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Lilac Hollow – Stagione 1: I Figli della Prima Notte

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Nathan Clark

Prima della lezione (all'ultimo istante!)

"Tutto confortante. Facciamo così: se vedo che mi insegue, ti chiamo. Se invece mi trovano morto, sai chi denunciare alla polizia!", dico, a cavallo del suono della campanella.

"Uff... matematica dopo la lezione della Lane... dovrebbe essere un crimine vietato da qualsiasi legge", borbotto, mentre faccio un sorrisone a Sasha, pensando ai nostri piani per il futuro del mondo (o, meglio, per prolungare la mia esistenza, nonostante tutto).

Poi mi affianco a Max e gli metto una mano sulla spalla, sussurandogli qualcosa, la mia voce coperta dal brusio:

Psst... post...

"Ma che ti è preso, amico? Cos'è successo prima con Ana? Ti hanno sentito tutti...".

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Scarlett Bloomblight

Lo sbotto di Max verso Ana inizialmente mi coglie di sorpresa, anche se in realtà poi percepisco un sorrisetto sfuggirmi dalle labbra dopo aver fiutato una nuova opportunità.

"Ah, grazie per il chiarimento prof, devo dirle che non mi è stato così chiaro ad una prima lettura, lo rileggerò con più attenzione." Faccio un sorriso il più innocente possibile, poi per il resto della lezione partecipo con altri interventi per "rimanere sul pezzo".

Quando finisce l'ora, prima di andare verso l'aula di matematica mi trattengo un attimo in classe con la scusa di rimettere meglio a posto le cose nello zaino; quando vedo che Ana sta uscendo mi accodo a lei e la affianco in corridoio.

@SNESferatu

"Hey Tic-Tac." Le dico a voce bassa, chiamandola col nomignolo che le ho affibbiato a segnalare la sua natura "esplosiva". "Brutto inizio di Lunedì con Max, è successo qualcosa di grave?" Continuo con il tono più amichevole che riesco ad usare.

Edited by TheBaddus

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@Voignar

Darius Whitesand

Mei-Lin, tutta concentrata a riporre con precisione quasi ossessiva libri e appunti nel suo ordinatissimo zaino, si irrigidisce non appena le prendi la penna dal banco. Si gira lentamente verso di te, lo sguardo infastidito che ti trapassa da dietro gli occhiali. Per un attimo temi possa esplodere, ma sai che – per quanto irritabile – probabilmente non farebbe male neanche a una mosca. Sbuffa con evidente disapprovazione.

“Ah, scusa,” dice secca. “Non avevo capito che fosse una proposta. Mi sembrava più un’imposizione.” Il tono è tagliente, come se la risposta, nella sua testa, fosse già stata “no”.

Ti strappa la penna con un gesto rapido e preciso, la infila nel suo astuccio e si alza, gettandoti uno sguardo carico di esasperazione. Tu resti lì, ancora a fissarla, senza dire nulla.

Sospira di nuovo. “Ma tanto lo so: continueresti a insistere finché non cedo.. E il tuo insistere è persino più fastidioso del vederti lì impalato a fissarmi mentre ripasso.” Fa una pausa. “Quindi va bene. Ripassiamo insieme.” Ti supera e si dirige verso la porta con passo deciso, poi si ferma sulla soglia e si volta.

“Alle quattro in biblioteca. Due ore, non di più. Se mi rallenti o fai perdere tempo, me ne vado. Chiaro?” Senza aspettare risposta, si rimette in marcia verso l’aula successiva.

Poco dopo, Ben ti raggiunge. Si ferma anche lui per un istante a guardare Mei-Lin che si allontana, poi si volta verso di te, eccitato.

“Ehi, Darius! Finalmente tocca matematica! Prima che inizi, voglio raccontare al professor Rowe dell’incantesimo di quinto livello che ho creato! Non vedo l’ora di sentire cosa ne pensa!” esclama, mentre insieme varcate la soglia della classe e vi inoltrate nel corridoio.

