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Musicisti amatoriali ed esercenti venali: l'eterna lotta per esibirsi in pubblico


Aerys II

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Dalle mie parti in realtà la situazione è stramba: quando suonavo cover di DeAndré il pubblico era sempre numeroso ed entusiasta... a patto di informarlo! Le riviste di settore, quelle che pubblicizzano eventi e concerti vari, semplicemente ignorano chiunque non proponga le solite mer*ate che vanno di moda, dunque ci si deve affidare per avere pubblicità al passaparola, a un volantinaggio alla Blues Brothers (comunque osteggiato dalla Legge), oppure alla promozione fatta dai gestori del locale ospitante. Quest'ultima è generalmente nulla o quasi.

Anzi, vi dirò di più: andando in giro a proporre quella che è una forma di intrattenimento intelligente, ovvero la musica d'autore, si incontra una vera e propria barricata. Il gestore di locale medio se ne frega di cosa tu suoni, distingue semplicemente "roba alla moda" da "roba strana". Se suoni "roba strana" e riesci a convincerlo a darti retta, la sola domanda che porrà è "Mi riempite il locale?", come se fosse compito tuo portarti la gente da casa. Vedono un gruppo che si discosta dal normale non come un'occasione per attirare la clientela, bensì come una banda di personaggi con molti amici che bevono un sacco, e non muovono un dito per collaborare. Ecco un'altra ragione per la quale è così difficile sentire buona musica in giro per pub e locali vari: i gestori (in media) remano contro. Se poi sono ignoranti di tal fatta, è facile l'equazione: figuriamoci se gente simile ascolta/propone buona musica in cd...

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Principali partecipanti

Guarda, ti quoto in pieno. Sono ormai una decina d'anni che mi sbatto con le mie band per suonare in giro (perché, diciamocelo, il fatto di stare su un palco tu e la tua chitarra con la gente che sta lì sotto ad ascoltare è una delle esperienze da provare almeno una volta nella vita.. Chi l'ha fatto lo può confermare! ;-) ) e, pur muovendomi in una zona geografica particolarmente ricca di pub, club e discoteche "alternative" che ultimamente sputano sangue per far fronte alla crisi del turismo - Rimini, nella fattispecie - è sempre più difficile trovare gestori interessati a proporre live degni di tal nome.

Già se ti fanno suonare sembra che ti facciano loro un favore, quando spesso invece sei solo tu con la tua band che fai "fare serata"; in più strappare un misero rimborso spese è un evento quasi fantascientifico. Poi vabbé, come dici tu, Aerys, l'interesse dei gestori è influenzato anche dal genere (con il mio gruppo death metal non mi sogno nemmeno di propormi per suonare in un locale normale, nemmeno se conosco un sacco di gente che presenzierebbe volentieri, magari scolandosi bellamente le riserve alcoliche del bar :lol:) ma si basa tutto sempre e comunque sul "mi raccomando portate gente".

In breve: la band si fa il mazzo per andare in giro a chiedere di suonare, magare investe qualche soldino nella produzione di un demo sperando che le porte dei locali - anche i più infimi - si aprano più facilmente, organizza il concerto perfezionando una scaletta adeguata, decide come sviluppare quello che a tutti gli effetti è uno show, passa ore interminabili in casa e in sala prove per presentarsi "in forma".. e poi deve pure telefonare a destra e a manca con l'ausilio di minacce per far sì che tutti gli amici si presentino al fine di non fare figuracce e ritrovarsi con il locale vuoto. Il gestore? Lui è un figo, ti concede di suonare, in pratica ci mette i muri, si becca i maggiori profitti dell'evento MA non ha nemmeno la voglia di pubblicizzare la cosa.. Ridicolo, alla faccia dello spirito imprenditoriale.

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bha ragazzi, dipenderà dalla zona, ma qui da me di serate ce ne sono, e riguardo al death, bhè qui quasi tutti suonano black o grind, che sono molto più pesi (non dico migliori, solo pesi), e riguardo ai locali "normali" vi dico questo, io in un locale normale, anzi da pottini, lunedì ci sono stato, ma c'era una festa BDSM, per chi non sapesse cosa vuol dire gli mando un mp... e poi noi le feste le facciamo spesso in villa, affittiamo una casona e coi soldi delle bevute ce la paghiamo, anche nei locali i miei amici suonano spesso, e poi ci sono i contest musicali.

per concludere, la scena qui è molto attiva e nessuno si è mai sentito dire di no per suonare, anzi ho un amico che organizza concerti black in grande (nomi noti) e a volte non trova gente per fare seratine tranquille in zona, perchè magari i gruppi non se la sentono o non hanno voglia, anche se nella maggior parte dei casi va tutto bene e suonano senza problemi.

