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I Mondi del Design # 27: Una Questione di Bilanciamento


Lucane

Messaggio consigliato

Si parla spesso (oggi forse meno di un tempo) di bilanciamento delle classi, specialmente quando si confrontano gli incantatori con altre classi. Ma siamo poi sicuri che il bilanciamento sia davvero necessario? 

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Articolo di Lewis Pulsipher del 31 Gennaio 2020

Alcune persone pensano che ogni classe debba essere egualmente bilanciata con ogni altra classe, ma perché questo è necessario? Sono forse in competizione con gli altri giocatori in un gioco che è cooperativo?

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La Destinazione o il Viaggio?

Quando si affronta una discussione sul bilanciamento delle classi sarebbe bene porsi una domanda: una sessione di GDR è una destinazione o un viaggio? O per metterla diversamente, una sessione di GDR è "ginnastica mentale" o "un'avventura"? Io credo che sia la seconda opzione in entrambi i casi. Di conseguenza, le classi di personaggio non dovrebbero essere un'espressione dei diversi modi di avere successo, piuttosto che una questione di "potere" (o di qualsiasi cosa sia che dovrebbe essere "uguale" per ogni personaggio)?

Il concetto di asimmetria - cioè la differenza di capacità e risorse iniziali tra le varie parti - è molto importante in alcuni generi di giochi, come i giochi strategici a sfondo storico. È difficile riprodurre sensatamente la storia in maniera simmetrica, con tutti i giocatori che iniziano allo stesso livello di potere: per un esempio di come questo principio venga gestito in un gioco da tavolo, potete vedere Risiko. Esiste una buona ragione per questo. Uno dei modi più semplici di ottenere il "bilanciamento" in un gioco è di renderlo simmetrico, con tutti che iniziano "alla pari". 

La necessità di gioco simmetrico si è estesa al design dei videogiochi, con tutte le classi che vengono bilanciate le une contro le altre, anche in modalità giocatore singolo. Questo stile di sviluppo dei giochi ha influenzato i giochi da tavolo moderni per ragioni simili: mantenere uguali tutti i giocatori rende il game design più morbido. Ma io credo che si perda qualcosa nell'introdurre forzatamente un design simmetrico in un gioco di ruolo.

Ma Cos'è il Bilanciamento delle Classi?

Il primo problema è che il "bilanciamento delle classi" è un metro di giudizio variabile. Presumibilmente, tutte le classi sono "ugualmente potenti", ma che cosa significa davvero? Se giocare ruota tutto intorno all'individuo, il gioco si trasforma in una competizione tra giocatori per vedere chi è più potente. Per i giochi in cui il potere personale è importante, questo può avere un senso, ma non lo trovo compatibile con il lavoro di squadra fondamentale sul quale Dungeons & Dragons è stato costruito. Se D&D riguarda la cooperazione, appiattire i poteri di ogni personaggio implica che sono in competizione gli uni con gli altri. 

Quando il gioco riguarda il successo di un gruppo come insieme coeso, quando riguarda la cooperazione, allora potrebbe esserci una certa soddisfazione a giocare una classe meno potente. In effetti, alcune delle classi sono per loro stessa natura intrinsecamente sbilanciate, e per una ragione. Il recente articolo di Jonathan Tweet su "Il Chierico Sbilanciato" ne è un perfetto esempio. E c'è l'opportunità di essere creativi nel modo in cui il vostro personaggio "meno potente" affronta l'avventura.

La Varietà è il Sale della Vita

C'è anche da dire qualcosa sulla varietà che deriva da personaggi le cui capacità differiscono. A me non importa se alcuni personaggi sono più potenti di altri, che sia per via della classe, per via degli oggetti posseduti o per qualcos'altro. Personaggi diversi von diversi livelli di potere creano un gioco interessante. 

Qui troviamo un'analogia con la vita reale: il calciatore goleador che sgna tanto rispetto a un giocatore che crea molte occasioni e assist e aiuta la squadra a tenere il possesso palla. Ma in una professione in cui segnare è così difficile, il giocatore che segna tanto sarà normalmente considerato un giocatore migliore ("più potente") o quantomeno uno che viene pagato di più. Eppure entrambi sono egualmente importanti per la squadra. E i giocatori attaccanti sono considerati meglio dei difensori. 

La Magia Non è Bilanciata

Poi c'è il problema della magia. Nelle versioni più vecchie di D&D, gli utilizzatori di magia facevano molti più danni di chiunque altro grazie agli incantesimi ad area (una volta mi misi a calcolare questo fenomeno, con l'aiuto di un programma che scrissi per Radio Shack Model 100!) In un fantasy, non ha più senso che gli utilizzatori di magia siano i personaggi più potenti? Gli eroi nei romanzi, che spesso non usano la magia, fanno spesso eccezione: senza molta fortuna, non avrebbero mai successo. 

I designer possono evitare il "problema" del bilanciamento delle classi di personaggio usando regolamenti basati sulle abilità piuttosto che sulle classi. Si può fare in modo che i giocatori si differenzino dagli altri tramite le abilità che scelgono, senza "sbilanciarli". E ciascun personaggio sembrerà differente, no? Ci sono sicuramente degli archetipi che spesso le classi di personaggio seguono, e questi archetipi esistoni per altre ragioni oltre che il "bilanciamento del gioco". 

