
Tutti i contenuti pubblicati da PietroD
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Capitolo 1 - Londra 1923: Ballando nella Nebbia della Sera
Ludwig "Un classico." commento' il tedesco in modo atono, una semplice constatazione che alludeva ai circhi di personaggi variamente appariscenti collezionati da proprietari senza scrupoli in ogni parte del mondo. Freaks circus li chiamavano gli americani. Interessante coacervo di personalita' che vi si radunavano, interessanti da osservare... specialmente gli spettatori inorriditi ma compiacenti. "E' forse il Morgan parte della presentazione di oggi? Mi farebbe piacere dargli un'occhiata dalla distanza, prima dell'incontro ufficiale a quattr'occhi ed in modo che non mi veda. Se articolasse ancora parte della propria follia potrei cesellare meglio le mie parole."
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Capitolo Ventotto – Il tramonto della terra dei ciliegi
Trull Tanner Il ciambellano che aveva parlato davanti a tutti torno' istantaneamente il nano imbranato che era un tempo, appena senti' di nuovo quel colpo sul petto, e gli effetti devastanti che ebbe sul proprio corpo. Eppure... quello 'era' un tempo, passato. Afferro' il polso di Vedra, senza stringere troppo ma con sicurezza, trattenendo per un secondo il suo pugno contro la propria armatura. "Non hai ancora visto tutti gli anelli della mia catena, Vedra. Un giorno mi piacera' mostrarteli. Quando tutto questo sara' un ricordo.". Abbasso' gli occhi, nascondendo l'imbarazzo che vi si sarebbe letto, cui era troppo aduso perche' riuscisse a cancellarlo dal proprio carattere, e con esso nascose tutto il resto. Per sua fortuna, Clint inizio' un'esortazione solenne, degna del campo di battaglia che li attendeva, e allora fu su di lui, sull'amico della prima ora che appunto' il proprio sguardo. Dove erano arrivati, loro due? Dove sarebbero arrivati, ancora? Una battaglia che valeva le loro vite, e molto di piu'. Responsabilita' troppo grandi persino per un re. Trull fece semplicemente un passo avanti. "Eccomi, amico e fratello. Rispondo alla tua chiamata, Clint Draconis, ma per una volta non e' la nostra amicizia a spingermi. Un'ultima battaglia deve essere fatta, e deve essere vinta. Gli shogi e gli scacchi lo insegnano, sacrifici, alleanze e strategie conducono la partita ad un unico punto, ed e' li' che ora siamo. Alla mossa decisiva, la scacchiera e' quasi pronta, il vantaggio nei pezzi acquisito. Serve un ultimo affondo, e questa volta non possiamo sbagliare. Niente pudori, niente sotterfugi. Sono qui e sono pronto ad assumermi l'onore e l'onere del comando, certo di poter contare sui miei compagni come valenti ufficiali: Bjorn, Clint. Certo che Lady Marie Antoinette Ivarstill e il Capitano Decanti mi lasceranno disporre di Thorlum come attendente di campo, al di la' delle reciproche diffidenze. Altrettanto certo che il valente Flurio accettera' di unirsi a noi nella catena del comando senza che debba chiederlo una seconda volta. Noi tutti risponderemo Presente, il giorno della battaglia, perche' coloro nel cui cuore albergava il dubbio sono gia' sulla via di casa. Perche' in verita' noi tutti rispondiamo ad una sola chiamata: quella dei popoli dell'Ovest e dell'Est, uniti!!! Per concludere questa guerra."
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[Drenor] Prologo – Nelle loro mani
Sono gia' pronto a chiedere perdono alla mia signora, per aver corso troppo tentando di indovinare i suoi desideri, che la voce mi muore in gola. Ha pronunciato il mio nome. Adesso non sono piu' un suo giocattolo, l'anonimo maschio tratto dal mazzo per esaudire un capriccio, un desiderio o un bisogno. Sa il mio nome, cercava me e nessun altro... sono la sua preda! Sono fregato. Posso solo trattenere il terrore, e mostrarmi condiscendente. Solo rendendomi quel che cerca, solo confermandomi colui che puo' fare quel che vuole da me posso sperare che non mi usi come fodero caldo dei suoi pugnali. Dipingo un sorriso di compiacimento sul mio volto, mentre la voce si prostra ai suoi piedi come il mio corpo legato non puo' fare. "La ascolto, us'jalil.”