@Ghal Maraz

Nathan Clark

Sasha inarca le sopracciglia, come a valutare il senso delle tue parole. “Beh dai… poteva andarci peggio,” commenta con un mezzo sorriso. “Matematica è una noia mortale, sì… ma almeno Rowe è uno che ci sta dentro. Anche se, onestamente? Un po’ troppo nerd per i miei gusti!” Ridacchia divertita, dandoti una leggera spinta sulla spalla con complicità, poi si allontana verso Tyler ed Emily, lanciandoti un’occhiata di saluto sopra la spalla.

Ti avvii verso Max, che ti nota appena lo raggiungi. Solo allora, con la coda dell’occhio, ti accorgi che Alice stava camminando proprio nella tua direzione. Si ferma per un istante, incerta, quasi volesse cambiare idea… poi però devia e torna indietro, rientrando silenziosa nel gruppo accanto a Orion. Ti chiedi per un attimo cosa stesse per dirti.

Max, nel frattempo, si gira verso di te e ti accoglie con un sorriso tranquillo. “Ehi bro! Ti ho visto bello lanciato con la Lane,” dice, con un tono allusivo e una gomitata amichevole. “E Ana? Nah, niente di che. Le ho solo proposto di venire oggi al parchetto a chillarsi un po’ con noi. Mi faceva strano vederla sempre sola e col muso lungo… volevo solo essere gentile.” Fa una pausa, scrollando le spalle. “Ma quella… snob totale, amico. Lasciamo perdere.”

Il suo tono è il solito: rilassato, distaccato. Capisci subito che non ci è rimasto male davvero, ha semplicemente aggiornato la sua opinione su Ana, come si spunta una casella e si passa oltre.

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Nathan Clark

Con Max

"Eh, mi sa che ci sta. Ana è una tipa che non capisco proprio, ma immagino sia normale. La sua famiglia è su un altro livello, proprio", commento, pensieroso, nascondendo le mie perplessità dietro una facciata di slang e amenità. Mi spiace per Max: è un bel tipo e, se avesse gusti un po' diversi o solo più "ampi", credo che potremmo essere anche altro, ma va bene così.

"La Lane è un sogno per me, amico, lo sai bene. Però non sono fuori: so benissimo che devo limitarmi alla adorazione a distanza!", ricambio lo sguardo di intesa di prima con un pugno leggero sulla spalla. Scherzo, ma non troppo: preferisco tenermi la mia salute mentale (che già è problematica di suo), piuttosto che rischiare un inutile casino con una prof. Certo che due anni fa non mi sarei nemmeno sognato di pensare qualcosa del genere: a volte, fatico davvero a fare i conti con me stesso.

"Adesso scusa un secondo, ma credo che Alice volesse dirmi qualcosa... probabilmente è un'altra delle sue adorabili stramberie, ma preferisco capire se ha bisogno. Già stamattina mi ha inviato un messaggio dei suoi!", mi stacco da Max per cercare di intercettare Alice. Non mi piace confondermi con il gruppetto di Orion e manco capisco cosa ci faccia una come lei lì in mezzo, pertanto mi limito a cercare di incrociare il suo sguardo con aria interrogativa.

Abbiamo anche poco tempo prima dell'ora di tortura, comunque. Alla peggio, ci becchiamo dopo, se deve dirmi qualcosa.

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Darius

In classe

Ehi, andiamo! Lo sai che mi piace passare il tempo con te! rido allo scatto semi irritato di Mei-Lin e sai pure che quando studiamo insieme non perdi mai tempo, ammettilo per una volta! Aggiungo ridendo, anche se la ragazza mi sta guardando come se volesse darmi fuoco Va bene, generale, alle quattro in biblioteca! Due ore, non un minuto di più

Quando Ben mi raggiunge, gli do una pacca sulla spalla, prima di incamminarci verso l'aula Guarda, secondo me, meglio se inverti le cose: fai finire la lezione, e poi gli parli dell'incantesimo; così non rischi che qualche altro idiota inizi a lamentarsi di te anche se il ragazzo non lo ammetterà mai, son sicuro che è questo suo aspetto da "nerd" che quei tizi hanno preso di mira stamattina; visto che per oggi è già successo, preferirei evitare che qualche episodio simile si verifichi, e le lezioni del professor Rowe sono, purtroppo, molto rischiose da questo punto di vista

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Ana Ribero

Sinceramente non mi aspettavo quell'esplosione da parte di Max. L'avrò ignorato un sacco di volte, non capisco cosa ci sia di diverso in questa. E, più che altro, poteva farlo in silenzio. Come ho fatto io. Vabbè, sarò una snob, o qualsiasi cosa voglia dire. La probabilità che io vada a rompere le palle dopo la scuola mentre Max e i suoi "chillano" o qualsiasi cosa vogliano fare aumenta ancora di più.

