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daglator

Circolo degli Antichi
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Commenti al blog inviato da daglator

  1. Ho appena letto in Off topic della tua scelta per la vacanza post laurea (l'avevo immaginato quando nel blog parlavi di "staccare la spina" ).

    Ho ancora da farti parecchie domande per chiarire la situazione (se ti può consolare, abbiamo appena iniziato ;-) ), e considerato quanto sopra e che una certa idea me la sia già fatta sulla direzione da prendere, ti propongo di proseguire la nostra conversazione a dopo la vacanza, dopo che avrai recuperato le energie e ti sarai "svuotato" adeguatamente la testa.

    Che ne dici? :-D

  2. "Falsato involontariamente il test"?

    Si tratta solo di un dialogo, che possa fungere anche da sfogo per te e da raccolta informazioni per me. :-D

    E, nel frattempo, proprio per chiarire alcuni punti, oltre alle domande ti posto anche alcune mie perplessità, tipo quando mi dici:

    "Non sono soddisfatto perché sento di aver sempre fallito"

    e

    "Eppure non ho mai concluso niente".

    E tra le due frasi mi elenchi i complimenti degli insegnanti di chitarra, la vittoria ai giochi matematici, il volere e l'ottenere di imparare quello che desideri, lo scrivere e le ragazze avute.

    Allora, la prima domanda è: "Cosa intendi tu per 'concludere' qualcosa? "

    Possibilmente mi piacerebbe che mi rispondessi prima di leggere le domande successive (per facilitarti la cosa le racchiudo in uno spoiler ).

    Risposte istintive, e "ascolta la tua pancia". ;-)

    Spoiler:  
    Quando mi parli dell'esame di cintura nera, mi dici:

    "per me la cosa si era mutata un giorno prima dell'esame , in un momento indefinibile, da un obiettivo rincorso a lungo a niente più che un dovere da portare a termine ma comunque di poco conto."

    La seconda domanda è: "Mentre rincorrevi l'obiettivo, come ti sentivi? "

    Spoiler:  
    La terza domanda è: "Riesci a trovare il motivo, la causa, l'evento che ha mutato l'obiettivo rincorso a lungo ad un dovere da portare a termine e comunque di poco conto"?

  3. Ok, prima di proseguire vorrei che tenessi sempre ben presente che ci stiamo scambiando pensieri per iscritto, di solito questo genere di conversazioni le tengo a quattr'occhi, quindi le cose che mi sfuggono (e che mi sfuggiranno ) sono tante, mi servirà (tanta ) pazienza da entrambe le parti. :-D

    Allora, un paio di considerazioni personali:

    Dieci anni di arti marziali e, se non ho letto male da qualche parte sul forum, partecipi anche a tornei.

    Inoltre stai per laurearti (in bocca al lupissimo, naturalmente ;-) ), un altro percorso piuttosto impegnativo.

    Sono due degli aspetti più eclatanti che conosco della tua persona, oltre ad una costante presenza sul forum e carisma ed intelligenza da vendere.

    Visto quanto sopra mi riesce arduo accettare che tu stia vivendo una situazione come quella che mi descrivi da così tanto tempo.

    Quando ci siamo incontrati di persona poi, mi hai sempre dato l'impressione di un individuo che sarebbe in grado di spostare una montagna per raggiungere il proprio obiettivo, di un uomo che dimostra una forza interiore ed una inamovibilità veramente notevoli.

    Anche per questo fatico ad accettare il termine "noia".

    Ed ancora di più, fatico ad accettare che si protragga per qualcosa come quindici anni.

    La parola "insoddisfazione" che sensazioni ti provoca?

  4. Niente birra e pancetta quindi, peccato. :lol:

    Comunque stando a quello che dici (e rivedendo di brutto i miei calcoli sull'età ), è iniziata intorno ai dieci anni questa tua mancanza di qualcosa che ti faccia dire: "Meno male che mi sono svegliato anche stamattina".

    Mi piacerebbe approfondire, se sei d'accordo, e ti prometto niente cavolate buoniste o finto-ciniche o tortellini Giovanni Rana. ;-)

    Riesci a trovare, in quell'età, una causa scatenante di questa tua condizione?

    Un'idea, un'impressione, anche se non ne sei sicuro, giusto per iniziare.

  5. "Secoli di sfruttamento indiscriminato per raggiungere sempre più benessere ha dato i suoi frutti, ma la natura, non capisco perchè molta gente ignori questa cosa, vince sempre. "

    Ti sei risposto da solo.

    Il tema che hai sollevato, e che a mio avviso è così ciclicamente (e giustamente ) ripetuto dai media tanto da essere divenuto "abituale" - quindi "accantonabile" dai più, ha come causa principale proprio il raggiungimento del benessere.

    Di quel maggior "benessere" che viene imposto alla gente tramite la pubblicità, gli status symbol, i "bisogni necessari" di molti dei quali (volenti o nolenti ) non vogliamo più fare a meno.

    Di quel maggior "benessere" che sempre si rincorre dimenticandosi di fermarsi un attimo per goderselo.

    La volontà di rallentare lo sfruttamento indiscriminato delle risorse è, a mio avviso, bloccata da due cause fondamentali: coloro che producono per avere sempre redditi sempre più elevati (e, in molti casi, semplicemente per avere un reddito ) e coloro che consumano, che non vogliono più rinunciare a ciò che un tempo era semplicemente considerato superfluo ma che ora è all'ordine del giorno.

    Tutti dobbiamo impegnarci, ma ci sarà sempre qualcuno che dirà: "Se lo fa quello, perchè non dovrei farlo anch'io?".

    Tutti dobbiamo rallentare, o continueremo a rincorrere il "benessere che ancora non abbiamo" fino la fine.

    E la fine non è per nulla allegra.

  6. Mesi or sono ho letto "Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)" di Odifreddi, rimanendone piacevolmente affascinato.

    Ero indeciso se acquistare "Inchiesta sul Cristianesimo" perchè ancora non avevo avuto chiari segnali del contenuto.

    Ecco la motivazione che mi mancava. ;-)

    P.S.

    Ma i blog su DL non dipendono comunque dal regolamento? (nel senso: visto che qui si parla di religione, non si rischia di essere "Moderati"? )

  7. No, di foto non ne ho fatte, ma ecco un interessante spunto di riflessione: fino a qualche anno fa, quando andavi ad un concerto Metal, ti beccavi un sacco di fumo (di nicotina e di canna ) e qualche accendino acceso durante le ballad. E quei pochi(ssimi ) che riuscivano ad eludere la sorveglianza e ad introdurre una macchina fotografica si fregiavano della gloria di essere riusciti ad immortalare fugacemente i propri idoli.

    Al concerto dei Judas ero quasi più abbagliato dalle luci di IPhone, Nokia, Samsung, palmari e fotocamere che da quelle dei riflettori, e molti "metallari" preferivano rimanere impalati a scattare/filmare il palco al posto di dimenarsi/pogare, o semplicemente di seguire il ritmo.

    Boh.

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