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mi sfugge il significato delle parole "pesi", "pottini" e BDSM...

comunque sì, gli esercenti tendono a prendere cover band (in genere di Vasco e Ligabue, che personalmente detesto) che piacciono molto alla massa, piuttosto che dare spazio a band emergenti o con idee nuove. Sarà che abito in provincia.:banghead:

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mi sfugge il significato delle parole "pesi", "pottini" e BDSM

per pesi intendo che sono molto più aggressivi sia come sound che come aspetto e contenuti, ma se te lo descrivo nei particolari mi bannano dal forum, i pottini, almeno qui da me, sono i ragazzetti alla moda, vestiti per benino con abiti costosi, classici camicetta bianca e golfino rosa per intendersi.

bdsm te lo mando via mp

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Dalle mie parti in realtà la situazione è stramba: quando suonavo cover di DeAndré il pubblico era sempre numeroso ed entusiasta... a patto di informarlo! Le riviste di settore, quelle che pubblicizzano eventi e concerti vari, semplicemente ignorano chiunque non proponga le solite mer*ate che vanno di moda, dunque ci si deve affidare per avere pubblicità al passaparola, a un volantinaggio alla Blues Brothers (comunque osteggiato dalla Legge), oppure alla promozione fatta dai gestori del locale ospitante. Quest'ultima è generalmente nulla o quasi.

Anzi, vi dirò di più: andando in giro a proporre quella che è una forma di intrattenimento intelligente, ovvero la musica d'autore, si incontra una vera e propria barricata. Il gestore di locale medio se ne frega di cosa tu suoni, distingue semplicemente "roba alla moda" da "roba strana". Se suoni "roba strana" e riesci a convincerlo a darti retta, la sola domanda che porrà è "Mi riempite il locale?", come se fosse compito tuo portarti la gente da casa. Vedono un gruppo che si discosta dal normale non come un'occasione per attirare la clientela, bensì come una banda di personaggi con molti amici che bevono un sacco, e non muovono un dito per collaborare. Ecco un'altra ragione per la quale è così difficile sentire buona musica in giro per pub e locali vari: i gestori (in media) remano contro. Se poi sono ignoranti di tal fatta, è facile l'equazione: figuriamoci se gente simile ascolta/propone buona musica in cd...

Per essere d'accordo sono anche d'accordo, se non altro per la musicaccia che si ascolta (in semplice Cd) in giro per i vari locali... ma nonb cpaisco una cosa... DOVE VUOI ANDARE A PARARE CON QUESTA DISCUSSIONE? :bye:

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  • 2 settimane dopo...

Stiamo per mettere su il gruppetto anche noi, e qui dove vivo non ci sono molti posti adatti, pochi pub e nessuno che ha spazio per far suonare. Abbiamo diversi conoscenti che suonano, e anche loro sentono la mancanza di un qualche Rock House qui vicino. il più vicino è a Pescara, che comunque è ad una cinquantina di km. Spesso si approfitta delle assembleee di istituto a scuola o eventi estivi appositi. Ad esempio, qui verso maggio si organizza la "giornata dell'arte" in cui ci sono anche gruppi che suonano... ma certo le opportunità rimangono poche:-(

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Beh non credere che in zone "più civilizzate"(leggasi Milano) gli spazi ci siano: a volte i pub in cui sono presenti gruppi che suonano hanno palchi piccolissimi(immagina di avere la batteria ad 1 metro e mezzo dal tavolo a cui sei seduto), male attrezzati e soprattutto con una pessima acustica, a discapito dei poveri musicisti.

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Dalle mie parti posti per suonare bene o male si trovano, se uno si sbatte un minimo. Detto questo, spessissimo capita che il palco sia minuscolo, o l'impianto audio faccia pena, o nemmeno offrano da bere dopo che ti sei esibito per quasi un'ora.

Questo in una zona dove c'è abbondanza di musicisti, il che fa pensare.

La cosa cambia (ma non tanto) quando uno iniza a essere un po' più conosciuto: ogni tanto capita di suonare in qualche bel posto, ma sono pochi e c'è da aspettare parecchio per ritornarci.

Insomma, si è lasciati molto a sè stessi. Per un gruppo appena nato può non rivelarsi un problema, ma quando si cresce un minimo ci sono problemi non da poco, come pubblicizzare gli eventi, o guadagnare quanto basta per poter dire: "non sono in rosso!"

Poi, se uno si sbatte, e tanto, e gli va bene, può arrivare a buoni livelli anche da solo. Certo, in questa situazioni i gruppi emergenti non sono per niente aiutati. :-(

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