Mentre penso se anche Eliza pensi io sia una snob, non troppo di soppiatto mi si avvicina Scarlett. Non l'ho mai davvero inquadrata, ma credo che per certi versi mi somigli. Dice le cose come pensa, in modo diretto. Magari sbagliato, ma diretto.

E io che volevo solo passare un giorno normale.

Faccio spallucce alla sua domanda. "Niente di che. Mi ha chiesto di uscire con amici dopo, e non mi andava. Fine. Esagerato." Cerco di mantenere un tono distaccato e neutro. "E non sono Tic-Tac. Nessuno mi chiama Tic-Tac."

"Spero capisca che intendo che nessuno mi ha mai chiamato così, e non la prenda per una minaccia."

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Scarlett Bloomblight

@SNESferatu

"Allora forse lo snob qui è lui." Commento acida, sorridendo per empatizzare con Ana. "Un gran bello str**zo." Mi avvicino un po' di più, mettendole un braccio attorno al collo per creare contatto, vicinanza e un pizzico di segretezza. "Lo sai che se vuoi gliela si può far pagare, vero? Consideralo un favore da parte mia." Allargo il sorriso in modo più sornione.

"E comunque io ti chiamo Tic-Tac, ti sta bene come nomignolo."

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Orion Kykero

Con Alice

Mr sperduto nel bosco? Davvero? Le rispondo con aria sorpresa. Poi però un largo sorriso si fa strada sulla mia faccia Però effettivamente non è male. Ha un suo fascino. Il flusso di studenti si sta diradando, presto passerò dall' essere semplicemente tra gli ultimi a entrare a essere effettivamente in ritardo. Inaccettabile, considerando l' orario a cui mi sono svegliato. Dopo le lezioni voglio sapere tutto. Le dico con un sorriso complice, prima di arrivare in classe.

Osservo incuriosito la scenata di Max. Ana è sempre stata una ragazza strana, incurante di tutto e di tutti. Non mi sorprende che abbia causato questa reazione, col suo ignorare le regole più basilari dell' interazione sociale. Voglio dire, certo, essere oggetto delle attenzioni da parte di quello sfigato di Max non è proprio il massimo, ma non è che nella sua posizione si possa permettere di meglio.

Ovviamente Mei-Li deve fare sempre la professorina, ed è piacevole sentire Miss Lane rimetterla a posto. Che ci vuole a ricostruire da zero la propria identità dopotutto. E' così facile. Tutti dovrebbero essere dei robot iper razionali come me. Come se quella stronza avesse la minima idea di cosa significa.

La mia partecipazione è limitata durante la discussione, più che altro a supporto di quanto detto dall' insegnante. Quello che avrei da dire su questi temi non è certo affare della classe.

Dopo la lezione mi riavvicino ad Alice, aspettando che finisca di mettere a posto le sue cose prima di andare insieme all' aula di matematica.

Con Alice

Posso capire perché Nat abbia attirato la tua attenzione. Le dico con un piccolo ghigno, a bassa voce per non farmi sentire dagli altri. Quantomeno sembra capace di formulare un pensiero coerente. E questo lo mette già sopra il 90% dei trogloditi che abbiamo qui.

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Ana Ribero

Mi gelo quando Scarlett mi mette il braccio attorno al collo. Non mi piace. Non l'ho chiesto io. Mi irrigidisco.

"Non ne ho voglia. Voglio fare a modo mio", le rispondo con un sospiro. Inoltre, sono molto più alta di lei. Almeno dieci centimetri e oltre. Questo gesto mi sembra solo ridicolo. Faccio un po' di passi indietro per scansare quel contatto che non comprendo.

"Puoi chiamarmi Tic-Tac, se ti diverte. Se pensi che mi stia bene, però forse non conviene toccarmi senza preavviso, no?"

Nel dirlo non guardo la ragazza dritto negli occhi, ma direttamente oltre. Verso la meta: la noiosissima lezione di matematica.

