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SSF - Emalaith Hedayat


Mezzanotte

Messaggio consigliato

Fai in modo che l'odiata Mashin non possa più tornare dal Vuoto, l'unica cosa sei convinta vi attenda alla fine del cammino.

Zaleh ti osserva senza battere ciglio: è stata educata alla spietatezza. Come la società latariana anche lei sa essere crudele per il Bene Superiore, anche se a volte fa fatica a capire quale sia.

portlat2.thumb.jpg.9dd1e8f972bea3e8c71ff56e1badf082.jpgLe masir hanno già un dossier su di me, dice stringendo più strettamente a sé il ragazzo che emette un gemito sommesso.

Mi piacciono i maschi. Non posso farci niente. Prima o poi finirei comunque in una lista di proscrizione.

Tu forse la guardi perplessa, perché lei si affretta a chiarirti la situazione attuale su Zadracarta.

Manchi da troppo tempo da casa, Ema. Quelle come me ora spariscono ogni giorno. Ci stanno epurando come indesiderabili; è la nuova linea politica di Taraneh e del clero ortodosso.

Capisci bene preferirei servire tua madre piuttosto della troia assassina che ci sta facendo questo.

Se Zaleh ti sta mentendo per spingerti a consegnarti a lei... è proprio brava.

 

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Allora tornare a Zadracarta è l'ultima cosa che dovresti fare. Le masir ti schiacceranno, è Taraneh che ha installato questo nuovo regime. Lei non ti offrirà nulla, anzi... Mi consegnerai e sparirai come tutte le altre. Magari ti doneranno una morte più rapida e meno dolorosa ma sai benissimo che tutto quello che hanno su di te lo useranno a loro vantaggio quando si accorgeranno che sai più di quanto dovresti, senza contare le tue pulsioni. Dici che vuoi servire mia madre. Non sarà uguale ma porto il suo stesso cognome. Se ci tieni ad un futuro diverso, dove puoi considerare nuovamente casa la nostra Zadracarta adesso mi devi un atto di fede. Se desideri qualcosa di meglio, dovrai farti bastare la morte di Mashin, che pur di non farti vedere la verità, si è immolata per Taraneh ed il suo nuovo sistema.

Mi avvicino a minore distanza.

Non mi lascerò sondare la mente da te, in questo atono container. Non posso rischiare che tu mi frigga il cervello qui dentro.

Non è un gioco, Zaleh. Se non andiamo via adesso, finiremo chissà come a Zadracarta.

Vive, o morte. Entrambe. E insieme a noi, lui.

Lo guardo freddamente.

E non avrai mai ciò che desideri.

Sono pronta a tutto. Ho tentato di recuperare quanto più possibile in questo breve lasso di tempo. Non sto bene, sarebbe un combattimento impari. Spero di non dover aggrapparmi al suo collo con le unghie e con i denti.

Non ne ho probabilmente la forza.

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portlat2.thumb.jpg.9dd1e8f972bea3e8c71ff56e1badf082.jpgLe dici che le masir la faranno sparire. Che per lei non ci sarà neanche la fossa comune. Sarà come non fosse mai esistita.

Zaleh ti guarda, lo sguardo freddo così difficile da decifrare.

Forse me lo merito, dice. Non ci hai mai pensato, vero?

Tu non c'eri durante la guerra, su Alabaster, ti rimprovera. Non hai visto quello che abbiamo fatto agli indigeni civili. Solo perché erano nati con il cromosoma sbagliato.

Non sono stata molto coraggiosa allora.

Philippe si lamenta, gli occhi socchiusi, e lei comincia a cullarlo teneramente fra le braccia facendo "shh, shh, shh" per calmarlo, come fosse un bambino.

Solo quando i gemiti del ragazzo si placano riporta la sua attenzione su di te.

Facciamolo in due, l'atto di fede. Puoi tenere la eslah, se vuoi.
Me la premi qui, dice piegando la testa di lato ed indicando con due dita il lato del suo collo nudo dal grafene, indifeso.

