Vai al contenuto

Imbrogliare il master ... ma ce n'e' bisogno?


Kursk

Messaggio consigliato

Io penso che se uno bara durante il gioco, buona parte della colpa è del master, ed il resto del gruppo. I master molto spesso si dimenticano che i giocatori sono gli eroi, che devono sconfiggere i cattivi e liberare il mondo dal male. Come ho letto di molti topic di gente che bara ho letto molti topic di master che cercano di mettere in difficoltà i giocatori, di giocatori che muoiono durante gli scontri ecc. Se un master crea un'avventura dove i giocatori hanno almeno il 50% di probabilità di morire, i giocatori vanno a cercare tutto ciò che può essere loro utile, lecito o no per non far morire il loro personaggio. Quando il gioco si basa sulle regole che decretano la morte o la non possibilità di combattere di un giocatore solo perché non ha scelto un personaggio PP ma uno rappresentativo, con un buon BG, che è in linea con quello che è l'idea del personaggio, allora tutti cercano le regole o i bug per poter bypassare queste "deficienze" mantenendo un personaggio a cui magari tengono come interpretazione.

E poi ci sono centinaia di discussioni su quali siano le classi più forti, e quelle più deboli, i modi e le strategie per uccidere un mostro con un solo colpo, ecc.

Allora che differenza passa tra un bardo che cerca ogni possibilità per uccidere un mago?

Ed un mago PP creato apposta per distruggere gli avversari?

I giocatori sono eroi, sono amici e non sono in competizione tra di loro! Spetta al master non fare diventare la scalata alla fama del gruppo, in una corsa alla ricerca del modo per "fregare", che io spesso quando lo ho visto, lo ho visto più come un tentare di sopravvivere o un tentare di appaiarsi ad altri giocatori PP.

Link al commento
Condividi su altri siti


non penso che il problema di un master che ti metta in difficoltà debba spingerti a barare...ti potrebbe spingere a fare del PP...se sei una persona corretta e che ha capito lo spirito del gioco, non arriverai mai a imbrogliare...

non voglio fare il moralista... forse la vedo così perchè ho conosciuto per la prima volta il mondo fantasy in tenera età (circa una dozzina di anni fa....ad oggi ne ho 23) prima dell'avvento su larga scala dei videogiochi fantasy... i gdr vanno difesi e tutelati per il ruolo interpretativo che hanno, della magia che riescono a racchiudere...e nn per le mazzate che si riescono a dare...

queste sono discorsi scontati...ma nn è sbagliato ribadirli perchè potrebbero aprire gli occhi a chi ancora non se ne è reso conto

Link al commento
Condividi su altri siti

Io penso che se uno bara durante il gioco, buona parte della colpa è del master, ed il resto del gruppo. I master molto spesso si dimenticano che i giocatori sono gli eroi, che devono sconfiggere i cattivi e liberare il mondo dal male.

Il problema è che non è un'idea condivisa. Ad esempio io non credo di aver mai fatto una campagna da DM con questa idea di fondo. Per questo penso che parlare all'inizio degli obiettivi della campagna sia essenziale.

Link al commento
Condividi su altri siti

Io penso che se uno bara durante il gioco, buona parte della colpa è del master, ed il resto del gruppo.
A parte che non ho capito cosa faccia il resto del gruppo, la prima parte della frase equivale a dire "le tasse sono troppo alte, non le pago".
Link al commento
Condividi su altri siti

Io penso che è vero: se una persona bara la colpa è del DM. Perché da me la regola (FISSA ED INDEROGABILE) per chi bara ma ANCHE per chi fa PP è la seguente:

"Amici come prima ma quella è la porta"

E tenete presente che ora che è un anno che non posso più giocare quelli che ho cacciato mi chiamano ancora per avere un'altra possibilità. Questo perché nei gruppi di scassoni che si son trovati ove combattevano a colpi di cheat e PP (magari anche "legale") si divertivano MENO...

Son soddisfazioni ^^

Link al commento
Condividi su altri siti

Hai toccato il punto cruciale di d&d, ti faccio un discorso che un mio amico, esperto di giochi in genere, mi ha fatto un po' di tempo fa.