Off Game

Non credo in quel sistema aberrante che è il sistema imperiale, non voglio impararlo, ma ovviamente Ana sta usando quello quando parla di centimetri. Consideratela una convenzione per noi.

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Scarlett Bloomblight

@SNESferatu

Quando sento Ana irrigidirsi al contatto mi mordo il labbro inferiore, seppellendo in fondo alla gola un insulto verso me stessa.

Come puoi essere così co***ona da non averci pensato?!

Vorrei allontanare il braccio ma lei è più veloce.

Per un istante credi di vedere una sorta di smorfia sul viso di Scarlett, che però torna sorridente e complice così veloce che dubiti di averlo visto davvero.

"Certo Tic-Tac, ti stavo solo offrendo una mano nel caso la volessi; e certo che mi sta bene come nome." Mi fermo un attimo e alzo le mani in segno di resa. "Ma ho capito l'antifona, mi faccio i fatti miei. Se dovessi avere bisogno fammi un fischio." Concludo con un altro sorriso e poi affretto il passo verso l'aula di matematica.

Non appena la mia faccia è fuori dal raggio visivo di Ana digrigno i denti, furiosa.

Che cosa vorrà fare poi...

Cerco di autoconvincermi che non me ne frega che una mera moneta non comprenda il mio posto nella situazione, però ci sono delle impressioni che bisogna mantenere: faccio un respiro profondo per calmarmi e rimetto su la maschera, entrando finalmente nell'aula di matematica.

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@Voignar

Darius Whitesand

Ben ti guarda un attimo, riflettendo sulle tue parole mentre continua a camminare al tuo fianco. Poi annuisce lentamente, il solito sorriso un po' timido che gli affiora sulle labbra.

“Hai ragione, Darius…” mormora, aggiustandosi lo zaino sulla spalla. “A volte mi dimentico che non tutti si entusiasmano per queste cose come me...” Fa una breve pausa, poi ti guarda di lato, con gratitudine sincera negli occhi. “Grazie per avermelo detto. Aspetto la fine della lezione… ma poi glielo racconto per forza, eh! È venuto fuori un incantesimo davvero fico!”

Il tono è entusiasta, ma misurato: Ben ha capito il tuo consiglio e, anche se un po' dispiaciuto, sembra deciso a seguirlo.

Finalmente arrivate all’aula del professore Rowe ed entrate.

@Theraimbownerd

Orion Kykero

Alice finisce di sistemare lentamente i suoi quaderni nello zaino, come se ogni gesto dovesse trovare il ritmo giusto, quello che segua il flusso dei pensieri che le scorrono in testa come nuvole leggere. Alla tua battuta solleva lo sguardo, gli occhi grandi e azzurri si accendono di un bagliore divertito, ma sfumato.

“Sì… è vero, non é uno che si perde in chiacchiere inutili,” mormora, abbozzando un sorriso, mentre il tono rimane quello sospeso e lieve di chi sta ancora a metà tra il qui e l’altrove. “E poi... ha qualcosa nello sguardo. Come se capisse le cose senza bisogno che gli vengano dette.”

Le dita giocherellano con la cerniera del suo zaino, mentre la sua attenzione vaga, sempre più spesso, verso il punto in cui Nathan sta ancora parlando con Max. Ogni tanto distoglie gli occhi, come a non voler essere troppo evidente, ma poi li riporta lì, come attratti da una forza gentile e irresistibile. E quando, finalmente, Nathan ricambia lo sguardo, con un accenno di sorriso e un movimento appena percettibile del capo, Alice si illumina per un istante, impercettibilmente, come se quel brevissimo contatto bastasse a cambiare il colore della sua giornata.

Torna finalmente a guardarti, ma la mente è altrove, e te ne accorgi. “Scusami,” dice, “a volte mi perdo nei pensieri…” poi, più dolcemente: “Andiamo, se no arriviamo tardi. Non vorrei far infuriare Rowe tre giorni prima della verifica .” Sorride con aria genuina, quindi si incammina al tuo fianco. Nel giro di poco più di un minuto arrivate alla vostra meta.