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Capitolo 3 - Night’s Dark Terror (parte 2)
Vassilji L'uomo allungo' una mano verso la porta, ma esito' un istante a spingere. Un ultimo scrupolo. "Questa porta e' strana... ma non mi sembra vi siano trappole. Entriamo qui o tentiamo di verificare l'aspetto 'magico' degli altri due tumuli?"
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[Capitolo 1] Le zanne e la luna
Ceredic "Molto astuto, Andrej. Se cio' che suggerisci e' vero, il clero imbroglia i propri fedeli qualunque ne sia la razza, indipendentemente dalla volonta' attribuita ai propri Dei." Gia' ammiravo Andrej, per valore. Adesso devo riconoscergli una discreta sagacia. "Tirale tutte e tre, Rallo. E pronti a muoversi alla terza!"
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Strategie di combattimento 2
Il calcolo del Command Rating avviene sommando il livello da guerriero o maresciallo di un personaggio e la metà dei livelli in classi diverse. A questo si può aggiungere un +4 se si dispone del talento Autorità, la metà dei gradi che un personaggio ha in Professione (Comandante militare) e il modificatore di Intelligenza. Gli ufficiali possono offrire un bonus pari alla metà dei livelli da guerriero/maresciallo e un quarto in altre classi, fino a un massimo totale pari al modificatore in livelli del comandante. Trull dovrebbe avere: 10 [guerriero] +3 [altre classi] +1 [INT] +9 [comandante]= 23 Chiederà ai guerrieri del gruppo ed anche a chi ha Autorità, Thorlum incluso, di fargli da ufficiale.
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Capitolo Ventotto – Il tramonto della terra dei ciliegi
Trull Tanner L'ex-ex-nano non aveva idea di quanto il suo corpo 'non-suo' l'avesse condizionato fino a quel momento. Salutando i nuovi arrivati, nel proprio ruolo di ciambellano di Firedrakes e di nano de solis et de visu di Huruk-Rast, se ne rese conto, poiché per la prima volta si sentiva davvero loro pari. Non solo dei membri del Consiglio della Città sotto la Montagna, ma anche della nobiltà di Glantria tutta, re Augustus incluso. Con un'unica, notevole eccezione. Si presentò davanti al principe Derbel, sorridente, a capo chino, senza inclinare il busto, com'era sempre stato suo costume prima di crescere suo malgrado di statura. “Questo corpo ha già giurato, mio principe. Non la costringerò a sentire ancora quelle stesse parole uscire da sotto gli stessi baffi. Né la costringerò ad impugnare ancora la spada fuori dal campo di battaglia. Sono lieto di rivederla, e sempre onorato di servirla ancora.” Se conosceva il principe, un abbraccio non sarebbe mancato, e lui avrebbe ricambiato, attento a non incrinare costole all'umano. Presto fu già il momento della riunione fra i leader di quella coalizione, appena Golban riuscì ad essere dei loro. Trull si era fatto trovare preparato, portando con sé uno scriba e svariati rotoli di pergamena con le mappe aggiornate di tutto il continente orientale. Sarebbero servite durante quella che immaginava sarebbe stata una riunione tattica programmatica, dove dettare modo, tempi, regole di ingaggio e di ritirata, coordinamenti. Fu sorpreso di constatare altro, prima ancora che riuscisse a parlare c'era già la Ivarstill che delirava d'onnipotenza, e Thorlum che eseguiva un ordine mai ricevuto da nessuno, di arrestare il valente Bjorn. Gettò le mappe allo scriba, che capitombolò quasi comicamente alle sue spalle, mentre Trull guadagnava il centro dell'emiciclo, per parlare al consesso tutto. “Vostre altezze, eminenti Signori, e gentili signore, vi invito alla calma.” “Thorlum, Winn'ler, mettetevi in un angolo, in castigo come bambini, poiché tali vi state atteggiando. Possibilmente, Thorlum, mettiti vicino al Capitano Decanti e cerca di farle da Guardia del Corpo, poiché tale sei, e non Guardia carceraria né boia. Rassegnati.” “Ora, andrò dritto al