I tipi di gioco di ruolo possono essere raggruppati in 3 stili:

1) Gamist (il giocatore gioca per affrontare sfide di vario genere e diventare sempre più forte per essere superiore agli altri)

2) Simulativo (il giocatore gioca per VIVERE il suo personaggio indipendentemente dal tipo di sfide/avventure che affronta, ma perchè lui è così e basta)

3) Narrativo (unico stile che può anche non richiedere un master, si tratta di narrare una serie di eventi e ogni giocatore vi può inserire degli elementi in modo tale da rendere avvincente il RACCONTO)

i 3 stili NON POSSONO ASSOLUTAMENTE CONVIVERE. quindi, se il gruppo è un gruppo di giocatori GAMIST ma c'è anche un solo giocatore che gioca con uno stile SIMULATIVO nascono incomprensioni e litigi tra giocatori e/o master perchè i gamist vorranno solo affrontare sfide, uccidere mostri, risolvere quest e diventare sempre più forti mentre il simulativo vorrà solo interpretare il suo pg e fargli VIVERE l'avventura.

ora la domanda che il mio amico mi fece: "Secondo te d&d a quale stile appartiene?"

mia risposta:" Sembra una via di mezzo tra gamist e simulativo"

risposta:" NO! D&D è PURAMENTE GAMIST, solo che non è abbastanza onesto da ammetterlo"

pensaci attentamente, il sistema a livelli, gli oggetti magici sempre più costosi, l'assegnazione di punti esperienza, la potenza dei pg che aumenta DRASTICAMENTE con l'aumento dei livelli. D&D è un gioco dove i giocatori, almeno la maggior parte di loro, vogliono giocarci per diventare i più forti. è una corsa verso il potere, una gara a chi diventa il più fico.

certo, si può giocare anche in modo simulativo, ma è moooolto difficile, non per i giocatori, anche, ma proprio per il sistema di gioco!

di conseguenza, essendo una gara verso il potere, i giocatori cercheranno qualsiasi mezzuccio, lecito o no che sia, per diventare sempre più forte.

posso darti un consiglio. se vuoi provare un gioco SIMULATIVO, cioè dove i giocatori giocano per interpretare i personaggi e non per diventare più forti, il gioco MUTANTS&MASTERMINDS è un gioco simulativo e lo si capisce dal sistema di gioco. calcola che non esistono i livelli ma esistono i livelli di potere; non ci sono punti esperienza ma sarà il master stesso che, di tanto in tanto, darà dei punti di potere ai pg per farli diventare un po' più forti.

spero di esserti stato d'aiuto a capire qual è il difetto principale di d&d e il perchè i giocatori ricorrono a certi mezzucci per pomparsi.

ciao e alla prossima

Link al commento
Condividi su altri siti

Perdonami Raffydark, ma on sono d'accordo su una singola virgola di ciò che hai scritto. In realtà hai toccato una questione vecchia e delicata :)

La classificazione GNS di The Forge è una semplice sistematizzazione di un concetto vecchio come D&D. Con due aggiunte assolutamente arbitrarie:

- i tipi di gioco non possono essere mischiati altrimenti non ci si diverte

- è il regolamento a dare forma al gioco in una direzione o nell'altra

Bene, sono decenni - da ben prima di The Forge - che i giocatori di D&D mischiano con estrema efficacia i tre approcci. E generazioni di giocatori di D&D hanno provato decine di sistemi diversi, GURPS, Cyberpunk, Rolemaster, Warhammer Fantasy, Star Wars, Cani nella Vigna, Vampiri, La mia vita col padrone, Simulacri, eccetera; eppure quasi tutti continuano anche a giocare a D&D, spesso come gioco principale.

D&D ha un regolamento "gamista"? Può essere. Questo ha mai impedito di vivere le vite dei personaggi e dare vita a grandi storie? No, dipende solo dai gusti personali e dallo stile di gioco. Se qualcuno vuole usare D&D come Heroquest o come Magic, basta che si diverta lui. Ma non staremo nello stesso gruppo di gioco perché vogliamo cose diverse.

Le regole per narrare o interpretare le lascio volentieri a chi ne ha bisogno, io riesco a farlo benissimo con D&D.

