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Aleph

Circolo degli Antichi
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  1. da quello che ho capito, gli oggetti magici sono un "di più". dare un oggetto +1 ad un proprio giocatore lo rende DAVVERO più forte, e non in linea con la matematica prevista, che non ne prevede. se un guerriero ha una spada +5, per dire, prenderà il 90% delle volte, perché avrà un +5 totalmente "a gratis" che non rientra nella meccanica di combattimento. non so se è una cosa positiva o meno, ma a me non dispiace. i bonus non sembrano andare molto in alto, ed avere un pg che colpisce il 5% o 10% in più del normale non fa tutto sto casino... semplicemente i nemici verranno giù il (5-10%)/n°giocatori più velocemente... dopo il primo scontro so come calibrarmi.
  2. non capisco però perché ti ostini a considerarla una azione di combattimento. non lo è, semplicemente. è una azione di combattimento sfondare una porta? no (anche se puoi farla in combattimento). se riesci a stordire/debilitare un nemico durante un combattimento lo stai facendo con metodi magici/alchemici/speciali. non è un tizio a cui ti avvicini furtivamente mentre dorme. e questi mezzi potrebbero non corrispondere esattamente alla situazione: pur mettendo fuori gioco il bersaglio potrebbero impiegare alcuni minuti prima di diventare "sonno" normale, per farti un esempio, minuti in cui riescono comunque ad evitare il "colpo di grazia" (che è COMUNQUE un colpo critico, e direi che non è male). una situazione in cui ti avvicini ad uno nel sonno e lo sgozzi la gestisci semplicemente di ruolo. prova di des (furtività) per avvicinarti furtivo. se la superi non fai neanche il tiro per colpire, il bersaglio è morto. se la fallisci, il bersaglio si sveglia è comincia il combattimento (nota che comunque il master può intromettersi dicendo, una tantum, che si sveglia giusto in tempo e comincia il combattimento). se per te è combattimento avvicinarsi ad uno mentre dorme per ucciderlo nel sonno, devi considerare combattimento versare del veleno nel calice di un nobile sfortunato, o assoldare un sicario per uccidere un bersaglio, o ancora riparare il tetto, esatto, quel tetto che poi perderà una tegola proprio mentre il panaio passa li sotto e lo accoppa. le regole per il combattimento NON sono da adottare ogni volta che vuoi far fuori qualcuno, sono da adottare quando c'è un COMBATTIMENTO appunto. poi ovviamente si va a tatto (come tutte le restanti situazioni): trovarsi di fronte ad un drago gigantesco a mani nude, no, non puoi torcergli il collo e fine (allo stesso modo in cui non si può saltare 100m con una prova di atletica)....
  3. i DV sono statici per una creatura. i pf rimanenti no. basarsi su un valore statico è una cosa (Ok, ragazzi, abbiamo già affrontato un ogre, sonno non ci entra) basarsi su un valore variabile durante il combattimento è ben differente, e rischia di portare il giocatore alla paranoia su quanti pf potrebbero essergli rimasti. non avendo il manuale sotto mano, non ho idea di quanti pf rimanenti ha bisogno per funzionare, ma metti un buono scarto per la paura che non entri e lo usi solo per dare il colpo di grazia (che poteva dare il guerriero con una serie di attacchi il turno dopo, ed hai sprecato un incantesimo potenzialmente risolutivo per una fesseria di pf) in 3.x (in quarta sono stati quasi rimossi i save or die), tra le centinaia di incantesimi che un incantatore poteva lanciare al giorno sprecare un incantesimo di 9 non è un dramma (soprattutto se te ne restano altri 3, da poter castare subito dopo a raffica se ce n'era davvero necessità - e se già ne hai lanciato uno significa che C'E' necessità). sprecare L'UNICO incantesimo di nono comincia a seccare piuttosto tanto. comunque, in generale, non credo sia un grosso problema. a chi piace l'incantesimo lo prenderà, io lo reputo più fastidioso per il giocatore che utile per il pg e non lo prenderò! poco male, presto spunteranno incantesimi come funghi, come nelle edizioni precedenti, quindi dubito avrò problemi!
  4. va bene, ma in quel caso c'entra il dado, ed il gioco (soprattutto questa edizione) si basa sul tiro del dado. qui si tratta di una scelta da fare. prendere quell'incantesimo imho si tratta di buttare un incantesimo preparato, perché piuttosto ne uso un'altro di livello più basso lanciato di nono ma con la certezza di fare almeno metà danno...
  5. può renderlo inutilizzabile e frustrante, ma credo siano solo pareri...
  6. beh, la mia idea non era proprio "aggratis", in quanto dovevi comunque usare l'azione per castare. solo non perdi l'incantesimo se non rientra nei pf stabiliti...
  7. il punto è che sino a questa edizione, sapere l'esatto ammontare di punti ferita era totalmente irrilevante. ora con incantesimi che richiedono uno specifico ammontare di pf. non dico di raccontare esattamente quanti pf ha il bersaglio, dico solo di far intuire se il bersaglio è o meno suscettibile all'incantesimo (anche durante il lancio stesso, così che perda l'azione ma magari non l'unico slot di liv. 9 che ha...)
