'aspetto della casa, mentre la seconda foto rappresenta l'ingresso, ovviamente immaginatevi il tutto in stato di perfetta manutenzione.

La scalinata di cui vi parlo nel post si trova al di sotto del margine della foto.

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Scendo dalla macchina ed osservo il luogo intorno a me...ripenso al bello di essere vicino ad un parco..in una zona calma ed incontaminata e poi la mia mente vaga un secondo riprendendo l'idea che siamo vicini alla Garonna e quindi nel territorio di caccia degli assassini...

Alloggeremo qui quindi...mi chiedo dove ci porterà tutta questa storia...

Dopo aver riflettutto un attimo procedo verso l'ingresso aspettando un secondo che gli altri mi raggiungano per poi suonare il campanello o, in assenza di quest'ultimo, battere il batacchio del portone 3 volte!

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Lo Sceriffo, una volta scesi, vi conduce fino alla porta, la quale si apre per mano di una ragazza di colore di circa vent'anni, occhi neri e capelli a caschetto in tenuta da cameriera.

Sceriffo Derangle, è sempre un piacere vederla. A cosa dobbiamo l'onore?

Derangle pare sorpreso dalle parole della donna: Veramente il tuo padrone ci aspetta. Siamo qui per ordine del Principe...

A questo punto una traccia di rabbia si fa largo fra i lineamenti della giovane, che vi fa comunque cenno per invitarvi ad entrare.

L'ingresso della casa è costituito da un grande salone ampio circa 30x20 m che comprende anche un angolo per le conversazioni fornito di tavolini e divanetti, senza contare una grande libreria piena di volumi di ogni sorta e di ogni argomento.

Una volta attraversato il salone, imboccate un corridoio e varcate la porta di una stanza che dovrebbe essere uno studio.

E' un vero caos: fogli sparsi sul pavimento, attrezzi da scultore abbandonati un pò ovunque, una tela incompiuta appoggiata ad una sedia e camici sporchi tirati qua e là.

L'unica persona all'interno è un uomo apparentemente sulla trentina con capelli biondi corti e arruffati sporchi di vernice, occhi verdi un pò stralunati ed una penna in mano intento a scrivere qualcosa su di un quaderno appoggiato sulla scrivania al centro della stanza.

Salve Jerome. Chi sono costoro? sono le parole pronunciate dall'uomo, che paiono suscitare nello Sceriffo un senso di frustrazione molto intenso.

Ma con chi mi tocca lavorare...? mormora infatti il Nosferatu, prima di parlare anch'egli a voce alta: Signori, vi presento Etienne Gray dei Toreador, amico intimo del Principe ed artista mancato. Sarà lui ad ospitarvi e ad organizzare la vostra presentazione. Giusto Etienne?

Ed Etienne annuisce con decisione, come se si fosse ricordato tutto solo ora.

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Etienne sorride alle parole di Evelyn, quindi avvicina una mano al mento, assumendo una posa riflessiva.

Si... In effetti anche Adanna me lo dice qualche volta, ma poi me ne dimentico... Povera ragazza... conclude con un'espressione corrucciata che svanisce quasi subito.

In ogni caso il mio ruolo è quello di presentarvi ufficialmente alla comunità, cosa che avverrà domani notte durante l'incontro che ho organizzato.

Il tema sarà... mmh... dovevo sceglierlo ieri, ma non avevo idee... che ne direste della filosofia orientale attraverso la pratica dello Shodo.

Mentre Etienne delira, la cameriera, che ora sapete si chiama Adanna, si avvicina a Martin.

Quella è la sua opera incompiuta. Sono vent'anni che insiste nel cercare di concluderla, ma ogni volta che ci prova si blocca e passa a qualcos'altro in attesa d'ispirazione, così ha riempito la casa di opere compiute realizzate per passatempo. dice con un tono a metà fra il divertito ed il seccato.

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Mi rivolgo con un sorriso ad Adanna..immagino che spetti a voi l'arduo compito di sistemare, ordinare e controllare tutte queste opere incompiute..un compito di non poco conto visto che sembra che aumentino sempre più con il passare del tempo...

Tuttavia anche Michelangelo non terminò di scolpire molti blocchi di marmo..eppure essi vengono considerati dai critici vere opere d'arte così come sono ora...Incomplete

Ditemi madmoiselle...da quanto siete al servizio di Monsieur gray?

Spoiler:  
Intelligenza+ Accademiche...cosa ne so..se ne so della filosofia orientale e della pratica Shodo?
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Lo Sceriffo si volta verso Evelyn, con un'espressione ora impassibile, come se avesse accettato l'evidenza.

Tu non credo ti sia mai trovata nella posizione d'essere sospettata di appartenere ai Malkavian dopo aver presentato ad un Anziano in visita il dipinto di una gigantesca vagina multicolore...

Se ci penso mi fa ancora rabbia: indovina chi c'è finito di mezzo?

Proprio mentre finisce di parlare, Etienne scoppia a ridere di gusto.

Ma dai, Jerome! Te l'ho detto che non potevo sapere che l'Anziano non amava i colori vivaci...

Proprio mentre Derangle sta conversando con Evelyn, Adanna risponde a Martin: Mah... Saranno una trentina di lustri che mi ha presa con se.

@Martin:

Spoiler:  
Intelligenza + Accademiche = 9 dadi

N° successi: 4

Lo Shodo è una forma d'arte che usa come mezzo la scrittura.

Come tutte le discipline il cui nome finisce per -do, lo shodo racchiude in se anche una via filosofica di autoperfezionamento; attraverso la pratica, infatti, si favoriscono:

-l'espressione degli stati d'animo e dei sentimenti più reconditi;

-l'accrescimento della padronanza di se e del proprio corpo;

-la maggiore sensibilità dell'individuo agli stimoli circostanti ed una maggiore comprensione di essi.

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Mi sorprendo...della risposta della giovine...poi sentendo la risposta di mister grey all'affermazione dello sceriffo mi lascio scappare una risatina innocente..

Ammetto che la situazione potra sembrare imbarazzante..sceriffo però bisogna ammettere che di sicuro è stata una composizione che ha colpito e che nessuno si sarebbe mai potuto a..spettare.

poi rivolgo la mia attenzione a Etienne in persona...Sa mio padre le assomigliava parecchio... era un artista a modo suo e spesso riusciva a finire in situazioni imbarazzanti ma malgrado questo non perdeva mai il sorriso e la sua semplicità..

lascio un ultimo respiro...prendo una vecchia lettera in lino del 1890 in cui Beckett mi raccontava brevemente il suo ultimo viaggio...

la porgo a Etienne...

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Ethan

Seguo lo sceriffo, lanciando occhiate qua e là all'abitazione.

Dopo che gli altri si sono presentati saluto con un cenno del capo il nostro ospite e mi presento con un laconico

Ethan, del clan gangrel.

Osservo poi le opere, non capendoci granchè. Al commento di Eve sulla disperazione delle cameriere un debole sorriso si dipinge sul mio volto.

Chissà se è davvero così fuori dal mondo il nostro ospite o se ci marcia su...

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