Link al commento
Condividi su altri siti

Perdonami Raffydark, ma on sono d'accordo su una singola virgola di ciò che hai scritto. In realtà hai toccato una questione vecchia e delicata :)

La classificazione GNS di The Forge è una semplice sistematizzazione di un concetto vecchio come D&D. Con due aggiunte assolutamente arbitrarie:

- i tipi di gioco non possono essere mischiati altrimenti non ci si diverte

- è il regolamento a dare forma al gioco in una direzione o nell'altra

Bene, sono decenni - da ben prima di The Forge - che i giocatori di D&D mischiano con estrema efficacia i tre approcci. E generazioni di giocatori di D&D hanno provato decine di sistemi diversi, GURPS, Cyberpunk, Rolemaster, Warhammer Fantasy, Star Wars, Cani nella Vigna, Vampiri, La mia vita col padrone, Simulacri, eccetera; eppure quasi tutti continuano anche a giocare a D&D, spesso come gioco principale.

D&D ha un regolamento "gamista"? Può essere. Questo ha mai impedito di vivere le vite dei personaggi e dare vita a grandi storie? No, dipende solo dai gusti personali e dallo stile di gioco. Se qualcuno vuole usare D&D come Heroquest o come Magic, basta che si diverta lui. Ma non staremo nello stesso gruppo di gioco perché vogliamo cose diverse.

Le regole per narrare o interpretare le lascio volentieri a chi ne ha bisogno, io riesco a farlo benissimo con D&D.

ma infatti i sistemi non possono coesistere altrimenti si creano liti tra giocatori. è ovvio che se metti insieme un gruppo che vuol giocare tutto simulativo e lo fai giocare a d&d si diverte. son tutti sulla stessa lunghezza d'onda. ma se ci metti anche un solo gamist sorgono i problemi.

d&d, così come ce lo propone la WotC, ha un regolamento gamista. per fare in modo tale che i giocatori giochino con uno stile diverso devono modificare delle modalità.

fatto sta che se lui, come master, ha dei giocatori di tipo gamist, deve aspettarsi qualsiasi mezzo per diventare sempre più forte da parte dei pg, perchè alla fine è quello che vogliono.

per la classificazione la mia era una citazione che ho usato per indicare i tipi di giocatori, non discutiamone qui altrimenti si va OT

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me D&D è "Gamist" come lo definisci tu, ma io non ho mai trovato giocatori che cercano di diventare più forti per essere superiori agli altri, anche perché cerco sempre di livellare i personaggi e le sfide per evitare le disparità tra giocatori. Per esempio faccio avere al monaco la sua parte di gloria quando incontreranno il rugginofago con RI, o al bardo quando si troveranno in situazioni di dover morire senza il suo ispirare coraggio o ad un punto morto senza le sue conoscenze bardiche. Cerco di equipaggiare i personaggi meno potenti con armi migliori che magari possono usare solo loro, faccio in modo che il gruppo sia sempre abbastanza equilibrato, facco si che gli scontri siano spettacolari a livello descrittivo, che i giocatori possano permettersi delle axioni spettacolari sia a livello narrativo, che interpretativo, ma non mi è mai capitato di vedere degli "eroi" morire, e non mi è mai capitato di giocatori che fossero in competizione gli uni con gli altri nelle mie campagne. E questo perché nelle prime campagne da giocatore, avevamo un master che faceva le cose "alla grande" distribuiva armi ecc. ed avevamo personaggi allo stesso livello che con un colpo uccidevano draghi ed altri che dovevano sudare sette camicie per uccidere un goblin. Secondo me è questo che rende i giocatori dei "bari", oltre al fatto che, e potrei citarvi centinaia di post, i master spesso fanno delle sfide in cui i PG devono uscirne con le ossa rotte, perché secondo loro il drago rosso fa figo, e fa figo andare in giro a dire "ho ucciso un drago rosso". I miei PG si divertono anche quando ammazzano i goblin perché sono gli "eroi" perché quando gli dico che "Orcus ferito dal goblin che gli si è lanciato addosso da una sporgenza della caverna dove si era nascosto, fa roteare la spada mentre con un balzo ferino si gira e attacca lo sventurato, con un colpo dal basso verso l'altro che trancia di netto l'avversario tranciandogli una gamba e scaraventandolo, morente alla parete della grotta.