  8. sarò un romantico conservatore, ma l'originale mi sta troppo nel cuore... sarà anche che sono troppo affezionato ai Creedence...
  9. per una via di mezzo, quando usa l'incantesimo se non funziona non spende lo slot (ma spende l'azione)..
  10. ma se il punto è determinare se un incantesimo farebbe o meno effetto sul bersaglio, io al massimo gli farei fare una prova di (sag)medicina solo per sapere se l'incantesimo gli entrerebbe o meno. giusto per non stare a buttar via uno slot di nono (ok rischiare, ma è di nono livello...)
  11. io personalmente direi solo se funziona o no, senza rivelare i pf. tipo "il drago è ancora troppo in forze per poterlo influenzare, mentre il lich è ferito abbastanza per cui potrebbe subirne gli effetti".
  12. è vero quello che dici, ma il gioco, soprattutto questa edizione, è sviluppato per andare incontro a nuove persone. mentre per alcune abilità si può andare a senso (percezione andando a naso ci si azzecca), e per altre è invece necessaria una spiegazione (come appunto per utilizzare oggetti magici, un neofita che non ha mai giocato ad un gioco di ruolo non può avere idea di cosa si tratti, ed è necessaria una spiegazione), intuizione si rivela una abilità apparentemente "semplice" che però porta a comuni fraintendimenti.. poi la discussione si è srotolata in senso filosofico, e ci siamo cimentati a trovare una parola che rappresentasse esattamente quello che l'abilità descriveva. come già detto, il gioco funziona anche se l'abilità si chiama nduja, però se si può trovare un nome che ci sta meglio fa piacere a tutti...
  13. dunque, cominciamo con il termine di intuizione per il sig. Treccani: in cosa differisce dalla SAGGEZZA? non sto dicendo che INTUIZIONE e la descrizione dell'abilità INSIGHT non siano collegati, sto solo dicendo che per fare ciò che richiede la descrizione dell'abilità è necessaria l'intuizione (innata) E l'abilità insight (per ora, a mio parere, senza una traduzione soddisfacente al 100%), che guarda caso sono SAGGEZZA + COMPETENZA. non sto dicendo che siano totalmente scollegate, sto dicendo che l'intuizione si utilizza per una ben più vasta varietà di "prove", come appunto per la percezione, che guarda caso è sempre sotto saggezza. l'altro punto a favore di questa mia supposizione si ha nella definizione di percezione, sempre del signor Treccani: come si può notare l'intuito fa parte ANCHE del processo di percepire qualcosa, quindi è qualcosa che sia insight sia perception hanno in comune, e qual'è questa cosa se non la saggezza? ciò che fa un po' impensierire è l'ultima parola "intellettivi", che in realtà però ci sta piuttosto bene, in quanto le prove di "cercare" anche in 3.5 erano su intelligenza e non su saggezza (e quindi il processo intellettivo). percezione racchiude, in questa edizione, sia osservare (sag) che cercare (int)... a questo punto, mi risulta chiaro che empatia non va bene come termine neanche per me, ma intuizione è una cosa talmente tanto più vasta di quello che si vuole che è la parola che più si avvicina. se voglio capire lo stato d'animo di una persona uso insight, se voglio sapere se mi sta mentendo uso insight. però per un agguato uso perception, per notare una trappola anche. e sono tutte cose relative all'intuizione.. empatia è troppo "ristretto", ma comprende il 90% del tipo di prova descritta nell'abilità, intuizione è troppo "ampio" come termine, ma solo una piccola parte di questo termine copre l'azione descritta nell'abilità, in quanto c'è compreso anche la percezione (agguato?) e simili.
  14. perché il termine intuire si basa su situazioni e non sulle persone. io posso intuire che una persona sta mentendo, ma posso intuire la soluzione di un problema, posso intuire che c'è qualcosa che non va. il termine percezione si basa invece sui sensi (percepisco tramite i sensi). è vero, posso percepire un inganno, ma tramite l'intuizione. secondo me, considerare la saggezza l'intuizione non è sbagliato. basta pensarci, l'intuizione aiuta in ogni prova di percezione o insight, per il semplice fatto che si TRATTA della saggezza. non ho capito per quale motivo si considera l'empatia una cosa attiva. essere empatici non significa avere simpatia per qualcuno, è la capacità di "intuire" le emozioni di un bersaglio, esattamente quello che fa l'abilità. è vero, sfrutta l'intuito per percepirne NON solo le intenzioni, ma anche gli stati d'animo di un bersaglio. se io voglio sapere quanto una notizia ha ferito una persona, tiro su "insight"; se voglio capire se una persona è interessata a me, tiro su insight. si tratta della "sensibilità" del personaggio alle reazioni del bersaglio. il problema principale del termine "empatia" è che in realtà non si tratta di una abilità ma di un talento naturale. lettura delle emozioni sarebbe più adatto, in quanto si tratta dell'allenamento che un personaggio ha, aiutato molto dalla sua saggezza (o dal suo intuito) per PERCEPIRE le reazioni, e tradurle in una vera e propria "lettura" dello stato psicologico del soggetto.
