Pyros88

Beh sì, ma ugualmente non so bene che fare. Non lascio fare a chi magari si sente più ispirato e carismatico.

non so bene come ruolare questa parte. Non riesco a capire a cosa siamo di fronte e come dovrei reagire al di là della diffidenza per le sue parole e la sorpresa per il suo aspetto innaturale. Non capisco se debba sapere che si tratti di una qualche figura divina o ultraterrena tipica del igappone, se sia uno spirito con un ego smisurato, un demone o cosa altro...

Kythorn (Giugno) 6 - Notte "Non so di chi parliate, ve lo giuro." dice ora molto più agitato e preoccupato, mentre si guarda in giro. Nonostante siate in vista degli avventori della locanda, distanti ma non troppo, sembra che nessuno voglia fare caso a voi ed al tizio che state accerchiando e tenendo fermo addosso alla parete di un'edificio. Gunyar allora prende per il collo l'ubriaco e lo alza di peso con un mezzo verso di fastidio, l'uomo sta annaspando un po' in cerca di aria e a disagio per la posizione, mentre si dimena con le gambe e cerca di liberarsi dalla potente presa del goliath, senza successo. Ad un certo punto da delle pacche con la mano sull'avambraccio, il viso già un po' paonazzo, ed il goliath lo rimette con piedi per terra. Uno sguardo spaventato ed arrendevole si dipinge sul suo volto e dice: "Va bene, va bene. Vi dirò tutto. Tutto! Sentite io non c'entro nulla; dovevo solo avvertirli casomai quell'uomo, Reaner, fosse tornato al Drago Infilzato. E così ho fatto, due sere fa, loro sono venuti alla locanda e si sono messi ad un tavolo. A quel punto lo hanno seguito in strada, ma io non so cosa sia successo poi, mi hanno pagato appena sicuri che fosse quello per cui dovevo chiamarli ed io me ne sono andato via subito. E' tutto quello che so."

Kythorn 6 (Giugno) - Notte Andor e Annerine Annerine vi fa segno di avvicinarvi silenziosamente e, nonostante il lieve tintinnio dell'armatura di Kaimir, riuscite ad accostarvi tutti alla porta. Andor procede quindi a aprirla lentamente quanto basta per aprire uno spiraglio e vedere all'interno. L'area è illuminata in maniera non uniforme da delle lampade ad olio attaccate ai pilastri di legno che sorreggono una larga balconata che sembra correre lungo tutto il perimetro del magazzino lasciando l'area centrale aperta ed il tetto visibile. In corrispondenza di questo piano superiore, molto a sinistra rispetto a voi, si protende il braccio basculante di un piccolo argano per la movimentazione delle merci con ancora una cassa assicurata con delle funi al grosso gancio metallico. Il posto è pieno di casse, barili ed imballaggi di varie dimensioni accatastati e messi alla rinfusa sia al piano terra che a quello superiore. Per terra, sparsi ma abbastanza vicini, vedete chiaramente una dozzina di corpi morti di morte violenta a giudicare dal sangue sparso per terra o sulle altre merci; cinque di essi sono individui con vesti scure e da un paio di loro potete notare la presenza di ampi tatuaggi, sembrano corrispondere al gruppo descrittovi da Solomil. Gli altri sette sono vestiti diversamente, per quanto in maniera comunque ordinaria e semplice, e non presentano alcun segno distintivo. Sparse per terra od ancora in mano ai cadaveri potete vedere le armi utilizzate: spade corte, accette, mazze, coltellacci, pugnali e scimitarre. Da dove vi trovate in questo momento non riuscite a vedere gli individui stanno parlando al piano terra, la visuale bloccata dai dei grossi mucchi di merci, ma ora potete sentire chiaramente una voce di uomo rabbiosa dire: "E' venuto il tuo momento di parlare, Neverember! Forza, portatelo nel cerchio!". Gli risponde subito un'altra voce maschile adulta, probabilmente quella di Neverember a giudicare dalla situazione: "Puoi pure uccidermi come hai fatto con lui, io non ti dirò niente!". Dopodiché sentite un colpo sordo ed un gemito da parte di Renaer e la prima voce tornare a dire: "Questo è un assaggio di quello che ti aspetta se non ti decidi a parlare. Lui ha capito che parlare subito gli avrebbe risparmiato un sacco di sofferenze.". In sottofondo delle risate crudeli da parte di più persone, una mezza dozzina forse.

Gilthead Kiirnodel (elfo della luna, bladesinger, arpisti) "È stato un piacere Cassyt. E ti ringrazio per le tue lezioni di storia riguardo alle catacombe e le usanze funerie della popolazione umana di Phlan oltre che della tua religione. Tutto molto singolare ed interessante. Che il futuro possa riservarti pace e prosperità."