Vedi per questo dico che è colpa del master!

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi son sentito chiamato in causa

1) Sì, c'è quasi sempre un fraintendimento della frase dell'utente "Se il Master lo concede", quindi tutti pensano che sia una cosa Semi-illegale e che tu stia truffando il master

2) Io personalmente ho gestito una campagna dall'1 al 20. Non sapendo nulla di "Livelli Epici" o di "Divinità-con-Uber-statistiche" (avevo solo il manuale del giocatore), io al 20 li ho fatti combattere contro Dei malvagi, Mostri Leggendari e tante cose normalmente destinate a livelli più alti. I miei giocatori (che ringrazio ancora) erano molto impazienti di arrivare al 20, essere Uber, cavalli, Incantesimi, Cherry Pies etc., ma dopo aver sconfitto Hextor questo è stata la situazione:

DM: Il cavaliere in armatura nera lancia un grido, mentre si accascia sulle ginocchia. La presa gli sfugge dal mazzafrusto che cade per terra con un tonfo sordo. Lui lo fissa per qualche secondo, per poi cadere con gli occhi ancora sbarrati. Per le menti di tutti passa un'idea: E' Morto!. Poi si sente un sospiro: E' Morto!. Poi un urlo: E' MORTO!

Bravi ragazzi, avete battuto Hextor!

Bardo: E adesso?

2 minuti di silenzio

Paladino: Prendiamo delle nuove schede?

Questo aneddoto è per dire che è ovvio volere il massimo, ma io sono più che convinto che, una volta ottenuta l'onnipotenza, ci si chiederà cosa si potrebbe fare in quel momento. Io (se i miei PG me lo chiedessero), concederei qualsiasi cosa ritenuta squilibrante, solo per far vedere che questo è un gioco, non una gara alla sopravvivenza

Link al commento
Condividi su altri siti

il problema non e' del sistema di gioco di D&D ma dell'uso che se ne fa...

puo' essere gamist come regolemento....vero...ma il regolamento viene fuori solo quando devo combattere...per tutto il resto del tempo....(che puo' essere poco o tanto...diepnde dal master e dai giocatori) posso giocare anche senza scheda...a me e' capitato piu' volte che durante una sessione di d&d non si abbia dovuto tirare nemmeno un dado in tra tutti....come altre volte non si sia fatto altro che combattere...

per quello che riguarda il fatto di barare, che poi e' il tema principale della discussione, secondo me e' dovuto in maggior parte dall'inesperienza unita all'eta' dei gicatori...difficilmente in un gruppo di trentenni che giocano da 15 anni santano fuori questi problemi...e' molto piu' facile con degli adosescienti che si avvicinano al gioco per la prima volta...tra questi due estremi ci sono tutte le "gradazioni" del problema...eccezioni comprese...

Link al commento
Condividi su altri siti

Innanzitutto voglio fare una precisazione: non sto parlando di barare nel senso di "camuffare un tiro di dado venuto male", sto parlando di "sfruttare meccanismi intrinsechi al gioco per superare l'onnipotenza del master" ... non so se mi spiego.

Si parla di Cheat nelle regole e non di barare in senso lato!

secondo me bisogna fare una distinzione

io credo ci siano 2 tipi di giocatori che barano o tentano di barare

il primo tipo lo fa premeditatamente perchè ha un istinto powerplay e per lui conta solo uccidere potenziarsi salire di lv etc.

questo primo tipo di player va semplicemnete educato a cosa è in realtà d&d

nessuno, credo, vuole fregare l'amico DM

il problema è la mania del powerplay ... vanno bene i pg forti, vanno bene le combo super etc. ... ma in primis deve venire l'interpretazione del ruolo

come educare un pg powerplay baro? ... si prova a fargli capire in modi "INDIRETTI" che il suo modo di giocare è sbagliato

come? ... introdurre un sistema di valutazione basato sull'assegnazione di PE (bonus ai PE per una buona interpretazione, malus ai PE per le giocate di metagame etc.)