E se faccio qualcosa di sbagliato mi sgozzi come hai fatto con Sadira.

Scommetto saresti più veloce di me nel bruciarti il cervello.

Poi allunga il braccio e protende la mano libera nello spazio che ancora vi separa, perché tu l'afferri.

Dammelo te, Ema, un motivo per non tornare.

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Scuoto la testa, abbassando la eslah.

Sono davanti a lei, ferma, coltello alla mano.

Zaleh, la tua curiosità è un'arma più tagliente di questa. Dico mostrando la eslah.

No, tu non conoscerai tutto di questa storia in questo modo. Non ho buoni motivi per crederti io, al contrario di te. Indico Sadira. La mia storia è credibile, la morte di Sadira è più di un atto di fede. Dovrai fartelo bastare, per adesso. O tentare di friggermi e vedere se veramente posso essere più rapida di quanto credi. Conosci il mio valore e quanto duramente ho lavorato per qualcosa in cui credo ancora oggi.

Dimostrami il tuo.

Sto pronta per quanto mi è possibile, ho il coltello abbassato ma ben stretto in pugno.

Non avrai queste informazioni tanto facilmente.

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portlat2.thumb.jpg.9dd1e8f972bea3e8c71ff56e1badf082.jpgNon vuoi vendicarti? Riprenderti quello che ti è stato ingiustamente strappato? Ti sprona l'atebba.

Capisco le tue difficoltà a fidarti, Emalaith, ma non ti capiterà ancora una opprtunità simile.
Quando Taraneh avrà finito le purghe, non ci sarà più nessuna disposta ad ascoltarti.
Tu hai un disperato bisogno di essere creduta, ed io della verità che solo la tua mente può offrire.

Se non sei disposta a rischiare, ti consiglio di riprendere a scappare. Perché la caccia continuerà. Ti braccheranno come un animale, senza alcuna pietà, fino ai confini dell'universo. Ti guarderai sempre le spelle e non avrai amici, legami. Sarai sola, Emalaith. Disperatamente, irrevocabilmente sola. Rimpiangerai l'occasione che ti sto dando adesso per il resto della tua miserevole vita da fuggiasca. Finché un giorno, ormai senza più sogni e speranze, devastata dal rimorso, ti sparerai un colpo in testa.

E sarà quello l'unico vero sollievo della tua sventurata esistenza.

Le parole di Zaleh sono piene di rabbia impotente. A quanto pare non sei l'unica che ha passato la vita a nascondersi.

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Prenditi cura di lui. Eviterà che ti spari un colpo in testa alla fine dei molti giorni difficili che avrai.

Caustica, senza misure.

Mi parli, Zaleh, con il cuore in mano? Forse. Ma posso fidarmi? No.

Uscirò da quì, scomparendo per sempre. Tu non provare a seguirmi.

Adesso spostati e lasciami andare. Hai preso la tua decisione ed io la mia.

Non. Toccarmi.

Faccio per camminare nella sua direzione, dura, esigendo il suo spostamento.

Se non lo fa e alza anche un solo braccio verso di me, cerco scansarmi improvvisamente.

Sempre sul filo del rasoio, Ema. Sempre.

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Te ne vai (l'uscita è alle tue spalle). Zaleh ti lascia andare senza provare a fermarti. Ti avrebbe fatto comodo come alleata, ma ormai non ti fidi più di nessuno.

Non credi l'atebba tornerà su Zadracarta trascinando nella sua sventura il povero Philippe. Con il suo comandante morto e te ancora uccel di bosco a casa l'aspetta solo il suicidio o il plotone di esecuzione. Taraneh non la lascerebbe mai in vita dopo che ti ha incontrata. Non con il rischio che tu le abbia rivelato qualcosa.

Già, Philippe! Non prenderà bene passare come un pacco da una donna all'altra. Ma l'atebba può certamente prendersi cura di lui meglio di quanto potresti mai fare tu. Persino amarlo. Potrebbero essere una bella coppia, basta che Phil non scopra mai cosa faceva durante la guerra!