punto. Confermo che Bjorn è il figlio della Regina del Gelo. Pensavo che ad Huruk-Rast fossero giunte molte storie sulle nostre avventure, ma gli scaldi ne avevano evidentemente troppe da narrare, tanto che in pochi sanno che io stesso ho abitato i panni di un elfo e di un mezzelfo, per diverso tempo. Ciò non ha reso me un nano peggiore, così come non ha reso Bjorn un uomo diverso da colui che si è speso con gli altri per vincere quella battaglia. Una battaglia durissima, tale da costarmi la mia prima morte, congelato dall'alito della megera. Bjorn fu tra coloro che si spese per riportarmi in vita. Perciò, maggiorenti della mia città natale, potete stare certi che quell'uomo sia migliore di molto rispetto ai propri natali. Io gli affiderei i miei stessi figli.” “Pochi conoscono bene Bjorn come il Comandante in persona, e sono lieto di constatare che richieda quantomeno una dilazione nell'ordine d'arresto. Per quanto io sia il primo a reputare l'origine invalido in questo Stato, secondo la giusta dottrina del nobile d'animo e di nascita Sir Clint Draconis.” “Tuttavia, intendo denunciare ben tre persone in questa sala che meriterebbero la stessa sorte di Bjorn, avendo anteposto i propri sentimenti alla missione. Il primo è quel nano di fosso e senza casta che si spaccia per una guardia del corpo ed anela ad un'unica cosa: la vendetta. Più volte ci ha quasi condannati tutti alla sconfitta, per non tacere dei 1300 morti che gravano sulla sua coscienza, e gli altrettanti orfani che mai si è sognato di risarcire. Egli è qui, lecitamente, inviato dalla seconda persona che ha agito come Bjorn. Lei sa che abbiamo perso una pedina essenziale per l'intero gruppo, a causa dei suoi capricci vendicativi. Abbiamo acquisito un'armata di coscritti, in compenso; tagliagole di prima cotta cui dovremo badare, nella migliore delle ipotesi.” “La terza persona che ha agito così, invece... ebbene sono io. Mi faccio una colpa ogni giorno, ma oggi è giunto il momento di rimediare. La mia colpa è stata quella di voler salvaguardare un nascente legame familiare, nella speranza che l'amore reciproco mitigasse e rinsavisse da un lato, rafforzasse dall'altro. Un mero, sentimentale, errore di valutazione. Perciò ora vi dico che quel che intendeva dire il mio Principe Von Gebsatell... intendo ascoltarlo esclusivamente dalla sua propria, virile, nobile voce. E non tollererò ulteriori interruzioni, che saranno considerate vilipendio al Principe e trattate come tali.” Si voltò verso Derbel, e chinò il capo. “Perdonatemi Principe. Vi ascoltavo ma non vi sentivo. Ora sta a voi.”
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[Drenor] Prologo – Nelle loro mani
Drenor Devono avermi fatto assumere qualcosa, in genere ricordo come mi sono infilato in certe... situazioni. Questa per fortuna non è una delle più scomode, sebbene non possa dire che non è pericolosa. Non è neanche una novità, e difatti da tempo cerco di farmi 'obbedire' almeno dalle corde, senza fortuna. Potrei liberarmi in un istante, altrimenti. Invece, posso solo rispondere. Rispondi alla domanda che mi è stata fatta. Ma anche a quella che mi pare sottintesa. Spero di reggere, perché non ricordo nemmeno quanto dovrei essere stanco. “F'sarn mimun. F'sarn kr'athin, us'jalil.”
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Capitolo 3 - Night’s Dark Terror (parte 2)
Vassilji "Mer..." sfuggì all'uomo, che si trattenne giusto in tempo per non mancare di rispetto al luogo. Ed anche per non suggerire al luogo stesso di cambiare il proprio aspetto in ben altra sostanza. "Fermatevi. Anche se non è più una porta di legno, é pur sempre una porta. E quelle sono affar mio." Raccolto il coraggio ed il sangue freddo a quattro mani, Vass ripose la spada ma trattenne in mano un pugnale, quindi si mise ad esplorare stipiti, porta e pavimento, in particolare i luoghi in cui poggerà i piedi.
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Capitolo Ventotto – Il tramonto della terra dei ciliegi
Trull Tanner @SassoMuschioso
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Capitolo Ventotto – Il tramonto della terra dei ciliegi
Trull 'redi-nano' Tanner Non era tornato dalla morte, questa volta, ma le dimostrazioni d'amicizia da parte dei propri compagni d'avventura non furono da meno delle precedenti. Anzi, i loro volti apparivano addirittura più lieti, quasi rinfrancati dal vedere che la rocciosa sostanza di cui era fatto il nano dentro, era tornata ad esternarsi mostrando al mondo un corpo di nano anche fuori. Lui in primis, non riusciva a staccare le mani dalla barba, passandovi e ripassandovi dentro le dita quasi inconsciamente, come se avesse bisogno di una energica pettinata pur non disponendo di una spazzola. Ogni tanto se la tirava, sentendo con piacere quel lieve dolore alla pelle che stava ad indicare che erano tutti peli suoi, niente di posticcio. Era tornato a vedere Vedra alla stessa altezza. Un peccato, poiché dall'alto poteva sbirciare con più facilità e quasi con involontario imbarazzo il generoso assortimento che essa esponeva al centro del petto; d'altra parte, era invece un bene perché finalmente poteva guardarla negli occhi, che erano cupi e profondi esattamente come li ricordava dal giorno che l'aveva conosciuta. Era tornato a vedere dal basso in alto personaggi come Bjorn e Clint, e così doveva essere: loro due erano nati e vissuti lontano dalla nobiltà, eppure erano perfettamente incastonati là dove il destino li stava mettendo, sugli scranni più alti a dirigere gli uomini. Zhuge purtroppo non poteva essere lì con loro, ma Trull si era fatto un appunto mentale di tentare l'impresa di riconoscere la Fenice, dovunque fosse andata a rinascere dalle sue ceneri. Tom Po restava l'unico con più pelo di lui, adesso, se non si contava la tricotica trasformazione di Winn'ler, ed il nano accolse il complimento del monaco come fosse una medaglia. "Ho davvero bisogno di un paio di nastri, ora." rivelò mentre tentava di ridare forma di treccia alle due cascate bianche che scendevano ai lati del cranio. Voleva essere presentabile, mentre andava a parlare con i veterani, non avendo dimenticato il loro invito. Intendeva portare loro un messaggio di speranza, chiedere quanto ancora fossero disposti a dare per il loro Paese, ottenere che la loro esperienza non andasse sprecata, in un modo o nell'altro. Prima di andare da loro, tuttavia, divulgò due propri intendimenti. Il primo, quello di devolvere l'intera parte di bottino che aveva ottenuto dalla incursione in miniera a tre iniziative benefiche, in favore rispettivamente dell'orfanotrofio di Huruk-Rast, delle famiglie di nani Tagliarocce e a quelle degli uomini del Nord che erano stati schiavi in quelle miniere, sotto il gioco degli Orientali e degli Schiacciagoblin. Il secondo intendimento, quello di festeggiare il ritorno di Trull Testadariete Tanner nella propria Testa, Petto, Coscie e Braccia, offrendo una bevuta a tutta la squadra tornata dalla miniera. Avrebbe brindato alla Fenice caduta ed al risorgere del Bene dalle ceneri del Male. A Vedra, facendosi coraggio, rivolse un invito personalizzato: "Vi vorrei al mio desco, come ospite, stasera.". Sapeva di avere molte meno chance con lei nei panni attuali che in quelli precedenti, per quanto lei stessa aveva affermato in passato, ma ormai non aveva più le remore, i patemi, e l'ansia di prestazione di un tempo. Ora era un padre, ed un ciambellano, e non più un semplice vecchio nano senza prole e per giunta dipendente di Beregar come molto tempo indietro. Che la serata portasse quel che avrebbe portato, Trull sarebbe stato lieto in ogni caso. Non fosse altro perché a rallegrarlo aveva negli occhi l'immagine di Delila che lo rivedeva nell'aspetto con cui l'aveva partorito... metaforicamente parlando, per lo meno.
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[Alonewolf87] Uccisori di Giganti - Gruppo 2 - Parte 2
Tariam Lave
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[Capitolo 1] Le zanne e la luna
Ceredic Il gesto di Izbar su Rallo non passa inosservato. Li vedo sparire, e taccio. Se volevano farci fuori, non sara' questo il momento, dato che possono aspettare che ci uccidano o almeno ci fiacchino i Turani e gli orchi. Per ora, e solo per ora, abbiamo un problema in meno. Pero'... mi avvicino ad Andrej per sussurrargli qualcosa. Appena Andrej mi risponde, mi sposto rapido, puntando verso la porta che i miei compagni stanno per riaprire.
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Capitolo 3 - Coin's End
PietroD ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia della Moneta in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeGromnir "Non riusciremo mai a rimettere il carro in sesto a sufficienza da poterlo usare. E' completamente devastato, buono solo come legna da ardere. Dobbiamo abbandonarlo, ma non senza ispezionarlo, che addosso non avevano documenti ma probabilmente non viaggiavano senza. Poi dovremo proseguire con i nostri cavalli." Alla fine della ricerca, Gromnir carico' sul proprio cavallo una dozzina di aghi della manticora, avvolti strettamente in un panno ricavato dalla tenda del carro. Sarebbero servite come armi dalla distanza, sebbene poco efficaci, ed anche come prova di quel che avevano dovuto affrontare.
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Capitolo 1 - Londra 1923: Ballando nella Nebbia della Sera
Ludwig Il secondo tedesco confermò in silenzio le parole del primo. In realtà, la richiesta del dottore lo metteva in difficoltà rispetto alla strategia da adottare con Morgan, poiché proprio i suoi legami con l'esterno intendevano indagare. “Mi perdoni, dottore, se apparentemente salto a parlare d'altro. Cos'era che sai stava svolgendo al nostro arrivo qui? Pareva in corso una qualche manifestazione... i pazienti lo sanno? Sono coinvolti?”
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Capitolo Ventotto – Il tramonto della terra dei ciliegi
Trull Tanner @SassoMuschioso
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Capitolo Ventotto – Il tramonto della terra dei ciliegi
Trull Tanner L'incontro con i tre capi nanici di Huruk-Rast aveva riempito l'ex nano di pensieri. Benché avesse informato i genitori del proprio attuale stato di mezzelfo, non aveva diffuso né fatto girare la voce in città. Si aspettava che comunque qualcosa trapelasse, insieme ai racconti delle loro imprese, che vedevano un solo guerriero, ma non certo un nano, impugnare una catena. La reazione di Vedra gli rivelò che il segreto era stato ben tenuto da tutti, primo fra gli altri proprio da Beregar. “La guerra cambia tutto, sempre. Anche se in genere in maniera meno appariscente, più introspettiva.” convenne con la nana. Una cosa tuttavia non era cambiata: l'effetto che la vista di Vedra faceva al corpo di Trull, il quale ringraziava di avere una armatura magica che si adattava alle 'variazioni d'ingombro'. Le parole di Gerlana, attirarono la sua attenzione. A lui sembrarono meno criptiche di quanto potesse essere per altri uditori casuali, ma Oceiros gli impedì di verificare se avesse giustamente compreso. Trull si ritrovò nano in men che non potesse chiedere nemmeno un ultimo specchio-ricordo dell'esistenza da mezzelfo. Ringraziò il sacerdote-ur, promettendogli d'essere suo debitore per sempre, e di esserlo anche verso Vedra, poiché lei era l'artefice della sua presenza fra loro, così preziosa sia in guerra che in pace. Notò gli eventi in atto fra i Nordici. Come Trull, appoggiava Bjorn; come Ciambellano, invece, non poteva che tenersi neutrale.
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Capitolo Ventotto – Il tramonto della terra dei ciliegi
Trull Tanner Tornare in città fu di grande sollievo per il mezzelfo. Nonostante l'odore metallico della forgia distrutta potesse pungere il naso, gli aveva ricordato la lontana Huruk-Rast, ed i vestiti di sua madre quando rientrava a casa dal lavoro e lo soffocava in un giunonico abbraccio genitoriale. Risentire i profumi dell'Oriente servì a togliere quella malinconia dal cervello in mezzo alle sue due orecchie puntute. Purtroppo, invece che petali cominciarono a piovere verdure, e scelse di fiancheggiare i prigionieri per evitare col proprio corpo tiri troppo diretti, e quindi dolorosi. L'incontro con gli scriva gli fu occasione di notificare l'esistenza di un caduto fra le loro fila. “Il maestro Zhuge Liang ha perso la vita per proteggere e liberare la terra che gli ha dato i natali. Chiedo formalmente che sia data esecuzione dalle sue ultime volontà testamentarie, e che sia onorato quale 'Eroe dei Due Mondi', da oggi in poi, se ciò incontrerà l'approvazione dei reggenti dei due continenti.” Più tardi avrebbe incontrato i capoclan nanici Hafbar Grossoferro, Gerlana Runastella e il luogotenente Vedra Murodipietra. Sentiva una certa agitazione, in proposito, e nuovamente attribuì alla mente mezzelfica tutta l'adrenalina che sentiva scorrere.