E ancora, l'uso della magia sarà dominante, no? Un GM/designer può intervenire per mitigare il potere della magia. Ad esempio, la magia può essere pericolosa da usare, e il mondo potrebbe essere low magic invece che high magic, più come la Terra di Mezzo che come La Ruota del Tempo

Il Valore delle Armi Combinate

Nell'unico GdR che ho creato, che è nato per essere usato con un gioco da tavolo e quindi la semplicità è imperativa, uso un sistema privo di classi. Ma per un gioco più grande come D&D, le varie classi aiutano a fornire sia differenziazione, sia opportunità di cooperare ("armi conbinate"). E io apprezzo sviluppare nuove classi di personaggio. Il fatto poi che ci sia bisogno di una dozzina o più di classi è discutibile. E non c'è bisogno che siano "pari".



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Imho, il bilanciamento è necessario per fare in modo che tutti i pg (e quindi i loro giocatori) possano essere utili durante l'avventura.
Se il pg X è meno utile perchè è di una classe "sfigata", il suo giocatore si divertirà di meno; se il pg Y è più utile perchè appartiene ad una classe "potente", il suo giocatore si divertirà di più perchè sarà più al centro dell'attenzione.

Certo, il master potrebbe (e DOVREBBE) progettare l'avventura in modo che tutti i pg possano brillare, ma in caso di classi con diverso "potenziale", questo significa che certe parti (quelle in cui è più utile il pg Y) dovranno essere meno numerose o meno importanti, mentre altre parti (quelle in cui è più utile il pg X) dovranno essere più numerose e più importanti.
Ma questo significa lavoro extra per il master, e le decisioni dei giocatori potrebbero rendere vano tale lavoro extra! Invece classi della stessa potenza risolvono automaticamente il problema.

Inoltre c'è il rischio di avere classi capaci di fare bene tutto, e altre capaci di fare bene poco o niente (i famosi "Tier" 1-6 di D&D 3/3.5/PF); cercare di creare avventure equilibrate per tutte le classi, a questo punto, rischia di essere un'impresa impossibile.

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Sta sostanzialmente attaccando una opinione che non ha nessuno, perché fa almeno due livelli di confusione.

  • Il livello ha uno scopo specifico, misurare la potenza del personaggio. Questo per vari motivi, non ultimo bilanciare gli incontri. Concordo che in un gioco collaborativo ci possano essere personaggi di potenza asimmetrica, ma deve essere una scelta esplicita che sia rappresentata correttamente e attivamente come personaggi di livello diverso. Ci sono persone più alte e più basse nel mondo, ma non usiamo metri diversi per poter dire che siano tutte alte due metri, per poi giustificare i nostri metri diversi con il fatto che non tutte le persone sono alte uguali.
  • Chiaramente non si può bilanciare correttamente se un chierico curi più di quanti danni fa un ladro o di quanto resiste un guerriero, è una domanda senza senso come se sia più veloce un treno o più alto un grattacielo. Ma questo non vuol dire che non si possa discutere di bilanciamento, guardando ad esempio all'impatto di non avere una certa classe in gruppo. Ad esempio una condizione minima perché il gioco sia bilanciato è che un chierico e un ladro siano più forti di due chierici o due ladri. Quando un mago fa più danni di un ladro, è più utile di un ladro a scassinare le serrature o può rendere invisibile tutto il party, e di conseguenza due maghi sono molto più forti di un mago e un ladro, anche quella condizione minima di bilanciamento viene a mancare.
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Le prime edizioni si bilanciavano cosi: il guerriero può attaccare sempre; il mago può fare la differenza ma solo in poche occasioni, è più fragile e ha bisogno di più punti esperienza per salire di livello. Entrambi possono gestire allo stesso modo il lato esplorativo del gioco. Io mi trovo bene. 

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Il 13/2/2023 at 06:12, Lucane ha scritto:

Se D&D riguarda la cooperazione, appiattire i poteri di ogni personaggio implica che sono in competizione gli uni con gli altri. 

conclusione altamente discutibile.

 

Il 13/2/2023 at 06:12, Lucane ha scritto:

Qui troviamo un'analogia con la vita reale: il calciatore goleador...

esempio completamemte sbagliato: sia il giocatore che non sbaglia un gol che quello che non sbaglia un assist sono forti e non è questo l'oggetto di discussione. (infatti l'autore stesso parla di giocatore "considerato" forte e non di giocatore effettivamente più forte)

l'esempio giusto è quello con la squadra al campetto dove a quello scarso non

passano mai la palla.

Il 13/2/2023 at 06:12, Lucane ha scritto:

Personaggi diversi von diversi livelli di potere creano un gioco interessante. 

anche questo è discutibile nel senso che anche personaggi con lo stesso livello potere creano gioco interessanti.

 

Temo che l'autore per bilanciamento intenda pg che sappiano fare tutti le stesse cose (il sospetto nasce quando parla di sale della vita, ma non è la differenza di potere a dare questo sale).

per costruire un casa ho bisogno dle muratore, dell'idraulico, dell'elettricista, ecc ed ognuno sarà forte nel suo ambito.

se in mezzo a quei professionisti ad esempio c'è un elettricista incapace, non avrò una casa avventurosa, ma semplicemente una casa inabitabile.

Per non parlare poi di come deve sentirsi l'elettricista scarso se l'imbianchino fa gli impianti elettrici meglio di lui 

 

Modificato da Casa
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