Dovranno scappare lontano, assumere nuove identità. Quando la notizia della defezione di Zal si diffonderà daranno la caccia anche a lei. E non stai parlando solo delle masir. I servizi di mezzo settore sguinzaglieranno i loro segugi e faranno carte false pur di acquisire una psichica latariana rinnegata come lei. Sei convinta l'atebba preferirebbe non lavorare per i nemici del suo mondo natale, potendo scegliere. Fortunatamente la Frontiera è piena di avamposti remoti in cui sparire.

Questi pensieri ti riportano alla tua situazione. La sinistra profezia di Zaleh ha buone probabilità di avverarsi se la situazione non cambia.

Provi una fitta di invidia nei confronti della psichica. Ora siete entrambe fuggiasche, ma lei non è sola. Anzi, probabilmente non è mai stata più libera e realizzata di adesso.Presto se ne accorgerà e sarà felice di non averti guardato nella testa. Di potersi ancora cullare nel dubbio che tu sia una bugiarda.

Perché la verità che possiedi è più letale di una nanopiaga. Diffusa, distruggerà tutto quello in cui credete.

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È forse così che ti sei salvata, Zaleh. Lontana da me.

Dove sono? In che condizioni mi trovo? Cosa sto indossando, sono insanguinata?

Cerco di darmi una ripulita, di rimettermi in sesto. Non voglio commettere gli errori che mi hanno portato all'arresto su Suvali, quindi la mia prima preoccupazione è quella di omologarmi nel tentativo di non finire nuovamente fra le braccia di qualche pervertito del c4zzo o la polizia.

Lei, fa parte della gilda. Il suo è un cognome importante. Devo raggiungerla in qualche modo.

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Spoiler

Ricordiamo che i PF sono solo un indice indicativo del logoramento del personaggio. Solo quando rimani con pochissimi punti puoi considerarti seriamente ferita.

Ti trovi nella zona industriale dello spazio-porto dell'habitat. Qui è quasi tutto automatizzato perciò si vedono poche persone. Grossi bracci meccanici spostano container colorati senza sforzo nell'ambiente a bassa gravità, incastrandoli gli uni sugli altri con blocchi magnetici come enormi mattoncini di un gioco per bambini, in pile policrome alte decine di metri che incombono su di te da ogni lato.

Se anche Zal non correrà a dare l'allarme, le autorità di Suvali non ci metteranno molto a scoprire che hanno una clandestina a spasso. Non hai preso le credenziali e neanche i chip di credito delle tue ex-compagne che forse ti avrebbero permesso di lasciare l'area. Appena proverai ad allontanarti verrai presumibilmente bloccata dalla sicurezza. Forse persino prima. E non ci metteranno molto a collegarti con i due cadaveri che ti sei lasciata dietro.

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Il 19/11/2019 alle 20:02, Maiden ha scritto:

Passo poi al corpo di Sadira per sincerarmi della stessa condizione e cercare eventuali armi, soldi o tecnologie che potrebbero farmi comodo.

@Mezzanotte

Spoiler

Pensavo di aver preso il necessario con questa azione. Se è un problema procedo senza, effettivamente non ho scritto che li prendevo fisicamente, l'ho dato per scontato con la loro ricerca, era quello che volevo.

Cerco le entrate o le uscite e cerco di studiarne il funzionamento, tenendomi nascosta.

Devo fare in fretta. Se ne accorgeranno.

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Sadira aveva il chip con le credenziali e il credito impiantato sotto la pelle, perciò tu le hai aperto il braccio e glielo hai strappato dalle carni.

Così superi i varchi. A quanto pare Mashin aveva tutte le autorizzazioni in regola. Raggiungi uno dei raggi che collegano il porto con l'habitat e lì prendi la monorotaia per Suvali, afflosciandoti su un sedile. Gli altri passeggeri si allontanano da te spaventati, come se avessi la peste.

