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A proposito di questa gilda

Quando i lupi scendono a valle, è la gilda per l'omonima avventura di stampo strategico & low-fantasy.
  1. Cosa c'è di nuovo in questa gilda
  2. Mi siedo con loro ed accetto la carne secca. Va bene buffoni... Che avete da dirmi? Vi siete persi o avete fatto qualcosa di utile nelle vostre inutili vite?
  3. Lasci i tuoi uomini alla taverna e torni con il messaggero al campo, dove Exan e gli altri hanno da non troppo tempo finito di mettersi comodi. Li trovi intenti a sgranocchiare e masticare della carne secca; te ne offrono e ti sfottono anche quando il messaggero dice loro che ti ha strappato via da un lato pasto; qualcosa sulla falsariga del "povero capitano, stava lavorando troppo..."
  4. Vi separate con la promessa di rivedervi all'accampamento all'ora da te scelta, i cacciatori ti spiegano che se vuoi partire oggi avrai solamente due di loro con te visto che non riuscirebbero a liberarsi delle pelli in tempo. Per l'indomani avresti tutti e tre invece. La scelta è tua. Le taverne in città sono piene nonostante l'ora, tavoli ingombri di gente pronta a partire, consumando il primo pasto della giornata o semplicemente scolando vino annacquato. Dopo un po' di giri riuscite a trovarne una, mandi uno dei tuoi all'accampamento per far sapere dove ti trovi e ti accomodi con l'altro. Per un paio di pezzi d'argento vi servono pane, di ieri, frutta, formaggi e confettura. Anche del pesce salato del giorno prima se lo volete. Il tutto condito con del vino addolcito da un goccio di miele, probabilmente per cancellare quel leggero pizzico di acidità. Proprio mentre stavate per gettarvi sul cibo, torna tutto trafelato l'uomo che avevi mandato all'accampamento; i tuoi uomini sono di ritorno.
  5. Annuisco in segno di apprezzamento, mi piace questo modo di lavorare. Bene... Se avete dei preparativi da fare fateli, altrimenti venite con noi alla locanda più vicina e dividiamo un po' di qualunque cosa si beva da queste parti. Mi alzo dal ceppo su cui mi sono seduto per seguire la spiegazione di Yertha e mi avvio verso l'insediamento, in cerca di un posto dove fare colazione e bere un goccio in attesa dei miei agognati rifornimenti e, spero, anche degli uomini che ho mandato in ricognizione del forte abbandonato.
  6. La donna si siede su uno dei ceppi d'alberi e si china in avanti prendendo un pugnale da dietro la schiena. Lo conficca nel terreno ed inizia ad abbozzare i contorni approssimativi della foresta. «Non andiamo di solito oltre la metà settentrionale della Kitcjar...» alza gli occhi su di te, poi si corregge nella lingua comune «La... foresta nera. Solamente in inverno, quando le fenrje... le bestie... si rifugiano più a meridione...» Scrolla le spalle «Per un'armata la via usabile è una sola, ma questo lo sai già vero.... miskì?» lancia un'occhiata agli uomini dietro di lei e poi riprende a parlare, quasi inizia a venirti il dubbio che a parte lei gli altri non sappiano la lingua comune. «C'erano altre via una volta, che scendevano dalle montagne. Ma i passi divennero impraticabili e la foresta reclamò quelle piste. Kitcjar ontia skyntie...» pronuncia le ultime parole, che non comprendi quasi come se fosse un qualcosa di religioso o comunque qualcosa in cui le creda fermamente. «La Kitcjar è vasta e non ci sono due luoghi uguali. In alcuni punti così fitta che il giorno è come la notte. Ma ci sono radure, piccole e grandi. E la vegetazione varia dal permettere il passo a cavallo ad ostacolare persino un uomo appiedato. Niente ripari. Una vecchia torre sorgeva nella foresta. Ora solo pietre coperte da un tappeto di erba. Una vecchia fortezza abbandonata sul passo ad est, mai avvicinata, troppo lontana. Morta». «Dipende» risponde alla domanda sul corso d'acqua «A settentrione solo un punto capace di sostenere molti uomini ed animali. Se si parla di piccoli rifornimenti ci sono molti rivoli d'acqua e qualche piccolo ruscello». Quando parli di luoghi degni di nota si incupisce «Krom Kjruach oni'niskye. L'antro di Krom Kjruach...» quando te lo accenna uno degli uomini, il più vecchio tra loro, le afferra un braccio e le parla nella loro lingua, non riesci a capire se sia spaventato o arrabbiato; lei per tutta risposta gli risponde freddamente e libera il braccio con uno strattone tornando a rivolgersi a te «Un luogo proibito. Lì l'erba non cresce e gli animali non osano avvicinarsi. Ma non ti servirà a nulla, miskì». Scuote il capo quando chiedi se li hanno visti ma non ti da ulteriori spiegazioni in merito. La donna tira su rumorosamente con il naso prima di risponderti «Quindici inverni, miskì. Meglio di noi solo la Luna e le Stelle».