Editato, eseguo il colpo di grazia, sul duergar a terra.

Gilthead Kiirnodel (elfo della luna, bladesinger, arpisti) "La ringraziamo per la ricompensa. Non era necessaria, ma è molto gradita date le nostre attuali finanze e le spese che prevediamo di dover sostenere ancora a termo indefinito qui a Phlan. Per caso sapete se quel tipo di mappe siano accessibili a chiunque o se la biblioteca ponga dei limiti su cosa si possa fruire al suo interno? Sapete anche magari dove si dica possa trovarsi la sede della Gilda dei Ladei od in quali luoghi della città si possano trovare facilmente persone appartenenti ad essa?"

Attendo chiarimenti dal master.

Gilthead Kiirnodel (elfo della luna, bladesinger, arpisti) "Sì, dalle loro parole avevamo intuito facessero parte della Gilda, ma non ci era chiaro se fossero gente capace oppure dei semplici affiliati novelli." "Bene, non ci resta che indagare partendo da questi due punti saldi, la biblioteca e la Gilda dei Ladri."

Gilthead Kiirnodel (elfo della luna, bladesinger, arpisti) "Va bene, l'importante è che la nostra promessa venga mantenuta appena il pericolo non sia più immediato. A te sta bene, coboldo?" commento per poi constatare se il coboldo stia reagendo bene alla notizia. "Quali contromisure intendete predisporre per il cunicolo e le bocche di areazione?" chiedo tornando a Glandon.

Storm Stronoff (umano crusader) Il secondo raggio verde sembra non influire sul mio fisico d nonostante mi senta indebolito alzo il mazzafrusto e lo calo impietosamente sul cranio del duergar a terra per finirlo una volta per tutte.

Lifstan (bardiano guerriero) "Non siano qui a portare i nodi al pettine del passato di Araheal e delle vostre questioni familiari. È meglio se inizi a parlare ed in fretta." dico cercando di mistificare il mio accento daliano e tenendo, fin dall'agguato, le spille che mi ha dato Re Bard staccate e riposte in un borsello dato che non ho alcuna intenzione di dargli degli indizi per capire la composizione e provenienza del nostro gruppo, anche se certo Caranthiel e Beli sono abbastanza distintivi e sfortunatamente conosce anche Wraith, o Araheal che sia.

Daardendrien Shamash (platino, stregone) Un moto di gioia e sollievo, nonché sorpresa, mi si dipinge chiaramente in volto quando vedo che il nostro compagno guerriero si è risvegliato. Eravamo tutto molto in pensiero per lui. "Bhalasar, ce ne hai messo per svegliarti! Qui iniziavamo a spazientirci. Non è che essere così fortunati o benedetti dal Drago Padre ti dia il permesso di poltrire." gli dico bonariamente strizzando un occhio ed avvicinandomi a lui per stinger gli il braccio in segno di saluto e poi offrirgli un bicchiere d'acqua.

Gilthead Kiirnodel (elfo della luna, bladesinger, arpisti) "La faccenda è molto grave. Un negromante, tal Roddeth, con l'aiuto del Culto del Drago o per il culto stesso, che gli ha fornito questi coboldi come manovalanza, ha scavato un cunicolo, all'esterno della città, per accedere alle catacombe e ha iniziato a scavare nella necropoli per raggiungere un punto ignoto al loro interno, una zona apparentemente non raggiungibile tramite l'attuale struttura. Abbiamo trovare queste mappe, sono molto dettagliate e non sembrano fatte di recente, segnano anche tutte le bocche di areazione come quella da cui sono entrati i saccheggistori di tombe che le abbiamo portato prima." commento in tono serio appoggiando le mappe alla scrivania, di fronte a Glandon. "Sapete da dove possano venire? Qualcuno oltre a questo Tempio può avere simili mappe?"