e se nemmeno così capisce fa niente

poi ci sta un secondo tipo di player baro

ed è quello istintivo

questo tipo di giocatore non può essere educato, qui ci sta poco da fare

non lo fa apposta, è più forte di lui

e ci sta poco da fare ... bisogna far finta di niente (tanto per il DM o per il gruppo non è un problema grosso ... il problema è di chi bara che a lungo andare trovera il gioco meno stimolante)

in ogni caso è importante evitare il confronto diretto

quando a un pg gli dici che bara si sente in difetto e alle strette

e questo può portare a discussioni

e le discussioni si che rovinano il gioco

Non sono d'accordo. In primis perche' e' una schematizzazione troppo "secca" che non si adatta alla varieta' delel possibilita'. In secondo luogo parte dal presupposto che si parli di un "baro" ... quando in relata' si tratta piu' che altro di cercare qualcuno che "sa leggere ed interpretare le regole in modo da trovarvi una falla che gli permette di aggirare il DM".

PS: Come fa uno a barare senza farlo apposta?

Io penso che se uno bara durante il gioco, buona parte della colpa è del master, ed il resto del gruppo. I master molto spesso si dimenticano che i giocatori sono gli eroi, che devono sconfiggere i cattivi e liberare il mondo dal male. Come ho letto di molti topic di gente che bara ho letto molti topic di master che cercano di mettere in difficoltà i giocatori, di giocatori che muoiono durante gli scontri ecc. Se un master crea un'avventura dove i giocatori hanno almeno il 50% di probabilità di morire, i giocatori vanno a cercare tutto ciò che può essere loro utile, lecito o no per non far morire il loro personaggio. Quando il gioco si basa sulle regole che decretano la morte o la non possibilità di combattere di un giocatore solo perché non ha scelto un personaggio PP ma uno rappresentativo, con un buon BG, che è in linea con quello che è l'idea del personaggio, allora tutti cercano le regole o i bug per poter bypassare queste "deficienze" mantenendo un personaggio a cui magari tengono come interpretazione.

E poi ci sono centinaia di discussioni su quali siano le classi più forti, e quelle più deboli, i modi e le strategie per uccidere un mostro con un solo colpo, ecc.

Allora che differenza passa tra un bardo che cerca ogni possibilità per uccidere un mago?

Ed un mago PP creato apposta per distruggere gli avversari?

I giocatori sono eroi, sono amici e non sono in competizione tra di loro! Spetta al master non fare diventare la scalata alla fama del gruppo, in una corsa alla ricerca del modo per "fregare", che io spesso quando lo ho visto, lo ho visto più come un tentare di sopravvivere o un tentare di appaiarsi ad altri giocatori PP.

Oddio ... io baro ed e' colpa del master ... massignor! :banghead: Ma come si fa a dire una str... corbelleria simile?

Puo' non piacermi come uno masterizza ... posso essere in disaccordo col master ... tutto quello che si vuole ... ma non venitemi a dire "BARO ED E' COLPA DEL MASTER" perche' anche se fosse un incapace non sarebbe certo li' con una pistola puntata alla vostra tempia a dirvi adesso o bari o muori!

Prendiamoci le nostre responsabilita' ... e non nascondiamo la testa sotto la sabbia!

Hai toccato il punto cruciale di d&d, ti faccio un discorso che un mio amico, esperto di giochi in genere, mi ha fatto un po' di tempo fa.

I tipi di gioco di ruolo possono essere raggruppati in 3 stili:

1) Gamist (il giocatore gioca per affrontare sfide di vario genere e diventare sempre più forte per essere superiore agli altri)

2) Simulativo (il giocatore gioca per VIVERE il suo personaggio indipendentemente dal tipo di sfide/avventure che affronta, ma perchè lui è così e basta)

3) Narrativo (unico stile che può anche non richiedere un master, si tratta di narrare una serie di eventi e ogni giocatore vi può inserire degli elementi in modo tale da rendere avvincente il RACCONTO)

i 3 stili NON POSSONO ASSOLUTAMENTE CONVIVERE. quindi, se il gruppo è un gruppo di giocatori GAMIST ma c'è anche un solo giocatore che gioca con uno stile SIMULATIVO nascono incomprensioni e litigi tra giocatori e/o master perchè i gamist vorranno solo affrontare sfide, uccidere mostri, risolvere quest e diventare sempre più forti mentre il simulativo vorrà solo interpretare il suo pg e fargli VIVERE l'avventura.

