Vai al contenuto
Visualizza nell'app

Un modo migliore per navigare. Scopri di più.

Dragons´ Lair

Un'app a schermo intero sulla tua schermata principale con notifiche push, badge e molto altro.

Per installare questa app su iOS e iPadOS
  1. Tocca l'icona di condivisione in Safari.
  2. Scorri il menu e tocca Aggiungi alla schermata Home.
  3. Tocca Aggiungi nell'angolo in alto a destra.
Per installare questa app su Android
  1. Tocca il menu con i 3 puntini (⋮) nell'angolo in alto a destra del browser.
  2. Tocca Aggiungi alla schermata Home oppure Installa app.
  3. Conferma toccando Installa.
Diventa parte dello Staff DL.

Campioni della Community

  1. Monolente

    Concilio dei Wyrm
    6
    Punti
    2.790
    Messaggi
  2. Alonewolf87

    Supermoderatore
    4
    Punti
    63.444
    Messaggi
  3. Nathaniel Joseph Claw

    Circolo degli Antichi
    4
    Punti
    6.237
    Messaggi
  4. Athanatos

    Circolo degli Antichi
    2
    Punti
    14.036
    Messaggi

Contenuto popolare

Visualizzazione dei contenuti con la reputazione più alta il 28/11/2015 in Messaggi

  1. Non ho mai fatto tanta fatica per illustrare un nemico che è già stato sconfitto.
  2. -Master, 3 ottobre 2014 100% La seguente guida è essenzialmente una traduzione della versione originale inglese, scritta da Saeomon. Indice Panoramica iniziale Razze e archetipi Abilità Varianti Talenti (parte 1) Talenti (parte 2) Poteri da Psion (1°, 2° e 3° livello) Poteri da Psion (4°, 5° e 6° livello) Poteri da Psion (7°, 8° e 9° livello) Poteri delle discipline Classi di Prestigio Multiclassare Equipaggiamento Scelta dei poteri offensivi Costrutto Astrale Esempi di build Varie ed eventuali Conclusione Legenda COLORI Spoiler: Celeste = Opzione eccellente. Blu = Opzione molto buona. Verde = Opzione valida. Nero = Opzione nella media. Arancione = Opzione al di sotto della media. Rosso = Opzione pessima. MANUALI Spoiler: BoED = Libro delle Imprese Eroiche CAdv = Perfetto Avventuriero CA = Perfetto Arcanista CD = Perfetto Sacerdote CM = Complete Mage CPsi = Complete Psionic CSco = Complete Scoundrel DCS = Dragonlance Campaign Setting DrM = Dragon Magic Frost = Frostburn M'sE = The Mind's Eye MM1 = Manuale dei Mostri 1 MM3 = Manuale dei Mostri 3 MIC = Magic Item Compendium MoE = Magic of Eberron MoI = Magic of Incarnum PGtF = Guida del Giocatore al Faerun PHB = Manuale del Giocatore RoD = Races of Destiny RoE = Races of Eberron RoS = Razze di Pietra RotD = Races of the Dragon SoX = Secrets of Xen'drik SRD = Dungeons and Dragons 3.5 Edition System Reference Document ToB = Tome of Battle ToM = Tome of Magic UA = Arcani Rivelati Und = Underdark XPH = Manuale Completo delle Arti Psioniche
  3. IE sta per Inapproachable East (Irraggiungibile Est), un manuale di ambientazione del Faerun. Il Libro delle Imprese Eroiche (Book of Exalted Deeds) è il BoED.
  4. Davvero fighissimo! E' un elementale di fuoco/acqua? Dev'essere difficilissimo fare tutti quei "riflessi"...!
  5. Quando si creano oggetti che usano talenti di metamagia si fa riferimento allo slot aumentato (e quindi al LI relativo), una pergamena di palla di fuoco massimizzata dovrebbe quindi costare 6x11x25 mo.
  6. Veramente bello! Complimenti.
  7. Io mi consolo guardandomi le 30+ ore di live. Anche quelle meritano. Inoltre, ho ascoltato anche vblog non su D&D, e voglio la testa di chi diceva fossero migliori.
  8. Preciso che ho studiato Psicologia. in genere evito di metterlo in evidenza, perchè sembra quasi che uno voglia darsi un tono... ^ ^ Però, in questo caso (come in un altra discussione in cui ho partecipato di recente), serve per far capire che conosco l'argomento. In effetti, però, mi sono espresso male. Avrei dovuto scrivere: "Le persone tendono al conservatorismo". Come tu stesso hai giustamente scritto nel tuo post, si tratta di tendenze e quindi ci sono eccezioni. Assunto il fatto che ci sono le eccezioni (ovvero le persone che si rivelano essere tutto fuorchè conservatrici), la media delle persone risulta essere conservatrice. ma anche in questo caso, il conservatorismo può essere più o meno forte, più o meno evidente. Ci sono persone istintivamente portate ad essere iper-conservatrici, mentre altre sono solo appena un poco conservatrici. Allo stesso tempo, una persona può essere iper-conservatrice in una cosa e contemporaneamente essere radicalmente anticonformista in un'altra. Il conservatorismo, però, è una nostra tendenza innata: fa parte del nostro istinto, più precisamente è legato all'istinto di sopravvivenza. Siamo programmati a fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre al minimo la minaccia alla nostra salute fisica e psicologica. Mantenere delle abitudini per noi controllabili e accettabili, è uno dei modi che abbiamo per proteggere - magari anche incosciamente - la nostra salute psicologica. So che sembra un discorsone eccessivo in combinazione a un dibattito su un semplice hobby, ma è così che funziona la mente umana. Dicendo queste cose, inoltre, non sto in alcun modo riducendo il valore della scelta che alcuni fanno riguardo al giocare certi giochi. Decidere di rimanere conservatori può essere una scelta tanto accettabile e legittima, quanto l'essere anticonformisti. In genere sono i comportamenti estremi, al massimo, che possono risultare problematici. Alcune cose che tu stesso hai notato, difatti, sono segnali di comportamenti conservatori: "Tutto deve cambiare affinchè niente cambi" Lo scegliere di rimanere al gioco di un tempo perchè si ha poco tempo, causa lavoro e altro (poco tempo e stress portano a preferire una sclta conservativa, piuttosto che una scleta anticonformista) L'oltraggio vissuto da alcuni giocatori di un'edizione per l'uscita dell'edizione successiva. Lo stesso atteggiamento usato dai giocatori come me, che preferiscono usare un solo sistema per giocare a tutto, è un atteggiamento conservativo. Ripeto però, per chiarezza: l'atteggiamento conservativo di suo non è positivo o negativo. Dipende dalla circostanza e da quanto influenza le cose. In generale ho apprezzato anche io molto il post di @Alex93, che ha fatto davvero un buon discorso. Ovviamente, non sono pienamente d'accordo riguardo alla questione del giocare a tante cose con un solo sistema...hehehe. Sono, però, d'accordo sul fatto che questo contribuisce a ridurre le probabilità che un giocatore si metta a scoprire personalmente un mondo più vasto di Gdr, cosa che può servire molto ad ampliargli gli orizzonti. Giocare con un solo sistema di gioco è sicuramente un atteggiamento conservatore. Io, ad esempio, preferisco 100 volte di più giocare con un sistema che ho imaparto a conoscere bene, piuttosto che dover ogni volta imparare un regolamento nuovo solo per cambiare il setting in cui gioco o il genere della storia (Fantasy, Fantascienza, Steam Punk, Moderno, Horror, ecc.) Di suo, è vero, la decisione di continuare a usare un solo sistema meccanico è una scelta di conservazione, ma è già un atteggiamento anticonformista se si usa quel sistema per provare tante cose. Il giocatore che usa un sistema solo per provare mille mila setting e generi, dimostra di avere l'interesse di spaziare e di sperimentare. Significa che non sarà un giocatore che, pur rimanendo legato a un solo sistema, rimarrà fermo semplicemente sulle sue abitudini. Anzi, costringersi ad adattare il sistema per giocare a tante cose, stimola la creatività del giocatore, mentre lo spingersi a cambiare genere stimola ad ampliare i propri orizzonti. Bisogna sempre ricordarsi che ci sono modi e modi per ampliare gli orizzonti. Cambiare constantemente gioco è solo un modo fra tanti. Un'altro modo è quello di essere pronti a rinnegare tutto, tranne il sistema. Non bisogna credere che sia per forza necessario rinnegare il sistema per ampliare i propri orizzonti. I Gdr, infatti, sono fatti obbligatoriamente da due elementi: il sistema e la fluffa (il contenuto narrativo del gioco, dal genere, all'ambientazione, alla trama di fondo, ecc.). entrambe le due caratteristiche influenzano il gusto dei giocatori. Può piacere la fluffa, ma non il sistema; può piacere il sistema, ma non la fluffa; quando, invece, si ha il miracolo di trovare il gioco che presenta fluffa e sistema di proprio gusto, allora si trova quello che comunemente la gente chiama "il proprio gioco preferito" (o uno dei tanti preferiti). Considerando quanto può essere difficile trovare la combinazione giusta, potete capire perchè molti preferiscono evitare di cambiare gioco ogni volta che c'è da cambiare genere o il setting. E' più che corretto sostenere che avrebbe senso provare altri giochi affianco a quello che più si preferisce, ma il dover cambiare ad ogni costo non è una risposta. In questo caso si è di fronte a un comportamento anticonformista non necessario (cambiare ad ogni costo non serve, come non serve rimanere fermi ad ogni costo). Non bisogna dimenticare, infine, che l'atteggiamento del "gioco a tutto con un solo sistema" non è un'invenzione di D&D 3.x. Al contrario, è una caratteristica insegnata alla comunità dei giocatori di ruolo da prodotti conosciuti come "Sistemi Generici", di cui GURPS è uno dei casi più celebri. Bisogna ricordare che il Gdr non è nato unicamente con la forma del gioco pensato per fare una cosa sola. Una dei modelli di Gdr che si sono affermati negli anni è anche quello del sistema pensato per consentire di giocare un po' a tutto, proprio per permettere ai giocatori di non dover imparare ogni volta un sistema diverso per cambiare semplicemente genere o setting. Attualmente abbiamo altri celebri esempi di sistemi che fanno la stessa cosa pur non chiamandosi D&D, come FATE e Savage World. Anzi, nell'ultimo anno i sistemi generici sono tornati di moda e stanno nuovamente aumentando. Di per sè, quindi, l'utilizzare un solo sistema per fare tutto non è un comportamento sbagliato o innaturale per il mondo del Gdr. E' semplicemente uno stile di gioco. Attenzione, poi, a sostenere la tesi secondo la quale "non ha senso ricreare in un sistema certe cose, quando in giro ci sono giochi che ti consentirebbero di fare la medesima cosa meglio". Quel "meglio" l'ho sentito dare per scontato molto spesso. Prima di usarlo, bisogna sempre ricordarsi che un sistema piace o non piace. Non importa che un sistema faccia meglio o peggio una cosa, se non piace. Non importa se un sistema fa meglio o peggio una cosa, se un'altro sistema rende le cose più semplici ai giocatori di turno. Bisogna sempre ricordare che, quando si gioca, i giocatori cercano le regole che li fanno sentire più confidenti, così da ridurre lo stress e potersi godere l'esprienza del gioco. Certo, è verissimo: se non si sperimenta un gioco con altri giochi non si può scorpire se in giro ci sono cose che potrebbero farci divertire ancora di più. Allo stesso tempo è vero che, cambiare per forza non è necessariamente una risposta utile. Secondo me la soluzione migliore è la via di mezzo: giocare per lo più al proprio gioco preferito e, nel frattempo, leggere e giocare ad altri giochi per scoprire cos'altro di buono c'è la fuori. Basta che vi dico che molte delle HR da me create per D&D 5a (così da giocare un po' a tutto con quel sistema) non sarebbero esistite senza altri giochi quali FATE, il d20 System, Numenera, il Mondo di Tenebra (vecchio e nuovo), GURPS e tanti altri giochi che ho potuto conoscere negli anni. Sicuramente Ale93 ha ragione: l'ideale è vedere cosa c'è la fuori, così da migliorare la propria esperienza di ruolo...anche se si sceglie di usare un sistema soltanto, aggiungerei io.
  9. Dall'SRD: Al buio, una creatura senza scurovisione è a tutti gli effetti cieca. Gli effetti della cecità sono riassunti nella parte evidenziata, riporto il testo completo giusto per completezza: Una creatura cieca ha -2 alla CA, perde il bonus di Destrezza alla CA, si muove a velocità dimezzata e subisce una penalità di -4 alle prove di Cercare e alle prove di abilità basate su Forza e Destrezza. Inoltre, fallisce automaticamente tutte le attività e le prove che si basano sulla vista (come Osservare) e tutti i nemici hanno occultamento totale nei suoi confronti. Questa è la descrizione dell'occultamento totale: Una creatura cieca, quindi, non conosce la posizione degli avversari e, per attaccarli, deve scegliere un quadretto: se l'avversario si trova in quel quadretto, ha comunque un 50% di probabilità di fallire l'attacco; se l'avversario non si trova in quel quadretto, l'attacco va a vuoto. Inoltre, una creatura cieca non può compiere attacchi di opportunità.
  10. Mi trovo d'accordo quasi con tutto. Fino a 8/10 anni fa giocavo solo a d&d 3.x o 4 che fossero, poi ho cominciato a leggere Cthulhu e abbiamo provato a giocare a CoC 5th, la campagna Orrore sull'Orient Express(masterizzavo io), sarei voluto tornare indietro nel tempo( anche i mio giocatori avrebbero voluto) e prendermi a calci nel sedere perchè non avevo mai voluto giocare nient'altro che non fosse D&D. Ora giochiamo un po' a tutto e ad&d ci giochiamo solo per "distrarci" e fare i muchkin. Mi prenderete per un Fan di CoC, ma dopo 3 campagne mi è passata anche quella smania, alla fine il regolamento non è tutto questo granchè e si cominciano a sentire i suoi quasi 20 anni di vecchiaia. E quindi si giocano campagne con vari sistemi e varie ambientazioni a secondo del gusto del momento e della "moda". Campagne giocate. D&D 3.5 DragonLance Pathfinder Ravenloft D&D 4th Dark SUn D&D 5th Ravenloft CoC 5th Cthulhucaus Campagne Masterate CoC 5th Orrore sull'Orient Express CoC 5th i Mille Volti di Nyarlhathothep( o come diavolo si scrive) CoC 5th il giorno della bestia( bruttina assai) Sine Requie Gli occhi del Serpente Sine Requie USA Avventure Masterate Sine Requie Vodzene Alba di Cthlhu le 2 One Shot all'interno del manuale Campagne che sto masterizzando Ultima Forsan la camapgna del manuale base Campagna che sto giocando Unico Anello In futuro spero di GIOCARE a Numenera( ho provato a masterarla ma non mi riuscì)
  11. Ho continuato a chiedermi se intervenire o meno con alcune considerazioni, e come evitare che vengano percepite come "flammanti" (come si può dire? Non mi viene il termine). Spero di apparire tanto rispettoso quanto effettivamente sono. Intanto, io ho iniziato a giocare di ruolo attorno al 2006-2007 con D&D 3.5, andavo in terza media ed era l'unico gioco di cui venni a conoscenza. Quindi no, non ero a conoscenza di alternative e sì, penso che se le avessi conosciute mi sarei orientato, ai tempi, sia su D&D che su Mondo di Tenebra (ai tempi, non ora). Anni dopo sono passato in modo piuttosto indolore a Pathfinder, perché tanto di 3.5 avevo solo i manuali base più i Forgotten Realms, che ho utilizzato tranquillamente in PF. Ammetto che non sono mai riuscito a capire i fanatici che giocano a uno dei due giochi e considerano l'altro terribile, pessimo, ridicolo, etc etc. Avevo pensato esattamente all'esempio della carbonara che ha fatto un altro utente nel frattempo. Si tratta dello stesso gioco, cambia giusto la scelta del grana o del pecorino. Suppongo possano apparire diversi solo a chi non ha mai mangiato altro oltre alla carbonara nella propria vita, perché basta provare una spaghettata allo scoglio, una bistecca, del sushi, un panino, una torta, per rendersi conto che fare un caso di stato su grana vs pecorino e pancetta vs guanciale è abbastanza futile in confronto. Al momento sono passato da poco a D&D 5, ma gioco con piacere anche a FATE, Apocalypse World, Dungeon World, Fiasco e altri giochi. A volte anche Mondo di Tenebra, pur non piacendomi il regolamento. Dopo questa pappardella per chiarire a cosa gioco, provo a scrivere le considerazioni: Trovo che l'argomento del "chi gioca da anni a 3.5 dice che si trova bene così, dunque non bisognerebbe fare i fanatici e insistere a fargli cambiare gioco" sia molto spinoso, porta in sé tanti aspetti scivolosi, che possono essere visti da due lati quasi opposti. Da un lato, se uno dice che si trova bene con un gioco, santiddio potremmo anche dargli retta e lasciarlo giocare. Dall'altro lato, se uno non ha mai giocato a nient'altro, è possibile che non si aspetti proprio che si possa giocare in modo diverso, e che quindi si faccia andare bene la 3.5 convinto che vada bene così, ma se conoscesse qualcos'altro, per le sue personali aspettative di gioco si troverebbe meglio. Ho notato questo fenomeno curioso, non so se qualcun altro ci ha fatto caso, o se qualcuno vuole smentirmi: nessuno pensa che i giochi da tavolo si giochino tutti allo stesso modo. Anche chi non è appassionato e conosce solo i titoli famosissimi e "commerciali" sa che il Gioco dell'oca e il Monopoly sono due giochi totalmente diversi, con cui fai cose diverse. Con i giochi di ruolo invece non mi sembra sia diffusa la stessa consapevolezza. Mi sembra, al contrario, che ci sia l'idea diffusa che di base si giocano tutti allo stesso modo, che cambia soltanto l'ambientazione, e la "forma" delle regole, ma che sono sempre la stessa cosa, ossia regole che ti dicono quanto è bravo il PG a fare certe cose, quanto è difficile fare certe cose, come si risolve il combattimento (rigorosamente a turni), ecc. Uno dei casi in cui tutto ciò è emblematico è la diffusa abitudine a "convertire" alle regole di D&D 3.5 pressoché qualsiasi cosa. Ho visto persone che volevano giocare di ruolo nel mondo di The Witcher, di Star Wars, del Trono di Spade, dei Pokémon, di Mass Effect, gialli, ecc, e allora cos'hanno fatto? Hanno preso e convertito classi, talenti ecc in modo da giocare col sistema d20, anche quando è palesemente controproducente per l'obiettivo che vogliono ottenere. È che c'è la convinzione che con le regole di D&D 3.5 ci puoi fare tutto. In questi casi, dopo aver provato vari giochi diversi, ormai mi sembra di vedere persone che giocano solo a Risiko tutta la vita, e che se vogliono fare un gioco di trattative commerciali usano Risiko, se vogliono un gioco di sopravvivenza e zombie usano Risiko, e così via, adattando i carri armatini e la mappina, anziché prendersi Monopoly o Dead of Winter o che so io. E in questi casi qual è il confine tra "ognuno si può divertire come vuole, non devo rompere" e "se solo gli facessi presente che esistono giochi con regole diverse da Risiko magari giocherebbe in un modo più soddisfacente, che ora neanche si immagina"? Per cui anche la linea tra "fanatismo e fanboyismo indie/forgita" e "volontà di far spaziare oltre dei confini che non esistono" è molto labile. L'ossessione c'è, lo riconosco tranquillamente, la vedo spesso su FB e i forum (sia l'ossessione purista forgita che l'ossessione purista da D&D 3.5, mi sembrano due facce della stessa medaglia). Io stesso conoscendo altri giochi ho avuto un breve periodo in cui li presentavo con toni denigratori verso D&D che non contribuivano certo alla discussione. Il che ha generato equivoci, perché io a D&D ci giocavo e ci gioco tuttora (ho appena preso tutti i manuali di 5° edizione e non vedo l'ora di iniziare). Si tratta di separare l'atteggiamento spiacevole dal contenuto delle affermazioni. Trovo spiacevole, proprio per il panorama ludico e per il divertimento delle persone, che la quasi totalità dei giocatori di ruolo conosca solo D&D 3.5 e pensa che sia l'unico modo di giocare che si applica un po' a tutto. Perché ne ho conosciuti molti che si dicevano soddisfatti di come giocano, ma se poi gli si andava a fare domande più specifiche saltano fuori sempre gli stessi problemi (pesantezza, focus sul combattimento, che è statico, campagne che dopo poco vanno a monte perché il master non riesce a gestire tutto, giocatori annoiati e che stanno al cellulare anziché giocare, giocatori che fanno powerplaying spudorato e non si calano neanche lontanamente nel personaggio, anche perché le campagne sono quasi sempre calate dall'alto e il gruppo deve bene o male fare le stesse cose, ecc - questo è un capitolo enorme che sto appena sfiorando, non è il caso di parlarne qui). Con alcuni ho provato altri giochi, e sono piaciuti, hanno notato che effettivamente ci sono modi diversi di giocare e il gdr non è solo D&D 3.5, anche se con altre ambientazioni. Questa discussione e le risposte mi hanno fatto capire una cosa che prima non avevo minimamente realizzato: il fatto che si vendano tanti manuali lungo il corso del tempo, a lungo termine è dannoso per l'hobby del giocare di ruolo. Spinge molti giocatori ad attaccarsi ad uno ed un solo gioco, giustamente perché ci hanno investito un sacco di tempo, denaro, fatica per imparare a destreggiarsi tra le regole e le opzioni. A pensarci lo trovo spiacevole, l'effetto ottenuto è di fidelizzare ad un prodotto (e di per sé non ci sarebbe nulla di male), ma anche di disincentivare il provare anche altri prodotti (e questo è sì un male: per chi non pensa sia così, ripropongo di pensare all'analogia coi giochi da tavolo).
  12. Gioco alla 3.5 perchè ho iniziato con la terza edizione (3.0), e la 3.5 è stata la sua naturale prosecuzione visto che i manuali accessori hanno iniziato ad uscire solo per quella edizione. Ci continuo a giocare perchè a me al mio gruppo piace molto sia il gioco tattico che l'aspetto di costruzione del personaggio, e sono entrambe cose che vengono estremamente ridotte nella 5ed. Inoltre, avendo speso una marea di soldi in manuali nel corso degli anni, un po' ci secca sia stare a spendere un nuovo gozzillione di soldi per prendere altri manuali, sia ormai avendo molto poco tempo da poter dedicare al gdr, non tutti (me in primis) non hanno il tempo di stare a studiarsi un nuovo regolamento. Abbiamo iniziato a giocare alla 5ed e per il momento ci piace molto, essendo decisamente più snella ed immediata della 3.5 è stato facile introdurre il "nuovo" gioco. L'unico mio dilemma è che ci venga a noia dopo un po', visto che il minmax non esiste e per fare un pg ci si sta letteralmente il tempo che occorre per scrivere le statistiche sulla scheda (anche se dal punto di vista del dm è una vera manna, 5 minuti per preparare una sessione contro le tot ore che richiede preparare una sessione per la 3.5). Nel corso degli anni ho sempre avuto il desiderio di provare altri giochi. In alcuni casi ci sono riuscito, in molti altri meno, perchè come detto prima il tempo e la voglia di stare ad impararsi un nuovo sistema sono cose difficili da trovare.
  13. Non so se è il caso di rispondere, ho paura di ripetere semplicemente quello che hanno detto gli altri, comunque proviamoci.. (do per scontato che parliamo solo di D&D non di altri giochi) 1. Perché è l'edizione che più mi piace (esclusa Pathfinder che, però, non conosco bene). Sicuramente ha molti problemi, soprattutto di bilanciamento e di .. non so.. realismo? Ma il fatto è che quei problemi non mi toccano minimamente. Il bilanciamento si può tranquillamente aggiustare in gioco, soprattutto considerando che i miei amici ed io diamo soprattutto valore all'interpretazione (i combattimenti ci annoiano) e che quindi non notiamo questa grande differenza tra caster e mundane. Per quanto riguarda il realismo, che si perde soprattutto in ambientazioni come Forgotten, sinceramente non mi interessa. Se volevo la vita reale, non iniziavo certo un gioco dove si possono creare piani con flussi temporali diversi, no? Certo, un certo grado di realismo è necessario, ma se la scelta è tra maggior realismo e bilanciamento e maggior magia e potere (non parlo di pp.. non di schede), allora preferisco di gran lunga la seconda scelta! Di fatto, la lotta tra 3E e 5E è proprio questa: magie che possono fare praticamente di tutto, o un gioco semplice e bilanciato? 2. Mah io sarei interessato a provare tutto, tempo e soldi permettendo. Dovendo fare una scelta preferisco restare dove sono. Se avessi tempo e denaro illimitati (o comunque sufficienti) certamente proverei anche la quarta edizione, almeno per poterla commentare con esperienza alle spalle. La 5E mi incuriosisce, questo è certo, e se ne avessi l'occasione sicuramente la proverei. Tuttavia, leggendo dei suoi punti forti e deboli, dubito che mi piacerebbe. 3. Se parliamo solo di D&D, ho pensato a passare a Pathfinder. Tuttavia il mio master è un purista e non vuole neanche prenderlo in considerazione, sarebbe come chiedergli di usare la pancetta quando la ricetta "originale" dice che ci vuole il guanciale. Da quello che leggo, sembra sia migliore della 3.5 dal punto di vista del bilanciamento, mantenendo, però, l'high power che a me piace. Se parliamo di altri gdr, mi incuriosisce molto Mondo di Tenebra (soprattutto per Maghi) e in generale tutti i gdr con alto contenuto di magia mi affascinerebbero. Il gdr ideale è quello con un elevato livello di potere magico e una bassa attenzione al lato del combattimento, in favore di quello interpretativo e di narrazione. 4. - 5. Probabilmente durerà ancora un po', ma credo che si esaurirà a una certa. Direi medio termine.
  14. Ora ridicoli... non esageriamo. 4th ha l'unico problema di aver provato a dare qualcosa di diverso finendo per essere ghettizzata dai puristi, ma fino ad oggi è il prodotto più "bilanciato"( parlando di regole) che WoftC abbia rilasciato. PF è pressocchè identico a D&D ma ha il merito di aver reso quelle classi, come dire, scarse della 3.5 giocabili. Insomma il Guerriero non ha più solo talenti tra le sua abilità( solo per fare un esempio). 5th è un misto tra 3.5 e 4th( IMHO), inoltre il suo regolamento è più semplice( finalmente non ci sono 700 skills ma solo una manciata, veramente una delle cose cosa peggiori della 3.5 erano la quantità disumana di skills), la concentrazione ha impedito agli incantatori di essere dei mostri e picchiare più duro di qualunque classe marziale, per il resto le meccaniche sono pressocchè identiche alla 3.5( anche se si è introdotto un si sistema diverso dal BAB). Bisogna inoltre ricordare che 5th è appena nata quindi è ancora povera di contenuti, diamo tempo al tempo. AH. Ultima cosa... La 5th ha levato di torno Touch Armor che era un abominio. Semplici o userfriendly non significa semplicistici. Mage: The Ascensio è complicatissimo, il cypher system non è per nulla semplice, GURPS, Exalted sono alcuni dei GDR "complicati". Leggendo Mouse Guard mi sembra complicatissimo anche se ha un sistema semplice( Burning wheel), e per quanto riguarda Sine Requie( il mio gdr preferito) io lo trovo semplicissimo, ma alcuni miei giocatori lo trovano troppo complesso. Quindi gioco complesso e semplice dipende un po' da persona a persona. Per alcuni sarà molto più complesso FATE che D&D perchè molto più astratto e narrativo, per altri il contrario.
  15. Grazie a tutti per gli input e i contributi! Penso che questa si sia rivelata una discussione interessante. Alcune delle risposte confermano idee che mi ero fatto. Espandendo sulle conclusioni di @Ithiliond, direi anche io che la 3.5 viene giocata perché sostanzialmente soddisfa i desideri di chi ci gioca. Mi pare che chi gioca alla 3.5 ami principalmente la complessità che questa offre (non sorprendentemente), in particolare durante la creazione del personaggio. Cioè, mi pare che la possibilità di costruirsi la "build" sia qualcosa di attivamente ricercato da chi apprezza la 3.5. In effetti, quando giocavo alla 3.5 anche io mi divertivo (soprattutto nei primi tempi) a costruire i PNG. Devo dire che, riflettendoci, questa era una delle mie principali motivazioni per fare il DM: mi piaceva la possibilità di avere pressoché infiniti PNG da "stattare" (per poi in alcuni casi usare le "build" in un combattimento), piuttosto che limitarmi ad un singolo PG. Ai tempi, credo che per me fosse paradossalmente più divertente il tempo che passavo in solitario a farmi le build dei cattivi, del tempo speso a giocare. (Ho smesso di divertirmi nel fare questo quando il mio tempo libero è diminuito negli ultimi anni del liceo e poi all'università, e preparare le sessioni della 3.5 è diventato gradualmente troppo dispendioso in termini di tempo e di energie mentali.) Allo stesso tempo, questa voglia di complessità sembra anche essere il principale fattore che scoraggia la ricerca di nuovi giochi, per varii motivi. In parte c'è ovviamente il fattore che chi ama D&D 3.5 per la profondità meccanica non è molto interessato a giochi che non offrano le stesse possibilità. In parte, non c'è grande interesse anche perché c'è un po' l'idea che dopo aver investito così tanto (sia in termini di tempo che di soldi) nella conoscenza approfondita del sistema, non valga la pena "ripartire da zero" con un sistema o completamente nuovo o non sufficientemente diverso da giustificare l'abbandono del sistema precedente. In alcuni casi, fattori contribuenti sono anche l'abitudine/l'inerzia, e la "situazione sociale" (i.e. i miei amici ci giocano, il DM ci gioca). Trovo alcune di queste risposte curiose e un po' idiosincrasiche (sebbene me le immaginassi). Cioè, da una parte abbiamo giocatori che amano la 3.5 per la complessità; dall'altra, questi stessi giocatori non hanno intenzione di provare un sistema diverso perché non vogliono impararne un altro da capo. Non so, la trovo una prospettiva singolare, sebbene ne capisca i motivi. Nel senso, da un lato mi aspetterei che un giocatore che apprezza i sistemi complessi non abbia grossi problemi a imparare altri sistemi complessi (e lo dico perché io stesso apprezzo i giochi croccanti e mi sono divertito quando sono arrivato a studiarmi GURPS e Shadowrun!). Cioè, un gioco complesso ha una bassa barriera di entrata per qualcuno che i sistemi complessi li apprezza. Dall'altro, mi aspetterei che qualcuno che non ha voglia di imparare molti sistemi tenda a preferire sistemi semplici perché sono immediati e semplici da imparare. Rispondo a qualche commento che ho notato qui e là, in nessun ordine particolare: Chi si diverte con D&D 3.5 dovrebbe continuare a giocare con D&D 3.5. Nessuno dovrebbe lasciarsi influenzare da chi va in giro a evangelizzare e decretare paternalisticamente cos'è divertente e cosa no (fanboy forgiti, sto guardando voi); se giochi di ruolo con qualcosa che non ti diverte, hai tipo scoperto l'unico modo per farlo male. Detto questo, mentre penso che sia giusto rifiutare *atteggiamenti*, penso che non si dovrebbero rifiutare giochi. In altre parole: per quanto irritanti possano essere i fanboy del gioco del momento (es. Dungeon World), rifiuta l'atteggiamento dei fanboy, ma non rifiutare il gioco. Il gioco provalo per conto tuo, e giudica se ti può piacere o no. Senti, secondo me la mancanza di bilanciamento è livello-dipendente. Fino al livello di personaggio ~7-9 il gioco non è grossolanamente sbilanciato (fatta eccezione per casi di min/maxing eccessivo) ed è gestibile tranquillamente Oltre questi livelli, nella mia esperienza il gioco diviene esponenzialmente più sbilanciato e ingestibile; è dal livello 15 in poi che i problemi della 3.5 diventano veramente evidenti e macroscopici. Diciamo che se parti dal 1° livello, non te ne accorgi poi così tanto, 1) perché la maggior parte delle campagne (80-90%?) si arena prima del livello 15; 2) perché passi molto più tempo a giocare i personaggi dal livello 1 al 15, che non dal livello 15 al 20 (o oltre). Anche questa la trovo molto interessante come risposta. Vedo e conosco un sacco di giocatori di D&D 3.5 che dicono di preferire avventure con molto roleplaying (o comunque più ruolo che combattimento), e trovo interessante che questi stessi giocatori adottino D&D 3.5 come sistema di scelta, che è molto croccante e ha una grande attenzione al combattimento. Ora, è ovvio che la presenza di regole per il combattimento non ti "intralcia" se vuoi fare una campagna con molto roleplaying (semplicemente, le ignori quando non ti servono); tuttavia, mi sembra un po' come prendere un monster truck per andare all'edicola in fondo alla strada. (Spero che tu non prenda questo paragone per il verso sbagliato - non vuole essere infiammatorio/polemico, e mi scuso in anticipo se risulta tale; in questo caso, posso rimuoverlo o cambiarlo). Non pensi che un sistema più leggero sarebbe più adatto per un gioco del genere? è una domanda neutra e non retorica, sono interessato a sentire la tua risposta. Sì e no. Diciamo che a quello che mi risulta, in generale (i.e. a livello globale) molti giocatori hanno abbandonato D&D 3.5 in favore di PF. Qualche anno fa (2009-2012) PF era probabilmente il gioco più giocato a livello globale, seguito da D&D 3.5 che comunque ha mantenuto una propria base di giocatori. D&D 4E non ha mai realmente intaccato la popolarità di D&D 3.5. Dall'uscita di D&D 5E mi sembra che quest'ultimo si sia rapidamente diffuso, e a livello globale sia attualmente il singolo gdr più giocato. L'italia e (a quanto mi dicono i miei contatti internazionali) l'america latina sono situazioni anomale in questo panorama, in quanto D&D 3.5 è continuato a andare forte in questi anni, mentre ho l'impressione che PF non abbia attecchito bene come in altri paesi (ne abbiamo parlato qui). D&D 5E si sta in qualche misura diffondendo (almeno, mi pare che molti lo stiano quantomeno provando), ma non saprei se ed in che misura abbia attirato giocatori delle vecchie edizioni. Io sono passato alla nuova edizione, ma ovviamente non rappresento un campione significativo! Se ti può interessare, ti segnano questo mio thread su Runequest 6, con un esempio di combattimento! +1, anche secondo me è un peccato limitarsi ad un singolo gioco, ci si perdono tante cose interessanti. Però capisco le motivazioni di chi non è interessato. Capisco le tue motivazioni. In effetti per me è un po' il contrario; negli ultimi anni, cercavo di giocare alla 3.5 con uno stile per cui l'edizione non era adatta (gritty fantasy/low magic/sword and sorcery o al massimo eroic fantasy), il che mi frustrava. Per le ultime campagne usavo il sistema E6, che era soddisfacente ma che mi è sempre sembrata una soluzione un po' posticcia. Quando è uscita la 5E mi sono ritrovato tra le mani un gioco che si avvicinava naturalmente molto di più al gioco che stavo tentando di giocare con la 3.5. Diciamo che ora per certi stili di gioco non userei proprio D&D, ma non voglio deragliare il thread. Insomma, capisco perfettamente la situazione a parti inverse: se uno ricerca attivamente il tipo di gioco per cui la 3.5 è progettata (high magic, quasi supereroico arrivati a un certo livello) la 5E perde parte della sua attrattiva; e anzi, a quel punto consiglierei di non cambiare perché si rischia solo di essere frustrati dal sistema che ti rema contro. Questa parte mi ha fatto piegare. Giuste osservazioni (soprattutto quella degli stili di combattimento). Capisco molto bene queste tue riserve; sono le stesse che avevo anche io e che in ultimo hanno contribuito a farmi allontanare dalla 3.5, insieme ad altre cose. Capisco anche comunque che se per te l'edizione funziona, e continui a divertirti, non ci siano ragioni forti per cambiare.
  16. Perché le differenze con la principale alternativa (Pathfinder) sono talmente trascurabili da non costituire un vero motivo per cambiare. Inoltre, il più grande punto di forza di Pathfinder, ovvero il costante supporto con grosse avventure prefatte e nuovo materiale, non mi interessa in alcun modo. Proverei volentieri D&D 5E, ma non ho il tempo di iniziare a giocare con un altro gruppo e convincere i giocatori attuali al passaggio non è una reale opzione. Avevo pensato di passare a Pathfinder, ma cambiare edizione solo per usare classi un po' più divertenti non mi è sembrato il caso. È stato sufficiente prendere Stregone e Paladino di Pathfinder e sostituirli a quelli di D&D 3.5. Dire "vado a giocare a D&D 3.5" dà quel senso di masochismo e sicurezza che "vado a giocare a Pathfinder" non può emulare. Non gioco da poco, ma conosco molti che hanno iniziato negli ultimi due anni e tutti hanno iniziato con D&D 3.5. Il motivo è tanto stupido quanto semplice: Pathfinder non si chiama D&D e, agli occhi di un neofita, "lascia perdere D&D e gioca a Pathfinder" suona un po' come "lascia perdere il calcio e gioca Bumbomachide Clutumistaridisarchide". Quando un profano sente "giochi di ruolo" pensa necessariamente a D&D. In The Big Bang Theory giocano a D&D, non a Pathfinder. Inoltre, per uno che comincia a giocare dal nulla e che non ha alcun interesse a spulciare le tonnellate di materiale gratuito disponibile online per Pathfinder, i due giochi sono identici. In D&D le classi saranno meno divertenti e le regole meno bilanciate, ma tanto, se non sei in grado di percepire le sottigliezze, questi concetti ti scorrono sopra senza neanche toccarti. Prima o poi finiranno quelli che hanno iniziato con la 3.5 e che ci sono rimasti attaccati per tutta la vita, quindi i neofiti dovranno rivolgersi a chi ha iniziato con la 5E e l'Incantatrix resterà per sempre solo un lontano ricordo.
This leaderboard is set to Rome/GMT+01:00

Configura le notifiche push del browser

Chrome (Android)
  1. Tocca l'icona del lucchetto accanto alla barra degli indirizzi.
  2. Tocca Autorizzazioni → Notifiche.
  3. Regola le tue preferenze.
Chrome (Desktop)
  1. Fai clic sull'icona del lucchetto nella barra degli indirizzi.
  2. Seleziona Impostazioni sito.
  3. Trova Notifiche e regola le tue preferenze.