Bjorn Trullson (barbaro vikingr orsi guerrieri) L'ogre femmina grande grossa e grassa punta di gira verso di me, irritata come non mai per la mia presenza ed i miei goffi tentativi di disturbarla durante il combattimento. Il suo sguardo fra l'affamato e l'arrabbiato fa rabbrividire tutta la mia attuale forma cervide che vorrebbe di nuovo scappare a gambe levate di fonte a quegli evidenti propositi omicidi. Ahimè, le mie capacità difensive, senza poter tenere nemmeno un'arma in mano ed in questa forma a me poco consona, risultano alquanto scarse e la donna mi colpisce in pieno con la sua clava. Crollo a terra il torace sfondato e sentendo già il freddo diffondersi rapidissimo nelle mie membra, mentre la vita mi scorre dolorosamente. Che umiliazione per un uomo, per un vichingo, per un orso guerriero morire in questa forma e per le ragiona monte di ciò. Disperato penso che non riuscirò a meritarmi il Valhalla. I miei occhi si offuscano, il respiro si fa affannoso ed irregolare ed infine spiro, solo che invece di separarmi, anima e corpo, mi rendo conto di essere ancora nel mondo de vivi. Apro gli occhi e mi rendo conto di essere lì dove pensavo di essere morto, di nuovo in forma umana, la mia forma, il vero Bjorn che sono sempre stato, la mia, ascia bipenne già in mano. Mi alzo furioso e sollevato allo stesso tempo e mi scaglio contro la femmina mulinando la mia ascia piacevolmente di nuovo fra due mani dotate di pollici opponibile ed una statura bipede per averle libere di maneggiarla. L'attacco la coglie di sorpresa, per nulla preparata alla mia trasformazione dopo il suo colpo mortale, che certo non avrei scambiato per il noto bacio al principe ranocchio, e riesco a ferirarla seppur non gravemente come avrei voluto.

Kythorn 6 (Giugno) - Notte I due promessi sposi, come un abile e rodata coppia di ladri, si muovono fino al cancello accostato. Sbirciando oltre notano un grosso portone proprio di fronte al cancello, utile a far entrare ed uscire i carri, ed accanto una porta chiusa. A destra sulla parete corta dell'edificio, che forma una L delimitando su due lati il cortile rettangolare, vedete una finestra a scorrimento oscurata con della pittura. Dall'edificio sentite debolmente una voce ovattata, rabbiosa, ma le pareti del magazzino e la distanza non riscono a farvi percepire chiaramente cosa stia dicendo. Decidete quindi di avvicinarvi un altro po', mentre gli altri si tengono ancora a distanza

Gilthead Kiirnodel (elfo della luna bladesinger, arpisti) "Per ora." replico alle parole di Cassyt. "Forza, torniamo subito da Glendon. Dobbiamo far sigillare il tunnel e tenere sotto controllo le bocche di areazione. Le mappe vi saranno molto utili oltre ad essere un indizio."

Kythorn 6 (Giugno) - Notte Indossate in fretta il vostro equipaggiamento da combattimento in mezzo alla strada, accanto all'imbocco del Stradina delle Candele. Fortunatamente la tarda ora, la poca illuminazione, nonché la provvidenza a non far capitare una pattuglia della Vigilanza Cittadina proprio in quel momento, vi permettono di prepararvi apparentemente senza essere notati da nessuno. A quel punto vi inoltrate avvolti nei vostri mantelli scuri nella tetra viuzza, l'atmosfera è davvero inquietante, il silenzio assordante al punto che i vostri passi discreti vi sembrano fin troppo pesanti e rumorosi per quel luogo. Gli edifici sono tutti bui, le finestre spesso sprangate per non far vedere all'interno, altre rotte così come le porte che danno per quel che potete vedere verso interni abbandonati od in pessimo stato. Di tanto in tanto notate dei tombini a grata utilizzati come scolo dell'acqua pionava e probabilmente anche per la fognatura delle case e che devono essere in pessimo stato dato l'odore acre e maleodorante che avevate già percepito all'imbocco del vicolo, portato da una momentanea brezza marina, e che si fa più forte ogni volta che passate accanto ad uno di essi. Eppure sentire che questo luogo non si deserto, lo percepite da sporadici rumori nelle case o nella poca luce che filtra dalle finestre sprangate di case altre ti buie. Annerine è bravissima a guidarvi, grazie alla sua vista arcana, nel buio di quel luogo malfamato: vi ferma quando vede delle figure nel buio muoversi o sostare di fonte ad una porta prima di accedervi stando ferme davanti per qualche attimo o bussando, quando invece capita che facciano la direzione opposta alla vostra riuscite sempre a celarvi in qualche angolo riparato degli edifici o nei rari e stretti spazi, comunque percorribili, quando non sono addossati l'uno all'altro. Così facendo giungete senza ostacoli né interferenze fino al magazzino, un edificio pericolante su due piani, senza finestre visibili, caratterizzato da un piccolo cortile chiuso da un'alta recinzione di assi di legno in pessimo stato, ma il cui cancello in legno a due battenti vedete già essere solo accostato. Vi fermate per strada poco prima dell'area illuminata dalla lanterna e che ora vedete chiaramente essere accesa da una fiamma al suo interno che si muove leggermente all'interno della struttura intatta, come mossa da un vento invisibile. Al momento non sentite provenire alcun rumore e nemmeno alcuna luce dall'interno dell'edificio, anche se non potete esserne certi a causa dell'alta recizione, per assicurare e dovreste avvicinarvi nella zona di luce e sbirciare dallo spiraglio fra le due ante del portone.