ora la domanda che il mio amico mi fece: "Secondo te d&d a quale stile appartiene?"

mia risposta:" Sembra una via di mezzo tra gamist e simulativo"

risposta:" NO! D&D è PURAMENTE GAMIST, solo che non è abbastanza onesto da ammetterlo"

pensaci attentamente, il sistema a livelli, gli oggetti magici sempre più costosi, l'assegnazione di punti esperienza, la potenza dei pg che aumenta DRASTICAMENTE con l'aumento dei livelli. D&D è un gioco dove i giocatori, almeno la maggior parte di loro, vogliono giocarci per diventare i più forti. è una corsa verso il potere, una gara a chi diventa il più fico.

certo, si può giocare anche in modo simulativo, ma è moooolto difficile, non per i giocatori, anche, ma proprio per il sistema di gioco!

di conseguenza, essendo una gara verso il potere, i giocatori cercheranno qualsiasi mezzuccio, lecito o no che sia, per diventare sempre più forte.

posso darti un consiglio. se vuoi provare un gioco SIMULATIVO, cioè dove i giocatori giocano per interpretare i personaggi e non per diventare più forti, il gioco MUTANTS&MASTERMINDS è un gioco simulativo e lo si capisce dal sistema di gioco. calcola che non esistono i livelli ma esistono i livelli di potere; non ci sono punti esperienza ma sarà il master stesso che, di tanto in tanto, darà dei punti di potere ai pg per farli diventare un po' più forti.

spero di esserti stato d'aiuto a capire qual è il difetto principale di d&d e il perchè i giocatori ricorrono a certi mezzucci per pomparsi.

ciao e alla prossima

1) Non e' una discussione su pecche e qualita' di D&D ... ma un discorso sui cheats che si potyrebbe allargare a qualsiasi GDR (o quasi).

2) Ancora con sta storia delle categorie che sono immiscibili e perfettamente giuste ed eterne? Ma per favore ... un po' di elasticita' mentale!

3) Al limite si potrebbe dire che esitono sistemio di regole piu' adatti afare l'una o l'altra cosa ma nessuno ti vieta di faticare un mondo ed utilizzarli male!

4) No .. non sei stato chiaro sul perche', secondo te, "i giocatori ricorrono a certi mezzucci per pomparsi" ...

:bye:

Link al commento
Condividi su altri siti

ma infatti i sistemi non possono coesistere altrimenti si creano liti tra giocatori. è ovvio che se metti insieme un gruppo che vuol giocare tutto simulativo e lo fai giocare a d&d si diverte. son tutti sulla stessa lunghezza d'onda. ma se ci metti anche un solo gamist sorgono i problemi.

d&d, così come ce lo propone la WotC, ha un regolamento gamista. per fare in modo tale che i giocatori giochino con uno stile diverso devono modificare delle modalità.

fatto sta che se lui, come master, ha dei giocatori di tipo gamist, deve aspettarsi qualsiasi mezzo per diventare sempre più forte da parte dei pg, perchè alla fine è quello che vogliono.Quindi allaa fin

per la classificazione la mia era una citazione che ho usato per indicare i tipi di giocatori, non discutiamone qui altrimenti si va OT

Quindi alla fin fine il tuo amico "esperto" di giochi si era letto the forge... O_O Non per esser polemico ma ti garantisco se se voglio io ti "baro" anche ad un narrativista, basta studiare ed ignorare (perché questo è barare) un po' le regole... Poi farlo sarebbe stupido come per un gamista.

Link al commento
Condividi su altri siti

L'idea di cercare il bug secondo me deriva da un fraintendimento sul ruolo del master all'interno di un gruppo di gioco. Il master diventa il "giocatore dei mostri", per sua stessa scelta.