  7. Come ti ho detto ho bisogno di sapere tutto quello che puoi dirmi sulla foresta, vie di comunicazione, ripari, tipo di sottobosco, luoghi dove sia possibile rifornirsi d'acqua, sentieri da fare a cavallo e da fare a piedi, luoghi degni di nota. Inoltre voglio sapere se avete visto i soldati che stanno percorrendo la macchia. Se li avete visti ne voglio una descrizione, come sono armati e quanti sono, se hanno animali da soma, carri, bestie da battaglia... E poi voglio sapere di voi. Non siete di qui, quindi m'interessa sapere da quanto percorrete la foresta e quanto bene la conoscete. Non vi chiederò per quale ragione avete lasciato le vostre terre, sono affari che vi appartengono. Per quanto riguarda le mie regole, che siate miei o meno sono io a pagarvi, siete liberi di osservare le vostre tradizioni, ma non contravvenite alle mie regole. Cerco di non apparire arrogante o borioso, ma mantengo un tono duro anche se non burbero. Ci tengo a far passare il messaggio, poiché non ho intenzione di rispondere degli atti di qualche fuorilegge. Mi piacciono le persone di carattere, in una donna apprezzo la forza d'animo quanto l'umorismo o la bellezza, se non di più, ma un leader deve capire quando ha a che fare con un capo più potente di lui. Anche io avrei potuto fregarmene del signore di Frey venuto ad incontrarmi, era solo un damerino che avrei potuto spezzare a mani nude. Ma inimicarsi il Ragno Tessitore sarebbe stata una mossa insensata e stupida, farsi un nemico potente per riaffermare di essere un duro? A quale scopo e per quale beneficio? Mi avrebbe condotto alla distruzione. Lei adesso è nella stessa situazione. Può rispettarmi come capo e guadagnare un vantaggio per se e per i suoi uomini, oppure affrontarmi a muso duro per non ricavarne niente. Sono pronto a pagare bene per i servizi delle mie guide, il loro aiuto sarà fondamentale, ma se metteranno a rischio la vita dei miei uomini non esiterò a tagliare le loro teste.
  8. Riconosci le loro origini senza troppe difficoltà, per via della loro statura, acconciature di barbe e capelli oltre che per alcune rune tatuate sui loro corpi, che si intravedono sotto gli abiti. Sembrano abitanti delle isole Skuld, nel più lontano Nord-Ovest del regno. Piccole isole di marinai, pirati e talvolta razziatori non affiliati a nessun regno. Cosa che ti sorprende visto che siete sul versante orientale del regno, nell'entroterra. È sempre la donna a parlare. «Ci comporteremo bene Uomo del Nord, ma non siamo tuoi. Le tue regole sono tue e soltanto tue, noi seguiamo le nostre...» Poi si volta e parla con gli altri in una lingua, probabilmente la loro natia, che non ti riesce di comprendere. Una lingua dura, composta a quanto pare anche da un gran numero di gesticolazioni. Poi si volta di nuovo verso di te e ti fa segno di fare strada, lasciato l'accampamento vi fermate in un piccolo slargo dove numerosi alberi sono stati tagliati alla radice. «Fai le tue domande» ti dice la donna.
  9. Bene Yertha, per stare fra noi ci sono poche regole ma vanno rispettate. Nessuno si ubriaca senza il mio permesso, nessuno ruba senza il mio permesso, se avete un problema con qualcuno esterno alla compagnia venite da me, non si razziano gli insediamenti e non si violentano le donne, se avete un'idea che vi sembra migliore della mia la voglio sentire. E adesso troviamo un posto tranquillo e parliamo. Ho bisogno di sapere il più possibile su questa foresta, strade che la percorrono e loro stato, fonti d'acqua, sottobosco...