@Ghal Maraz

Nathan Clark

Max ti osserva con quel suo solito mezzo sorriso da gatto sornione e ti dà una pacca sulla spalla più teatrale che convinta. “Bro, ma diciamo la verità... la prof Lane ce l’ha quell’energia, capito? Cioè, tipo che entra in classe e ti senti in una serie tv, con le luci giuste e tutto. Te la immagini a insegnare letteratura… ma pure a insegnarti la vita, se capisci cosa intendo.” Ridacchia, lanciandoti un’occhiata complice. “Ma tranquillo, resta una crush da biblioteca... quelle che non fanno danni.”

Poi si guarda intorno svogliatamente, sistemandosi lo zaino sulla spalla. “Comunque Alice... è forte eh, ma ha quel modo tutto suo di stare al mondo, tipo che ti parla di una cosa ma intanto pensa già ad altro. E secondo me a volte non sa nemmeno lei dove vuole arrivare. Carina, però... stramba forte.”

Nel frattempo, il tuo sguardo intercetta finalmente quello di Alice. È lì, a pochi passi, che cammina accanto a Orion. Sta parlando con lui, ma appena ti nota i suoi occhi si fanno più luminosi e ti regala un piccolo sorriso. Non rallenta, non cambia direzione. Continua a camminare di fianco a Orion, assorta in quella conversazione che, a quanto pare, non ha ancora voglia di interrompere. Forse quello che voleva dirti non era così urgente. O magari preferisce aspettare un momento migliore.

Tu e Max riprendete a camminare e nel giro di un minuto siete davanti all’aula di matematica, pronti (più o meno) per affrontare la temuta ora con il professor Rowe.

PER TUTTI

Uno dopo l’altro, gli studenti iniziano a entrare nell’aula del professor Rowe, chi chiacchierando ancora con i compagni, chi cercando il proprio posto come se fosse sempre lo stesso da anni. L’odore di gesso e caffè vecchio impregna le pareti, ma nessuno sembra farci caso. Alla cattedra c’è già lui: il professor Rowe, trentatré anni, capelli perennemente spettinati, occhiali spessi da cui sbucano occhi vivaci e un’ironia che ormai è leggenda. Indossa una t-shirt nera con una stampa poco leggibile e sopra la sua classica giacca grigia, sgualcita quanto basta per farlo sembrare più un ex studente nostalgico che un professore.

“Dai ragazzi, non fingete interesse, lo so che preferireste tutti essere in cortile... ma oggi vi tocca!” scherza con tono allegro, mentre invita tutti a prendere posto con un gesto ampio della mano.

Quando incrocia lo sguardo di Ben, gli fa un cenno con la testa e un sorriso complice. “Ehi Ben, ti aspettavo. Ha ruolato duro anche questo weekend?”

Ben, che non riesce a trattenere l’entusiasmo, scivola al suo banco e risponde a mezza voce: “Prof, giuro che a fine lezione le racconto del nuovo incantesimo che ho creato... È di quinto livello!”

“Solo se riesci a non farlo esplodere sulla lavagna!” replica Rowe con una risatina, sistemando un pennarello tra le dita.

Una volta che tutti si sono sistemati e il brusio si spegne, Rowe si schiarisce la voce e inizia la lezione.

“Bene, oggi parliamo di funzioni logaritmiche e delle loro proprietà. Prima che qualcuno finga di avere un’emergenza medica per uscire, vi prometto che ci saranno grafici, curve e un paio di aneddoti inutili. Forse anche una battuta brutta... o cinque.”

E con quell’introduzione, la lezione ha ufficialmente inizio.

Off game

Se qualcuno volesse interagire con prof in qualche modo particolare durante la lezione faccia pure.. Se invece, come spero, nessuno di voi fosse interessato all funzioni logaritmiche, limitatevi pure a descrivere come passate l’ora.. se attenti, se dormendo, se chiacchierando con qualcuno..

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Nathan Clark

Per fortuna che Rowe, almeno, è uno di noi, solo più vecchio (sarà davvero più vecchio di me, adesso?) e con una laurea.

La materia resta terribile, per quanto mi riguarda; tuttavia, lui lascia che l'ora di lezione scorra via in maniera molto più liscia di quanto potrebbe. Certo, il mio interesse attuale è dovuto al mero bisogno di poter sopravvivere dignitosamente al test di giovedì: una "E" preferirei evitarmela proprio. Altrimenti, poi, mi toccherà sorbirmi tre mesi di lagna a casa e un gran sbattimento per gli esami finali.