I giocatori e il DM diventano persone sullo stesso piano, antagonisti in un board-game. Ma in gioco, DM e giocatori non sono affatto sullo stesso piano, sono realtà diversissime. Per fare un esempio: se io sono il master, mi sento libero di dire ai miei giocatori che la tale CdP e il tale talento non sono disponibili; se qualcuno fa una combo oscena, parliamo un attimo fuori dal gioco e si vede come correggere la cosa nell'interesse di tutti. Invece il giocatore non può dirmi, quando compare sulla scena un Thri-Keen, che stiamo giocando in Al-Qadim e quindi non posso usare mostri di Dark Sun, o che non vuole mostri a quattro braccia.

Invece, ciò che viene fuori da mille discussioni del forum è: le regole sono intoccabili. Se su un manuale c'è la tale CdP, allora io giocatore ho diritto di farla. E se il DM vuole contrastarla, lo deve fare con le regole, mandando un mostrozzo e usandolo al meglio per sconfiggermi in combattimento. Ovviamente, secondo le regole, deve essere un mostro del GS detto dalle regole altrimenti non vale!

Oppure i giocatori che si risentono perché il tal manuale dice che il reggente di Menzoberranzozazzan è tizio e invece il DM ha messo Caio. Può sembrare un problema che non c'entra, invece è la stessa cosa: l'ossessione di alcuni amanti di D&D per i manuali, il bisogno di confini invalicabili, e di nuovo, il diritto di fare una combo perchè è "legale" e se il DM vuole contrastarla deve farlo "legalmente". Come dicevo, è l'equazione demenziale DM = giocatore dei mostri.

Con queste premesse, è logico che il giocatore cerchi il bug. Si sta usando il regolamento di D&D per fare sfide di abilità invece che GdR.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Quindi alla fin fine il tuo amico "esperto" di giochi si era letto the forge... O_O Non per esser polemico ma ti garantisco se se voglio io ti "baro" anche ad un narrativista, basta studiare ed ignorare (perché questo è barare) un po' le regole... Poi farlo sarebbe stupido come per un gamista.

ovvio che il mio amico esperto si è letto the forge, mi pare ovvio. solo che lo definisco esperto perchè, a differenza mia, ha una conoscenza molto più ampia del mondo dei giochi di ruolo.

sono d'accordo con te sul fatto che uno se vuole bara anche ad un narrativo, però c'è da dire che barare ad un narrativo ha molto meno senso perchè, tecnicamente, ad un narrativo non si vince mai e non si conquista mai nulla, ad un gamist si ambisce ad aumentare di livello/fare soldi/avere oggetti potenti, e quindi i giocatori che barano pensano che, barando, è più facile ottenere queste cose e si sentono realizzati.

Link al commento
Condividi su altri siti

... ad un gamist si ambisce ad aumentare di livello/fare soldi/avere oggetti potenti, e quindi i giocatori che barano pensano che, barando, è più facile ottenere queste cose e si sentono realizzati.

Ad un GDR, qualsiasi sia il suo "genere" si dovrebeb ambire solo a giocare il proprio ruolo e divertirsi ... poi e' chiaro che e' bello vedere crescere il proprio PG (in abilita', livelli, equipaggiamento, conoscenze, miti oscuri, implementi robotici, Forza o che altro) ... ma questo NON GIUSTIFICA il cercare di farlo "alle spalle"del DM.

Continuo a non capire "a che pro" uno dovrebbe usare un cheat, ad esempio, per avere desideri piu' o meno illimitati... ed una volta che li ha ottenuti?

:bye:

Link al commento
Condividi su altri siti

Continuo a non capire "a che pro" uno dovrebbe usare un cheat, ad esempio, per avere desideri piu' o meno illimitati... ed una volta che li ha ottenuti?

Vince il gioco.

Non sto scherzando, purtroppo conosco anche troppe persone che la pensano così, nei gdr si "vince"...

Non so se l'hanno detto prima nel topic (ho letto solo qualche post), il concetto di gdr in molti è ben lontano da quello che è in realtà, viene troppo spesso visto come un videogioco su carta in cui puoi personalizzarti meglio il personaggio che in altri videogiochi...

Link al commento
Condividi su altri siti

Vince il gioco.