Hai l'odore della violenza addosso. E anche l'aspetto. Vesti strappate, sangue rappreso.

Un paio di hurras sale sul convoglio e ti passa vicino. Tu stringi nervosamente la metalama che ora ha la forma di un semplice braccialetto, attorno al tuo polso. Le guardie ti guardano, controllano il loro terminali.

Uno dei due si china su di te e ti chiede se hai bisogno di aiuto.

Grazie al chip insanguinato che hai in tasca per loro non sei Emalaith Hedayat la ricercata numero uno in tutto il Settore, ma Sadira Ziarati, attacché dell'ambasciatrice di Zadracarta su Suvali.

In missione per conto di Dio.

Modificato da Mezzanotte
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Niente, vi ringrazio delle attenzioni.

Sussurro: fate come se non fossi quì.

Guardandolo con fare autoritario.

C4zzo, cazz0! Devo trovare una guida, di quelle tascabili che posso consultare per muovermi. La monorotaia avrà delle istruzioni sui luoghi in cui si fermerà. Quali sono le prossime fermate? Devo usare la mia identità rubata per uscire o è meno tracciabile di così? Quanti soldi ci sono sul conto? C'è qualche donna su questa monorotaia che ha lasciato distrattamente un soprabito lungo e poco appariscente che potrei prendere appena prima di scendere per dileguarmi poi fra la folla? Questa cosa di Sadira... Durerà molto poco.

@Mezzanotte

Spoiler

Sono domande che si sta facendo Emalaith ma sono anche le stesse che sto facendo a te. Il chip con i crediti ad esempio, potrei prosciugarlo per prendere la/una valuta corrente di Suvali sull'unghia e poi buttare via il chip? Devo valutare tutte queste opzioni da fuggiasca, perché mi sento veramente in pericolo estremo.

 

Modificato da Maiden
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Le due guardie si guardano perplesse perché sembri appena uscita da una mattanza, ma poi decidono di seguire il tuo consiglio. Meglio evitare incidenti diplomatici con le latariane. A quanto pare Taraneh ha usato tutta l'influenza di Zadracarta per assicurare alla sua sicaria la più ampia autonomia operativa possibile pur di metterti le mani addosso.

Ti concentri sul convoglio. Le donne sono poche e nessuna di loro viaggia da sola, tutte però indossano quel diamine di vestito dentro cui sparire che ti farebbe comodo. Ma ancora più comodo sarebbe un accompagnatore. Sei abbastanza sicura che se butti il chip, senza un maschio al fianco infrangeresti qualche assurda legge sessista dei Mercanti.

Controlli le fermate intermedie. Non ce ne sono. Sei su un diretto che fa la spola fra Surat e Suvali.

Una voce dagli altoparlanti avvisa di fissarsi bene ai sedili con le apposite cinture e poco dopo senti tornare la gravità.

I vagoni arrivano alla stazione dell'habitat e la gente comincia a defluire fuori dal convoglio.

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  • 3 settimane dopo...

Esco velocemente, stringendomi in me stessa, alla ricerca di un modo per mescolarmi alla popolazione di Suvali. Mi guardo intorno, calcolando le mie possibilità.

@Mezzanotte

Spoiler

Cosa c'è quì alla fermata di Suvali? Quanta gente, se ci sono store, quanta polizia, se ci sono abitazioni. Una panoramica generica, ecco.

 

Chiedo inoltre: i chip che possiedo sono rintracciabili? Hanno un GPS interno che io sappia?

 

Modificato da Maiden
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Ti trovi in una stazione affollata. Fuori dalle vetrate puoi vedere campi verdi, un canale e costruzioni che spuntano da macchie d'alberi. Se tieni con te il chip di Sadira la polizia ti lascerà stare... almeno finché Zaleh non darà l'allarme o qualcuno troverà i cadaveri delle akharin. Cosa che potrebbe essere già accaduta per quanto ne sai. Non credi di essere tracciata in tempo reale, ma ogni volta che passi un varco elettronico o usi il credito del chip è come se accendessi un riflettore su di te.

La gente attorno ti evita. Senti il loro sguardo pieno di riprovazione su di te. Sei lacera e sporca di sangue, non puoi dargli tutti i torti.

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@Mezzanotte

Spoiler

C'è qualche store a buon mercato? Di quelli immensi, dove sei un cliente come tanti. Vorrei qualcosa del genere dove poter entrare e comprare un tre o quattro vestiti diversi in autonomia, senza che ci sia qualche commesso a seguirmi. Li vorrei diversi fra loro, sia di colorazioni che di tipo. Inoltre, vorrei comprare una borsa in cui tenere i cambi che non indosserei subito.

Devo togliermi da questa condizione. Subito. Cerco qualche store in cui potermi infilare per acquistare velocemente cambi.

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Entri in un negozio: non ci sono commessi ed è tutto automatizzato. Scegli una borsa e i vestiti da un terminale, poi avvicini il chip insaguinato di Sadira per pagare. Un nanofabbricatore produce i beni che hai richiesto e tu li ritiri dall'apposita vaschetta. Mentre aspetti l'uscita dei capi ti guardi intorno nervosa: uno dei poliziotti ti fissa e muove le labbra. Scommetti sta parlando con la centrale. Agguanti i vestiti, li cacci nella borsa e e ti infili in un camerino dove ti cambi in fretta.

Modificato da Mezzanotte
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Mi cambio così: indosso uno dei vestiti dalle tinte più simili dei vestiti che ancora indosso. Li tolgo insieme, in maniera che i vestiti sporchi siano dentro i nuovi, in modo da celarli il più possibile. Metto tutto nella borsa.

Sbircio fuori per vedere lo stato della polizia.

Ho intenzione di defilarmi non appena vedo un bel numero di persone con cui mischiarmi.

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Nessuno ti ferma. Esci fuori dalla stazione e ancora una volta ti sorprendi di quanto sforzo abbiano fatto i progettisti dell'habitat per simulare un ambiente terrestre. Se non alzi troppo lo sguardo potresti illuderti di essere su un pianeta. Perché l'orizzonte non esiste su Suvali. Dato che ti trovi ancorata dalla forza centripeta alla parete interna di una enorme ciambella, i campi si piegano ai tuoi lati e verso il "cielo" in lontananza, coprendo tre quarti della sezione del toro. Sopra di te una interminabile fila di enormi finestre lascia filtrare la luce della vicina stella, riflessa dallo specchio sommitale all'interno dell'habitat. Le finestre sono munite di pannelli mobili che vengono chiusi per simulare l'alternanza giorno-notte. Decisamente un posto unico e, anche se sei già stata qui nel passato recente, non puoi fare a meno di restare a bocca aperta.

"Hanno provato a metterci anche degli uccelli" dice una voce, "ma la gravità artificiale li faceva impazzire. Si suicidavano andandosi a schiantare contro i pannelli"

A parlare è un ragazzo a bordo di una groundcar gialla. Un taxi. "Appena giunta in città immagino. Vuole che la porti da qualche parte?"

 

 

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  • 3 settimane dopo...

Mi avvicino a lui in tutta fretta, sfoggiando un sorriso sincero. Per troppo tempo ho serrato le mascelle, mi rendo conto di essere esausta. Non posso continuare così.

Sì. Capisco.

Mi avvicino alla portiera e faccio per entrare.

Devo trovare Eleni.

Spoiler

Quello che vorrei è riuscire ad estrapolare informazioni durante una classica conversazione amichevole con un tassista.

Vorrei capire se esiste a Suvali qualche posto dove poter rifugiarmi nel caso avessi bisogno, una sorta di sobborgo dove si fanno poche domande. Poi, quello che mi interessa di più è arrivare a parlare con Eleni. Quindi chiedo il funzionamento dei quartieri, essendo interessata a cercare l'incontro.

 

 

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