  10. La donna annuisce «Yertha» si presenta ed infine ti stringe la mano, anche se a modo. Non ti afferra la mano ma l'avambraccio, dal lato esterno.
  11. Guardo duramente prima lei e poi le pelli, quindi annuisco. Sono un cacciatore, mi si spezzerebbe il cuore a vedere sprecato quel dono degli dèi. Lo trovo ragionevole. Il tuo uomo ha due giorni per piazzare la vendita, poi mi aspetto di vederlo arrivare dove saremo. Non credo di avere compreso il tuo nome, cacciatrice. Non ritiro la mano, come se aspettassi ancora che lei la stringa.
  12. La donna avanza guardandoti dall'alto in basso, esaminandoti attentamente. Alza un sopracciglio quando gli tendi la mano ma non te la stringe. Fa un cenno del capo verso qualcosa dietro di lei; delle lettighe di legno che stavano trascinando, cariche di pelli. «Lasceremo uno di noi in città ad occuparsi della vendita. Gli altri tre verranno con te...» ti dice come se non fosse affatto una richiesta, alzando il mento come se ti stesse sfidando.
  13. Ringrazio il ragazzo con un cenno del capo. Prendere pugni fa parte della formazione di qualunque combattente, se sarà fortunato gli spezzeranno il setto nasale prima di un combattimento serio. Allungo una mano in direzione delle mie guide per presentarmi. Tancredi Von Karakar, per i prossimi giorni lavorerete per me e sarete pagati da me. Non sono tipo da perdere tempo quindi mi spiego subito, mi servono guide e sembra che voi lo siate. Se lavorerete bene e non darete problemi io vi pagherò bene e non vi darò problemi. Ci sono domande?
  14. I pochi uomini che hai con te ora si limitano a sghignazzare o a sbuffare, per nulla sorpresi da quello che hai detto loro. Mandi Drax in cerca del ragazzo e lo trova dopo alcuni minuti, insieme ad una caterva di occhiatacce e commenti pungenti dei militari. Ha un occhio nero, dono delle vostre agognate guide, a quanto pare i soldati trattenendoli non hanno concesso loro di entrare in città per scambiare le pelli delle loro prede. E gli animi si erano scaldati fino a scatenare una piccola rissa. Alla fine riesce a portarti gli uomini che stavi cercando. Sono quattro tra cui una donna. I colori dei capelli variano dal marrone al rossiccio-arancione per la donna. Sono tutti di statura imponente e sicuramente non del posto. Gli uomini hanno i capelli lunghi e selvaggi e le barbe, altrettanto selvagge, ma intrecciate da curiosi ninnoli d'osso, piccole perline oltre a rozzi anellini di legno o ferro con sopra rune intarsiate. La donna invece ha i capelli raccolti in una lunga e spessa treccia che le ricade sul davanti, sopra la spalla sinistra. Non portano armature, ovviamente, ne spade con se. Sono vestiti in modo semplice ma pratico. Stivali, alcuni di cuoio ed uno di pelli. Abiti da cacciatore dalle tonalità che variano dal verde scuro al marrone. Corti archi di frassino pendono dalle loro spalle, dalla cintura della donna pende un'ascia dal manico lungo mentre accette dalle cinture degli altri, pugnali e coltellacci pendono da cinture, da collane appese al collo o dagli stivali. Hanno tutti e quattro mani forti e coperte di calli. Oltre alle nocche arrossate e sbucciate, in particolare la donna. Il giovane si tiene alla larga, più mortificato che spaventato.
  15. Sbuffo mentre mi dirigo verso i miei uomini. Gente, vi ricordate i casini della guerra civile? Ecco, non è cambiato un cazso... C'è da aspettare almeno un paio d'ore... Cerchiamo un posto per mettere qualcosa sotto i denti. Drax, il ragazzino che doveva venire con le guide non s'è più visto? Fammi una cortesia, prenditi Trevor e andate a vedere se riuscite a scovarmelo... Guide comprese possibilmente.