Non sto scherzando, purtroppo conosco anche troppe persone che la pensano così, nei gdr si "vince"...

Non so se l'hanno detto prima nel topic (ho letto solo qualche post), il concetto di gdr in molti è ben lontano da quello che è in realtà, viene troppo spesso visto come un videogioco su carta in cui puoi personalizzarti meglio il personaggio che in altri videogiochi...

non posso fare altro che quotare. io sono dell'opinione che nei GDR non si vince, ma sarà perchè ormai sono entrato nell'ottica di non giocare per vincere, ma per divertirmi e passare qualche ora alla settimana con i miei amici. però c'è gente che non la pensa così.

se io facessi il master ad un gruppo di giocatori che barano per ottenere quello che vogliono allora, per 3 o 4 giocate, gli darei tutto. desideri illimitati, divinità al loro servizio, armi epiche dai poteri assurdi e, una volta che si saranno annoiati e avranno capito che il gusto del gioco non è avere quella roba ma riuscire ad ottenerla sudando, solo allora farei partire una campagna seria

Link al commento
Condividi su altri siti

L'idea di cercare il bug secondo me deriva da un fraintendimento sul ruolo del master all'interno di un gruppo di gioco. Il master diventa il "giocatore dei mostri", per sua stessa scelta.

I giocatori e il DM diventano persone sullo stesso piano, antagonisti in un board-game. Ma in gioco, DM e giocatori non sono affatto sullo stesso piano, sono realtà diversissime. Per fare un esempio: se io sono il master, mi sento libero di dire ai miei giocatori che la tale CdP e il tale talento non sono disponibili; se qualcuno fa una combo oscena, parliamo un attimo fuori dal gioco e si vede come correggere la cosa nell'interesse di tutti. Invece il giocatore non può dirmi, quando compare sulla scena un Thri-Keen, che stiamo giocando in Al-Qadim e quindi non posso usare mostri di Dark Sun, o che non vuole mostri a quattro braccia.

Invece, ciò che viene fuori da mille discussioni del forum è: le regole sono intoccabili. Se su un manuale c'è la tale CdP, allora io giocatore ho diritto di farla. E se il DM vuole contrastarla, lo deve fare con le regole, mandando un mostrozzo e usandolo al meglio per sconfiggermi in combattimento. Ovviamente, secondo le regole, deve essere un mostro del GS detto dalle regole altrimenti non vale!

Oppure i giocatori che si risentono perché il tal manuale dice che il reggente di Menzoberranzozazzan è tizio e invece il DM ha messo Caio. Può sembrare un problema che non c'entra, invece è la stessa cosa: l'ossessione di alcuni amanti di D&D per i manuali, il bisogno di confini invalicabili, e di nuovo, il diritto di fare una combo perchè è "legale" e se il DM vuole contrastarla deve farlo "legalmente". Come dicevo, è l'equazione demenziale DM = giocatore dei mostri.

Con queste premesse, è logico che il giocatore cerchi il bug. Si sta usando il regolamento di D&D per fare sfide di abilità invece che GdR.

Quoto in tutto e per tutto. Penso che sia questo il vero succo del discorso! Complimenti!

Link al commento
Condividi su altri siti

Continuo a non capire "a che pro" uno dovrebbe usare un cheat, ad esempio, per avere desideri piu' o meno illimitati... ed una volta che li ha ottenuti?

Vince il gioco.

Esatto ragazzi, vince il GIOCO...

Un punto su cui dobbiamo soffermarci è questo.

E' orripilante pensare come per molti giovani d'oggi (e non) vincere il GIOCO(e non solo D&D,ma anche tutti gli altri) ad ogni costo (barando,arrabbiandosi,insultando, arrivare a rompere amicizie,mettendo le mani addosso,ecc) sia divenuto talmente importante da giustificare (nella loro mente) questo tipo di azioni, non conta il mezzo utilizzato, conta solo il fine, perchè pensano "chi vince è il migliore, chi vince è il più figo, mi contraddistingue dagli altri, ho potere!!" :o Come se per loro vincere un gioco sia la cosa più importante della terra, più di mantenere amicizie e simili. Questo io lo definisco un crescere senza valori.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account e registrati nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.
 

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo...