Preciso che ho studiato Psicologia. in genere evito di metterlo in evidenza, perchè sembra quasi che uno voglia darsi un tono... ^ ^
Però, in questo caso (come in un altra discussione in cui ho partecipato di recente), serve per far capire che conosco l'argomento.
In effetti, però, mi sono espresso male. Avrei dovuto scrivere:
"Le persone tendono al conservatorismo".
Come tu stesso hai giustamente scritto nel tuo post, si tratta di tendenze e quindi ci sono eccezioni.
Assunto il fatto che ci sono le eccezioni (ovvero le persone che si rivelano essere tutto fuorchè conservatrici), la media delle persone risulta essere conservatrice. ma anche in questo caso, il conservatorismo può essere più o meno forte, più o meno evidente. Ci sono persone istintivamente portate ad essere iper-conservatrici, mentre altre sono solo appena un poco conservatrici. Allo stesso tempo, una persona può essere iper-conservatrice in una cosa e contemporaneamente essere radicalmente anticonformista in un'altra.
Il conservatorismo, però, è una nostra tendenza innata: fa parte del nostro istinto, più precisamente è legato all'istinto di sopravvivenza.
Siamo programmati a fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre al minimo la minaccia alla nostra salute fisica e psicologica. Mantenere delle abitudini per noi controllabili e accettabili, è uno dei modi che abbiamo per proteggere - magari anche incosciamente - la nostra salute psicologica.
So che sembra un discorsone eccessivo in combinazione a un dibattito su un semplice hobby, ma è così che funziona la mente umana. Dicendo queste cose, inoltre, non sto in alcun modo riducendo il valore della scelta che alcuni fanno riguardo al giocare certi giochi. Decidere di rimanere conservatori può essere una scelta tanto accettabile e legittima, quanto l'essere anticonformisti.
In genere sono i comportamenti estremi, al massimo, che possono risultare problematici.
Alcune cose che tu stesso hai notato, difatti, sono segnali di comportamenti conservatori:
"Tutto deve cambiare affinchè niente cambi"
Lo scegliere di rimanere al gioco di un tempo perchè si ha poco tempo, causa lavoro e altro (poco tempo e stress portano a preferire una sclta conservativa, piuttosto che una scleta anticonformista)
L'oltraggio vissuto da alcuni giocatori di un'edizione per l'uscita dell'edizione successiva.
Lo stesso atteggiamento usato dai giocatori come me, che preferiscono usare un solo sistema per giocare a tutto, è un atteggiamento conservativo. Ripeto però, per chiarezza: l'atteggiamento conservativo di suo non è positivo o negativo. Dipende dalla circostanza e da quanto influenza le cose.
In generale ho apprezzato anche io molto il post di @Alex93, che ha fatto davvero un buon discorso.
Ovviamente, non sono pienamente d'accordo riguardo alla questione del giocare a tante cose con un solo sistema...hehehe.
Sono, però, d'accordo sul fatto che questo contribuisce a ridurre le probabilità che un giocatore si metta a scoprire personalmente un mondo più vasto di Gdr, cosa che può servire molto ad ampliargli gli orizzonti.
Giocare con un solo sistema di gioco è sicuramente un atteggiamento conservatore. Io, ad esempio, preferisco 100 volte di più giocare con un sistema che ho imaparto a conoscere bene, piuttosto che dover ogni volta imparare un regolamento nuovo solo per cambiare il setting in cui gioco o il genere della storia (Fantasy, Fantascienza, Steam Punk, Moderno, Horror, ecc.)
Di suo, è vero, la decisione di continuare a usare un solo sistema meccanico è una scelta di conservazione, ma è già un atteggiamento anticonformista se si usa quel sistema per provare tante cose. Il giocatore che usa un sistema solo per provare mille mila setting e generi, dimostra di avere l'interesse di spaziare e di sperimentare. Significa che non sarà un giocatore che, pur rimanendo legato a un solo sistema, rimarrà fermo semplicemente sulle sue abitudini.
Anzi, costringersi ad adattare il sistema per giocare a tante cose, stimola la creatività del giocatore, mentre lo spingersi a cambiare genere stimola ad ampliare i propri orizzonti.
Bisogna sempre ricordarsi che ci sono modi e modi per ampliare gli orizzonti.
Cambiare constantemente gioco è solo un modo fra tanti. Un'altro modo è quello di essere pronti a rinnegare tutto, tranne il sistema. Non bisogna credere che sia per forza necessario rinnegare il sistema per ampliare i propri orizzonti.
I Gdr, infatti, sono fatti obbligatoriamente da due elementi: il sistema e la fluffa (il contenuto narrativo del gioco, dal genere, all'ambientazione, alla trama di fondo, ecc.). entrambe le due caratteristiche influenzano il gusto dei giocatori. Può piacere la fluffa, ma non il sistema; può piacere il sistema, ma non la fluffa; quando, invece, si ha il miracolo di trovare il gioco che presenta fluffa e sistema di proprio gusto, allora si trova quello che comunemente la gente chiama "il proprio gioco preferito" (o uno dei tanti preferiti).
Considerando quanto può essere difficile trovare la combinazione giusta, potete capire perchè molti preferiscono evitare di cambiare gioco ogni volta che c'è da cambiare genere o il setting.
E' più che corretto sostenere che avrebbe senso provare altri giochi affianco a quello che più si preferisce, ma il dover cambiare ad ogni costo non è una risposta. In questo caso si è di fronte a un comportamento anticonformista non necessario (cambiare ad ogni costo non serve, come non serve rimanere fermi ad ogni costo).
Non bisogna dimenticare, infine, che l'atteggiamento del "gioco a tutto con un solo sistema" non è un'invenzione di D&D 3.x. Al contrario, è una caratteristica insegnata alla comunità dei giocatori di ruolo da prodotti conosciuti come "Sistemi Generici", di cui GURPS è uno dei casi più celebri. Bisogna ricordare che il Gdr non è nato unicamente con la forma del gioco pensato per fare una cosa sola. Una dei modelli di Gdr che si sono affermati negli anni è anche quello del sistema pensato per consentire di giocare un po' a tutto, proprio per permettere ai giocatori di non dover imparare ogni volta un sistema diverso per cambiare semplicemente genere o setting.
Attualmente abbiamo altri celebri esempi di sistemi che fanno la stessa cosa pur non chiamandosi D&D, come FATE e Savage World. Anzi, nell'ultimo anno i sistemi generici sono tornati di moda e stanno nuovamente aumentando.
Di per sè, quindi, l'utilizzare un solo sistema per fare tutto non è un comportamento sbagliato o innaturale per il mondo del Gdr. E' semplicemente uno stile di gioco. Attenzione, poi, a sostenere la tesi secondo la quale "non ha senso ricreare in un sistema certe cose, quando in giro ci sono giochi che ti consentirebbero di fare la medesima cosa meglio".
Quel "meglio" l'ho sentito dare per scontato molto spesso. Prima di usarlo, bisogna sempre ricordarsi che un sistema piace o non piace. Non importa che un sistema faccia meglio o peggio una cosa, se non piace. Non importa se un sistema fa meglio o peggio una cosa, se un'altro sistema rende le cose più semplici ai giocatori di turno.
Bisogna sempre ricordare che, quando si gioca, i giocatori cercano le regole che li fanno sentire più confidenti, così da ridurre lo stress e potersi godere l'esprienza del gioco.
Certo, è verissimo: se non si sperimenta un gioco con altri giochi non si può scorpire se in giro ci sono cose che potrebbero farci divertire ancora di più.
Allo stesso tempo è vero che, cambiare per forza non è necessariamente una risposta utile.
Secondo me la soluzione migliore è la via di mezzo: giocare per lo più al proprio gioco preferito e, nel frattempo, leggere e giocare ad altri giochi per scoprire cos'altro di buono c'è la fuori.
Basta che vi dico che molte delle HR da me create per D&D 5a (così da giocare un po' a tutto con quel sistema) non sarebbero esistite senza altri giochi quali FATE, il d20 System, Numenera, il Mondo di Tenebra (vecchio e nuovo), GURPS e tanti altri giochi che ho potuto conoscere negli anni.
Sicuramente Ale93 ha ragione: l'ideale è vedere cosa c'è la fuori, così da migliorare la propria esperienza di ruolo...anche se si sceglie di usare un sistema soltanto, aggiungerei io.