  16. L'uomo si limita a scrollare le spalle, come se intendesse dire che non è di certo intenzionato a spettegolare con te a tal riguardo. «Avrete quanto richiesto in un paio d'ore...» commenta mentre termina di scrivere la pergamena procedendo ad ignorarti. Come rispunti sotto il sole nascente del mattino ti rendi conto che il ragazzo non è ancora tornato con gli uomini che avevi richiesto.
  17. Annuisco seccato. La comunicazione all'interno dell'esercito di Avallach non è cambiata molto dai tempi in cui io stesso me ne lamentavo. Il solito ginepraio regale insomma... Bene, allora se per voi va bene io prenderei quanto mi spetta e toglierei il disturbo. Se tutto va bene ci vedremo a lavoro finito, se tutto va male non ci mancheremo a vicenda. Ciò detto faccio per avviarmi all'ingresso della tenda, ma senza voltare le spalle al padrone di casa, nel caso volesse dirmi ancora qualcosa.
  18. Scuote la testa ad entrambe le domande. «Solo che saremmo stati avvisati a fine lavoro...»
  19. Da quanto siete qui? Conoscete bene la zona? Un'altra cosa, so che a Sud è impiegata una forza mercenaria, i Corvi. Avete contatti con loro? Ho lasciato da parte la mia consueta arroganza, ora ho bisogno di informazioni e spero che lui me le possa dare. Se così non fosse al massimo avrei sprecato un po' di buone maniere, niente per cui si rischi un mal di pancia.
  20. «Ci sono fin troppe persone a questo mondo della cui scomparsa non mi angustierei...» commenta seccato passando oltre. «Se volete usarlo come punto di appoggio e non vi preoccupate di dormire sotto le stelle va ancora bene. Le mure esterne sono ancora in piedi ma se volete usarlo per qualcosa di più serviranno riparazioni e non leggere. Posso concedervi una piccola squadra, non posso privarmi del resto. Mi servirà, soprattutto se voi falliate o...» lascia in sospeso la frase visto che entrambi sapete a cosa lui allude. Annuisce «Perché crede che saremmo qui altrimenti? Per prendere il sole in una baita di tronchi?» scuote il capo «No, ancora nessun avvistamento per gli esploratori». Quando parli del resto delle richieste si limita a scrivere sulla pergamena, con una calligrafia precisa ma pratica e sbrigativa. «Un migliaio di frecce» puntualizza per quanto riguarda le frecce. Per un attimo un guizzo di divertimento brilla nei suoi occhi ma subito torna serio ed austero. «Io mi limito a rispettare gli ordini. E questo è l'unico motivo per cui non vi ho fatto pendere da una forca, Messere...» commenta freddo «Altro?»
  21. Ragionevole per chi scrive... Non credo che la mia scomparsa da questo mondo lo angustierebbe, di contro la mia scomparsa prima di aver portato a termine il lavoro da lui affidatomi lo indisporrebbe alquanto... Pertanto quello che ora vi chiedo, oltre alle guide, sono informazioni, viveri, animali da soma e frecce. Getto uno sguardo sul tavolo ingombro di carte, nella speranza di individuare una mappa della zona. So di un fortino abbandonato ad una giornata di cavallo da qui... Cosa potete dirmi riguardo alle sue condizioni? Immagino lo abbiate ampiamente ricognito, a vostro giudizio è ancora utilizzabile? Inoltre, immagino siate a conoscenza della gentile delegazione imperiale in avvicinamento da Sud... Suppongo abbiate già inviato esploratori, se hanno preso contatto mi sarebbe molto utile sapere cosa hanno visto, numerico, armamento, itinerario... Se il fortino è utilizzabile vi chiedo di prestarmi una squadra dei carpentieri che avete a disposizione, ve li restituirò quanto prima, non temete. Per quanto riguarda le scorte, mi servono una settimana di provviste a lungo deperimento, per completare le mie scorte e qualche migliaio di frecce. Ne ho portate alcune migliaia da casa, ma non posso venire qui troppo spesso a rifornirmi. Ovviamente avrò bisogno di animali da soma per il trasporto di queste scorte e dei relativi conduttori, anche questi vi saranno restituiti assieme alle bestie il prima possibile. Improvvisamente mi faccio serio. Parliamoci chiaro, voi non mi siete simpatico e io certo non piaccio a voi. Tuttavia non mi sembrate stupido, quindi sarò schietto. Indipendentemente da quello che possiate pensare di me, io sono qui per fare il mio lavoro che, indirettamente, consiste nell'aiutarvi a fare il vostro. Da parte mia suggerisco di darci una mano a vicenda, non ostacolarsi e vedersi il meno possibile, voi come la vedete?
  22. «La natura del vostro contratto non mi riguarda. Per mia sventura l'unica cosa che importa è che ci sia un accordo, e voi pare che lo abbiate...» Apre il calamaio per poi tornare a scrutarti «Ragionevole per chi? Per me o per voi? La differenza potrebbe essere abissale...» ti lancia un'occhiata penetrante, una di quelle eloquenti. Capisci che se vorrebbe potrebbe ostacolarti tranquillamente «In ogni caso non si fa la minima menzione ai prigionieri. Anzi, se lasciati in città non mi faccio carico della minima responsabilità». «Allora, avete finalmente intenzione di dirmi di cosa avete bisogno nello specifico?»
  23. Sbuffo. Chiunque avrebbe potuto fermarmi, sarebbe bastato cambiare il piano di battaglia... Ma lasciamo stare. Non nascondo la mia sorpresa quando m'informa che non conosce la natura delle mie richieste. Mi state dicendo che in quella pergamena, dal vostro signore così puntualmente vergata nella sua elegante calligrafia, non c'è scritta la natura del mio contratto? O forse state semplicemente cercando di valutare se sono un bugiardo? Vi risparmio la fatica, lo sono! Ho giurato almeno dieci volte di non aver mai cacciato di frodo, cosa palesemente falsa e non ricordo con esattezza il numero di ragazze alle quali avrei dovuto scrivere... Ah, per concludere, quella famosa storia delle scorte di vino di quel grasso ed opulento stolto del fu generale Lord Khorfast, lo ammetto, fummo noialtri ad impadronircene, non è avvenuto alcun attacco da parte dei ribelli... Ma sulle questioni di guerra tendo a non mentire, il vostro signore mi paga bene, dunque non ho ragione d'inimicarmelo. Ciò per cui ci siamo accordati è quanto segue: Pagamento adeguato, la qual cosa non vi riguarda. Grazia permanente per tutti i miei uomini che dovessero rimanere gravemente feriti, mi appoggerò a voi per individuare onesti carrettieri che li riportino a casa, ovviamente a mie spese. Rifornimenti da parte della guarnigione di Peech, secondo l'accordo posso richiedere ciò che più mi aggrada, a patto che sia una richiesta ragionevole. Eventuali miei prigionieri dovranno essere riscattati subito, a spese del vostro signore e presi in consegna da voi. E poi la questione delle guide. Allora, corrisponde con quanto da voi letto? In effetti Frey è stato molto chiaro, ha detto che la missiva avrebbe contenuto tutte le mie richieste, pertanto non vi è dubbio che costui sappia esattamente di cosa sto parlando.
  24. «Il vostro potrebbe essere stato un atto nobile se foste rimasto a subire le conseguenze delle vostre azioni. È così che agiscono gli uomini di onore. E voi cosa avete fatto? Avete disertato e siete fuggito al sicuro...» Poi fa un rapido gesto con la mano destra come a dire di passare oltre. «Il ragazzo è andato a chiamare gli uomini che avete richiesto. Sono stati fermati all'alba come avevo promesso...» dice distrattamente mentre prende carta e pennino. «Allora? Cosa altro vi serve? Non ho modo di sapere cosa gli avete richiesto...»
  25. Io non sono fuggito Ser, avevo chiaramente detto alla regina che se si fosse attuata quella strategia io non avrei combattuto. Inoltre vi ricordo che, se l'incompetenza non giustifica la disobbedienza, il dovere non giustifica la stupidità. Se avessi sacrificato i miei uomini non avrei potuto dire "era mio dovere", così agiscono i codardi, ma immagino che per voi non abbia senso ciò che dico, per cui veniamo a noi... Cosa potete fare per me? Beh, potreste cominciare col fornirmi quanto avevo richiesto al vostro signore, comprese tutte le informazioni in vostro possesso riguardo l'imbarazzante situazione che mi ha condotto qui.
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