Felix Carabàs (felinide rodomonte) "In realtà erano stato accusati della morte del padre di Naahlmen ma, come abbiamo constato, non nulla a che fare con ciò." dico in risposta alla domanda di Dezgrazos. "Il Signore Oscuro vuole distruggere Dawnstar in senso fisico, ma anche metaforico, qualsiasi aspetto è buon pur di portare rovina a questa città. Non so se questo sia un banco di prova per qualcosa di più grosso, se abbia solo delle mire specifiche o grande risentimento verso la città, ma i Coltelli del Popolo sono l'ennesimo fattore che porta destabilità e preoccupazione a Dawnstar. Se il Signore Oscuro non li controlla di nascosto, magari persino a loro stessi, potrebbe comunque aver favorito la loro nascita ed ascesa sapendo cosa ciò avrebbe comportanto ed i benefici per il proprio piano." aggiungo sempre secondo il fluire dei miei pensieri.

Lifstan (bardiano guerriero) Lifstan, Caranthiel, Kol Nel frattempo Beli, da saggio nano, ha già iniziato a far emergere il discorso con Wraith e decido di assistere con discrezione al suo evolversi.

Felix Carabàs aka mercante comune(felinide rodomonte) Passati oltre non posso fare a meno di esprimere un idea che ho da tempo e su cui rimugino più per un qualche intuito latente, un sesto senso felino, o forse per semplice paranoia: "Compagni, è solo un'idea, magari per nulla plausibile, ma poi non troppo strana, perlomeno no ad uno come me cresciuto in mezzo agli intrighi di Waterdeep. E se i Coltelli del Popolo ed il Pretore fossero entrambi controllati in qualche modo da questo Signore Oscuro?"

Daardendrien Shamash (platino, stregone) Le mie parole risultano vane, vane al punto che ora di nuovo Bhaltasar si propone per affrontare il mezzo drago. Non mi oppongo, insistere sarebbe inutile, attendo solo di capire se ad uscire sarà il nano od il dragonide.

Recuperate le frecce anche se meccanicamente sono considerate "consumate" non devono trovarle e capire chi li ha uccisi, anche quelle andate a vuoto anche se mi pare siano andate tutte a segno.

Lifstan (bardiano guerriero) Riusciamo a sgominare la pattuglia perimetrale e a far arrendere uno di loro, ma subito notiamo che l'uomo sembra riconoscere Wraith e lei pure l'uomo. La cosa è alquanto singolare, ma dopotutto una persona sempre in viaggio, senza fissa dimora può finire per incontrare molte persone diverse in tanti disparati luoghi. Ad ogni modo è qualcosa che vale la pena approfondire, ma non ora, ora dobbiamo andarcene e portarci via il nostro prigioniero per interrogarlo con calma. "Wraith aiutami a perquisirlo e legarlo. Caranthiel occupati poi della sua ferita, quanto basta perché non muoia e non sgoccioli sangue. Beli, Kol recuperate tutte le frecce, e nascondete i corpi. Dobbiamo andarcene al più presto e nascondere le nostre stracce."

Daardendrian Shamash (platino, stregone) "Uscire dal portone principale è infattibile e non so se uno di noi possa darci abbastanza tempo da permetterci di uscire dall'accesso segreto e raggiungerli. E poi cosa faremmo? Anche li liberassimo ci inseguirebbero, ci starebbero troppo addosso fin da subito, il portone principale non potrebbero rischiare di aprirlo e tornare all'accesso segreto sarebbe un tragitto troppo lungo, continuamente bersaglio delle loro armi da tiro. Sfortunatamente il mio potere magico è quasi esaurito, posso solo lanciare incantesimi d'attacco molto semplici e non ho nulla per creare un diversivo od un ostacolo fra noi e loro. Mi dispiace." Poi mi tornano in mente le parole di poco prima e allarmato mi si accende una considerazione fin troppo probabile e fin troppo infausta. Cerco subito con lo sguardo Nighthill, ma soprattutto Escobert, appena lo trovo mi precipito da lui: "Non la conosco messer Escobert, ma ho imparato a capire presto le persone e so che lei o Nighthill sareste seriamente tentati di accettare la sfida. Castellano, non fatelo. È una trappola, non potete affidarvi alle sue parole come se fossero una promessa. Sembrate decisamente forte, più forte dei più forti fra miei compagni, ma un mezzo drago è un essere davvero potente, ben più della mia gente che discende anchessa dai draghi. La morte vostra o di Nighthill demoralizzerebbe tutti i difensori del mastio e se poi Landgerosa decidesse comunque di attaccare? Con il morale spezzato e senza una guida militare questo posto non ha scampo."