  15. non so il loro gruppo, ma da noi tutti i nuovi arrivati avevano problemi a ricordarsi quell'abilità, e la prendevano appunto per avere un "intuizione"... e visto che ho riscontrato che non sono l'unico con il post di Balseraf, direi che non è un problema tanto da poco... certo, potremmo chiamarla "mietitrebbia" e dire che significa quell'abilità...
  16. allora comprendere emozioni imho è la soluzione migliore. si tratta non tanto di vederle, quanto di "decifrarle". il vederle lo fa già la saggezza di base, con l'abilità si impara a decifrarle.. boh, non so, secondo me si sta un po' discutendo del sesso degli angeli.
  17. anche perspicacia però rappresenta la facoltà di capire la soluzione di un problema, senza averne necessariamente i mezzi per risolverlo. è più una caratteristica che una abilità vera e propria, nel senso che mi sembra un "talento" naturale, e non una abilità che si possa sviluppare (in realtà, anche l'empatia ora che ci penso sembra più un talento naturale che una abilità.. però a questo punto non ho idea di cosa usare se davvero non il semplice "percepire intenzioni"...)
  18. tu intuisci TRAMITE la tua capacità empatica (ovvero di percepire gli stati d'animo, le emozioni e simili del soggetto). essere empatici vuol dire essere sensibili alle emozioni del soggetto. non vuol dire che ci familiarizzi e che ne diventi amico... vuol dire solo che comprendi cosa sta avvenendo nelle sue emozioni (e quindi sei in grado di smascherare la sua bugia). l'empatia è una sorta di "parte" dell'intuizione, una sottocategoria si può dire. con l'intuizione eviti tutto il processo di ragionamento che deriverebbe dalla lettura dei comportamenti del soggetto... imho, l'intuizione è la saggezza stessa. ed infatti aiuta, nella prova. così come aiuta nella percezione (e ci incastra benissimo, intuire che qualcosa non va bene). si, a pensarci bene l'intuizione è proprio la saggezza...
  19. beh, ma non hai un "radar anti bugie", per capire che uno sta mentendo lo capisci dal suo comportamento, dalla sua "incapacità" di nascondere determinate emozioni (che portano poi a specifici comportamenti). in poche parole, lo intuisci CON l'empatia. ma mentre non puoi intuire con l'empatia altre cose se non derivate dalle altre persone, con l'intuito "generico" puoi venire a conoscenza di situazioni totalmente slegate...
  20. no, scusa ma non è così. avere un intuizione non riguarda minimamente la comprensione delle persone. uno può avere un intuizione su una situazione, a prescindere che questa coinvolga persone o meno, ed anche se non abbisogna di ragionamento comunque è un processo di causa-effetto. si può quasi chiamare "sesto senso". si potrebbe fare una prova di intuizione per intuire che c'è una trappola semplicemente guardando un area, si può intuire che qualcosa non va bene dal movimento dell'acqua. certo, allo stesso modo si può (anche) intuire che una persona sta male semplicemente guardandola. L'abilità "insight" invece è una abilità puramente sociale, che può basarsi su un oggetto, ma un oggetto che contiene "umanità": un testo, un opera d'arte o simili. è vero che empatia è anch'essa ristretta, ma è ben più vicina che "intuizione", che porta spesso a diversi errori (faccio una prova di intuizione per sapere se c'è una porta segreta - per quello c'è percezione. faccio una prova di intuizione per sapere se c'è una trappola - di nuovo percezione e così via). con empatia, le cose invece risultano ben più chiare. non fai una prova di "empatia" per sapere se c'è una porta segreta, perché non coinvolge nessuno. fai invece una prova di "empatia" per capire cosa ha voluto rappresentare l'artista di un arazzo, per dire, o per sapere se il tipo ti sta mentendo.
  21. prendendo dal primo sito che mi capita (il corriere dizionario del corriere della sera, ma ho visto che anche su altri dizionari usano le medesime parole): empatia: Capacità di un individuo di comprendere in modo immediato i pensieri e gli stati d'animo di un'altra persona. direi che, per come è stata descritta l'abilità, ci incastra incastra piuttosto bene, quasi meglio del termine inglese insight...
  22. esiste, e si chiama "empatia". può essere usata non solo per individuare le bugie, ma anche per determinare lo stato d'animo di una persona, o di capire lo scopo di una sua determinata azione. ed empatia mi sembra un nome perfetto.
  23. ciao! scusa, non so bene perché ho letto questo topic e l'ho rimosso completamente. io sono piuttosto appassionato al genere, e non hai IDEA di quanto vorrei poter fare una campagna sci-fi, soprattutto space opera. Tuttavia, i miei compagni di gioco non riescono ad uscire dal concetto che un GDR può essere qualcos'altro che D&D. ho anche buttato giù qualche piccola avventura (ma non ho IDEA di dove siano finite). sono pienamente disponibile per fare due chiacchiere a riguardo e per dare una scorsa al materiale! ps, forse con un gruppo "nuovo" tra una o due avventure dovrei riuscire a convincere il master a farcene una di sci-fi...
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