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Capitolo 3 - Coin's End
PietroD ha risposto a AndreaP a un discussione La Storia della Moneta in Racconti di Kalamar - Cronache ReanarianeGromnir In questa battaglia con la seconda manticora non riusciva ad essere nel posto giusto con l'arma giusta, e a farne le spese fu Byrnjolf. Se solo avesse avuto in mano la propria catena, avrebbe potuto colpire la bestia prima ancora che arrivasse a mettere gli artigli sul compagno, grazie alla portata della sua arma preferita. Il fatto che l'animale avesse improvvisamente cambiato tattica, in modo imprevedibile, non lo faceva sentire meglio. Non perse altro tempo a commiserarsi, ma passò l'arco al proprietario ed andò a recuperare la propria catena dov'era caduta. Mentalmente chiese scusa all'arma di quel breve tradimento. Quindi tornò ad occuparsi del seppellimento, con l'intenzione di procurarsi comunque una dozzina di aghi ossei della manticora, per il futuro e per la caccia.
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Capitolo 3 - Night’s Dark Terror (parte 2)
Vassilji “Come temevo, anche senza aver visto le tracce. Quel tumulo ormai sarà stato svuotato. Comincerei da quello con la porta legno.” ribadì l'uomo, indicando con la punta della spada, ma evidentemente non intenzionato a prendere l'iniziativa senza quantomeno il supporto degli altri.
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Capitolo Ventisette – Genesi dei ferrotitani
Trull Tanner Il dolore di un genitore che sopravvive al proprio figlio era quanto di più straziante il mezzelfo riuscisse ad immaginare. Pur avendo quel figlio in particolare reso orfani, vedove e schiavi centinaia di figli e di madri, restava un dolore cui Trull desiderava tributare rispetto.
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Capitolo 3 - Night’s Dark Terror (parte 2)
Vassilji “Tre tumuli, tre situazioni diverse: niente porta, porta di pietra aperta, e porta di legno chiusa. Se dovessi scommette su dove sia più probabile trovare armi, punterei sulla terza. Due porte aperte invitano ad entrare, chiunque può farlo ed asportare il contenuto. La terza, invece, probabilmente protegge qualcosa... potremmo perfino scoprire che quel tumulo è abitato da un maniaco del giardinaggio che tiene pulite le aree circostanti.” Non credeva alle sue stesse parole, ma non intendeva attirare lo sguardo sbendato della sfortuna suggerendo altre possibilità.
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Capitolo Ventisette – Genesi dei ferrotitani
Trull Tanner “Razak è morto, Thorlum. Ti avevo promesso che ci saremmo occupati di lui, e così è stato, ma ora basta. Non consentirò l'eccidio di questi prigionieri. Li consegneremo ad Huruk-Rast, perché siano giudicati dalla giustizia della Città sotto la Montagna, poiché là il loro clan ha lasciato le ferite più profonde. Perderanno la loro casta e la loro libertà... ma non la loro vita.”
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Capitolo Ventisette – Genesi dei ferrotitani
Trull Tanner Le proteste di Clint alla raccolta di Oceiros, cui si era unito anche lui, fecero fermare il ciambellano. Aveva la massima stima per entrambi, e per la loro sapienza, perciò non sapeva decidersi su chi avesse ragione. Tentare di mediare era impossibile. Quando Clint citò le parole di Chandra, gli parve che la tenzone verbale avesse un vincitore. “Prepariamo una pira, subito! Raduniamo i corpi dopo averli privati dell'equipaggiamento.”
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Drenor, drow warlock