Pertanto, sbuffo mentalmente, ma mi metto nella giusta disposizione d'animo per un glorioso apprendimento semi-passivo.

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Scarlett Bloomblight

Saluto distrattamente il professor Rowe quando entro in classe e, dopo essermi sistemata al banco, solito posto contro al muro, sistemo le cose sul banco.

Raramente mi capita di sentirmi così arrabbiata, all'infuori di Zarneth come motivazione, e mi accorgo di essere un po' distaccata da tutto quanto. Ma per mia fortuna una luce rischiara quest'ora infausta: l'entusiasmo di Ben alla domanda del prof; vederlo che non riesce a trattenersi mi fa scappare un mezzo sorriso e sento scivolare via parte della rabbia.

Per quanto mi è possibile seguo la lezione con attenzione, prendendo appunti soprattutto sulla risoluzione degli esercizi. C'è solo la lezione di domani prima della verifica, e nel caso in cui vada male possa io morire fulminata prima che lo scopra Zarneth.

Una volta finita l'ora, un po' avvilita perché adesso toccherà alla lezione di Moss; cerco di farmi forza pensando che potrò vedere Emily cambiarsi, la cosa mi fa arrossire e cerco di scacciare via il pensiero scuotendo la testa.

Ok tenere il pensiero verso gli unici interessanti di questa scuola, ma datti una calmata Scarlett... Cavoli che giornata di me**a, classico del Lunedì...

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Darius

Con Ben

Esatto, a volte la discrezione è utilissima, anche per le cose che ci entusiasmano

Tipo la discrezione di non mettersi a blaterare in copto, ogni volta che vorrei affatturare qualcuno… quella e la paura di come mamma affatturerebbe me se lo venisse a sapere

in classe presto molta più attenzione rispetto alla lezione precedente, anche se ogni tanto mi distraggo, guardandomi intorno

Con la mente un poco più reattiva e una materia di cui mi sento più padrone, inizio a vagare con lo sguardo per l’aula, attento a non farmi sgamare

A proposito di discrezione, mentre incrocio lo sguardo con Scarlett, penso che lui abbia una questione da risolvere il prima possibile con lei

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Ana Ribero

Mi spingo in classe di malavoglia, cioè, più di malavoglia del solito. Matematica è... matematica. Sta lì. Non me ne interessa abbastanza, come tutto il resto devo dire. Tranne una cosa. Mentre il professore parla e cerca di fare il giovane (mi danno molto fastidio i professori che cercano di fare i giovani), non posso che rimunginare e rimuginare sulle interazioni di oggi. Con Max avrò sbagliato? Non so, pensavo di essere simpatica. Non volevo farlo esplodere così. Vediamo come si sentirà dopo. Invece non ho capito per niente le intenzioni di Scarlett. Cioè, che senso aveva? Dove ho sbagliato? Devo aver sbagliato io. Forse dovevo rimanere nel contatto fisico. Si sarà offesa. Dovrò parlare anche con lei dopo. Forse. Prima Max.

Sinceramente, non capisco.

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Orion Kykero

Con Alice

Awww....è davvero stracotta. Guardo Alice intenerito quando incrocia lo sguardo di Nat. Non avevo mai visto la mia amica così. Mi piace. Una ragazza come lei si merita ogni gioia. Se vuole quel ragazzo lo avrà.

Alzo gli occhi al cielo quando Ben interrompe la lezione prima ancora che inizi. Come se a qualcuno fregasse qualcosa dei suoi hobby nerd...fingere di essere stregoni per gioco è roba tollerabile in un bambino di 5 anni, poi bisognerebbe crescere. Purtroppo il prof non sembra condividere questo pensiero. Come un uomo così intelligente possa pensare a cretinate del genere è un mistero che non mi spiego, ma almeno è bravo in quello che fa. Matematica è senza dubbio la mia materia preferita, e al contrario della lezione precedente in questa sono io quello che più spesso interviene per chiedere delucidazioni. Ci tengo che la verifica che faremo a breve vada al meglio, e in questa lezione la mia concentrazione è assoluta.

Edited by Theraimbownerd